sabato 15 maggio 2021

Libri: "Il metodo Ikigai. I segreti della filosofia giapponese per una vita lunga e felice" di Héctor García, Francesc Miralles

Ikigai, ossia la propria ragion d'essere, il motivo che ci spinge ad alzarci dal letto ogni giorno, la felicità di dedicarci quotidianamente a ciò che amiamo.

«L'Ikigai spinge le persone a fare ciò che le rende felici. È un concetto ovvio che però, nello stesso tempo, può non essere scontato, soprattutto se vivi immerso in una cultura in cui il successo si misura sui soldi e sul ruolo che occupi nella società.» - Marie Kondo

«Il Metodo Ikigai ci insegna come, con grande semplicità, possiamo cambiare la nostra vita e affrontare le difficoltà del mondo di oggi.» - Oprah Winfrey

Sull'isola giapponese di Okinawa si contano oltre ventiquattro centenari ogni centomila abitanti, un valore significativamente più alto della media mondiale. Desiderosi di individuare le ragioni di questa straordinaria eccezione, Héctor García e Francesc Miralles hanno condotto anni di studi sul luogo, fermandosi in particolare a Ogimi, il cosiddetto "villaggio dei centenari", e verificando che, tra i fattori fondamentali di questa incredibile longevità, vi sono una vita semplice all'aria aperta (resa possibile dal clima mite), un'alimentazione sana ed essenziale, una dedizione a coltivare l'amicizia e i rapporti umani. 

Ma il risultato più sorprendente delle ricerche è stato scoprire una sorta di ingrediente segreto: l'ikigai, appunto, ossia la propria ragion d'essere, il motivo che ci spinge ad alzarci dal letto ogni giorno, la felicità di dedicarci quotidianamente a ciò che amiamo. 

Tutti custodiamo nel profondo il nostro ikigai, qualcuno lo ha già individuato, qualcun altro ancora no. Ecco perché lo scopo di questo libro rivoluzionario, che ha conquistato anche Marie Kondo e che è stato tradotto in trentasei lingue, è proprio aiutarci a metterlo a fuoco: un manuale semplice, nello stesso tempo pratico e poetico, per scoprire i segreti di longevità della filosofia giapponese e per imparare ad applicarli alla nostra vita. 

fonte:  www.ibs.it

Teatro alla Scala. Concorso Internazionale a posti per il Corpo di ballo

Milano - Teatro alla Scala 

Dal 13 . 05 . 2021 al 13 . 06 . 2021 Scadenza presentazione candidature: 13 giugno 2021.

La Fondazione Teatro alla Scala ha indetto un concorso internazionale per il Corpo di ballo del Teatro che da quest’anno è diretto da Manuel Legris

Si cercano 11 ballerine e 11 ballerini per i seguenti posti: 

 

  • PRIMO BALLERINO con obbligo étoile, solista e mimo interprete – 1 posto
  • PRIMA BALLERINA con obbligo étoile, solista e mimo interprete – 1 posto
  • BALLERINO SOLISTA con obbligo di primo ballerino, di fila e mimo – 2 posti
  • BALLERINA SOLISTA con obbligo di prima ballerina, di fila e mimo – 2 posti
  • BALLERINO DI FILA obbligo mimo – 8 posti
  • BALLERINA DI FILA obbligo mimo – 8 posti.

Per partecipare al concorso è necessario presentare domanda online sul sito del Teatro al seguente link: www.teatroallascala.org/it/lavora-con-noi/corpo-di-ballo.html entro il 13 giugno 2021. Alla domanda deve essere allegato un video della durata massima di due minuti contenente una variazione scelta ed eseguita dal candidato.
Al termine della procedura di compilazione della domanda sarà inviata una mail di conferma della corretta iscrizione al concorso.

In conformità alle norme vigenti relative alle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica Covid-19, le prove d’esame in presenza potranno essere precedute da una preselezione basata sulla valutazione dei filmati video allegati alla domanda di partecipazione..

I candidati pre-selezionati saranno convocati tramite mail. I concorrenti non ammessi o ammessi con riserva, saranno informati sempre a mezzo e-mail.

Le prove d’esame potranno tenersi in più fasi e in giorni diversi. Il calendario delle prove sarà pubblicato sul sito del Teatro alla Scala.

Il programma d’esame, che comprende per i candidati ai ruoli di primo ballerino e di solista anche l’esecuzione di alcune variazioni obbligatorie, è consultabile nel bando di Concorso pubblicato sul sito del Teatro alla Scala e in allegato al presente articolo.

I vincitori del concorso saranno assunti dal Teatro alla Scala con contratto. La graduatoria avrà invece valore per 18 mesi.

Per maggiori informazioni leggere il bando di concorso pubblicato in allegato.

Scheda allegati

  • Bando Concorso Internazionale Corpo di ballo Teatro alla Scala

    SCARICA

fonte: www.danzaeffebi.com Foto: Giselle, ph Marco Brescia e Rudy Amisano, Teatro alla Scala.

Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia - Il palinsesto RAI

Istituita nel 2007 dall’Unione Europea per condannare le discriminazioni che ancora moltissime persone sono costrette a subire sulla base del loro orientamento sessuale, il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. 

La data è simbolica, perché fu proprio il 17 maggio del 1990 che l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, eliminò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, anche se ci vollero ancora quattro anni affinché la decisione divenisse operativa, con la successiva edizione del Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders), approvato nel 1994.

Anche in questa occasione, quindi, la Rai, nel pieno rispetto del proprio ruolo di Servizio Pubblico, dedicherà parte della propria programmazione, televisia, radiofonica e sulla piattaforma OTT RaiPlay alla Giornata. Nel dettaglio, su Rai1, sia Uno Mattina, in onda dalle 6.45, sia Oggi è un altro giorno, alle 14.00, dedicheranno ai temi della Giornata una parte di trasmissione, così come farà, su Rai2, lo show radiotelevisivo Radio2 Social Club, condotto da Luca Barbarossa con Andrea Perroni, in onda dalle 8.45 in tv e in radio. Su Rai3, invece, sarà Agorà, in onda dalle 8.00, a trattare l'argomento del contrasto ad ogni forma di omofobia, con ospiti in studio ed interviste.

