Mettiamo che abbiate un sito, o un blog, ma anche un account Facebook, e che su queste piattaforme parliate, o che vogliate parlare, di cinema.
E per farlo, bizzarra idea, vogliate anche mettere i trailer delle pellicole che recensite.
Ecco, a breve, ci sarà il caso che dobbiate pagare i diritti alla Siae per poterlo farlo.
Quattrocentocinquanta euro ogni 90 giorni per un massimo di 30 trailer al mese. Sarebbe il risultato di un accordo tra la SIAE e le associazioni di produttori, come l’ANICA, Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive, e l’AGIS, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo.
Il paradosso è che si chiede ai siti di pagare per poter ospitare quello che sostanzialmente è un mezzo pubblicitario.
1.800 euro all'anno: ecco il testo della disposizioni della Siae:
http://www.unita.it/polopoly_fs/1.346801.1319817232!/menu/standard/file/Multimedialita_Modello_LicenzaInternet.pdf
«1.800 euro all'anno – scrive Il corriere della Fantascienza, animando la protesta contro l'ipotesi della Siae – e oltretutto con il limite di 30 filmati online contemporaneamente, il che rende questo balzello del tutto ineconomico anche per grandi siti che potrebbero permettersi di pagare la licenza».
Per il Corriere della Fantascienza, che intanto ha tolto tutti i trailer dalla propria piattaforma «quando mai solo 30 trailer possono produrre tanto traffico da generare introiti tali da ripagare 1.800 euro? Sulla base di quale principio un sito di una sala cinematografica sarebbe obbligato a pagare qualcosa che un sito di tipo diverso pubblica gratis?»
Uno dei nodi su cui siti come “Il corriere della fantascienza”, “FantasyMagazine” e gli altri magazine on line del gruppo Delos e Horror.it puntano il dito è che non è importante se il video sia caricato sui server che ospitano i propri siti.
Il video può anche essere stato scaricato da Youtube, non importa: i 1.800 euro all'anno vanno pagati lo stesso.
Ma i diritti d'autore li devono pagare anche le stesse case di produzione che hanno sottoscritto l’accordo e che vogliono rilanciare i video sui propri siti. Il problema principale è il diritto inerente alla colonna sonora.
La domanda da compilare per la Siae ha due voci: la prima riguarda lo “streaming a richiesta gratuito e downloading gratuito di opere intere”; la seconda lo “streaming a richiesta gratuito di frammenti di opere inferiori a 45′”.
Ora, è chiaro che seguendo questi canoni, gli stessi trailer (generalmente superiori ai 45 secondi) vengono considerati come “opere intere”.
E giusto per non farsi mancare niente, la Siae fa sapere che nei prossimi giorni potrebbero essere coinvolti anche gli account personali dei social network, considerati a tutti gli effetti dei siti, e quindi soggetti anch'essi al pagamento dei diritti.
fonte http://www.unita.it
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 29 ottobre 2011
venerdì 28 ottobre 2011
Lgbt: Aperta a Torino 15° conferenza annuale di Ilga-Europe, tra i partecipanti Certi Diritti, Emma Bonino e Angelo Pezzana
Dal 27 al 30 ottobre 340 delegati di 40 Paesi per la conferenza dal titolo “Diritti umani e valori tradizionali: scontro o dialogo?”.
Ilga Europe è un'organizzazione di cui fanno parte le più importanti associazioni Lgbt europee, Certi Diritti è iscritta fin dalla sua fondazione. A Torino sarà presente anche Anna Grotz, la transessuale polacca appena eletta deputata.
Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti
Si è aperta oggi a Torino la 15^ conferenza annuale di ILGA Europe, organizzazione di cui fanno parte le più importanti Associazioni Lgbt europee. L’evento si svolge in un anno ricco di anniversari che ha visto la Città di Torino protagonista: il 150° anniversario dell’unità d’Italia con Torino capitale, la nascita a Torino, 40 anni fa del “Fuori!”, il primo movimento gay italiano.
A Torre Pellice, in provincia di Torino, si svolse 30 anni fa la prima conferenza ILGA World, ospitata dai Valdesi e organizzata dal “Fuori!”. A Torino ricorre anche il decimo anniversario dell’istituzione del servizio LGBT del Comune, il primo e più longevo esempio italiano di ufficio che permette l’implementazione di politiche antidiscriminatorie a livello locale.
La conferenza è stata organizzata dal Comitato ILGA Europe Torino 2011 di cui fanno parte varie associazioni locali, tra le quali il Coordinamento Torino Pride, e nazionali, tra queste anche l’Associazione Radicale Certi Diritti che partecipa con una delegazione composta da Enzo Cucco, Gabriele Murgia e Yuri Guaiana.
Il titolo della conferenza è: “Diritti umani e valori tradizionali: scontro o dialogo?”. Si articola in quattro giornate di lavoro, dal 27 al 30 ottobre, e vi partecipano 343 delegati da più di 40 paesi d’Europa e varie personalità del panorama politico europeo. Si confronteranno sui diritti delle persone LGBT in Europa e sulla lotta alle discriminazioni.
Tra le personalità partecipano Emma Bonino, vice-presidente del senato; Angelo Pezzana, fondatore del FUORI!, Robert Biedron, primo parlamentare polacco dichiaratamente gay, Anna Grodz la neoeletta parlamentare transessuale in Polonia, Jeffrey Dudgeon, che per primo ricorse nel 1981 alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo la cui sentenza, dopo 6 anni di giudizio, portò alla decriminalizzazione dell’omosessualità in Irlanda, Joke Swiebel e fondatrice, nel 1999, dell’Intergruppo per i diritti LGBT al Parlamento Europeo.
I lavori si articoleranno in sedute plenarie e workshop dedicati, tra l’altro, alle strategic litigations, alla lotta alla violenza omofoba, a come interagire con la Commissione europea, alle politiche di integrazione nell’ambito del lavoro, alla condivisione di buone prassi, al bullismo omofobo, a servizi sanitari inclusivi, al libero movimento dei diritti, all’HIV,all’intersessualità.
E’ da segnalare poi un workshop specifico dedicato all’Italia, intitolato: “Misoginia e omofobia nell’Italia di Berlusconi: l’estetica femminile e il corpo lesbico.
L’Associazione Radicale Certi Diritti contribuirà, con la sua esperienza, soprattutto ai lavori sulle strategic litigations, le buone prassi e il libero movimento dei diritti, presentando lo stato della propria attività, anche in previsione dei seminari più operativi che si terranno a Strasburgo in novembre ai quali parteciperà una propria delegazione.
Fonte: http://www.certidiritti.it/aperta-a-torino-15-conferenza-annuale-di-ilga-europe-tra-i-partecipanti-certi-diritti-emma-bonino-e-angela-pezzana
Labels:
associazioni lgbt,
eventi lgbt,
iniziative lgbt,
politica lgbt
Lgbt: Giro di vite su pedofilia Ue, stop siti web piu' carcere per sesso su minori, 10 anni per induzione prostituzione
(foto Un agente della Polizia di Stato controlla al computer alcuni siti internet)
BRUXELLES Giro di vite della Ue contro la pedofilia e la pedopornografia. La plenaria del Parlamento europeo ha varato praticamente all'unanimita' (541 si', 2 no e 31 astenuti) una norma che impone ai 27 stati membri di punire con il carcere una ventina di tipologie di crimini.
In particolare costringere un bambino a compiere atti sessuali o a prostituirsi dovra' essere punito con almeno 10 anni di prigione.
I produttori di pornografia minorile rischieranno 3 anni ed i siti web dovranno essere cancellati. La direttiva e' stata preparata dall'italiana Roberta Angelilli, eurodeputata Pdl e vicepresidente del Parlamento europeo.
''Permettera' di combattere gli abusi sui minori, lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia - ha detto - Rappresenta uno strumento legislativo innovatore e un passo avanti per la protezione dei nostri bambini.
Il testo servira' ad assicurare la tolleranza zero per tutti i crimini contro i bambini''.
Oltre all'inasprimento delle pene, la direttiva si preoccupa di definire nuove categorie di reati, come l'adescamento online ed il turismo sessuale, che nei 27 paesi della Ue potra' essere punito dai tribunali nazionali anche quando il reato viene commesso all'estero.
Una particolare aggravante e' prevista quando gli abusi sui minori vengono compiuti da persone che abbiano la fiducia dei bambini, ricoprano una posizione di autorit o esercitino una qualche forma d'influenza su di loro (ad esempio familiari, tutori o insegnanti) o abusino di bambini particolarmente vulnerabili (per dipendenze da alcol o droghe, o per disabilita' fisiche o mentali).
Per quanto riguarda i siti web pedopornografici (dove, secondo le stime, ogni giorno vengono pubblicate 200 nuove immagini), se i server che li ospitano saranno sul suolo dell'Ue le autorita' giudiziarie dovranno disporne la cancellazione delle pagine.
Se invece il server sono fisicamente in paesi esterni alla Ue, le polizie postali dovranno agire per bloccare l'accesso ai siti Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare le loro legislazioni.
fonte http://www.ansa.it
BRUXELLES Giro di vite della Ue contro la pedofilia e la pedopornografia. La plenaria del Parlamento europeo ha varato praticamente all'unanimita' (541 si', 2 no e 31 astenuti) una norma che impone ai 27 stati membri di punire con il carcere una ventina di tipologie di crimini.
In particolare costringere un bambino a compiere atti sessuali o a prostituirsi dovra' essere punito con almeno 10 anni di prigione.
I produttori di pornografia minorile rischieranno 3 anni ed i siti web dovranno essere cancellati. La direttiva e' stata preparata dall'italiana Roberta Angelilli, eurodeputata Pdl e vicepresidente del Parlamento europeo.
''Permettera' di combattere gli abusi sui minori, lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia - ha detto - Rappresenta uno strumento legislativo innovatore e un passo avanti per la protezione dei nostri bambini.
Il testo servira' ad assicurare la tolleranza zero per tutti i crimini contro i bambini''.
Oltre all'inasprimento delle pene, la direttiva si preoccupa di definire nuove categorie di reati, come l'adescamento online ed il turismo sessuale, che nei 27 paesi della Ue potra' essere punito dai tribunali nazionali anche quando il reato viene commesso all'estero.
Una particolare aggravante e' prevista quando gli abusi sui minori vengono compiuti da persone che abbiano la fiducia dei bambini, ricoprano una posizione di autorit o esercitino una qualche forma d'influenza su di loro (ad esempio familiari, tutori o insegnanti) o abusino di bambini particolarmente vulnerabili (per dipendenze da alcol o droghe, o per disabilita' fisiche o mentali).
Per quanto riguarda i siti web pedopornografici (dove, secondo le stime, ogni giorno vengono pubblicate 200 nuove immagini), se i server che li ospitano saranno sul suolo dell'Ue le autorita' giudiziarie dovranno disporne la cancellazione delle pagine.
