Facebook apre alla possibilità di usare pseudonimi e soprannomi. Il social network, come annunciato dal manager Alex Shultz in una lettera ad organizzazioni per i diritti civili, introdurrà novità alla sua policy che chiede agli iscritti di utilizzare «nomi autentici" sulla piattaforma.
La mossa arriva dopo reiterate proteste da parte delle comunità Lgbt, trans e dei nativi americani che spesso usano nomi di fantasia o non comuni per registrarsi.
Le modifiche in arrivo - a dicembre i primi test - sono due. Prima di tutto il social network darà agli utenti la possibilità di inserire tra le informazioni personali anche una nota che spieghi per quale ragione si usa un determinato nome. «Aiuterà il nostro team a capire meglio la situazione», spiega Alex Schultz.
In secondo luogo Facebook renderà più difficili le segnalazioni di utenti con la motivazione che utilizzano nomi falsi. In questo modo il social spera di scoraggiare chi abusa dello strumento delle «segnalazioni» e di tutelare chi decide di non usare un nome reale.
L’apertura arriva dopo quasi un anno di polemiche e in particolare dopo una lettera alla compagnia da parte della comunità Lgbt e trans americana.
Schultz comunque difende la volontà di Facebook di continuare a chiedere alle persone di usare i nomi con cui «sono conosciuti da amici e parenti": rende Facebook «più sicuro», spiega, perchè così «è anche più difficile per gli utenti nascondersi dietro l'anonimato per fare molestie, atti di bullismo o frodi ai danni di altri».
fonte: http://ww2.gazzettadiparma.it
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giovedì 26 novembre 2015
Lgbt: Esce su You Tube e Vimeo Pro “L’APPUNTAMENTO ” del regista Daniele Sartori
Esce in questi giorni, visionabile senza restrizioni, “L’Appuntamento” cortometraggio scritto e diretto da Daniele Sartori. Il racconto vinse nel 2010 sei premi e venne selezionato in numerosi Festivals di tutto il mondo.
Fu distribuito anche in Cina, Russia e in alcune piattaforme VOD. Assolto ogni impegno che lo legava alla distribuzione americana, ora è libero in rete per You Tube e il canale Lost in Vauxhall di Vimeo Pro. Abbiamo chiesto a Sartori di parlarci di quel video per il quale, oltre ai vari riconoscimenti, ricevette la proposta di farne un lungometraggio.
“L’Appuntamento nacque sei anni fa’ da un altro corto, Ora scelgo io che girai nel 2009, non lo vide praticamente nessuno. Non mi soddisfava e non venne mai pubblicato. Decisi di riscriverlo daccapo ambientandolo all’interno di uno studio di uno psicologo. Molti amici mi consigliarono di lasciar perdere e di pensare a nuovi lavori, ma quella storia mi piaceva molto, mi intrigava e quindi la realizzai per la seconda volta. Conobbi il D.o.p. Flavio Zattera a un casting, mi piacque il suo modo di lavorare con la luce, gli chiesi di aiutarmi e da quel momento divenne il mio insostituibile Direttore della fotografia firmando tutti i mei futuri lavori. L’Appuntamento è una storia sui confini ambigui dell’emotività““Ricordo che per mesi cercammo la location adatta. Volevo un ambiente caldo, intimo, che somigliasse ad una vecchia biblioteca. Avevo da poco lavorato in Sangue Pazzo di Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci, e mi ricordai delle stanze del Palazzo Papadopoli di Venezia, dove appunto girammo alcune scene di quel film. Mi feci coraggio e contattai i proprietari. Furono di una gentilezza infinita e a sorpresa ci ospitarono permettendoci di realizzare la storia. Il corto fu autoprodotto coi risparmi che misi via dopo il mio impegno in 007 Casinò Royale, facendo il double di Craig, e fu realizzato in soli tre giorni, con pochi mezzi e un paio di Canon 5D. Gli esterni li girammo alla Giudecca, lontano dai turisti, era maggio e a Venezia ce n’erano davvero tanti. Non feci alcun provino per gli attori. Avevo già visto Leonardo Santini, Tommaso Minniti ed Eleonora Bolla in alcuni spettacoli, erano perfetti per la parte. Li contattai e proposi loro di dar vita ai miei personaggi. Col regista Ivan Stefanutti, amico da sempre e abituato a dirigere opere liriche, ci fu subito un’intesa perfetta. Fui davvero sorpreso dalla disponibilità di tutte le persone che collaborarono a questo video, era il 2010 e i corti queer non erano all’ordine del giorno. Molte rassegne mi comunicarono la non selezione perchè trattava un argomento inconsueto. Ora ricevo inviti mail da quegli stessi selezionatori che lo rifiutarono”
“Eravamo in undici: Ivan Stefanutti, Flavio Zattera, Marco Zanelli, Damiano Bertazzo, Enrico Lenarduzzi, Anna Lazzarini, Davide Meggiato, Paolo Simone, Marta Buso ed Enrica Cavalli. Marina Penzo compose le musiche senza nemmeno vedere il video, semplicemente leggendo la storia e seguendo le mie indicazioni. Un grande talento, un’amicizia che dura da quasi trent’anni. Marina regalò alla storia una colonna sonora semplice ma molto suggestiva ed Enrico Lenarduzzi un suono generale perfetto. Damiano Bertazzo realizzò un bellissimo backstage. Non ci sono aneddoti particolari da raccontare, avevamo tre giorni di tempo e quindi lavorammo come dei carrarmati, facemmo pochissime pause, ma star chiusi 36 ore in un ambiente così bello fu davvero un sogno per tutti”
“E’ stato un corto fortunato, tutto è coinciso al meglio. Ci volle qualche mese per scriverlo, tre giorni per girarlo e due settimane di post produzione. Uscì a settembre e lo misi subito in rete, m’interessava fosse visto dal maggior numero di utenti. Poi fui costretto a toglierlo per accordi con un distributore. Ricevetti la proposta di realizzarne un lungometraggio, avrei dovuto scrivere la sceneggiatura per la terza volta e cedere i diritti per farla girare ad un altro giovane regista, quindi rifiutai. Generalmente i miei lavori non vengono iscritti a molti Festival, preferisco seglierne pochi ma che mi piacciono. Non m’interessa se si tratta di rassegne importanti o di nicchia, m’interessa il rapporto che si instaura con gli organizzatori, la qualità della proiezione, l’attenzione nei comunicati stampa e la libertà di pensiero dei selezionatori.
