martedì 30 maggio 2017

Lgbt tematiche legali pt.3: Cosa accade dopo la sentenza che autorizza il cambio del nome? Risponde l'Avvocata Cathy La Torre

Nuova "puntata" della rubrica TUTTO sul cambio di sesso.

COSA accade dopo la sentenza che autorizza il cambio del nome?

Come si fa materialmente a cambiare la carta di identità?


Prima cosa, la sentenza deve passare in giudicato.
Per farlo le strade sono due: o passano 6 mesi e il giudicato avviene automaticamente.
O, per accorciare i tempi, la sentenza si notifica al Pubblico Ministero.

In tal caso passa in giudicato, decorsi 30 giorni dalla notifica al PM.
Una volta passata in giudicato, il Tribunale (e non voi) deve trasmetterla al vostro Comune di Nascita.

Il Comune di nascita a sua volta rettifica il vostro atto di nascita cambiando il nome e il sesso anagrafico.
Solo allora potrete andare nel vostro comune di residenza e chiedere la nuova carta di identità.

Poi all'agenzia delle entrate per il nuovo codice fiscale e alla motorizzazione per la nuova patente.
Si può cambiare ogni genere di documento.

Per esempio se possedete una casa, rettificare alla Conservatoria il nome della proprietà richiede un certo costo ma si può fare.

Così come cambiare i titoli di studio talvolta richiede un iter burocratico un po' complesso ma anche questo è un vostro diritto.

Per le volture delle bollette potrebbero farvi qualche storia ma MI RACCOMANDO rifiutatevi di pagare somme di denaro.

Devono essere gratuite, se vi vogliono far pagare, rivolgetevi ad una associazione o a un legale o scrivetemi.
Vi aiuterò.

Infine ricordatevi che TUTTE le SENTENZE vanno registrate all'agenzia delle entrate.
Si paga una tassa di circa 200 euro.
Fatelo subito perché molti Tribunali se NON avete pagato la tassa allo Stato non trasmettono la sentenza al vostro comune di nascita e dunque la procedura si blocca.

Tutto chiaro?
Spero di esservi stata utile, Avvocata Cathy La Torre

Per Info e Contatti: Clicca qui STUDIO LEGALE CATHY LA TORRE
Fonte: STUDIO LEGALE CATHY LA TORRE

Lgbt: Chiavi della città di Firenze alla fashion designer cinese Guo Pei

Le chiavi della città alla stilista Guo Pei, consegnate dal sindaco Dario Nardella, durante il Sino European new Normal E-commerce Forum nel salone dei Cinquecento. 

Questo evento è stato organizzato dall’associazione degli Imprenditori cinesi in Europa in cooperazione con l’Europe-Britain E-Commerce Association e il DingYu Cross-border E-commerce Club, che si propone di rafforzare la comunicazione commerciale tra gli imprenditori cinesi europei e le imprese italiane e in particolare fiorentine, rafforzando il ruolo di Firenze nel campo della moda e del fashion design. Presenti l’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Li Ruiyu, la famosa fashion designer cinese Guo Pei e il presidente di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, per rafforzare la tradizione che la città rappresenta nel campo della moda e in particolare con la kermesse fiorentina.

Guo Pei è stata inserita nell’elenco delle 100 persone più influenti al mondo nel 2016 dal Time. Salita all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale nel 2015, quando la cantante Rihanna si è presentata al Gala del Metropolitan Museum of Art’s Costume Institute con un abito da lei disegnato e quando, sempre nel 2015, la Chambre Syndicale de la Haute Couture di Parigi le ha chiesto - unica fashion designer dell’Asia - di partecipare alle due edizioni annuali della settimana dell’alta moda.

Le prime collezioni di Guo Pei sono del 1993. A partire da quel momento la stilista è stata destinataria di premi e riconoscimenti nel suo paese e nel mondo intero. I suoi abiti sono utilizzati nelle cerimonie di apertura e chiusura del giochi olimpici del 2008 e nei più importanti programmi televisivi cinesi. Numerosi musei internazionali - e tra questi il Metropolitan Museum of Art di New York - hanno ospitato mostre dedicate a lei e acquistano i suoi abiti da destinare alle collezioni permanenti.

E’ considerata una ambasciatrice moderna della cultura cinese. Negli anni Guo Pei ha sviluppato un rapporto speciale con l’Italia. Già dal 1997 utilizza tessuti italiani di alta qualità per le proprie produzioni. I suoi viaggi nel nostro paese - e in Toscana - sono frequenti.
Nel 2012 Guo Pei è stata insignita del riconoscimento di “messaggero tra Italia e Cina” nel corso dell’evento il Fascino di Pechino organizzato dal nostro ministero dei beni culturali.
Il 2 giugno 2013 Guo Pei ha inoltre presentato una sfilata dei suoi abiti più famosi - tutti realizzati con tessuti italiani - presso l’ambasciata d’Italia a Pechino.
fonte:http://press.comune.fi.it  (sp)  Ph. da https://fashionstyleguru.wordpress.com