E' il primo in tutto il Mezzogiorno, presentato nella sede della giunta comunale di Napoli
Un consultorio per la tutela della salute e dei diritti delle persone transessuali.
E' il primo del Mezzogiorno ed è stato presentato oggi a Palazzo San Giacomo, sede della giunta comunale di Napoli: il consultorio si rivolge in particolar modo ai transessuali non autosufficienti, anziani o malati, privi del sostegno della famiglia o degli amici, mettendo insieme una serie di servizi sul territorio, di informazione e prevenzione socio-sanitaria, orientamento, tutela legale, sostegno all'inserimento lavorativo.
Il progetto prevede anche l'apertura di una casa di accoglienza temporanea per persone transessuali in stato di bisogno: "E' un'iniziativa molto importante per Napoli che è la città con il maggior numero di transessuali, tra i 2500 e i 3mila", dichiara il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha dato mandato all'assessore al Patrimonio Bernardino Tuccillo "di trovare un luogo per poter realizzare inclusione, accoglienza, tutto quello che fa di Napoli una città delle differenze e della solidarietà".
L'iniziativa è realizzata dalla cooperativa sociale Dedalus, con il sostegno della Fondazione con il Sud e la collaborazione dell'Università di Napoli 'Federico II', la Asl Napoli 1 Centro e una rete di associazione tra cui Federconsumatori, Mit-Movimento di identità transessuale e Associazione trans Napoli.
fonte http://napoli.repubblica.it/
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 17 dicembre 2011
Lgbt: Matrimonio gay, ecco lo spot che fa impazzire l'Australia
E' giunta l'ora.
Basta con le discriminazioni sul matrimonio.
E' questo lo slogan di uno spot a favore delle nozze gay che sta facendo il giro del mondo. Su Youtube le visualizzazioni hanno ormai superato il milione pe questa bella storia d'amore, raccontata in soggettiva.
Una coppia unita e affiatata che condivide tutto nel proprio percorso, fino a scambiarsi l'anello di fidanzamento.
Solo alla fine si scopre che si parla di una coppia gay.
Due ragazzi che si scambiano la promessa di matrimonio.
Lo spot è stato realizzato a supporto della campagna a favore dei matrimoni gay in Australia da GetUp.
Nella terra dei canguri i sondaggi dicono infatti che la maggioranza dei cittadini (anche di religione cristiana) è d'accordo con la parificazione del diritto al matrimonio per le coppie omosessuali
fonte youtube Caricato da ZanardiFrancesco
Basta con le discriminazioni sul matrimonio.
E' questo lo slogan di uno spot a favore delle nozze gay che sta facendo il giro del mondo. Su Youtube le visualizzazioni hanno ormai superato il milione pe questa bella storia d'amore, raccontata in soggettiva.
Una coppia unita e affiatata che condivide tutto nel proprio percorso, fino a scambiarsi l'anello di fidanzamento.
Solo alla fine si scopre che si parla di una coppia gay.
Due ragazzi che si scambiano la promessa di matrimonio.
Lo spot è stato realizzato a supporto della campagna a favore dei matrimoni gay in Australia da GetUp.
Nella terra dei canguri i sondaggi dicono infatti che la maggioranza dei cittadini (anche di religione cristiana) è d'accordo con la parificazione del diritto al matrimonio per le coppie omosessuali
fonte youtube Caricato da ZanardiFrancesco
Lgbt Milano Danza: Les Ballets Trockadero de Montecarlo al Teatro Arcimboldi
È veramente un poker di assi quello che si annuncia per quanto riguarda gli spettacoli di danza del Teatro Arcimboldi.
Si comincia nelle vacanze di Natale, precisamente il 26 e il 27 dicembre, con “Les Ballets Trockadero de Montecarlo”, un grande corpo di ballo che interpreta alla propria maniera alcune tra le più importanti pagine di repertorio del balletto classico.
Da “Lago dei Cigni” a “Paquita”, passando per la parodia di Merce Cunningam “Patterns in Space” e per “Grand Pas de Quatre”. Emozioni e divertimenti sono garantiti per il pubblico che avrà la fortuna di assistere a questo show.
Segue il “Russian National Ballet Theatre” che il 18 e il 19 gennaio presenta il più classico tra i classici balletti russi “Lo Schiaccianoci”, seguito il 20, 21 e 22 dello stesso mese da “Il Lago dei Cigni”, altro immortale capolavoro di Caikowskij. Si tratta di giovani ballerini che perpetuano la grande tradizione del loro Paese, vincitori dei più importanti concorsi di danza classica nelle nazioni dell'ex URSS.