Se invece il server sono fisicamente in paesi esterni alla Ue, le polizie postali dovranno agire per bloccare l'accesso ai siti Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare le loro legislazioni.
fonte http://www.ansa.it
Labels:
iniziative,
internet,
pedofilia
Lgbt: Luc Besson apre il Festival del Cinema di Roma. Applausi per “The Lady” il film su San Suu Kyi
Ma la pellicola non ha ancora una distribuzione italiana
The Lady di Luc Besson al Film Festival di Roma 240x300 Luc Besson apre il Festival del Cinema di Roma. Applausi per The Lady, il film su San Suu Kyi, dalla nostra inviata, Aida Antonelli
Lady orchidea d’acciaio. Forza e grazie insieme, fuse in grandi occhi espressivi e sorriso di una dolcezza disarmante Tutto questo è Aung San Suu Kyi per il regista Luc Besson, che con “The Lady” alza il sipario sul Festival di Roma raccontando la storia incredibile dell’attivista birmana, premio Nobel per la Pace nel 1991.
Il film – sezione Fuori Concorso – presentato stamattina alla stampa, ha strappato applausi convinti: stasera poi, aprirà la kermesse ufficialmente, e il primo tappeto rosso sarà tutto per i protagonisti del film, Michelle Yeoh nei panni di Aung San Suu Kyi, David Thewlis in quelli del marito di lei, Michael Aris. Oltre al regista di Nikita e de Il Quinto Elemento, naturalmente.
Che per questo film ha messo da parte gli effetti speciali e la spettacolarità a cui siamo abituati, per inchinarsi di fronte a una piccola donna. Fragile, esile, dalla bellezza armonica delle donne orientali, ma dalla volontà di ferro. Una battaglia non violenta per contrastare la repressione e la feroce dittatura militare, ad opera di una signora elegante.
Sguardo fiero e dolce, morbide sete colorate a fasciare il corpo, orchidee tra i capelli raccolti. Una forza capace di spostare montagne, che viene da dentro.
Il suo popolo, il popolo birmano, la chiama “la Signora”, e così Besson tratteggia la sua Lady grazie al corpo minuto ma espressivo di Michelle Yeoh, attingendo alla realtà dei fatti, crudeli e gravissimi della Birmania senza diritti umani, quasi. “Ho studiato il birmano per dare vita al suo personaggio, i suoi movimenti, il suo modo di parlare.
Mi sono documentata quanto ho potuto, volevo sapere tutto di lei”, dice in conferenza stampa l’attrice protagonista; “per me – aggiunge – la cosa più importante era quella di far conoscere la passione, il senso del sacrificio, l’amore, di questa donna incredibile”. E l’idea del film è venuta proprio da lei, dopo aver letto la sceneggiatura di Rebecca Frayn: “Mi sono convinto”, racconta il regista, “in un secondo momento, dopo aver letto la sceneggiatura. Ho pianto, mi sono emozionato, ho chiamato la produzione e ho detto di annullare tutti i miei impegni per i successivi 18 mesi”.
Una missione, quasi. Ne vien fuori una pellicola che è più di un biopic, ma un ritratto umano e complesso, a più fasi, intimista, di una delle figure più importanti del nostro tempo.
Una protagonista dell’attualità internazionale che è giusto che tutti conoscano, “in un epoca così dura come la nostra, dove i valori del mondo sembrano smarriti.
In cosa credere? Cosa insegnare ai nostri figli? Aung San Suu Kyi continua a lottare”, e i toni di Besson sono teneramente militanti, nelle risposte che fornisce ai giornalisti.
“Mi sembra di lavorare per lei, non di fare promozione al mio film”. Tanto da aver creato un sito: www.useyourfreedom.com, dalla celebre frase di Suu: “Usa la tua libertà per promuovere la nostra”.
Di questa donna d’acciao, Luc Besson ha voluto mostrare anche e soprattutto i cedimenti, le difficoltà, la solitudine, il sacrificio della lontananza forzata dai suoi cari, il marito e i due figli, in una prigionia forzata durata decenni. E proprio il rapporto col marito, solido e commovente, è la spina dorsale del film: bravo e intenso David Thelwis, il professor Lupin della saga Harry Potter, fedele fino alla fine a lei e alla lotta del popolo birmano.
La storia di Suu Kyi è raccontata rispettando date e avvenimenti e, pur essendo stato girato in Thailandia, Besson ha trasposto digitalmente immagini girate di nascosto, da turista, in Birmania.
E’ il cinema che si fa missione. Ed è quest’anima, profonda, che piace in The Lady.
fonte http://www.dirittodicritica.com
Labels:
cinema d'autore,
festival del cinema
Lgbt Colorado: Bobby, bambino transgender, entrerà nelle girl scout vince la battaglia dopo essersi raccontato in tv
(foto dal sito delle girl scouts del Colorado)
L'associazione femminile: «Se un bambino si identifica come ragazza e la famiglia pure, felici di accoglierla»
Porta i capelli lunghi, ama giocare con le bambole e da quando ha due anni si veste e si comporta come se fosse una bambina. Ma Bobby Montoya, almeno all'anagrafe, è un maschietto di 7 anni e per questo si è visto rifiutare l'iscrizione al gruppo femminile delle scout del Colorado.
Tuttavia quello che è stato ribattezzato dai media americani "il bambino transgender" non si è dato per vinto ed è riuscito a vincere la sua battaglia.
Dopo aver raccontato la sua storia in tv e aver commosso il pubblico americano ha ricevuto la notizia che più attendeva: l'associazione femminile ha dichiarato che c'era stato un assurdo malinteso e ha rivelato di essere felice di accogliere Bobby tra le sue fila.
BULLISMO E UMILIAZIONI
Il lieto fine attenua le tantissime umiliazione che il piccolo Bobby ha dovuto subire nel corso degli anni. È stato lo stesso ragazzino a raccontarlo al network americano Kusa tv dichiarando di essere stato più volte vittima di bullismo per il fatto che si vestiva e si comportava come una donna. Tuttavia per lui niente è stato peggiore del rifiuto ricevuto dalle scout: «Mi ha davvero colpito al cuore - ha dichiarato il bambino in tv - Hanno fatto del male a me e a mia mamma». Quest'ultima dichiara di non aver mai disapprovato le tendenze del figlio e di amarlo così com'è: «È così da quando aveva due anni - dichiara Felisha Archuleta - Già allora amava i giocattoli delle bambine e lo abbiamo fatto vestire sempre come preferiva. Così è felice».
IL RIFIUTO E POI LA BUONA NOTIZIA
Una dipendente troppo zelante stava per distruggere il sogno del piccolo Bobby che voleva raggiungere sua sorella tra le scout: «Le sue tendenze non sono importanti - aveva chiosato l'impiegata dell'associazione femminile - Resta un maschio. Non può stare assieme alle bambine.
Non posso autorizzarlo perché avrei dei problemi sia con il mio responsabile sia con i genitori della altre bambine». Ma l'intervista in tv è riuscita a commuovere anche gli animi più duri: «È come se mi avessero detto che non posso amare le cose delle bambine o che devo cambiare il mio nome con un altro», aveva commentato con la voce strozzata il piccolo Bobby. Mercoledì è arrivata puntuale la marcia indietro dell'associazione femminile.
Con un comunicato inviato direttamente al network di Denver il gruppo delle scout dichiara che la dipendente che ha parlato con la mamma di Bobby «ha poco familiarità con le politiche del gruppo» e per questo ha dato informazioni sbagliate: «Se un bambino si identifica come una ragazza - taglia corto il comunicato - e la famiglia del bambino la presenta come una ragazza, la nostra associazione è felice di accoglierla come una girl scout».
fonte http://www.corriere.it di Francesco Tortora
L'associazione femminile: «Se un bambino si identifica come ragazza e la famiglia pure, felici di accoglierla»
Porta i capelli lunghi, ama giocare con le bambole e da quando ha due anni si veste e si comporta come se fosse una bambina. Ma Bobby Montoya, almeno all'anagrafe, è un maschietto di 7 anni e per questo si è visto rifiutare l'iscrizione al gruppo femminile delle scout del Colorado.
Tuttavia quello che è stato ribattezzato dai media americani "il bambino transgender" non si è dato per vinto ed è riuscito a vincere la sua battaglia.
Dopo aver raccontato la sua storia in tv e aver commosso il pubblico americano ha ricevuto la notizia che più attendeva: l'associazione femminile ha dichiarato che c'era stato un assurdo malinteso e ha rivelato di essere felice di accogliere Bobby tra le sue fila.
BULLISMO E UMILIAZIONI
Il lieto fine attenua le tantissime umiliazione che il piccolo Bobby ha dovuto subire nel corso degli anni. È stato lo stesso ragazzino a raccontarlo al network americano Kusa tv dichiarando di essere stato più volte vittima di bullismo per il fatto che si vestiva e si comportava come una donna. Tuttavia per lui niente è stato peggiore del rifiuto ricevuto dalle scout: «Mi ha davvero colpito al cuore - ha dichiarato il bambino in tv - Hanno fatto del male a me e a mia mamma». Quest'ultima dichiara di non aver mai disapprovato le tendenze del figlio e di amarlo così com'è: «È così da quando aveva due anni - dichiara Felisha Archuleta - Già allora amava i giocattoli delle bambine e lo abbiamo fatto vestire sempre come preferiva. Così è felice».
IL RIFIUTO E POI LA BUONA NOTIZIA
Una dipendente troppo zelante stava per distruggere il sogno del piccolo Bobby che voleva raggiungere sua sorella tra le scout: «Le sue tendenze non sono importanti - aveva chiosato l'impiegata dell'associazione femminile - Resta un maschio. Non può stare assieme alle bambine.
Non posso autorizzarlo perché avrei dei problemi sia con il mio responsabile sia con i genitori della altre bambine». Ma l'intervista in tv è riuscita a commuovere anche gli animi più duri: «È come se mi avessero detto che non posso amare le cose delle bambine o che devo cambiare il mio nome con un altro», aveva commentato con la voce strozzata il piccolo Bobby. Mercoledì è arrivata puntuale la marcia indietro dell'associazione femminile.
Con un comunicato inviato direttamente al network di Denver il gruppo delle scout dichiara che la dipendente che ha parlato con la mamma di Bobby «ha poco familiarità con le politiche del gruppo» e per questo ha dato informazioni sbagliate: «Se un bambino si identifica come una ragazza - taglia corto il comunicato - e la famiglia del bambino la presenta come una ragazza, la nostra associazione è felice di accoglierla come una girl scout».
fonte http://www.corriere.it di Francesco Tortora
Labels:
cronaca dall'estero,
dal mondo lgbt
giovedì 27 ottobre 2011
Lgbt: La prima transessuale non operata a cambiare nome è la presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno
"Tutto è nato da una scommessa con l'amica e avvocatessa Morena Rapallo;
lei sosteneva che, non essendo io operata, non avrei mai ottenuto il cambio del nome"
E' quanto ha raccontato la Dott. Castellana, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno, che da ieri, infatti, ha una carta d’identità dove sotto lo spazio destinato al nome compare Michel Martina.