Tutte le Testate giornalistiche dedicheranno copertura informativa all’evento nelle edizioni dei rispettivi telegiornali, con la Testata Giornalistica Regionale che, nel corso dell'intera giornata, dedicherà al tema servizi, interviste e approfondimenti, in onda nelle varie edizioni dei Tg regionali. 

Da segnalare, in particolare, le iniziative della TGR Emilia Romagna, con un’intervista a Cathy La Torre, attivista Lgbt ma soprattutto protagonista, come legale, di tante battaglie nazionali e internazionali contro le discriminazioni, a partire da quelle di genere, della TGR Sardegna, che realizzerà un servizio, con relativa intervista, ad un giovane di Sassari, in passato vittima di bullismo per la sua omosessualità e che oggi, insieme all’Ordine degli Psicologi, tiene corsi per docenti e studenti sardi sul fenomeno dell’omofobia, la TGR Trentino Alto Adige che seguirà le iniziative istituzionali organizzate per l’occasione, con un'intervista al presidente Arcigay del Trentino, e la TGR Puglia, che intervisterà Eleonora Magnifico, leader dei diritti civili del movimento che si batte contro l’omofobia e la transfobia in Puglia.

Nel corso dei vari appuntamento informativi di Rai News24, invece, andranno in onda un'intervista a Maddalena Mosconi, psicologa e psicoterapeuta all'Ospedale San Camillo di Roma, responsabile dell'area minori del Saifip, il Servizio per l'adeguamento tra identità fisica e identità psichica, tra i centri pionieri in Italia sul tema dei problemi di identità di genere, un'intervista a Josephine Signorelli, attivista transgender, particolarmente attiva sul social Instagram, la storia dei genitori di un ragazzo trans minorenne e quella di un ragazzo trans, maggiorenne, che frequenta il liceo Artistico di Roma.
Spicca, nella programmazione di Rai Premium, la mini-serie in due episodi, "Mio figlio", firmata da Luciano Odorisio nel 2005, con Lando Buzzanca, Giovanni Scifoni e Caterina Vertova protagonisti.
Per Rai Digital la piattaforma RaiPlay metterà in risalto numerosi contributi nelle sezioni Film, Documentari e Learning, con ampia visibilità in Home Page.

In particolare, nella sezione Film saranno disponibili i titoli: 
•    Un bacio (regia di Ivan Cotroneo, 2016)
•    3 Generations – Una famiglia quasi perfetta (regia di Gaby Dellal, 2015)
•    Dietro i candelabri (regia di Steven Soderbergh, 2013) 
•    Sarebbe stato facile (regia di Graziano Salvadori, 2013)
•    Arianna (regia di Carlo Lavagna, 2015)
Nella sezione Documentari sarà disponibile:
•    Io sono Sofia, docu-film del 2019, diretto da Silvia Luzi, sul percorso personale e le vicende familiari di una transessuale MTF.
Nella sezione Learning sarà pubblicata una collezione speciale servizi giornalistici, film, sceneggiati e documentari, che ripercorre la strada intrapresa fino ad oggi per la conquista dei diritti delle persone omosessuali.

In dettaglio:
Attualità
•    Uno Mattina - La storia di Malika e l'amore negato
•    Le parole della settimana - Malika - Veronica Pivetti
•    Stati Generali - Gustav e Luca: l'omofobia
•    Uno Mattina - La piaga dell'Omofobia
•    Storie Italiane - Bari, picchiato perché gay
•    La vita in diretta estate - Omofobia - Aggredito dal branco
•    Uno Mattina - Aggrediti per un bacio
•    Nemo - Nessuno escluso - Nascere omosessuale in Medio Oriente
•    ItaliaSì! - Sinodo e omosessualità
•    Storie italiane - Padre assolda sicario per picchiare suo figlio omosessuale
•    Oggi è un altro giorno - Massimo e Gino: una storia d'amore lunga 42 anni
•    Hic sunt leones - Il Gender di Mariella
•    La vita in diretta - Cambio vita anzi sesso
•    playlist 24 - La svolta di Francesco "Gli omosessuali figli di Dio hanno diritto ad avere una famiglia"
•    Prima dell'alba - Una notte con le trans
•    Porta a porta - Morta per amore di un trans
•    La vita in diretta - Luca: "Mio figlio gay? Sono un uomo migliore"
La storia
•    La Grande Storia - Quando eravamo nell'ombra
•    Mussolini e il fascismo - Ventennio segreto. Gli amori proibiti, i denari e la bella principessa
•    Le ragazze - Tina Montinaro e Edda Billi
•    Voxpopuli - Puntata del 10/07/2019
•    Il tempo e la storia - Omosessualità e fascismo
•    La Grande Storia - La rivolta dello Stonewall
Personaggi
•    Tv Talk - Coming Out Italiani
•    Timeline - Coming out day, uscire dall'armadio (e sui social)
•    La vita in diretta - I coming out degli attori gay che stanno cambiando Hollywood
•    Nemo - Nessuno escluso  -Enrica Scielzo: Il mio blog di moda
•    Indomite - Tove Janson
•    La vita in diretta - Scialpi aggressione omofoba a Roma
•    La vita in diretta - Tiziano Ferro si racconta
•    Domenica In - Costantino della Gherardesca, l'infanzia tormentata dal bullismo
•    La vita in diretta - Fabio Canino, il più temuto della tv!
•    Uniche - Vladimir Luxuria
•    Storie Italiane - Vladimir Luxuria "A scuola mi bullizzavano"
•    Nemo - Nessuno Escluso - Il monologo di Mirko Darar, sul coming out in famiglia
•    La tv delle ragazze - Gli stati generali - Annagaia Marchioro
•    Nemico pubblico live - Pregiudizi verso i transessuali
•    Agorà - 50 anni di Gay Pride, la storia incredibile
Stato Civile
•    Stato civile - L'amore è uguale per tutti (programma in 15 puntate)
Film e documentari
•    Tu non sai chi sono io - Riccardo
•    L'ultimo ninja (Cortometraggio)
•    Tutti a casa (Cortometraggio)
•    Il mondo fino in fondo (Film)
•    La Governante (Sceneggiato)
•    Dietro i candelabri 
•    Doc3 - Inside the Chinese Closet
•    Doc3 - Nata Femmena
•    Il corpo dell'amore - Giuseppe. Todos Santos

Infine, il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali – d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha realizzato uno spot istituzionale volto a sensibilizzare la società civile sul tema del contrasto alle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, in occasione del 17 maggio, ai fini della piena inclusione di tutte le persone. Lo spot sarà trasmesso su tutte le reti Rai da lunedì 17 a lunedì 24 maggio.

fonte: Ufficio Stampa Rai  www.rai.it

Il Cagliari calcio aderisce alla “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”

Uniti per combattere discriminazione, pregiudizio e violenza: il Cagliari Calcio aderisce alla “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”, in programma lunedì 17 maggio. 

