Da oggi Milano ha un registro che certifica le unioni civili. La delibera che lo istituisce e' stato approvata dal Consiglio comunale poco prima delle 4.00 di questa mattina, al termine di una seduta fiume durata quasi 11 ore e 30 minuti.
Il provvedimento e' passato con 27 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti. A favore si e' schierata tutta la maggioranza di centrosinistra ad eccezione di 4 cattolici del Pd che si sono astenuti.
Insieme al centrosinistra hano votato anche due consiglieri dell'area liberal del Pdl (Pietro Tatarella e Luigi Pagliuca), Mattia Calise, consigliere del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, e Manfredi Palmer, consigliere di Fururo e Liberta'.
Soddisfatto il sindaco Giuliano Pisapia: ''Abbiamo ridotto lo spread con l'Europa sui diritti civili''. Insieme a Torino e Napoli, Milano entra cosi' a fare parte di quei comuni italiani - poco piu' di un'ottantina in tutto - gia' dotati di un registro delle coppie di conviventi.
Il via libera e' il frutto di una sintesi tra le posizioni dell'ala piu'liberal del Pdl, favorevole al provvedimento, e i 4 consiglieri cattolici del Pd. Al registro sulle unioni civili possono iscriversi tutte le coppie di conviventi, sia etero che omosessuali, che risiedono nel territorio comunale di Milano.
Nel testo della delibra non c'e' l'espressione ''famiglia anagrafica'', sostituita dalla dicitura ''unione civili'',come avevano chiesto i laici del Pd, ma il nuovo registro fa esplicito riferimento al principio di famiglia anagrafica cosi' come disciplinato dalla normativa nazionale del 1982, condizione posta dai 4 cattolici del Pd.
Il risultato e' un registro diverso dal quello anagrafico che consentira' alle coppie di conviventi di ottenere un attestato di unione civili e accedere cosi' a una serie di servizi garantiti dal Comune alle coppie sposate. Niente a che vedere con le pensioni di reversibilita' o con la possibilita' di ereditare i beni del convivente eventualmente deceduto, questioni regolate da leggi dallo Stato. Per iscriversi bisognera' pero' farsi rilasciare il certificato di famiglia anagrafica dagli uffici dell'anagrafe.
L'iter in consiglio ha diviso trasversalmente i partiti e le forze politiche tradizionali. L'ala cattolica del Pd aveva minacciato voto contrario, nella convinzione che la delibera avrebbe aperto la strada per i matrimoni tra coppie gay. Ma poi e' stato il sindaco Giuliano Pisapia a rassicurarli: ''Questo e' un provvediemento di carattere amministrativo.
Escludo che questa delibera apra alla possibilita' di matrimoni gay. Per avere i matrimoni gay - evidenzia ancora Pisapia - servirebbe una legge del Parlamento e, probabilmente, un provvedimento di ordine costituzionale''.
fonte http://www.asca.it fcz/sam/rl
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
venerdì 27 luglio 2012
Lgbt: La proposta della Iaaf: sesso degli atleti stabilito da livello testosterone
La soglia decisa dalla Federazione internazionale per stabilire se una sportiva possa essere considerata 'femmina' è che non superi i 100 nanogrammi per ogni decilitro di sangue; oltre questa misura l'interessata deve essere iscritta alle gare maschili.
L'iniziativa dopo il caso di Caster Semenya (in foto)
Il nuovo paradigma dello sport, a partire dalle prossime Olimpiadi di Londra 2012, potrebbe consistere nel fatto che per decidere il sesso di un essere umano si debba calcolare il livello di testosterone presente nel corpo.
Se le nuove politiche di sperimentazione portate avanti da un anno a questa parte dalla Iaaf (Federazione Internazionale di Atletica) saranno recepite dal Cio (Comitato Olimpico Internazionale), che le ha già accettate e aspetta la delibera del preposto comitato di saggi, saranno eliminate ai nastri di partenza tutte le persone di sesso femminile affette da iperandrogenismo.
Dando luogo a una politica di discriminazione genetica, prima ancora che sessuale, che potrebbe avere risvolti molto pericolosi per la salute delle atlete.
Tutto nasce dal caso di Caster Semenya, l’atleta sudafricana che nel 2009 vince l’oro sugli 800 metri ai Campionati Mondiali di Atletica di Berlino. Scoppia una polemica in puro stile lombrosiano, alimentata dalle avversarie, sul sesso dell’atleta, i cui tratti somatici sono decisamente mascolini.
Cominciano a girare voci, mai confermate, che la Semenya sia un’ermafrodita (con organi genitali maschili interni) e perciò avvantaggiata nei confronti delle atlete donne. La Iaaf decide di sospendere l’atleta per 10 mesi e, dopo una serie di test medici, nel luglio 2010 dà il via libera alla partecipazione di Semenya alle gare femminili di atletica.
I risultati dei test medici, raccontati come invasivi e umilianti, non sono stati resi pubblici per motivi di privacy. La Iaaf ha però risposto alle accuse di razzismo, discriminazione e violazione dei diritti umani, nascondendosi dietro non meglio specificate “ragioni mediche”.
Tornata alle gare, la Semenya ha vinto l’argento ai Mondiali del 2011 e si è qualificata per le Olimpiadi di Londra 2012. Nel frattempo la Iaaf – che non ha mai ritenuto opportuno investigare in ambito maschile se i piedi di Carl Lewis fossero troppo flessuosi o i muscoli di Usain Bolt troppo resistenti – ha proseguito nella sua ricerca volta a dimostrare un possibile ‘doping di genere’ nell’ambito delle gare femminili.
E la conclusione che la Iaaf ha sottoposto al Cio, basata appunto sulla discriminazione in base al livello di testosterone, è molto pericolosa. La soglia decisa dalla Iaaf per stabilire se un’atleta possa essere considerata femmina è che non superi i 100 nanogrammi di testosterone per ogni decilitro di sangue, oltre questa misura l’atleta deve essere iscritta alle gare maschili (il cui livello di testosterone può variare dai 300 ai 1200 nanogrammi per decilitro).
Come spiegano però Rebecca Jordan-Young e Katrina Karkazis (ricercatrici rispettivamente in Studi di Genere alla Columbia University e di Etica Biomedica alla Stanford University), non si capisce il senso di dover sottoporre a test le atlete per definire il loro sesso.
“Un comportamento promosso come protezione per le donne – scrivono sul New York Times -, risulta essere al contrario, ancora una volta, discriminatorio”. Inoltre, continuano, se la scienza può offrire delle risposte ad alcune domande, come il livello medio di testosterone negli uomini e nelle donne, non può però stabilire come queste risposte siano usate. “Ciò che rende il test complicato è che non esiste un marcatore da usare per dire ‘questo è uomo’ o ‘questa è donna’”, scrivono, spiegando che non deve essere permesso alla scienza stabilire se un essere umano è uomo o donna in base al testosterone.
Entrando nello specifico, le due studiose analizzano come nell’atletica femminile non sia certo il testosterone la discriminate per la vittoria, anzi. “Le prestazioni atletiche non possono essere ridotte a una questione di ormoni. Sono molto più importanti l’elasticità e la resistenza muscolare piuttosto”.
Inoltre, continuano, una volta accettati questi parametri si correre il rischio che donne con livelli di testosterone alti si sottopongano a cure mediche che, oltre ad essere costosissime, possono essere dannose per la salute. E concludono chiedendosi se, dato l’inalienabile diritto dell’essere umano alla libertà di espressione, il fatto di considerare se stessi uomini o donne non dovrebbe essere sufficiente a renderlo tale anche per gli altri.
Al di là delle ovvie regole e limitazioni dello sport che devono essere rispettate, quando giuste e non discriminanti.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it di Luca Pisapia
L'iniziativa dopo il caso di Caster Semenya (in foto)
Il nuovo paradigma dello sport, a partire dalle prossime Olimpiadi di Londra 2012, potrebbe consistere nel fatto che per decidere il sesso di un essere umano si debba calcolare il livello di testosterone presente nel corpo.
Se le nuove politiche di sperimentazione portate avanti da un anno a questa parte dalla Iaaf (Federazione Internazionale di Atletica) saranno recepite dal Cio (Comitato Olimpico Internazionale), che le ha già accettate e aspetta la delibera del preposto comitato di saggi, saranno eliminate ai nastri di partenza tutte le persone di sesso femminile affette da iperandrogenismo.
Dando luogo a una politica di discriminazione genetica, prima ancora che sessuale, che potrebbe avere risvolti molto pericolosi per la salute delle atlete.
