Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 20 marzo 2010
Verona, da stasera "Romèo et Juliette" Opera Lirica di Charles Gounod
Teatro Filarmonico di Verona,da stasera alle ore 20,30 e fino al 30 Marzo, la prima dell’opera, Roméo et Juliette di Charles Gounod , sesto titolo nel cartellone della Stagione Lirica e di Balletto 2009/2010 della Fondazione Arena di Verona. Si tratta dell’ultimo titolo operistico, prima del balletto Il Corsaro, che a maggio chiuderà la stagione.
Direttore Carlo Montanaro
Regista Damiano Michieletto
Regia ripresa da Roberto Maria Pizzuto
Scenografo Paolo Fantin
Costumista Carla Teti
Maestro del coro Giovanni Andreoli
Direttore corpo di ballo Maria Grazia Garofoli
Lighting designer Paolo Mazzon
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Coreografia di Roberto Maria Pizzuto
Note di regia di Damiano Michieletto
“Romeo e Giulietta” è una storia che non ha bisogno di presentazioni: ha bisogno di interpretazioni, perché è un classico. Bisogna dunque riuscire a far emergere da questa storia, ancora un volta, tutta la sua tragica bellezza. Il quesito del regista, che si pone di fronte ad una vicenda così nota, è come emozionare il pubblico, senza cadere negli stereotipi, nella retorica; questo dilemma mi ha suggerito l’idea di una lettura pienamente moderna, in grado di rendere veri e credibili i personaggi, nel rispetto della narrazione musicale di Gounod. Romeo e Giulietta non sono dei bravi ragazzi, tutt’altro; sono giovani, che vivono passioni irrazionali con l’entusiasmo, l’energia, la follia, la pulsione sregolata degli adolescenti, così i due giovani amanti vengono travolti dagli avvenimenti e dall’impossibilità di un passaggio all’età adulta, alla maturazione. Vivono solo la primavera della loro vita. Printemps (primavera) è una parola che Giulietta ripete più volte, e che ho scelto come emblematica conclusione dell’opera, quasi un epitaffio sulla loro tomba: printemps è l’ultima parola che il pubblico leggerà, come a dire: tutto quello che è accaduto qui non è stato altro se non la primavera di questi due ragazzi, e il loro desiderio di un amore unico e immenso, che finisce troppo presto. L’obiettivo non è quello di creare una ‘modernizzazione’ di Romeo e Giulietta per raccontare questa storia in modo realistico. Ho voluto mantenere un tono epico e, per farlo, ho scelto un simbolo, il giradischi. Questo è il senso del giradischi che occupa gran parte del palcoscenico: un emblema dell’umanità giovanile, che cerca il volume, il chiasso, il frastuono... in una parola: il divertimento, e oltre a tutto questo anche il gusto della provocazione, dell’esagerazione, anche volgare. Agli occhi dei vecchi, i giovani sono sempre un po’ volgari... Il pubblico non troverà il balcone, la cella di frate Lorenzo, la strada, la tomba... eppure in realtà questi luoghi ci sono tutti, e la comprensione della vicenda è molto semplice. Il giradischi all’inizio è la discoteca dove si festeggia il compleanno di Giulietta; è una festa vivace, i costumi della festa hanno un tono psichedelico, con colori accesi e acidi. L’incontro tra Romeo e Giulietta si isola in questo chiasso: in mezzo alla frenesia della discoteca, il loro incontro è un madrigal fatto di stupore e dolcezza, che termina con il loro primo bacio... In seguito il giradischi diventa il luogo che evoca le altre scene: la scena del balcone è creata sulla puntina sollevata in alto; il matrimonio clandestino celebrato da un frate Lorenzo a contatto con i disagiati, i poveri di strada in mezzo alla spazzatura; i duelli e gli omicidi sul disco, che viene sporcato e spaccato, imbrattato da graffiti di strada; il letto e poi la tomba sono le cuffie; il matrimonio con Paride celebrato in pompa magna, con il coro degli invitati tutti uguali, portati in scena dal disco come tanti sposini su una torta nuziale... Tutto, del resto, è già indicato nel prologo iniziale dove le parole del coro che presenta la vicenda vengono proiettate sul disco (che porta l’etichetta di “Romeo e Giulietta”) in una spirale, come fossero incise, come a dire: il disco sarà il testimone di tutta questa storia. Il mio lavoro assieme ai miei collaboratori, lo scenografo Paolo Fantin, la costumista Carla Teti, il coreografo Roberto Pizzuto (che a Verona riprende l’allestimento), ha l’obiettivo di emozionare il pubblico, raccontargli una storia in modo semplice e diretto, invitarlo a mettere in discussione le proprie aspettative e conquistarlo con dei personaggi credibili, che recitano-cantando. Questo è il nostro modo di vedere l’opera oggi.
fonte arena.it
date 20,23,25,30 Marzo
Qui sotto il video di alcuni momenti dell'Opera "Romèo et Juliette", tratto dalla trasmissione Loggione,con la ripresa della stessa messa in scena fatta alla Fenice di Venezia.
IN BOCCA AL LUPO! Lisa
Libri: “Schifoso traditore. Come riconoscere le tracce dell’infedeltà”
come scoprire il traditore...
C’è una nuova bibbia per scoprire il maschio fedifrago. ‘Schifoso traditore. Come riconoscere le tracce dell’infedeltà’ (80144 Edizioni). Il libro, firmato da Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo, Alessandro Calderoni, giornalista investigativo, Silvia Jun, web editor, e l’ideatore e curatore Paolo Baron, svela le 37 mosse per capire se il nostro uomo ci sta tradendo. Il testo è diviso in due parti “Nella prima si analizza la percezione del tradimento, si tracciano gli ‘identikit’ delle specie di traditori e di traditi, mentre la seconda è quella alla ‘CSI. Il testo è un manuale investigativo.
Esistono tre le tipologie di traditore:
1)I SERIALI : Sono i traditori compulsivi, gli infedeli specializzati.Collezionano fiamme oppure sono i classici qualunquisti, basta accumulare.
2) I PARALLELI. Sono quelli specializzati nella doppia vita. Hanno sempre più di una storia in contemporanea. “Si distinguono in ‘monogamici’ (uomini o donne che hanno l’amante storica/o, a volte addirittura ufficiale cioè a conoscenza della moglie o del marito consenzienti) e ‘poligamici’, perlopiù maschi.
3) GLI OCCASIONALI. Di solito sono vendicativi e si muovono per punire il partner.
Ben più semplice, quasi basilare, la ‘geografia’ dei traditi. Le tipologie sono essenzialmente due: la netta maggioranza è rappresentata dai passivi, i rassegnati che subiscono, che accettano l’inaccettabile anche se poi tanto vittime non sono. E poi ci sono i dominanti puniti: dopo anni di angherie sopportate in silenzio.
Ma quali potrebbero essere gli indizi di un tradimento in atto? Stropicciarsi un occhio, sfregarsi un orecchio, grattarsi il collo, toccarsi il naso. E molto altro, ma per questo bisogna leggere il libro.
fonte pourfemme
“I figli della luna”: “Stiamo con Thè” ad Aprile
Il comitato provinciale Arcigay “Figli della Luna“, nato a Cuneo, è solito organizzare degli eventi e degli incontri culturali dedicati alla comunità Lgbt. Pochi giorni fa vi avevo parlato dell’incontro che si terrà il 16 Aprile alle ore 21:00 presso la Fondazione Delfino, dove sarà proiettato il film a tematica omosessuale con Hugh Grant, “Maurice”. L’associazione Lgbt ha anche organizzato un altro incontro culturale previsto per il prossimo mese.
Il gruppo “I figli della luna” ha organizzato l’appuntamento “Stiamo con Thè“, che si terrà Domenica 25 Aprile in via Amedeo Rossi 12 a Cuneo, dalle ore 16,30 alle 19,00.
Durante questo incontro, che fa seguito ad altri incontri dello stesso tipo, tenutisi i mesi scorsi, si analizzerà la raccolta di poesie del poeta italiano Sandro Penna, la cui poesia è legata al tema dell’amore omosessuale.
Durante l’incontro “Stiamo con Thè”, in cui saranno serviti anche Thè e pasticcini, i partecipanti potranno dialogare e conoscere le reciproche opinioni in merito alle opere di Penna “Inedite 1938-1955“, scritte negli anni della seconda guerra mondiale.
Come sempre, vi consiglio di prendere parte a questi incontri culturali, per conoscere pezzi di letteratura che risuardano la comunità Lgbt in primis.
fonte gaywave
Manager "Abbabusiness"
Prendono nome dal nome della celebre band svedese e mettono in campo una cultura d’impresa capace di cambiare, rischiare e innovare. Nelle grandi aziende internazionali comincia a fare outing e a farsi valere la comunità Glbt, ovvero gay, lesbiche, bisessuali e transessuali che alle sfide sono abituati anche per il vissuto personale. Un libro con i casi aziendali. “Ma l’Italia rimane un caso a sé”
di PIETRO SCARNERA
La figura del manager classico è in crisi: l’uomo duro, inflessibile, armato di sigaro e pronto a tutto pur di portare a casa l’utile trimestrale non funziona più. Torna di moda invece il manager che ascolta, capace di rischiare, innovare e valorizzare le differenze. Un profilo che si adatta molto spesso a quello di chi appartiene alla comunità Glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali). Ecco allora che le imprese, soprattutto a livello internazionale, cominciano a diventare gay-friendly, danno più spazio alle donne e alle differenze in generale, insomma scoprono il loro “lato B”.
“Una tendenza che abbiamo chiamato, fra il serio e il faceto, Abbabusiness”, spiega Andrea Notarnicola, autore del libro omonimo (Edizioni Libreria Croce) insieme a Giampaolo Colletti. “In questa fase di crisi economica la capacità di cambiare è fondamentale per molte aziende, e l’attitudine al cambiamento è tipica di molte persone gay o lesbiche, proprio per il loro vissuto personale. La situazione che ne deriva sul posto di lavoro è quello che chiamiamo Abbabusiness (dal nome della celebre band svedese), una cultura d’impresa molto particolare”.