Mi consigliarono un paio di concorsi. Fummo scelti a dicembre al Festival di Napoli Omovies e inaspettatamente il corto vinse subito 6 premi: Miglior cortometraggio, miglior fotografia (Flavio Zattera), migliore interpretazione maschile (Leonardo Santini), migliore sceneggiatura, Premio Mediateca Santa Sofia, Premio Festival dei Diritti Umani.
Un record che nessuno di noi nemmeno si sognava. Da lì ci furono diverse proposte di produzione e qualche fraintendimento con alcuni distributori che lo cedettero a mia insauputa e senza permesso in Cina e Russia. Non me la presi, i corti non fruttano nulla, sono solo dei biglietti da visita di modesto valore, quindi considerai la “svista” come una buona mossa promozionale. E poi effettivamente il poster originale in cinese faceva la sua bella figura. Alla fine uscirono tre immagini ufficiali, tra cui la versione Director’s cut del 2012. L’Appuntamento piacque a Daniel Casagrande, fondatore del Premio Queer Lion della Biennale Cinema di Venezia, lo vide in anteprima e mi chiamò in giuria. Fu una bellissima esperienza che con lui diede il via a numerose altre collaborazioni”
QUI I LINK DEL CORTOMETRAGGIO
Cortometraggio "L'Appuntamento" di Daniele Sartori
https://www.youtube.com/watch?v=TmB71q8gLp4
Cortometraggio "L'Appuntamento" Backstage di Damiano Bertazzo
https://www.youtube.com/watch?v=uMO2k9r9qb4
fonte: http://lostinvauxhall.com - [Marta Doardo. Ph. Marta Buso©]
Fu distribuito anche in Cina, Russia e in alcune piattaforme VOD. Assolto ogni impegno che lo legava alla distribuzione americana, ora è libero in rete per You Tube e il canale Lost in Vauxhall di Vimeo Pro. Abbiamo chiesto a Sartori di parlarci di quel video per il quale, oltre ai vari riconoscimenti, ricevette la proposta di farne un lungometraggio.
“L’Appuntamento nacque sei anni fa’ da un altro corto, Ora scelgo io che girai nel 2009, non lo vide praticamente nessuno. Non mi soddisfava e non venne mai pubblicato. Decisi di riscriverlo daccapo ambientandolo all’interno di uno studio di uno psicologo. Molti amici mi consigliarono di lasciar perdere e di pensare a nuovi lavori, ma quella storia mi piaceva molto, mi intrigava e quindi la realizzai per la seconda volta. Conobbi il D.o.p. Flavio Zattera a un casting, mi piacque il suo modo di lavorare con la luce, gli chiesi di aiutarmi e da quel momento divenne il mio insostituibile Direttore della fotografia firmando tutti i mei futuri lavori. L’Appuntamento è una storia sui confini ambigui dell’emotività““Ricordo che per mesi cercammo la location adatta. Volevo un ambiente caldo, intimo, che somigliasse ad una vecchia biblioteca. Avevo da poco lavorato in Sangue Pazzo di Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci, e mi ricordai delle stanze del Palazzo Papadopoli di Venezia, dove appunto girammo alcune scene di quel film. Mi feci coraggio e contattai i proprietari. Furono di una gentilezza infinita e a sorpresa ci ospitarono permettendoci di realizzare la storia. Il corto fu autoprodotto coi risparmi che misi via dopo il mio impegno in 007 Casinò Royale, facendo il double di Craig, e fu realizzato in soli tre giorni, con pochi mezzi e un paio di Canon 5D. Gli esterni li girammo alla Giudecca, lontano dai turisti, era maggio e a Venezia ce n’erano davvero tanti. Non feci alcun provino per gli attori. Avevo già visto Leonardo Santini, Tommaso Minniti ed Eleonora Bolla in alcuni spettacoli, erano perfetti per la parte. Li contattai e proposi loro di dar vita ai miei personaggi. Col regista Ivan Stefanutti, amico da sempre e abituato a dirigere opere liriche, ci fu subito un’intesa perfetta. Fui davvero sorpreso dalla disponibilità di tutte le persone che collaborarono a questo video, era il 2010 e i corti queer non erano all’ordine del giorno. Molte rassegne mi comunicarono la non selezione perchè trattava un argomento inconsueto. Ora ricevo inviti mail da quegli stessi selezionatori che lo rifiutarono”