Tutto nasce dal caso di Caster Semenya, l’atleta sudafricana che nel 2009 vince l’oro sugli 800 metri ai Campionati Mondiali di Atletica di Berlino. Scoppia una polemica in puro stile lombrosiano, alimentata dalle avversarie, sul sesso dell’atleta, i cui tratti somatici sono decisamente mascolini.
Cominciano a girare voci, mai confermate, che la Semenya sia un’ermafrodita (con organi genitali maschili interni) e perciò avvantaggiata nei confronti delle atlete donne. La Iaaf decide di sospendere l’atleta per 10 mesi e, dopo una serie di test medici, nel luglio 2010 dà il via libera alla partecipazione di Semenya alle gare femminili di atletica.
I risultati dei test medici, raccontati come invasivi e umilianti, non sono stati resi pubblici per motivi di privacy. La Iaaf ha però risposto alle accuse di razzismo, discriminazione e violazione dei diritti umani, nascondendosi dietro non meglio specificate “ragioni mediche”.
Tornata alle gare, la Semenya ha vinto l’argento ai Mondiali del 2011 e si è qualificata per le Olimpiadi di Londra 2012. Nel frattempo la Iaaf – che non ha mai ritenuto opportuno investigare in ambito maschile se i piedi di Carl Lewis fossero troppo flessuosi o i muscoli di Usain Bolt troppo resistenti – ha proseguito nella sua ricerca volta a dimostrare un possibile ‘doping di genere’ nell’ambito delle gare femminili.
E la conclusione che la Iaaf ha sottoposto al Cio, basata appunto sulla discriminazione in base al livello di testosterone, è molto pericolosa. La soglia decisa dalla Iaaf per stabilire se un’atleta possa essere considerata femmina è che non superi i 100 nanogrammi di testosterone per ogni decilitro di sangue, oltre questa misura l’atleta deve essere iscritta alle gare maschili (il cui livello di testosterone può variare dai 300 ai 1200 nanogrammi per decilitro).
Come spiegano però Rebecca Jordan-Young e Katrina Karkazis (ricercatrici rispettivamente in Studi di Genere alla Columbia University e di Etica Biomedica alla Stanford University), non si capisce il senso di dover sottoporre a test le atlete per definire il loro sesso.
“Un comportamento promosso come protezione per le donne – scrivono sul New York Times -, risulta essere al contrario, ancora una volta, discriminatorio”. Inoltre, continuano, se la scienza può offrire delle risposte ad alcune domande, come il livello medio di testosterone negli uomini e nelle donne, non può però stabilire come queste risposte siano usate. “Ciò che rende il test complicato è che non esiste un marcatore da usare per dire ‘questo è uomo’ o ‘questa è donna’”, scrivono, spiegando che non deve essere permesso alla scienza stabilire se un essere umano è uomo o donna in base al testosterone.
Entrando nello specifico, le due studiose analizzano come nell’atletica femminile non sia certo il testosterone la discriminate per la vittoria, anzi. “Le prestazioni atletiche non possono essere ridotte a una questione di ormoni. Sono molto più importanti l’elasticità e la resistenza muscolare piuttosto”.
Inoltre, continuano, una volta accettati questi parametri si correre il rischio che donne con livelli di testosterone alti si sottopongano a cure mediche che, oltre ad essere costosissime, possono essere dannose per la salute. E concludono chiedendosi se, dato l’inalienabile diritto dell’essere umano alla libertà di espressione, il fatto di considerare se stessi uomini o donne non dovrebbe essere sufficiente a renderlo tale anche per gli altri.
Al di là delle ovvie regole e limitazioni dello sport che devono essere rispettate, quando giuste e non discriminanti.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it di Luca Pisapia
Lgbt: Rivelare l'omosessualità altrui è reato, lo dice la Cassazione
Per i giudici "si rischia condanna per diffamazione e violazione della privacy"
Chi diffonde l'omosessualità di un altro rischia una condanna per diffamazione e violazione della privacy. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 30369 del 24 luglio 2012, riportata dal sito Cassazione.net, ha accolto il ricorso di un uomo che aveva visto finire in prima pagina il tradimento con un collega.
Insomma, è stata bocciata la decisione dei giudici di merito che avevano escluso la punibilità del giornalista.
Ciò perché la motivazione del provvedimento impugnato si rileva incoerente con le norme sulla diffamazione in relazione all'esclusione dei presupposti della lesione del menzionato diritto, tutelato dal nostro ordinamento.
fonte http://www.tmnews.it Pmz
Chi diffonde l'omosessualità di un altro rischia una condanna per diffamazione e violazione della privacy. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 30369 del 24 luglio 2012, riportata dal sito Cassazione.net, ha accolto il ricorso di un uomo che aveva visto finire in prima pagina il tradimento con un collega.
Insomma, è stata bocciata la decisione dei giudici di merito che avevano escluso la punibilità del giornalista.
Ciò perché la motivazione del provvedimento impugnato si rileva incoerente con le norme sulla diffamazione in relazione all'esclusione dei presupposti della lesione del menzionato diritto, tutelato dal nostro ordinamento.
fonte http://www.tmnews.it Pmz
Lgbt: Ashlyn, 16 anni e transgender "Con i vestiti da donna non fai l'esame"
Una studentessa transgender ha dovuto mostrare al proprio preside una copia dell'Equality Act prima di essere ammessa a sostenere un esame indossando vestiti da ragazza.
Ashlyn Parram, 16 anni, per il suo primo esame si è presentata in collant, gonna e e blazer, ma i suoi professori le hanno detto di tornare a casa e vestirsi da ragazzo.
L'adolescente, infuriata, ha stampato una copia della legge sulla discriminazione sessuale, che include una specifica legislazione sul trattamento di transgender e transessuali ed è andata direttamente nell'ufficio del preside Chris Wall.
Il preside ha ceduto, ammettendo che non poteva espellere Ashlyn, ma i professori l'hanno fatta sedere lontana dagli altri studenti nella palestra della Giles Academy di Boston, Lincs. Ashlyn, nome di battesimo Lewis, ha dichiarato al Sun: "Non mi sono mai sentita così male.
E' triste vedere quanto le persone possano essere così poco aperte di mente. Ho perso tantissimi amici a causa di quello che ho dovuto passare. Proprio non avrei voluto perdere anche il supporto dei professori". A casa, Ashlyn ha vissuto apertamente come una ragazza per due anni, ma in pubblico ha evitato di farlo per evitare abusi, dopo che in strada è stata aggredita.
Senza titolo 2Ashlyn da piccola, quando era Lewis (dal sito del "Sun")
La sua madre Miranda Johnson dice che Ashlyn è una ragazza nata nel corpo di un maschio. La vita di Ashlyn a scuola non è semplice. Gli insegnanti hanno sempre insistito, per esempio, per farle fare piscina insieme ai ragazzi. Più volte si è sentita umiliata. In un altro episodio, una professoressa ha camminato di fronte agli altri alunni imitando il passo di Ashlyn.
Ma lei si dice più forte delle discriminazioni: "Grazie alla mia famiglia vivrò la vita che desidero".
fonte http://affaritaliani.libero.it
Ashlyn Parram, 16 anni, per il suo primo esame si è presentata in collant, gonna e e blazer, ma i suoi professori le hanno detto di tornare a casa e vestirsi da ragazzo.
L'adolescente, infuriata, ha stampato una copia della legge sulla discriminazione sessuale, che include una specifica legislazione sul trattamento di transgender e transessuali ed è andata direttamente nell'ufficio del preside Chris Wall.
Il preside ha ceduto, ammettendo che non poteva espellere Ashlyn, ma i professori l'hanno fatta sedere lontana dagli altri studenti nella palestra della Giles Academy di Boston, Lincs. Ashlyn, nome di battesimo Lewis, ha dichiarato al Sun: "Non mi sono mai sentita così male.
E' triste vedere quanto le persone possano essere così poco aperte di mente. Ho perso tantissimi amici a causa di quello che ho dovuto passare. Proprio non avrei voluto perdere anche il supporto dei professori". A casa, Ashlyn ha vissuto apertamente come una ragazza per due anni, ma in pubblico ha evitato di farlo per evitare abusi, dopo che in strada è stata aggredita.
Senza titolo 2Ashlyn da piccola, quando era Lewis (dal sito del "Sun")
La sua madre Miranda Johnson dice che Ashlyn è una ragazza nata nel corpo di un maschio. La vita di Ashlyn a scuola non è semplice. Gli insegnanti hanno sempre insistito, per esempio, per farle fare piscina insieme ai ragazzi. Più volte si è sentita umiliata. In un altro episodio, una professoressa ha camminato di fronte agli altri alunni imitando il passo di Ashlyn.
