venerdì 2 aprile 2021

Libri: "Per tutto il resto dei miei sbagli" di Camilla Boniardi

Per tutto il resto dei miei sbagli è il romanzo d'esordio di una scrittrice di talento che ha fatto della sua esperienza di vita materia pulsante, vivida, e soprattutto universale. 

Marta vive ogni giorno in preda a uno strano e costante senso di inafferrabilità: anche le scelte più semplici, le decisioni più ovvie sembrano sempre un passo più in là di ogni suo sforzo. 

Non sfugge a questa sua irrequieta condizione nemmeno l'amore, che sembra volersi arrendere allo stesso senso di inadeguatezza: mai abbastanza affascinante, mai sufficientemente intelligente, mai all'altezza o idonea a soddisfare le aspettative dei partner. 

Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un'ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell'immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione. 

Nel suo percorso verso una nuova consapevolezza, Marta scoprirà quanto sia sottile e tagliente la lama che la separa dall'etica dell'imperfezione. In questo difficile cammino il tempo sarà suo alleato. 

La vita, come questa storia, non è altro che una lunga battaglia contro la sindrome dell'impostore. Ritroviamo un po' di Jane Austen e un po' di Sally Rooney nel racconto di Marta, che parla d'amore senza mai dimenticarsi della realtà, dove, mentre ondeggiano tra lacrime e sorrisi, i personaggi si abbandonano a profonde riflessioni e a coinvolgenti momenti di autoanalisi. 

fonte:  www.ibs.it

Giornata mondiale del teatro, il messaggio di Helen Mirren

L’attrice Premio Oscar Helen Mirren è l’autrice del Messaggio della Giornata Mondiale del Teatro che, promossa dall’International Theatre Institute – Unesco, si celebra sabato 27 marzo. Ogni anno, nei teatri e nei centri culturali di tutto il mondo, risuona infatti un unico messaggio, affidato a una personalità della cultura mondiale per testimoniare le riflessioni vive sul tema del teatro e della cultura della pace.

Dopo, tra gli altri, Jean Cocteau, Arthur Miller, Laurence Olivier, Jean-Louis Barraul, Peter Brook, Dimitri Chostakovitch, Maurice Béjart, Luchino Visconti, Richard Burton, Ellen Stewart, Eugène Ionesco, Umberto Orsini, Vaclav Havel, Ariane Mnouchkine, Augusto Boal, John Malkovich, Isabelle Huppert, Simon Mc Burney, Sabina Berman, Were Were Liking, Ram Gopal Bajaj, Maya Zbib, Carlos Celdràn, Shahid Nadeem, i Premi Nobel Miguel Angel Asturias, Dario Fo, Pablo Neruda, Wole Soyinka, nel 2021 la scrittura del Messaggio è stata affidata all’artista britannica, una delle attrici più conosciute e apprezzate, con una carriera internazionale che abbraccia il teatro, il cinema e la televisione. Premio Oscar nel 2007 come miglior attrice protagonista per “The Queen – La regina”, Helen Mirren ha conquistato anche tre Golden Globe, quattro BAFTA, quattro Emmy Awards e l’Orso d’oro alla carriera del Festival del Cinema di Berlino nel 2020.

Anche nel 2021, purtroppo, la grave emergenza sanitaria internazionale non consentirà le consuete celebrazioni in Italia e in molti paesi nel resto del Mondo. Sono spostati sul web due appuntamenti organizzati in collaborazione con il Centro italiano dell’ITI-Unesco presieduto da Fabio Tolledi, direttore artistico della compagnia Astràgali Teatro. Dalle 10 alle 12 su Facebook e Youtube (@InternationalTheatreInstituteItalia) si terrà la proclamazione del vincitore assoluto e dei segnalati di “Scrivere il teatro”, concorso per le scuole indetto dal Ministero dell’Istruzione e Iti-Italia. Dopo la lettura del Messaggio interveranno i rappresentanti di alcuni dei teatri italiani soci dell’Iti (Teatro Vascello di Roma, Accademia Amiata Mutamenti di Grosseto, La Mama Umbria International di Spoleto, Mana Chuma Teatro di Reggio Calabria, Astràgali Teatro di Lecce, Teatro Aenigma di Urbino). Nel pomeriggio, dalle 15 (info www.teatroaenigma.it), sul web anche l’ottava Giornata Nazionale di Teatro in Carcere promossa dal Coordinamento Nazionale del Teatro in Carcere, costituito da cinquanta esperienze teatrali diffuse su tutto il territorio italiano, con il sostegno del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

IL MESSAGGIO
Questo è un momento così difficile per lo spettacolo dal vivo e molti artisti, tecnici, artigiani e artigiane hanno lottato in una professione già piena di insicurezze. Forse questa insicurezza sempre presente li ha resi più capaci di sopravvivere, con intelligenza e coraggio, a questa pandemia. La loro immaginazione si è già tradotta, in queste nuove circostanze, in modi di comunicare creativi, divertenti e toccanti, naturalmente soprattutto grazie a internet. Da quando esistono sul pianeta, gli esseri umani si sono raccontati storie. La bellissima cultura del teatro vivrà finché ci saremo. L’urgenza creativa di scrittori, designer, danzatori, cantanti, attori, musicisti, registi non sarà mai soffocata e nel prossimo futuro rifiorirà con una nuova energia e una nuova comprensione del mondo che noi tutti condividiamo. Non vedo l’ora!
*Traduzione italiana di Roberta Quarta (International Theatre Institute – Italia)

