Il figlio di William e Kate è il primo reale a nascere in un'Inghilterra dove le nozze gay sono legali.
E un sondaggio rivela che al popolo non importa se il principe non sarà eterosessuale.
Se ancora qualcuno non è a conoscenza della nascita del royal baby, beh, è nato.
Il figlio di William e Kate è venuto alla luce ieri pomeriggio a Londra.
Quello che però ancora non sapete è che il popolo non pretende che il futuro Re sia eterosessuale. Un sondaggio condotto da YouGov su 2.074 inglesi rivela che l'83% degli intervistati si dichiara "molto a mio agio", "a mio agio" o "indifferente" all'orientamento gay o bisex del principino.
Se parlare dell'orientamento sessuale del nascituro è forse prematuro, un dato di fatto è che il royal baby boy è il primo reale ad essere nato in un paese in cui le coppie dello stesso sesso sono legali e che quindi, se vorrà, potrà usufruire della legge appena firmata dalla bisnonna Elisabetta II per dare alla monarchia quella ventata di modernità di cui avrebbe bisogno.
fonte http://www.gay.it/
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
martedì 23 luglio 2013
Lgbt: La storia di Katie e Arin, Lui era una lei, lei un lui il trionfo di un amore trans
I due diciottenni si sono conosciuti in un gruppo di sostegno per ragazzi che hanno cambiato sesso
Lui era una lei e lei era un lui. L'amore trans è sbocciato mentre frequentavano un gruppo di sostegno per giovani transessuali. Katie Hill, 18 anni, è nata Luke e il suo fidanzato Arin Andrews, 16, era una ragazzina di nome Emerald.
I due sin da giovani non riuscivano a sentirsi bene nel proprio corpo. Così hanno iniziato a partecipare in Oklahoma, negli Stati Uniti, dove risiedono, a una serie di incontri per ragazzi come loro. E qui si sono innamorati. Katie ha subìto l'operazione per diventare donna all'inizio dell'anno grazie ad una donazione anonima di 40 mila dollari. Arin, che ha anche partecipato ad un noto concorso di bellezza, ha iniziato con le iniezioni di ormoni e sta lavorando duramente in palestra con il padre Mitch per cercare di aumentare la massa muscolare così da ottenere un corpo più maschile.
Entrambi hanno avuto qualche problema con i genitori quando hanno rivelato di voler cambiare sesso. Katie e suo padre Randy, un ex marine di 56 aani, non si sono parlati per tre anni. Ma ora sia Katie che Arin hanno il pieno sostegno delle loro famiglie che hanno anche accettato il loro amore.
fonte http://www.liberoquotidiano.it/
Lui era una lei e lei era un lui. L'amore trans è sbocciato mentre frequentavano un gruppo di sostegno per giovani transessuali. Katie Hill, 18 anni, è nata Luke e il suo fidanzato Arin Andrews, 16, era una ragazzina di nome Emerald.
I due sin da giovani non riuscivano a sentirsi bene nel proprio corpo. Così hanno iniziato a partecipare in Oklahoma, negli Stati Uniti, dove risiedono, a una serie di incontri per ragazzi come loro. E qui si sono innamorati. Katie ha subìto l'operazione per diventare donna all'inizio dell'anno grazie ad una donazione anonima di 40 mila dollari. Arin, che ha anche partecipato ad un noto concorso di bellezza, ha iniziato con le iniezioni di ormoni e sta lavorando duramente in palestra con il padre Mitch per cercare di aumentare la massa muscolare così da ottenere un corpo più maschile.
Entrambi hanno avuto qualche problema con i genitori quando hanno rivelato di voler cambiare sesso. Katie e suo padre Randy, un ex marine di 56 aani, non si sono parlati per tre anni. Ma ora sia Katie che Arin hanno il pieno sostegno delle loro famiglie che hanno anche accettato il loro amore.
fonte http://www.liberoquotidiano.it/
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Lgbt: Commissione Giustizia approva ddl su Omofobia
Via libera in commissione Giustizia alla legge sull’omofobia.
E’ stato dato l’ok al testo dei relatori che estende la legge Mancino alle motivazioni di omofobia e transfobia. Il testo sarà in aula la settimana prossima.
“La maggioranza dei parlamentari, individualmente o attraverso i programmi elettorali delle proprie forze politiche, hanno assunto un impegno con le cittadine e ai cittadini Lgbt ( lesbiche, gay, bisessuali, e trans): approvare finalmente una legge contro l’omofobia.330 parlamentari eletti (220 deputati e 110 senatori) hanno firmato le varie proposte di legge di estensione della Legge Mancino alle discriminazioni verso le persone omosessuali e transessuali”.