“Eravamo in undici: Ivan Stefanutti, Flavio Zattera, Marco Zanelli, Damiano Bertazzo, Enrico Lenarduzzi, Anna Lazzarini, Davide Meggiato, Paolo Simone, Marta Buso ed Enrica Cavalli. Marina Penzo compose le musiche senza nemmeno vedere il video, semplicemente leggendo la storia e seguendo le mie indicazioni. Un grande talento, un’amicizia che dura da quasi trent’anni. Marina regalò alla storia una colonna sonora semplice ma molto suggestiva ed Enrico Lenarduzzi un suono generale perfetto. Damiano Bertazzo realizzò un bellissimo backstage. Non ci sono aneddoti particolari da raccontare, avevamo tre giorni di tempo e quindi lavorammo come dei carrarmati, facemmo pochissime pause, ma star chiusi 36 ore in un ambiente così bello fu davvero un sogno per tutti”
“E’ stato un corto fortunato, tutto è coinciso al meglio. Ci volle qualche mese per scriverlo, tre giorni per girarlo e due settimane di post produzione. Uscì a settembre e lo misi subito in rete, m’interessava fosse visto dal maggior numero di utenti. Poi fui costretto a toglierlo per accordi con un distributore. Ricevetti la proposta di realizzarne un lungometraggio, avrei dovuto scrivere la sceneggiatura per la terza volta e cedere i diritti per farla girare ad un altro giovane regista, quindi rifiutai. Generalmente i miei lavori non vengono iscritti a molti Festival, preferisco seglierne pochi ma che mi piacciono. Non m’interessa se si tratta di rassegne importanti o di nicchia, m’interessa il rapporto che si instaura con gli organizzatori, la qualità della proiezione, l’attenzione nei comunicati stampa e la libertà di pensiero dei selezionatori.
Mi consigliarono un paio di concorsi. Fummo scelti a dicembre al Festival di Napoli Omovies e inaspettatamente il corto vinse subito 6 premi: Miglior cortometraggio, miglior fotografia (Flavio Zattera), migliore interpretazione maschile (Leonardo Santini), migliore sceneggiatura, Premio Mediateca Santa Sofia, Premio Festival dei Diritti Umani.
Un record che nessuno di noi nemmeno si sognava. Da lì ci furono diverse proposte di produzione e qualche fraintendimento con alcuni distributori che lo cedettero a mia insauputa e senza permesso in Cina e Russia. Non me la presi, i corti non fruttano nulla, sono solo dei biglietti da visita di modesto valore, quindi considerai la “svista” come una buona mossa promozionale. E poi effettivamente il poster originale in cinese faceva la sua bella figura. Alla fine uscirono tre immagini ufficiali, tra cui la versione Director’s cut del 2012. L’Appuntamento piacque a Daniel Casagrande, fondatore del Premio Queer Lion della Biennale Cinema di Venezia, lo vide in anteprima e mi chiamò in giuria. Fu una bellissima esperienza che con lui diede il via a numerose altre collaborazioni”
QUI I LINK DEL CORTOMETRAGGIO
Cortometraggio "L'Appuntamento" di Daniele Sartori
https://www.youtube.com/watch?v=TmB71q8gLp4
Cortometraggio "L'Appuntamento" Backstage di Damiano Bertazzo
https://www.youtube.com/watch?v=uMO2k9r9qb4
fonte: http://lostinvauxhall.com - [Marta Doardo. Ph. Marta Buso©]
mercoledì 25 novembre 2015
Lgbt: "The Danish Girl" Eddie Redmayne e il mondo trans: "è assurdo che in quasi 100 anni sia cambiato tanto poco"
“Lily ha dovuto attraversare violenza e discriminazione, e quasi un centinaio di anni dopo quella storia tutte queste cose non sono necessariamente cambiate. C’è una quantità enorme di discriminazione sul lavoro, e di discriminazione in generale, contro le persone transgender e una quantità enorme di violenza.
E’scioccante constatare come non ci siano stati così tanti progressi in questo lasso di tempo“.
Così parlò a Reuters Eddie Redmayne, a breve nelle sale d’America con The Danish Girl, film incentrato sulla storia vera della prima trans storicamente riconosciuta, Lili Elbe.
Titolo visto alla Mostra del Cinema di Venezia "The Danish Girl" uscirà il 18 febbraio nei cinema d’Italia.
fonte: http://www.spetteguless.it/
E’scioccante constatare come non ci siano stati così tanti progressi in questo lasso di tempo“.
