mercoledì 21 settembre 2016

Lgbt fashion: Istituto Marangoni apre a Firenze. Il 28 settembre, la nuovissima sede della celebre scuola aprirà le porte in via de' Tornabuoni

Poche scuole possono contare, come Istituto Marangoni, su una storia lunga 80 anni e una tensione verso il futuro altrettanto radicata. Mancano pochi giorni al nuovo passo che il prestigioso polo accademico internazionale specializzato nella moda, nel design e nell’arte sta per compiere: tra pochi giorni il network di scuole internazionali si arricchirà di una nuova sede a Firenze. Il legame tra Istituto Marangoni e il capoluogo toscano che verrà celebrato con la nuova sede della scuola corona una reciproca vocazione all’eccellenza e alla bellezza.

La sede fiorentina, diretta da Fabio Siddu, sarà pronta ad accogliere gli studenti da tutto il mondo nella storica Via de’ Tornabuoni al numero 17, a due passi da Piazza S. Trinità e dai musei Gucci e Ferragamo. L’arte e la moda saranno i due temi fondamentali su cui si concentrerà l’offerta formativa della nuova scuola, che garantirà offerte didattiche altamente diversificate con programmi preparatori, triennali, annuali, master e corsi brevi. La Direzione Didattica sarà affidata a Filippo Piccardi, precedentemente coordinatore dei corsi di Istituto Marangoni London • The School of Fashion & Design. Ambassador d’eccezione, la stella dell’Art-Design contemporaneo Simon Ma, che sarà attivamente coinvolto nel dipartimento accademico per la definizione dei programmi d’arte e per le lectures durante i corsi annuali.

Accanto agli insegnamenti tradizionali, The School of Fashion & Art promuoverà anche nuove proposte focalizzate sulle eccellenze del territorio (la sartorialità del menswear, l’artigianalità nella realizzazione di accessori e pelletteria) e itinerari didattici nell’ambito dell’arte, del management dell’arte e della multimedia art.

Come accade già per gli altri studenti delle sedi internazionali della scuola – Milano, Parigi, Londra, Shanghai, Shenzhen – anche agli studenti di Firenze verrà data l’esclusiva opportunità di beneficiare del programma di Interschool Project, ovvero progetti di mobilità internazionale che consentono agli studenti di seguire dei corsi presso più sedi di Istituto Marangoni nel mondo, vivendo cosi le peculiarità che contraddistinguono ogni scuola.
fonte: by Elisa Pervinca Bellini per http://www.vogue.it/

Lgbt Trento: Giurisprudenza, il 4 ottobre un corso su orientamento sessuale e identità di genere tenuto dal prof. Alexander Schuster

Unico in Italia sarà tenuto dal prof. Schuster: "Tema di assoluta attualità"

TRENTO. Sarà l'unico in Italia e prenderà il via il prossimo 4 ottobre il corso universitario presso la Facoltà di giurisprudenza riguardante gli “Aspetti giuridici dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere”.

Il corso, le cui iscrizioni chiuderanno a fine mese, è arrivato alla terza edizione riscuotendo negli anni passati un forte interesse fra gli studenti. Avrà la durata di venti ore e assumerà la forma del laboratorio applicativo. Docente sarà il dott. Alexander Schuster, noto anche per l’attività svolta nel libero foro proprio in questi ambiti.

“E' un'occasione importante – ha spiegato Schuster - data agli studenti per toccare con mano un tema di assoluta attualità. Oltre a questo, l'idea del laboratorio applicativo è quella di capire come la tutela dei diritti fondamentali, per il giurista, non possa essere a settori ma debba necessariamente muovere da una visione integrata”.

Un corso, quindi, che tratterà materie che non si trovano in un manuale: “Offriremo l'opportunità di capire dal vivo – afferma Schuster – come si debbano risolvere questioni giuridiche mettendo in pratica quella che si chiama tutela multilivello, cioè intersecando settori disciplinari che spesso vengono vissuti come compartimenti stagni”. Un approccio raro nel panorama universitario italiano.

“Gli ordinamenti di giurisprudenza non sono molto ricettivi rispetto l'attualità – ha affermato il docente – e per molto tempo sono stati ingessati in corsi e materie tradizionali. Oggi c'è più spazio e un po' alla volta si intravvede un cambiamento della proposta didattica”.