Per sensibilizzare tutti verso questo tema, al via una serie di iniziative che avranno il loro clou domenica in occasione del posticipo serale della 37ª giornata del campionato di Serie A. 

Al “Meazza” di Milano il Cagliari scenderà in campo con delle speciali maglie da gioco: sul petto lo stemma con i quattro mori verrà abbracciato da una bandiera arcobaleno, simbolo di pace, rispetto della diversità, icona del movimento LGBT.

Le attività inizieranno già da oggi: in settimana le ragazze e i ragazzi del Settore giovanile hanno partecipato a degli incontri educativi tenuti dagli psicologi ed educatori della società sarda, Fabio Zarra e Virginia Marino. Al termine ognuno di loro ha potuto scrivere il proprio messaggio contro l’omofobia e in favore dell’uguaglianza di tutte le persone: i più significativi saranno pubblicati sui canal social del Club, all’interno di una fotogallery dedicata. Sempre sui social rossoblù, il logo del Cagliari con il drappo arcobaleno sostituirà quello tradizionale. E si coloreranno di arcobaleno anche tutte le bandierine del calcio d’angolo dei campi del Centro sportivo di Assemini.

fonte:  www.sporteconomy.it

giovedì 13 maggio 2021

Books: "Italian for Musicians & Music Lovers: A Music Glossary" (English Edition) by Diana Lavarini

Piano, forte, adagio, vivace, alla marcia, sforzando, ritardando…

If you play an instrument, you have certainly come across these Italian words, and many more, while reading music. 

You also use Italian words, or words of Italian origin, when you talk about music, such as concerto, opera, soprano, pianoforte: many of these terms are now part of English and other languages.
Tempo, dynamics, expression, articulation, musical instruments, music genres, and more: the influence of Italy, the Italian language and the Italian music tradition, especially opera, is indisputable.


This collection of music terminology gathers 180 words and markings that shape our interpretation and understanding of music as musicians or music lovers, and presents their Italian pronunciation, their literal meaning in Italian, and their actual meaning(s) in music. A brief history of classical music in Italy, notes on etymology and current usage, and excerpts from musical scores complement this music glossary.  On  >  Amazon

source:  www.amazon.it

Marina Abramović, Premio Princesa de Asturias de las Artes

La artista de performance Marina Abramović ha sido galardonada con el Premio Princesa de Asturias de las Artes 2021, según ha hecho público el jurado encargado de su concesión. El jurado de este Premio –convocado por la Fundación Princesa de Asturias– estuvo presidido por Miguel Zugaza Miranda e integrado por José María Cano de Andrés, María de Corral López-Dóriga, Dionisio González Romero, Blanca Gutiérrez Ortiz, Sergio Gutiérrez Sánchez, Lucas Macías Navarro, Ricardo Martí Fluxá, Fernando Masaveu Herrero, Hans Meinke Paege, Helena Pimenta Hernández, José María Pou Serra, Sandra Rotondo Urcola, Benedetta Tagliabue, Patricia Urquiola Hidalgo, Tadanori Yamaguchi, Aarón Zapico Braña y Catalina Luca de Tena y García-Conde, marquesa del Valle de Tena (secretaria).

Esta candidatura ha sido propuesta por María Sheila Cremaschi, directora del Hay Festival Segovia (Hay Festival of Literature and Arts, Premio Princesa de Asturias de Comunicación y Humanidades 2020). Debido a la situación provocada por la pandemia de la COVID-19, la reunión se ha desarrollado mediante videoconferencia.

Marina Abramović nació en Belgrado (Serbia, entonces Yugoslavia) el 30 de noviembre de 1946. Estudió en la Academia de Bellas Artes de Belgrado (1965-1970) y completó sus estudios de postgrado en la Academia de Bellas Artes de Zagreb (Croacia, 1972). Entre 1973 y 1975 enseñó en la Academia de Bellas Artes de Novi Sad. En 1976 abandonó Yugoslavia y se instaló en Ámsterdam. En esta ciudad conoció al artista germano-occidental de performance Uwe Laysiepen, Ulay, con el que empezó a colaborar explorando los conceptos de ego e identidad artística, las tradiciones de sus respectivos patrimonios culturales y el deseo del individuo por los ritos. Se vestían y se comportaban como gemelos y crearon una relación de completa confianza. En 1988 decidieron hacer un viaje espiritual, The Great Wall Walk, con el que concluiría su relación: ambos caminarían por la Gran Muralla china, comenzando cada uno por el extremo opuesto y encontrándose en el centro para darse un último abrazo.

Según la crítica, el trabajo de Abramović explora «los límites del cuerpo y la mente» a través de performances arriesgadas y complejas en una constante búsqueda de libertad individual. Empezó su carrera como artista de performance en los años setenta. Después de sus primeras actuaciones en solitario, Ritmo 10 (1973), Ritmo 5 (1974), Ritmo 2 (1974) y Ritmo 0 (1974), y tras conocer a Ulay, ideó con él una serie de trabajos en los que sus cuerpos creaban espacios adicionales para la interacción con la audiencia: Relation in Space, Relation in Movement y Death Self. En 1997 presentó la pieza Balkan Baroque en la Bienal de Venecia, por la que recibió el León de Oro a la mejor artista. En 2005 presentó en el Solomon R. Guggenheim Museum (Nueva York) Seven Easy Pieces: en siete noches consecutivas recreó los trabajos de artistas pioneros de la performance en los años sesenta y setenta, además de dos obras propias, Lips of Thomas y Entering the Other Side (1975 y 2005, respectivamente).

