lunedì 2 settembre 2024

A Milano arriva la mostra che conduce a bordo del leggendario Titanic

Tecnologie multimediali e ricostruzione storica costituiscono i pilastri di "Titanic: An Immersive Voyage", la mostra che consentirà ai visitatori di "salire a bordo" del transatlantico più famoso di tutti i tempi, restituendo loro la sensazione di prendere parte a un imperdibile viaggio virtuale.

Il 10 aprile 1912 fa il transatlantico britannico RMS Titanic salpava dal porto di Southampton, in Inghilterra, diretto a New York, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. 

Com’è noto, la grande imbarcazione non giunse mai a destinazione, naufragando appena cinque giorni dopo a causa di una terribile collisione con un iceberg.

A distanza di oltre centododici anni, una mostra-evento presso il grande spazio dello Scalo Farini di Milano promette di far rivivere ai visitatori l’esperienza indimenticabile di un viaggio a bordo della nave più tristemente famosa del mondo. Aperta al pubblico dal 1° agosto al 10 novembre, l’esposizione Titanic: An Immersive Voyage ripercorre la breve e intensa storia del transatlantico attraverso un percorso espositivo che combina ricostruzioni tridimensionali e coinvolgenti animazioni video.

UN VIAGGIO VIRTUALE A BORDO DEL TITANIC

Grazie alle ricostruzioni tridimensionali degli ambienti di quello che era considerato il miglior piroscafo mai costruito, la mostra nello spazio milanese consentirà ai visitatori di “passeggiare” tra gli splendidi saloni e le cabine della nave. L’esperienza di viaggio virtuale comprende poi una visita al sito del relitto, posto oltre 4000 metri sotto il livello del mare, ricreato in modo convincente attraverso le realtà virtuale. L’inedita combinazione di dettagli storici e tecnologie all’avanguardia rende la mostra un potente racconto emotivo della storia del Titanic, dalla sua costruzione fino al momento del suo inabissamento.

UN'ESPERIENZA IMMERSIVA A MILANO

La mostra allo Scalo Farini è stata realizzata dagli stessi produttori della mostra multimediale Van Gogh: The Immersive Experience. Attraverso l’accurata ricostruzione delle vicende di una nave simbolo del progresso umano e dell’ineluttabilità del destino, Titanic: An Immersive Voyage promette di affascinare i visitatori proponendo loro un’esperienza innovativa. Il progetto si inserisce in un filone molto ricco di opere cinematografiche e letterarie che nel corso dell’ultimo secolo hanno reso omaggio alla tragica storia del Titanic.

[Immagine in apertura: Titanic - An Immersive Voyage. Immagine realizzate in AI da Fever e Exhibition Hub]

fonte:  https://arte.sky.it/

Cinema: Ethan Hawke al Lucca film festival. Presenterà in anteprima italiana il suo ultimo film Wildcat

© ANSA/EPA
Ethan Hawke presenterà il 26 settembre, in anteprima italiana, al Lucca film festival il suo ultimo film Wildcat, in cui dirige la figlia Maya, avuta da Uma Thurman.

L'attore, sceneggiatore, regista e scrittore statunitense riceverà inoltre il Golden Panther Award, terrà una masterclass aperta al pubblico e consegnerà il premio alla carriera a Paul Schrader, che lo ha diretto in First Reformed - La creazione a rischio.

Ampia inoltre la retrospettiva di film che il festival lucchese gli dedica: si potranno vedere Dead Poets Society, Gattaca, Prima dell'alba, Prima del tramonto, Before Midnight, Boyhood, Blaze e Seymour: An Introduction. 

Hawke ha ottenuto quattro candidature al premio Oscar: nel 2002 come miglior attore non protagonista per Training Day, nel 2005 per la migliore sceneggiatura non originale per Before Sunset - Prima del tramonto, nel 2014 nella medesima categoria per Before Midnight - Prima di mezzanotte e nel 2015 per miglior attore non protagonista per Boyhood. 

fonte: ©Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati    

Venezia 81, Mastandrea racconta 'Nonostante': "La fragilità per scoprire la parte migliore di sé"

Valerio Mastandrea - Fotogramma
L'attore e regista presenta il suo nuovo film alla Mostra: "Il cinema può essere maestro nel parlare del presente con forza attingendo dal passato o guardando al futuro"

La fragilità non è un limite, ma un’opportunità, “un valore puro" per scoprire la parte migliore di sé. Valerio Mastandrea, in un'intervista con Adnkronos, racconta il suo nuovo film 'Nonostante', in cui torna a vestire i panni di interprete e regista sei anni dopo 'Ride'. Il film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, inaugura il concorso 'Orizzonti' e arriverà nelle sale a marzo 2025. "Era forte il desiderio di raccontare una storia emozionante, e l'amore è stato l'elemento che ci è venuto più spontaneo. Volevamo narrare una storia d'amore, uno dei temi più complessi da affrontare, perché ognuno di noi ne ha vissuta una. Ci sono tanti film capolavoro sull'amore, ma è anche il pane quotidiano dell'essere umano. L'amore, l'odio, la vendetta sono tutti grandi temi da raccontare. Così abbiamo deciso di scrivere una bella storia d'amore", spiega Mastandrea.

