sabato 2 maggio 2020

Teatro> Progetti stoppati anche per Alessandro Bertolucci: “La crisi ha evidenziato le fragilità del nostro sistema”

Anche per Alessandro Bertolucci, attore e produttore lucchese che vive a Castelnuovo di Garfagnana, il lock down da coronavirus ha interrotto uno o più progetti, uno o più lavori. La sua, lo abbiamo scritto anche ieri, è stata una delle categorie più colpite e penalizzate, in un paese come l’Italia in cui manca spesso una visione aperta e le professioni legate a teatro e cultura sono considerate quasi di serie B o semplicemente hobbystiche.

Alessandro conosce bene questo mondo, ma anche quello del cinema e della tv dove ha lavorato in passato e continua a lavorare.

“L’effetto coronavirus – esordisce Bertolucci – ha colpito anche me, ovviamente. A marzo dovevano iniziare le riprese di un film americano sulla vita di San Francesco in cui recitavo, ovviamente è stato tutto stoppato.
Inoltre stavo producendo film con la mia casa di produzione DubLab e il progetto è slittato. Sul territorio avevo altri progetti, come le lezioni di teatro con le scuole e le lezioni di doppiaggio nei reparti di pediatria con il progetto “Doppio Sorriso”, che ovviamente sono stati interrotti. A dire il vero ci stiamo reinventando, proseguendo le attività on-line e magari il futuro andrà in questa direzione ma è evidente che non è la stessa cosa, dato che il teatro necessita del contatto umano, sia sul palcoscenico che con il pubblico”.

Periodo che sta dando a Bertolucci diversi spunti di riflessione. “La situazione attuale ha messo a nudo diverse fragilità del nostro paese, vedi la diffusione della tecnologia sul territorio. Svolgendo didattica on-line mi sono reso conto che oltre la metà delle famiglie ha problemi di connessione internet pessima o di mezzi informatici inadeguati. Non parlo delle nostre piccole realtà, è così anche in città: la gente magari spende in cellulari iper tecnologici e ha computer obsoleti”.

Altro nervo scoperto è legato al mondo dello spettacolo, dello show business italiano in generale, sul quale l’attore lucchese ha pubblicato un post – riflessione interessante sul proprio profilo: “Le problematiche messe in evidenza dal questa fase sono sostanzialmente due.

Una è attuale: fermo restando che i provvedimenti di contenimento dei rapporti umani e sociali sono stati doverosi per salvaguardare la salute e pertanto non si poteva agire diversamente, abbiamo capito, se ancora ce ne fosse bisogno, che in Italia nel 2020 l’arte, la cultura, lo spettacolo sono considerati lavori di serie B. Eppure, limitandomi al mio caso, io faccio questo mestiere da una vita e sono un contribuente. E’ una questione di dignità! L’altro aspetto è storico, e la responsabilità è di tutto il nostro mondo, da decenni vedo il nostro settore piegato ai desideri della politica o di poteri forti, invaso da raccomandati e poco capaci, i soldi pubblici spariscono presto o sono appannaggio di pochissime produzioni: così abbiamo contribuito a non rendere dignità al nostro mestiere e la mentalità generale ne risente”.

Per quanto riguarda i sostegni dello Stato al settore dello spettacolo, come li ritiene? “Personalmente ho ricevuto i 600 euro di bonus ma so che in tanti non li hanno ricevuti perché non rientrano nei parametri. Qua viene alla luce un’altra problematica, un settore poco se non per niente regolamentato, così sono proprio i lavoratori meno strutturati, che magari avrebbero più bisogno, a non poter accedere agli aiuti”.

Uno sguardo al futuro, come vedi la ripartenza del teatro, del cinema, dello spettacolo in generale? “Ritengo che il nostro settore sarà tra gli ultimi a ripartire, non so se sarà possibile prima del 2021. Non vedo possibile fare spettacoli teatrali dato che non è possibile fare assembramenti di persone e senza pubblico non è sostenibile. Diversa la situazione del cinema, ci si potrà affidare all’on-line ma anche in questo caso dovremo attendere le normative, magari sarà possibile recitare con certificato medico, non so! E’ evidente, in ogni maniera, che il problema economico c’è e ci sarà, non ci sarà lavoro per tutti”.
fonte:  di simone pierotti www.lagazzettadelserchio.it

Fashion> Balenciaga: passerella sott'acqua contro il climate change

La protesta di Demna Gvasalia: la sfilata AI 2020 2021 è sommersa per ricordare a tutti che il livello degli oceani si sta alzando


Sfilata sott'acqua per Demna Gvasalia che ha presentato l'autunno inverno 2020 di Balenciaga portando in passerella l'onnipresente minaccia del cambiamento climatico.

Dopo aver messo al centro della sua sfilata primavera estate 2020 il blu Unione Europea, il direttore artistico del brand e fondatore di Vetements ha invitato giornalisti e fashion people in uno studio cinematografico a Saint-Denis, che ha deliberatamente allagato con un riferimento inquietante al fatto che il livello degli oceani si stanno alzando.

Come conseguenza dell'allagamento, nessuno ha potuto sedersi in prima fila perché le sedie erano sott'acqua. Gli ospiti hanno preso posto dalla terza fila in su, anche per evitare di essere schizzati da modelli e modelle (è stato fatto uno street casting) mentre incedevano sulla passerella. Ancora più inquietante dell'acqua? L'ampio schermo a LED sospeso sul soffitto: vi sono state proiettate immagini preoccupanti in un montaggio serrato: da uno sciame di corvi hitchcockiani a lava e fiamme bollenti. 

Intanto, cappotti in pelle tipo Matrix, kit del Balenciaga Football Club e tute gym-glam sfilavano davanti agli spettatori, mentre l'acqua rifletteva le inquietanti scene presentate sullo schermo.
Qui potete vedere > tutti i look della sfilata  
fonte:  www.vogue.it

Made In Italy> Cambio Vita: la storia di Francesco Gentile e Chiara Catone, designers di moda ecosostenibile


Torna l'appuntamento di D.it con le donne e gli uomini capaci di reinventarsi puntando tutto sui propri sogni. Arrivano da tutto il mondo, si sono lasciati alle spalle vite e lavori molto diversi: ad accomunarli è la passione per la moda. Abbiamo incontrato Francesco Gentile e Chiara Catone: ecco cosa ci hanno raccontato

Francesco Gentile e Chiara Catone, (in foto) classe 1989, laurea in giurisprudenza uno, in lettere classiche l'altra, avvertono ad un certo punto della loro vita l'esigenza di evadere dalla prospettiva di un lavoro monotono e grigio, per dedicarsi totalmente ad un progetto fino a quel momento vagheggiato, ma mai messo in pratica: un marchio di prêt-à-porter, espressione ad un tempo della loro creatività e del valore della manifattura Made in Italy. Nasce così nel 2017 Gentile Catone, unione dei loro cognomi, brand noto per le stampe sofisticate e i materiali pregiati ed ecosostenibili.  