Perché le aziende cominciano a includere nei team manager persone di tutti gli orientamenti sessuali? Secondo lo studioso Kirk Snyder il motivo è il “quoziente G”, ovvero un ingrediente personale nella gestione dei progetti e delle persone che permette di arrivare a risultati originali e innovativi. E non è un caso se la maggior parte dei manager Glbt si trova nelle 500 imprese di successo segnalate da Fortune. Abbabusiness, per molti versi una parodia dei classici libri manageriali, si basa in realtà su una semplice verità: “si lavora meglio quando si ha la possibilità di essere autenticamente se stessi”. Ma c’è anche qualcosa di più. “La filosofia del ‘si è sempre fatto così’, dominante in molte aziende, non funziona più – spiega Notarnicola –: la crisi impone di cambiare, innovare e osare”. Servono quindi coraggio, vitalità e creatività: doti che non mancano nella comunità Gblt. “Questo non significa che gli omosessuali siano più bravi, ma una persona che trova il coraggio di fare outing è anche più disponibile a rischiare sul lavoro”.
Fra le imprese che si stano rapidamente convertendo all’Abbabusiness ci sono anche la British Petroleum (“Vogliamo assumere le persone migliori, ovunque, sul solo criterio del merito” dice il direttore esecutivo Lord Browne) e la Royal Bank of Canada. In Italia il libro riporta il caso di Mario Siclari, che un giorno si presenta nel suo ufficio alle Generali dichiarando di essere Mara. Ma non seguono offese o prese in giro, anzi la società adotta un codice etico che vieta qualsiasi discriminazione. Ma la tendenza è internazionale, tanto che la Hrc, organizzazione Usa che si batte per i diritti della comunità Glbt, ha creato un indice che misura l’inclusione in azienda: il Corporate quality index, che nel 2009 ha “premiato” con il punteggio massimo le aziende più importanti del mondo, da Apple a Google, da Unilever a Toyota.
Anche alcuni elementi che in sé non sarebbero positivi, come l’impossibilità di avere una famiglia o dei figli, sul lavoro possono diventare dei vantaggi. “Fra i manager spediti dalle imprese in Cina la componente omosessuale è sempre stata molto forte, così come in tutti i settori ‘internazionali’ – aggiunge Notarnicola –. Il motivo? Molti non hanno una famiglia da portare con sé, o comunque si tratta di famiglie nomadi e molto più semplici da ‘spostare’”. Anche la dedizione al lavoro diventa più forte per questo motivo. “Io, così come molti miei amici – spiega nel libro Marco, manager gay di una multinazionale farmaceutica – investo molto nel lavoro perché i progetti sono i nostri veri figli”. Anche in tutte le professioni che richiedono capacità di ascolto e di relazione gay e lesbiche sembrano avere una marcia in più. E’ quello che autori di Abbabusiness chiamano “spirito aloha”, un misto di adattamento, gentilezza e capacità di mediazione tipico della comunità Glbt. Non è un caso che gay e lesbiche siano presenti “con percentuali bulgare” nei ruoli di venditori business to business o fra gli store manager.
Il maggiore spazio che la comunità Gblt trova sul lavoro, e soprattutto un contesto sociale che pian piano comincia ad essere più favorevole, si traduce anche nella possibilità di fare outing sul posto di lavoro. “E’ una tendenza molto accentuata a livello internazionale – spiega Notarnicola –, mentre l’Italia rimane un caso a parte: qui la situazione è a macchia di leopardo”. Le differenze emergono chiaramente nel corso delle presentazioni del libro (la prossima è in programma oggi a Milano). “Alcuni si ritrovano nella realtà che descriviamo, ma per molti è ancora un’utopia”.
fonte repubblica.it
Pierre Bergé: “Vi racconto la mia storia d’amore con Yves Saint-Laurent”
Probabilmente Anna Dello Russo, responsabile di Vogue Giappone, ha ragione quando a GAY.tv dichiara che nella moda esistono solo gay. Chi non vive la propria sessualità alla luce dei riflettori, secondo la giornalista, lo fa nella penombra.
Peggio di questo, che per molti stilisti, è un vero e proprio tabù ci sono solo le censure che sovente si applicano dopo una certa età. Della vecchiaia, e relativa sessualità, non si deve parlare e se proprio si deve disquisire di questo aspetto, Pierluigi Diaco insegna (come riportato Desperate Gay Guy a ridosso di una puntata dell’Isola dei Famosi), sembra quasi necessario buttarla sul pecoreccio.
Per fortuna le eccezioni esistono. La scorsa settimana la Stampa ha incontrato Pierre Bergé, vedovo di Yves Saint-Laurent. Al quotidiano torinese l’uomo ha spiegato perché dopo una mostra ha deciso di vendere alcuni pezzi del compagno defunto.
“Senza di lui - ha dichiarato Pierre Bergé - non mi interessava avere la collezione”.
Parlando poi del suo amore, nato nel 1958, ha dichiarato:
“L’omosessualità è quello che è, non è una deviazione o una malattia. Yves aveva un po’ paura a parlare di questo, era un giovane timido venuto dall’Algeria. Ma io l’ho aiutato ad andare avanti per la sua strada. Volevo che diventasse il centro del mondo”.
La storia di Pierre Bergé e di Yves Saint-Laurent, sebbene arricchita di una serie di privilegi non concessi a chi come loro ha dedicato ad un uomo tutta una vita, ricorda molto quella raccontata dallo stilista Tom Ford attraverso “A Single Man” tanto che parlando degli oggetti collezionati con il compagno dichiara:
“Ho sempre avuto una preoccupazione: che lui morisse prima di me. Lui avrebbe lasciato tutto com’era, e dopo i nostri oggetti, i nostri quadri, i nostri mobili sarebbero andati chissà dove. Io invece volevo che la sua opera fosse preservata e volevo vedere dove finiva la nostra collezione”.
Amore, vecchiaia e solitudine. Anche questo significa vivere la propria omosessualità.
fonte queerblog
venerdì 19 marzo 2010
Intervista a Maura Chiulli, della Segreteria Nazionale Arcigay
Querblog intervista Maura Chiulli, della Segreteria Nazionale Arcigay, con delega alla Scuola, Giovani e Politiche di GenereMaura Chiulli, riminese, fa parte della nuova segreteria nazionale Arcigay e ha la delega alla scuola, ai giovani e alle politiche di genere. Conosciamo Maura come scrittrice – suo il bel romanzo lesbo Piacere Maria – ed è un vero piacere incontrarla in questa nuova veste istituzionale. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Maura in merito al suo incarico, alle sue speranze e ai suoi progetti futuri.
Domanda che potrebbe essere un titolo per un convegno: scuola e omosessualità - che fare/come fare?
Sono davvero onorata di questa grande responsabilità: la Scuola, un’agenzia formativa seconda solo alla famiglia. La formazione e l’educazione alla “diversità”, il lessico, la cultura, il riconoscimento e la comprensione dei generi, degli orientamenti sessuali, questi sono gli obbiettivi e le finalità dei tanti progetti realizzati da Arcigay nelle e per le Scuole, dal mio predecessore (egregio) Marco Coppola e da un gruppo folto di volontari. Proseguire sulla strada dell’informazione e della cultura è irrinunciabile.
A tuo modo di vedere quali sono le principali difficoltà che si incontrano nel presentare nelle scuole la realtà lgbtqqi?
La scuola non è che lo specchio giovane, e in questo senso forse il più pulito, della società nella quale viviamo. In essa si incontrano le culture e pulsioni diverse, sguardi ed età, colori e le lingue: la scuola è diversità, e questo dato intrinseco può solo facilitarci. Informare, parlare, raccontare, formare gli Insegnanti e i Presidi a fornire risposte coerenti e autorevoli ai ragazzi è tutto ciò che stiamo facendo.
i giovani sono di mentalità più aperta. Eppure non è raro che molti giovani italiani siano omofobi: come te lo spieghi?
Credo che gli stereotipi siano sempre fuorvianti. I giovani sono l’estensione naturale delle proprie famiglie di origine, delle proprie relazioni, del microcosmo che abitano, della scuola, dunque l’omofobia può essere un atteggiamento violento appreso, sicuramente non innato. Altre volte quest’odio può essere originato da una propria posizione identitaria non accettata, sono infinite le possibilità. L’assenza di una cultura informante la prima.
Siamo bravi a delegare ad altri la risoluzione dei problemi. Nel caso dell’omofobia, secondo te, cosa può fare il singolo gay nella realtà in cui vive? Lamentarsi? Denunciare? Agire?
Mi piace questa provocazione e la accolgo. Il disimpegno è spiazzante e va trasformato: compito delle associazioni territoriali credo sia anche questo: attrarre le energie inespresse dai giovani. Molte donne lesbiche mi scrivono per chiedere aiuto, perché vogliono amarsi liberamente, perché le loro madri le odiano, perché a scuola le insultano. Io rispondo sempre che l’unica salvezza è l’impegno che scaturisce solo dalla piena conoscenza e accettazione di se stessi. Denunciare e rivolgersi a persone competenti è impegnarsi, amarsi.
Dal tuo punto di vista di donna, di scrittrice, di appartenente alla segreteria dell’Arcigay, come vedi il movimento gay italiano? Quali pregi? Quali difetti?
Ho creduto in un sogno: in un lavoro concertato e condiviso con il nuovo Presidente Paolo Patanè. Ho sentito la necessità di lavorare con lui sin dalla prima stesura della famosa Mozione Essere Futuro. È iniziato un nuovo corso, nel quale per esempio, si è riavviato con la forza di Agata Ruscica e la voglia di tanti/e volontari/e una rete “per le politiche di genere”. Venticinque anni di lavori: sono orgogliosa di essere in quest’Associazione, alla quale mi rivolsi anni fa, quando avevo tanta paura di sentire di essere lesbica. Dimenticavo: pregio, la democraticità, difetto, la burocratizzazione.
Il popolo lgtbqqi italiano tra vent’anni secondo Maura Chiulli
Il popolo lgbtq tra vent’anni… mi vedrà molto più vecchia e rugosa, ma sempre appassionata. Conquisteremo i diritti civili e i riconoscimenti sociali che meritiamo. Saremo liberi di essere. Naturalmente io avrò sposato la mia Giulia.