Terzo appuntamento il 17 e il 18 febbraio con Angelin Preljocaj e il suo “Ballet Preljocaj”. Questa volta il maestro albanese trae ispirazione dall'Apocalisse per rivelare “gli elementi che sono presenti nella nostra realtà ma sottratti ai nostri sguardi”.
Sono 22 quadri con l'ausilio di musica tecnologica che adatta il proprio ritmo alle esigenze dei danzatori, un Apocalisse non da intendere in senso religioso, ma come svelamento dei tratti apocalittici della nostra epoca: conflitti religiosi, violenza contro la donna, razzismi, nuove schiavitù.
Chiude “Eifman Ballet Theatre di S.Pietroburgo” con un balletto in due atti basato sul romanzo “Anna Karenina” di Tolstoj. La storia è quella di un'adultera che si innamora di un affascinante soldato di cavalleria, lascia il marito e si suicida piuttosto che accettare il rifiuto del suo amante.
Il Karenin di Eifman è un uomo che non capisce perché la sfortuna lo ha colpito: ama sua moglie e l’infedeltà di lei è per lui una vera e propria catastrofe. Vronskij, al contrario, è un amante eroico che desidera il frutto proibito, ma velocemente se ne stanca. Eifman trasforma la storia di passione e di potere in uno dei più emozionanti e commoventi balletti di tutti i tempi.
Per questi appuntamenti quest'anno viene proposto un percorso guidato di videoconferenze alla scoperta degli spettacoli e delle compagnie presenti in scena.
Si tratta di incontri gratuiti e aperti a tutti, adatti ad esperti e neofiti, con la presenza di performer (Cassandra Casbah nell'appuntamento con i Trockadero), la proiezione di video e il contributo di esperti del settore.
fonte http://www.dancevillage.com
Lgbt: Thailandia, miss Trans sarà hostess per una compagnia aerea nazionale
Thanyarat Jirapatpakorn è stata assunta assieme ad altre cinque transessuali dal nuovo vettore PC Air.
Che spiega: "Non ci interessa l'orientamento sessuale, ma le competenze sul lavoro". Dovrà indossare un badge che indichi l'appartenenza al 'terzo sesso'
Miss 'Trans Thailandia', Thanyarat Jirapatpakorn, sara' una delle hostess della nuova compagnia aerea del Paese, PC Air. Lo ha reso noto il vettore in un comunicato, nel quale si sottolinea come il ''reclutamento del personale venga portato avanti a ritmo serrato indipendentemente dall'orientamento sessuale del candidato''.
Il Paese asiatico, continua la nota, ''ha una grande fetta di popolazione transessuale grazie anche alle vie sempre piu' economiche che i medici offrono per il cambio di sesso''.
Una questione che non interessa a PC Air: ''A noi importa solamente che vengano soddisfatti i requisiti chiesti, come la conoscenza di piu' lingue''.
Al momento, fa sapere la compagnia aerea, sono sei i transessuali assunti. Per loro ci sara' solo l'obbligo di esporre, accanto al badge con il nome, un simbolo che indichi l'appartenenza al 'terzo sesso'.
fonte http://www.adnkronos.com/IGN
Che spiega: "Non ci interessa l'orientamento sessuale, ma le competenze sul lavoro". Dovrà indossare un badge che indichi l'appartenenza al 'terzo sesso'
Miss 'Trans Thailandia', Thanyarat Jirapatpakorn, sara' una delle hostess della nuova compagnia aerea del Paese, PC Air. Lo ha reso noto il vettore in un comunicato, nel quale si sottolinea come il ''reclutamento del personale venga portato avanti a ritmo serrato indipendentemente dall'orientamento sessuale del candidato''.
Il Paese asiatico, continua la nota, ''ha una grande fetta di popolazione transessuale grazie anche alle vie sempre piu' economiche che i medici offrono per il cambio di sesso''.
Una questione che non interessa a PC Air: ''A noi importa solamente che vengano soddisfatti i requisiti chiesti, come la conoscenza di piu' lingue''.
Al momento, fa sapere la compagnia aerea, sono sei i transessuali assunti. Per loro ci sara' solo l'obbligo di esporre, accanto al badge con il nome, un simbolo che indichi l'appartenenza al 'terzo sesso'.
fonte http://www.adnkronos.com/IGN
giovedì 15 dicembre 2011
Lgbt: Omovies: si apre la finestra napoletana sul cinema lgbt, da oggi 15 fino al 18 dicembre
Si svolgerà da oggi 15 al 18 dicembre la quarta edizione della rassegna partenopea: non solo cinema glbt ma anche dibattiti e tavole rotonde. Vladimir Luxuria sarà la madrina della manifestazione.