Come è nata l'idea di "mollare "tutto" e buttarvi in questa nuova impresa?
Cambiare vita significa delle volte progredire. E il progresso molto spesso nasce da un atto di ribellione. Questo è stato il nostro caso: una laurea in giurisprudenza e una in lettere classiche, un lavoro come avvocato e l'altro presso l'Accademia della Crusca, una vita già scritta senza possibilità di creare, di osare. Un giorno Francesco torna a casa e lancia un'idea: dobbiamo avere un progetto tutto nostro! È come se si fosse aperto un varco nella nostra vita, la possibilità finalmente di far esplodere quel germe creativo fin allora represso. Da lì ci siamo lanciati in quello che oggi rappresenta il core business della nostra azienda: camicie in seta stampate, che oggi esportiamo in tutto il mondo.

Cosa vi ha spinto a rischiare? A cambiare completamente?
Non è stato assolutamente facile, stavamo buttando all'aria anni e anni di studio e fatica e posizioni lavorative tutto sommato "sicure", per un lavoro a noi ignoto, uno "stupido" sogno. Che però non ci faceva dormire la notte. E allora realizzare se stessi è stato più forte della paura di fallire. Oggi le persone non investono nella propria felicità, ed è forse questo uno dei più grandi limiti della cultura occidentale. Noi ci abbiamo provato.

Il nome del brand da dove nasce? Ha una storia?
È l'unione dei nostri cognomi: Francesco Gentile e Chiara Catone, Gentile Catone. Come se fosse nostro figlio. 
Da dove arriva la vostra passione per la moda?
Da sempre siamo stati affascinati dal settore moda e forse il nostro destino era un po' scritto nel nostro DNA: mio nonno (di Chiara) era direttore commerciale della Necchi (azienda di macchine da cucire) negli anni 60 e la zia di Francesco aveva un'azienda di confezione tessile.

Chi ha creduto per primo nelle vostre creazioni?
Sicuramente le nostre mamme, certo, all'inizio sono rimaste sconvolte perché appartengono alla generazione che ha il mito del posto fisso ma non appena hanno visto sulla prima camicia l'etichetta con i nostri cognomi, hanno appoggiato il progetto. Lo ricordo come fosse ieri, era una sera d'estate e cenavamo fuori sul terrazzo. Abbiamo brindato.

Come usate i social media? Qual è quello che secondo voi aiuta di più nelle vendite?
I social media oggi sono molto importanti, rappresentano, se usati in modo corretto, una democratizzazione della pubblicità. Molti nostri clienti sono arrivati da Instagram, ci chiedevano in quali store fossimo presenti. E per alcuni di loro abbiamo anche realizzato dei capi bespoke. È bello vedere come delle signore di Melbourne o di Seul riescano a comunicare con noi e a ordinare i loro capi in "diretta". Lavoriamo spesso con stylist e fotografi che ci contattano direttamente sui nostri profili Instagram e Facebook per realizzare editoriali e campagne social. Il ritorno d'immagine è davvero enorme.

Il profilo Instagram Gentilecatone_official  > QUI 

In che modo hanno aiutato il vostro business?
Sicuramente il mondo del retail è ancora molto ancorato ad un sistema whole-sale legato agli show-room, anche se, a nostro parere, soprattutto dopo questa crisi socio-sanitaria globale, i rapporti verranno a ridefinirsi. Farà davvero la differenza una buona immagine social.

Dopo quanto tempo avete cominciato a guadagnare?
Il mondo della moda è sicuramente un settore dove all'inizio investi ingenti quantità di denaro senza vedere alcun ritorno economico. Sono semi lanciati in attesa dei frutti. Per quanto riguarda noi, abbiamo iniziato a guadagnare dopo la terza stagione, quando siamo riusciti ad ampliare la distribuzione. I clienti sono passati e ripassati in show-room e alla fine si sono convinti.

Dove producete?
Completamente nell'area di Pescara, nostra città di origine, in Abruzzo. A dirla tutta siamo stati molto fortunati, quest'area rappresenta un distretto di façon tessile di alto livello, con una straordinaria ramificazione di know-how nel settore dell'abbigliamento, dalla jeanseria all'haute couture. Definiamo la nostra "moda ecosostenibile" perché facciamo un’accurata selezione di aziende con specifiche certificazioni di sostenibilità ambientale che producono tessuti a basso impatto ambientale. Anche la manodopera è abruzzese, quindi locale, e tutelata.

Avete fatto corsi specifici prima di cominciare? Quali sono le difficoltà pratiche che avete dovuto affrontare?
In realtà all'inizio eravamo completamente inesperti, come dei bambini che mettono piede a scuola il primo giorno. I primi tempi è stata durissima, ricordo ancora quando in confezione ci parlavano dei singoli componenti di una camicia e ci guardavamo spaesati non sapendo di cosa stessero parlando. Ma andando ogni giorno in confezione, al ricamificio, allo studio di modellistica, al taglio, ci siamo perfettamente formati in "bottega": come avveniva una volta. Per perfezionare la nostra conoscenza nel campo abbiamo poi seguito un corso di graphic design che ci ha fornito le competenze per le nostre stampe.

Facendo un primo bilancio, siete contenti della vostra scelta?
La risposta è assolutamente si! Anzi, ci pentiamo di aver rimuginato a lungo. Ci svegliamo alla mattina con una voglia di fare e un'energia che non avevamo mai sperimentato, prima.

Progetti futuri?
Vorremmo sicuramente ampliare la nostra rete distributiva per quanto riguarda il settore fashion, ma abbiamo anche qualche altro sogno nel cassetto, ci piacerebbe molto riversare la nostra fantasia nel settore design, arredamento e oggettistica.