ITI-UNESCO
Fondata nel 1948 a Praga, da esperti di teatro e danza dell’UNESCO, l’International Theatre Institute, unica organizzazione non governativa, operante in ambito culturale, in relazioni formali con l’UNESCO, è presente con Centri Nazionali in circa 100 Paesi, ed ha come obiettivo lo sviluppo di pratiche di cooperazione tra artisti e istituzioni teatrali a livello internazionale, per consolidare collaborazioni tra operatori culturali di tutto il mondo e favorire il dialogo interculturale. Mission primarie dell’ITI sono la promozione della pace attraverso l’arte, il sostegno dell’innovazione nelle arti performative, la valorizzazione delle diversità culturali, il rispetto dei diritti umani nel campo delle arti dello spettacolo. Tra le più note iniziative promosse a livello mondiale dall’International Theatre Institute figurano la Giornata Mondiale del Teatro (27 marzo), l’International Dance Day (29 aprile), il Theatre of Nations, dove si sono esibiti per la prima volta in Occidente, dopo la seconda Guerra mondiale, l’Opera di Pechino, il Berliner Ensemble, il Teatro Kabuki, il Teatro d’Arte di Mosca.

Info
www.world-theatre-day.org/index.html
www.iti-worldwide.org/
www.iti-italy.it/

fonte:  www.teatrionline.com

Fashion: Hunter Schafer and Dominique Jackson Are Mugler’s New Bodysuit-Wearing Runway Stars

Courtesy of Mugler
The Euphoria and Pose stars donned bedazzled catsuits on the runway for the legendary French fashion house.

Euphoria actress Hunter Schafer and Pose star Dominique Jackson can now add “haute couture runway models” to their already impressive resumes. On Transgender Day of Visibility, the starlets appeared in the Spring/Summer 21 presentation for the legendary French fashion house Thierry Mugler, wearing certified lewks, including bedazzled catsuits, slinky wraps, and post-swim wet hair, all executed by creative director Casey Cadwallader.

On Instagram, Dominique Jackson expressed joy over being cast by the storied luxury brand. “Another DREAM MADE REALITY!” she wrote, sharing a clip from the show. >>> HERE

Schafer, who shared her runway debut on her own Instagram page, received major praise from friends and co-stars. “Wow,” Schafer’s Euphoria co-star Zendaya wrote. “The way in which you devoured,” trans model Aaron Philip, who has also pushed for greater disability representation in fashion, added. >>HERE 

Mugler is one of the buzziest brands of the moment. Singers Dua Lipa, Megan Thee Stallion, Cardi B and Miley Cyrus have all donned Mugler bodysuits recently. And under the direction of Casey Cadwallader, who has past experience at Acne Studios and Loewe, Mugler has begun embracing more inclusive casting. Schafer and Jackson starring in Mugler’s latest staging, alongside names like Bella Hadid, exemplifies this ongoing push towards greater trans visibility in fashion.

Increasingly, designers and major fashion publications are bringing more trans models and public figures into the fold, like Hari Nef, Chella Man, Laith Ashley, and Indya Moore, who in 2019 became the first trans woman to front the cover of Elle USA. Schafer herself has modeled for a slew of hot brands, including Miu Miu, Marc Jacobs, and Shiseido Makeup.

If you have the coins, Mugler has made Schafer’s and Jackson’s available for sale.

source:   www.them.us

TV and Movies: Angelica Ross Is Creating A Healing Space for Cis and Trans Women

Getty Images
Pose and American Horror Story star Angelica Ross opens up about the importance of building bridges between all women, cis and trans.

Angelica Ross has her hands full. Aside from starring on shows like American Horror Story and Pose, she also serves as the CEO of Trans Tech Social Enterprises, a company that focuses on the economic empowerment of trans and gender non-conforming people in the digital space. But for the past few months, Ross has added a new venture to her repertoire: an online talk show called The Turning Point.

The latest episode, “I Am My Sister,” takes its title from a well known Iyanla Vanzant quote: “I am not my sister’s keeper, I am my sister.” In a two-hour conversation timed to coincide with Women’s History Month and International Transgender Day of Visibility, Ross brought together a panel of dynamic women, including Bevy Smith, Aaryn Lang, Candice Benbow, and more to have a public conversation about the relationship between cis and trans women.Together, they tackled a myriad of topics ranging from anti-trans violence, intercommunal transphobia, to solidarity and sisterhood.

“For me, the Trans Day of Visibility is a time when we can teach and we can learn how to amplify the voices of Black and brown trans people and to listen and learn from those voices, because there's so much to learn,” Ross tells them. “It's also about not just visibility but helping transform that visibility into equity and into agency over our bodies and over our narratives.”

Back in 2019, Ross ruffled feathers when she called out the lack of trans inclusion in BET’s annual Black Girls Rock special. Since then, she has approached this delicate topic in a nuanced way by proposing that all women ask themselves how they can be better sisters to one another.

“Like mother Oprah would say, ‘Focus on your own race,’" she says, stressing the importance of balance and self-preservation. “I can focus [on running my own race] as the overall conversation moves us all forward. As far as focusing on what people are doing versus what they’re not doing, that's taking away from the time that I need to finish producing what I'm producing.”

As Ross continues to juggle her many projects and forge new paths for herself and others, she has maintained her commitment to unapologetic trans visibility. To mark Trans Day of Visibility this year, Ross spoke with them. about the “I Am My Sister” episode of The Turning Point and the future of Black trans representation in Hollywood. 

THE TURNING POINT LIVE: I AM MY SISTER - VIDEO  >> HERE

What motivated you to tackle the divide between cis and trans women as a topic for your show?