En el año 2010 se inauguró en el MoMa de Nueva York una gran retrospectiva de su obra que incluyó registros en vídeo desde la década de los setenta, fotografías y documentos, una instalación cronológica con la recreación por actores de acciones realizadas previamente por la artista y la presentación más extensa realizada por Abramović: 716 horas y media sentada inmóvil frente a una mesa en el atrio del museo, donde los espectadores eran invitados por turno a sentarse frente a ella, a compartir la presencia de la artista. En 2012 se estrenó el documental sobre esta retrospectiva La artista está presente, dirigido por Matthew Akers, que fue nominado a mejor documental en el Independent Spirit Awards 2013 y recibió el Premio del Público al mejor documental en el Festival de Cine de Berlín 2012. De esa experiencia surgió la idea para crear el Marina Abramović Institute (MAI), un centro de arte situado en Hudson (Nueva York, EE. UU.) en el que se realizan todo tipo de actos culturales, talleres y exposiciones relacionados con la performance y el arte contemporáneo.

En 2011 estrenó Life and Death of Marina Abramović, con montaje de Robert Wilson, un cruce entre el teatro, la ópera y el arte visual. En 2016 publicó su autobiografía Walking Through Walls (Derribando muros) y en 2018 debutó como directora de escena operística en la obra Pelléas et Mélisande en la Ópera de Flandes. En 2020 estrenó Seven Deaths of Maria Callas, un montaje operístico en torno a la figura de la diva; ese mismo año, la Royal Academy of Arts programó una retrospectiva sobre la obra de la artista serbia que tuvo que ser pospuesta a 2023 debido a la pandemia de la COVID-19.

Condecorada con la Cruz de Comendador de Austria y doctora honoris causa por la Universidad de Plymouth (2009), Abramović ha recibido, entre otros premios, el León de Oro al mejor artista en la Bienal de Venecia (1997), el Niedersächsischer Kunstpreis (2003), el New York Dance and Performance Award (2003) y el Cultural Leadership Award de la American Federation of Arts (2011).

Los Premios Princesa de Asturias están destinados, según los Estatutos de la Fundación, a galardonar “la labor científica, técnica, cultural, social y humanitaria realizada por personas, instituciones, grupo de personas o de instituciones en el ámbito internacional”. Conforme a estos principios, el Premio Princesa de Asturias de las Artes se concederá a “la labor de cultivo y perfeccionamiento de la cinematografía, el teatro, la danza, la música, la fotografía, la pintura, la escultura, la arquitectura y otras manifestaciones artísticas”. En esta edición concurrían al galardón de las Artes un total de 59 candidaturas de 24 nacionalidades.

Este ha sido el primero de los ocho Premios Princesa de Asturias que se conceden este año, en que cumplen su cuadragésima primera edición. En los próximos días se fallarán los correspondientes a (por orden) Comunicación y Humanidades, Ciencias Sociales, Deportes, Letras, Cooperación Internacional, Investigación Científica y Técnica y Concordia.

Cada uno de los Premios Princesa de Asturias está dotado con una escultura de Joan Miró –símbolo representativo del galardón− un diploma, una insignia y la cantidad en metálico de cincuenta mil euros.

fuente: www.revistadearte.com  Foto: Marina Abramović ©FPA

mercoledì 12 maggio 2021

Riparte il Teatro Municipale di Piacenza: maggio col Requiem di Domingo e la Cherubini diretta da Muti

Teatro Municipale si riparte: la riapertura ufficiale è il 16 maggio con il requiem di Verdi diretto da Placido Domingo, alle 18.

L’evento, dedicato alle vittime del covid, inaugura la ripartenza della Fondazione Teatri di Piacenza. Il Requiem sarà trasmesso in diretta streaming, visibile in tutto il mondo grazie alla piattaforma Operastreaming. La ripartenza del teatro cittadino è stata al centro di una conferenza stampa con la partecipazione del sindaco Patrizia Barbieri, presidente della Fondazione Teatri Piacenza, affiancata dalla direttrice Cristina Ferrari e dall’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi. “E’ la ripartenza della nostra cultura – ha affermato Patrizia Barbieri – la cultura è vita: non solo consente di riaffermare la strategicita di questa attività per il nostro territorio, ma anche di far lavorare un intero settore. Qui non ci siamo mai fermato perché non ci siamo mai arresi, mettendo a punto un programma di grande qualità come sempre”.

“Il concerto del 16 maggio è un momento dedicato alla nostra comunità, a chi ci ha lasciato, e vedrà protagonista il Maestro Placido Domingo. Il doppio concerto della Cherubini, diretto da Riccardo Muti, è la dimostrazione di come abbiamo sempre continuato ad investire sulla cultura e sui giovani. Poi continuiamo con la danza e con gli allestimenti a palazzo Farnese. Questo cartellone dimostra un continuo investimenti da parte della Fondazione Teatri su artisti e cantanti piacentini, per la valorizzazione delle nostre eccellenze. L’entusiasmo della direttrice Ferrari, la sua volontà di non arrendersi, ci ha sempre contagiato e convinto”.

“Noi speriamo di non dover chiudere più – spiega la direttrice artistica Cristina Ferrari -, prudenzialmente abbiamo presentato  la stagione fino ad agosto, anche se abbiamo pronto il cartellone successivo. Abbiamo pronto il nuovo sito, un progetto sul quale abbiamo molto investito, con una comunicazione più snella e più ricca, perché il covid ha cambiato il nostro modo di fare teatro. Riapriamo con la memoria di chi ci ha lasciato, che si aprirà con un video molto emozionante, curato da Blacklemon, che sarà a tutti gli effetti parte integrante dello spettacolo. Il legame con Piacenza viene poi ribadito con il doppio concerto della Cherubini, con la conduzione del Maestro Muti. Poi continuiamo con Felliniana, uno spettacolo che è il recupero di una proposta rimasta sospesa nella stagione precedente, un impegno che ci eravamo assunti e che abbiamo intenzione di mantenere anche per altri spettacoli”.