Dove vendete maggiormente?
Vendiamo soprattutto nei paesi asiatici: Corea e Giappone in primis. Anzi, è stato proprio questo mercato a darci fiducia per primo, con un grande cliente che ci ha scoperti per caso in fiera.
< Foto Collezione ss 20 Gentile Catone

Fondi per iniziare?
Abbiamo iniziato la nostra attività investendo i primi soldi guadagnati con il nostro lavoro, poi sono intervenute le nostre famiglie che ci hanno sostenuto sia moralmente sia economicamente.

Questa quarantena vi creerà problemi? Come ripartirete?
Dobbiamo ammettere che la quarantena ha creato una grande flessione delle vendite della collezione FW 20/21, interrotte a inizio campagna vendite lo scorso febbraio. Senza dubbio anche le vendite della SS 21 saranno condizionate dall'impossibilità o quantomeno difficoltà negli spostamenti dei buyer, ovvero i negozianti, che avranno i magazzini ancora pieni di capi invenduti. Ma il sistema moda, una volta tornati alla normalità, tenderà sicuramente a premiare la qualità sulla quantità. Noi ci crediamo ancora. Creeremo delle collezioni più piccole, come consigliatoci saggiamente anche da Sara Maino di Vogue Talents e Camera Moda/Buyer, e ci focalizzeremo sulle nostre peculiarità: stampati di alta qualità, ecosostenibili e sofisticati.

Cosa fate durante il lockdown?
Questa lunga quarantena è stata per noi come una vacanza forzata, ma benefica. Abbiamo ogni giorno cercato di darci degli obiettivi, ma anche di allentare un po' i ritmi pesanti delle scadenze del settore moda. E abbiamo riscoperto delle piccole gioie. Oltre a cucinare e mangiare in continuazione, leggere e cimentarci come TikToker, abbiamo coltivato due nostre passioni comuni: l'illustrazione e il set design.

venerdì 1 maggio 2020

Arte. Fondazione Pistoia Musei: proiezione online di “Robert Doisneau. La lente delle meraviglie”

In attesa di riaprire presto la mostra SEBASTIÃO SALGADO | EXODUS. In cammino sulle strade delle migrazioni, la FONDAZIONE PISTOIA MUSEI invita domenica 3 maggio 2020 alla proiezione online del film documentario ROBERT DOISNEAU La lente delle meraviglie di Clementine Deroudille.



Straordinario ritratto di uno dei più grandi fotografi del XX secolo, il film racconta la vita di Robert Doisneau, da giovane ragazzo di periferia a superstar della fotografia. Noto per capolavori come Il bacio e per un approccio profondamente umanista, Doisneau è stato definito il più grande ritrattista della felicità umana.

Per vedere gratuitamente il film CLICCA QUI e inserisci il codice Wanted2109.
Sarà possibile collegarsi dalle ore 24.00 di sabato 2 maggio alle ore 24.00 di domenica 3 maggio 2020.

Prossimi appuntamenti DomenicaDOC:

David Lynch: The Art Life – domenica 10 maggio
Bansky Does New York – domenica 17 maggio
In collaborazione con Wanted Cinema

INFO
Fondazione Pistoia Musei
info@fondazionepistoiamusei.it
www.fondazionepistoiamusei.it

fonte: www.buongiornoonline.it

Nel nuovo spot, ideato da Armando Testa, Lavazza ha deciso di affidarsi alla voce e alle parole ormai famose di Charlie Chaplin, pronunciate nel discorso finale del film “Il Grande Dittatore”

Si ispira ai valori raccontati nel famoso discorso all’umanità di Charlie Chaplin del 1940 tratto dal film “Il Grande Dittatore” il nuovo spot di Lavazza, firmato da Armando Testa.



Si tratta di una nuova campagna pubblicitaria globale che segna un capitolo importante nella comunicazione di Lavazza, grazie a un contenuto forte, un approccio creativo di grande impatto e un linguaggio contemporaneo che interpreta e promuove i valori universali, parte integrante della visione del brand.

“Vogliamo parlare al cuore delle persone con un messaggio positivo che arriva dal passato – ha dichiarato Carlo Colpo, group marketing communication director and brand home director dell’aziendaa -. Lavazza prende posizione e decide di andare oltre il ruolo affidato alla comunicazione di marca, facendosi portavoce di un appello potente a favore del risveglio della sensibilità individuale. È questo il buongiorno di una “nuova umanità” che fa del progresso, della sostenibilità e della tolleranza le basi sulle quali fondare il nostro prossimo rinascimento”.

#TheNewHumanity è il concept che ispirerà da oggi diversi progetti di Lavazza, tra cui il nuovo Calendario 2021, in un percorso coerente e integrato con la comunicazione della marca.
La campagna, che vede protagoniste anche le storiche immagini realizzate da Steve McCurry, oltre che da Dennis Stock e Jerome Sessini dell’agenzia Magnum Photos, è accompagnata dalle note di “Rain, in your black eyes” del musicista Ezio Bosso.

 Lavazza - il video Good morning Humanity cliccaQUI

Lo spot sarà in onda sulle principali emittenti televisive nazionali a partire dal primo maggio e sarà esteso ad altri mercati. Alla campagna hanno lavorato per Armando Testa il direttore creativo esecutivo Michele Mariani, i direttori creativi Andrea Lantelme (art) e Federico Bonenti (copy).
La casa di produzione è Movie Magic International. Consulenza di produzione e gestione licenze: The Producer International.
fonte:  www.brand-news.it

Moda, Anna Wintour ospite di Naomi Campbell: la fase 2 e una ‘profezia’

Dall'emergenza coronavirus al tema del Met Gala del 4 maggio prossimo, annullato per la pandemia.

Indietro non si torna. La pandemia di coronavirus farà da spartiacque decisivo per il mondo del fashion. Lo ha anticipato, nei giorni scorsi Re Giorgio (Armani), lo ha sancito anche nostra Signora della moda internazionale, Anna Wintour. 

Intervistata via Zoom da Naomi Campbell, la direttrice di Vogue Usa ha rivelato di aspettarsi un futuro che vedrà sì al centro la creatività, una maggiore attenzione alla sostenibilità e a meno sprechi, ma anche meno sfilate e meno lusso. Non è finita: in vista dell’arrivo del 4 maggio sembra di assistere, per giunta, all’avverarsi di una profezia
In foto: Anna Wintour e Naomi Campbell insieme a New York (in uno scatto di qualche anno fa)

IL LOCKDOWN COME “PAUSA DI RIFLESSIONE” - "Questo terribile evento ci ha fatto capire che dobbiamo cambiare e che saremo in grado di farlo", ha detto la Wintour. E quindi "ripensare agli sprechi, ai soldi, al consumismo e agli eccessi a cui tutti, me per prima, ci siamo abbandonati". L’occasione della chiacchierata online con la super top è stata l’ultima puntata dello show su YouTube ‘No Filter with Naomi’.
UN ‘PRESAGIO’ IMPRESSIONANTE - La storica direttrice (a vita) della rivista più prestigiosa del mondo fashion si è anche soffermata con la Venere nera (prima modella di colore a guadagnare la copertina della versione inglese di Vogue, nel 1987) su un particolare che avrebbe riguardato il prossimo Met Gala, previsto per lunedì 4 maggio a New York e rinviato a data da destinarsi per il coronavirus.