I am very sensitive to what's going on in our society. I'm highly aware. So when I speak up on my social media and on many various platforms, it's often because I'm tuned in and feel the need to say the thing that other people are not saying [so I can] push us forward. I know that in Hollywood, a lot of people are getting by, by not saying anything, by not revealing that they're actually not supportive of trans people. Maybe they don't want us to see us die, but it pretty much stops there as far as their advocacy is concerned. I wanted to lift the rug in the same way that the rug of racism and white supremacy has been lifted due to the past [presidential] administration. The increasing numbers of trans people dying in the violence epidemic and the increasing numbers of bills sweeping across the country signaled that it was time to amplify this conversation.

What are some of your personal highlights from the I Am My Sister episode?

Wow. There were so many gems that were dropped because we were honestly just packed with guests who are brilliant Black women in their own right. One of the things that stuck out for me was when I was having a conversation with [activist] Sage [Grace Dolan-Sandrino], and we stumbled upon the notion that she wanted to make sure that cis women understood that we don't want to be cis. Then we got to the point that, “I don't want to be cis. I want to be safe.” That was one of the things that dropped like an anvil on our audience because so many people started to comment and understood it. It was like a light bulb went off for people at that moment and they were like, "Ah, got it.” They just want to be safe in expressing who they are, safe to love, safe to go to work, safe to live.

 “I think we all need to realize that just because you think you're a nice person, that doesn't mean that you're a safe person to be around.”

What do you think can be done to create a more cohesive healing space for some of these issues?

I think we all need to realize that just because you think you're a nice person, that doesn't mean that you're a safe person to be around. We have to hold ourselves accountable. Queer Black and brown folks have learned so much because we’ve had to fight for our dignity and have to sort of be academic around it and explain it in As, Bs, and Cs for people. So now many of us are able to model how to check ourselves. I've had moments where I recognize that I was unsafe. I was an unsafe space for trans men because of my lack of understanding and ignorance towards them. Just because I'm a trans woman doesn’t mean I understand trans men. It's one of those things that I constantly check myself about. I'm just like, "Okay. How can I be more informed? How can I be more inclusive? How can I be more precise, more impeccable with my words, with my actions?" That's something I think we need to ask ourselves daily because it's so indoctrinated into us that none of us can take for granted thinking that we are safe. This means you shouldn't assume someone else is safe.

Before we go, let’s talk quickly about the direction of on-screen representation. What are your thoughts on Black trans visibility in a post-Pose Hollywood landscape?

The series finale of Pose is coming up around the corner, and it's going to leave a huge hole in our audience’s hearts and in the field of trans representation. I am very hopeful that people like Janet Mock, myself, Laverne Cox, Rain Valdez, and other folks who are executive producing content will fill that gap, that we will not wait for another white man to be able to extend his privilege, that we will have built upon the experiences that we had and take our place in leading these narratives. I'm not really concerned about Hollywood's short attention span for trans stories — or about their consistent, almost predictable move of turning our trans stars into symbols to virtue signal that they are on the right side of history when they're really just saying, "I hope that you think this is enough so we don't have to continue doing more of this." So I'm really not concerned or paying attention to watered-down offerings because I'm well on the way to creating something much more substantial.

Angelica Ross’ talk show The Turning Point broadcasts live on her YouTube channel.

This interview has been edited and condensed for clarity.

source:   www.them.us

giovedì 1 aprile 2021

GUCCI EQUILIBRIUM WITH LUCREZIA VALIA

Diversity, fairness, and inclusion are at the heart of Gucci’s creative vision, which finds its purest embodiment in Lucrezia Valia. In this conversation, the actress and Gucci Rome senior client advisor reflects upon the key moments of her professional path while stressing the contribution of the LGBTQ+ community to the shaping of today’s creative scene.

Interview by: Domenico Costantini

Editing by: Gilda Bruno

To celebrate this year’s Trans Day of Visibility, Collectible DRY caught up with Lucrezia Valia. The actress, mostly known for her role in Ferzan Ozpetek’s Le fate ignoranti (2001), joined the Gucci family back in 2017, when she started working at the Italian brand’s boutiques. Becoming one of the first transgenders to have ever taken on a role at such a prestigious fashion house, Valia — who’s now risen to Gucci Rome senior client advisor — represents the enduring fight for emancipation of the LGBTQ+ community as a whole.

Collectible Dry: If you were to pick a flavour, what would you say Lucrezia Valia tastes like?

Lucrezia Valia: Lucrezia tastes like red pepper. The Calabrian one, which is linked to my roots. The roots are so important, as Paolo Sorrentino stresses in his masterpiece, The Great Beauty. So I’d say I would identify with a red, spicy, and bitter pepper which, by the way, it’s very good for health purposes. Mom would always give it to me whenever I would travel back to Rome. 

>> Photo: A portrait of Lucrezia Valia by photographer Mick Rock for the Gucci Cruise 2018 Campaign: Roman Rhapsody courtesy of Lucrezia Valia

CD: What does Rome taste like?

LV: Rome tastes like cotton candy to me. The same scent I would smell when going to the circus or rides with my dad throughout my childhood. Rome is the city of my heart. A strongly desired choice. Rome is art, cinema, and beauty! Rome is home.

CD: Diving into more philosophical matters, if you like, would you agree if I say that the imagination is nothing but dilated and composed memory?

LV: I have lived my whole life imagining and dreaming of a different life. I imagined so much that I went into severe depression twice. Still, it’s that same imagination that made my life sweeter, serving as the weapon through which I would defend myself. In Pedro Almodóvar’s words, “Nothing is truer than the idea that each of us has dreamed of for ourselves,” and I couldn’t agree more with this statement.

CD: What is beauty to you?

LV: What is beauty! Well, that’s a very difficult question. Literature is full of definitions of beauty: nature, art, poetry, music, all of this is beauty. Still, I manage to find beauty even where no one looks for it. I see beauty in the little, imperceptible, and too-often overlooked things. I even see beauty in what the world wants us to perceive as ‘ugliness:’ in fact, I often stop by the homeless and those alienated for society for entire hours, because I find them beautiful. I find the defenseless and the marginalised beautiful. Plus, being polite with them as well as with the rest of those surrounding us is nice, as I think that there is nothing more beautiful than finding the courage to be the truest version of yourself.