Michel Martina Castellana, è questo il nuovo nome di Michele Castellana, la prima transessuale non operata a cambiare nome.
Alla transessuale, eletta tra le file del Pdl a Salerno, è bastato presentare la richiesta alla prefettura di Salerno per ricevere poi una risposta positiva dal Ministero dell'Interno, l'affissione all'albo pretorio della richiesta l'undici settembre scorso e infine l'ufficialità del cambio di nome l'undici ottobre.
<< L'undici settembre, nel giorno del Ground Zero, è nata Michel Martina – continua la Dott. Castellana - è il primo caso in Italia per una transessuale non operata. Quanto accaduto conferma che anche la burocrazia, quando è di buon senso, può contribuire a regalare un sogno. Ho avuto l'opportunità di riequilibrare il mio aspetto fisico e la mia anima al mio documento d'identità: è una grande gioia >>.
La Dott. Michel Martina Castellana, dermatologa - responsabile del primo consultorio dell'Asl in Italia sui disturbi di identità di genere – dopo aver rotto un grande tabù con la sua candidatura prima e con la sua elezione poi, con “il cambio ufficiale del nome” segna una vera e propria svolta nella storia dei diritti della realtà transgender.
"Vorrei confrontarmi in maniera leale e corretta. Non aspiro certo a diventare una soubrette.
Trovo bella la mia presenza in politica – è quanto dichiarava Michel Martina Castellana, durante la sua campagna elettorale – Voglio essere votata non perché sono transessuale, ma perché sono un medico.
In un mondo in cui ci sono sogni e speranze che possono essere tradite da dure realtà, possiamo anche provare a trasformare i sogni in una realtà un po' più vivibile e serena. A spingermi a questo passo è stata l'idea di poter fare qualcosa di utile.
Trovo una cosa bella la mia presenza in politica. In quanto persona e in quanto medico mi è stata offerta la possibilità di fare qualcosa di buono, di offrire il mio contributo.
Ed è quello che intendo fare, con un occhio di riguardo per la sanità: un aspetto che mi piacerebbe molto curare.
Per me, la politica significa ascoltare le persone, farsene carico e diventarne l'interprete principale. Credo che il disaccordo sia la via più breve per l'incontro tra due anime. Non si può essere simpatici a tutti, non si può essere amati da tutti"
fonte http://www.levanteonline.net di Tiziana Simeoli
lei sosteneva che, non essendo io operata, non avrei mai ottenuto il cambio del nome"
E' quanto ha raccontato la Dott. Castellana, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno, che da ieri, infatti, ha una carta d’identità dove sotto lo spazio destinato al nome compare Michel Martina.
Michel Martina Castellana, è questo il nuovo nome di Michele Castellana, la prima transessuale non operata a cambiare nome.
Alla transessuale, eletta tra le file del Pdl a Salerno, è bastato presentare la richiesta alla prefettura di Salerno per ricevere poi una risposta positiva dal Ministero dell'Interno, l'affissione all'albo pretorio della richiesta l'undici settembre scorso e infine l'ufficialità del cambio di nome l'undici ottobre.
<< L'undici settembre, nel giorno del Ground Zero, è nata Michel Martina – continua la Dott. Castellana - è il primo caso in Italia per una transessuale non operata. Quanto accaduto conferma che anche la burocrazia, quando è di buon senso, può contribuire a regalare un sogno. Ho avuto l'opportunità di riequilibrare il mio aspetto fisico e la mia anima al mio documento d'identità: è una grande gioia >>.
La Dott. Michel Martina Castellana, dermatologa - responsabile del primo consultorio dell'Asl in Italia sui disturbi di identità di genere – dopo aver rotto un grande tabù con la sua candidatura prima e con la sua elezione poi, con “il cambio ufficiale del nome” segna una vera e propria svolta nella storia dei diritti della realtà transgender.
"Vorrei confrontarmi in maniera leale e corretta. Non aspiro certo a diventare una soubrette.
Trovo bella la mia presenza in politica – è quanto dichiarava Michel Martina Castellana, durante la sua campagna elettorale – Voglio essere votata non perché sono transessuale, ma perché sono un medico.
In un mondo in cui ci sono sogni e speranze che possono essere tradite da dure realtà, possiamo anche provare a trasformare i sogni in una realtà un po' più vivibile e serena. A spingermi a questo passo è stata l'idea di poter fare qualcosa di utile.
Trovo una cosa bella la mia presenza in politica. In quanto persona e in quanto medico mi è stata offerta la possibilità di fare qualcosa di buono, di offrire il mio contributo.
Ed è quello che intendo fare, con un occhio di riguardo per la sanità: un aspetto che mi piacerebbe molto curare.
Per me, la politica significa ascoltare le persone, farsene carico e diventarne l'interprete principale. Credo che il disaccordo sia la via più breve per l'incontro tra due anime. Non si può essere simpatici a tutti, non si può essere amati da tutti"
fonte http://www.levanteonline.net di Tiziana Simeoli
Labels:
diritti dei transessuali,
mondo trans,
politici lgbt
Lgbt Eventi Cinema: In occasione del 50° anniversario "Colazione da Tiffany" in versione restaurata in digitale ma solo per un giorno
In occasione del 50° anniversario
grazie a Nexo Digital torna al cinema Colazione da Tiffany il film capolavoro di Blake Edwards per la prima volta in italia in versione restaurata in digitale 4k
In omaggio a Audrey Hepburn
4 novembre evento di chiusura del Festival Internazionale del Film di Roma
9 novembre solo per un giorno in tutte le sale cinematografiche italiane
Titolo originale: Breakfast at Tiffany’s
Diretto da Blake Edwards.
Con Audrey Hepburn, George Peppard, Martin Balsam.
Scritto da George Axelrod.
Dal romanzo omonimo di Truman Capote.
Prodotto da Martin Jurow e Richard Sheperd.
Paramount Pictures USA 1961, colore, dur. 115 min.
Formato: FLAT 1:85:1
4k Digital Cinema
Academy awards: 5 nomination,
2 Oscar [migliori musiche e migliore canzone]
Golden globes: 2 nomination
David di Donatello: migliore attrice straniera [Audrey Hepburn]
A cinquant’anni dall’uscita cinematografica, Colazione da Tiffany, l’intramontabile capolavoro di Blake Edwards interpretato da un’indimenticabile Audrey Hepburn, sarà sul grande schermo per la prima volta in Italia nella sua versione restaurata in digitale 4K grazie a Nexo Digital.
Dopo la speciale anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma, prevista per venerdì 4 novembre, il grande pubblico potrà ritrovare tutta l’eleganza e la femminilità della Hepburn nelle sale italiane il 9 novembre per un’intera giornata all’insegna della bellezza e del cinema.
Tratto dal romanzo di Truman Capote, Colazione da Tiffany ha segnato la storia del cinema e del costume, aggiudicandosi due Oscar grazie alla straordinaria colonna sonora di Henri Mancini e al successo della celebre Moon River.
Ora, a 50 anni dall’uscita, il film si conferma ancora una volta una commedia capace di gettare un ponte tra passato e presente, arrivando finalmente nelle sale nella sua versione restaurata 4K che gli regala uno splendore mai visto prima.
Grazie alle nuove tecnologie digitali, la speciale giornata dedicata alla Hepburn permetterà anche ai più giovani di ritrovare sul grande schermo un’icona di stile e di insuperata femminilità che ancor oggi fa parlare di sé e rappresenta l’emblema di tendenze sempre fresche ed attuali.
TROVERAI L'ELENCO DEI CINEMA ITALIANI CHE TRASMETTONO L'EVENTO A QUESTO LINK:
http://nexodigital.it/1/id_199/Colazione-da-Tiffany.asp
fonte http://nexodigital.it
Labels:
evento,
icone del cinema,
personaggi cinema
Lgbt: Roma, alla Chiesa Valdese gli incontri per gay e transessuali cristiani
L’Associazione Nuova Proposta, gruppo di omosessuali cristiani che operano a Roma da oltre 20 anni per l’accoglienza delle persone che non riescano a coniugare con serenità la propria fede e la propria affettività, inaugura domani un percorso di counselling e condivisione esperienziale, dedicato alle persone omosessuali e transessuali credenti.
L’obiettivo, fa sapere l’associazione, è di offrire uno spazio in cui chiunque possa, se lo vuole, fare un cammino per riappropriarsi della Verità di sé e giungere alla piena auto accettazione per liberare energie e vita inespresse.
All’interno del programma di attività 2011-2012, dal titolo “La verità ci rende liberi, la libertà ci rende autentici”, Nuova Proposta avvia, mercoledì 26 ottobre 2011, un ciclo di incontri a carattere di condivisione esperienziale e counselling dal titolo “La verità germoglierà dalla terra…”.
“Scopo principale di questo ciclo d’incontri, dicono gli organizzatori, è di condurre i partecipanti a sperimentare su di sé, attraverso l’ascolto pieno della propria vita e della propria esperienza, che la Verità libera davvero e che ciascuno può arrivare a vedersi similmente a come il Signore lo vede, senza le lenti o le maschere che spesso noi omosessuali o transessuali ci mettiamo”.
“In un periodo in cui agli omosessuali e transessuali cristiani troppo spesso, purtroppo, ancora si propongono dolorosi messaggi di ‘guarigione e riparazione’, Nuova Proposta offre la possibilità di camminare verso la piena accettazione di sé, riscoprendo la verità, l’autenticità e la bellezza della propria vita, inclusa la dimensione affettiva”.
Il ciclo consisterà in otto incontri in tutto suddivisi in due percorsi e intende facilitare l’integrazione tra dimensione umana e dimensione spirituale.
Il primo percorso consisterà in un counseling vero e proprio, guidato da una psicologa, esperta in dinamiche di gruppo, che, a partire da un brano della Parola di Dio, condurrà i partecipanti attraverso forti momenti esperienziali.
Il secondo percorso, attraverso l’analisi di episodi del Vangelo è volto a “portare i partecipanti a incontrare Gesù nel suo modo di mettersi in relazione”.
Il primo incontro, in cui verrà anche presentato il ciclo, si terrà mercoledì 26 ottobre 2011, alle 20.30, presso la sala Valdese a via Marianna Dionigi 59 (Piazza Cavour).
fonte http://www.blitzquotidiano.it
Labels:
associazioni lgbt,
chiesa valdese,
iniziative lgbt
Lgbt: Il cuore spezzato può uccidere e ora la scienza spiega perché
Su "Lancet" una ricerca dell'università olandese sul mal d'amore.
Depressione e stile di vita insano portano corpo e mente alla deriva.