Quattro giorni di cinema queer ma non solo: anche dibattiti, tavole rotonde e persino una "lezione interattiva" sulle identità di genere, tutti a ingresso gratuito.
È questa la peculiarità della cinerassegna partenopea "Omovies", la cui quarta edizione è in programma dal 15 al 18 dicembre presso il Cinema Academy Astra in via Mezzocannone 109. Nel sottotitolo della manifestazione, infatti, a fianco alla dicitura "festival di cinema omosessuale" compare la parola "questioning", a evidenziare gli incontri a cui il pubblico è chiamato a partecipare attivamente.
Tra gli eventi in programma, giovedì alle 22.30 all’Astra e la mattina seguente, alle 10.30, presso la Scuola di Cinema di Napoli in via del Parco Margherita 5, verrà proiettato il doc "Diversamente etero" di Monica Lizzadro sulla percezione dell’omofobia nella tv italiana.
Seguirà un dibattito con le autrici Milena Cannavacciuolo ed Elena Tabano in videoconferenza da Milano. Venerdì alle 22.30, dopo la proiezione della commedia inglese "Tick Tock Lullaby" di Lisa Gornick sulla maternità lesbica, è previsto un incontro con Famiglie Arcobaleno e l’associazione i-Ken Onlus sul tema dell’omogenitorialità.
Sabato mattina è la volta della lezione interattiva "A spasso tra i generi" in cui esperti di psicologia e diritti civili cercheranno di dare una risposta chiara ed efficace alle seguenti domande: "Che cosa sono l’identità e l’orientamento sessuale? Perché si parla di omofobia e transfobia?".
Alle 19 di domenica è infine prevista una tavola rotonda di presentazione del progetto dell’Osservatorio Nazionale su Omofobia e Transfobia nei media.
Tra i film selezionati per questa edizione, segnaliamo il premiato doc "Italy: Love It or Leave It" di Gustav Hofer e Luca Ragazzi e l’anteprima del nuovo mediometraggio "Doris Ortiz" del regista veneziano Daniele Sartori, già vincitore di Omovies l’anno scorso col corto "L’appartamento".
Il nuovo lavoro è un action-pulp incentrato su una pregiudicata, tale Doris Ortiz, titolare di un bar in periferia e innamorata fatalmente di un fantomatico Ministro all’inseguimento di due clown surreali.
"Una breve metafora queer, una caricatura manga - la definisce il regista Sartori - sulle paure irrazionali, sui pregiudizi quasi paranoici di coloro che si accaniscono contro le diversità altrui, di qualunque genere esse siano.
Il look vintage è un personale omaggio ai b-movie splatter anni ’80: film sgangherati, spesso sottovalutati, ma incredibilmente geniali".
Durante la rassegna verrà presentato il primo coro lgbt di Napoli e del Sud Italia, in collaborazione col Roma Rainbow Choir diretto dal maestro Giuseppe Pecce.
La madrina della manifestazione sarà Vladimir Luxuria, mentre l'organizzazione è dell’Associazione di Promozione Sociale i-Ken Onlus col Comune di Napoli.
Trovate ulteriori informazioni sul sito www.omovies.it.
fonte http://www.gay.it di Roberto Schinardi
Lgbt Firenze: Artisti e spettatori insieme per la Lunigiana, l'incasso sarà devoluto alla Biblioteca di Aulla, distrutta dall'alluvione di ottobre
Toscana per la Toscana. 20 dicembre al Teatro Verdi.
posto unico: € 20 - € 40 con la speciale t-shirt bianca con la stampa del disegno
“TOSCANA PER LA TOSCANA”
realizzato da Sergio Staino per l’iniziativa, che sarà presente all'evento
(solo 1.000 pezzi)
Prevendita circuito Box Office dal 5 dicembre
La t-shirt Toscana per la Toscana. 20 dicembre al Teatro Verdi.