CD: What would you say about your fight for freedom as a woman?

LV: We are called to fight for our entire life but, to be completely honest with you, I must confess that I have struggled to be myself just as much as I have struggled to feel part of the transgender community. I fought a lot, but I know I can see that, eventually, it paid off, as I am the pure result of my own achievements. Yes, it is strange that, although I have documents attesting I am a woman, hence I am a woman in the eyes of society, I still have to fight on a daily basis not to be considered a ‘man.’ But wars are over: I have laid down my weapons a long time ago, and I am very peaceful now. I am truly at ease with myself, and I like the person I have become through the years. I love myself, and I couldn’t be happier to share this with you.

“Le fate Ignoranti” a film by Ferzan Ozpetek Courtesy of Lucrezia Valia
CD: In Italian literature, the fate ignoranti (ignorant fairies) are all those people who choose to manifest their most genuine nature, people that are willing to live and express their feelings to the fullest without fearing the judgment of others. They are those who manage to speak outright, people that succeed in co-existing with their own contradictions by distancing themselves from the conjectures of society. You played in Ferzan Ozpetek’s Le Fate Ignoranti (2001) and that’s why I’d love to ask you: to what extent would you consider yourself an ‘ignorant fairy’?

LV: The meeting with Ferzan Ozpetek was a magical encounter that marked a strong change in my life. Life is made up of great encounters, and that to me was an incredible experience. Taking part in that film gave me the opportunity to meet incredible girls and boys, it helped me a lot as it gave me the courage to actually become an ‘ignorant fairy’ myself.

CD: That must have been such a wonderful experience. You know, when I saw Mick Rock’s photographs from the set of the Gucci Cruise 2018 Roman Rhapsody, I thought you looked just like a rock star, even more so in your daily routine. That’s probably what I’d think if I ran into you on the subway, on the street, or if I saw you riding a bike. You’ve got these wonderful looks that make you look like a painted canvas, so unique and fragile at the same time. You’ve truly turned your scars into gold. What role did Gucci play in this transition? And how does your story resonate with the values promoted by Gucci Equilibrium?

Alessandro Michele by MAKKA
LV: In 2017, I started working at Gucci boutiques and, for me, that was a dream come true: in fact, I had dreamed of it since 1997 but back in those days it was not easy for a trans woman to get to work at a luxury store. Time has flown by since then. Soon Alessandro Michele, a longtime friend, became artistic director. He was yet another incredible encounter that left an ever-lasting mark in my life, I just love him and his partner Vanni so much, our friendship was a true gift to me. Thanks to him, I went to work without being judged for my sexuality. For me, Gucci is the dream that, once locked in a chest of drawers, actually managed to became reality.

CD: I can feel what Gucci means to you just by hearing how you speak about it. Let’s take a few steps back to go all the way to the ‘age of innocence,’ that playful, idyllic time of our lives where we felt as if everything was possible. What kind of child were you?

LV: As a child, I was introverted and lonely. I would spend entire days imagining, imagining, and imagining still, but I did not lack affection as my childhood was full of love.

CD: What does ‘freedom’ mean to you? What have great personalities such as Pier Paolo Pasolini and Claudia Salis meant for the future of our country and its freedom of expression?

LV: To me, freedom means being free to embrace and express yourself sincerely, without being judged. Being free to love whoever we want and create by drawing inspiration from whatever we feel inside of us. Unfortunately, I haven’t got the chance to see Claudia Salis very often. She is a free, sincere, outspoken, and very intelligent woman. A real ignorant fairy. Pasolini was a great artist, probably the greatest artist of the twentieth century, as he was able to grasp the changes that were shaking up society before than anyone else. I think I would have liked him as a friend.

Claudia Salis by MAKKA
CD:
 Art shapes and educates the souls by serving as both a means of expressing emotions and a bridge to inner peacefulness. If you were to pick an artist that truly influences you, who would that be and why?

LV: Art is the only thing that lives on and never dies. Going back to your question, I’d say Matisse, as he is my favourite artist. I love his bright colours and contrasts. Another artist I deeply admire, whom I have actually met in real life, is Botero: I am so fascinated by the harmony and softness of his work. Thinking of the contemporary art scenario, the first name that pops in my mind is Marina Abramovic, as she’s simply unbelievable.

CD: “Solo una terapia, solo una terapia, solo una terapia, solo una terapia,” (just a therapy) reads the lyrics of the Italian song “Curami” by CCCP Fedeli Alla Linea. If you were to choose a song that’s always going to be part of you, what would that be?

LV: Curami, curami, curami,” (heal me) oh gosh, I remember that song. I used to love it, you have really brought me back in time by mentioning it, it made me go back to the ‘80s-90s. I was so young back then. The most precious song to me is probably La Cura (1996) by Franco Battiato.

CD: In your posts, I often read Nam myōhō renge kyō which, in English, means “Glory to the Dharma of the Lotus Sutra.” Is meditation helping you find happiness in this world?

LV: Yes, for a period of my life, I fully devoted myself to practice ashtanga yoga and Buddhism, although that’s something I am not doing at the moment. It’s not that I stopped caring about it; on the contrary, I found an uphill road that is all mine, where I can practice that way of living in my very own way. In fact, I have begun to put all the love I have got and what I have learned through meditation into the little things as well as into the unexpectedly beautiful encounters that make up my life. I now have it in my gestures. Sport is also a form of meditation for me, as is gardening, and taking care of my black kitten.

CD: Thank you so much for this beautiful conversation Lucrezia. Keep on shining!