Così parlò a Reuters Eddie Redmayne, a breve nelle sale d’America con The Danish Girl, film incentrato sulla storia vera della prima trans storicamente riconosciuta, Lili Elbe.
Titolo visto alla Mostra del Cinema di Venezia "The Danish Girl" uscirà il 18 febbraio nei cinema d’Italia.
fonte: http://www.spetteguless.it/
Lgbt: Cinema "Zoolander 2" le accuse di transfobia per colpa di Benedict Cumberbatch
Zoolander 2, forse non è più il tempo per un sequel della pellicola del 2001 scritta e diretta da Ben Stiller. Un gruppo di attivisti LGBT ha chiesto di boicottare il sequel del fortunatissimo film a causa della presenza nel cast di un modello androgino e a prima vista asessuato di nome “All”, interpretato da Benedict Cumberbatch, personaggio che potrebbe incitare alla transfobia.
Zoolander 2. Vi ricordate Zoolander? I modelli che vogliono aiutare il prossimo perché la vita non è solo essere “belli-belli-belli” in modo assurdo” e che risolvono i loro dubbi esistenziali con la formula “Orange-Moka-Frappuccino”? Ecco, rischiate di dovervi dimenticare di questa scena. Se 14 anni fa andavano bene, oggi per qualcuno non più.
Si, perché come riportato dal Guardian on line esiste una petizione firmata da 9.000 persone che accusa la pellicola di prendersi gioco delle personalità androgine e dei transessuali nella moda. Questo perché in Zoolander 2 il personaggio di Benedict Cumberbatch si basa sulla figura di Andreja Pejić, modella transgender protagonista della pellicola: “In Zoolander 2 il modello androgino interpretato da Benedict Cumberbatch è oggetto di una domanda da parte di Derek Zoolander e Hansel -interpretato da Owen Wilson ndr- : entrambi chiedono se è uomo o donna e se ha l’hot dog o la farfallina. Inoltre il personaggio interpretato da Cumberbatch è eccessivamente stereotipato e si prende gioco dei transessuali”.
QUI LA PETIZIONE: http://www.thepetitionsite.com/it-it/549/222/494/boycott-zoolander-2-for-its-offensive-representation-of-non-binary-individuals/
“Se i produttori di Zoolander 2 -prosegue la petizione- avessero voluto proporre un modello sociale relativo all’esistenza di modelli transessuali o androgini nell’industria dello stile, avrebbero potuto ingaggiare come attore Andreja Pejić. Invece hanno scelto di presentare il modello transgender in un’accezione negativa incentivando una percezione negativa e pericolosa della comunità gay incentivando la transfobia”. Zoolander 2, diretto da Ben Stiller, dovrebbe uscire negli Usa il 12 febbraio 2016.
fonte: di Maghdi Abo Abia per http://www.giornalettismo.com
Zoolander 2. Vi ricordate Zoolander? I modelli che vogliono aiutare il prossimo perché la vita non è solo essere “belli-belli-belli” in modo assurdo” e che risolvono i loro dubbi esistenziali con la formula “Orange-Moka-Frappuccino”? Ecco, rischiate di dovervi dimenticare di questa scena. Se 14 anni fa andavano bene, oggi per qualcuno non più.
Si, perché come riportato dal Guardian on line esiste una petizione firmata da 9.000 persone che accusa la pellicola di prendersi gioco delle personalità androgine e dei transessuali nella moda. Questo perché in Zoolander 2 il personaggio di Benedict Cumberbatch si basa sulla figura di Andreja Pejić, modella transgender protagonista della pellicola: “In Zoolander 2 il modello androgino interpretato da Benedict Cumberbatch è oggetto di una domanda da parte di Derek Zoolander e Hansel -interpretato da Owen Wilson ndr- : entrambi chiedono se è uomo o donna e se ha l’hot dog o la farfallina. Inoltre il personaggio interpretato da Cumberbatch è eccessivamente stereotipato e si prende gioco dei transessuali”.
QUI LA PETIZIONE: http://www.thepetitionsite.com/it-it/549/222/494/boycott-zoolander-2-for-its-offensive-representation-of-non-binary-individuals/
“Se i produttori di Zoolander 2 -prosegue la petizione- avessero voluto proporre un modello sociale relativo all’esistenza di modelli transessuali o androgini nell’industria dello stile, avrebbero potuto ingaggiare come attore Andreja Pejić. Invece hanno scelto di presentare il modello transgender in un’accezione negativa incentivando una percezione negativa e pericolosa della comunità gay incentivando la transfobia”. Zoolander 2, diretto da Ben Stiller, dovrebbe uscire negli Usa il 12 febbraio 2016.
fonte: di Maghdi Abo Abia per http://www.giornalettismo.com
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Lgbt: Esce “Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie” il film sul luogo dov’è nata la grande opera
“Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie” arriverà nelle sale italiane il 24 e 25 novembre nell’ambito del progetto della Grande Arte al cinema di Nexo Digital.