Ma lei si dice più forte delle discriminazioni: "Grazie alla mia famiglia vivrò la vita che desidero".
fonte http://affaritaliani.libero.it
UK, insegnante premiata per il suo progetto pro-LGBT
Elly Barnes, insegnante di musica apertamente lesbica, è stata elogiata nel corso di una cerimonia di premiazione annuale organizzata dalla Times Educational Supplement per il suo lavoro di informazione sui temi LGBT all’interno delle scuole inglesi.
Il riconoscimento attribuito alla donna è avvenuto sotto la categoria di Inspirational teacher of the year e viene assegnato ogni anno a coloro che si impegnano nell’istruzione degli studenti e dello staff scolastico sulle questioni legate alla comunità lesbica, gay, bisessuale e transessuale.
La strategia di Barnes ha avuto un tale successo da essere diffusa in diverse scuole del Regno Unito attraverso un programma chiamato ‘Educate and Celebrate – How to make their school LGBT friendly‘. L’insegnante è inoltre esponente di SchoolsOUT, organizzazione impegnata in una campagna informativa per rendere più sicura la vita scolastica degli studenti LGBT.
Le statistiche mostrano che all’interno delle scuole in cui si svolgono programmi gay-friendly il bullismo si riduce in modo significativo.
fonte http://aftersantana.altervista.org/
Il riconoscimento attribuito alla donna è avvenuto sotto la categoria di Inspirational teacher of the year e viene assegnato ogni anno a coloro che si impegnano nell’istruzione degli studenti e dello staff scolastico sulle questioni legate alla comunità lesbica, gay, bisessuale e transessuale.
La strategia di Barnes ha avuto un tale successo da essere diffusa in diverse scuole del Regno Unito attraverso un programma chiamato ‘Educate and Celebrate – How to make their school LGBT friendly‘. L’insegnante è inoltre esponente di SchoolsOUT, organizzazione impegnata in una campagna informativa per rendere più sicura la vita scolastica degli studenti LGBT.
Le statistiche mostrano che all’interno delle scuole in cui si svolgono programmi gay-friendly il bullismo si riduce in modo significativo.
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giovedì 26 luglio 2012
LGBT, Federico Podeschi tra gli invitati del Primo Ministro David Cameron
A 5 anni dall’avvio del Centro d’ Eccellenza per le persone lesbiche, gay, bisessuali, e transgender (LGBT) in Galles, Federico Podeschi e’ stato invitato ad un ricevimento dal Primo Ministro della Gran Bretagna, David Cameron, in riconoscimento del lavoro intrapreso dal cittadino sammarinese.
Il ricevimento, che avra’ luogo alla famosa residenza del Primo Ministro, 10 Downing Street, martedi’ 24 luglio vedra’ rappresentanti della comunita’ LGBT da tutta la Gran Bretagna celebrare i progressi raggiunti dalle associazioni e dalle persone impegnate, come Podeschi, per il raggiungimento delle pari opportunita’ e dei diritti umani per le persone LGBT.
Il riconoscimento arriva in un momento importante per le persone LGBT. Durante i prossimi mesi infatti il Governo Britannico si appresta legalizzare il matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Un passo di cui il Governo ha gia’ espresso la necessità, ma che non ha ricevuto il consenso di alcuni esponenti religiosi. Podeschi e’ stato responsabile per il programma di consulta di Governo del lavoro svolto in Galles, che ha previsto l’opportunita’ di coinvolgere la comunita’ LGBT ad esprimere il proprio parere.
Podeschi commenta: “E’ un onore essere stato invitato dal Primo Ministro e ricevere le sue congratulazioni per il lavoro che da anni porto avanti su pari opportunità’, orientamento sessuale e identita’ di genere. Avere il sostegno e l’ incoraggiamento del Governo a prendere in considerazione i bisogni delle persone LGBT dimostra quanto il Governo sia impegnato a dimostrare che nessun cittadino deve essere considerato inferiore o trattato senza dignita’ e rispetto.”
Durante gli scorsi 12 mesi, Podeschi e la sua associazione in Galles sono stati coinvolti in tanti progetti di Governo per il miglioramento delle pari opportunita’ per le persone LGBT.
I progetti principali mirano all’ inserimento di un quadro di legge per la prosecuzione di casi di crimine contro le persone LGBT, lo sviluppo di una strategia per sconfiggere il bullismo nelle scuole e per la formazione dei docenti per includere materiale inerente l’orientamento sessuale e l’identità’ di genere nel curriculum didattico, la realizzazione di servizi sanitari idonei ai bisogni delle persone LGBT e in grado di dare sostegno in particolare alle persone che vogliono cambiare sesso (transgender); lo sviluppo di corsi di formazione del personale pubblico e privato per il sostegno e la protezione del personale e la clientela LGBT.
Podeschi continua: “Negli ultimi 15 anni, la Gran Bretagna ha addottato leggi e portato avanti un programma di sensibilizzazione che ha cambiato il panorama delle pari opportunita’ per le persone LGBT.
Il lavoro fatto ha dimostrato che non solo tutti hanno diritto alle pari opportunita’, ma che i cittadini LGBT possono sentirsi integrati con lo stesso valore in tutte le attivita’ del paese.
Questo non potrebbe essere mai stato raggiunto senza l’ impegno dei politici che hanno creato le opportunita’ per confrontarsi ed informarsi dei bisogni di cittadini che spesso non hanno voce o che non sono considerati alla pari . Spero, come sempre, che il Governo di San Marino possa instaurare questo tipo di rapporto con le persone LGBT in Repubblica.”
Il ricevimento da Cameron, non e’ comunque l’ unico riconoscimento per Podeschi. Mercoledi’ 25 Luglio aprira’ a Londra una mostra fotografica che comprende ritratti di persone dai paesi rappresentati alle Olimpiadi da tutto il mondo e che sono connesse a Londra: a rappresentare San Marino tra i ritratti della mostra sarà proprio Federico Podeschi, ancora una volta a testimonianza del valore attribuito alle persone LGBT.
fonte http://www.sanmarinonotizie.com
Il ricevimento, che avra’ luogo alla famosa residenza del Primo Ministro, 10 Downing Street, martedi’ 24 luglio vedra’ rappresentanti della comunita’ LGBT da tutta la Gran Bretagna celebrare i progressi raggiunti dalle associazioni e dalle persone impegnate, come Podeschi, per il raggiungimento delle pari opportunita’ e dei diritti umani per le persone LGBT.
Il riconoscimento arriva in un momento importante per le persone LGBT. Durante i prossimi mesi infatti il Governo Britannico si appresta legalizzare il matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Un passo di cui il Governo ha gia’ espresso la necessità, ma che non ha ricevuto il consenso di alcuni esponenti religiosi. Podeschi e’ stato responsabile per il programma di consulta di Governo del lavoro svolto in Galles, che ha previsto l’opportunita’ di coinvolgere la comunita’ LGBT ad esprimere il proprio parere.
Podeschi commenta: “E’ un onore essere stato invitato dal Primo Ministro e ricevere le sue congratulazioni per il lavoro che da anni porto avanti su pari opportunità’, orientamento sessuale e identita’ di genere. Avere il sostegno e l’ incoraggiamento del Governo a prendere in considerazione i bisogni delle persone LGBT dimostra quanto il Governo sia impegnato a dimostrare che nessun cittadino deve essere considerato inferiore o trattato senza dignita’ e rispetto.”
Durante gli scorsi 12 mesi, Podeschi e la sua associazione in Galles sono stati coinvolti in tanti progetti di Governo per il miglioramento delle pari opportunita’ per le persone LGBT.
I progetti principali mirano all’ inserimento di un quadro di legge per la prosecuzione di casi di crimine contro le persone LGBT, lo sviluppo di una strategia per sconfiggere il bullismo nelle scuole e per la formazione dei docenti per includere materiale inerente l’orientamento sessuale e l’identità’ di genere nel curriculum didattico, la realizzazione di servizi sanitari idonei ai bisogni delle persone LGBT e in grado di dare sostegno in particolare alle persone che vogliono cambiare sesso (transgender); lo sviluppo di corsi di formazione del personale pubblico e privato per il sostegno e la protezione del personale e la clientela LGBT.
Podeschi continua: “Negli ultimi 15 anni, la Gran Bretagna ha addottato leggi e portato avanti un programma di sensibilizzazione che ha cambiato il panorama delle pari opportunita’ per le persone LGBT.
Il lavoro fatto ha dimostrato che non solo tutti hanno diritto alle pari opportunita’, ma che i cittadini LGBT possono sentirsi integrati con lo stesso valore in tutte le attivita’ del paese.