LV: My pleasure. Thank you!

source:  www.collectibledry.com

mercoledì 31 marzo 2021

Il Teatro Valle sarà intitolato a Franca Valeri, Raggi: “Accolgo la proposta con piacere”

Nel corso di un’intervista di Maurizio Costanzo alla sindaca Virginia Raggi, il giornalista e conduttore televisivo ha proposto di intitolare il Teatro Valle alla memoria dell’attrice Franca Valeri, scomparsa centenaria lo scorso agosto. 

“Era casa sua”, spiega Costanzo. “Sarebbe bello che ovunque si trovi sappia che quel posto ha il suo nome”. 

Il teatro Valle sarà intitolato alla memoria di Franca Valeri. Questa la proposta di Maurizio Costanzo alla sindaca di Roma Virginia Raggi nel corso di un'intervista registrata proprio all'interno del più antico teatro romano, chiuso ormai da anni. "Mi piacerebbe – dice Costanzo – che alla sua riapertura si chiamasse Teatro Valle – Franca Valeri. 

Lei è morta nell'agosto 2020 a Roma centenaria, ha vissuto quasi sempre nella capitale e al Teatro Valle, che per lei era casa sua". "È una bellissima proposta e la accolto con molto piacere", ha risposto la sindaca Virginia Raggi. "Questo teatro è stato chiuso per tanto tempo – continua il giornalista e conduttore televisivo – ma per fortuna la giunta Raggi ha fatto in modo che cominciassero gli studi e poi i lavori per rimetterlo in circuito e renderlo di nuovo teatro. Pensate che nel 1921 qui ci fu la prima stesura di ‘Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello' e il suo palco è stato calcato da Eduardo De Filippo, Paola Borboni, Paolo Poli. Grazie che ci restituite il teatro". E poi suggerisce: "All'apertura bisogna mettere una targa dove si dice che questo teatro torna in vita grazie all'amministrazione capitolina di Virginia Raggi, perché deve rimanere nella storia".
 

L'occupazione del Valle e la chiusura per 7 anni

Costruito nel 1727, il Valle è il più antico teatro di Roma. Chiuso il 19 maggio 2011, è stato occupato un mese dopo da un gruppo di lavoratori dello spettacolo, attivisti e cittadini. Per tre anni il Teatro Valle è stato autogestito, gli spettacoli erano partecipati da migliaia di persone e gli artisti che hanno solcato il palco in quei anni hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. Alla base dell'occupazione, la richiesta che il teatro rimanesse pubblico e gestito tramite partecipazione popolare. In quei tre anni ha cominciato a farsi strada un'altra idea di cultura, quella fatta dal basso e partecipata da tutti i cittadini, che facevano vivere quell'esperienza mettendola a disposizione della comunità. Col tempo è stata anche istituita la Fondazione Teatro Valle per poter entrare direttamente nella gestione del teatro, ma alla fine questo tentativo non ha avuto il risultato sperato. Nel 2014 il Teatro è stato sgomberato: da allora è rimasto vuoto e non ha mai più aperto le sue porte.

fonte: di Natascia Grbic   www.fanpage.it

Megan Rapinoe refutes argument that anti-trans sports bills somehow “protect” women

Megan Rapinoe – Photo: Facebook
Olympic gold medalist and two-time FIFA World Cup champion Megan Rapinoe is throwing the gauntlet, refuting claims made by lawmakers that bans on transgender athletes are necessary to protect women’s opportunities in sport.

In an op-ed published in The Washington Post, Rapinoe says that sports taught her important life lessons, and argues that transgender children should be entitled to learn those lessons by participating in sports, without hindrances, just as their cisgender peers are currently able to do.

Olympic and World Cup champion says bills restricting transgender athletes' ability to compete are discriminatory.

Rapinoe calls out the more than 40 bills introduced in more than two dozen states throughout the country that seek to bar transgender athletes from women’s sports. Recently, the Republican governors of Mississippi, Arkansas, and Tennessee signed bans into effect restricting transgender youth to competing based on their assigned sex at birth. Similar bills have been introduced in nearly two dozen other states, often pushed by conservative religious groups opposed to LGBTQ rights.

“These bills are some of the most intense political assaults on LGBTQ people in recent years. Sports have become another avenue to attack the rights of trans people,” Rapinoe writes. “These efforts cause incredible harm to trans youth, who, like all kids in a global pandemic, are feeling isolated and need compassion and support. Even before the pandemic hit, 1 in 3 transgender youth reported attempting suicide, as one national crisis-prevention organization reported in 2019.

“These bills are attempting to solve a problem that doesn’t exist,” she adds. “Transgender kids want the opportunity to play sports for the same reasons other kids do: to be a part of a team where they feel like they belong. Proponents of these bills argue that they are protecting women. As a woman who has played sports my whole life, I know that the threats to women’s and girls’ sports are lack of funding, resources and media coverage; sexual harassment; and unequal pay.

“I know what it feels like to be singled out and treated differently,” continues Rapinoe. “No one should be treated unfairly because of who they are — and that is especially true of kids. Adults can’t pretend that we care about the well-being of children while actively creating environments that cause serious harm to them. We can’t make demands for a false sense of fairness while ignoring the actual needs of women and girls.”

See also: Donald Trump says women’s sports will “die” if transgender girls are allowed to compete

Rapinoe, an ambassador for Athlete Ally, a nonprofit advocating for LGBTQ inclusion in sports, was one of 176 female Olympic, professional, and collegiate- and high school-level athletes who recently signed onto an amicus brief from Athlete Ally urging the federal courts to rule that a ban on transgender athletes in Idaho — currently blocked from taking effect — is unconstitutional.