Il laboratorio applicativo avrà l'obiettivo di stimolare la riflessione e la metodologia giuridica dello studente in relazione ad un ambito di evidente interesse quale è quello dell'orientamento sessuale, dell'identità di genere e dell'intersessualità. “Rispetto all'ultima edizione, nel 2014, è cambiato molto. Praticamente devo riscrivere tutte le lezioni, ma ben venga quando il cambiamento è in positivo!” aggiunge Schuster. Il docente sottolinea anche un aspetto che per lui è assai importante: “Come negli anni scorsi, sono benvenuti tutti gli studenti, qualsiasi sia la loro posizione diciamo ideologica. Si deve imparare a ragionare in maniera tecnica e questo vuol dire che argomenti come “natura” ed “eguaglianza” vanno declinati in concreto. Voci plurali sono essenziali per apprendere e coltivare questa capacità”.

Gli ambiti di studio spazieranno dal diritto internazionale (CEDU, Nazioni unite) a quello UE, da quello comparato a quello propriamente italiano, coinvolgendo la materia costituzionale, quella privatistica e laburistica in particolare. Particolare attenzione sarà data al contenzioso dei diritti fondamentali, alla dimensione unionale della tutela delle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali) e ai profili attinenti all'identità di genere e all'intersessualità nella dimensione biogiuridica.

Il corso verrà portato avanti offrendo allo studente lo studio su fonti prevalentemente giurisprudenziali in lingua italiana e in lingua straniera. Si prenderà dimestichezza con banche dati e con la letteratura giuridica nazionale e straniera. Un’occasione unica per ragionare di prima mano con chi non ha solo studiato, ma contribuito a creare una tutela italiana e internazionale per le persone Lgbti.
fonte: Di Giuseppe Fin per http://www.ildolomiti.it

Lgbt: Jeffrey Tambor dedica l’Emmy alle persone transgender

Premiato per il secondo anno consecutivo, l'attore di "Transparent" ha voluto rivolgersi a Hollywood perché vengano date più possibilità agli attori queer e trans.

Jeffrey Tambor, l’attore della serie tv Transparent, ha voluto dedicare il discorso di premiazione agli Emmy Awards alla comunità LGBT.
Al suo secondo trionfo consecutivo agli Emmy grazie alla sua interpretazione di Maura Pfefferman (Moira nella versione originale), una transgender alle prese con il difficile passaggio d’identità dalla sua vita precedente – il professore universitario e padre di famiglia Mort Pfefferman – al momento della premiazione, l’attore ha voluto appellarsi alle alte sfere di Hollywood, chiedendo che agli artisti transgender vengano concesse più chance per dimostrare il loro talento sul grande schermo: «Ve lo dirò senza giri di parole: a voi produttori e proprietari di network là fuori, date ai talenti transgender una possibilità, dategli audizioni, fategli raccontare la loro storia». «Sarei felice di essere l’ultimo uomo cisgender a recitare la parte di una donna transgender», ha continuato Tambor.

Alla serata era presente anche la star di Orange Is The New Black Laverne Cox, la prima attrice dichiaratamente transgender a ricevere una nomination agli Emmy nel 2014: «Date agli attori trans delle occasioni di dar prova del loro talento – ha voluto commentare Cox – non sarei qui questa sera se non mi fosse stata data una possibilità».
Curioso, inoltre, che due fra gli attori insigniti dell’Emmy in questa edizione recitino nei panni di figure femminili: oltre a Tambor, infatti, è stato premiato Louie Anderson, cui è andato il riconoscimento come miglior attore coprotagonista per l’interpretazione di Christine Baskets nella serie comedy Baskets.

Premiata anche la creatrice di Transgender Jill Soloway, che durante il discorso di ringraziamento ha sottolineato l’importanza che anche alle storie di personaggi ai margini della società debba esser concessa l’opportunità di essere portate sullo schermo.
«Quando al centro della trama viene messa una persona di colore, una persona queer o transgender, si contribuisce a cambiare il mondo – ha detto Soloway – ho sempre voluto far parte di un movimento in difesa dei diritti civili e questa serie Tv mi ha permesso di realizzare il sogno di rendere eroi le persone queer e trans. Ringrazio la comunità transgender per essere ciò che sono, bisogna fermare la violenza e i pregiudizi che queste persone subiscono ogni giorno!».
CLICCANDO QUI POTRAI VEDERE IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE
fonte: http://www.rollingstone.it/cultura/ Fonte foto: Facebook