Questo non potrebbe essere mai stato raggiunto senza l’ impegno dei politici che hanno creato le opportunita’ per confrontarsi ed informarsi dei bisogni di cittadini che spesso non hanno voce o che non sono considerati alla pari . Spero, come sempre, che il Governo di San Marino possa instaurare questo tipo di rapporto con le persone LGBT in Repubblica.”
Il ricevimento da Cameron, non e’ comunque l’ unico riconoscimento per Podeschi. Mercoledi’ 25 Luglio aprira’ a Londra una mostra fotografica che comprende ritratti di persone dai paesi rappresentati alle Olimpiadi da tutto il mondo e che sono connesse a Londra: a rappresentare San Marino tra i ritratti della mostra sarà proprio Federico Podeschi, ancora una volta a testimonianza del valore attribuito alle persone LGBT.
fonte http://www.sanmarinonotizie.com
Lgbt Stati Uniti: La prima astronauta americana Sally Ride e quell'amore gay celato per 27 anni
La più famosa donna astronauta Usa aveva una compagna dal 1985: lo rivela la sua fondazione
Sally Ride, la prima donna americana a diventare astronauta, negli anni ha ispirato migliaia di ragazze guidandole verso lo studio di materie scientifiche e verso il raggiungimento di traguardi all'apparenza irraggiungibili.
Adesso che è venuta a mancare a causa di un cancro al pancreas, probabilmente ispirerà migliaia di altre persone: si è infatti scoperto che Sally Ride era lesbica. Da quasi 30 anni aveva una compagna segreta, ha svelato l'associazione da lei fondata (Sally Ride Science) con una nota: «Oltre a Tam O'Saughnessy, la sua compagna di 27 anni, Sally lascia la madre, Joyce, la sorella Bear, la nipote Caitlin e il nipote Whitney».
SI CONOSCEVANO FIN DA BAMBINE
Ride, che era stata sposata con un collega astronauta Steven Hawley dal 1982 al 1987, non era un militare. Eppure, come membro del gruppo di lavoro della Nasa, scelse di obbedire ai dettami del «don't ask, don't tell» (non domandare, non rivelare), una pratica che chiedeva ai soldati di non parlare dei propri gusti sessuali per evitare sanzioni.
E mai, in 27 anni, Ride ha parlato di questa sua storia, che non sarebbe diventata pubblica se non lo avesse svelato proprio la Sally Ride Science.
Ride e O'Saughnessy si sono conosciute a 12 anni a un corso di tennis, ed erano diventate amiche.
Poi la futura astronauta aveva scelto la carriera accademica laureandosi in fisica, e aveva partecipato al programma astronauti, mentre l'amica era diventata tennista professionista arrivando anche a partecipare a Wimbledon e agli Us Open a inizio anni Settanta. Poi divenne professore di psicologia all'università di San Diego e vicepresidente e direttore esecutivo della fondazione.
«AMAVA LA PRIVACY»
Ride non amava molto parlare di sè anche di altri aspetti della sua vita: «Nessuno fuori dalla famiglia sapeva del cancro», ha detto la sorella Bear, intervistata da Buzzfeed, «per ben 17 mesi nessuno ha saputo».
Riguardo all'orientamento sessuale la sorella, che si dichiara gay a sua volta, ha spiegato: «Sally non adoperava etichette. Aveva un percezione molto forte della privacy, era nella sua natura. Ma non ha mai nascosto la sua relazione: erano compagne, colleghe al Sally Ride Science e hanno scritto libri insieme. Naturalmente gli amici più intimi sapevano».
fonte http://www.corriere.it di Maria Strada
Sally Ride, la prima donna americana a diventare astronauta, negli anni ha ispirato migliaia di ragazze guidandole verso lo studio di materie scientifiche e verso il raggiungimento di traguardi all'apparenza irraggiungibili.
Adesso che è venuta a mancare a causa di un cancro al pancreas, probabilmente ispirerà migliaia di altre persone: si è infatti scoperto che Sally Ride era lesbica. Da quasi 30 anni aveva una compagna segreta, ha svelato l'associazione da lei fondata (Sally Ride Science) con una nota: «Oltre a Tam O'Saughnessy, la sua compagna di 27 anni, Sally lascia la madre, Joyce, la sorella Bear, la nipote Caitlin e il nipote Whitney».
SI CONOSCEVANO FIN DA BAMBINE
Ride, che era stata sposata con un collega astronauta Steven Hawley dal 1982 al 1987, non era un militare. Eppure, come membro del gruppo di lavoro della Nasa, scelse di obbedire ai dettami del «don't ask, don't tell» (non domandare, non rivelare), una pratica che chiedeva ai soldati di non parlare dei propri gusti sessuali per evitare sanzioni.
E mai, in 27 anni, Ride ha parlato di questa sua storia, che non sarebbe diventata pubblica se non lo avesse svelato proprio la Sally Ride Science.
Ride e O'Saughnessy si sono conosciute a 12 anni a un corso di tennis, ed erano diventate amiche.
Poi la futura astronauta aveva scelto la carriera accademica laureandosi in fisica, e aveva partecipato al programma astronauti, mentre l'amica era diventata tennista professionista arrivando anche a partecipare a Wimbledon e agli Us Open a inizio anni Settanta. Poi divenne professore di psicologia all'università di San Diego e vicepresidente e direttore esecutivo della fondazione.
«AMAVA LA PRIVACY»
Ride non amava molto parlare di sè anche di altri aspetti della sua vita: «Nessuno fuori dalla famiglia sapeva del cancro», ha detto la sorella Bear, intervistata da Buzzfeed, «per ben 17 mesi nessuno ha saputo».
Riguardo all'orientamento sessuale la sorella, che si dichiara gay a sua volta, ha spiegato: «Sally non adoperava etichette. Aveva un percezione molto forte della privacy, era nella sua natura. Ma non ha mai nascosto la sua relazione: erano compagne, colleghe al Sally Ride Science e hanno scritto libri insieme. Naturalmente gli amici più intimi sapevano».
fonte http://www.corriere.it di Maria Strada
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Lgbt: Leonardo Pieraccioni: "Sì a matrimoni e adozioni gay" Il regista ospite al Festival Gaber anticipa il nuovo film e dice la sua sulla politica
Con il mattatore Rocco Papaleo ha arricchito il Festival Teatro Canzone Gaber di Viareggio.
"Bambini G" e "Destra sinistra" sono le canzoni che ha proposto Leonardo Pieraccioni che a Tgcom24 anticipa il nuovo film che girerà la prossima estate e dice la sua su politica e società: "Dico sì a matrimoni e adozioni gay, sono naturali altroché contronatura!".
Celebri sempre l'amore nei tuoi film e si parla molto di matrimoni gay in questo periodo. Cosa ne pensi?
L'Italia politica non è pronta ma noi italiani sì. Le pressioni del Vaticano e certe posizioni 'antiche' della stampa ci mostrano come un Paese retrogrado. Ma non è così.
E come stanno le cose?
Trovo che ci sia una ipocrisia di fondo micidiale. Ma mi spiegate perché due gay o lesbiche devono andare in Spagna a sposarsi? Queste cose fanno ridere, anche se non dovrebbero far ridere. Ecco, io vorrei un giorno spiegare alla 'mi figliola' tra cinque-sei anni quanta curiosità inutile c'era sui gay in Italia e di quanto sposarsi sia assolutamente una cosa giusta e naturale.
Sì anche alle adozioni per le coppie omosessuali?
Ovviamente! Ma avete visto come sono belli e sereni i bambini di Ricky Martin? Come diceva Giorgio Gaber in 'Non insegnate ai bambini' "Date fiducia all'amore il resto è niente".
Qual è il tuo approccio alle canzoni di Giorgio Gaber?
Che meravigliose canzoni che ha scritto! La mia generazione ha compreso il senso delle sue canzoni ma poi ho saputo che i ragazzi di oggi ancora non lo conoscono del tutto o quantomeno grazie ai talent show si sta iniziando a scoprirlo. Per questo ho accettato l'invito della figlia Dalia al Festival per dare un mio contributo. Le sue canzoni sono la qualità che arriva alla quantità quindi dritte al cuore della massa perché era un grande comunicatore.
Sei al lavoro per il tuo nuovo film?
Sì. Lo sto scrivendo con Paolo Genovese e gireremo la prossima estate. Inizierà da dove è finito l'ultimo film 'Finalmente la felicità'. Ritroveremo la stessa coppia 12 anni dopo con due gemelle rosse e attorno al tavolo. Lei dice a lui 'E' buona la minestra?' E lui risponde 'E' sempre la solita minestra'. Da lì ripercorreremo 12 anni di vita coniugale.