La Wintour, che è anche madrina della serata, ha infatti sottolineato come il tema scelto per questa edizione avesse un titolo che ora sembra premonitore: il rapporto tra moda e tempo e il suo continuo rinnovamento, in omaggio alla mostra ‘About Time: Fashion and Duration’. Organizzata dal Costume Institute del Met, il Metropolitan Museum of Art di New York che quest’anno festeggia il suo 150esimo anniversario, l’esposizione è stata spostata a ottobre. “Non riesco a immaginare un altro tema più in sintonia con i nostri tempi", ha detto Anna a Naomi.
fonte:  www.tgcom24.mediaset.it

giovedì 30 aprile 2020

Cultura: Il Teatro Alla Scala di Milano riapre a settembre

“Il Teatro ricorderà le vittime del Coronavirus con la Messa da Requiem di Verdi in un concerto al Duomo di Milano. Poi la Nona Sinfonia di Beethoven in omaggio al personale medico nella Sala Piermarini"



Nelle tenebre che avvolgono i lavoratori dello spettacolo e i loro destini, ad oggi più incerti che mai, pare affiorare una luce. Il Teatro Alla Scala di Milano riaprirà il sipario a settembre. Il Consiglio di Amministrazione riunitosi lunedì 27 aprile, infatti, ha approvato all’unanimità la proposta di programmazione autunnale presentata dal Sovrintendente Dominique Meyer. 

La programmazione sarà caratterizzata dalla presenza di alcuni tra i maggiori artisti del panorama internazionale: oltre al Direttore Musicale Riccardo Chailly saliranno sul podio tra gli altri Zubin Mehta e Christian Thielemann, e potremo ascoltare i pianisti Maurizio Pollini e Daniel Barenboim, la violinista Anne-Sophie Mutter e tra i cantanti Anna Netrebko.

“La Scala desidera innanzitutto rendere omaggio alle vittime della pandemia, una tragedia globale che ha colpito Milano e la Lombardia in modo particolarmente crudele” si legge nel comunicato. “Il Teatro le ricorderà con la  Messa daRequiem di Verdi eseguita dai complessi scaligeri diretti dal Direttore Musicale Riccardo Chailly. Il luogo d’elezione per questo concerto, da tenersi nei primi giorni di settembre, è il Duomo di Milano. Sono allo studio due repliche che la Scala desidera offrire a Bergamo e Brescia, tra le città lombarde più colpite dall’epidemia”.

La ripresa dell’attività nella sala del Piermarini avverrà nel pieno rispetto delle norme di sicurezza per gli artisti e per il pubblico: oltre a mantenere il coordinamento costante con il Sindaco di Milano e Presidente della Fondazione Giuseppe Sala, la direzione del Teatro è in contatto regolare con il Governo per mantenere l’aggiornamento sugli sviluppi della situazione sanitaria.   

Il ritorno nella sala del Piermarini dovrà avvenire con un forte messaggio di speranza e unità: la Nona Sinfonia di Beethoven, sempre diretta dal Direttore Musicale Riccardo Chailly, in una serata speciale dedicata al personale medico nell’anno beethoveniano. 
Altre presenze concertistiche di grande prestigio programmate per settembre sono il concerto della Staatskapelle Dresden diretta da Christian Thielemann e quello del pianista Maurizio Pollini mentre a novembre è previsto il recital di Anna Netrebko e a dicembre quello di Daniel Barenboim. Anche Anne-Sophie Mutter ha dato la sua disponibilità a partecipare a un concerto diretto da Riccardo Chailly.  

La programmazione operistica riprende dopo un lungo e drammatico periodo in cui il Teatro non ha potuto offrire al pubblico la propria voce, i propri spettacoli e gli artisti più prestigiosi, il che ha generato, tra l’altro, un grave azzeramento degli incassi di biglietteria che ha imposto riflessioni urgenti e inaspettate anche sotto il profilo economico e finanziario, La Scala programma la ripresa di tre grandi produzioni scaligere, spettacoli che hanno fatto la storia del nostro Teatro: La traviata, diretta da Zubin Mehta, nello spettacolo di Liliana Cavani a settembre, Aida, diretta da Riccardo Chailly, nello spettacolo di Franco Zeffirelli con le scene di Lila de Nobili a ottobre e La bohème, con direttore da definire e spettacolo di Franco Zeffirelli.

Anche per l’attività del corpo di ballo si prevede la ripresa a settembre con un Gala cui seguirà il ritorno di due spettacoli di grande storia e prestigio: a settembre La dame aux camelias, coreografia di John Neumeier e a ottobre Il lago dei cigni, coreografia di Rudolf Nureev.
 Il lavoro di programmazione prosegue e i dettagli sul calendario, i cast e le modalità di acquisto saranno comunicate successivamente.  
fonte: www.huffingtonpost.it   photo: Vincenzo Lombardo via Getty Images

Ed Sheeran, il suo pub chiude per il coronavirus e lui paga il personale di tasca sua: “Ed vuole fare quello che può per aiutare”

Nonostante il coronavirus, che ha imposto da marzo la chiusura di locali e ristornati in tutto il Regno Unito, Ed Sheeran ha deciso di continuare a pagare lo stipendio a tutto lo staff del suo pub “Bertie Blossoms”. Il cantante e il suo manager Stuart Camp, co-proprietario dell’attività, hanno inoltre deciso di non avvalersi degli aiuti governativi per non pesare sulle tasche dei contribuenti.

Nel Regno Unito i propretari dei locali possono infatti ridurre dell’80% la paga dei propri dipendenti e avere accesso ad alcune forme di sostegno da parte del Governo. Il portavoce del cantante ha però dichiarato che “l’attività non ha chiesto e non chiederà nessun contributo governativo. Inclusi congedi, assegni, prestiti o altro”.