Il film

Il film segue la vita di un uomo che vive serenamente in ospedale, confortato dalla sua routine priva di responsabilità. Tuttavia, l'arrivo di una nuova paziente irrequieta sconvolge la sua tranquillità, costringendolo a confrontarsi con le proprie emozioni e con il tema della morte. "Tanti film parlano della morte. C'è sempre la morte, perché se un film parla della vita, come il nostro, non si può prescindere dal racconto della morte che comunque minaccia e aleggia intorno a noi. Questo non è un film su un limbo, un purgatorio, un paradiso, un inferno. Il contesto in cui l'abbiamo ambientato è molto metaforico". 

L'ospedale, spiega Mastandrea, "è una metafora, la condizione è metaforica. L'immobilità di questi personaggi la puoi applicare anche all'immobilità della gente che vive normalmente, che non fa mai un passo oltre e neanche un passo indietro. Sono sempre lì nella loro vita, puntuali, in casa, a lavoro e hanno paura di esplorare strade nuove".

"Da 'C'è ancora domani' una grande lezione"

Dal film di Paola Cortellesi 'C'è ancora domani', dove Mastandrea interpreta un marito violento, al suo nuovo film che esplora la fragilità dell'uomo. "Il bello di questo mestiere è che puoi fare tante cose diverse, qualcuna meglio, qualcuna meno. E' stato un anno in cui anche dal film di Paola ho imparato tanto. Il modo in cui il film è stato accolto dal pubblico insegna che bisogna trattare temi enormi con semplicità, senza rinunciare all'originalità. È stata una grande scuola".

E sulle fragilità umane, l'attore e regista risponde: "Credo che fin quando la fragilità verrà trattata come difetto e non come virtù, il maschio avrà sempre codici a cui attaccarsi, che sono quelli di forza e virilità. La fragilità, la vulnerabilità, sono un valore puro, soprattutto se ti fai attraversare da cose che ti portano in un'altra parte, magari in una parte migliore di te". 

Infine, sul futuro del cinema italiano, Mastandrea spera di vederlo più presente all'estero, per esportare le nostre grandi novità. "Parlo di registe e registi che non devono necessariamente raccontare il passato. Il cinema può essere maestro nel parlare del presente con forza, attingendo dal passato o guardando al futuro. Raccontare il presente è complicato, perché siamo quasi assuefatti all'immaginario che viviamo, ma ci sono registi e registe che riescono a farlo benissimo". (dall'inviata Loredana Errico)  

fonte: Redazione Adnkronos   www.adnkronos.com

Libri: "Sul mio corpo" di Emily Ratajkowski

Un'opera sorprendente e consapevole che tocca i temi più attuali del dibattito pubblico, riguardo le donne, il femminismo (o neo-femminismo) e il potere degli uomini.

Emily Ratajkowski è una modella famosissima, un'attrice, un'attivista politica di sinistra, una formidabile imprenditrice, un fenomeno mediatico e social internazionale tra i più seguiti.

Sul mio corpo è un'autobiografia sincera che racconta l'ascesa della protagonista nel jet set americano e allo stesso tempo una esplorazione profonda sul femminismo, sul ruolo della donna nelle nostre società, sulla sessualità, sul potere che essa determina, sulla maniera in cui gli uomini trattano le donne e sulle donne vittime dei comportamenti che gli uomini riservano loro. 

Partendo dal suo vissuto e da alcune traumatiche esperienze personali nel corso dell'adolescenza e poi della sua prima vita adulta - uomini che l'hanno delusa, offesa, umiliata, amata, oggettivizzata -, Emily ci offre una riflessione mai banale su che cosa sia oggi la bellezza femminile e quali siano i feticci che crea, sulle ossessioni del corpo, sulle dinamiche pericolose e manipolatorie del mondo della moda e del cinema, sulla linea di confine tra consenso e abuso che molti "maschi" fanno finta di ignorare. 

fonte: www.lafeltrinelli.it