Il tuo impegno in seno all’Arcigay ti permette di scrivere ancora? Io aspetto con ansia un altro tuo romanzo…
Scrivere è il mio rifugio, la mia risposta delirante alla fatica del rigore quotidiano, il mio karma, la mia necessità vitale. Sono felice tu voglia ancora leggermi. Nell’ultimo periodo ho vinto un po’ di pubblicazioni importanti e a settembre uscirò con il mio ultimo romanzo, con una grossa casa Editrice, ma non chiedermi anticipazioni!
Dici qualcosa alle lettrici e ai lettori di Queerblog
Non professo la normalità, sono diversa e credo nell’onnipotenza dell’anima, nelle facoltà uniche dell’intelletto libero. Incatenati diamo il peggio di noi. Questo il mio pensiero ibrido e istantaneo alle lettrici e ai lettori di Queerblog.
fonte Queerblog
Povera Norrie, l'Australia gli toglie lo "stato neutro" un sesso che non esiste al mondo
Ha chiesto e preteso le scuse ufficiali del governo australiano e un cospicuo risarcimento. Per Norrie May-Welby, dopo la decisione del governo di Camberra di accogliere l’istanza del tribunale di riconoscerlo come persona di sesso neutro, è arrivata la delusione più cocente e con essa la rabbia. Finito/a sui mass media di mezzo mondo proprio a causa di quella decisione tribunalizia, Norrie sembrava risorta a nuova vita, era una persona soddisfatta dopo anni di dilemmi su come e cosa dovesse essere per i suoi simili.Ovvio che qualcosa non andava; che, probabilmente, Norrie avrebbe avuto qualche problema non certo nella sua seconda patria, ma fuori dai confini australiani. La quarantottenne di origini britanniche dichiara che questa nuova decisione l’ha ucciso/a; un colpo ferale che ha spezzato il trionfo di una battaglia lunga e difficile che sembrava aver raggiunto il traguardo con una vittoria storica e unica nel suo genere.
A fiaccare le soddisfazioni di Norrie l’ufficio per lo stato civile del Nuovo Galles del Sud dove l’essere di stato neutro si era recato/a per il suo nuovo certificato di attestazione. Lo stesso ufficio, dopo aver chiesto un parere legale ha negato e annullato il certificato di nascita di Norrie: non si poteva inserire un sesso che non esiste tra gli umani e quindi niente documento. Immaginate l’espressione del protagonista di questa storia quando, dopo un calvario tra avvocati, sentenze, consulenze mediche e psichiatriche, si è vista/o catapultata/o al punto di partenza. Che succederà ora? Probabilmente sarà lo stesso ufficio a impugnare la sentenza dei giudici e anche il governo si è detto disponibile, non potendo sconfessare un’altra istituzione. Norrie, da parte sua ha già presentato ricorso alla Commissione diritti umani.
“Quando ho ricevuto la telefonata - racconta una affranta Norrie - mi sono sentito come se mi avessero ucciso. La mia identità è stata divulgata in tutto il mondo, e ora il governo si riprende quello che mi aveva riconosciuto. Non poteva procurarsi prima la consulenza legale?”
Con lei, c’è da scommetterci aveva suonato le fanfare della vittoria, anche il movimento lgbt di Sidney che si chiedeva la necessità di estendere l’acronimo usato nel mondo per indicare i generi diversi dall’eterosessualità, ma di più sentiva quel riconoscimento come una nuova strada da percorrere per altri eventuali Norrie. Del resto, lei, anche dopo l’operazione che da uomo l’ha trasformata in donna, senza l’ausilio di ormoni, e con una vagina, a 28 anni, non aveva mai lesinato il suo appoggio alla comunità lgbt, partecipando ai Gay Pride, ora vestita da suora, ora nel ruolo che le calzava meglio: una cantante a metà strada tra Patti Smith e Lou Reed, con una esile figura che ricorda i magnifici anni del Bowie-Ziggy Stardust.
Nei giorni scorsi, subito dopo la decisione di “accontentare” Norrie, dalla sua terra di nascita, si era fatto sentire il Gender Trust che per bocca di un suo portavoce, aveva fatto capire che di Norrie ne esistono anche il Gran Bretagna e che poteva aprirsi un contenzioso anche lì:
“A molte persone - ha detto- piace l’idea di non avere un’identità sessuale”
Cambia il mondo; cambiano le idee e cambiano i vocabolari di vita. Se una volta si lottava per affermare con orgoglio la propria e altrui diversità; oggi sono in parecchi a voler entrare in una “normalità” non solo in termini di diritti. E in questa “normalità”, il passo successivo era quello di Norrie: una nuova declamazione dell’essere, come un poema senza generi. Possibile? Bisognerebbe interrogare linguisti come Tullio De Mauro per poter capire e inventare attribuzioni soddisfacenti a persone che non si sentono appartenere a nessuno dei generi finora frequentati. Norrie, da quanto sappiamo, parla al maschile con organi sessuali femminili, ma basta questo a sedare i nostri e altrui animi?
Di certo, per Norrie, almeno da parte nostra, la comprensione è tanta, leggendo la sua vita mutilata da tante sofferenze, persino da uno stupro dopo il cambiamento di sesso.
“Anni dopo l’operazione - scrive sul suo blog - è sorto il problema dei documenti: dichiarare di essere uomo era in contraddizione con il fatto di essere castrato e con le mie movenze femminili. Dire di essere donna rischiava di farmi arrestare per falso da solerti funzionari. La soluzione più semplice era, ed è, quella di non avere alcuna identificazione sessuale sui documenti. Così ho chiesto all’ufficio del registro del Nuovo Galles del sud - Stato australiano del sudest - di darmi un certificato senza sesso. Presi un acido ad una festa di eterosessuali. Da quel momento ho capito che non aveva senso chiedermi se ero donna o uomo. Sono un essere umano, voglio essere sia uomo che donna”
Dopo aver ottenuto quello per cui aveva lottato, Norrie, soddisfatto/a aveva fatto cambiare il suo stato in banca, alla motorizzazione e alla sicurezza sociale. E ora, gli dicono che è tutto da rifare, che non sarà e non potrà essere il primo essere umano di sesso neutro. Povero/a Norrie, forse non le resta che viversi la vita così come è. E al meglio!
fonte queerblog
TURCHIA: "GAY È MALATTIA" DENUNCIATO MINISTRO
Aliye Kavaf, il ministro turco denunciato.
L'associazione per i diritti degli omosessuali turca Lambda ha denunciato Aliye Kavaf, il ministro di Stato turco responsabile degli affari femminili e della famiglia, per aver dichiarato di ritenere che gli omosessuali sono dei malati che debbono essere curati. Lo riferisce oggi il quotidiano Hurriyet secondo cui nella denuncia presentata da Lambda alla Procura della Repubblica di Istanbul si ravvisano i reati di offesa, istigazione al crimine e all'odio, reati per i quali sono previste pene dai due ai cinque anni di carcere. Secondo Ruzgar Gokce, portavoce di Lambda, Kavaf - già al centro di recenti polemiche per sue controverse affermazioni sulla morale ed i valori della Turchia - «dovrebbe chiedere scusa alle lesbiche, ai gay, ai bisessuali, ai travestiti e ai transessuali di questo Paese per le sue affermazioni discriminatorie che trasformano gli omosessuali in bersagli». Dal canto suo, Firat Soyle, legale di Lambda, ha detto che la denuncia presentata dall'organizzazione è simbolica in quanto la ministra gode dell'immunità parlamentare e pertanto non può essere incriminata nè processata. A differenza di altri Paesi musulmani, l'omosessualità in Turchia non è considerata un reato, ma è comunque circondata da una diffusa riprovazione sociale con l'eccezione dei quartieri europei di Istanbul, dove esistono vari luoghi di ritrovo riservati ai gay, senza che ciò susciti scandalo. Non esistono comunque leggi per la protezione degli omosessuali dalla discriminazione e negli ultimi tempi si sono registrati numerosi «omicidi d'odio» (una dozzina solo l'anno scorso)soprattutto ai danni di travestiti e transessuali.
fonte leggonline
Gay, Morelli (Verdi): “Sentenza Cassazione fondamentale Uso parola come ingiuria è inaccettabile”
“La parola gay non deve essere considerata un insulto ma reato, e la sentenza della Cassazione giustamente lo riconosce”, dichiara Cristina Morelli, Responsabile Diritti e parte dell’esecutivo dei Verdi riferendosi alla sentenza n. 10248 della Corte che ha sancito il principio occupandosi di un caso di uso strumentalmente offensivo dell’epiteto.
“Ingiuriare un omosessuale è una reato esattamente come ingiuriare qualsiasi altro cittadino. L’uso della parola gay come ingiuria è inaccettabile e non degno di un paese civile. Ancora una volta però – aggiunge Morelli – è la giurisdizione svolge un ruolo di supplenza a un Parlamento sordo ad ogni richiesta della comunità lgbt. Proprio oggi a Genova si inaugura lo sportello legale di Arcigay: ci auguriamo che questo sia un buon auspicio anche in vista del 23 marzo prossimo, quando la Corte Costituzionale si esprimerà sulla questione dei matrimoni gay”.
fonte albengacorsara
giovedì 18 marzo 2010
Gay e discriminazione: a Genova uno sportello legale gratuito
In vico Mezzagalera una consulenza legale gratuita rivolta a lesbiche, gay, bisessuali, transgender. Tra i progetti di Arcigay Genova anche un telefono amico
di Francesca baroncelli
Subisci discriminazioni sul lavoro? Il tuo ex marito o la tua ex moglie vuole portarti via i tuoi figli? Sei minorenne e vogliono sbatterti fuori di casa? Hai subito violenze? Queste le domande a cui vuole dare una risposta lo sportello legale contro le discriminazioni e a favore dei diritti fondato da Arcigay Genova l'Approdo.
Il nuovo servizio cercherà di risolvere i dubbi e le controversie legali che riguardano l'orientamento sessuale, l'identità di genere o la situazione di coppia. «Nella nostra sede di vico Mezzagalera 3, a pochi passi da piazza delle Erbe, offriremo una consulenza legale gratuita», spiega Damiano Fiorato, avvocato e responsabile dello sportello. Apre giovedì 18 marzo lo sportello rivolto alle cittadine e ai cittadini Lgbt - lesbiche, gay, bisessuali, transgender.