L’incasso della serata sarà devoluto al recupero del patrimonio librario e alla riapertura della Biblioteca di Aulla, distrutta dall'alluvione di ottobre.
il disegno è di Sergio Staino e sarà presente all'evento
Posto unico 20 euro – Posto unico + t-shirt 40 euro. Info http://bit.ly/tYFsAQ
INFO: Fondazione Toscana Spettacolo tel. 055 219851 – www.fts.toscana.it
Teatro Verdi tel. 055 212320 – www.teatroverdionline.it
Box Office tel. 055 210804 – www.boxofficetoscana.it
si ringrazia per la preziosa collaborazione
Fondazione Orchestra Regionale Toscana – Teatro Puccini – Direzione sede Rai per la Toscana
Firenze dei Teatri – PRG S.r.l. – Giunti Editore -BoxOffice – Compagnia Teatrale Universitaria
Binario di Scambio – Ditta Bussotti-Fabbrini - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze
Neri Torrigiani – Lorenzo Cinatti, Marco Parri – Lorenzo Luzzetti – Claudio Ripoli – Cecilia Sandroni
fonte http://new.toscanaspettacolo.com
fonte http://www.teladoiofirenze.it/
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Lgbt Roma: Le migliori tesi su orientamento sessuale e identità di genere, vincitrici della VII Edizione del Premio “Maria Baiocchi”
Famiglie omogenitoriali, transfobia e relazioni, omosessualità e gemelli sono le tesi vincitrici della VII Edizione del Premio “Maria Baiocchi”.
La premiazione si è svolta questa mattina presso la facoltà di Scienze della formazione della terza università
Presso la Facoltà di Scienze della Formazione - Roma Tre si è tenuta oggi la cerimonia di premiazione della VII Edizione del Premio “Maria Baiocchi”, dedicato alle migliori tesi di laurea e di dottorato di ricerca sui temi dell'orientamento sessuale e dell’identità di genere, organizzato dall'Associazione Di' Gay Project, presieduta da Imma Battaglia, che ha presentato gli ospiti e premiato i vincitori.
Sono intervenuti Francesco Pompeo, docente di Antropologia culturale e coordinatore dell’Osservatorio sul razzismo e le diversità "M. G. Favara" del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell’Università Roma Tre, Vittorio Lingiardi, docente di Psicologia dinamica presso l’Università “Sapienza” di Roma, Francesco Bilotta, docente di Diritto privato dell’Università di Udine, membro dell’Avvocatura per i diritti lgbt - Rete Lenford. A fare da moderatrice, Michela Fusaschi, docente di Antropologia culturale e sociale del Dipartimento Studi Internazionali dell’Università Roma Tre.
Ospite d’onore Ivan Cotroneo, scrittore, sceneggiatore ("Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek è uno dei suoi lavori più recenti) e regista ("La kryptonite nella borsa").
I premiati sono Davide Pollicino con “Le famiglie omogenitoriali. Filiazione, riconoscimento comunitario e rappresentazione sociale” Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, Cristiano Scandurra (vincitore ex-aequo) con “Medusa allo specchio: 'rifrazioni di sguardi'.
Uno studio sul legame tra transfobia interiorizzata e relazioni di coppia” Facoltà: Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli "Federico II", Valeria Mari (vincitrice ex-aequo) con “Omosessuali gemelli: biologia e contesto evolutivo” Facoltà: Psicologia dell’Università "Sapienza" di Roma e Giulia Cragnolini con la tesi “Lesbian, gay, bisexual and transgender (Lgbt) asylum seekers and refugees looking for protection and safety.
Challenges in refugees status determination and living condition in Turkey” Dottorato: Master of arts in human rights and conflict management della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
''Questo Premio ci emoziona sempre in modo particolare – ha sottolineato Imma Battaglia – per una pluralità di motivi. Perché ci ricorda un’amica forte e coraggiosa, morta nel 2002, che ha combattuto con determinazione per i diritti lgbt nonostante la grave malattia che la colpì.
Perché, anche in momenti così difficili per l’università pubblica, noi scegliamo di continuare a valorizzare i giovani talenti, da cui siamo in realtà noi a ricevere un premio: l’entusiasmo e la grande adesione di questi ragazzi alla nostra iniziativa ci rafforzano nei nostri obiettivi.
E infine perché vorremmo continuare a dimostrare - alla società e soprattutto alle istituzioni - che con la microprogettualità e l’impegno costante di tutti possiamo rimettere in rete le eccellenze disperse, ricreare circuiti interrotti, valorizzare ciò che resta ancora delle nostre capacità, per proiettarci, almeno solo con il pensiero, oltre la crisi e ritrovare insieme speranza, forza, entusiasmo e solidarietà”.
fonte http://www.paesesera.it
La premiazione si è svolta questa mattina presso la facoltà di Scienze della formazione della terza università
Presso la Facoltà di Scienze della Formazione - Roma Tre si è tenuta oggi la cerimonia di premiazione della VII Edizione del Premio “Maria Baiocchi”, dedicato alle migliori tesi di laurea e di dottorato di ricerca sui temi dell'orientamento sessuale e dell’identità di genere, organizzato dall'Associazione Di' Gay Project, presieduta da Imma Battaglia, che ha presentato gli ospiti e premiato i vincitori.