Il film racconta la storia del teatro che più di ogni altro ha catturato e legato a sé i più grandi nomi della scena musicale di tutti i tempi. Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini, Maria Callas, Luchino Visconti hanno fondato il mito di un luogo, animato in anni più recenti da artisti come Claudio Abbado e Riccardo Muti, che ancora oggi suscita un senso di sacralità: nel film ce lo raccontano tra gli altri i direttori d’orchestra Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, i cantanti Mirella Freni e Plácido Domingo, i ballerini Carla Fracci e Roberto Bolle oltre ai sovrintendenti Pereira, Lissner e Fontana.
Inaugurato nel 1778, il Teatro alla Scala di Milano è il luogo dove è nata la tradizione della grande opera italiana. Le videocamere, accompagnate dalla voce narrante di Sandro Lombardi, percorrono i corridoi e ci fanno respirare 237 anni di storia.
Gli autori Luca Lucini e Silvia Corbetta hanno dichiarato: “Immediatamente è stato chiaro che se avessimo voluto carpire i segreti di quasi 250 anni di storia del Teatro alla Scala di Milano, avremmo dovuto narrare ciò che la Scala è: una fabbrica di emozioni e un luogo unico al mondo, dove si concentrano passione, sacrificio, talento e dedizione. Abbiamo abbandonato la rigidità del racconto prettamente cronologico e ci siamo lasciati trasportare dalle rapide di un fiume fatto di luci, musiche, immagini, silenzi”.
“Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie” vede anche la fotografia di Luca Bigazzi e la partecipazione straordinaria di Bebo Storti nel ruolo di Domenico Barbaja, Francesca Inaudi nel ruolo di Marietta Ricordi, Filippo Nigro nel ruolo di Bartolomeo Merelli, Giuseppe Cederna nel ruolo dell’ingegnere Giuseppe Colombo, Andrea Bosca nel ruolo del concierge del Grand Hotel et de Milan, Gigio Alberti nel ruolo di Luigi Illica e Pia Engleberth nel ruolo di Biki.
Tra le location d’eccellenza che compaiono nel film anche il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia con la centrale termoelettrica Regina Margherita, che fa da sfondo alla ricostruzione di una scena in cui l’ingegner Colombo attiva la luce elettrica alla Scala.
“Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie”, distribuito nel mondo da Nexo Digital, è prodotto da Skira Classica, Arte France, Rai Com e Camera Lucida e realizzato in associazione con Intesa Sanpaolo spa ai sensi delle norme sul Tax Credit e con il contributo di Pirelli ed Edison.
fonte: http://www.primaonline.it/
Il film racconta la storia del teatro che più di ogni altro ha catturato e legato a sé i più grandi nomi della scena musicale di tutti i tempi. Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini, Maria Callas, Luchino Visconti hanno fondato il mito di un luogo, animato in anni più recenti da artisti come Claudio Abbado e Riccardo Muti, che ancora oggi suscita un senso di sacralità: nel film ce lo raccontano tra gli altri i direttori d’orchestra Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, i cantanti Mirella Freni e Plácido Domingo, i ballerini Carla Fracci e Roberto Bolle oltre ai sovrintendenti Pereira, Lissner e Fontana.
Inaugurato nel 1778, il Teatro alla Scala di Milano è il luogo dove è nata la tradizione della grande opera italiana. Le videocamere, accompagnate dalla voce narrante di Sandro Lombardi, percorrono i corridoi e ci fanno respirare 237 anni di storia.
Gli autori Luca Lucini e Silvia Corbetta hanno dichiarato: “Immediatamente è stato chiaro che se avessimo voluto carpire i segreti di quasi 250 anni di storia del Teatro alla Scala di Milano, avremmo dovuto narrare ciò che la Scala è: una fabbrica di emozioni e un luogo unico al mondo, dove si concentrano passione, sacrificio, talento e dedizione. Abbiamo abbandonato la rigidità del racconto prettamente cronologico e ci siamo lasciati trasportare dalle rapide di un fiume fatto di luci, musiche, immagini, silenzi”.
“Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie” vede anche la fotografia di Luca Bigazzi e la partecipazione straordinaria di Bebo Storti nel ruolo di Domenico Barbaja, Francesca Inaudi nel ruolo di Marietta Ricordi, Filippo Nigro nel ruolo di Bartolomeo Merelli, Giuseppe Cederna nel ruolo dell’ingegnere Giuseppe Colombo, Andrea Bosca nel ruolo del concierge del Grand Hotel et de Milan, Gigio Alberti nel ruolo di Luigi Illica e Pia Engleberth nel ruolo di Biki.
Tra le location d’eccellenza che compaiono nel film anche il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia con la centrale termoelettrica Regina Margherita, che fa da sfondo alla ricostruzione di una scena in cui l’ingegner Colombo attiva la luce elettrica alla Scala.
“Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie”, distribuito nel mondo da Nexo Digital, è prodotto da Skira Classica, Arte France, Rai Com e Camera Lucida e realizzato in associazione con Intesa Sanpaolo spa ai sensi delle norme sul Tax Credit e con il contributo di Pirelli ed Edison.
fonte: http://www.primaonline.it/
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Futuri leader Lgbt, nella classifica del Financial Times c'è anche un italiano
Nella top 30 della classifica del Financial Times “2015 Lgbt Future Leaders” che premia i futuri leader che si sono impegnati nel promuovere campagne a favore dei diritti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) c’è anche un italiano.