Dopo poco meno di due settimane l’evento inuagurale, ecco un nuovo appuntamento di grande prestigio, il doppio concerto dell’orchestra Cherubini, guidata dal Maestro Riccardo Muti, venerdì 28 e sabato 29 maggio, alle 19. Il programma prevede la sinfonia del Don Pasquale di Donizetti e la sinfonia n.9 di Dvorak. Torna anche la danza, con Felliniana, omaggio a Federico Fellini della compagnia Artemis, diretta da Monica Casadei, in programma domenica 23 maggio alle 16. La programmazione poi si sposterà a Palazzo Farnese: il 28, 30 luglio e primo agosto tocca alla Tosca di Puccini. Il 23 luglio spazio alla danza con El Tango, della Roberto Herrera Tango Company. A Palazzo Farnese la Tosca vedrà nel cast due artisti tra i più richiesti dai teatri: Francesco Meli e il baritono Luca Salsi.

I biglietti potranno essere acquistati on line, da venerdì 7 maggio sulla piattaforma www.teatripiacenza.it

fonte: di   www.piacenzasera.it

Atletica > A Firenze: Lungo e peso da star al Golden Gala Pietro Mennea

A un mese dal 10 giugno, ecco i primi nomi della tappa italiana della Wanda Diamond League a Firenze: Mihambo, Spanovic, Bekh e Ibarguen nel lungo con Larissa Iapichino. Walsh, Haratyk e Stanek in pedana con Fabbri

A un mese esatto dalla data del 10 giugno, il Golden Gala Pietro Mennea presenta i primi nomi di un cast stellare. All’Asics Firenze Marathon Stadium di Firenze, per la terza tappa della Wanda Diamond League, saranno in pedana nel salto in lungo molte delle migliori specialiste al mondo, in una gara che si preannuncia di altissimo contenuto tecnico. 

Nello stadio toscano che ospiterà la 41esima edizione del principale meeting italiano (l’Olimpico di Roma non è disponibile quest’anno a causa degli Europei di calcio) è pronta a decollare la tedesca campionessa del mondo Malaika Mihambo, già vincitrice al Golden Gala nel 2019, a Roma, con un volo oltre i sette metri (7,07) e trionfatrice ai Mondiali di Doha con un super primato personale di 7,30. La attende una sfida contro avversarie eccellenti, a partire dalla campionessa mondiale indoor Ivana Spanovic (Croazia), bronzo olimpico a Rio de Janeiro e tre volte regina agli Euroindoor, ma anche l’ucraina argento mondiale e oro europeo indoor Maryna Bekh-Romanchuk e la campionessa olimpica del salto triplo Caterine Ibarguen (Colombia). 

Al debutto ufficiale in Diamond League, potrà vivere una serata magica la padrona di casa Larissa Iapichino, primatista mondiale juniores al coperto grazie al sontuoso 6,91 dello scorso 20 febbraio ad Ancona: “Sono felice e orgogliosa che quest’anno il Golden Gala si svolga nella mia città, a Firenze - le parole di Iapichino - Mi sento privilegiata e onorata di essere tra le partecipanti nel salto in lungo. Grazie per questa grande opportunità, non vedo l’ora di competere con le migliori atlete al mondo: sono ancora giovane e spero che questa, per me, sia soltanto la prima di molte altre tappe della Diamond League”. In pedana troverà anche un’atleta appena approdata oltre i sette metri, la saltatrice delle Isole Vergini Britanniche Chantel Malone (7,08) e una delle rivali nella finale degli Euroindoor di Torun, il bronzo continentale Khaddi Sagnia (Svezia). Tra le azzurre, oltre a Iapichino, sarà in gara l’altra finalista di Torun Laura Strati.

Firenze sarà anche la cornice di una combattuta gara di getto del peso. Per la prima volta sbarca al Golden Gala il bronzo mondiale di Doha Tom Walsh, tra i protagonisti della clamorosa finale iridata del 2019 con 22,90 (sesto pesista di ogni epoca) e già medaglia d’oro due anni prima ai Mondiali di Londra, dopo aver conquistato il bronzo olimpico di Rio. Tanti rivali europei per il 29enne neozelandese: dal campione continentale di Berlino 2018 Michal Haratyk (Polonia, 22,32 PB) all’oro europeo indoor Tomas Stanek (Repubblica Ceca) e in chiave azzurra il fiorentino Leonardo Fabbri capace di 21,99 nella scorsa stagione a Padova dopo il record italiano indoor di 21,59 a Stoccolma. “È uno dei sogni che ho sempre avuto e che si avvera, gareggiare nel ‘mio stadio’ a casa mia - commenta Fabbri - Purtroppo la pandemia non farà essere presenti tante persone che avrei voluto accanto a me in pedana, ma lancerò anche per loro, in qualche modo ci saranno ugualmente”. Tra i partecipanti anche il croato Filip Mihaljevic, il polacco Konrad Bukowiecki e l’altro azzurro Zane Weir, 21,11 nella stagione invernale. 

LA PRESENTAZIONE - Il Golden Gala Pietro Mennea svelerà le altre stelle mondiali nel corso di una conferenza stampa a Firenze, in programma per venerdì 21 maggio a Palazzo Vecchio, nel Cortile di Michelozzo, alle 11.30.

DIRETTA TV - Due ore e mezza di diretta televisiva per l’edizione 2021 del Golden Gala Pietro Mennea: sarà Rai 3 a trasmettere le sfide della terza tappa della Wanda Diamond League, dalle ore 20 alle 22.30.

IL PROGRAMMA - Quattordici le gare in programma al Golden Gala Pietro Mennea 2021: per gli uomini 100, 400, 5000, 110 ostacoli, 3000 siepi, alto e peso, per le donne 200, 1500, 100 ostacoli, 400 ostacoli, asta, lungo e disco. 

GOLDEN GALA 2021: LA PROCEDURA ACCREDITI
È attiva la procedura di accredito Media (categorie: stampa scritta, fotografi, radio e tv locali) per la Wanda Diamond League 2021. Per presentare la richiesta di accredito per il Golden Gala Pietro Mennea è necessario compilare il formulario elettronico raggiungibile attraverso questo LINK: https://portal.diamondleague.com/account/signin

Ricordiamo che coloro che hanno già presentato la richiesta nelle edizioni passate, per presentare la propria richiesta, dovranno utilizzare i dati di registrazione personale già utilizzati in passato (nel caso in cui fossero stati smarriti, è possibile utilizzare la procedura “Forgot password?”, sulla stessa pagina di registrazione: username e password verranno nuovamente inviati alla casella di posta elettronica indicata).