Tra i problemi che oggi vedono coinvolte molte coppie c'è quello legato all'immigrazione: «ci sono ragazze e ragazzi stranieri che in Italia si innamorano e sperano di restare nel nostro paese per iniziare una vita con il proprio o la propria partner. Le coppie eterosessuali possono sposarsi, ma per quelle omosessuali non c'è nessuna possibilità di coronare il proprio sogno».
Dopo il Gay Pride nazionale che si è svolto l'anno scorso a Genova, tra mille polemiche ma anche tante soddisfazioni per gli organizzatori, pare che qualcosa in città stia cambiando: «c'è una maggiore attenzione nei confronti delle tematiche omosessuali», spiega Chiara Fanti, vice presidente di Arcigay Genova, «e l'argomento viene affrontato con una maggior consapevolezza». In futuro Arcigay pensa di attivare un telefono amico e un corso per volontari. Intanto aspettiamo il 26 giugno 2010, giorno del nuovo Gay Pride nazionale, che quest'anno avrà luogo a Napoli.
Pubblicato da notiziegay.it
Ai GLAAD Media Awards premiato il piccolo attivista Will Phillips
Durante la ventunesima edizione dei Gay and Lesbian Alliance Against Defamation Awards, che si è svolta nella serata di sabato 13 Marzo scorso, è stato premiato un ragazzino di 11 anni dell’Arkansas, che si era rifiutato di promettere fedeltà alla bandiera fin quando non sarebbero stati riconosciuti i diritti dei gay.
Will Phillips, durante il suo discorso al momento del ritiro del primo ha dedicato alcune frasi al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Phillips è arrivato al festival accompagnato dai sui genitori per ritirare il premio per Outstanding TV Journalism Segment dal titolo “Perché non vogliamo promettere un’ alleanza?” sulla CNN.
Un ragazzino piuttosto raro, posato, maturo e intelligente; il ragazzino ha intrattenuto la platea con il suo discorso incluso il messaggio per il presidente Barack Obama al quale ha chiesto di usare la sua “voce potente” per portare avanti i diritti dei gay.
“La mia voce è piccola, ma va lontano, e con la speranza farà molto bene, penso che la sua, essendo più potente, possa andare ancora più lontano ed esser di aiuto molto di più.” Il discorso di Phillips ha catturato l’attenzione da parte dei mass media.
Inoltre sono stati premiati anche Elke Kennedy, la madre di Sean Kennedy, il giovane ragazzo gay del Sud Carolina violentato e ucciso davanti ad un bar gay due anni fa; Patrick Burke, il fratello del giocatore di hockey gay, Brendan Burke, morto quest’anno. Patrick ha accettato il premio per aver sostenuto la comunità lgbt dopo il coming out del giocatore stesso.
Il presidente della GLAAD Jarret Barriots ha dichiarato che la serata si è rivelata un’evoluzione nella missione della GLAAD per quanto concerne il lavoro dell’organizzazione.
“È giunto il momento per noi di parlare della storia della GLAAD, cosa fa quest’organizzazione e che tipo d’impatto cerchiamo di dare all’America. Cerchiamo di aiutare gli Americani LGBT per assicurare loro diritti equi. Aiutare le persone per comprendere, rispettare e accettare la comunità lgbt”.
Tra i partecipanti che hanno ricevuto il premio, vi era anche Cynthia Nixon, la star di Sex and the City è stata premiata con il premio Vito Russo, chiamato così dal 2000, è un premio dedicato alla memoria del fondatore del GLAAD e autore de “Lo schermo velato”. Il premio viene consegnato ogni anno alle persone del mondo dello spettacolo apertamente gay che sostengono la lotta per la rivendicazione dei diritti della comunità lgbt.
Immagini tratte da advocate.com fonte gaywave
Un tram chiamato desiderio.
Da qualche giorno (e sino a fine marzo) si aggirano sulle rotaie di torino tram e pulman con la pubblicita' di CONTATTO, la linea d'ascolto per gay, lesbiche, bisessuali e trans del circolo Maurice.
La bella iniziativa e' stata possibile grazie al sostegno del centro servizi per il volontariato di Idea Solidale e in collaborazione con l'Istituto scolastico Steiner. La campagna pubblicitaria e' infatti frutto di un concorso grafico tra i ragazzi di quel liceo: fra tutti gli altri bei lavori, si è ditinto quello di Giovanna Gerardi, vincitrice del concorso, che ora ha la soddisfazione di vedere la sua opera in giro per Torino.
La linea telefonica Contatto nasce nel 2006 con l'intento di ascoltare e sostenere le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans che vivono situazioni difficili, di discriminazione, o semplicemente che abbiano bisogno di una voce amica con cui parlare.
Prestano la propria opera di volontariato 20 tra operatori e operatrici lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Prima di rispondere al telefono, pero', hanno partecipato ad un corso di formazione utile ad affrontare tutte le questioni poste.
"Nel dare questo servizio mettiamo a disposizione della'utente una professionalita' non solo frutto di un corso formazione multidisciplinare" dichiara Valeria, volontaria di Contatto, "la nostra peculiarita' risiede infatti nella privilegiata prospettiva da insider che ci permette una migliore modalita' di confronto con l'utenza: siamo, dunque, operatrici/ori gay, lesbiche,bisessuali, trans appartenenti a diverse fasce generazionali a servizio di un'altrettanto variegata moltitudine sociale. Faccio parte da tempo dello staff di volonatari/e consapevole dell'impegno di garantire un supporto valido e costante nel tempo a quella parte di popolazione che, almeno per ora, e' scarsamente tutelata dalle istituzioni".
Ogni anno Contatto riceve circa 350 contatti, appunto, perche' viviamo ancora in una societa' poco accogliente rispetto alle diversita', perche' ancora esistono sacche di discriminazione molto forti, in famiglia, sul lavoro, nel sociale, perche' viviamo in un paese anni luce indietro rispetto all'Europa. Ma a tutti e tutte coloro che ci chiamano noi mostriamo che un altro mondo e' possibile.
Telef. 011 5211132- Contatto, Linea di ascolto lgbt: dal lun al ven ore 19-21, sabato 15-17
fonte contattoglbt
Allarme HIV: cresce tra i gay nei paesi omofobi
I livelli di infezione da HIV tra i gay stanno crescendo nei paesi le cui società hanno attitudini omofobe. A diffondere la notizia è stato il capo dell'agenzia dell'Onu UNAIDS.
Michel Sidibe ha spiegato ai giornalisti, durant eun pranzo di lavoro svoltosi ieri, che in aree come l'Africa, dove molti stati hanno leggi che condannano l'omosessualità, il numero di gay che contraggono il virus dell'HIV sta rapidamente crescendo.
In Africa e in Cina, ha dichiarato Sidibe, il 33 per cento delle nuove infezioni riguarda i gay ed è un aumento significativo.
"C'è anche una crescente tendenza conservatrice che mi preoccupa molto - ha aggiunto Sidibe -. Dobbiamo insistere affinché i diritti delle minoranze siano incoraggiati e sostenuti. Se non lo facciamo, penso che l'epidemia si allargerà di nuovo. Non possiamo accettare la tirannia della maggioranza".
Per avvalorare la sua tesi, Mr. Sidibe ha fatto il confronto con i Caraibi dove le leggi contro gli omosessuali sono di meno e dove le infezioni da HIV ai danni dei gay sono cresciute solo di una percentuale che va dal 6 al 9 per cento.
L'aumento del numero dei gay contagiati è dovuto soprattutto al fatto che i gay hanno troppa paura per chiedere aiuto e farsi curare perché temono di essere perseguiti per il loro orientamento sessuale.
Lo stesso meccanismo vale per chi si prostituisce e per i tossicodipendenti nei paesi in cui ci sono leggi molto severe contro la prostituzione e l'uso di droghe: anche tra gli appartenenti a queste due categorie, in quei contesti specifici, si registra un aumento dei casi di infezione.
da gay.it
Lettera aperta di Carlo Cremona ad Alessandro Preziosi: "Vieni al Gay Pride di Napoli con la tua famiglia!
Carlo Cremona, Presidente Associazione i Ken ONLUS e membro del Comitato Napoli Pride 2010, ha deciso di scrivere una lettera pubblica ad Alessandro Preziosi, proprio in merito alle dichiarazioni dell’uomo sulla propria contrarietà al matrimonio gay. Nelle sue parole ricorda il momento in cui erano compagni di classe, insieme: lui il burlone, divertente e affascinante, Cremona invece il ragazzino insicuro, invaghito segretamente di lui e della sua bellezza da principe azzurro ideale.
Poi le strade si sono divise e qualche tempo dopo, Preziosi era già diventato padre, mentre lui si era fidanzato con un ragazzo, tale Marco. E con Marco, la relazione dura da più di 16 anni:
“Mai mi sono permesso di giudicare le tue scelte di vita né di entrare nel merito “Sacro” o “Santo” delle tue scelte, perché tu devi entrare nelle mie usando la stampa? Non ho gli stessi tuoi diritti a vedere riconosciuto il mio amore come tu il tuo?”
Parole sincere, a cuore aperto, non verso un qualunque vip, ma nei confronti di una persona che ha conosciuto da quando erano ragazzini.
“Eppure oggi tu parli di cose delicate senza valutare gli effetti delle tue dichiarazioni. Tieni in considerazione la felicità dei tuoi parenti quando lo fai?”
E così, Cremona presenta all’attore di “Mine Vaganti“, l’iniziativa del gay Pride di quest’anno, che si terrà proprio a Napoli:
“Vedi Ale, questa tua dichiarazione capita proprio nell’anno in cui il nostro Pride nazionale sarà nuovamente a Napoli. Il Napoli Pride si chiamerà “Alla Luce del Sole” ed è un invito ad Amarsi senza nascondersi, ed a rifiutare l’amore definito dagli ignoranti e dai fascisti come anormale.”
E lancia l’invito all’uomo e alla sua famiglia:
“Io vorrei parlarne con te, discuterne e farti vedere aspetti della nostra vita che so, che non hai neppure preso in considerazione. Ti invito a farlo per me e per i nostri amici comuni che ancora vivono sotto il velo del della vergogna di un amore clandestino. Vorrei che ripensassi a ciò che hai detto e venissi con me al Napoli Pride, con la tua famiglia con i tuoi figli.”