Some of the other signatories to the brief include: tennis legend Billie Jean King; Candace Parker, a two-time Olympic gold medalist in women’s basketball; Megan Duggan, a retired hockey player and former member of Team USA; and Esther Lofgren, a gold medal-winning Olympic rowing medalist.

In her op-ed, Rapinoe references the amicus brief, noting that many women athletes support transgender inclusion in sports, contrary to messages from social conservatives that transgender females pose a risk to female athletes’ ability to compete fairly. She also calls on other cisgender women to stand up for transgender athletes, calling the bills working their way through state legislatures “an attack on the humanity and belonging of trans people.”

“Discrimination hurts everyone. We’re stronger as teams, and as a country, when all people who love sports have a chance to have their lives changed for the better, just like I did,” she concludes. “I want every transgender kid out there to know that they can live their dreams and be true to who they are. For them to realize those dreams, they need to be allowed to play.”

source:    www.metroweekly.com

Libri: "L'ultimo amore di Arsenio Lupin" di Maurice Leblanc

L'imperdibile capitolo finale della saga di Lupin, il personaggio cui è ispirata la serie Netflix.

Il libro ritrovato Oggetto per anni di speculazioni e dicerie, vera e propria chimera della letteratura francese, L'ultimo amore di Arsenio Lupin fu scritto da Maurice Leblanc nel corso dell'estate del 1936. 

Ma poco dopo averlo concluso, mentre si accingeva ad adattarlo alla forma a puntate per una rivista, Leblanc morì per un ictus cerebrale. Fu così che la sua ultima opera rimase inedita per molti anni. Solo in occasione dei settant'anni dalla morte dell'autore, nel 2012, la famiglia ha rotto gli indugi e deciso finalmente di offrire ai lettori questo romanzo rimasto nascosto così a lungo, in cui si ritrova tutta la magia e l'eleganza di uno dei più grandi personaggi della letteratura poliziesca di ogni tempo.


Dicembre 1921. Arsenio Lupin sembrava essersi ritirato a vita privata, contento di abitare in quella che è nota come la Zône, malfamato quartiere di Parigi dove lui si sente a casa propria. Ma l'illusione della quiete non dura molto… Il passato, infatti, rispunta ben presto a solleticarlo, sotto forma di Cora de Lerne, la donna che Lupin ama da lontano, «l'ultimo e unico amore» del ladro gentiluomo. 

Cora gli è stata affidata tempo prima dal padre, principe de Lerne, insieme a una dote di diversi sacchi di denaro, destinata al suo promesso sposo, il principe di Oxford… Ma qualcuno ha messo gli occhi su quelle monete sonanti, e mentre i sospetti della polizia cadono proprio su Lupin, unico in grado di mettere a segno un colpo tanto ardito, ben presto è chiaro che si tratta di un'esca. 

Perché c'è qualcosa di ancora più prezioso da rubare: un misterioso manoscritto antico di inestimabile valore, custodito da sempre da Lupin e appartenuto a uno dei suoi antenati, a cui fu donato da Napoleone in persona. E quando Lupin scopre che al libro sono interessati perfino i servizi segreti inglesi, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta di quanto sembrasse. E che la vita di Cora è realmente in pericolo.

Dalla penna inconfondibile di uno dei grandi autori classici della letteratura francese, una delle avventure più emozionanti di Arsenio Lupin, che i lettori di tutto il mondo hanno aspettato a lungo di poter leggere.

Maurice Leblanc 

Ormai entrato di diritto nel firmamento degli autori classici francesi, è il creatore di Arsenio Lupin, ladro gentiluomo, uno dei personaggi letterari più famosi al mondo, spesso considerato la perfetta controparte francese di un altro personaggio senza tempo, Sherlock Holmes. Nato a Rouen nel 1864, ha dato vita alla sua creatura nel 1907, e ha continuato a scriverne le avventure fino alla morte, avvenuta nel 1941. Dopo innumerevoli trasposizioni al cinema, in televisione, nei cartoni animati, oggi Lupin è tornato: la serie Netflix ispirata al personaggio è infatti una di quelle di maggior successo del 2021, e presto sarà seguita da una seconda stagione.

fonte:  www.edizpiemme.it

Trans Day of Visibility 2021

Each year, on the 31st of March, the world celebrates Trans Day of Visibility. Established in 2009, the last 12 years has seen radical change in the way that trans people are viewed, and how we have engaged with the world. 

The UK is no exception to this. Our visibility has skyrocketed over the last six years, fuelled by the coming out of celebrities, and by expanded media interest in our lives - not all of which has been positive. To an extent, trans people are now hyper visible, and for the most part, we have little control over that visibility. This year then, we're calling for more than just visibility. We're calling for a day of voices, variety, vibrance, value, and victory.

The narrative that orbits our community is not one we often have control over. We are calling for trans and non-binary voices to be uplifted - no news story should be run about us without our involvement. No decisions on our care, nor on legislation governing our lives should be made without listening to our communities first. Our collective voice is a powerful one, and it must be heard.

Our communities are varied and diverse, and we find our strength in this. We must listen to those who are multiply marginalised, and we must strive for a better world for us all. The racism, misogyny, and disablism that runs through so many structures need to be tackled - none of us are free until we are all free. This is not limited to the discrimination exhibited in external structures, but also in ourselves and each other. We must hold ourselves to account, and find a better standard.

We know that our communities are passionate - our lives and freedoms have been hard fought by the generations that came before us, and our ability to exist loudly and proudly is a testament to their fight. The vibrance and joy that our communities bring is nothing short of celebratory, and we should take every opportunity to revel in it. Whilst our struggles are important, they do not define us, or our experiences - we have that choice to make.