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fonte:  http://www.fidal.it

David di Donatello 2021 a Sophia Loren: “Sembra la prima volta”

L'attrice premio Oscar è stata premiata per la sua interpretazione nel film La vita davanti a sé del figlio Edoardo Ponti.

Settimo David di Donatello per il mito vivente Sophia Loren, uno dei simboli intramontabili del cinema italiano, che a 86 anni ha ritirato la statuetta per la migliore attrice protagonista per la sua interpretazione nel film La vita davanti a sé diretto dal figlio Edoardo Ponti

Standing ovation della platea e una grande commozione per l’attrice premio Oscar sorretta dal figlio e dal conduttore Carlo Conti – che nonostante le restrizioni anti Covid non ha resistito a baciarla – che prima di pronunciare il suo discorso di ringraziamento si è lasciata scappare con la sua solita spontaneità: “Madonna mia, aiutatemi!”.

Il discorso di Sophia Loren ai David di Donatello 2021

È difficile credere che la prima volta che ho ricevuto un David sia stato più di 60 anni fa, ma stasera sembra di nuovo la prima volta, vi ringrazio tanto per questo applauso meraviglioso, ma l’emozione è la stessa e anche di più, e la gioia è la stessa.  Condivido questo premio con tutto il cast e specialmente con il protagonista, un bambino meraviglioso, che si chiama Ibrahima, un giovane attore di grandissimo talento che in questo film è davvero magico. E infine ringrazio il mio regista, Edoardo, il suo cuore e la sua sensibilità hanno dato vita e anima a questo film e al mio personaggio. Per questo anche a mio figlio sono veramente molto grata perché è un uomo meraviglioso e ha fatto un film veramente molto bello. Forse sarà il mio ultimo film, questo non lo so, ma dopo tanti film ho ancora voglia di farne uno sempre bello, con una storia meravigliosa perché io senza il cinema non posso vivere assolutamente!”

Quel suo “forse sarà il mio ultimo film” nonostante l’inevitabilità della cosa vista l’età dell’attrice e la difficoltà che ha dimostrato ieri sera nel parlare e muoversi, ha colpito perché segna il tramontare di un’epoca che ha reso grande il cinema italiano, amato in tutto il mondo, acclamato per i grandi protagonisti che abbiamo avuto tra registi, attori e attrici. Sophia Loren è stata ed è una di loro e anche se questo David appare più come un nuovo omaggio alla sua carriera emoziona come sia riuscita nuovamente a regalare al pubblico dopo tanti anni un’interpretazione intensa e commovente, confermando, qualora ce ne fosse stato bisogno, il suo grande talento che il tempo non ha scalfito.

Come non ha scalfito la sua simpatia e autoironia con la quale ha voluto specificare perché non ha preso in mano il David: “Non posso prendere il premio qui perché se no cado io e il premio!”.

fonte: di Caterina Sabato  www.cinematographe.it

Mahmood: “Il DDL Zan è il minimo che ci debbano. Quante volte non ci siamo sentiti sicuri?”

Mahmood nelle ultime settimane ha pubblicamente sostenuto il DDL Zan, la legge contro l’omofobia, ed è ora tornato a farlo fra le pagine di Vanity Fair chiedendone una rapida approvazione. Il cantante, in questo caso, ha parlato in prima persona.

Credo sia il minimo che ci debbano, che debbano a tutti. Una tutela che ha un motivo, non ce lo stiamo inventando. La violenza e l’omofobia esistono, sono sotto gli occhi di tutti, si materializzano in insulti, ironie, parole sbagliate, in silenzi di madri, quando va bene, in schiaffi di padri, gesti ignobili, violenti. Ma non vi si gela il sangue a pensare a una figlia cacciata di casa perché ama una ragazza? O all’idea di potere essere aggrediti per un bacio? Quante volte ci hanno fatto battute che non desideravamo sulla nostra pelle, quante volte non ci siamo sentiti sicuri nell’andare a scuola? Ci rendiamo conto? Nell’andare a scuola“.

Mahmood, infatti, a scuola è stato vittima dei bulli.

 “Alle medie. Un compagno mi viene sotto, mi butta a terra, mi rompe gli occhiali, mi spacca la squadra, un calcio alla cartelletta di educazione tecnica, ammaccata. La fine di un gesto tremendo, io che torno a casa dolorante, sporco, violato. Neanche lo sospesero. I suoi amici, il ricatto del giorno dopo: “E tu vedi di non fare nomi“. Ancora oggi ho paura di essere attaccato perché frainteso. Le canzoni sono il mio riparo. L’arte e la bellezza salvifiche perché tutto è connesso in quella luce, in quella forza, in quell’amore“.

Mahmood odia le etichette

Ed in merito all’orientamento sessuale, il cantante ha dichiarato che non ha bisogno di incasellarsi in qualche etichetta, come “gay”, “bisessuale” o “etero”.

“Rispondo che noi siamo giovani aperti che non hanno bisogno di essere incasellati. È un’esigenza degli altri, che trovano più comodo differenziarci, etichettarci, dividerci in reparti. Ma la vita non è un supermercato e la non normalità è solo la violenza, l’ignoranza, che vengono dalla paura, dal non conoscere, dal non sapere. Dal pensare che c’è complessità dove invece tutto è molto semplice. Io ho avuto la fortuna di avere una madre forte che ha saputo capire che non bisogna farle, le differenze, perché differenze non ce ne sono”.

fonte: Fabiano Minacci  www.biccy.it

Queen Elizabeth: U.K. Will Move to Ban Anti-LGBTQ+ Conversion Therapy

“People should be free to be themselves in the U.K.,” briefing notes of the queen's speech read.

In the her speech earlier today in front of the British parliament, Queen Elizabeth II announced that the country will ban so-called conversion therapy that attempts to turn LGBTQ+ people heterosexual or cisgender.