Contatta autore
fonte http://www.tgcom24.mediaset.it/ Andrea Conti foto LaPresse
"Bambini G" e "Destra sinistra" sono le canzoni che ha proposto Leonardo Pieraccioni che a Tgcom24 anticipa il nuovo film che girerà la prossima estate e dice la sua su politica e società: "Dico sì a matrimoni e adozioni gay, sono naturali altroché contronatura!".
Celebri sempre l'amore nei tuoi film e si parla molto di matrimoni gay in questo periodo. Cosa ne pensi?
L'Italia politica non è pronta ma noi italiani sì. Le pressioni del Vaticano e certe posizioni 'antiche' della stampa ci mostrano come un Paese retrogrado. Ma non è così.
E come stanno le cose?
Trovo che ci sia una ipocrisia di fondo micidiale. Ma mi spiegate perché due gay o lesbiche devono andare in Spagna a sposarsi? Queste cose fanno ridere, anche se non dovrebbero far ridere. Ecco, io vorrei un giorno spiegare alla 'mi figliola' tra cinque-sei anni quanta curiosità inutile c'era sui gay in Italia e di quanto sposarsi sia assolutamente una cosa giusta e naturale.
Sì anche alle adozioni per le coppie omosessuali?
Ovviamente! Ma avete visto come sono belli e sereni i bambini di Ricky Martin? Come diceva Giorgio Gaber in 'Non insegnate ai bambini' "Date fiducia all'amore il resto è niente".
Qual è il tuo approccio alle canzoni di Giorgio Gaber?
Che meravigliose canzoni che ha scritto! La mia generazione ha compreso il senso delle sue canzoni ma poi ho saputo che i ragazzi di oggi ancora non lo conoscono del tutto o quantomeno grazie ai talent show si sta iniziando a scoprirlo. Per questo ho accettato l'invito della figlia Dalia al Festival per dare un mio contributo. Le sue canzoni sono la qualità che arriva alla quantità quindi dritte al cuore della massa perché era un grande comunicatore.
Sei al lavoro per il tuo nuovo film?
Sì. Lo sto scrivendo con Paolo Genovese e gireremo la prossima estate. Inizierà da dove è finito l'ultimo film 'Finalmente la felicità'. Ritroveremo la stessa coppia 12 anni dopo con due gemelle rosse e attorno al tavolo. Lei dice a lui 'E' buona la minestra?' E lui risponde 'E' sempre la solita minestra'. Da lì ripercorreremo 12 anni di vita coniugale.
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Lgbt Cinema: "Salvate Cinecittà" l'appello degli autori da Scola a Tornatore, da Loach alla Redgrave
L'Associazione nazionale autori cinematografici scrive a Monti e Napolitano chiedendo loro di "tutelare gli studios per farli tornare ad essere un punto di riferimento del cinema mondiale". Tra i firmatari anche Bellocchio, Bertolucci, Amelio...
Gli autori italiani si appellano al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti per salvaguardare Cinecittà e l'Istituto Luce contro la "cementificazione" dell'area.
Tra i primi firmatari Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Costantinos Costa Gavras, Ugo Gregoretti, Ken Loach, Citto Maselli, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Pasquale Scimeca, Ettore Scola, Bertrand Tavernier e Giuseppe Tornatore.
"Gli studi di Cinecittà sono famosi in tutto il mondo come luogo d'eccellenza per la creazione di opere cinematografiche", si legge in una nota dell'Associazione nazionale autori cinematografici.
"Insieme ai suoi studi e ai suoi laboratori sono le straordinarie professionalità dei maestri costruttori e scultori, degli artigiani del gesso e dei macchinisti di scena ad aver attirato a Roma le più grandi produzioni europee e d'oltreoceano".
"Ora il piano industriale dei privati che gestiscono gli Studios - prosegue l'Anac - prevede da un lato lo smantellamento delle attività cinematografiche, dall'altro la costruzione di alberghi e 'centri benesserè avviando così quel processo di cementificazione e sfruttamento dell'area che alcuni dei più importanti imprenditori edili della regione meditano da tempo".
"Per questo noi sottoscritti autori cinematografici - conclude la nota degli autori - rivolgiamo un appello al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio perché intervengano urgentemente per impedire tutto ciò e perché Cinecittà e l'Istituto Luce tornino ad essere punto di riferimento produttivo del cinema mondiale e restituiti a quel ruolo pubblico di volano per il rinnovamento e il rilancio del cinema italiano".
fonte http://roma.repubblica.it
Gli autori italiani si appellano al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti per salvaguardare Cinecittà e l'Istituto Luce contro la "cementificazione" dell'area.
Tra i primi firmatari Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Costantinos Costa Gavras, Ugo Gregoretti, Ken Loach, Citto Maselli, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Pasquale Scimeca, Ettore Scola, Bertrand Tavernier e Giuseppe Tornatore.
"Gli studi di Cinecittà sono famosi in tutto il mondo come luogo d'eccellenza per la creazione di opere cinematografiche", si legge in una nota dell'Associazione nazionale autori cinematografici.
"Insieme ai suoi studi e ai suoi laboratori sono le straordinarie professionalità dei maestri costruttori e scultori, degli artigiani del gesso e dei macchinisti di scena ad aver attirato a Roma le più grandi produzioni europee e d'oltreoceano".
"Ora il piano industriale dei privati che gestiscono gli Studios - prosegue l'Anac - prevede da un lato lo smantellamento delle attività cinematografiche, dall'altro la costruzione di alberghi e 'centri benesserè avviando così quel processo di cementificazione e sfruttamento dell'area che alcuni dei più importanti imprenditori edili della regione meditano da tempo".
"Per questo noi sottoscritti autori cinematografici - conclude la nota degli autori - rivolgiamo un appello al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio perché intervengano urgentemente per impedire tutto ciò e perché Cinecittà e l'Istituto Luce tornino ad essere punto di riferimento produttivo del cinema mondiale e restituiti a quel ruolo pubblico di volano per il rinnovamento e il rilancio del cinema italiano".
fonte http://roma.repubblica.it
Lgbt: Scozia verso i matrimoni gay David Cameron: "La Chiesa si deve svegliare"
L'intenzione di David Cameron e dei suoi ministri di approvare una legge che permetta i matrimoni civili tra gay entro il 2015, provocò abbastanza scalpore all'interno della Chiesa anglicana e diede vita ad un lungo dibattito che qualche giorno fa ha visto il premier inglese dichiarare che "la Chiesa di Inghilterra si deve svegliare" in fatto di matrimoni tra omosessuali.
E, forse, quello che sta succedendo a nord dell'isola, in Scozia, potrebbe accelerare l'esaurimento del dibattito inglese e portare presto ad una soluzione.
La Scozia, infatti, potrebbe diventare a breve la prima parte del Regno Unito che permetterà alle coppie gay di sposarsi.
Nicola Sturgeon, vice primo ministro scozzese, ha infatti dichiarato che il governo ben presto presenterà in Parlamento una proposta per legalizzare le nozze tra omosessuali.
In Scozia i matrimoni gay sono appoggiati trasversalmente dalle forze politiche, mentre solo alcune organizzazioni religiose sono contrarie.
La decisione di presentare una proposta di legge di questo tipo, è stata presa in seguito ad un sondaggio commissionato dal governo che ha interpellato 80 mila persone sulla questione. Secondo tale sondaggio, il 65% degli intervistati si è dichiarato favorevole alle nozze tra gay.
In Inghilterra, grazie alla "civil partnership" approvata nel 2005, i diritti delle coppie gay hanno ottenuto un pieno riconoscimento dalla società inglese, anche se questa unione non viene considerata al pari di un matrimonio.
La proposta di una legge sul matrimonio gay aveva portato la Chiesa Anglicana a minacciare il governo inglese: se l'esecutivo permetterà le unioni omosessuali, allora la Chiesa smetterà di celebrare matrimoni per conto dello Stato. Godendo di competenze separate rispetto al governo di Londra, l'esecutivo scozzese potrebbe fare approvare la legge a breve e iniziare a celebrare le nozze omosessuali.
In Europa, dopo l'Olanda che nel 2001 ha aperto ai matrimoni gay, passando per il Belgio, la Spagna, la Norvegia, la Svezia, il Portogallo e l'Islanda, ulteriori passi in avanti verso i diritti civili sono stati fatti dalla Francia, che dal prossimo anno apre ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, e ben presto anche dalla Scozia.
In Italia, invece, manca una legislazione che non solo tuteli i matrimoni gay, ma anche le unioni civili, nonostante alcune regioni (Calabria, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna) abbiano approvato statuti che vanno incontro a questo tipo di unioni, anche omosessuali.
fonte http://www.lunico.eu/ di Augusto D'amante
E, forse, quello che sta succedendo a nord dell'isola, in Scozia, potrebbe accelerare l'esaurimento del dibattito inglese e portare presto ad una soluzione.
