martedì 16 marzo 2021

Netflix dice basta alla condivisione dell’account

Brutte, bruttissime notizie per tutti gli utenti che sono abituati alla condivisione del proprio account Netflix con amici, parenti, conoscenti e anche sconosciuti.

Netflix ha infatti dato il via ad un nuovo test volto ad introdurre limiti alla condivisione delle password degli account.

Un metodo spesso utilizzato dagli utenti (es. togetherprice) per consentire l’accesso alla piattaforma di streaming a più persone senza la necessità di attivare nuovi account.

Netflix non ha ancora preso alcuna decisione definitiva sulla linea da adottare ma ha attivato un test per valutare l’efficacia della nuova restrizione.

Netflix “se non vivi con il proprietario..”

In concreto, Netflix ha iniziato ad inviare una notifica che invita gli utenti a registrarsi al servizio se rileva che non si trovano nello stesso nucleo familiare del titolare dell’account:

“Se non vivi con il proprietario di questo account, hai bisogno del tuo account per continuare a guardare”

Successivamente il sistema inviterà l’utente a confermare di essere effettivamente il proprietario dell’account chiedendo di inserire un codice di verifica inviato via mail o tramite messaggio di testo al numero di telefono associato all’account.

Puoi certamente farti inviare il codice di verifica da Netflix per sbloccare il tuo account, ma chiaramente solo se l’account è intestato a te e collegato alla tua email.

In caso contrario dovrai chiedere al proprietario dell’account di farti inviare il codice di sicurezza di Netflix (ammesso che tu conosca il proprietario dell’account..).

La misura è chiaramente blanda, perché con ogni probabilità la condivisione delle password avviene tra amici che hanno la possibilità di condividere anche un messaggio whatsapp del tipo “mi mandi il codice che ti sta per arrivare?“.

Una delle motivazioni che giustifica il nuovo meccanismo riguarda la necessità di tutelare la sicurezza del legittimo proprietario dell’account Netflix.

Di fatto verrebbe giustamente precluso l’utilizzo dell’account ad un utente entrato fraudolentemente in possesso della password.

Si ricorda inoltre che accedere all’account Netflix significa anche prendere visione di informazioni personali come l’indirizzo e-mail, il numero di telefono e i dati di pagamento.

Ma è innegabile che un sistema come quello descritto potrebbe avere un impatto non trascurabile.

Si stima che circa il 33% degli utenti Netflix condivide la propria password con almeno una persona.

Facile intuire quindi la portata della meccanismo di verifica che è attualmente in fase di test

fonte:  www.helpmetech.it

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fonte:  www.miniowners.it

Libri: "Fashion confidential. Quello che nessuno vi ha mai raccontato sul mondo della moda" di Mariella Milani

Pochi conoscono la complessità di quello che accade dietro le quinte di questo mondo che incanta come un pifferaio magico... ma siete davvero sicuri di voler sapere quello che non vi hanno mai raccontato? 

Una voce nota per la sua indiscussa competenza racconta con tono ironico e tagliente i personaggi e le dinamiche della moda, un universo che raccoglie il meglio della creatività ma che presenta anche molte zone d’ombra. 

Mariella Milani è stata per anni la giornalista televisiva che ha saputo con il suo approccio unico farci scoprire il mondo del fashion. 

L’avventura in queste pagine comincia negli anni ’90, apoteosi di un periodo scoppiettante, fra stilisti osannati come divi, top model mozzafiato e sfilate di grande impatto scenografico, dalla Grande Muraglia cinese al foyer dell’Opéra di Parigi. 

Episodi indimenticabili, dalla colazione con Valentino Garavani nel castello di Wideville all’incontro-scontro con Alexander McQueen a Londra, dal sogno americano di Ralph Lauren all’addio alle passerelle di Yves Saint Laurent. 

Faccia a faccia sinceri e spregiudicati, confessioni e confronti con i grandi protagonisti del sistema, da Giorgio Armani a Miuccia Prada, e con quelli che sono riusciti a conquistare la ribalta oggi, da Pierpaolo Piccioli a Maria Grazia Chiuri, per capire e raccontare il profondo cambiamento che ha investito il settore della moda, dal concetto stesso di bellezza alla necessità di voltare pagina per difendere l’ambiente. Lo tsunami social ha investito la comunicazione, le sfilate – anche a causa della pandemia da Covid-19 – sono sempre più digitali, le vendite online sono in costante crescita e gli influencer sono i nuovi brand ambassador. 

fonte:  www.ibs.it

La scelta di Amazon: niente vendita di libri che considerano gli Lgbtq malati mentali

 

 Un grande passo in avanti per un Paese che, come gli Usa, ha condotto negli ultimi anni una politica di destra sconsideratamente a sfavore di chi non rispondeva a canoni prettamente tradizionali.

In una lettera indirizzata a quattro senatori repubblicani, Amazon ha dichiarato di aver rimosso dalle sue piattaforme di vendita online tutti quei libri che considerano l'appartenenza alla comunità LGBTQ una malattia mentale.

La lettera visionata dal Wall Street Journal ha risposto alla richiesta dei senatori Rubio, Lee, Hawley e Braun su un libro, non più disponibile su Kindle e Audible.

"Per quanto riguarda la vostra domanda specifica su "When Harry Became Sally", abbiamo scelto di non vendere libri che inquadrano l'identità LGBTQ + come una malattia mentale", ha scritto Brian Huseman, vicepresidente delle politiche pubbliche di Amazon.

"When Harry Became Sally", scritto dallo studioso conservatore Ryan T. Anderson, è stato pubblicato nel febbraio 2018 e si concentra su molti temi legati all'identità di genere e ai transessuali. "Tutti concordano sul fatto che la disforia di genere è una condizione grave che causa grandi sofferenze", ha detto Anderson assieme al suo editore, in risposta alla lettera di Amazon, aggiungendo che la piattaforma di vendite online "sta usando il suo enorme potere per distorcere il mercato delle idee e sta ingannando i propri clienti". 

fonte:  www.globalist.it