Lucio Battisti, con le parole di Mogol, cantava che non si muore per amore.
Eppure, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet e curata dai ricercatori dell'università di Utrecht, in Olanda, sembra che il cuore spezzato aumenti il rischio di morire di ben cinque volte.
A fornire la prova scientifica di ciò che i poeti di tutto il mondo sostengono da sempre, è un studio condotto dall'equipe della dottoressa Margaret Stroebe, dedicato proprio ai pericoli del mal d'amore.
A giocare il ruolo più subdolo sarebbe lo stress psicologico provocato dal distacco, unito all'adozione di stili di vita insani per distogliere la mente dalla sofferenza. Non c'è bisogno di un medico per riconoscere nel ricorso all'alcol, al fumo e alla droga i sintomi di una sofferenza difficile da placare.
Stordirsi è generalmente il rifugio più immediato, seducente e molto pericoloso per la salute.
I problemi maggiori li incontra chi rimane vedovo: secondo gli esperti olandesi, gli uomini che perdono la moglie corrono un rischio di morte più alto del 21 per cento, mentre le donne del 17.
Il periodo più delicato è quello immediatamente successivo alla tragedia, quando la mente è frastornata e il corpo debilitato, tanto da trascurare le più elementari regole di sopravvivenza.
Malnutrizione, ricorso all'alcol e comportamenti al limite dell'autolesionismo - come la tendenza a guidare in modo spericolato - sono l'anticamera di rischi ben più gravi. Con il passare del tempo i rischi si fanno più sopportabili ma solo a distanza di anni si può parlare di scampato pericolo.
Al di là dei problemi legati allo stile di vita e all'alimentazione, comunque, resta la variabile nera del suicidio. Per ragioni ancora tutte da sondare, i vedovi sono molto più esposti a pensieri di questo tipo rispetto alle donne, che generalmente hanno meno difficoltà a rifarsi una vita.
Ma se è possibile ripartire da zero dopo la morte o la perdita della persona amata, questo non è pensabile a seguito della perdita di un figlio.
Uno studio danese del 2003 dimostra infatti come i genitori di piccoli deceduti siano i soggetti più a rischio. Più piccolo è il bambino e più frequente e logorante è il desiderio di darsi la morte, specie durante i primi trenta giorni di lutto.
fonte http://www.repubblica.it
Depressione e stile di vita insano portano corpo e mente alla deriva.
Lucio Battisti, con le parole di Mogol, cantava che non si muore per amore.
Eppure, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet e curata dai ricercatori dell'università di Utrecht, in Olanda, sembra che il cuore spezzato aumenti il rischio di morire di ben cinque volte.
A fornire la prova scientifica di ciò che i poeti di tutto il mondo sostengono da sempre, è un studio condotto dall'equipe della dottoressa Margaret Stroebe, dedicato proprio ai pericoli del mal d'amore.
A giocare il ruolo più subdolo sarebbe lo stress psicologico provocato dal distacco, unito all'adozione di stili di vita insani per distogliere la mente dalla sofferenza. Non c'è bisogno di un medico per riconoscere nel ricorso all'alcol, al fumo e alla droga i sintomi di una sofferenza difficile da placare.
Stordirsi è generalmente il rifugio più immediato, seducente e molto pericoloso per la salute.
I problemi maggiori li incontra chi rimane vedovo: secondo gli esperti olandesi, gli uomini che perdono la moglie corrono un rischio di morte più alto del 21 per cento, mentre le donne del 17.
Il periodo più delicato è quello immediatamente successivo alla tragedia, quando la mente è frastornata e il corpo debilitato, tanto da trascurare le più elementari regole di sopravvivenza.
Malnutrizione, ricorso all'alcol e comportamenti al limite dell'autolesionismo - come la tendenza a guidare in modo spericolato - sono l'anticamera di rischi ben più gravi. Con il passare del tempo i rischi si fanno più sopportabili ma solo a distanza di anni si può parlare di scampato pericolo.
Al di là dei problemi legati allo stile di vita e all'alimentazione, comunque, resta la variabile nera del suicidio. Per ragioni ancora tutte da sondare, i vedovi sono molto più esposti a pensieri di questo tipo rispetto alle donne, che generalmente hanno meno difficoltà a rifarsi una vita.
Ma se è possibile ripartire da zero dopo la morte o la perdita della persona amata, questo non è pensabile a seguito della perdita di un figlio.
Uno studio danese del 2003 dimostra infatti come i genitori di piccoli deceduti siano i soggetti più a rischio. Più piccolo è il bambino e più frequente e logorante è il desiderio di darsi la morte, specie durante i primi trenta giorni di lutto.
fonte http://www.repubblica.it
Labels:
medicina,
ricerca medica,
scienza
Lgbt Sport: Un ex giocatore di hockey australiano fa coming out
“Mi chiamo Gus Johnston, sono uno scrittore, un art director, un regista e un attaccante di hockey. Sono anche un uomo gay e questo è qualcosa che non ho mai pensato di poter dire in un forum pubblico come questo”.
Con queste parole semplici, dirette, Gus Johnston - un ex giocatore professionista di hockey - si è rivolto a tutti i giovani, in particolare ai ragazzi e alle ragazze omosessuali attraverso un video su Youtube, per dire che non sono soli, che potranno superare l’omofobia e troveranno sostegno nei loro compagni di sport.
Johnston si rammarica di non essere stato “abbastanza forte” da farsi conoscere per come è davvero quando ancora era in attività.
Ma adesso ha deciso di venire allo scoperto per aiutare i giovani che si sentono in difficoltà e che vivono un conflitto fra l’amore per lo sport e l’essere gay. Quanto alle battute che si sentono negli spogliatoi sull’omosessualità, possono ferire e sono comportamenti omofobici.
Con questo coming out in versione video, Gus Johnston si unisce alla piccolissima pattuglia degli atleti australiani di vertice che hanno fatto coming out: il tuffatore medaglia d’oro alle Olimpiadi Matthew Mitcham (il mio preferito),
il nuotatore Daniel Kowalski e il rugbista Ian Roberts.
Fra le donne, l’unica lesbica dichiarata è la ciclista Michelle Ferris.
fonte http://www.queerblog.it
Con queste parole semplici, dirette, Gus Johnston - un ex giocatore professionista di hockey - si è rivolto a tutti i giovani, in particolare ai ragazzi e alle ragazze omosessuali attraverso un video su Youtube, per dire che non sono soli, che potranno superare l’omofobia e troveranno sostegno nei loro compagni di sport.
Johnston si rammarica di non essere stato “abbastanza forte” da farsi conoscere per come è davvero quando ancora era in attività.
Ma adesso ha deciso di venire allo scoperto per aiutare i giovani che si sentono in difficoltà e che vivono un conflitto fra l’amore per lo sport e l’essere gay. Quanto alle battute che si sentono negli spogliatoi sull’omosessualità, possono ferire e sono comportamenti omofobici.
Con questo coming out in versione video, Gus Johnston si unisce alla piccolissima pattuglia degli atleti australiani di vertice che hanno fatto coming out: il tuffatore medaglia d’oro alle Olimpiadi Matthew Mitcham (il mio preferito),
il nuotatore Daniel Kowalski e il rugbista Ian Roberts.
Fra le donne, l’unica lesbica dichiarata è la ciclista Michelle Ferris.
fonte http://www.queerblog.it
Labels:
atleti lgbt,
coming out,
sport
Lgbt: Irena Sendler una grande donna
Ecco il testo di una lettera diffusa in internet come una catena, per ricordare una piccola grande donna che salvò migliaia di piccoli ebrei dallo sterminio.
Qualche anno fa è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.
Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come infermiera specialista.
Aveva un ‘ulteriore motivo’.
Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca).
Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava
nel retro del suo camion.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta …
Teneva anche un cane nel retro del camion, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti entravano e uscivano dal ghetto.
I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.
Durante tutto questo tempo, è riuscita a salvare 2500 tra bambini e neonati.
Fu catturata, e i nazisti le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.
Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini e lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto sotto un albero nel suo cortile.
Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.
La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.
L’anno scorso Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.
Non è stata nominata.
IN MEMORIA – 63 ANNI DOPO
Io sto facendo la mia piccola parte per l’inoltro questo messaggio.
Spero che prenderete in considerazione il fatto di fare lo stesso ..
Sono trascorsi ormai più di 60 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Questa mail viene inviata in memoria dei sei milioni di ebrei, 20 milioni di russi, 10 milioni di Cristiani e 1900 preti cattolici che sono stati assassinati, massacrati, violentati, bruciati, morti di stenti e umiliati .
È di importanza fondamentale che il mondo non dimentichi mai,
affinchè una tale barbarie non accada mai più.
Questa mail ha lo scopo di raggiungere 40 milioni di persone in tutto il mondo!
Unisciti a noi per essere un anello della catena della memoria e aiutarci a diffonderla in tutto il mondo ..
Si prega di inviare questa e-mail alle persone che conosci e chiedere loro
di continuare la catena della memoria.
Per favore, non eliminarla.
fonte http://www.pensalibero.it
Su Antenna Radio Esse venerdì 28 ottobre “Oltre le Differenze” continua il viaggio tra le associazioni lgbtq
Venerdì 28 ottobre alle 21, il format radiofonico condotto da Natascia Maesi ed Eleonora Sassetti conosce meglio il comitato provinciale Arcigay e Arcilesbica Omphalos di Perugia
Riparte il viaggio di “Oltre le Differenze” nelle associazioni lgbtq d’Italia. Questo mese la redazione del format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer - condotto da Natascia Maesi e Eleonora Sassetti e in onda alle 21 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it – andrà a Perugia per dedicare l'intera puntata di venerdì 28 ottobre all'associazione Omphalos - comitato provinciale Arcigay e Arcilesbica perugino.
Si comincia con Nikita Queen, al secolo Michele, la resident drag queen di Omphalos che aprirà la puntata accompagnando gli ascoltatori nel viaggio alla scoperta del personaggio drag di cui veste i panni e che anima le serate di divertimento lgbtq di tutta l'Umbria e non solo...
Spazio poi alla storia del circolo Omphalos e alle iniziative promosse dall’associazione... dal piccolo circolo nato neglio anni '90 all'organizzazione del XIII Congresso Nazionale di Arcigay nel 2010... con un’ampia intervista alla presidente Patrizia Stefani.
Conclude il viaggio una divertente e un po’ irriverente carta d’identità di Omphalos, firmata dal segretario del comitato provinciale Giuliano Foca.
Immancabile il consueto scaffale, che in questa puntata speciale consiglierà letture e film “scelti per voi” dall'associazione Omphalos e non mancheranno le segnalazioni di appuntamenti culturali e festaioli a tema.
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/ in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione "Oltre le Differenze"
mercoledì 26 ottobre 2011
Lgbt: Il festival gay-lesbico a Bologna ma finanziato dal ministero spagnolo
Tra cinema, letteratura, danza e performance teatrali il Gender Bender compie nove anni.