MENTRE VICTORIA BECKHAM: Chiede aiuto al governo per pagare i dipendenti e rinuncia al suo salario (con un patrimonio da 384 milioni di euro)

Un milione di sterline in beneficenza – Ed Sheeran avrebbe anche messo mano al suo patrimonio personale per aiutare diversi enti benefici sparsi per il Paese. “Ed vuole fare quello che può per aiutare. Ha diviso la cifra a sei zeri tra vari enti caritatevoli locali per sostenere gli sforzi della comunità. Ed è molto coinvolto nell’area in cui vive e sa che la sua donazione può fare un’importante differenza. Tutti gli sono molto grati”, ha fatto sapere una fonte vicino al cantante.
fonte:  www.spyit.it

#iorestoacasa: su Chili arriva ‘Istmo’ il film con l’amata Agrado di ‘Tutto su mia madre’

In attesa di capire quale sarà il futuro dei cinema, dal 20 maggio arriva in prima assoluta su Chili per la campagna #iorestoacasa 'Istmo', il film di Carlo Fenizi con l'amatissima Antonia San Juan.

La pellicola diretta da Fenizi, con Michele Venitucci, Caterina Shulha e Timothy Martin (oltre alla già citata San Juan), segue la doppia vita di Orlando: traduttore e “influencer”. Lui è vittima e al tempo stesso specchio di una società che unisce solo in apparenza, separandoci inevitabilmente.
“In questo momento storico così delicato, il film rappresenta un ulteriore possibile spunto di riflessione sul valore delle relazioni autentiche e sul legame con la pienezza della vita”
Carlo Fenizi
Il nostro protagonista è come l’istmo di un fiume: Orlando o è un’anima sospesa, tra due generazioni, due esistenze, tra una solitudine autoindotta e claustrofobica e una tensione verso l’esterno. Il film prodotto da Tejo, di cui vi mostriamo il trailer in esclusiva, sarà disponibile in prima assoluta dal 20 Maggio su Chili.
Vi lasciamo al trailer e alla trama del film. Ecco il trailer in esclusiva, clicca QUI

 

Istmo il film: sinossi


Orlando lavora da casa, una gabbia da cui non esce mai, traducendo dallo spagnolo vecchi film latinoamericani e nella sua vita parallela è un influencer. Tra le trame della sua quotidianità rituale e monotona, caratterizzata da tante piccole manie, emicranie e incubi notturni, orbitano una serie di personaggi variopinti e misteriosi, tra cui il coinquilino Amad, con cui è costantemente in conflitto e che si rivelerà portatore di un’inattesa identità. Solo Marina, una rider che gli consegna regolarmente il cibo a domicilio, riuscirà ad aprirgli nuovi orizzonti verso il “fuori”.
fonte:      www.funweek.it   Crediti foto@Ufficio stampa Manzo&Piccirillo

Lgbt: IL MIT lascia l’ONIG. “Siamo pronte a trovare nuovi percorsi per tutelare la salute e il benessere trans in dialogo con tutti e tutte"

Il MIT Movimento Identità Trans è stato socio fondatore nel  1998 dell’ONIG Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere. L’Osservatorio, voluto fortemente dalle attiviste MIT, era nato come rete tra i vari professionisti che si occupano del percorso di affermazione di genere e l’attivismo trans per “favorire il confronto e la collaborazione di tutte le realtà interessate ai temi del transgenderismo [...] al fine di approfondire la conoscenza di questa realtà a livello scientifico e sociale e promuovere aperture culturali verso la libertà di espressione delle persone  transgender in tutti i loro aspetti”, come si legge nello statuto dell’Osservatorio. Per molti anni il lavoro dell’ONIG ha sicuramente permesso a molte persone di poter seguire il proprio transito seguendo quelli che all’epoca erano i criteri scientifici internazionali.

Dal 1998 il mondo è cambiato e sicuramente è cambiato quello trans. Nel mondo occidentale post-moderno si stanno affacciando nuove esperienze transgeneri che non fanno più riferimento alla cultura binaria di stampo patriarcale, anche se a nostro giudizio l’esperienza transgenere è sempre antibinaria. Soprattutto assistiamo ad una maggiore consapevolezza della nostra comunità su quali sono i propri bisogni e come raggiungere il proprio benessere.

Se negli anni ’90 era una comunità che si affidava completamente alla scienza perché si veniva da un passato dove i servizi di tutela della salute trans erano praticamente assenti e tutto era affidato al privato o al faidate, oggi le comunità trans e non binarie si pongono come interlocutrici della comunità scientifica dalla quale pretendono ascolto dei propri bisogni in un’ottica di autodeterminazione e della piena depatologizzazione. “Il corpo è mio e lo gestisco io” dichiaravano le femministe tra gli anni 60 e 70 del XX secolo.

Anche le persone trans vogliono tornare a gestire i propri corpi ma volendo continuare a tutelarsi. Infatti chiediamo che sia il servizio sanitario nazionale ad occuparsi della nostra salute ma dando a noi modo di compiere le nostre scelte sui nostri corpi. Vogliamo tornare alla storia dei consultori nati nel nostro Paese dopo le lotte condotte dalle donne e introdotti alla fine degli anni 1970.  Vogliamo che i nostri consultori siano luoghi non solo di cura in senso tradizionale ma anche di dialogo, luoghi di socializzazione, luoghi dove saperi scientifici e saperi trans trovano la modalità di potersi incontrare e produrre uno scambio proficuo che porti a nuove elaborazioni e idee per la tutela della nostra salute. Proprio per quanto esposto fin’ora come MIT abbiamo riflettuto profondamente sul nostro ruolo all’interno dell’ONIG e siamo arrivate alla conclusione che per noi quell’esperienza sia giunta al suo termine. Pur non facendo più parte dell’Osservatorio il MIT rimane aperto al dialogo con i/le professionisti/e, i/le ricercatori/trici e tutte e tutti le/gli altr* attivist* e siamo aperte a trovare nuovi percorsi per tutelare la salute e il benessere della nostra comunità.

martedì 28 aprile 2020

Cinema: Sean Penn paga i tamponi per i più poveri di Los Angeles

La sua associazione arriverà ad effettuare 100mila tamponi al mese.

Dall'inizio della diffusione dell'epidemia, sono molti i volti noti che hanno dedicato parte del proprio tempo a dirette social su questo tema o a raccolte fondi. Ma Sean Penn ha fatto di più, si è rimboccato le maniche ed è sceso in campo per combattere in prima linea.