In a 10-minute prepared speech, the queen laid out her plans for the country’s future, including health care, business, education, and housing. She also addressed conversion therapy. “Measures will be brought forward to address racial and ethnic disparities and ban conversion therapy,” she announced.

The queen delivered the speech, but the words are traditionally written by the prime minister as a way to announce upcoming governmental plans. While no details were given by the queen herself, Prime Minister Boris Johnson’s government said they would ban the “abhorrent practices which can cause mental and physical harm.”

“People should be free to be themselves in the U.K.,” the briefing notes released with the queen’s speech read. “The ban will eliminate coercive practices which cause mental and physical harm to individuals. We will ensure the action we take to stop this practice is proportionate and effective, and does not have unintended consequences. We will ensure medical professionals, religious leaders, teachers and parents can continue to be able to have open and honest conversations with people.”

The briefing notes also said that the government has commissioned research into the effects of conversion therapy and will be developing a “package of support” that will “ensure victims of conversion therapy are able to find and access the help that they need,” and plan to unveil it by this summer.

This is part of a move many countries around the globe have joined in on to ban the practice. Last year Albania became the third country in Europe to officially ban conversion therapy. Germany and Malta had previously done so after the European Union formally voted to condemn the practice and urged all members to ban it.

Other countries, like Canada, are currently considering a ban. In the United States, 20 states and Washington, D.C. have banned the practice for minors, including Washington, Oregon, California, Illinois, New York, and New Jersey. However, 26 states still have no ban and no policies addressing conversion therapy.

President Joe Biden has condemned conversion therapy and said that one of his goals as president is to ban the practice. On the campaign trail he called the practice “sick” and vowed to put an end to it.

source: By Mey Rude  www.advocate.com

domenica 9 maggio 2021

Firenze: American Art 1961-2001. Le collezioni del Walker Art Center, da Andy Warhol a Kara Walker

Dal 28 maggio al 29 agosto 2021 Palazzo Strozzi presenta American Art 1961-2001, una grande mostra che celebra l’arte moderna degli Stati Uniti d’America attraverso oltre 80 opere di 55 artisti come Andy Warhol, Mark Rothko, Louise Nevelson, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Bruce Nauman, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Matthew Barney, Kara Walker, esposte a Firenze, alcune di esse per la prima volta in Italia, grazie alla collaborazione con il Walker Art Center di Minneapolis

L’esposizione propone uno straordinario percorso attraverso importanti e iconiche opere che hanno segnato l’arte americana dall’inizio della Guerra del Vietnam fino all’attacco dell’11 settembre 2001. 

A cura di Vincenzo de Bellis (Curator and Associate Director of Programs, Visual Arts, Walker Art Center) e Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi), la mostra testimonia la poliedrica produzione artistica americana: dalla Pop Art al Minimalismo, dalla Conceptual Art alla Pictures Generation, fino alle più recenti ricerche degli anni Novanta e Duemila tra pittura. 

Fotografie, video, sculture e installazioni propongono una inedita rilettura di quarant’anni di storia affrontando tematiche come lo sviluppo della società dei consumi, la contaminazione tra le arti, il femminismo, le lotte per i diritti civili.


American art: da Andy Warhol a Kara Walker

In un percorso che propone le opere di oltre 50 artisti, un’attenzione speciale è data ad alcune figure chiave di questi quarant’anni. Centrale è Andy Warhol, di cui sono presentate 12 opere tra cui la celebre Sixteen Jackies (1964), dedicata a Jackie Kennedy all’indomani della morte di JFK.

La grande stagione degli anni Sessanta è testimoniata da opere di maestri come Donald Judd, Bruce Nauman, John Baldessari: figure che diventano punti di riferimento per le successive generazioni di artisti. Tra queste emergono la riflessione sulla figura della donna di Cindy Sherman, le appropriazioni dal mondo della pubblicità di Richard Prince e Barbara Kruger, la denuncia dello stigma dell’AIDS di Felix Gonzalez-Torres o le inquietanti narrazioni posthuman di Matthew Barney, di cui è presentata in maniera inedita per l’Italia l’installazione di Cremaster 2 (1999).

Un focus speciale è dedicato alle più recenti ricerche degli anni Novanta e Duemila, tra cui spiccano figure di riferimento per la comunità afroamericana quali Kerry James Marshall e Kara Walker, della quale è proposta un’ampia selezione di opere video e disegni.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze e Walker Art Center, Minneapolis. Sostenitori Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Intesa Sanpaolo. Premium sponsor: Gucci. Con il sostegno di Enel.

In copertina: Andy Warhol, Sixteen Jackies (det.), 1964, Collection Walker Art Center, Minneapolis. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc.

INFO > QUI

fonte:  www.palazzostrozzi.org

Cinema: Firenze, apre il 'Supercazzola store' in onore di Amici Miei (e non solo)

Uno spazio dedicato ad Amici Miei, leggendario film cult girato a Firenze con un gruppo di attori del calibro di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi, Rambaldo Melandri, Duilio Del Prete prima e Renzo Montagnani poi, che lo hanno reso un vero e proprio cult con milioni di persone che conoscono a memoria battute e scene prima tra tutte la supercazzola, non sense del Conte Mascetti da cui prende poi nome il negozio.

E in che luogo poteva nascere il 'Supercazzola store' se non a pochi metri da dove fu girata la mitica scena con il vigile, in quella Via dei Renai divenuta poi negli anni un vero e proprio punto di riferimento per i fans, con la posa della targa commemorativa al Bar Necchi da parte dell’amministrazione nel 2017 e l’intitolazione di Via Mario Monicelli del 2019.

Da domenica 25 Aprile alle ore 15, in vendita magliette, felpe ed oggettistica con loghi e frasi di Amici Miei, ma non solo: insieme al film simbolo di Firenze ci sarà spazio per tutte le altre pellicole che sono diventate un classico della commedia italiana: dai film di Paolo Villaggio con la sua Coppa Cobram a quelli di Renato Pozzetto con Il Ragazzo di Campagna, da Il Marchese del Grillo a Febbre da Cavallo con grande attenzione poi ai classici toscani.