Cosa ne pensate di questa lettera pubblica? Un gesto di aperturà e integrazione intelligente e interessante, oppure ritenete che sia superfluo? Siete dell’idea che non valga la pena (e non debba essere necessario) dover invitare qualcuno ad appoggiare i nostri diritti? Diteci la vostra opinione…
fonte queerblog
Polemiche. Eva Robins:Fabrizio Corona critica trans ma suo padre ha dato loro voce
Polemiche. Eva Robins: Corona critica le trans ma suo padre ha dato loro voce.
L’attrice: “Vittorio Corona, li ha proposti sulle sue testate”
“Fabrizio Corona in un noto programma televisivo ha criticato duramente una transessuale, ma vorrei ricordargli che suo padre Vittorio ha aperto la testa degli italiani proponendole sulle sue testate ‘King’ e ‘Moda’”. Inizia così l’attacco di Eva Robins al fotografo nella puntata di ‘Victor Victoria’, andata in onda ieri sera alle 23.30 su La7. “La mia popolarità mi ha salvato la pelle ma, in generale, abbiamo ancora grossi problemi. Nel mondo, infatti, ha concluso l’attrice – uccidono ancora parecchie transessuali”.
fonte gaynews24
mercoledì 17 marzo 2010
CASSAZIONE: REATO DARE DEL GAY. PLAUSO DI PAOLA CONCIA, ORA LEGGE CONTRO OMOFOBIA
(ASCA) - Roma, 16 mar - Dare del ''gay'' a qualcuno e' reato se l'intento e' quello di denigrarlo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 10.248 confermando la condanna a un uomo che in una lettera aveva dato del ''gay'' a un collega. Nel caso specifico, secondo la Corte, c'era dunque ''un inequivoco intrinseco intento denigratorio''.
Anna Paola Concia, deputata del Pd e relatrice della proposta di legge sull'omofobia plaude la sentenza nel corso di un'intervista all'Agenzia Radiofonica Econews: ''Il senso profondo e' che non si puo' insultare qualcuno in ragione del suo orientamento sessuale. Invito tutti a leggere la sentenza con attenzione. La Cassazione vuol dire che usare la parola 'gay' o 'omosessuale' in modo offensivo e' un reato, e in questa chiave va letta la sentenza''.
''L'altra cosa su cui invito a riflettere - conclude Concia - e' il fatto che nella nostra legislazione manca una legge contro il reato di omofobia, e la Cassazione con questa sentenza segnala anche questo''.
fonte asca
SEL, Testimoni di Civiltà
Sinistra Ecologia Libertà Testimoni di Civiltà
Queer.SEL Lazio ha chiesto ai candidati di Sinistra Ecologia Libertà del Lazio di sottoscrivere il documento Testimoni di Civiltà, con il quale si chiede loro un impegno programmatico preciso a favore delle persone LGBTQI, non solo in caso di vittoria.
Qui di seguito il documento che, ad oggi è stato sottoscritto da: Luigi Nieri, Gaia Pallottino, Saverio Aversa, Adelia Danese, Vincenzo G. Fiore, Luca Sappino, Rosa Mendes, Mattia Ciampicacigli, Adriana Cremonese, Giovanna Indiretto, Yewhanis Abbai, Alessandra Tibaldi, Giovanni Russo, Stefano Ciccone, Maria Rita Manzo, Marco Possanzini, Domenico Di Marco, Paolo CocuRoccia, Stefania Nichinonni, Valentina Mercuri, Francesca Cocco, Alessandro Cucchi, Mario Cocco, Gemma Azuni, Stefania Ciccomartino.
Sinistra Ecologia Libertà
Testimoni di Civiltà
Noi, Candidate e Candidati nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà alle Elezioni Regionali del Lazio 2010, siamo consapevoli che l’azione politica di una formazione come Sinistra Ecologia Libertà, deve essere rivolta ad intercettare e dare risposte ai bisogni di tutte le cittadine ed i cittadini che non godono di pari diritti pur essendo sancita, nel nostro paese, l’uguaglianza formale di tutti e tutte. Fra costoro riteniamo del tutto particolare la posizione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali alle quali indipendentemente dal loro credo religioso, dalla loro provenienza, dalla loro condizione sociale e sulla base di odiosi pregiudizi è negato l’accesso a diritti e tutele indispensabili per garantire una parità sostanziale e il diritto a progettare e realizzare un futuro.
Assumiamo dunque, quali Testimoni di Civiltà, questi impegni rispetto ai punti programmativi qui esposti:
* operare affinché il nuovo Consiglio Regionale e la nuova Giunta Regionale del Lazio li traducano in concreti atti e provvedimenti
* promuovere durante la campagna elettorale la loro diffusione e la loro discussione
* inserirli nell’agenda politica ed istituzionale di Sinistra Ecologia Libertà anche dopo la conclusione delle elezioni
Alla Regione Lazio per le Persone LGBTQI
LGBTQI. Un acronimo che individua un gruppo sociale oggetto di discriminazioni o forme di violenza a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. L sta per lesbiche, G sta per gay, B sta per bisessuali, T sta per transessuali e transgender, Q sta per queer, I sta per intersessuali. Tutte persone che hanno una “cittadinanza dimezzata”, perché non possono accedere agli stessi diritti degli altri. Non si possono sposare, non possono adottare figli, non possono unirsi civilmente, con tutto ciò che ne consegue rispetto alla sanità, al lavoro, all’abitazione. Si pensa erroneamente che siano persone in qualche modo “privilegiate” che hanno una capacità di spesa più alta degli altri. Ma non è così. Si tratta di persone che in prevalenza vivono la stessa vita delle persone eterosessuali, aggravata però dalla discriminazione, da uno stigma sociale spesso insostenibile e da forme subdole e diffuse di violenza non solo fisica o verbale.
Molti di questi problemi richiedono un deciso intervento del Parlamento, ma la Regione può e deve intervenire per migliorare le condizioni di vita delle persone LGBTQI. In particolare, Sinistra Ecologia e Libertà si propone di attuare queste soluzioni:
* costituire un gruppo di lavoro presso il Consiglio o la Giunta regionale che sviluppi un rapporto di dialogo e di confronto costante tra le strutture e gli enti regionali e l’universo LGBTQI.
* migliorare i servizi di assistenza e di prevenzione relativi alle malattie sessualmente trasmissibili. Un particolare riguardo va riservato alle persone sieropositive all’HIV o malate di AIDS, per le quali vanno migliorate le strutture ospedaliere, l’assistenza domiciliare e gli altri servizi sociali.
* attuare la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro per tutto il personale della regione, delle istituzioni e degli enti ad essa collegati (attuazione del D.LGS 216/03 e della Direttiva 2000/78/CE).
* adottare una legge regionale contro l’omofobia e le discriminazioni, che dia attuazione alla mozione approvata a settembre, in attesa che il Parlamento affronti e risolva la questione. Gli interventi riguarderanno la formazione degli operatori pubblici, l’informazione nelle scuole e campagne locali in collaborazione con le associazioni, la costituzione di un ufficio di studio ed un osservatorio multidisciplinari e permanenti sulle discriminazioni e la violenza motivata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. In particolare saranno oggetto di specifici interventi le forme di bullismo omo-trans fobico, l’educazione sessuale e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
* attivare una casa di accoglienza e strutture di assistenza per le persone transessuali che sono oggetto di tratta o di sfruttamento per consentire loro di sfuggire ad un destino drammatico di violenza, da inserire in uno specifico piano di intervento regionale per il sostegno delle persone transessuali -Commissione per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa CommDH/IssuePaper(2009)2, luglio 2009-.
* garantire la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere
* costituire un dipartimento della sanità per le persone intersessuali. Le persone intersessuali sono definite tali perché alla nascita presentano caratteri sessuali primari non perfettamente definiti, ovvero hanno caratteristiche genetiche particolari, che determinano ambiguità nella definizione del genere sessuale. Queste persone, in molti casi subiscono interventi di attribuzione chirurgica del sesso, senza tener conto che tale attribuzione potrebbe non essere coerente con lo sviluppo del bambino, determinando una forma grave di violenza e di condizionamento. Per questo motivo, è necessario costituire un dipartimento di riferimento per questo tipo di casistiche, specializzato e multidisciplinare che possa sostenere ed indirizzare il personale medico e seguire questi bambini fino al momento della scelta e dell’attuazione della soluzione più coerente rispetto alle caratteristiche fisiologiche, genetiche e psicologiche.
* socializzare la memoria storica delle persone LGBTQI che furono perseguitate durante i totalitarismi, sia attraverso la costruzione di un monumento ad esse dedicato, sia attraverso la promozione e l’organizzazione di iniziative culturali collegate al tema della memoria e della violazione dei diritti delle persone LGBTQI anche nel presente.
Una legge regionale contro le discriminazioni
Una gran parte dei predetti interventi può trovare applicazione anche all’interno di una legge quadro regionale dedicata proprio al tema dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere che perseguirà questi obiettivi:
Libertà di espressione: garantire l’autodeterminazione in tema di orientamento sessuale e di identità di genere, per superare le discriminazione a questi collegate. garantire parità di condizioni agli interventi e ai servizi compresi nella competenza legislativa regionale; estensione della competenza del difensore civico ai casi di discriminazioni motivate da orientamento sessuale o identità di genere.
Lavoro, impresa, formazione ed integrazione sociale: rimuovere le discriminazioni relative all’accesso al lavoro, anche favorendo l’inserimento e la formazione per le persone discriminate; promuovere lo sviluppo di una cultura professionale correlata all’acquisizione positiva dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere; dando attuazione alla normativa comunitaria per quanto di competenza regionale coinvolgendo le associazioni rappresentative; promuovere l’adozione da parte dei dipendenti delle amministrazioni di linguaggi e comportamenti ispirati alla considerazione e rispetto per ogni orientamento sessuale e identità di genere, intervenendo con attività di formazione del proprio personale; assicurare parità d’accesso ai servizi pubblici e privati e alle prestazioni erogate; riconoscere il diritto all’abitazione alle persone e alle famiglie, per rimuovere le cause che determinano disuguaglianze e disagio.