Lo dichiara Sergio Lo Giudice (foto), senatore del Partito Democratico, componente della Commissione Giustizia ed ex presidente di Arcigay.
“Adesso che é stata fissata la data del 26 luglio per il voto alla Camera, non facciamo scherzi: nessuna moratoria è possibile a vent’anni esatti dalla prima proposta di legge su questo tema, depositata nel 1993″.
“Chi si oppone a questa legge lo fa in spregio alla legislazione europea e a quegli stessi principi di contrasto alla discriminazione e alla violenza che hanno prodotto pochi giorni fa l’approvazione unanime della Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne. Non é tempo di rimandare ancora nel tempo una norma di civiltà. Lo spread dei diritti è diventato intollerabile: le tutele antidiscriminatorie della legge italiana vanno estese anche alle persone Lgbt e la data del primo voto é già stata fissata”.
Già nel pomeriggio di ieri il ministro Dario Franceschini aveva spronato le forze politiche a non rinviare più il ddl sull’omofobia, definendolo una legge necessaria che non c’entra con i temi etici.
fonte http://www.laltrapagina.it
E’ stato dato l’ok al testo dei relatori che estende la legge Mancino alle motivazioni di omofobia e transfobia. Il testo sarà in aula la settimana prossima.
“La maggioranza dei parlamentari, individualmente o attraverso i programmi elettorali delle proprie forze politiche, hanno assunto un impegno con le cittadine e ai cittadini Lgbt ( lesbiche, gay, bisessuali, e trans): approvare finalmente una legge contro l’omofobia.330 parlamentari eletti (220 deputati e 110 senatori) hanno firmato le varie proposte di legge di estensione della Legge Mancino alle discriminazioni verso le persone omosessuali e transessuali”.
Lo dichiara Sergio Lo Giudice (foto), senatore del Partito Democratico, componente della Commissione Giustizia ed ex presidente di Arcigay.
“Adesso che é stata fissata la data del 26 luglio per il voto alla Camera, non facciamo scherzi: nessuna moratoria è possibile a vent’anni esatti dalla prima proposta di legge su questo tema, depositata nel 1993″.
“Chi si oppone a questa legge lo fa in spregio alla legislazione europea e a quegli stessi principi di contrasto alla discriminazione e alla violenza che hanno prodotto pochi giorni fa l’approvazione unanime della Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne. Non é tempo di rimandare ancora nel tempo una norma di civiltà. Lo spread dei diritti è diventato intollerabile: le tutele antidiscriminatorie della legge italiana vanno estese anche alle persone Lgbt e la data del primo voto é già stata fissata”.
Già nel pomeriggio di ieri il ministro Dario Franceschini aveva spronato le forze politiche a non rinviare più il ddl sull’omofobia, definendolo una legge necessaria che non c’entra con i temi etici.
fonte http://www.laltrapagina.it
Politica: Omofobia, associazioni Lgbt a Boldrini: garantisca rispetto tempi discussione
Mentre in Commissione Giustizia della Camera è iniziata la maratona per discutere e votare i quattrocento emendamenti sul testo base che estenderebbe la legge Mancino per i reati commessi contro le persone omosessuali e transessuali, le associazioni nazionali lgbt
(Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno, Equality Italia, Mit – Movimento Identità Transessuale) hanno inviato alla presidente della Camera Laura Boldrini e per conoscenza ai Capogruppo, una lettera dove si chiede il rispetto dei tempi previsti per l’iter della proposta di legge e di sventare ogni tentativo di rinvio, su un tema che è ben conosciuto dai gruppi politici, che da alcune legislature discutono senza approdare a un risultato concreto.
Le associazioni ribadiscono inoltre nella missiva, che è necessario un provvedimento chiaro e davvero efficace “una legge che individui e punisca adeguatamente i crimini d’odio dovuti all’orientamento sessuale o all’identità di genere della vittima.