Penn, infatti, ha scelto di lavorare insieme ai ragazzi della sua associazione caritatevole, la Core, recandosi nei quartieri meno abbienti della sua città, Los Angeles, per garantire l'accesso alle cure e ai tamponi alle persone più povere, che non hanno un'assicurazione sanitaria.

L'attore ha raccontato che i soccorritori sono ormai allo stremo delle forze: «Quindi mi è sembrata una mossa dovuta quella di aiutarli. Dopo due settimane, Core ha effettuato ben 30 mila tamponi. Con questo ritmo dovremmo arrivare a 100 mila al mese».

 
Trovandosi a stretto contatto con persone potenzialmente infette, lo stesso divo di Hollywood deve sottoporsi ogni giorno al tampone. Penn e la sua associazione stanno offrendo un contributo molto importante per fronteggiare il virus. 
fonte: Credits photo: Youtube/ Hindustan Times www.r101.it

M-ASK, nasce a Napoli la mascherina ecosostenibile con filtri low cost

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Michelle Obama si racconta nel documentario “Becoming” su Netflix

Dopo Michael Jordan e i suoi Chicago Bulls stavolta Netflix porta nelle case l’ex First Lady Michelle Obama.



Il 6 maggio arriva il documentario Becoming, una produzione originale del colosso streaming  in collaborazione con la Higher Gound e la Big Mouth
Production. Il documentario  diretto da Nadia Hallgren racconta il tour di Michelle Obama attraverso 23 città differenti.
Becoming è uno sguardo intimo nella vita dell’ex First Lady Michelle Obama durante un momento di profondo cambiamento, non solo a livello personale, ma anche per il paese dopo gli otto anni alla Casa Bianca di suo marito Barack.

Michelle Obama ha dichiarato ha proposito del documentario: “Sono entusiasta di informarvi che il 6 maggio Netflix renderà disponibile Becoming, un film documentario diretto da Nadia Hallgren che racconta la mia vita e le esperienze che ho vissuto durante il tour dopo l’uscita del mio libroQuei mesi che ho trascorso viaggiando – ha proseguito l’ex first lady – incontrando persone nelle città di tutto il mondo, mi hanno fatto capire che ciò che abbiamo in comune è profondo e reale. In grandi e piccoli gruppi, di giovani e anziani, unici e uniti, ci siamo incontrati e abbiamo condiviso storie, riempiendo quegli spazi con le nostre gioie, preoccupazioni e sogni. Abbiamo elaborato il passato e immaginato un futuro migliore.

Michelle Obama ha parlato anche della pandemia: 
“Parlando dell’idea del diventare (Becoming), molti hanno osato raccontare ad alta voce le proprie speranze. Mi porto dentro quei ricordi preziosi e quel senso di connessione ora più che mai, mentre lottiamo insieme per resistere a questa pandemia, mentre ci prendiamo cura dei nostri cari, ci volgiamo alle nostre comunità e proviamo a tenere il passo con il lavoro e la scuola mentre affrontiamo enormi perdite, confusione e incertezza. In questi giorni è difficile sentirsi radicati o pieni di speranza, ma spero che come me troverete gioia e un po’ di tregua in ciò che Nadia ha fatto. Perché è un talento raro, una persona la cui intelligenza e compassione per gli altri si manifesta in ogni fotogramma che gira. Ancora più importante, è una persona che capisce il significato e il potere della comunità, e il suo lavoro è magicamente in grado di descriverlo”.

“Come molti di voi sanno, sono una persona che ama abbracciare“, ha continuato. “In tutta la mia vita, l’ho considerato il gesto più naturale e uniformante che un essere umano possa fare verso un altro, il modo più semplice per dire: Sono qui per te. E questa è una delle parti più difficili della nostra nuova realtà: le cose che una volta sembravano semplici, andare a trovare un amico, sedersi con qualcuno che sta soffrendo, abbracciare uno sconosciuto, ora non sono affatto semplici. Condividiamo sempre qualcosa, messaggio fondamentale di Becoming. Ma io sono qui per voi. E so che voi ci siete gli uni per gli altri. Anche se non possiamo più raccogliere o nutrire in sicurezza l’energia dei gruppi, anche se molti di noi vivono con il dolore, la solitudine e la paura, dobbiamo rimanere aperti e in grado di metterci nei panni degli altri. L’empatia è la nostra linfa vitale. È ciò che ci porterà dall’altra parte. Usiamola per reindirizzare la nostra attenzione verso ciò che conta di più, riconsiderare le nostre priorità e trovare modi per rendere il mondo migliore. Anche in tempi difficili, forse soprattutto in tempi difficili, le nostre storie aiutano a cementare i nostri valori e a rafforzare le nostre connessioni. La loro condivisione ci mostra la strada da percorrere. Vi voglio bene e mi mancate tutti“, ha concluso.
Becoming vi aspetta su Netflix a partire dal prossimo 6 maggio.
fonte: di  Thomas Cardinali    www.giornalettismo.com

29 Aprile 2020 Giornata Internazionale della Danza: il Messaggio di Gregory Vuyani Maqoma

Danzatore, attore, coreografo e insegnante di danza
Durante un’intervista che ho fatto di recente ho dovuto  pensare in maniera approfondita a che cosa sia la danza:che cosa significa per me?
Nella risposta ho dovuto pensare al mio viaggio e mi sono reso conto che tutto è legato ad uno scopo e che ogni giorno presenta una nuova sfida da affrontare: è attraverso la danza che cerco di dare un senso al mondo

Stiamo attraversando tragedie inimmaginabili, in un tempo che si potrebbe meglio definire come era postumana. Ora più che mai dobbiamo danzare con uno scopo, per ricordare al mondo che l’umanità esiste ancora.

Volontà ed empatia devono prevalere su anni e anni di un panorama virtuale innegabile di dissoluzione, che ha generato una catarsi del dolore universale, per superare la tristezza, la dura realtà che continua a pervadere la vita di fronte alla morte, al rifiuto, alla povertà. La nostra danza deve ora più che mai dare un segnale forte, ai leader del mondo e a coloro che hanno il compito di salvaguardare e migliorare le condizioni umane, il segnale che siamo un esercito di pensatori furiosi, e che il nostro scopo è cambiare il mondo un passo alla volta.