Sanità ed assistenza: garantire che siano le persone designate dal paziente a prestare assistenza in ogni fase della degenza, indipendentemente dai legami di parentela legale; le aziende sanitarie locali devono assicurare interventi di informazione, consulenza e sostegno per rimuovere gli ostacoli alla libertà di scelta ed espressione circa l’orientamento sessuale o l’identità di genere.
* Informazione e cultura: assicurare il monitoraggio dei contenuti della programmazione televisiva e radiofonica rispetto alla pari dignità riconosciuta agli orientamenti sessuali e all’identità di genere; assicurare spazi di informazione ed espressione su questi temi; promuovere attività culturali, turistiche e commerciali aperte ai diversi stili di vita per superare le discriminazioni nei pubblici esercizi e nei servizi turistici e commerciali, promuovere il confronto culturale sulle tematiche familiari per favorire l’eguaglianza di opportunità nell’assunzione del ruolo e della responsabilità genitoriali; attivare campagne di comunicazione per accrescere l’attenzione su questi temi per fornire tutte le informazioni utili e necessarie per la tutela dei diritti in tema di parità di trattamento e contro ogni forma di discriminazione.
Famiglia, una realtà plurale
La famiglia che nasce col matrimonio costituisce ormai solo una frazione dell’universo dei rapporti affettivi che legano le persone. Alla diminuzione costante del numero di matrimoni, corrisponde un numero crescente di coppie di fatto. Coppie che si vanno formando anche fra persone dello stesso sesso, sopratutto nelle realtà metropolitane, e che hanno figli. Si pensi che il numero di bambini nati fuori del matrimonio si avvia a superare il 15%, quasi il doppio rispetto a 10 anni fa. Così come aumentano unioni e matrimoni nei quali almeno uno dei due è straniero.
La Regione Lazio, nella quale sussiste una delle maggiori realtà metropolitane italiane non può ignorare la rilevanza di questo fenomeno e deve dunque adoperarsi per sostenere non la famiglia, ma LE FAMIGLIE. Partendo dall’evoluzione del concetto giuridico di famiglia anagrafica e di nucleo familiare come descritti dall’art. 4 del DPR 223/1989 e dalla loro rilevanza fiscale confermata dal Consiglio di Stato (sentenza 770/94) e dal Ministero dell’Interno (circolare 5/95) si deve prevedere l’equiparazione di tutte le forme di famiglie per sostenere economicamente, ad esempio, le famiglie bisognose (coerentemente con le condizioni di reddito, di numerosità del nucleo familiare ed altre situazioni di svantaggio).
fonte lampidipensiero
Spagna. Emesso il primo ordine di allontanamento per omofobia.
Un giudice di Sabadell, alla periferia di Barcellona, ha emesso il primo ordine di allontanamento in Spagna per omofobia, lo scrive la stampa.
L’ordine proibisce ad un gruppo di ragazzi di avvicinarsi a meno di 300 metri dalla casa di un giovane che avevano ripetutamente aggredito, insultato e minacciato con il quale non potranno mantenere nessun tipo di comunicazione. La sentenza emessa dal giudice riconosce che i ragazzi, di età compresa tra i 16 e 18 anni, sono colpevoli fra l’altro di un reato di vessazione con aggravante per abuso di superiorità e con movente omofobo e li condanna inoltre a pagare un indennizzo al giovane. La sentenza equipara per la prima volta in Spagna la violenza di genere a quella a sfondo omofobo.
fonte gaynews24
ECCO I NOMI DEI CANDIDATI GAY ALLE REGIONALI
Mentre infuria la polemica politica e istituzionale sulla presentazione delle liste, il sito Gaynews.it ha fatto le pulci ai partiti e ha contato quanti fra i candidati alle prossime elezioni regionali sono dichiaratamente gay, lesbiche o transessuali.
Il governatore - Un solo candidato governatore si dichiara gay. Si tratta di Nichi Vendola, reduce da un'aspra battaglia tutta interna al centrosinistra ma dalla quale è uscito vincitore. Il presidente di Sinistra, Ecologia e Libertà aspira ad un secondo mandato alla presidenza della Regione Puglia.
I capilista - Fra i volti noti c'è quello di Franco Grillini, ex deputato e presidente onorario di Arcigay che si presenta come capolista dell’Italia dei valori in Emilia Romagna. In Lombardia Alessandro Zan, già consigliere comunale di Padova e promotore di un'iniziativa politica che ha ottenuto l'equiparazione delle coppie gay alle famiglie anagrafiche, è capolista in Veneto per Sinistra e Libertà con Vendola. In Piemonte, Enzo Cucco, fra i fondatori del primo movimento gay FUORI, si presenta come capolista per la Lista Bonino-Pannella. Michele Bellomo, già presidente di Arcigay Bari, è capolista nella sua città per Rifondazione Comunista - Verdi.
Nelle liste - Il Partito Democratico candida la lesbica Cristiana Alicata nel Lazio, mentre Sinistra Ecologia e Libertà candida il militante del movimento gay Saverio Aversa. Gabriele Strazio, tra i collaboratori di Gay.tv, è candidato nelle liste in Lombardia. La Lista Bonino-Pannella vanta il primato numerico di candidati lgbt nelle sue liste. In Lazio è candidato nel listino Sergio Rovasio, presidente di Certi Diritti e fra i protagonisti di Affermazione Civile, l'iniziativa che porterà la Corte Costituzionale ad emettere una sentenza sui matrimoni gay il prossimo 23 marzo. Gli altri candidati della Lista Bonino-Pannella sono: Michele Di Gregorio in Toscana, Chiara Bonora e Paola Montermini in Emilia romagna, Riccardo Cristiano in Calabria, Aldo Gufanti, Luca Piva e Francesco Poirè in Lombardia, Roberto Mancuso in Puglia, Marco Marchese in Calabria. Per la Liguria, segnaliamo inoltre la candidata Cristina Morelli, dei Verdi, prima firmataria della legge ligure contro l'omofobia (n.d.r.).
Le trans - Sono due le transessuali in lista, e non una come detto in precedenza. Si tratta di Valentina Canepa, tuttora "camallo" al porto di Genova, candidata per i Verdi in Liguria e di Luana Ricci, l'organista licenziata dopo la decisione di cambiare sesso, candidata Federazione Sinistra e Verdi per Vendola presidente in Puglia.
fonte digayproject.
LUXURIA, SU BODY SCANNER SERVONO GARANZIE PER EVITARE UMILIAZIONE TRANS
"In un mondo in cui siamo intercettati, ripresi ora veniamo anche messi a nudo. Va bene la sicurezza ma non si puo' sacrificare tutto, non si puo' prescindere dal rispetto della dignita' umana. Mi auguro che una persona trans non debba, ancora una volta, sentirsi discriminata con domande invadenti'. Cosi' Vladimir Luxuria commenta all'ADNKRONOS l'arrivo dei body scanner negli aeroporti italiani. Dopo quelli nello scalo 'Leonardo Da Vinci' di Fiumicino oggi e' stata la volta di Malpensa.
"Sono gia' tanti -rileva- i problemi legati alla nostra condizione e spesso le ultime novita', piu' che attenere alle politiche di sicurezza mi sembrano riguardare le politiche di illusione della sicurezza".
"Mi auguro che il garante della privacy -continua Luxuria- dia delle rassicurazioni in tal senso. Sono stata tra le prime a sollevare il problema relativo alla salute e alla privacy. Siamo sicuri che le registrazioni non finiscano in un archivio o che prima o poi oltre alle foto dei paparazzi sui giornali non ci ritroveremo anche le nostre immagini scannerizzate?".
fonte ADN KRONOS
martedì 16 marzo 2010
Coppie omosessuali: Diritti alla meta o Diritti a metà?
Il 23 marzo 2010 infatti la Corte Costituzionale si pronuncerà circa l’incostituzionalità del divieto di celebrare matrimoni fra persone dello stesso sesso.
In particolare, la Corte si pronuncerà su due dei quattro ricorsi, presentati ai tribunali di Trento, Venezia, Ferrara e Firenze, da coppie di persone dello stesso sesso, per impugnare in sede giudiziale il rifiuto alle pubblicazioni matrimoniali opposto dai rispettivi comuni di residenza.
Questo risultato è stato reso possibile dalla campagna di affermazione civile, portata avanti a livello nazionale dall’associazione radicale Certi Diritti e da rete Lenford, avvocatura per i diritti LGBT.
L’azione legale parte dal presupposto che in Italia il matrimonio civile fra persone dello stesso sesso non è esplicitamente vietato da nessuna disposizione del Codice Civile.
Tale interpretazione sarebbe, di per sé, coerente con il principio di pari dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di condizioni personali e sociali, né confliggerebbe con l’articolo 29 Costituzione che parla di diritti della famiglia intesa come società naturale fondata sul matrimonio.
Il 23 marzo, a partire dalle 21, presso la Libreria Claudiana, via Francesco Sforza 12, Milano, il C.I.G. Centro di Iniziativa Gay, Arcigay Milano organizza una “veglia-dibattito”, con rinfresco, in attesa della decisione o per commentare a caldo la decisione dell’alta Corte, che infatti potrebbe essere sinteticamente comunicata già nella stessa serata.
Parteciperanno al dibattito, tra gli altri, gli avvocati Marilisa D’Amico e Vittorio Angiolini che la mattina del 23 marzo avranno trattato dinnanzi l’alta Corte i ricorsi, in qualità di legali di Certi Diritti ed altri. Daranno il loro contributo al dibattito anche l’avvocato Matteo Winkler, socio della Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBT, e, in qualità di moderatore, Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani.it fonte womenews
L'Australia fa la storia e riconosce legalmente il genere “non specificato”
L'Australia fa la storia e riconosce legalmente il genere non specificato
La battaglia di Norrie (in foto) è stata lunga e dura, ma alla fine ha vinto: sui suoi documenti ci sarà scritto “sesso non specificato”. Il governo del New South Wales emetterà, quindi, un certificato che sostituirà il tradizionale atto di nascita in cui c’è scritto che chi è nato è maschio o femmina.
Norrie, appartenente alla Sex and Gender Education Australia, al momento della nascita è stato registrato come uomo e, a seguito di tutto il cammino di transizione, è stata riconosciuta legalmente come donna. Ma Norrie non si sentiva soddisfatta che dovesse essere identificata come “donna” o come “uomo”. Aiutata da medici che hanno diagnosticato l’impossibilità di determinare il suo sesso, Norrie ha assunto un’identità androgina e si è battuta perché le fosse riconosciuta.