E’ Alessandro Commisso, responsabile Global Brand Operations alla Lush Cosmetics, azienda inglese di cosmetici freschi e fatti a mano, rinomata per le campagne mondiali sui diritti oltre che pro-Lgbt (la campagna #GayIsOk: http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/societa/best_practice/2015/06/23/puo-una-saponetta-essere-illegale-campagna-gayisok-per-fondi-a-associazioni-lgbt_8e1ebaea-5104-473d-9b24-667f27cc14ee.html)
Commisso, unico italiano nella classifica internazionale, è al quattordicesimo posto. In testa c’è Aritha Wickramasinghe, consulente della company K&L Gates (studi legali). Il manager ha dichiarato “Essere leader Lgbt significa lanciare un messaggio ai giovani facendo capire che fare parte di questa comunità non è un freno alla loro carriera”. Mark McBride-Wright, Safety Engineer, KBR è al secondo; Cory Valente
Associate Scientist & Global Leader, The Dow Chemical Company al terzo.
Nei fatti però la discriminazione dilaga. Il premio del quotidiano inglese è infatti nato per sconfiggere lo stigma del ‘diverso’ ed esaltare le capacità professionali di tutti. Sviluppato in collaborazione con l’associazione OutStandind, si propone di mostrare al mondo modelli positivi per incoraggiare sempre più persone ad essere se stesse sui luoghi di lavoro.
Le diversità sono una ricchezza ed andrebbero celebrate e invece il 70% gli impiegati Lgbt lasciano l’azienda in cui lavorano entro il primo anno dall’assunzione, secondo i dati OutStanding. Si dice che per le nuove generazioni l’integrazione sia più facile ed invece il 62% dei laureati Lgbt della generazione Y ha lasciato il primo lavoro appena laureati. L’85% dei gay, lesbiche, bisessuali e transgender dichiara che i luoghi di lavoro non sono affatto ‘inclusivi’ e che l’aria che si respira ha un impatto negativo sul loro rendimento e danneggia la produttività.
Giunta alla terza edizione la classifica mondiale si divide in 3 categorie: i “100 Leading Lgbt Executive”, che premia i migliori manager senior che hanno contribuito a rendere l’ambiente di lavoro un luogo accogliente ed inclusivo; i “30 Leading Ally Executives” per i senior executive che hanno supportato le persone Lgbt in ufficio e, infine, i “30 Top Lgbt future leaders’ per i giovani che hanno apportato un contributo significativo all’inclusione delle persone Lgbt nelle aziende a qualsiasi livello dell’organizzazione aziendale.
Appena ricevuto il premio Alessandro Comisso ha detto: “Sono un ragazzo gay, ma sono anche italiano, giovane, testardo, iperattivo, leggermente ribelle e tutte queste cose hanno avuto maggior impatto sulla mia carriera lavorativa rispetto al mio orientamento sessuale!”. “Promuovere la diversità non si deve limitare al rispetto dei diritti Lgbt. Significa invece valorizzare la ricchezza di ogni individuo senza pregiudizi. In Lush essere gay è totalmente ok, ma anche essere tatuati, avere i capelli colorati o avere un passato da attivisti. Quando si parla di vera uguaglianza, si può davvero fare la differenza” ha concluso il giovane manager.
Commisso nel 2014 è stato determinante nella campagna #SignOfLove per i diritti Lgbt, che ha incluso una petizione di fotografie (migliaia di immagini raccolte in oltre 50 paesi) che furono stampate e consegnate alle ambasciate russe di oltre 20 paesi in occasione dei Giochi Olimpici in Russia. Più recentemente, il giovane manager ha lanciato la campagna #GayIsOk con l’obiettivo di evidenziare come in 76 paesi essere gay è considerato un crimine e in 10 può costare la vita.
La campagna ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti ed è diventata virale sui social. L’hasthag #GayIsOk ha raggiunto in pochi giorni 30 milioni di persone ed è stata usata in occasione delle celebrazioni per l’uguaglianza dei matrimoni negli Stati Uniti, raggiungendo 40 milioni di persone ed ha avviato la più grande conversazione a livello mondiale sulle leggi anti-gay.
La classifica completa dei 30 premiati si legge qui:
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/c8981884-70dc-11e5-9b9e-690fdae72044.html#axzz3s3ppx7YS
fonte: di Agnese Ferrara per https://www.ansa.it/
E’ Alessandro Commisso, responsabile Global Brand Operations alla Lush Cosmetics, azienda inglese di cosmetici freschi e fatti a mano, rinomata per le campagne mondiali sui diritti oltre che pro-Lgbt (la campagna #GayIsOk: http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/societa/best_practice/2015/06/23/puo-una-saponetta-essere-illegale-campagna-gayisok-per-fondi-a-associazioni-lgbt_8e1ebaea-5104-473d-9b24-667f27cc14ee.html)
Commisso, unico italiano nella classifica internazionale, è al quattordicesimo posto. In testa c’è Aritha Wickramasinghe, consulente della company K&L Gates (studi legali). Il manager ha dichiarato “Essere leader Lgbt significa lanciare un messaggio ai giovani facendo capire che fare parte di questa comunità non è un freno alla loro carriera”. Mark McBride-Wright, Safety Engineer, KBR è al secondo; Cory Valente
Associate Scientist & Global Leader, The Dow Chemical Company al terzo.