La danza è libertà, e attraverso la nostra libertà trovata, dobbiamo liberare gli altri dalle trappole che si affrontano in ogni angolo del mondo. La danza non è politica, ma diventa politica perché porta nelle sue fibre la connessione umana e per questo risponde alle circostanze, nel suo tentativo di restituire dignità umana.

Mentre danziamo con i nostri corpi, saltando nello spazio, mischiandoci, diventiamo una forza in movimento che intreccia i cuori, tocca le anime e guarisce, una forza che è disperatamente necessaria. E la determinazione diventa un’idra con un’unica testa, invincibile e indivisibile.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno ora è danzare ancora di più !!!!
fonte: Redazione www.giornaledelladanza.com

lunedì 27 aprile 2020

Lovers Film Festival: Rassegna cinematografica sul sito e sui social, online 2 lungometraggi e 2 corti, dal 30 aprile al 4 maggio sui temi LGBTQI

Il Lovers Film Festival lancia l'iniziativa Lovers on line #cimanteniamoinlinea che si svolgerà dal 30 aprile al 4 maggio, nei giorni originariamente destinati all'edizione 2020. ww.loversff.com


Loversonline  #cimanteniamoinlinea è una rassegna cinematografica completamente gratuita pensata per continuare a restare in connessione con gli autori, il nostro pubblico e la comunità lgbtq+ in questo momento di emergenza sanitaria. 


Ogni giorno, per i 4 giorni di rassegna, verranno messi online gratuitamente due lungometraggi (fiction e documentario) e due cortometraggi italiani passati sugli schermi del più antico festival sui temi LGBTQI (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo nelle precedenti edizioni. I link gratuiti e visionabili per l'intero periodo (dalle ore 11:00 di giovedì 30 aprile fino alla mezzanotte di lunedì 4 maggio) saranno comunicati sul sito del Lovers Film Festival e sulle pagine Facebook e Instagram.


Fra i titoli selezionati: Riparo (Italia, 2007, 100') di Marco Simon Puccioni con Maria De Medeiros e Antonia Liskova – il secondo lungometraggio del regista italiano presentato al Festival del Cinema di Berlino nel 2007 nella sezione Panorama, ha come tema centrale l’amore tra due donne, l’operaia Mara e la borghese Anna, e affronta efficacemente il tema della convivenza fra le diversità –  e Come mi vuoi di Carmine Amoroso con Enrico Lo Verso, Monica Bellucci, Vincent Cassel e Urbano Barberini: film d’esordio di Amoroso a tematica transgender che ha fra i suoi interpreti anche Vladimir Luxuria.

“Un festival di cinema è molto più della somma delle singole parti – sottolinea la direttrice del festival Vladimir Luxuria. E' la sala piena e le luci che si spengono poco prima dell'inizio dei titoli di testa, è il pubblico che sfoglia un programma costruito con passione e competenza in mesi e mesi di ricerca, è la costruzione continua di un lessico culturale, è il lavoro imprescindibile di tutte le persone che compaiono nei titoli di coda, è la passione dei nostri volontari, è il pubblico, è un luogo dove essere comunità, è sentirsi plurali. Continuiamo il nostro lavoro fiduciosi di poterci rincontrare presto nelle nostre sale per continuare tutti i discorsi che avevamo iniziato. Cogliamo l'occasione – continua Luxuria a nome di tutto il gruppo di lavoro – per ringraziare con moltissimo affetto le autrici e gli autori che hanno deciso di aderire a questa iniziativa rendendo visibile gratuitamente il proprio lavoro”.

"I festival cinematografici sono una realtà importante del nostro Paese e siamo tutti al lavoro per trovare soluzioni – afferma Enzo Ghigo, Presidente del Museo Nazionale del Cinema. In un momento di grandi cambiamenti dobbiamo tutti fare quadrato e portare avanti il bene comune. Sono convinto che anche il Lovers Film Festival ne uscirà rafforzato mantenendo salda la sua carica identitaria, in attesa che si riaprano le sale cinematografiche".

“Il Museo Nazionale del Cinema in questo momento sta trasferendo online tutte le sue attività – racconta Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema. Il progetto Lovers on line #cimanteniamoinlinea è una bella iniziativa che conferma l’importanza del festival e il lavoro che la direttrice Vladimir Luxuria e il suo team stanno portando avanti, in attesa dell’evolversi della situazione”. 
Il Lovers Film Festival dal 2005 è integrato nel Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiBACT, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.


L'iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino. www.torinocittadelcinema2020.it
fonte: ufficio stampa: con.testi – Torino & Roma

domenica 26 aprile 2020

Evento social: "PRIMO BIANCO PER LA CULTURA" Dalle 21.00 di Giovedì 30 Aprile alle 03.00 di Sabato 2 Maggio

PRIMO BIANCO PER LA CULTURA

Un segno di solidarietà: aderisci!
Dalle 21.00 di Giovedì 30 Aprile alle 03.00 di Sabato 2 Maggio:
inserisci bianco come immagine di profilo e come immagine del diario (e come qualsiasi altra immagine profilo account dei tuoi social network). PUOI SCARICARE LA FOTO DI QUESTO POST.
Nel tempo di questo “Primo Bianco per la Cultura” astieniti da qualsiasi commento a qualsiasi iniziativa.

Trenta ore di Silenzio.

Per la dignità della Cultura, per la dignità dell’Arte, per la dignità del Lavoro. 
IMPORTANTE: se puoi, condividi questa iniziativa a tutti i tuoi contatti (amici e colleghi) e chiedi loro di condividere con la stessa modalità.
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FIRST WHITE FOR CULTURE

A sign of solidarity: join!
From 21.00 on Thursday 30 April to 03.00 on Saturday 2 May:
insert white as a profile image and as a diary image (and like any other account profile image of your social networks).
In the time of this “First White for Culture” refrain from any comment on any initiative.

Thirty hours of silence.
For the Dignity of Culture, for the Dignity of Art, for the Dignity of Work.

IMPORTANT: if you can, share this initiative with all your contacts (friends and colleagues) and ask them to share in the same way.
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PREMIER BLANC POUR LA CULTURE

Un signe de solidarité: rejoignez-nous!
De 21h00 le jeudi 30 avril à 03h00 le samedi 2 mai:
insérer du blanc comme image de profil et comme image de journal (et comme toute autre image de profil de compte de vos réseaux sociaux).
A l’heure de ce “Premier Blanc pour la Culture” s’abstenir de tout commentaire sur toute initiative.

Trente heures de silence.
Pour la dignité de la culture, pour la dignité de l'art, pour la dignité du travail.