Il “sesso non specifico” è importante non solo per chi si sente androgino, ma anche per tutte quelle persone intersessuali che al momento della nascita vengono forzatamente registrate come maschietti o come femminucce, spesso a scapito della loro vera identità.
Immagino che molte testoline dl nostro emisfero si surriscalderanno nel disquisire su tale decisione, aggrappate come sono alla logica del “o si è bianchi o si è neri, o maschi o femmine”.
fonte queerblog
Vendola: il centro-sinistra ha bisogno di corpi viventi e non di mummie.
”Non abbiamo bisogno di una ri-Unione, ma di metterci in discussione per costruire una alternativa credibile per il Paese”. Sono le parole del Governatore uscente e candidato alla presidenza della regione Puglia per il centro sinistra Nichi Vendola, in un’intervista a Il Tempo . ”Dalle nostre parti si e’ sempre litigato troppo e discusso poco”, ha detto Vendola anche alla lyce della manifestazione di sabato scorso.
Per il elader di SeL ”ora e’ iniziato un nuovo corso” per il quale ”il centrosinistra non ha bisogno di mummie ma di corpi viventi”. Secondo Vendola la soluzione che si deve trovare non riguarda ”il leader ma essere considerati credibili dagli elettori grazie a una proposta che superi le vocazioni al minoritarismo”.
Vendola nel Partito democratico? ”I democratici potrebbero confluire in Sinistra e Libertà”, ha risposto in maniera ironica. Dunque serve ”una alternativa a Berlusconi”,
Non serve ”il revival della vecchia alleanza guidata da Romano Prodi” bensì qualcosa di nuovo ”da una nuova classe dirigente che abbia voglia di mettersi in gioco”.
fonte gaynews24
Premio Pier Vittorio Tondelli per saggi inediti e Tesi di laurea
Pier Vittorio Tondelli Il mondo della cultura non ha dimenticato uno dei suoi figli tra i più dolci e laboriosi, e neppure la sua Correggio. Parliamo di Pier Vittorio Tondelli, lo scrittore e poeta omosessuale strappato alla vita a trentasei anni, malato di aids. Fino al 30 giugno, coloro che lo desiderano potranno partecipare all’annuale Premio letterario che porta il suo nome. Due le sezioni suddivise: una per le tesi di laurea e una per saggi critici editi o inediti dedicati allo scrittore correggese. Una ottima occasione per ricordare di penna e di cuore Tondelli, lo scrittore scomodo, autore di romanzi, saggi, poesie, testi teatrali, esilaranti, magnifici nella loro rappresentazione, con un vulnus letterario inimitabile.
La generazione italiana degli scrittori degli anni Ottanta, ha trovato in Pier Vittorio Tondelli un magnifico esempio di cultura, instancabile nel rappresentare un mondo, anche quello omosessuale, fatto di ironia ma anche di appartenenza. Lo scrivere, per lui, era cibo su cui fiondare la mano armata di penna per raccontare mondi reali, fantastici, luoghi e genti che diventavano la nostra quotidianità. Riusciva a sentirsi solo tra la gente, disegnandosi ora scorbutico, nevrotico, ipersensibile, piagnucoloso e permaloso. Non sapeva, o cercava di nascondere a tutti, di avere un cuore nobile, una dolcezza raffinata, un talento letterario e umano raro. Una cultura, per vastità, vicina a quella di Pier Paolo Pasolini o di Mario Mieli se ce ne fosse stata data l’occasione e non si fosse suicidato in un bel triste giorno di marzo del 1983.
Tornando ai Premi, sono previste due sezioni per le Tesi di laurea: una riservata alle tesi di laurea triennale e ai diplomati in conservatori e accademie e una riservata alle tesi di laurea specialistica e di dottorato di ricerca. I vincitori vedranno pubblicati i loro lavori. Per i saggi, invece, il premio è in denaro, oltre a vedersi pubblicati, ma le opere in gara dovranno essere successive all’ottobre 2005. Una bella occasione per chi vuol cimentarsi non solo nella scrittura, ma nel ricordo di un letterato così importante come Pier Vittorio Tondelli. Qui il regolamento e tutte le informazioni necessarie.
fonte queerblog Foto | Windoweb
Arrestata banda: A Vicenza costringeva minore a prostituirsi
A Vicenza è avvenuto un caso di cronaca letteralmente odioso. Una banda composta di uomini adulti è stata arrestata per violenza sessuale nei confronti di un ragazzino di quindici anni, e per averlo costretto a prostituirsi per clienti omosessuali. Le prestazioni sessuali avvenivano in casa di un travestito, ed in cambio il ragazzino riceveva ricariche per il cellulare e qualche spicciolo. In questi giorni, i quattro imputati si sono presentati in tribunale. Due hanno scelto di patteggiare la condanna, mentre un terzo imputato ha chiesto il rito abbreviato. Per il quarto imputato è stata chiesta la perizia psichiatrica.
Le indagini per incastrare la banda di pervertiti sono iniziate nel 2006, dopo una telefonata anonima, e sono state moltissime le persone interrogate.
Il ragazzo era stato inoltrato in questo mondo da un amico di famiglia, molto stimato dai genitori del giovane, che spesso rimaneva solo con lui. In breve tempo l’uomo ha costretto il quindicenne ad uno stato di sudditanza psicologica, e dopo averlo presentato ai suoi colleghi, lo hanno costretto a prostituirsi nell’appartamento segreto.
Secondo quanto riportato, la banda concedeva il ragazzo per ogni tipo di prestazione sessuale, ad un prezzo di 130 euro.
fonte gaywave immagini desicomments
lunedì 15 marzo 2010
Forlì domani: “Aperitivo Blu” dedicato ai diritti Lgbt
Domani, martedì 16 marzo 2010, ore 19.00 presso il Ban Sabaii - via dei Filergiti 5, la GFE Forlì organizza e promuove l'aperitivo blu del mese di marzo intitolato "Dall'Europa a Forlì: dove si fermano i diritti LGBT?". La serata vedrà ospite Franco Grillini, Presidente onorario dell'Arcigay, che assieme a Sara Samorì, Consigliere Comunale PD - Comune di Forlì e Angelo Soragni Jr., Consigliere Comunale Lega Nord - Comune di Cesenatico, discuteranno sulle condizioni sociali e sui diritti delle coppie omosessuali d'oggi. L'intento del confronto è quello di comprendere meglio l'evoluzione della normativa europea nella lotta contro l'omofobia e la tutela dei diritti per le coppie dello stesso sesso. Dopo gli spiacevoli attacchi omofobici avvenuti a Roma il 25, 26 agosto e il primo settembre 2009, e nonostante l'approvazione delle "Risoluzione del Parlamento europeo del 18 gennaio 2006 e del 26 aprile 2007 sull'omofobia in Europa", quali sono le forme di tutela esistenti sul territorio nazionale e locale in questo senso? Quali provvedimenti può adottare un comune nei confronti della comunità LGBT presente sul proprio territorio?
Questi i temi affrontati all'aperitivo blu di domani, ultimo evento di una serie iniziata lo scorso ottobre 2009, in vista della Notte BLU 2010 che il Movimento Federalista Europeo anche quest'anno sta organizzando per il week-end dello Europe-Day, tra 8 ed il 9 maggio.
fonte romagnaoggi
Oscar Wilde: i suoi aforismi d’amore
E' uno dei poeti più amati ma soprattutto un grande conoscitore della vita. Oggi vi voglio proporre i suoi aforismi d’amore più belli: molti sono davvero celebri, altri sconosciuti ma riflettono sempre degli scorci di vita reali e concreti. Spesso ironico e cinico, divertitevi a leggere le sue frasi e magari a dedicare quelle che più vi piacciono. Perché l’amore è ovunque: basta saperlo ascoltare! Ed in molti vi riconoscerete ....Lisa
Milano, omofobia all'università Statale
Milano, omofobia all'università Statale
E il caso finisce al Senato accademico
Un 19enne stava attaccando volantini in università per promuovere un cineforum gay, quando un giovane lo ha pesantemente insultato: "Siete la feccia dell’umanità, qui per voi non c’è posto". Dell’episodio si discuterà martedì in Senato accademico. "È inaccettabile, servono provvedimenti esemplari", dice la preside di Agraria, a cui sono stati segnalati altri casi di omofobia
Prima i manifesti strappati dalle pareti, poi gli insulti urlati in pubblico: «Voi froci siete la feccia dell’umanità». È successo al polo di Biologia dell’università Statale, in via Celoria a Milano. Giacomo, studente di 19 anni, stava attaccando in bacheca volantini che promuovono una rassegna di cinema gay, quando un giovane lo ha avvicinato: «Attaccane un altro e ti ammazzo di botte — ha gridato — per voi malati qui non c’è posto». Era l’ora di pranzo di giovedì. Alla scena, durata diversi minuti, hanno assistito alcuni studenti, che hanno espresso solidarietà a Giacomo. Lo stesso hanno fatto ieri professori e ricercatori. Lo studente ora si dice «scosso e allibito».Della questione, di cui è informato il comitato Pari opportunità dell’università, si discuterà martedì nella riunione del Senato accademico. Per la studentessa Angelica Vasile, nel comitato, «purtroppo le segnalazioni simili in università non sono così rare: le riunioni del collettivo gay sono disturbate da insulti, e i volantini vengono strappati». Gli episodi di omofobia sono stati raccolti in una relazione inviata al comitato di cui fa parte la preside di Agraria, Claudia Sorlini: «Simili atti sono inaccettabili — dice — serve un’indagine rapida che individui i responsabili e, se ci sono gli estremi, decida provvedimenti esemplari».Il regolamento disciplinare della Statale prevede come massime punizioni la sospensione dagli studi fino a un anno o l’espulsione. A esporre la questione in Senato sarà la studentessa Alessandra Brambati: «Qualunque sarà la decisione — dice — manderemo una mail a tutti gli studenti per informarli». Il collettivo Gay Statale riunisce 220 fra studenti e studentesse e propone iniziative finanziate in parte dall’università. «Si deve garantire che la civile convivenza non sia compromessa — dice Enrico, il portavoce — anche perché la Statale si è sempre dimostrata attenta». Dallo scorso anno, l’ateneo consente agli studenti che cambiano sesso di registrare sul libretto il nuovo nome.