Al centro della otto giorni di kermesse, l'immaginario contemporaneo nella rappresentazione del corpo femminile.
Il direttore Del Pozzo: "Qui a Bologna dove nell'82 nacque il Cassero, la cultura sulle diverse identità di genere viaggia più avanti e veloce della politica".
Succede a Bologna, anzi in Italia. Al suo nono anno di vita il Gender Bender organizzato dall’Arcigay il Cassero, probabilmente il festival artistico odierno più apprezzato e seguito sulle differenti identità di genere, riceve finalmente dei finanziamenti statali. Ottima notizia, se non fosse che gli euro invece di arrivare dal dicastero della Cultura con a capo Giancarlo Galan, provengono dalle casse del suo omologo spagnolo Angeles Gonzalez-Sinde Reig.
“Abbiamo chiesto più volte il contributo al ministero italiano, ma ci hanno sempre sbattuto la porta in faccia”, afferma il direttore artistico del Gender Bender, Daniele Del Pozzo, “invece dal governo spagnolo è arrivato il contributo per pagare trasferta ed esibizione di Equilibrio, del coreografo spagnolo Daniel Abreu, che altrimenti non avremmo potuto proporre”.
Lo spettacolo di Abreu, tre danzatrici sul palco per tre racconti sull’interiorità al femminile, è uno delle decine di appuntamenti che dal 29 ottobre al 5 novembre faranno parte di un’edizione del Gender Bender ancor più ricca degli anni passati non tanto per quantità di proposte, quanto per l’eterogeneità dei campi artistici di provenienza.
Cinema, teatro, videoinstallazione, letteratura, musica e fotografia per una rassegna che porta in Italia opere e artisti contemporanei provenienti da Canada, Australia, Filippine, Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Grecia, Portogallo. Segno che Gender Bender cavalca l’evolversi della proposta artistica attuale senza compartimenti stagni da vecchio Novecento, ma con una tinta di futurista rimescolamento quasi come fossimo in una qualsiasi galleria d’arte e performance di Berlino.
E se Bologna diventa capitale europea della cultura Lgbt per almeno una settimana, non sono dello stesso avviso gli amministratori della politica in città che non più di tre giorni fa si sono azzuffati (il Pd a fare la parte del censore assieme ai cattolici presenti tra maggioranza e minoranza del consiglio comunale, n.d.r.) per l’inserimento di alcune associazioni gay nella Consulta della Famiglia del Comune di Bologna.
“Sembra che in città la cultura viaggi più avanti e velocemente rispetto alla politica”, continua Del Pozzo, “e il segnale di forte deterioramento c’è e si vede. Anche se rimane il fatto che le istituzioni locali, dal Comune fino alla Regione, continuano a sostenerci finanziariamente e che siamo riusciti nel tempo a sostenere il festival al 50% come Arcigay il Cassero”.
Così se da un lato in città vengono messi in discussione i diritti civili di convivenza tra persone dello stesso sesso che in altri paesi come Spagna, Germania, Olanda e paesi nordici, sono dibattito masticato e digerito senza nemmeno troppa fatica già nel secolo scorso; dall’altro lato durante il Gender Bender 2011 potremo seguire il film di Nadia dalle Vedove e Lucia Stano, Il lupo in calzoncini corti (3 novembre alle 20.30, cinema Lumiere) dove al centro del discorso vengono poste due storie intime di famiglie omogenitoriali italiane, alle quali lo stato non riconosce alcun diritto.
Sullo stesso tasto batte Hallo Daddy! il libro di Claudio Rossi Marcelli edito da Mondadori (presentato al Cassero, sabato 5 novembre alle 18) storia di Claudio e Manlio, coppia gay desiderosa di avere un figlio che si rivolge ad una clinica statunitense per poi tornare in Italia con due gemelline scoprendo una società più aperta di quanto immaginassero.
E sempre per rimanere sulla falsariga delle “differenze portatrici di ricchezza” che il festival propone come un mantra, il ricco cartellone di anteprime cinematografiche nazionali prevede almeno un titolo una spanna sopra gli altri: Les Amours Imaginaires del canadese Xavier Dolan, passato al 63esimo Festival di Cannes, racconto contemporaneo dove il terzo incomodo nell’amicizia tra un ragazzo e una ragazza è un altro ragazzo, immediatamente oggetto del desiderio per entrambi.
Altro momento esclusivo del Gender è il progetto monografico dedicato a Marta Dall’Angelo, poliedrica artista che si interroga sul rapporto tra il corpo femminile e i codici sociali. Un evento suddiviso in quattro sessioni tutti nello spazio del Nosadella.due: la mostra Joint; la performance Antologia delle posizioni (in cui la Dall’Angelo racconta l’immaginario codificato del corpo di donna raccolto nel tempo da giornali, libri, manuali e riviste); la presentazione del Manuale della figura umana; la performance di danza Troca.
I corpi di donna sembrano così essere l’icona dominante del Gender Bender 2011. Si veda l’affascinante effige-locandina da eroina romantica dell’ Ottocento, simbolo della celebrazione che gli organizzatori del Gender Bender dedicano ai 150 anni dell’Unità d’Italia, sguardo alla Frida Kahlo, posa navigata da donna di mondo sull’Italia che (non) avanza. O la presentazione del libro Volevo essere una farfalla dove la filosofa Michela Marzano (alla libreria Ambasciatori domenica prossima alle 17.30) mette a nudo la sua personale sfida con l’anoressia.
Senza dimenticare, per la legge del contrappasso, quel bestiario di rara lucidità e cattiveria che è Piccoli Uomini di Lidia Ravera (lunedì 31, ore 18, Ambasciatori), sfilata degli ospiti/corpi magniloquenti dei salotti tv e della politica italiana, rigorosamente al maschile.
Per ogni informazione: www.genderbender.it
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it di Davide Turrini
Labels:
festival lgbt,
genderlife,
iniziative lgbt
Lgbt Firenze: All'IREOS il 5 Novembre Seminario di Formazione di Nadir su HIV/AIDS
Seminario di Formazione di Nadir su HIV/AIDS
Sabato 5 Novembre 2011 Ore 14.30
c/o IREOS Via dei Serragli 3 – Firenze
Intervengono:
Dott. Barbara Giomi
Dott. Eleonora Campolmi (U.O.C. Centro MTS-ASF10)
VALUTAZIONE E PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
PER L’INIZIO DELLA TERAPIA
Dott. Dario Bartolozzi (Az.Osp.Careggi)
INVECCHIAMENTO E HIV
Dott. Massimo Di Pietro (Osp.S.M.Annunziata-Firenze)
INFEZIONE DA HIV: ATTUALITA’ TERAPEUTICHE
Al termine del seminario sarà offerto un buffet
fonte http://www.ireos.org/
Labels:
associazioni lgbt,
hiv,
iniziative salute
Lgbt: Mostra contro la transfobia a Milano, insorge la Lega
In occasione del Transgender Day of Remembrance, un consiglio di zona organizza una mostra fotografica dal costo di poco più di 2000 euro.
Per i consiglieri leghisti è spreco di denaro pubblico
Il prossimo 20 novembre ricorre l'annuale Transgender Day of Remembrance, la giornata mondiale contro la transfobia in cui se ne ricordano le vittime e si sensibilizza l'opinione pubblica sui temi della discriminazione e della violenza ai danni di persone trans.
Per quell'occasione il consiglio di Zona 2 di Milano ha deciso, di sua spontanea volontà, di finanziare una mostra fotografica a tema per una spesa complessiva di 2.250 euro.
L'iniziativa non è piaciuta per niente alla Lega Nord, né al Giornale che si è fatto portavoce dei mal di pancia di consiglieri e militanti milanesi del Carroccio con un articolo dal fuorviante titolo "La mostra dei trans finanziata coi nostri soldi Ecco i costi del politicamente corretto a Milano".
Il motivo di tanta attenzione per una mostra di quartiere, oltre alla tanto evidente quanto non dichiarata (in questa circostanza) transfobia dei seguaci di Bossi, sarebbe lo "spreco" di denaro pubblico.
Tutto "mentre a Palazzo Marino (la Lega, ndr) ha cercato di introdurre biglietti Atm da 50 centesimi per mezz’ora per compensare la stangata di inizio settembre - dichiara un arrabbiatissimo Alessandro Morelli, consigliere leghista -, cerca di aprire gratis i parcheggi di interscambio nelle serate dei bus notturni, ma la replica della giunta è sempre che non ci sono i soldi, pensiamo che sarebbe meglio iniziare a risparmiali da iniziative come la giornata "dell’orgoglio trans". Senza voler fare discriminazioni". No, è evidente.
Peccato che, probabilmente, introdurre biglietti a 50 centesimi per tutta la città o aprire i parcheggi gratis comporterebbe un costo decisamente maggiore dei 2.250 euro della mostra fotografica.
Ma c'è di più. La cosa che ha fatto, forse, arrabbiare di più la Lega è che la mostra non parte dalla richiesta di un'associazione, ma è iniziativa diretta del consiglio di zona.
Una cosa, evidentemente, inaccettabile: "in questo caso - denuncia ancora il Carroccio dalle pagine del Giornale - il proponente è proprio il Consiglio di zona 2, la maggioranza che vuole riaffermare un riconoscimento che neanche è stato sollecitato da associazioni gay o trans".
Invece di plaudire ad un'iniziativa di solidarietà e di sensibilizzazione contro le discriminazioni, nata senza che i diretti interessati siano stati costretti a chiederla esplicitamente, la cosa suscita sdegno e condanna.
Quella della Lega, comunque, è una campagna a tutto campo contro le minoranze se è vero, come riporta lo stesso quotidiano diretto da Sallusti, questa contro il Tdor non è l'unica denuncia dei consiglieri leghisti che si sono scagliati contro i corsi di rabo indetti dal Consiglio di Zona 8, contro l'assegnazione delle case ai Rom grazie alla quale è stato possibile eliminare una tendopoli da sotto un cavalcavia cittadino e così via.
fonte http://www.gay.it/
Labels:
iniziative transessuali,
transfobia,
transgender day
Lgbt: Luxuria il 4 Novembre inaugura Servizio Accoglienza Trans/Transgender a Verona presso al sede del Circolo Pink
SAT: Servizio Accoglienza Trans/Transgender Verona
Venerdi 4 Novembre 2011 presso al sede del Circolo Pink di Verona si inaugurerà il primo servizio accoglienza per persone trans transgender e con problematiche legate all’identità del Veneto.
SAT è un progetto/servizio che il Pink ha voluto realizzare a Verona, proprio per venire incontro ai bisogni delle persone Trans/Transgender della città, ma anche della provincia e delle città vicine, dato che nessuna struttura sanitaria pubblica della regione ha mai aperto uno sportello apposito per persone trans per venire incontro alle problematiche legate al percorso di transizione.