La Scozia, infatti, potrebbe diventare a breve la prima parte del Regno Unito che permetterà alle coppie gay di sposarsi.
Nicola Sturgeon, vice primo ministro scozzese, ha infatti dichiarato che il governo ben presto presenterà in Parlamento una proposta per legalizzare le nozze tra omosessuali.
In Scozia i matrimoni gay sono appoggiati trasversalmente dalle forze politiche, mentre solo alcune organizzazioni religiose sono contrarie.
La decisione di presentare una proposta di legge di questo tipo, è stata presa in seguito ad un sondaggio commissionato dal governo che ha interpellato 80 mila persone sulla questione. Secondo tale sondaggio, il 65% degli intervistati si è dichiarato favorevole alle nozze tra gay.
In Inghilterra, grazie alla "civil partnership" approvata nel 2005, i diritti delle coppie gay hanno ottenuto un pieno riconoscimento dalla società inglese, anche se questa unione non viene considerata al pari di un matrimonio.
La proposta di una legge sul matrimonio gay aveva portato la Chiesa Anglicana a minacciare il governo inglese: se l'esecutivo permetterà le unioni omosessuali, allora la Chiesa smetterà di celebrare matrimoni per conto dello Stato. Godendo di competenze separate rispetto al governo di Londra, l'esecutivo scozzese potrebbe fare approvare la legge a breve e iniziare a celebrare le nozze omosessuali.
In Europa, dopo l'Olanda che nel 2001 ha aperto ai matrimoni gay, passando per il Belgio, la Spagna, la Norvegia, la Svezia, il Portogallo e l'Islanda, ulteriori passi in avanti verso i diritti civili sono stati fatti dalla Francia, che dal prossimo anno apre ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, e ben presto anche dalla Scozia.
In Italia, invece, manca una legislazione che non solo tuteli i matrimoni gay, ma anche le unioni civili, nonostante alcune regioni (Calabria, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna) abbiano approvato statuti che vanno incontro a questo tipo di unioni, anche omosessuali.
fonte http://www.lunico.eu/ di Augusto D'amante
Lgbt: Aids prima persona guarita dopo cure, Timothy Brown annuncia Fondazione per 'liberare tutti da Hiv'
Parla con la determinazione di un sopravvissuto davanti alla platea della XIX Conferenza mondiale sull'Aids in corso a Washington, ma con le movenze fragili di chi ha subito tante prove durissime sul proprio corpo: Timothy Brown, l'unico malato di Aids ufficialmente dichiarato curato dal morbo dopo una lunga sequela di pesantissimi trapianti e terapie, ha annunciato oggi la creazione di una Fondazione a suo nome con lo scopo di trovare una cura per tutti.
"Sono davanti a voi come l'unico uomo a poter dichiarare di essere guarito dall'Aids - ha detto sorridendo Brown - non sono un concetto astratto, sono un essere umano, ma il mio scopo è dichiarare che sono solo il primo dei molti che verranno liberati dall'Hiv".
Per questo l'uomo che era stato soprannominato il "paziente di Berlino", prima che la sua identità venisse rivelata, insieme alla World Aids Organization mira a devolvere i fondi che verranno raccolti principalmente alla ricerca di terapie d'avanguardia, coraggiose: la storia della guarigione di Timothy d'altronde viene da un'idea occorsa ad un oncologo di Berlino che lo stava curando per la leucemia.
Ossia: effettuare un trapianto di cellule staminali su Brown tratte da un donatore che avesse una mutazione genica nota per resistere all'infezione con il virus Hiv.
Timothy era infatti sieropositivo dal 1995 e dal 2006 era stato colpito da leucemia acuta mieloide: la visionaria teoria funzionò e oggi, 5 anni dopo il primo trapianto di staminali ricevuto, Brown è completamente libero dal virus Hiv.
"Sono qui per insistere, per dichiarare che dobbiamo combattere sino a che si trovi la cura per l'Aids - ha declamato l'ex paziente di Berlino - bisogna avere il coraggio di sperimentare e seguire strade originali come è stato nel mio caso, non dobbiamo accontentarci di ciò che la scienza ci presenta come terapia consolidata. E anche puntare ad un sistema sanitario che permetta questa possibilità".
Nella sua prima conferenza stampa americana per riuscire a fare di "questa XIX Conferenza mondiale sull'aids la conferenza della cura", Timothy ha ribadito per fugare ogni equivoco apparso sulla stampa:"non prendo un medicinale anti-Aids da 5 anni e non c'é traccia del virus Hiv nel mio organismo.
Sì sono un miracolo, ma sono la speranza vivente che ciò puòaccadere".
fonte ANSA di Nicoletta Nencioli
"Sono davanti a voi come l'unico uomo a poter dichiarare di essere guarito dall'Aids - ha detto sorridendo Brown - non sono un concetto astratto, sono un essere umano, ma il mio scopo è dichiarare che sono solo il primo dei molti che verranno liberati dall'Hiv".
Per questo l'uomo che era stato soprannominato il "paziente di Berlino", prima che la sua identità venisse rivelata, insieme alla World Aids Organization mira a devolvere i fondi che verranno raccolti principalmente alla ricerca di terapie d'avanguardia, coraggiose: la storia della guarigione di Timothy d'altronde viene da un'idea occorsa ad un oncologo di Berlino che lo stava curando per la leucemia.
Ossia: effettuare un trapianto di cellule staminali su Brown tratte da un donatore che avesse una mutazione genica nota per resistere all'infezione con il virus Hiv.
Timothy era infatti sieropositivo dal 1995 e dal 2006 era stato colpito da leucemia acuta mieloide: la visionaria teoria funzionò e oggi, 5 anni dopo il primo trapianto di staminali ricevuto, Brown è completamente libero dal virus Hiv.
"Sono qui per insistere, per dichiarare che dobbiamo combattere sino a che si trovi la cura per l'Aids - ha declamato l'ex paziente di Berlino - bisogna avere il coraggio di sperimentare e seguire strade originali come è stato nel mio caso, non dobbiamo accontentarci di ciò che la scienza ci presenta come terapia consolidata. E anche puntare ad un sistema sanitario che permetta questa possibilità".
Nella sua prima conferenza stampa americana per riuscire a fare di "questa XIX Conferenza mondiale sull'aids la conferenza della cura", Timothy ha ribadito per fugare ogni equivoco apparso sulla stampa:"non prendo un medicinale anti-Aids da 5 anni e non c'é traccia del virus Hiv nel mio organismo.
Sì sono un miracolo, ma sono la speranza vivente che ciò puòaccadere".
fonte ANSA di Nicoletta Nencioli
Lgbt Londra: Olimpiadi, la greca Paraskevi Papachristou esclusa per tweet razzista
La due volte campionessa under23 di salto triplo non parteciperà ai giochi di Londra.
Inutili le scuse su Facebook
Paraskevi Papachristou, campionessa europea Under 23 di salto triplo, è stata espulsa dai Giochi di Londra dal comitato olimpico greco. Nessun problema di doping. Neppure un problema fisico. La cacciata dell'altleta ellenica dipende da twitter.
Sono bastati 140 caratteri per far tornare in Patria la Papachristou, colpevole di aver azzardato un commento giudicato troppo razzista sul social network.
Il 23 luglio scorso, la triplista scriveva:
"Con tanti africani in Grecia, le zanzare che arrivano dal Nilo occidentale almeno mangiano il cibo come a casa".
La greca è la prima vittima della "Olimpiade social", come qualcuno ha definito la competizione londinese.
A salvare la sua partecipazione non sono bastate le scuse, affidate questa volta non a twitter, ma a facebook.
"Voglio scusarmi per la sgradevole battuta che ho pubblicato", ha scritto la Papachristou, dicendosi "profondamente addolorata".
E provando il salvataggio in extremis: "I miei sogni sono legati alle Olimpiadi, non potrei certo partecipare se non rispettassi i valori dei Giochi". Tutto inutile.
fonte http://www.ilgiornale.it/ Lucio Di Marzo
Inutili le scuse su Facebook
Paraskevi Papachristou, campionessa europea Under 23 di salto triplo, è stata espulsa dai Giochi di Londra dal comitato olimpico greco. Nessun problema di doping. Neppure un problema fisico. La cacciata dell'altleta ellenica dipende da twitter.
Sono bastati 140 caratteri per far tornare in Patria la Papachristou, colpevole di aver azzardato un commento giudicato troppo razzista sul social network.
Il 23 luglio scorso, la triplista scriveva:
"Con tanti africani in Grecia, le zanzare che arrivano dal Nilo occidentale almeno mangiano il cibo come a casa".