Pubblicato da notiziegay.it di Franco Vanni
Elezioni regionali. In Lombardia Penati non vuole la drag queen
E’ bastato che un candidato alle elezioni regionali lombarde, in corsa con Sinistra Ecologia e Libertà, si presentasse anche col suo nome da artista drag queen, per fare scoppiare la polemica. Prima il candidato presidente uscente Roberto Formigoni, e fin qui nulla da eccepire: si sa che certe cose non stanno nelle corde; poi gli si è accodato il presidente candidato del Pd, Filippo Luigi Penati. Una polemica tutta elettorale, dove il centrodestra ci si è fiondato a man bassa dopo un articolo su quel candidato apparso sul Corriere della Sera, tanto da far scendere in campo il capogruppo di Sel, Mario Agostinelli:
“In queste ore il centro destra sta dando prova del più severo ‘bigottismo’- dice Agostinelli - per nascondere le indecenze di casa propria. Formigoni fa come dice il vecchio detto della polvere e del tappeto: pulisce dove passa il prete. Coprono i loro errori alimentando un clima torbido intorno alle elezioni. Sono orgoglioso di rappresentare la lista di Sinistra ecologia e libertà in cui c’è una candidatura come Rovyna in una Regione in cui vengono discriminati gay e lesbiche anche nella pubblica amministrazione, in cui vengono scoperti laboratori in cui viene praticato l’aborto clandestino, in cui ad essere discriminate sono le donne che affrontano il dramma dell’interruzione di gravidanza nelle strutture sanitarie lombarde. Dove sta la solidarietà e il rispetto dell’essere umano in questa Lombardia?”.
Il candidato finito sulle forche caudine è Stefano Villani, detto Rovyna, di professione drag queen. Come sanno tantissimi di noi, le drag queen sono persone di spettacolo mica di strada; si esibiscono per lo più nelle discoteche dove fanno animazione o spettacoli. La maggior parte di loro è gay e da qui, probabilmente, l’alzata di scudi del responsabile del Sel. Che uno di questi artisti scenda in campo in politica, mettendoci il suo nome d’artista, non dovrebbe creare alcuno scandalo, la cosa che dovrebbe importare è quel che promette e farà se eletto. E invece a dar di contro ci è finito anche il candidato presidente Penati che lo ha tra i suoi sostenitori.
“Lui, lei o loro sono un numero di spettacolo. - dichiara il candidato del Pd in una trasmissione radiofonica - Io ne sapevo nulla. Quelli se ne approfittano per farsi un po’ di pubblicità. Io quel Villani non lo avrei candidato. Se non fossi candidato voterei Pezzotta”.
Pezzotta? Pezzotta chi? L’ex sindacalista fautore con altri del Family Day? Sì, proprio lui visto che non ci sono altre omonimie: Penati, Pd, voterebbe proprio Pezzotta, tanto da far dire a Franco Grillini, candidato Idv nella stessa regione:
“In democrazia evidentemente ognuno è libero di votare chi vuole, ma mi pare quantomeno bizzarro che un candidato presidente in piena corsa elettorale dichiari di voler votare per un altro candidato, sia pure ipoteticamente. Personalmente vorrei dire a Penati che io non voterei Pezzotta in nessun caso perché non mi rappresenta e perché in materia di diritti civili sostiene proposte e idee di un clericalismo del tutto anacronistico. Naturalmente ognuno ha il diritto di pensarla come vuole. Personalmente resto convinto che la Lombardia sia già una dittatura clericale formigonian-ciellina, e quindi non c’è alcun bisogno di passare da una dittatura clericale ad un’altra”.
Strana voglia quella lombarda di non volersi affrancare da una certa politica che da sempre è assente verso le persone lgbt. Milano ha la più vasta comunità omosessuale; la sua ricchezza è su molti settori quella creata da omosessuali, eppure è tra le regioni più silenti e menefreghiste in termini di diritti omosessuali. Da destra prima e ora, a quanto pare, anche a Penati certe omosessualità non piacciono tanto da scomodare uno “scomodo come Pezzotta. Ma per l’amor del cielo!
Intanto, in questi giorni, si fa un gran parlare di preservativi nelle scuole. I candidati omosessuali in Lombardia, Gabriele Strazio e Franco Grillini hanno chiesto l’abrogazione della circolare contro l’informazione sessuale e preservativi in scuole e università. Una circolare dell’Asl Milano, datata 18 giugno 2009, che ha letteralmente proibito ai propri operatori di fare informazione sessuale rivolta ai giovani in età adolescenziale nelle scuole e nei consultori della Regione ove: «non dovranno essere posti in essere momenti educativi diretti da parte degli operatori Asl».
Molti i collettivi studenteschi, anche omosessuali, che stanno appoggiando l’iniziativa, distribuendo preservativi gratuitamente negli atenei. L’iniziativa partita al al liceo Keplero sta ottenendo buoni risultati altrove. La prevenzione deve valere per tutti, non è e non può essere una questione di schieramento politico.
fonte queerblog Foto wikipedia
Teatro Bellini “Persone naturali e strafottenti”
“Persone naturali e strafottenti”: un classico al Teatro Bellini
la locandina dello spettacolo Napoli, notte di Capodanno. In una stanza presso un’affittacamere, fra festoni e palloncini di carta, si preparano i festeggiamenti: ci sono Violante (la padrona di casa, ex cameriera in un bordello) e Mariacallàs (l’affittuario, un travestito che cita Freud). E ci sono due amanti: il nero Byron e il bianco Fred (scrittore arrabbiato l’uno, studente omosessuale l’altro)…
E’ la storia raccontata in Persone naturali e strafottenti, la commedia tragicomica messa in scena per la prima volta da Giuseppe Patroni Griffi (interpreti: Pupella Maggio, Mariano Rigillo e Gabriele Lavia) nel lontano 1974 provocando, in un paese in cui essere omosessuali era ancora tabù, l’inevitabile scandalo.
A riproporlo al Teatro Bellini dal 19 marzo, riportandolo senza sforzo ai nostri tempi, è Luciano Melchionna sotto la direzione artistica di Andrée Ruth Shammah e l’interpretazione di Vladimir Luxuria e Daniele Russo con la partecipazione di Maria Luisa Santella e Timothy Martin.
Un testo ardito e quanto mai attuale dal linguaggio vivo e colorato i cui protagonisti sono quattro disperati alla deriva, che racimolano la loro umanità di diversi, di esclusi, di emarginati, nell’umiliazione, nell’azzardo del piccolo crimine, in un briciolo di disonestà per rubare la sopravvivenza quotidiana.
In occasione del debutto giovedì 18 marzo alle 11.30 presso il Teatro Bellini si terrà un convegno sull’opera di Giuseppe Patroni Griffi moderato dal Prof. Pasquale Sabbatino ed a cui interverranno Giorgio Albertazzi, il Prof. Paolo Bosisio, Raffaele La Capria e Aldo Terlizzi.
Mercoledì 24 marzo alle 18.00 i due protagonisti incontreranno il pubblico alla Fnac di Napoli in via Luca Giordano 59.
Il Teatro Bellini si trova in via Conte di Ruvo 4 a Napoli.
Orario spettacoli: ore 21.00 (mercoledì e domenica ore 17.30).
fonte napoligaypress
Roma - Distributori di condom al liceo: l'ok dei prof, il no del Vaticano
Dal 12 Marzo al Keplero: tre pezzi due euro. E arrivano anche gli assorbenti Il vicario del Papa, cardinal Vallini, preoccupato per la "banalizzazione della sessualità"
Roma - Il condom? Si compra a scuola. A inaugurare il nuovo corso sarà il liceo scientifico Keplero, che da venerdì ospiterà nei suoi bagni sei distributori di preservativi. È il primo istituto della capitale a mettere in pratica la mozione votata nel giugno scorso dalla Provincia di Roma, che si è impegnata a sostenere la diffusione dei profilattici nelle scuole superiori insieme a corsi antiaids. Acquisto discreto, veloce e anche a prezzo politico perché i condom verranno venduti a costi di fabbrica: 3 pezzi a 2 euro. Insieme ai preservativi saranno distribuiti anche gli assorbenti.E subito il Vaticano, per bocca del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ribadisce la sua condanna all'iniziativa, esprimendo "viva preoccupazione per le banalizzazioni della sessualità". Lo stesso Vallini, in una nota diffusa all'indomani dell'approvazione della mozione, aveva detto che la distribuzione dei preservativi a scuola "non può trovare consenso nella comunità ecclesiale di Roma e nelle famiglie cristiane seriamente preoccupate dell'educazione dei loro figli". "Il liceo Keplero, il suo preside, il consiglio scolastico stanno dando prova di grande coraggio - dichiara invece il coordinatore del Gruppo Federato della Sinistra, Gianluca Peciola, che propose la mozione in Provincia - Il mio impegno è sostenere istituzionalmente tale intervento e fare in modo che altri istituti raccolgano questa preziosa iniziativa". La distribuzione dei preservativi, frutto della collaborazione tra il liceo, l'associazione ScuolaZoo e la Lila, la Lega italiana lotta contro l'aids, che terrà corsi di informazione sessuale e di prevenzione al virus hiv, è stata preceduta da una discussione e da una votazione all'interno del consiglio d'istituto. "Abbiamo accolto l'invito della Provincia ad installare distributori di profilattici per prevenire malattie sessualmente trasmissibili - racconta Luigi Barbaro, docente del Keplero - Ne abbiamo parlato un mese fa in consiglio d'istituto e abbiamo approvato il progetto all'unanimità. Resistenze? No, nessuna". "E' un passo avanti importante che la nostra scuola fa per prima - dice con orgoglio Alberto Belloni, rappresentante degli studenti - un modo per affrontare realmente i problemi dei giovani". E ScuolaZoo: "La scuola diventa fonte di tutela di noi studenti a 360 gradi. I distributori di sicurezza sono il mezzo più semplice per ovviare ai problemi legati al sentimento di vergogna e all'elevato costo dei prodotti anticoncezionali".
Pubblicato da notiziegay.it di Cecilia Gentile
Iscriviti a:
Post (Atom)