Madrina della serata sarà Vladimir Luxuria figura storica del panorama Trans/Transgender italiano.
La serata inizierà alle 19.00 con un aperitivo, proseguirà poi con la presentazione del servizio e si concluderà con una cena vegana a cura del gruppo VEGANI ANTISPECISTI INFORMALI.
Vi aspettiamo numeros* Il Circolo Pink
fonte http://www.vladimirluxuria.it
Lgbt Eventi: Rassegna “Meetings on Art” prossimo incontro su Tintoretto alla Biennale di Venezia
29 ottobre 2011 Teatro Le Tese
Il prossimo appuntamento di Meetings on Art, la rassegna organizzata dalla Biennale di Venezia in occasione della 54.Esposizione Internazionale d’Arte, con l’obbiettivo di approfondire alcune delle tematiche, delle intuizioni e delle suggestioni proposte dalla mostra ILLUMINAZIONI, è dedicato a Tintoretto, il pittore della luce, scelto dalla curatrice Bice Curiger per far parte dell’espozione di quest’anno.
La conversazione “Tintoretto e la Biennale: il pittore della luce e la Biennale delle Illuminazioni”, che vedrà protagonisti Paolo Baratta, Renato Barilli, Melania Mazzucco, Giandomenico Romanelli e l’Abate Norberto Villa, si terrà sabato 29 ottobre al Teatro alle Tese dell’Arsenale.
In particolare Renato Barilli nel proprio intervento metterà a confronto la luce di Tintoretto con quella di Tiziano, l’altro grande protagonista dell’arte veneziana di metà Cinquecento. Se la critica dell’epoca sosteneva una superiorità del naturalismo di Tiziano, nell’ultimo secolo la posizione di Tintoretto è stata ampliamente rivalutata.
Il critico arriva ad affermare che se il maestro veneziano fosse vissuto ai nostri giorni, “non avrebbe esitato a lasciar cadere il pennello per valersi piuttosto dei tubi al neon, o comunque di apparati elettrici, leggeri, aerei, diafani.
Da lui, insomma, parte una tradizione che giunge fino a Lucio Fontana, a Dan Flavin, Bruce Nauman, a Mario Merz, a tutti coloro che ai nostri tempi hanno condotto un processo di smaterializzazione dei corpi preferendo ricavarne tracce luminose quasi impalpabili”.
Gli appuntamenti di Meetings on Art sono accessibili al pubblico che visita la 54. Esposizione, in possesso del titolo di ingresso il giorno dell’incontro, fino a esaurimento posti disponibili. Biglietto intero € 20,00 – Ridotto € 16,00 – Studenti / Under 26 € 12,00.
I biglietti sono validi per un ingresso all’Arsenale e uno ai Giardini.
Il programma potrebbe subire integrazioni e modifiche che verranno tempestivamente comunicate. TD
fonte http://www.venezia.net
Labels:
biennale di venezia,
cultura e arte,
evento
Lgbt: Il primo ministro dello Zimbabwe, Morgan Tsvangirai, appoggia i diritti gay!
I diritti gay sono diritti umani!
Il primo ministro dello Zimbabwe, Morgan Tsvangirai, ha recentemente rilasciato delle interessanti dichiarazioni alla “BBC News“, dove ha affermato ufficialmente e a viso aperto che i diritti della comunità omosessuale sono dei diritti umani inalienabili.
“È un argomento molto controverso. – ha spiegato il politico, riferendosi proprio al tema dei diritti della comunità Lgbt -Spero che la Costituzione si indirizzi con la libertà di orientamento sessuale, nella misura in cui non interferisca con le altre persone”.
Come ricorderete, in Zimbabwe gli atti omosessuali sono illegali:
http://www.gaywave.it/articolo/zimbabwe-la-costituzione-nega-i-diritti-lgbt/16415/
e in passato il Presidente Robert Mugabe aveva dichiarato che le persone omosessuali sarebbero, in una scala sociale,”più in basso dei cani e dei porci”!
Secondo quanto riportato, in quell’occasione lo stesso Morgan Tsvangirai si era detto completamente d’accordo con il Presidente: “Concordo pienamente con Mugabe”, aveva dichiarato, appoggiando le dichiarazioni omofobe del Presidente.
Ma adesso, ecco che il politico fa una vera e propria inversione di marcia, come mai secondo voi?
Secondo quanto hanno fatto notare i beninformati, aprendo le porte ai diritti omosessuali, Tsvangirai spererebbe di ottenere i voti dalla parte più liberale della società, e magari di ottenere anche l’appoggio da parte della comunità che lotta per i diritti umani. Insomma, si tratterebbe sempre e solo di interessi!
fonte http://www.gaywave.it
martedì 25 ottobre 2011
Lgbt: Torino Arcivescovo sui gay: non sono malati, e accetta incontro con Paola Concia e associazione ILGA
Torino, Dopo le polemiche delle scorse settimane:
http://www.torinoogginotizie.it/easyNews/NewsLeggi.asp?ID=41863
l'arcidiocesi di Torino è tornata sul tema dell'omosessualità.
La Curia e in particolare il suo arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, hanno tenuto a sottolineare come nessuno tra loro abbia mai identificato l'omosessualità come una malattia da curare.
Questo in sintesi quanto si legge in una lunga dichiarazione di oggi che fa seguito alle polemiche scatenate dal parere del Centro di Bioetica su una proposta di legge regionale, documento nel quale si fa riferimento a un presunto legame tra omosessualità e malattia.
A riguardo inoltre l'Arcidiocesi ha invitato per un incontro il deputato Anna Paola Concia.
L'onorevole non ha tardato a rispondere: "Ringrazio l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia, per aver risposto con una lettera alla mia richiesta di incontro insieme ad una delegazione delle associazioni LGBT torinesi.
La prossima settimana sarò nel capoluogo piemontese per partecipare alla Conferenza dell’ILGA che si terrà il 27-28-29 ottobre e in quei giorni, se l'Arcivescovo avrà disponibilità potrà essere l'occasione per un incontro sereno e costruttivo".
Anna Paola Concia ha quindi aggiunto che in Italia gli omosessuali e i transessuali vivono in un clima di ostilità, al quale clima, le Istituzioni non sanno ancora dare risposte adeguate.
"Che la Chiesa Cattolica e in particolare la Diocesi di Torino sia disponibile a proseguire un confronto sereno e di ascolto reciproco è un fatto positivo, perchè tutti dobbiamo contribuire a costruire una società aperta e inclusiva rispettosa della dignità umana e sociale di tutti i cittadini".
LGBT: TURISMO REGIONE TOSCANA PREMIATA, LA PIU' ATTENTA AI DIVERSAMENTE ABILI, GRAZIE ALL'INIZIATIVA DELL'ASSESSORE CRISTINA SCALETTI
l'assessore regionale al turismo Cristina Scaletti
Il premio SensoriABILIS 2011 al miglior ente pubblico, legato alla quinta edizione della manifestazione marchigiana di incontri e progetti sulla cultura dell'accessibilita', e' stato assegnato alla Regione Toscana per aver realizzato un portale del turismo che ha introdotto strutture e servizi adeguati alle esigenze delle persone diversamente abili.
La sezione del portale Turismo senza Barriere e' dedicata a tutte le persone che hanno problemi di accessibilita', ai non vedenti e non udenti, ma anche a chi soffre di disturbi alimentari e legati ad allergie. Il progetto e' stato finanziato della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e ha coinvolto subito tutte le strutture museali regionali.
In via sperimentale sono state coinvolte le strutture ricettive di Firenze, Pisa e Pistoia, ma entro l'anno sara' coinvolta tutta la regione.
Sono gia' state piu' di 3mila le pagine visualizzate da luglio a settembre, ed i contenuti piu' visti sono quelli relativi alle attivita' da fare, agli itinerari ed alla ricettivita'.
La sezione contiene un motore di ricerca sul Dove dormire e sul Cosa fare.
Inoltre sono presenti piu' di 200 schede relative alle localita', alle attivita' e agli itinerari presenti nella nostra regione in grado di soddisfare tutte le necessita' di quei viaggiatori che hanno bisogno di un accorgimento in piu' per potersi godere la vacanza.
"E' un onore ricevere questo premio, un riconoscimento importante per il lavoro svolto dalla Regione e da Fondazione Sistema Toscana - ha commentato la buona notizia l'assessore regionale al turismo Cristina Scaletti.
Turismo senza Barriere e' stata inserita nel portale regionale nel settembre del 2011, ed e' frutto di un percorso partecipato con le associazioni che lavorano con le persone diversamente abili.
Grazie a loro sono state evidenziate tutte le difficolta' che devono affrontare coloro che convivono con un handicap.
Abbiamo individuato gli itinerari e le strutture piu' adeguate, e soprattutto abbiamo fatto in modo che fossero le stesse associazioni a verificare che in questi posti e in questi luoghi non fossero presenti barriere di alcun genere.
E' stato un lavoro lungo, ma fondamentale per evidenziare la funzione di pubblica utilita' del sito - ha concluso l'assessore.
Un'attenzione in piu' per i turisti che scelgono la Toscana, perche' il viaggio e' un'esperienza di liberta' che tutti devono vivere allo stesso modo".
fonte http://www.agi.it (AGI) Com/Sep
Il premio SensoriABILIS 2011 al miglior ente pubblico, legato alla quinta edizione della manifestazione marchigiana di incontri e progetti sulla cultura dell'accessibilita', e' stato assegnato alla Regione Toscana per aver realizzato un portale del turismo che ha introdotto strutture e servizi adeguati alle esigenze delle persone diversamente abili.
La sezione del portale Turismo senza Barriere e' dedicata a tutte le persone che hanno problemi di accessibilita', ai non vedenti e non udenti, ma anche a chi soffre di disturbi alimentari e legati ad allergie. Il progetto e' stato finanziato della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e ha coinvolto subito tutte le strutture museali regionali.
In via sperimentale sono state coinvolte le strutture ricettive di Firenze, Pisa e Pistoia, ma entro l'anno sara' coinvolta tutta la regione.
Sono gia' state piu' di 3mila le pagine visualizzate da luglio a settembre, ed i contenuti piu' visti sono quelli relativi alle attivita' da fare, agli itinerari ed alla ricettivita'.
La sezione contiene un motore di ricerca sul Dove dormire e sul Cosa fare.
Inoltre sono presenti piu' di 200 schede relative alle localita', alle attivita' e agli itinerari presenti nella nostra regione in grado di soddisfare tutte le necessita' di quei viaggiatori che hanno bisogno di un accorgimento in piu' per potersi godere la vacanza.
"E' un onore ricevere questo premio, un riconoscimento importante per il lavoro svolto dalla Regione e da Fondazione Sistema Toscana - ha commentato la buona notizia l'assessore regionale al turismo Cristina Scaletti.