The true value that trans and non-binary people bring to the world is immeasurable. It is ever more important that we appreciate the contributions that trans people have made to the wider LGBT movement. Without our efforts, we would all be in a far darker place, and whilst there is much more still to be done, we do not do this work alone.

Finally, we call for a day of victory - one where we can celebrate together a world free from transphobia. It may seem a way off, but there will be days of victory on that road. Small wins, here and there, marking the odd triumph. Progress is not a linear pathway that improves with time - it is an uneven trend towards equality, with peaks and troughs, driven not just by the general progression of time, but by the constant effort of our communities pushing for better. We look forward to celebrating those days, with each and every one of you.

So, on Trans Day of Visibility, join us in calling a Trans Day of voices, variety, vibrance, value, and victory!

LGBT Foundation is proud to celebrate and support trans communities throughout the year. Over the last three years, our Trans Programme has supported thousands of trans people through our services and events, and delivered training to hundreds of organisations on how to make services better. Find out more about our Trans Programme at www.lgbt.foundation/trans

Our helpline is also here if you ever feel like you need someone to talk to. You can call us on 0345 3 30 30 30, from 9am-9pm on weekdays, and from 10am-6pm on weekends.

source:  By Emma Underwood  http://lgbt.foundation

Il Primo Cittadino Gianmarco Negri – QueerZone per il TDoV 2021, oggi 31 marzo alle ore 21

In occasione del TDoV 2021, Transgender Day of Visibility, il prossimo 31 Marzo alle ore 21:00, avremo come ospite Gianmarco Negri, Avvocato e Sindaco di Tromello e primo Sindaco trans* di Italia.

La giornata internazionale della visibilità transgender, TDoV, è un’evento ricorrente ogni 31 Marzo, dedicata alla celebrazione delle persone transgender e ad aumentare la consapevolezza della discriminazione affrontata da loro in tutto il mondo, nonché una celebrazione del loro contributo nella società. Obiettivo principale di questo incontro è proprio la volontà di cambiare la narrazione verso le esperienze di vita trans* e la testimonianza di percosi fuori dai classici stereotipi che ancora sussistono fortemente nella società.

QueerZone è un ciclo di eventi su tematiche lgbtqia* organizzato da: Chimera Arcobaleno Arcigay ArezzoArcigay Firenze Altre Sponde L.E.D. Arcigay Livorno Movimento Pansessuale Arcigay Siena.

Articolo tratto da https://www.arcigayfirenze.it/

Difendi i diritti, sostieni il nostro lavoro

Promuovere diritti, azioni, benessere, campagne, manifestazioni, monitorare e fare pressione sul parlamento e sulle istituzioni affinché in Italia vi siano sempre più politiche e leggi egualitarie in favore di lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali, costa.

Arcigay cerca di dare corpo e realtà ad ognuno di questi obiettivi con specifici programmi e iniziative… che costano!

Per questo ti chiediamo di sostenerci.  Puoi farlo con una donazione una tantum o con donazioni periodiche anche di piccolo importo ma che ci consentono di fare una programmazione migliore delle nostre attività, con il 5×1000, con un lascito, finanziando specifiche iniziative, sollecitando la tua azienda a sostenerci… A tuo vantaggio sono previste anche agevolazioni fiscali.

Tu ci metti un po’ di sostegno e di fiducia. Noi ci mettiamo lavoro, testa e passione e ci impegniamo a tenerti informato sulla progressione del nostro lavoro comune e a informarti su come investiremo il tuo contributo.

Perché una società migliore fa bene a tutti, a te e a noi.

fonte:  www.arcigay.it

martedì 30 marzo 2021

A Verona il ciclo d'incontri "Storia dell'Arte Contemporanea dagli anni Sessanta a oggi" dal 31 marzo 2021

A Verona il ciclo d'incontri "Storia dell'Arte Contemporanea dagli anni Sessanta a oggi" dal 31 marzo 2021 Eventi a Verona

"Storia dell'Arte Contemporanea dagli anni Sessanta a oggi", al via il 31 marzo 2021 un ciclo di conferenze organizzato dall'associazione culturale Urbs Picta e patrocinato dal Comune di Verona. 

Parte infatti il 31 marzo il ciclo di 8 incontri online (2 h dalle 19 alle 21) di Storia dell'Arte Contemporanea dagli anni Sessanta a oggi a cura di Jessica Bianchera con il patrocinio del Comune di Verona.

Questo il programma del ciclo di incontri:

  • mercoledì 31 marzo - CO.BR.A., Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, Internazionale lettrista e Internazionale situazionista, Fluxus
  • mercoledì 7 aprile - Minimal, Concettuale e Land Art
  • mercoledì 14 aprile - Italia '60/'70 tra Arte Povera e Pittura Analitica
  • mercoledì 21 aprile - Focus: Body Art e Performance mercoledì 28 aprile - Focus: Video e immagine in movimento
  • mercoledì 5 maggio - Postmoderno in Europa e America
  • mercoledì 12 maggio - Street Art e Arte Pubblica
  • mercoledì 19 maggio - Gli anni ‘90 e 2000

Le iscrizioni si effettuano contattando l'indirizzo corsi@urbspicta.orgIl contributo richiesto è di 80 euro a cui si aggiunge la tessera associativa di Urbs Picta (10 euro) valida per tutto l'anno. Le lezioni sono online in diretta ma saranno registrate per dare la possibilità ai corsisti di seguirle anche in differita.

Informazioni e contatti

  • Sito web
  • facebook.com
  • Web: https://urbspicta.org/Chi-siamo

    Mail:  corsi@urbspicta.org

    fonte:  www.veronasera.it

    La danza non è un passatempo, la danza è un lavoro, una professione!

     «Cosa fai nella vita?»

    «Insegno danza.»

    «No, intendo che lavoro fai?»