La greca è la prima vittima della "Olimpiade social", come qualcuno ha definito la competizione londinese.
A salvare la sua partecipazione non sono bastate le scuse, affidate questa volta non a twitter, ma a facebook.
"Voglio scusarmi per la sgradevole battuta che ho pubblicato", ha scritto la Papachristou, dicendosi "profondamente addolorata".
E provando il salvataggio in extremis: "I miei sogni sono legati alle Olimpiadi, non potrei certo partecipare se non rispettassi i valori dei Giochi". Tutto inutile.
fonte http://www.ilgiornale.it/ Lucio Di Marzo
martedì 24 luglio 2012
Lgbt: I gay 'scompaiono' dal vocabolario cinese via la parola dal dizionario
Cina, via la parola 'gay' dal dizionario
Sorpresa per tutti gli omosessuali cinesi.
La nuova edizione del 'Contemporary Chinese Dictionary', uscita da qualche giorno, tra le nuove espressioni non ha incluso la parola 'tongzhi', ovvero 'gay'.
Secondo le prime supposizioni, il vocabolo non è stato incluso perché la stessa parola nella lingua del Dragone ha anche il significato di 'compagno'.
Il corrispettivo di omosessuale in cinese, infatti, è 'tongxinglian', mentre 'tongzhi', compagno, viene maggiormente usato ed è più diffuso.
Secondo quanto ha riferito invece uno degli autori del nuovo dizionario, Jiang Lansheng, ”la parola è stata volontariamente rimossa per evitare di favorire l’uso del termine omosessuale nel significato colloquiale”.
Immediata la reazione da parte degli attivisti per i diritti umani che hanno messo sotto accusa il “Contemporary Chinese Dictionary”.(S.G.)
fonte http://www.agenziaradicale.com/
Sorpresa per tutti gli omosessuali cinesi.
La nuova edizione del 'Contemporary Chinese Dictionary', uscita da qualche giorno, tra le nuove espressioni non ha incluso la parola 'tongzhi', ovvero 'gay'.
Secondo le prime supposizioni, il vocabolo non è stato incluso perché la stessa parola nella lingua del Dragone ha anche il significato di 'compagno'.
Il corrispettivo di omosessuale in cinese, infatti, è 'tongxinglian', mentre 'tongzhi', compagno, viene maggiormente usato ed è più diffuso.
Secondo quanto ha riferito invece uno degli autori del nuovo dizionario, Jiang Lansheng, ”la parola è stata volontariamente rimossa per evitare di favorire l’uso del termine omosessuale nel significato colloquiale”.
Immediata la reazione da parte degli attivisti per i diritti umani che hanno messo sotto accusa il “Contemporary Chinese Dictionary”.(S.G.)
fonte http://www.agenziaradicale.com/
Lgbt: Vladimir Luxuria “Beppe Grillo chiami le trans col loro nome invece che travestiti”
“Così – commenta la transessuale – mi sono tolta anche l’ultimo dubbio che l’accordo Pd-Udc sia già stato fatto, per altro sacrificando le questioni eticamente sensibili.
E’ chiaro che non rappresenta, almeno per me, la coalizione più attraente”.
Detto questo, Vladimir ripensa alle dichiarazioni al vetriolo che diverso tempo fa pronunciò Beppe Grillo sul suo conto. In questi giorni il politico si è detto favorevole alle unioni civili per le coppie omosessuali.
Ma cosa ne penserà Luxuria in merito a una simile ed inaspettata apertura lgbt friendly?
“Si è fulminato sulla via di Damasco? – commenta piccata lei – Magari imparerà anche a chiamare le trans col loro nome invece che travestiti. Ero ad un suo spettacolo quando disse: “Rifondazione Comunista candida un travestito, dove andremo a finire!”. Non vorrei che fosse solo la corsa ad occupare un posto vuoto”.
E se l’ex Premier Silvio Berlusconi fosse investito dalla stessa ondata gay friendly e si dichiarasse pronto ad aprire le porte ai diritti lgbt, Vladimir lo voterebbe mai? Certo che no! “No, il mio cuore rimane a sinistra. Sperando che la sinistra resti a sinistra. – commenta ironicamente la star televisiva – Però non soffro di pregiudizi o preclusioni ideologiche, soprattutto se si parla di diritti civili.
Quando Mara Carfagna presentò la campagna contro l’omofobia – ricorda lei – c’ero e l’ho sostenuta”.
E infine, un commento anche in merito alle vicende sentimentali che vedono protagonista la presunta futura mamma Belen Rodriguez.
In pochi mesi Belen ha sfoggiato farfalline scandalose, lasciato il fidanzato storico Fabrizio Corona, “arraffato” il fidanzato di Emma Marrone, Stefano De Martino, e probabilmente è anche in dolce attesa.
Cosa ne penserà Vladimir in merito agli scandali che riguardano la ragazza con la quale lei partecipò al reality ”L’Isola dei Famosi” nel 2008?
“Già le avevo prefigurato tutto questo successo. – ammette lei – E’ bella, molto determinata e sa il fatto suo. Però – aggiunge quindi – ho smesso di seguire le sue vicende, perché il gioco è prevedibile: mettersi sempre con un uomo occupato fa scalpore e ti permette di conquistare le copertine, ma dopo un po’ annoia”.
fonte http://www.gaywave.it
E’ chiaro che non rappresenta, almeno per me, la coalizione più attraente”.
Detto questo, Vladimir ripensa alle dichiarazioni al vetriolo che diverso tempo fa pronunciò Beppe Grillo sul suo conto. In questi giorni il politico si è detto favorevole alle unioni civili per le coppie omosessuali.
Ma cosa ne penserà Luxuria in merito a una simile ed inaspettata apertura lgbt friendly?
“Si è fulminato sulla via di Damasco? – commenta piccata lei – Magari imparerà anche a chiamare le trans col loro nome invece che travestiti. Ero ad un suo spettacolo quando disse: “Rifondazione Comunista candida un travestito, dove andremo a finire!”. Non vorrei che fosse solo la corsa ad occupare un posto vuoto”.
E se l’ex Premier Silvio Berlusconi fosse investito dalla stessa ondata gay friendly e si dichiarasse pronto ad aprire le porte ai diritti lgbt, Vladimir lo voterebbe mai? Certo che no! “No, il mio cuore rimane a sinistra. Sperando che la sinistra resti a sinistra. – commenta ironicamente la star televisiva – Però non soffro di pregiudizi o preclusioni ideologiche, soprattutto se si parla di diritti civili.
Quando Mara Carfagna presentò la campagna contro l’omofobia – ricorda lei – c’ero e l’ho sostenuta”.
E infine, un commento anche in merito alle vicende sentimentali che vedono protagonista la presunta futura mamma Belen Rodriguez.
In pochi mesi Belen ha sfoggiato farfalline scandalose, lasciato il fidanzato storico Fabrizio Corona, “arraffato” il fidanzato di Emma Marrone, Stefano De Martino, e probabilmente è anche in dolce attesa.
Cosa ne penserà Vladimir in merito agli scandali che riguardano la ragazza con la quale lei partecipò al reality ”L’Isola dei Famosi” nel 2008?
“Già le avevo prefigurato tutto questo successo. – ammette lei – E’ bella, molto determinata e sa il fatto suo. Però – aggiunge quindi – ho smesso di seguire le sue vicende, perché il gioco è prevedibile: mettersi sempre con un uomo occupato fa scalpore e ti permette di conquistare le copertine, ma dopo un po’ annoia”.
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Un career day per i disoccupati Lgbt, a Catania «il merito passa dall’inclusione» dalle 10 alle 17 di giovedì 26 luglio
Quando appartenere a una categoria tradizionalmente discriminata è utile a trovare lavoro: è l’idea di base del progetto Parimerito, ideato dall’associazione Parks e realizzato assieme all’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali, con il contributo dell’Unione europea.
«Vogliamo realizzare un luogo di lavoro in cui il successo di ciascuno si fonda solo sul talento». Non importa se gay, lesbica, trans o, in generale, considerato diverso
La domanda incontra l’offerta.
E se l’offerta è di quelle generalmente discriminate è meglio.
Perché i possibili datori di lavoro che saranno presenti al career day del 26 luglio, all’interno del negozio Ikea della zona industriale di Catania, sono aziende «particolarmente attente alle politiche di diversity management e delle diversità».
E sono quelle che hanno aderito al progetto Parimerito, realizzato dall’associazione Parks – Liberi e uguali, promosso dall’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) e finanziato dall’Unione europea.