Il Supercazzola store promuoverà, appena sarà possibile, iniziative come presentazioni di libri, incontri con attori oltre ad organizzare in collaborazione con una compagnia teatrale e delle guide turistiche un tour teatralizzato per riscoprire Firenze attraverso i luoghi di Amici Miei.

fonte: www.055firenze.it

Verona > HOPE. MOSTRA DEL PREMIO FOTOGRAFICO INTERNAZIONALE PRIX PICTET

Riapre al pubblico, fino al 25 maggio 2021 al Palazzo della Gran Guardia di Verona, la mostra

Hope
premio fotografico internazionale Prix Pictet sul tema della sostenibilità
Il lavoro dei 12 fotografi finalisti sottolinea la grande speranza del Prix Pictet, la scommessa che tutti noi facciamo sul futuro: che l’arte possa incoraggiare all’azione e trionfare là dove le parole, da sole, hanno fallito. 

Nato nel 2008 e inaugurato dal Presidente onorario, Kofi Hannan, Prix PIctet dedica ogni edizione ad un tema legato alla sostenibilità, per aumentare la consapevolezza sugli inarrestabili cambiamenti in atto e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgente necessità di agire.   

I fotografi protagonisti del percorso espositivo esplorano i modi positivi in cui l’umanità sta affrontando le crisi ambientale e sociale dei nostri tempi. Una fonte di ispirazione per tutti, anche nell’attuale contesto di crisi pandemica e di incertezza. 

La vincitrice dell’ottavo Prix Pictet è Joana Choumali.

La fotografa ivoriana è stata premiata il 13 novembre 2019 al museo Victoria & Albert di Londra, durante l’inaugurazione ufficiale della mostra, per la serie Ça va aller (Andrà bene), che si compone di fotografie scattate a tre settimane dall’attacco terroristico del 13 marzo 2016 a Grand-Bassam, in Costa d’Avorio.

Choumali è stata selezionata da una giuria indipendente presieduta da Sir David King, ex Special Representative for Climate Change del governo britannico, che ne ha descritto il lavoro come “una meditazione brillantemente originale sulla capacità dello spirito umano di trarre speranza e resilienza persino dagli eventi più traumatici”.
Un messaggio forte, d’impatto e quanto mai calzante rispetto all’attuale contesto storico.
In ogni edizione del concorso, alle opere che meglio esprimono il tema viene riconosciuto un premio del valore di 100mila franchi svizzeri. 

I finalisti del Prix Pictet di quest'anno sono:

  • Shahidul Alam, nato nel 1955 a Bangladesh, residente a Dacca
  • Joana Choumali, nata nel 1974 in Costa d’Avorio, residente ad Abidjan
  • Margaret Courtney-Clarke, nata nel 1949, Namibia, residente a Swakopmund
  • Rena Effendi, nata nel 1977 a Baku, residente a Istanbul 
  • Lucas Foglia, nato nel 1983 negli Stati Uniti, residente a San Francisco 
  • Janelle Lynch, nata nel 1969 negli Stati Uniti, residente a New York 
  • Ross McDonnell, nato nel 1979 in Irlanda, residente a New York
  • Gideon Mendel, nato nel 1959 in Sudafrica, residente a Londra
  • Ivor Prickett, nato nel 1983 in Irlanda, residente tra l’Europa e il Medio Oriente
  • Robin Rhode, nato nel 1976 in Sudafrica, residente a Berlino
  • Awoiska van der Molen, nata nel 1972 nei Paesi Bassi, residente ad Amsterdam
  • Alexia Webster, nata nel 1979 in Sudafrica, residente a New York

La prestigiosa giuria internazionale dell’ottava edizione del Prix Pictet è composta da: Sir David King, ex Special Representative for Climate Change del governo britannico (Presidente di giuria); Martin Barnes, Senior Curator of Photographs, Victoria and Albert Museum, Londra; Richard Mosse, vincitore del Prix Pictet Space; Philippe Bertherat, Member of the International Council of Sotheby’s; Jan Dalley, Arts Editor, Financial Times; Herminia Ibarra, Charles Handy Professor of Organisational Behaviour, London Business School; Jeff Rosenheim, Curator in Charge, sezione fotografia, The Metropolitan Museum of Art, New York; Kazuyo Sejima, Co-fondatrice di SANAA, studio vincitore del Pritzker Architecture Prize. 

Il Gruppo Pictet

Fondato a Ginevra nel 1805, il Gruppo Pictet è uno dei principali gestori patrimoniali e del risparmio indipendenti in Europa. Con un patrimonio gestito e amministrato che ammonta a circa 563 miliardi di euro al 31 dicembre 2020, il Gruppo è controllato e gestito da sette soci e mantiene gli stessi principi di titolarità e successione in essere fin dalla fondazione. Il Gruppo Pictet, con oltre 4.500 dipendenti, ha il suo quartier generale a Ginevra e altre sedi nei seguenti centri finanziari: Amsterdam, Barcellona, Basilea, Bruxelles, Dubai, Francoforte, Hong Kong, Losanna, Londra, Lussemburgo, Madrid, Milano, Monaco, Montreal, Monaco di Baviera, Nassau, Osaka, Parigi, Roma, Singapore, Stoccarda, Taipei, Tel Aviv, Tokyo, Torino, Verona e Zurigo (Dati al 31 dicembre 2020).

Per maggiori informazioni: www.prixpictet.com

Quando: Aperta, con ingresso gratuito, fino al 25 maggio 2021:

  • dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle 18.00 (senza prenotazione)
     
  • il sabato e la domenica dalle ore 11.00 alle 18.00, con prenotazione obbligatoria da effettuarsi entro il giorno precedente a
    Segreteria didattica dei Musei Civici
    Cooperativa Le Macchine Celibi
    da lunedì a venerdì ore 9.00 - 13.00 e 14.00 - 16.00, sabato ore 9.00 - 13.00
    tel 045 8036353 - 597140
    segreteriadidattica@comune.verona.it

Visite guidate gratuite nelle giornate di:
giovedì 6, 13 e 20; venerdì 7, 14 e 21 maggio 2021 alle ore 16.30
, con prenotazione obbligatoria.

Dove : Palazzo della Gran Guardia - Piazza Bra - Verona

fonte:  https://scaviscaligeri.comune.verona.it