Turismo senza Barriere e' stata inserita nel portale regionale nel settembre del 2011, ed e' frutto di un percorso partecipato con le associazioni che lavorano con le persone diversamente abili.
Grazie a loro sono state evidenziate tutte le difficolta' che devono affrontare coloro che convivono con un handicap.
Abbiamo individuato gli itinerari e le strutture piu' adeguate, e soprattutto abbiamo fatto in modo che fossero le stesse associazioni a verificare che in questi posti e in questi luoghi non fossero presenti barriere di alcun genere.
E' stato un lavoro lungo, ma fondamentale per evidenziare la funzione di pubblica utilita' del sito - ha concluso l'assessore.
Un'attenzione in piu' per i turisti che scelgono la Toscana, perche' il viaggio e' un'esperienza di liberta' che tutti devono vivere allo stesso modo".
fonte http://www.agi.it (AGI) Com/Sep
Labels:
politica e diritti,
regione toscana
Lgbt: Torre del Lago, arrivano i sigilli ai locali
Chiusi dall'autorità giudiziaria i due locali da ballo della Versilia gay friendly: Mamamia e Stupida. Disturberebbero da dodici anni la quiete degli animali del parco naturale lì dietro.
Ennesimo colpo al turismo gay a Torre del Lago. Il giudice per le indagini preliminari Alessando Dal Torrione su richiesta del pubblico ministero, Antonio Mariotti, ha imposto i sigilli agli unici due locali da ballo che si trovano sul "chilometro gay" d'Italia, com'è stato definito: lo storico Mamamia e lo Stupida. Preoprio in questi giorni gli imprenditori del consorzio che riunisce i locali gay e gay friendly si stavano incontrando col Sindaco di Viareggio Lunardini per decidere insieme quale formula mettere in piedi affinché la prossima stagione estiva non si verificassero i disagi che hanno invece segnato l'estate 2011: orari ristretti, terrazze dei due locali chiuse ecc.
Le attività di Mamamia e Stupida creerebbero "Disagi derivanti dall'attività di discoteca svolta compromettendo la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protetta ed ai rispettivi habitat", c'è scritto nell'ordinanza.
In pratica, la fauna che "risiede" nel retrostante Parco naturale di Migliarino-San Rossore risentirebbe del volume alto della musica.
"È un colpo al cuore della nostra proposta turistica, culturale e sociale", dicono dal consorzio. "Chiudere attività conosciute anche a livello internazionale come il Mamamia e lo Stupida (proprio in questo mese, solo il Mamamia 'esporta' il proprio prodotto di divertimento in serate regolari a Milano e Padova), è l'ennesimo colpo all'immagine del nostro territorio e della nostra Regione".
Ma gli imprenditori non demordono e fanno sapere di aver chiesto "al Presidente della Regione un incontro urgente per chiedergli l'unica soluzione possibile, se davvero quell'Ente vuole salvare non a parole ma nei fatti la nostra esperienza che - va ripetuto allo stremo - è l'unica di questo genere in Italia: far uscire dal Parco la striscia di cemento - e solo quella - della Marina di Torre del Lago, in una operazione di taglia e cuci che se è stata possibile a Tirrenia, non si vede perché non possa esserlo a Viareggio".
"Alle Istituzioni, Magistratura compresa, - prosegue la nota del Consorzio - non possiamo che far notare come la stessa efficacia e velocità manifestata contro le nostre attività ci sarebbe piaciuta vederla in azione contro spacciatori ed abusivi questa estate - a difesa della legalità e della nostra clientela - e, tanto per andare qualche anno indietro nel tempo, nella vicenda processuale dei fatti del '99 sul Lago, quando per arrivare alla chiusura delle indagini servirono quattro anni. E, come sempre, ci chiediamo se le nostre attività siano così uniche nei dintorni di
Torre del Lago o se non basti qualche chilometro per vederne di simili che non hanno subito il medesimo trattamento ed i medesimi controlli".
fonte http://www.gay.it
Lgbt: Rete Lenford testimonial del censimento per le coppie gay
Il presidente di Rete Lenford - Avvocatura LGBT lancia un appello alle coppie gay perché si dichiarino come tali nel censimento 2011: "Grande opportunità per far sviluppare politiche adatte"
Ancora in video-appello rivolto a tutte le coppie gay d'Italia perché colgano l'opportunità offerta dal censimento 2011. A rivolgerlo, questa volta, è l'avvocato Antonio Rotelli, presidente di Rete Lenford.
"E' un'opportunità importante - spiega Rotelli, per permettere alle istituzioni di approntare politiche adeguate ai bisogni delle famiglie lgbt".
Una nota importante, poi: "E' importante che si sappia che tutti i dati raccolti rimarranno anonimi, anche se mettiamo ilnostro nome e cognome. C'è la garanzia al cento per cento che la privacy venga rispettata".
L'appello di Rotelli si affianca a quelli già lanciati da Paola Concia, Emma Bonino, Vladimir Luxuria, Gabriele Cirilli e dei Radicali.
Sul sito della campagna Fai Contare il Tuo Amore:
http://www.gay.it/faicontareiltuoamore/
sono visiibli tutti i video-appelli e si possono leggere le istruzioni per compilare il modulo del censimento adeguatamente.
fonte http://www.gay.it
Labels:
censimento lgbt,
diritti lgbt
domenica 23 ottobre 2011
Eventi lgbt Torino: Clash or dialogue, 27 al 30 ottobre
E' un appuntamento importante quello che dal 27 al 30 ottobre, riunirà a Torino 300 delegati, provenienti da più di 40 paesi, per il XV Congresso annuale di ILGA-Europe, sezione europea dell'ILGA International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association.
A 30 anni dalla prima Conferenza Ilga in Italia, nel 1981 a Torre Pellice, per la prima volta, il Comitato organizzatore ha ottenuto i patrocini di Senato della Repubblica e Camera dei Deputati, oltre che del Ministero delle Pari Opportunità, di Provincia e di Esperienza 150.
Per cinque giorni i lavori ruoteranno intorno al tema Human Rights and "Traditional Values: clash or dialogue?", con gruppi di lavoro, discussioni, votazioni sia sulla vita organizzativa che sull'attività dell'Associazione.
E proprio per aprire il dialogo sui diritti, condannando gli scontri, venerdì 21, dalle ore 19, Piazza Vittorio Veneto sarà teatro di un evento collaterale alla Conferenza, che coinvolge alcuni locali della zona, "gemellati" con altrettante Associazioni lgbt torinesi, con mostre fotografiche, aperitivi musicati, proiezione di video, distribuzione di gadget e materiali.
Alle ore 21 ci sarà un Flash mob in Piazza Vittorio: una battaglia con cuscini che ciascuna persona potrà personalizzare rappresentando il tema della serata.
Al Café des Arts,la campagna per la depatologizzazione della transessualità con la mostra fotografica "Generi di prima necessità". Al Caffè Elena avvocati ed esperti offriranno informazioni a chi non vuole o non può sposarsi ma desidera veder garantiti i propri diritti, con giochi per i più piccoli. Al Circolo Culturale Amantes, alle ore 21.30, lo spettacolo "Mandiamoli a casa loro, i pregiudizi" e poi il dj set de "Le Vibrisse".
Alla Drogheria "Guarda in Faccia la Violenza", una mostra che è anche campagna di comunicazione sociale per trattare il tema della violenza lesbofobica e omofobica. Al Lab contributi video e dj set per una serata dedicata alla campagna "Love me" sui temi del coming out e dell'accettazione, soprattutto in famiglia.
Allo Zero una serata per informare sulle malattie sessualmente trasmissibili con i quadri della mostra "Prevenzione è complicità.
In Piazza Vittorio Veneto, dalle 21 alle 24, la Biblioteca Vivente, per affittare libri che sono persone, che si danno un titolo e si mettono a disposizione per una chiacchierata di mezz'ora, la ragazza lesbica, il ragazzo immigrato e molto altro ancora.
Dalle 23 alle 5 la serata si sposterà ai Murazzi del Pò, presso il Jam Club, dove il Comitato ILGA Europe Torino 2011 incontrerà il Festival Internazionale di Musiche e Arti Elettroniche Club To Club Alfa Romeo MiTo per la serata Viva Club to Club "Clash or Dialogue" con i dj set di Bottin e Giorgio Valletta.
"Clash or dialogue" è anche una iniziativa multimediale: interviste video, materiali, informazione sono disponibili su:
Facebook: Clash OrDialogue;
tumblr: clashordialogue.tumblr.com;
youtube.com/user/clashordialogue
fonte http://www3.lastampa.it/torino di ELENA MASUELLI
Labels:
associazioni lgbt,
iniziative lgbt
Iniziative: Una ricerca sulla popolazione lgbtq napoletana
L’Università degli Studi di Napoli”Federico II” in collaborazione con Arcigay Napoli sta conducendo la ricerca “Mind the social gap” sugli stili di vita e sui comportamenti sessuali della popolazione lgbtqie napoletana.
La ricerca, coordinata dal Prof. Fabio Corbisiero del Dipartimento di Sociologia è rivolta a tutti coloro che abitano a Napoli.
Chi volesse partecipare può scaricare il questionario
(e le relative istruzioni) li trovate andando a questo link:
http://www.napoligaypress.it/?p=6362
ed inviarlo compilato all’indirizzo msg@arcigaynapoli.org.
fonte http://www.napoligaypress.it
Lgbt New York: Zachary Quinto spiega il perché del suo coming out
Un ragazzo canadese vittima di bullismo omofobico si suicida.
E l'attore spiega che a convincerlo a fare coming out è stato proprio il terribile gesto di un altro ragazzo, il piccolo Jamey Rodemeyer.
Un coming out fatto ieri con nonchalance sulle pagine del New York Magazine lascia il posto, oggi, alle motivazioni.
Non c'è solo il ruolo nello spettacolo Angels in America, infatti, ad aver convinto Zachary Quinto ad affidare al domenicale del New York Times la sua confessione ma anche il gesto tragico del piccolo Jamey Rodemeyer e prima di lui quelli di Asher Brown, Seth Walsh, Raymond Chase e molte altre vittime di bullismo omofobico nelle scuole.
Sul suo blog, Quinto ha spiegato come sia rimasto impressionato dal fatto che Jemey avesse girato un video per la campagna It gets better proprio contro i suicidi a scuola, salvo poi commettere egli stesso il tragico gesto.
E lo stesso Quinto aveva accettato di girare appena un anno fa il video per la stessa campagna invitando gli studenti lgbt a resistere e avere fiducia che in futuro le cose andranno meglio.
"Quando ho saputo che Jamey Rodemeyer si era ucciso - si legge nel blog - mi sono sentito male. Ma quando ho scoperto che appena pochi mesi prima aveva addirittura girato un video per It gets better mi sono disperato.