Lo scopo? «Realizzare il merito, cioè un luogo di lavoro dove il successo di ciascuno si fonda esclusivamente sul talento, sulla capacità e sulla qualità delle prestazioni lavorative, e che non ha nulla a che fare con le proprie caratteristiche personali», si legge nel manifesto dell’iniziativa.
Calabria, Campania, Puglia e Sicilia sono le sedi scelte. Cioè le regioni dell’obiettivo convergenza, quelle per le quali il ministero del Lavoro auspica un miglioramento delle condizioni occupazionali dal 2007 al 2013.
E la crescita passa anche per l’integrazione, indipendentemente da orientamento sessuale, identità di genere, etnia, religione, disabilità o età.
«Da un lato, candidati appartenenti a categorie tradizionalmente discriminate, dall’altro, le aziende che intendono distinguersi per accoglienza e disponibilità offrendo opportunità (stage, contratti a termine, tirocini), e che dichiarano così di essere datori di lavoro sensibili e rispettosi delle diversità».
A Catania, dalle 10 alle 17 del prossimo giovedì, ci saranno Quanta, Openjob Metis, Game Stop, Sibeg Coca-Cola ed Eurocall network.
E i workshop su «come redigere un curriculum vitae e affrontare un colloquio di lavoro» dovrebbero impiegare il tempo tra la consegna di un curricula e l’altra.
Unici requisiti di partecipazione sono la residenza in una delle regioni interessate dal progetto, essere diplomati alle scuole superiori o laureati.
E, com’è ovvio, appartenere alle categorie a cui è destinato l’incontro.
fonte http://ctzen.it Di Luisa Santangelo
«Vogliamo realizzare un luogo di lavoro in cui il successo di ciascuno si fonda solo sul talento». Non importa se gay, lesbica, trans o, in generale, considerato diverso
La domanda incontra l’offerta.
E se l’offerta è di quelle generalmente discriminate è meglio.
Perché i possibili datori di lavoro che saranno presenti al career day del 26 luglio, all’interno del negozio Ikea della zona industriale di Catania, sono aziende «particolarmente attente alle politiche di diversity management e delle diversità».
E sono quelle che hanno aderito al progetto Parimerito, realizzato dall’associazione Parks – Liberi e uguali, promosso dall’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) e finanziato dall’Unione europea.
Lo scopo? «Realizzare il merito, cioè un luogo di lavoro dove il successo di ciascuno si fonda esclusivamente sul talento, sulla capacità e sulla qualità delle prestazioni lavorative, e che non ha nulla a che fare con le proprie caratteristiche personali», si legge nel manifesto dell’iniziativa.
Calabria, Campania, Puglia e Sicilia sono le sedi scelte. Cioè le regioni dell’obiettivo convergenza, quelle per le quali il ministero del Lavoro auspica un miglioramento delle condizioni occupazionali dal 2007 al 2013.
E la crescita passa anche per l’integrazione, indipendentemente da orientamento sessuale, identità di genere, etnia, religione, disabilità o età.
«Da un lato, candidati appartenenti a categorie tradizionalmente discriminate, dall’altro, le aziende che intendono distinguersi per accoglienza e disponibilità offrendo opportunità (stage, contratti a termine, tirocini), e che dichiarano così di essere datori di lavoro sensibili e rispettosi delle diversità».
A Catania, dalle 10 alle 17 del prossimo giovedì, ci saranno Quanta, Openjob Metis, Game Stop, Sibeg Coca-Cola ed Eurocall network.
E i workshop su «come redigere un curriculum vitae e affrontare un colloquio di lavoro» dovrebbero impiegare il tempo tra la consegna di un curricula e l’altra.
Unici requisiti di partecipazione sono la residenza in una delle regioni interessate dal progetto, essere diplomati alle scuole superiori o laureati.
E, com’è ovvio, appartenere alle categorie a cui è destinato l’incontro.
fonte http://ctzen.it Di Luisa Santangelo
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Lgbt: Musica, Luana Parricelli
Luana Parricelli, giovanissima cantautrice,
il suo esordio, la sua passione...
"Le tue mani" un album che raccoglie le emozioni di una ragazza semplice e di grande sensibilità. "Le tue mani" è disponibile in digital download nei maggiori digital stores
Giovanissima, vitale, energica...aggettivi indispensabili per presentare Luana Parricelli
Conquistata dalla passione per la musica e trascinata dalla voglia di comunicare le proprie emozioni, Luana scrive ed interpreta testi e melodie passando da vari generi e stili musicali sia classici come il pop-melodico e rock fino ad immergersi nel pop-teen e dance...
Nel mese di marzo 2012 è uscito il suo primo lavoro in digital download
"LE TUE MANI" album contenente 10 tracce dalle quali emerge la sensibilità di una ragazza dolce e sensibile ma anche tutta la vitalità della sua giovane età!
Il primo singolo estratto dal titolo "Ho imparato con te" ha conquistato gli ascoltatori di varie emittenti radio nel web.
Con l'arrivo dell'estate, il brano, viene riproposto in una veste dance in stile house music, questa nuovissima versione è disponibile in digital download con il nuovo singolo "Dimmi"...
Luana Parricelli nata a Napoli il 18 Novembre 1993, attualmente vive a Firenze.
Luana ha la passione per il canto, fin da piccola amava cantare la sigla dei cartoni animati. Luana ha studiato canto per un anno, dopo aver vinto numerosi concorsi di piazza.
Ha vinto il 5° "Festival canoro di Strada in Chianti", ed si è classificata prima al concorso" Canta Dalmazia".
E' stata ospite al concorso Nazionale Festival 50 Anni & Dintorni Voci D'Oro a Montecatini , si è aggiudicata la vittoria al Concorso per cantanti e vocalist Vocalsound 21 diretto da Monica Masini,come vincitrice del pubblico, ed infine ha partecipato come giuria al concorso canoro Estate in Giardino 11 diretto da Erimo e Tina.
Il suo sogno è naturalmente diventare una cantante... Il 1 Agosto 2011 è uscito il primo singolo di Luana Parricelli intitolato "DIMMI". Attualmente ha realizzato il suo primo album ,uscito il 9 Settembre, come autrice di tutti i testi delle sue canzoni intitolato " Le tue mani" . Collaborando con Martek Vongod ha realizzato "Ho imparato con te Remix".
La cosa che sappiano è che canterà comunque andranno le cose...
fonte http://www.eremon.it/
il suo esordio, la sua passione...
"Le tue mani" un album che raccoglie le emozioni di una ragazza semplice e di grande sensibilità. "Le tue mani" è disponibile in digital download nei maggiori digital stores
Giovanissima, vitale, energica...aggettivi indispensabili per presentare Luana Parricelli
Conquistata dalla passione per la musica e trascinata dalla voglia di comunicare le proprie emozioni, Luana scrive ed interpreta testi e melodie passando da vari generi e stili musicali sia classici come il pop-melodico e rock fino ad immergersi nel pop-teen e dance...
Nel mese di marzo 2012 è uscito il suo primo lavoro in digital download
"LE TUE MANI" album contenente 10 tracce dalle quali emerge la sensibilità di una ragazza dolce e sensibile ma anche tutta la vitalità della sua giovane età!
Il primo singolo estratto dal titolo "Ho imparato con te" ha conquistato gli ascoltatori di varie emittenti radio nel web.
Con l'arrivo dell'estate, il brano, viene riproposto in una veste dance in stile house music, questa nuovissima versione è disponibile in digital download con il nuovo singolo "Dimmi"...
Luana Parricelli nata a Napoli il 18 Novembre 1993, attualmente vive a Firenze.
Luana ha la passione per il canto, fin da piccola amava cantare la sigla dei cartoni animati. Luana ha studiato canto per un anno, dopo aver vinto numerosi concorsi di piazza.
Ha vinto il 5° "Festival canoro di Strada in Chianti", ed si è classificata prima al concorso" Canta Dalmazia".
E' stata ospite al concorso Nazionale Festival 50 Anni & Dintorni Voci D'Oro a Montecatini , si è aggiudicata la vittoria al Concorso per cantanti e vocalist Vocalsound 21 diretto da Monica Masini,come vincitrice del pubblico, ed infine ha partecipato come giuria al concorso canoro Estate in Giardino 11 diretto da Erimo e Tina.
Il suo sogno è naturalmente diventare una cantante... Il 1 Agosto 2011 è uscito il primo singolo di Luana Parricelli intitolato "DIMMI". Attualmente ha realizzato il suo primo album ,uscito il 9 Settembre, come autrice di tutti i testi delle sue canzoni intitolato " Le tue mani" . Collaborando con Martek Vongod ha realizzato "Ho imparato con te Remix".
La cosa che sappiano è che canterà comunque andranno le cose...
fonte http://www.eremon.it/
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