Da anni il movimento LGBT in Italia chiede a gran voce che le persone gay, lesbiche e trans siano integralmente coperte in questo senso dalla legge Mancino. Ai reati compiuti per razzismo, xenofobia, odio religioso si devono aggiungere a pari livello i reati compiuti per omofobia e transfobia”
fonte http://www.ilvelino.it di com/chi
(Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno, Equality Italia, Mit – Movimento Identità Transessuale) hanno inviato alla presidente della Camera Laura Boldrini e per conoscenza ai Capogruppo, una lettera dove si chiede il rispetto dei tempi previsti per l’iter della proposta di legge e di sventare ogni tentativo di rinvio, su un tema che è ben conosciuto dai gruppi politici, che da alcune legislature discutono senza approdare a un risultato concreto.
Le associazioni ribadiscono inoltre nella missiva, che è necessario un provvedimento chiaro e davvero efficace “una legge che individui e punisca adeguatamente i crimini d’odio dovuti all’orientamento sessuale o all’identità di genere della vittima.
Da anni il movimento LGBT in Italia chiede a gran voce che le persone gay, lesbiche e trans siano integralmente coperte in questo senso dalla legge Mancino. Ai reati compiuti per razzismo, xenofobia, odio religioso si devono aggiungere a pari livello i reati compiuti per omofobia e transfobia”
fonte http://www.ilvelino.it di com/chi
Lgbt Sport: Nasce Libera Rugby Club, la prima squadra italiana di rugby composta da atleti dichiaratamente gay
CONFERENZA STAMPA
Lo sport combatte la discriminazione
MERCOLEDI’ 24 LUGLIO
ORE 12,00
PALAZZO DELLE FEDERAZIONI DEL CONI
SALA CONSIGLIO
VIALE TIZIANO, 74 - ROMA
Intervengono
on. Bruno MOLEA, Presidente nazionale Aics Associazione Italiana Cultura Sport
Ciro TURCO, Responsabile nazionale Sport Aics
Andrea CIMBRICO, Media Manager FIR - Federazione Italiana Rugby
Adriano BARTOLUCCI PROIETTI, Coord. Nazionale Gaycs Dipartimento LGBT Aics
Stefano IEZZI, Presidente “Libera Rugby Club”
Massimiliano ALARI, Vice Presidente “Libera Rugby Club”
E’ nata Libera Rugby Club il primo club di rugby italiano composto prevalentemente da atleti gay. Libera Rugby Club (federata Gaycs), infatti, è la prima associazione sportiva dilettantistica che promuove la diffusione del gioco del rugby nella comunità LGBT, fornendo un ambiente sociale e sportivo dove tutti si sentono accettati e rispettati indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
Un’esperienza inedita per il nostro Paese ma che prende le mosse da analoghe iniziative già attive all’estero. L’idea nasce infatti dalla passione e dalla tenacia di chi questo sport lo pratica già da tempo, come il presidente Stefano Iezzi, anche oltre i confini nazionali.
“I tempi erano maturi per lanciare Libera Rugby Club – racconta Iezzi – considerando che nel mondo squadre come la nostra possono già contare su un folto numero di seguaci e sostenitori.
Si pensi che attualmente solo negli Stati Uniti sono presenti 23 club, mentre in Europa se ne contano ben 22. Tante importanti realtà sportive che contribuiscono con la loro visibilità a combattere l’omofobia e gli episodi di discriminazione basati sull’orientamento sessuale”.
L’appartenenza di Libera Rugby Club a Gaycs, dipartimento LGBT di Aics – Associazione Italiana Cultura Sport, garantisce il giusto supporto per le attività di promozione di questa disciplina sportiva all’interno della comunità LGBT grazie alla rete territoriale che conta oltre 120 sedi operative con 9.600 associazioni affiliate e oltre 800.000 soci.
Un impegno che ha già prodotto rilevanti risultati nel mondo del calcio con il torneo nazionale A5 “Un calcio all’omofobia” giunto alla sua seconda edizione.
Il presidente nazionale dell’Aics, on.Bruno Molea, promotore della Commissione interparlamentare sullo sport e del Forum Sport di Cittadinanza segue con attenzione l’importante lavoro che il dipartimento LGBT svolge da due anni all’interno ed all’esterno dell’ente, contributo che ha consentito di sensibilizzare la vasta rete territoriale sui temi dell’inclusione nella pratica dello sport.
“Attraverso una politica di maggiore apertura verso i diritti LGBT il mondo dello sport può offrire un supporto fondamentale al miglioramento della qualità della vita per le generazioni presenti e per quelle future” – ha sottolineato Molea.