    Quante volte un ballerino o un insegnante di danza si è sentito rivolgere questa domanda?

    Spesso chi è impiegato nel mondo della danza viene visto come un intrattenitore che fa divertire gli allievi trascorrendo qualche oretta in allegria e svolgendo attività fisica, permettendogli di staccare un po’ dallo studio e dagli impegni lavorativi e familiari.

    Per le troppe persone che non conoscono la fatica, la passione, la dedizione totale che danzare richiede, non si tratta di una professione, ma di un passatempo. In quanto tale, non è necessario che sia pagato ed è assolutamente trascurabile.

    Niente è più lontano dalla verità della danza di questa convinzione sbrigativa, superficiale e ignorante.

    I ballerini fanno sacrifici, spesso svolgono più mestieri assieme per continuare nella loro carriera e creare arte che è una vera e propria terapia per il cervello e il corpo, e di cui c’è estremo bisogno.

    La danza quindi influisce positivamente sulla salute ed è uno strumento prezioso per ritrovare l’equilibrio psicofisico. Incoraggia nelle difficoltà instillando forza ed energia, aiuta ad abbracciare le emozioni e sviluppa le abilità cognitive.

    Questo è inutile?

    I maestri di danza insegnano molto di più della tecnica, educano al rispetto delle regole e degli altri, alla correttezza, alla disciplina e a costruire se stessi. Aiutano gli allievi a conoscere il proprio corpo e le proprie emozioni, e a sperimentare l’arte.

    Questo è inutile?

    Lo stiamo urlando a gran voce da mesi: danzare produce effetti positivi sul benessere fisico, psicologico e sociale.

    Soprattutto in un momento in cui l’insegnamento della danza e la cultura sono considerate attività da porre in secondo piano, la risposta deve essere forte: la danza non è inutile.

    In quanto forma d’arte e cultura, è un germoglio di speranza di cui abbiamo estremo bisogno, tutti, e non solo in un periodo storico critico come quello che stiamo vivendo da oltre un anno.

    Chi lavora nel mondo della danza come performer, coreografo, insegnante o ballerino non è inutile, al contrario, è essenziale al benessere della società, ed è giusto che questo vada riconosciuto.

    Come possiamo ottenere tale riconoscimento, noi che della danza abbiamo fatto la nostra vita? Dobbiamo difendere a testa alta la nostra professione, pretendere rispetto, trasmettere passione ai nostri allievi, non arrenderci mai, e divulgare la lezione più importante della danza: dalle cadute ci si rialza sempre.

    E a chi ci rivolge la fatidica domanda, «No, intendo che lavoro fai?», rispondere con fierezza e determinazione che la danza è un lavoro vero, e magari invitare quella persona a provare una lezione, annientando i pregiudizi legati a una realtà tanto meravigliosa quanto trascurata e sminuita.

    fonte:  Stefania Napoli  https://giornaledelladanza.com

    Trans-Azioni: un mondo di lavoro

    La formazione di “Trans-Azioni: un mondo di lavoro” è riconosciuta da UNAR - Ufficio Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

    L'associazione capofila rilascerà un certificato con numero di licenza personale che attesta la partecipazione al corso e che sarà valutato positivamente in occasione di future opportunità riguardanti percorsi di autoimprenditorialità per le persone transgender e non binarie.

    piattaforma italiana dedicata alla formazione e consulenza alla pari per l'accompagnamento alla creazione di nuove imprese e percorsi di inserimento lavorativo per persone transgender e non binarie.

     

    A partire dalle competenze trasversali di ogni partecipante e attraverso pillole teoriche ed esercitazioni pratiche (individuali e peer-to-peer), il percorso è volto all’emersione e a una prima strutturazione di un modello di business semplificato legato a una propria idea di progetto imprenditoriale

     

    PER TUTTE LE ALTRE INFO CLICCA > QUI

     

    Corsi in partenza

    Per dare opportunità al maggior numero di persone di partecipare, il corso di Trans-Azioni viene proposto:

    • due volte in modalità webinar (una per l’area centro-nord e una per l’area centro-sud)
    • in presenza in una 2 giorni formativa a Bologna 
    •  
      ISCRIVITI ORA!

    Padova: Teatro Verdi "Verso Beethoven" evento online

    Dopo il recente successo di Mozart @ Padova, la rassegna streaming coronata da un ampio apprezzamento di pubblico e critica, con il titolo Verso Beethoven l’Orchestra di Padova e del Veneto offrirà due nuovi eventi gratuiti in streaming all’insegna dei capolavori sinfonici del compositore tedesco.

    Nel giorno in cui tradizionalmente si svolgono i concerti della Stagione, per due giovedì consecutivi l’appuntamento con l’OPV si esprimerà nel segno delle Sinfonie di Ludwig van Beethoven dirette da Marco Angius al Teatro Verdi di Padova.

    Il primo concerto si è tenuto il 25 marzo, e il programma prevedeva la Sinfonia n. 1 op. 21 di Beethoven. Il secondo concerto, in programma l'1 aprile proporrà una profonda e accurata lettura della Sinfonia n. 3 op. 55 di Beethoven, universalmente nota come Eroica.

    Verso Beethoven verrà trasmesso gratuitamente in streaming sul profilo Facebook e sul canale YouTube dell’OPV (@opvorchestra) e rappresenta il frutto del lavoro svolto durante il periodo di chiusura delle attività culturali a causa dell’attuale emergenza sanitaria. Tra le varie attività, fervono inoltre i preparativi per un particolare progetto ideato per celebrare i settecento anni della morte di Dante. 

     info.teatroverdi@teatrostabileveneto.it

    OPV verso Beethoven: secondo concerto in streaming online CLICCA >> QUI

    fonte:  www.culturaveneto.it