IMPORTANT: si vous le pouvez, partagez cette initiative avec tous vos contacts (amis et collègues) et demandez-leur de partager de la même manière.
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PRIMER BLANCO PARA LA CULTURA

Un signo de solidaridad: ¡únete!
De las 21.00 del jueves 30 de abril a las 03.00 del sábado 2 de mayo:
inserte el blanco como imagen de perfil y como imagen de diario (y como cualquier otra imagen de perfil de cuenta de sus redes sociales).
En el momento de este "Primer blanco para la cultura", abstenerse de hacer comentarios sobre cualquier iniciativa.

Treinta horas de silencio.
Por la dignidad de la cultura, por la dignidad del arte, por la dignidad del trabajo.

IMPORTANTE: si puede, comparta esta iniciativa con todos sus contactos (amigos y colegas) y pídales que compartan de la misma manera.
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PRIMEIRO PARO A CULTURA

Um sinal de solidarietade : Partecipe!
A partir das 21hs  dessa quinta feira atè 3 hs da madrugada de Sadado 2 de Maio :
colloque uma tela branca como imagem do perfil e da capa ( assim como na qualquer outra imagem do perfil dos seus social network)
No tempo desse “ Primeiro Branco para a Cultura “ evite qualquer comentario e açao 

Trenta hora de Silencio 
Em favor da dignidade da Cultura , em favor  da dignidade da Arte ,  em favor da dignidade do trabalho.

Lgbt: Il regista Massimo Andrei, per la quarantena, rende visibile il film "Mater Natura" vincitore di diversi premi al Festival di Venezia del 2005

Mater natura è un film del 2005 diretto da Massimo Andrei, con Maria Pia Calzone, Valerio Foglia Manzillo e Vladimir Luxuria.

 È stato presentato in concorso alla XX Settimana internazionale della critica di Venezia del 2005. 

Nella Napoli popolare la trans Desiderio - al secolo Salvatore - sbarca il lunario prostituendosi e vive in perenne contrasto con il severo genitore che, non accettandone l'identità di genere e la vita dissennata, le nega sia l'affetto che la possibilità di abitare un appartamento rimasto sfitto.

Nonostante faccia vita da strada, Desiderio vive anche una storia d'amore con il giovane Andrea il quale, pur ignorando il suo sesso biologico maschile, l'abbandona all'improvviso per sposare la propria fidanzata Maria facendola sprofondare nella disperazione.


 PER GUARDARE MATER NATURA CLICCA SU QUESTO > LINK

Aiutata da un colorito gruppo di amici e amiche composto in prevalenza da trans, gay e prostitute, Desiderio riesce a ricucire i rapporti con la famiglia d'origine, seguendo intanto le varie tappe di uno spettacolo teatrale che l'amico gay Massimino e altri attori e attrici dilettanti stanno cercando faticosamente di portare in scena sfidando i pregiudizi di quartiere.

Alle vicende di Desiderio fanno intanto da contorno altre storie come quella di Armandina, delirante perpetua che sogna invano di poter affittare l'appartamento di proprietà dei genitori di Desiderio o quella di Europa, anziana trans che nonostante i tentativi dell'amica transessuale Suegno non riesce più ad adeguarsi alle richieste "di mercato" e brama di dedicarsi a tempo pieno all'assistenza dei bambini del rione pur di soddisfare l'innato senso materno.

A scuotere le esistenze del gruppo interverrà non solo il matrimonio di Andrea e Maria - che vanno ad abitare proprio nell'appartamento tanto agognato da Armandina - ma anche l'improvvisa morte di Andrea, ucciso da alcuni scippatori per essere intervenuto per soccorrere Desiderio, vittima designata dello scippo.
Durante un incontro con Maria, Desiderio viene a sapere che la ragazza ormai vedova è incinta dell'amato Andrea e tale circostanza la induce pertanto a donare al nascituro la sua casa ove la coppia era andata a vivere, e che le è stata intanto appena donata dal genitore.
Ormai stanche della vita da marciapiede e deluse dall'avvocato Sacco che aveva promesso di perorare politicamente la loro causa solo per biechi motivi elettorali, Massimino, Desiderio, Europa, Suegno e le altre si ritirano quindi in una vecchia masseria abbandonata alle falde del Vesuvio per dedicarsi all'agricoltura e alla gestione dell'agrifuturismo Mater Natura, accogliendovi per consulenze psicologiche alcuni dei loro ex clienti.

Il regista Massimo Andrei scrive sulla sua pagina facebook: "Per chi non l'avesse mai visto ho pensato di pubblicare il link del film MATER NATURA da me diretto qualche anno fa. Prodotto da Kublakhan e vincitore di più premi alla 61esima Mostra del Cinema di Venezia."

PER GUARDARE MATER NATURA CLICCA SU QUESTO  > LINK 

Nomination al Nastro d'argento al Miglior regista esordiente a Massimo Andrei 
Vinto il Premio del pubblico alla Settimana internazionale della critica di Venezia per Massimo Andrei 
Vinto il Premio FEDIC alla Settimana internazionale della critica di Venezia per Massimo Andrei 
Vinto il Premio Isvema Massimo Andrei alla Settimana internazionale della critica di Venezia per Massimo Andrei
fonte: https://it.wikipedia.org e pagina fb di Massimo Andrei

Genova vuole diventare la prima città con i teatri "Covid-free"

Bucci: "Vogliamo certificare i nostri teatri con protocolli come facciamo nel cantiere del ponte"

Genova vuole essere la prima città a offrire teatri "Covid free", organizzati sulla base di protocolli di sicurezza certificati ispirati a quelli messi in atto dal Rina nel cantiere del nuovo viadotto sul Polcevera.

 Lo dice all'ANSA il sindaco Marco Bucci immaginando la fase 2 dell'emergenza Coronavirus: "Dobbiamo pensare che la ripartenza includa anche le attività culturali, noi vogliamo certificare i nostri teatri sulla base di protocolli e che vengono applicati ad esempio nel cantiere del ponte".

In quella che è nota in Italia come la "città dei teatri", sedute distanziate, utilizzo di sistemi protettivi come le mascherine e sanificazioni approfondita, "ma anche, ed è molto importante, il controllo della temperatura in ingresso e in uscita". Secondo Bucci "Non si può ripensare a un rilancio della società senza pensare alle attività turistiche e culturali e quindi anche a musei e teatri".
fonte:  telenord.it