Nei fatti però la discriminazione dilaga. Il premio del quotidiano inglese è infatti nato per sconfiggere lo stigma del ‘diverso’ ed esaltare le capacità professionali di tutti. Sviluppato in collaborazione con l’associazione OutStandind, si propone di mostrare al mondo modelli positivi per incoraggiare sempre più persone ad essere se stesse sui luoghi di lavoro.
Le diversità sono una ricchezza ed andrebbero celebrate e invece il 70% gli impiegati Lgbt lasciano l’azienda in cui lavorano entro il primo anno dall’assunzione, secondo i dati OutStanding. Si dice che per le nuove generazioni l’integrazione sia più facile ed invece il 62% dei laureati Lgbt della generazione Y ha lasciato il primo lavoro appena laureati. L’85% dei gay, lesbiche, bisessuali e transgender dichiara che i luoghi di lavoro non sono affatto ‘inclusivi’ e che l’aria che si respira ha un impatto negativo sul loro rendimento e danneggia la produttività.
Giunta alla terza edizione la classifica mondiale si divide in 3 categorie: i “100 Leading Lgbt Executive”, che premia i migliori manager senior che hanno contribuito a rendere l’ambiente di lavoro un luogo accogliente ed inclusivo; i “30 Leading Ally Executives” per i senior executive che hanno supportato le persone Lgbt in ufficio e, infine, i “30 Top Lgbt future leaders’ per i giovani che hanno apportato un contributo significativo all’inclusione delle persone Lgbt nelle aziende a qualsiasi livello dell’organizzazione aziendale.
Appena ricevuto il premio Alessandro Comisso ha detto: “Sono un ragazzo gay, ma sono anche italiano, giovane, testardo, iperattivo, leggermente ribelle e tutte queste cose hanno avuto maggior impatto sulla mia carriera lavorativa rispetto al mio orientamento sessuale!”. “Promuovere la diversità non si deve limitare al rispetto dei diritti Lgbt. Significa invece valorizzare la ricchezza di ogni individuo senza pregiudizi. In Lush essere gay è totalmente ok, ma anche essere tatuati, avere i capelli colorati o avere un passato da attivisti. Quando si parla di vera uguaglianza, si può davvero fare la differenza” ha concluso il giovane manager.
Commisso nel 2014 è stato determinante nella campagna #SignOfLove per i diritti Lgbt, che ha incluso una petizione di fotografie (migliaia di immagini raccolte in oltre 50 paesi) che furono stampate e consegnate alle ambasciate russe di oltre 20 paesi in occasione dei Giochi Olimpici in Russia. Più recentemente, il giovane manager ha lanciato la campagna #GayIsOk con l’obiettivo di evidenziare come in 76 paesi essere gay è considerato un crimine e in 10 può costare la vita.
La campagna ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti ed è diventata virale sui social. L’hasthag #GayIsOk ha raggiunto in pochi giorni 30 milioni di persone ed è stata usata in occasione delle celebrazioni per l’uguaglianza dei matrimoni negli Stati Uniti, raggiungendo 40 milioni di persone ed ha avviato la più grande conversazione a livello mondiale sulle leggi anti-gay.
La classifica completa dei 30 premiati si legge qui:
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/c8981884-70dc-11e5-9b9e-690fdae72044.html#axzz3s3ppx7YS
fonte: di Agnese Ferrara per https://www.ansa.it/
lunedì 23 novembre 2015
Lgbt: Firma la petizione "Salviamo il Corpo di Ballo dell'Arena di Verona" - Please sign the petition
Il Corpo di Ballo dell'Arena di Verona rischia di essere definitivamente chiuso, in nome di un fantomatico taglio dei costi che in realtà è un taglio della tradizione, della cultura e di un importante bene artistico che è importante tutelare per il bene di tutti. Salviamoli! È il momento di reagire.
The Corps de Ballet of Verona is in danger: italian politicians want to close it defenetly, in the name of phantomatic costs. The truth is that this is a cut of a great italian tradition of art and it's important for all of us to help them to survive. Please help us to save them. Sign the petition! It's time to react!
PUOI FIRMARE A QUESTO LINK - YOU CAN SIGN AT LINK:
https://www.change.org/p/flavio-tosi-francesco-girondini-salviamo-il-corpo-di-ballo-dell-arena-di-verona?recruiter=196726176&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=autopublish&utm_term=mob-xs-share_petition-reason_msg
Fonte: https://www.change.org
The Corps de Ballet of Verona is in danger: italian politicians want to close it defenetly, in the name of phantomatic costs. The truth is that this is a cut of a great italian tradition of art and it's important for all of us to help them to survive. Please help us to save them. Sign the petition! It's time to react!