La presenza poi, al fianco di questa iniziativa, della Federazione Italiana Rugby (a cui Libera Rugby Club si accinge ad aderire) attraverso il suo presidente Alfredo Gavazzi ha un significato molto speciale perché sottolinea l’impegno del Coni sul fronte della tutela dei diritti LGBT anche nel mondo dello sport. Impegno finalizzato innanzitutto al superamento di quei pregiudizi che ancora coinvolgono quegli atleti LGBT che non riescono a dichiararsi pubblicamente.
Ufficio stampa
Giancarlo Strocchia - g.strocchia@depsrl.it - cell ph. 339 4422604
fonte http://www.digayproject.org
Lo sport combatte la discriminazione
MERCOLEDI’ 24 LUGLIO
ORE 12,00
PALAZZO DELLE FEDERAZIONI DEL CONI
SALA CONSIGLIO
VIALE TIZIANO, 74 - ROMA
Intervengono
on. Bruno MOLEA, Presidente nazionale Aics Associazione Italiana Cultura Sport
Ciro TURCO, Responsabile nazionale Sport Aics
Andrea CIMBRICO, Media Manager FIR - Federazione Italiana Rugby
Adriano BARTOLUCCI PROIETTI, Coord. Nazionale Gaycs Dipartimento LGBT Aics
Stefano IEZZI, Presidente “Libera Rugby Club”
Massimiliano ALARI, Vice Presidente “Libera Rugby Club”
E’ nata Libera Rugby Club il primo club di rugby italiano composto prevalentemente da atleti gay. Libera Rugby Club (federata Gaycs), infatti, è la prima associazione sportiva dilettantistica che promuove la diffusione del gioco del rugby nella comunità LGBT, fornendo un ambiente sociale e sportivo dove tutti si sentono accettati e rispettati indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
Un’esperienza inedita per il nostro Paese ma che prende le mosse da analoghe iniziative già attive all’estero. L’idea nasce infatti dalla passione e dalla tenacia di chi questo sport lo pratica già da tempo, come il presidente Stefano Iezzi, anche oltre i confini nazionali.
“I tempi erano maturi per lanciare Libera Rugby Club – racconta Iezzi – considerando che nel mondo squadre come la nostra possono già contare su un folto numero di seguaci e sostenitori.
Si pensi che attualmente solo negli Stati Uniti sono presenti 23 club, mentre in Europa se ne contano ben 22. Tante importanti realtà sportive che contribuiscono con la loro visibilità a combattere l’omofobia e gli episodi di discriminazione basati sull’orientamento sessuale”.
L’appartenenza di Libera Rugby Club a Gaycs, dipartimento LGBT di Aics – Associazione Italiana Cultura Sport, garantisce il giusto supporto per le attività di promozione di questa disciplina sportiva all’interno della comunità LGBT grazie alla rete territoriale che conta oltre 120 sedi operative con 9.600 associazioni affiliate e oltre 800.000 soci.
Un impegno che ha già prodotto rilevanti risultati nel mondo del calcio con il torneo nazionale A5 “Un calcio all’omofobia” giunto alla sua seconda edizione.
Il presidente nazionale dell’Aics, on.Bruno Molea, promotore della Commissione interparlamentare sullo sport e del Forum Sport di Cittadinanza segue con attenzione l’importante lavoro che il dipartimento LGBT svolge da due anni all’interno ed all’esterno dell’ente, contributo che ha consentito di sensibilizzare la vasta rete territoriale sui temi dell’inclusione nella pratica dello sport.
“Attraverso una politica di maggiore apertura verso i diritti LGBT il mondo dello sport può offrire un supporto fondamentale al miglioramento della qualità della vita per le generazioni presenti e per quelle future” – ha sottolineato Molea.
La presenza poi, al fianco di questa iniziativa, della Federazione Italiana Rugby (a cui Libera Rugby Club si accinge ad aderire) attraverso il suo presidente Alfredo Gavazzi ha un significato molto speciale perché sottolinea l’impegno del Coni sul fronte della tutela dei diritti LGBT anche nel mondo dello sport. Impegno finalizzato innanzitutto al superamento di quei pregiudizi che ancora coinvolgono quegli atleti LGBT che non riescono a dichiararsi pubblicamente.
