Dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, ospiterà la mostra CULTURE CHANEL, La donna che legge. Settimo episodio di un progetto espositivo che vuole evocare l’universo creativo di Gabrielle Chanel, nell’ottica inedita del suo rapporto con il libro e la lettura.
Il pubblico avrà, per la prima volta, accesso alla biblioteca della stilista. La mostra gioca su analogie e corrispondenze visive che mettono in luce, in una prospettiva contemporanea, le relazioni di Chanel con l'arte della scrittura.
Fin dall'esordio avvenuto nel 2007, il progetto CULTURE CHANEL si definisce “una collezione di mostre”: ogni singolo evento fa parte di un progetto unico ideato ed elaborato dal direttore artistico Jean-Louis Froment.
Il percorso non poteva che approdare a Venezia, fra i principali luoghi d’ ispirazione della fashion designer, dopo aver toccato Mosca, Shanghai, Pechino, Canton, Parigi e Seul. Mediante la scelta di un tema, di volta in volta diverso, il progetto affronta la storia singolare di Gabrielle Chanel e della maison omonima. Un itinerario che attraversa il XX secolo e continua, ancor oggi, a scrivere capitoli di stile nel “volume” della contemporaneità, traendo gran parte della sua forza dal radicamento nella cultura del proprio tempo.
In scena, in Laguna, una poetica che trova echi nell'estetica e in una peculiare visione dell'atto della creazione. Dediche, archivi, fotografie, quadri, disegni si mescolano con realizzazioni di moda che svelano, proprio come in un racconto stampato, il vocabolario estetico di Mademoiselle, il suo gusto per il classicismo e il barocco, l’amore per la Russia e per gli ori di Venezia. Dai classici greci ai poeti moderni, la fornitissima biblioteca di Chanel svela opere che ne hanno segnato la vita e modellato la personalità di quella che fu, non solo un'icona di stile, fondatrice di un impero di moda, ma anche un'accanita lettrice. Il risultato è una riscrittura visuale espressa attraverso il linguaggio della moda. Determinanti i rapporti che Mademoiselle ha coltivato, per tutta la vita, con alcuni tra i più grandi artisti della sua epoca. Amicizie, conversazioni, scambi hanno nutrito le sue riflessioni quindi le sue creazioni. Un vocabolario formale che ha forgiato lo stile CHANEL, un'identità singolare sviluppata e costantemente arricchita a partire dai suoi principi costitutivi.
Oggetti d’arte provenienti dall'appartamento parigino saranno esposti per la prima volta insieme a gioielli e a profumi, per un totale di circa 350 pezzi che vanno considerati come tessere di un puzzle che ricostruisce il ritratto intimo di una donna, e creativa, che ha saputo fare della propria vita un racconto seducente e accattivante, abbellito da tratti leggendari.
Nell'appartamento al 31 di rue Cambon, di fronte agli scaffali di libri si trovano le iscrizioni dei pannelli di lacca di Coromandel, presenza rassicurante degli scritti che l'hanno sempre accompagnata, rivelando ciò che può significare la costruzione di un progetto di vita e di un'opera imprenditoriale.
Dalla solitudine degli anni trascorsi nell’orfanotrofio di Aubazine, fino alla fine dei suoi giorni, alcuni libri e i loro autori hanno guidato il percorso di vita e professionale della stilista, nutrendo il suo immaginario e istruendola su come imporre la propria visione nel tempo, e non solo nel suo tempo.
Questo dialogo attraverso le epoche, che va dall’antichità fino ad autori più contemporanei, è costellato di riferimenti agli scritti di Omero, Platone, Virgilio, Sofocle, Lucrezio, Dante, Montaigne, Cervantes, Madame de Sévigné, Stéphane Mallarmé, ed entra in relazione con gli scrittori e poeti che la stessa Chanel ha frequentato e apprezzato, come Pierre Reverdy, Max Jacob o Jean Cocteau.
Fonte: scritto da Maura Babusci per http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli
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mercoledì 14 settembre 2016
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