PUOI FIRMARE A QUESTO LINK - YOU CAN SIGN AT LINK:
https://www.change.org/p/flavio-tosi-francesco-girondini-salviamo-il-corpo-di-ballo-dell-arena-di-verona?recruiter=196726176&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=autopublish&utm_term=mob-xs-share_petition-reason_msg
Fonte: https://www.change.org
Lgbt: A Roma "VITE in Transito" alla Nuova Aula Dei Gruppi Parlamentari, giovedì 10 dicembre alle ore 16
L'evento è gratuito e l'iscrizione obbligatoria
Presso la Nuova Aula Dei Gruppi Parlamentari
giovedì 10 dicembre alle ore 16
Via di Campo Marzio 74, 00186 Roma
Troppo spesso temi delicati come la transessualità e il transgenderismo vengono affrontati con un taglio scandalistico e superficiale, tralasciando le paure e le difficoltà che le persone coinvolte vivono, subiscono e affrontano ogni giorno.
Il nostro obiettivo è di spostare l’attenzione, oltre che sull’informazione, sulla bellezza dell’essere umano che si manifesta nelle sue variopinte sfumature. Ogni essere umano libero di scrivere il romanzo della propria vita contribuisce attivamente a creare cultura e condivisione. Un esempio ne è la testimonianza di chi ha affrontato il difficile percorso di transizione per arrivare ad essere chi sapeva di essere già.
Transito inteso quindi come trasformazione, evoluzione, spinta verso la consapevolezza del proprio sé profondo.
Il Workshop è organizzato e promosso dalla Fondazione Italiana Gestalt, l'Associazione N.U.D.I., l'Associazione Tgenus, l'IISS Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica e AndroGiniArte,
con il patrocinio dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, la Federazione Italiana Sessuologia Scientifica, EDGE, PARKS, AIGA e l'Associazione Italiana Gestalt Analitica.
Intervengono al dibattito:
Paolo Greco psicoterapeuta Direttore della Scuola di Formazione per la Fondazione Italiana Gestalt
Antonella Palmitesta Psicologa e Sessuologa Presidente dell'Associazione Nazionale N.U.D.I.
Fabrizio Quattrini Psicoterapeuta Sessuologo Presidente dell'IISS Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica
Paola Biondi Psicoterapeuta Consigliera Segreteria Ordine degli Psicologi del Lazio
Delia Vaccarello Giornalista e Scrittice
Igor Suran Direttore esecutivo Parks - Liberi e Uguali.
A seguire proiezione del DocuFilm "Metamorfosi" di Paolo Lipartiti e dialogo con i protagonisti Stefania Zaini e Miki Formisano
L'evento è gratuito e l'iscrizione obbligatoria
per info e iscrizioni: info@associazionenudi.it
+39 3208045054 oppure +39 3406830449
fonte: evento facebook
Presso la Nuova Aula Dei Gruppi Parlamentari
giovedì 10 dicembre alle ore 16
Via di Campo Marzio 74, 00186 Roma
Troppo spesso temi delicati come la transessualità e il transgenderismo vengono affrontati con un taglio scandalistico e superficiale, tralasciando le paure e le difficoltà che le persone coinvolte vivono, subiscono e affrontano ogni giorno.
Il nostro obiettivo è di spostare l’attenzione, oltre che sull’informazione, sulla bellezza dell’essere umano che si manifesta nelle sue variopinte sfumature. Ogni essere umano libero di scrivere il romanzo della propria vita contribuisce attivamente a creare cultura e condivisione. Un esempio ne è la testimonianza di chi ha affrontato il difficile percorso di transizione per arrivare ad essere chi sapeva di essere già.
Transito inteso quindi come trasformazione, evoluzione, spinta verso la consapevolezza del proprio sé profondo.
Il Workshop è organizzato e promosso dalla Fondazione Italiana Gestalt, l'Associazione N.U.D.I., l'Associazione Tgenus, l'IISS Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica e AndroGiniArte,
con il patrocinio dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, la Federazione Italiana Sessuologia Scientifica, EDGE, PARKS, AIGA e l'Associazione Italiana Gestalt Analitica.
Intervengono al dibattito:
Paolo Greco psicoterapeuta Direttore della Scuola di Formazione per la Fondazione Italiana Gestalt
Antonella Palmitesta Psicologa e Sessuologa Presidente dell'Associazione Nazionale N.U.D.I.
Fabrizio Quattrini Psicoterapeuta Sessuologo Presidente dell'IISS Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica
Paola Biondi Psicoterapeuta Consigliera Segreteria Ordine degli Psicologi del Lazio
Delia Vaccarello Giornalista e Scrittice
Igor Suran Direttore esecutivo Parks - Liberi e Uguali.
A seguire proiezione del DocuFilm "Metamorfosi" di Paolo Lipartiti e dialogo con i protagonisti Stefania Zaini e Miki Formisano
L'evento è gratuito e l'iscrizione obbligatoria
per info e iscrizioni: info@associazionenudi.it
+39 3208045054 oppure +39 3406830449
fonte: evento facebook
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