Ufficio stampa
Giancarlo Strocchia - g.strocchia@depsrl.it - cell ph. 339 4422604
fonte http://www.digayproject.org
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lunedì 22 luglio 2013
Lgbt Danza: Domani 23 luglio al Teatro Romano di Verona evento in esclusiva per l’addio alle scene di Mara Galeazzi
Photo The Firebird, Alice Pennefather 2012, Courtesy of ROH
GALA con Primi Ballerini del ROYAL BALLET di Londra
Mara Galeazzi, Lauren Cuthbertson, Sarah Lamb, Marianela Nuñez, Gary Avis, Steven McRae , Thiago Soares, Edward Watson
ONEGIN passo a due del 3^ atto tra Tatiana e Gremin
Coreografia John Cranko
Musica Kurt-Heinz Stolze
Interpreti Mara Galeazzi & Gary Avis
Passo a due da CHROMA durata 3.30 min
Coreografia di W. McGregor
Musica J. Talbot, J. White
Intepreti Sarah Lamb & Steven McRae
IL LAGO dei CIGNI passo a due in nero dal 3^ atto
Coreografia Marious Petipa
Musica Petr Il’ic Tchaikowsky
Interpreti : Marianela Nuñez & Thiago Soares
NISI DOMINUS
Coreografia : William Tuckett
Musica : Claudio Monteverdi
Interprete : Lauren Cuthbertson
ROMEO e GIULIETTA Scena del Balcone
Coreografia Kenneth MacMillan
Musica Sergej Prokof’ev
Interpreti Mara Galeazzi & Edward Watson
Intervallo
MANON passo a due
Coreografia :Sir Kenneth McMillan
Musica : J.Massenet arrang.Lucas
Interpreti Mara Galeazzi & Edward Watson
AFTER THE RAIN
Coreografia: Christopher Wheeldon
Musica: Arvo Pärt Tabula Rasa (1977) (primo Movimento-Ludus)
Intepreti : Marianela Nuñez & Thiago Soares
LA BELLA ADDORMENTATA
Coreografia Marius Petipa
Musica Pyotr Il’yich Tchaikovsky
Interpreti Sarah Lamb & Steven McRae
QUALIA pas de deux
Coreografia Wayne McGregor
Musica Scanner
Interpreti Lauren Cuthbertson & Edward Watson
LOOK WEST
Coreografia Alastair Marriott
Musica Leonard Bernstein Serenade for violin , harp, percussion and strings
Interpreti Mara Galeazzi & Gary Avis
Per informazioni ed acquisto biglietti
circuito Geticket http://www.geticket.it/(numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285)
fonte http://balletnews.co.uk/
GALA con Primi Ballerini del ROYAL BALLET di Londra
Mara Galeazzi, Lauren Cuthbertson, Sarah Lamb, Marianela Nuñez, Gary Avis, Steven McRae , Thiago Soares, Edward Watson
ONEGIN passo a due del 3^ atto tra Tatiana e Gremin
Coreografia John Cranko
Musica Kurt-Heinz Stolze
Interpreti Mara Galeazzi & Gary Avis
Passo a due da CHROMA durata 3.30 min
Coreografia di W. McGregor
Musica J. Talbot, J. White
Intepreti Sarah Lamb & Steven McRae
IL LAGO dei CIGNI passo a due in nero dal 3^ atto
Coreografia Marious Petipa
Musica Petr Il’ic Tchaikowsky
Interpreti : Marianela Nuñez & Thiago Soares
NISI DOMINUS
Coreografia : William Tuckett
Musica : Claudio Monteverdi
Interprete : Lauren Cuthbertson
ROMEO e GIULIETTA Scena del Balcone
Coreografia Kenneth MacMillan
Musica Sergej Prokof’ev
Interpreti Mara Galeazzi & Edward Watson
Intervallo
MANON passo a due
Coreografia :Sir Kenneth McMillan
Musica : J.Massenet arrang.Lucas
Interpreti Mara Galeazzi & Edward Watson
AFTER THE RAIN
Coreografia: Christopher Wheeldon
Musica: Arvo Pärt Tabula Rasa (1977) (primo Movimento-Ludus)
Intepreti : Marianela Nuñez & Thiago Soares
LA BELLA ADDORMENTATA
Coreografia Marius Petipa
Musica Pyotr Il’yich Tchaikovsky
Interpreti Sarah Lamb & Steven McRae
QUALIA pas de deux
Coreografia Wayne McGregor
Musica Scanner
Interpreti Lauren Cuthbertson & Edward Watson
LOOK WEST
Coreografia Alastair Marriott
Musica Leonard Bernstein Serenade for violin , harp, percussion and strings
Interpreti Mara Galeazzi & Gary Avis
Per informazioni ed acquisto biglietti
circuito Geticket http://www.geticket.it/(numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285)
fonte http://balletnews.co.uk/
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