Anche io ho girato un video per It gets better ma dopo il suicidio di Jamey mi è diventato subito chiaro che se sei gay e vivi una vita senza che nessuno lo sappia, non era abbastanza fare un video per dare un contributo significativo all'immenso lavoro che per l'uguaglianza completa."
"La nostra società ha bisogno di riconoscere lo slancio inarrestabile verso l'uguaglianza civile per tutti i cittadini gay, lesbiche, bisessuali e transgender di questo paese. I ragazzi gay devono fermarsi coi suicidi.
I genitori devono insegnare ai loro figli i principi del rispetto e dell'accettazione. La vita di Jamey Rodemeyer ha cambiato la mia. Ora - ha concluso l'attore - posso solo sperare che sia possibile cambiare la società, e voglio dare il mio contributo"
Gay.it - Zachary Quinto spiega il perché del suo coming outNel giorno di questo importante coming out, però, arriva la notizia di un altro suicidio, questa volta di un ragazzo di 15 anni.
Si tratta di Jamie Hubley, canadese, stanco di sopportare la vita per come gli si presentava a scuola. Non bastavano le sue cantanti preferite Lady Gaga, Katy Perry, Adele per fuggire da quel mondo di offese e soprusi.
Il gesto, nonostante fosse stato ampiamente annunciato sul web, è arrivato di sopresa per amici e familiari.
Nessuno aveva preso sul serio le parole di Jamie:
"Sono davvero stanco della vita - aveva scritto - Mi spiace ma non ne posso più.
Voglio ricordare prima di tutto le mie amiche Nancy, Abby, Colleen, Jemma e Kasia. Essere triste è triste e io lo sono stato per troppo tempo. Non posso andare a scuola.
Non posso stare su questa terra, con queste ferite sul braccio. Non voglio che i miei genitori pensino che sia colpa loro. Vi amo babbo e mamma.
E' solo che è troppo difficile.
E non voglio apsettare altri tre anni. E poi come sapete che andrà meglio? Non lo sapete".
"Ricordatemi come un unicorno, conclude Jamie
Forse rinascerò scoiattolo volante :) E volerò via".
fonte http://www.gay.it
Lgbt Libri: Esce la biografia autorizzata di Steve Jobs
Esce la biografia autorizzata di Jobs, Il libro di Isaacson in uscita.
"A Steve non piace passare il tempo a esaminare disegni complessi. Vuole vedere i modelli, vuole 'sentirli'": ecco un frammento della testimonianza di Jonathan Ive, il motore creativo della Apple, una delle tante raccolte da Walter Isaacson, 59 anni, attuale direttore dell'Aspen Institute, ex presidente di Cnn e giornalista del Time, che hanno contribuito a raccontare il geniale e visionario guru della Silicon Valley nella biografia 'Steve Jobs', in uscita in tutto il mondo il 24 ottobre.
E' un libro molto atteso da tempo perché e l'unica biografia autorizzata da Jobs che ha permesso ad Isaacson più di quaranta colloqui personali e più di cento interviste a familiari, amici, rivali e colleghi. Il tutto raccolto in 600 pagine. In Italia il libro è pubblicato da Arnoldo Mondadori (negli Stati Uniti da Simon & Schuster che ha deciso di anticipare l'uscita dal 21 novembre al 24 ottobre) e costa 20 euro.
In copertina c'é una delle più celebri foto in bianco e nero di Steve Jobs, quella messa dal sito della Apple, il giorno della sua morte, il 5 ottobre 2011. "Quando era in salute e si recava in ufficio, quasi ogni giorno Jobs pranzava insieme ad Ive, per poi passare il pomeriggio in giro per lo studio.
Appena entrato dava un'occhiata ai tavoli, seguiva il flusso dei prodotti lungo il loro percorso, saggiava la loro consonanza con l'indirizzo strategico della Apple e toccava con mano l'evoluzione del design di ciascuno di essi. In genere i due erano soli", racconta Isaacson nel libro, portando non a caso l'attenzione su Ive, che secondo molti raccoglie l'eredità visionaria di Steve Jobs.
Nel libro Isaacson descrive anche la fucina delle idee Apple il luogo dove si è realizzata per 15 anni la sinergia tra Ive e Jobs e sono nate tante creature come l'iPod, l'iPhone e l'iPad: "Uno spoglio ambiente industriale, con un arredo grigio metallo. Dall'esterno le foglie degli alberi proiettano sulle finestre scure mutevoli giochi d'ombra e luce.
In sottofondo musica techno e jazz". Ovviamente, lo studio di design situato nel campus Apple "é protetto da vetri scuri e da una massiccia porta blindata ben serrata. L'accesso è proibito alla maggior parte dei dipendenti Apple".
La particolarità di questa biografia, non è solo la ricchezza del contenuto e delle testimonianze ma il fatto che Steve Jobs, notoriamente pignolo, perfezionista e maniaco del controllo, non abbia imposto nessun vincolo sul testo né preteso di leggerlo prima della pubblicazione.
E non ha posto alcun filtro, incoraggiando anzi i suoi conoscenti, familiari e rivali a raccontare onestamente tutta la verità.
Lui stesso parla candidamente e talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l'ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti che ha creato.
Lo stesso Ive, che viveva in simbiosi con lui "ha provato una certa irritazione - scrive Isaacson - per la tendenza di Jobs ad accaparrarsi meriti eccessivi, un atteggiamento che negli anni ha infastidito diversi colleghi".
"Steve - ha raccontato Ive al giornalista - è capace di passare in rassegna le mie idee e sentenziare: questa non va, questa non è granché, questa mi piace.
Poi, quando sei in riunione, lo senti parlare di quell'idea come se fosse sua.
Io presto un'attenzione maniacale alla fonte di un'idea. Le annoto persino, le mie idee. Perciò quando lui si prende il merito di uno dei miei progetti la cosa mi dà fastidio".
Ive ammette però che le idee che provengono da lui e dal suo team "sarebbero state completamente irrilevanti e non avrebbero portato da nessuna parte, se non ci fosse stato Steve a spronarci, a lavorare con noi e a superare tutti gli ostacoli che si opponevano alla trasformazione di quelle idee in prodotti".
Il libro è stato voluto dallo stesso Jobs, lo ha raccontato di recente Isaacson sul Time, per lasciare un ricordo ai suoi figli.
"Volevo che i miei ragazzi mi conoscessero - ha detto il papà della Apple -. Non sono stato sempre presente. Volevo che sapessero perché e che capissero cosa ho fatto".
Ed è un libro che va letto come il testamento intellettuale e spirituale che Steve Jobs lascia al mondo intero.
fonte http://www.ansa.it di Titti Santamato
"A Steve non piace passare il tempo a esaminare disegni complessi. Vuole vedere i modelli, vuole 'sentirli'": ecco un frammento della testimonianza di Jonathan Ive, il motore creativo della Apple, una delle tante raccolte da Walter Isaacson, 59 anni, attuale direttore dell'Aspen Institute, ex presidente di Cnn e giornalista del Time, che hanno contribuito a raccontare il geniale e visionario guru della Silicon Valley nella biografia 'Steve Jobs', in uscita in tutto il mondo il 24 ottobre.
E' un libro molto atteso da tempo perché e l'unica biografia autorizzata da Jobs che ha permesso ad Isaacson più di quaranta colloqui personali e più di cento interviste a familiari, amici, rivali e colleghi. Il tutto raccolto in 600 pagine. In Italia il libro è pubblicato da Arnoldo Mondadori (negli Stati Uniti da Simon & Schuster che ha deciso di anticipare l'uscita dal 21 novembre al 24 ottobre) e costa 20 euro.
In copertina c'é una delle più celebri foto in bianco e nero di Steve Jobs, quella messa dal sito della Apple, il giorno della sua morte, il 5 ottobre 2011. "Quando era in salute e si recava in ufficio, quasi ogni giorno Jobs pranzava insieme ad Ive, per poi passare il pomeriggio in giro per lo studio.
Appena entrato dava un'occhiata ai tavoli, seguiva il flusso dei prodotti lungo il loro percorso, saggiava la loro consonanza con l'indirizzo strategico della Apple e toccava con mano l'evoluzione del design di ciascuno di essi. In genere i due erano soli", racconta Isaacson nel libro, portando non a caso l'attenzione su Ive, che secondo molti raccoglie l'eredità visionaria di Steve Jobs.
Nel libro Isaacson descrive anche la fucina delle idee Apple il luogo dove si è realizzata per 15 anni la sinergia tra Ive e Jobs e sono nate tante creature come l'iPod, l'iPhone e l'iPad: "Uno spoglio ambiente industriale, con un arredo grigio metallo. Dall'esterno le foglie degli alberi proiettano sulle finestre scure mutevoli giochi d'ombra e luce.
In sottofondo musica techno e jazz". Ovviamente, lo studio di design situato nel campus Apple "é protetto da vetri scuri e da una massiccia porta blindata ben serrata. L'accesso è proibito alla maggior parte dei dipendenti Apple".
La particolarità di questa biografia, non è solo la ricchezza del contenuto e delle testimonianze ma il fatto che Steve Jobs, notoriamente pignolo, perfezionista e maniaco del controllo, non abbia imposto nessun vincolo sul testo né preteso di leggerlo prima della pubblicazione.
E non ha posto alcun filtro, incoraggiando anzi i suoi conoscenti, familiari e rivali a raccontare onestamente tutta la verità.
Lui stesso parla candidamente e talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l'ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti che ha creato.
Lo stesso Ive, che viveva in simbiosi con lui "ha provato una certa irritazione - scrive Isaacson - per la tendenza di Jobs ad accaparrarsi meriti eccessivi, un atteggiamento che negli anni ha infastidito diversi colleghi".
"Steve - ha raccontato Ive al giornalista - è capace di passare in rassegna le mie idee e sentenziare: questa non va, questa non è granché, questa mi piace.
Poi, quando sei in riunione, lo senti parlare di quell'idea come se fosse sua.
Io presto un'attenzione maniacale alla fonte di un'idea. Le annoto persino, le mie idee. Perciò quando lui si prende il merito di uno dei miei progetti la cosa mi dà fastidio".
Ive ammette però che le idee che provengono da lui e dal suo team "sarebbero state completamente irrilevanti e non avrebbero portato da nessuna parte, se non ci fosse stato Steve a spronarci, a lavorare con noi e a superare tutti gli ostacoli che si opponevano alla trasformazione di quelle idee in prodotti".
Il libro è stato voluto dallo stesso Jobs, lo ha raccontato di recente Isaacson sul Time, per lasciare un ricordo ai suoi figli.
"Volevo che i miei ragazzi mi conoscessero - ha detto il papà della Apple -. Non sono stato sempre presente. Volevo che sapessero perché e che capissero cosa ho fatto".
Ed è un libro che va letto come il testamento intellettuale e spirituale che Steve Jobs lascia al mondo intero.
fonte http://www.ansa.it di Titti Santamato
Iscriviti a:
Post (Atom)