Sono intervenuti Francesco Pompeo, docente di Antropologia culturale e coordinatore dell’Osservatorio sul razzismo e le diversità "M. G. Favara" del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell’Università Roma Tre, Vittorio Lingiardi, docente di Psicologia dinamica presso l’Università “Sapienza” di Roma, Francesco Bilotta, docente di Diritto privato dell’Università di Udine, membro dell’Avvocatura per i diritti lgbt - Rete Lenford. A fare da moderatrice, Michela Fusaschi, docente di Antropologia culturale e sociale del Dipartimento Studi Internazionali dell’Università Roma Tre.
Ospite d’onore Ivan Cotroneo, scrittore, sceneggiatore ("Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek è uno dei suoi lavori più recenti) e regista ("La kryptonite nella borsa").
I premiati sono Davide Pollicino con “Le famiglie omogenitoriali. Filiazione, riconoscimento comunitario e rappresentazione sociale” Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, Cristiano Scandurra (vincitore ex-aequo) con “Medusa allo specchio: 'rifrazioni di sguardi'.
Uno studio sul legame tra transfobia interiorizzata e relazioni di coppia” Facoltà: Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli "Federico II", Valeria Mari (vincitrice ex-aequo) con “Omosessuali gemelli: biologia e contesto evolutivo” Facoltà: Psicologia dell’Università "Sapienza" di Roma e Giulia Cragnolini con la tesi “Lesbian, gay, bisexual and transgender (Lgbt) asylum seekers and refugees looking for protection and safety.
Challenges in refugees status determination and living condition in Turkey” Dottorato: Master of arts in human rights and conflict management della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
''Questo Premio ci emoziona sempre in modo particolare – ha sottolineato Imma Battaglia – per una pluralità di motivi. Perché ci ricorda un’amica forte e coraggiosa, morta nel 2002, che ha combattuto con determinazione per i diritti lgbt nonostante la grave malattia che la colpì.
Perché, anche in momenti così difficili per l’università pubblica, noi scegliamo di continuare a valorizzare i giovani talenti, da cui siamo in realtà noi a ricevere un premio: l’entusiasmo e la grande adesione di questi ragazzi alla nostra iniziativa ci rafforzano nei nostri obiettivi.
E infine perché vorremmo continuare a dimostrare - alla società e soprattutto alle istituzioni - che con la microprogettualità e l’impegno costante di tutti possiamo rimettere in rete le eccellenze disperse, ricreare circuiti interrotti, valorizzare ciò che resta ancora delle nostre capacità, per proiettarci, almeno solo con il pensiero, oltre la crisi e ritrovare insieme speranza, forza, entusiasmo e solidarietà”.
fonte http://www.paesesera.it
Lgbt: In Australia eletto primo sindaco intersessuale
Tony Briffa è il nuovo sindaco di un comune di Melbourne ed è intersessuale:
"Sono pronto a servire la comunità con entusiasmo e orgoglio".
In barba a quanti considerino l'intersessualità una deformazione da curare.
L'Australia ultimamente sta regalando grosse soddisfazioni alla comunità lgbt.
Il nuovo sindaco di Hobson Bay, un'area di Melbourne, si chiama Tony Briffa ed è intersessuale.
C'è ancora grande confusione per quanto riguarda questo tipo di condizione, che definisce quelle persone i cui cromosomi sessuali, caratteri sessuali secondari e/o organi riproduttivi non possono essere catalogati né come femminili né come maschili.
Il neosindaco ha affermato:
"Sono molto emozionato per il futuro della nostra comunità e non vedo l'ora di servire la città con entusiasmo e orgoglio".
Ha anche annunciato che parteciperà al prossimo Pride di Victoria in veste ufficiale di sindaco.
Un membro del consiglio d'amministrazione del "LGBTI Health Alliance" ha dichiarato ai media: "Tony è un meraviglioso esempio di come le persone intersessuali possono superare le cure mediche non devastanti e non necessarie a cui molti bambini intersessuali vengono sottoposti e diventare campioni di diritti umani per tutti".
Fonte: Advocate via http://www.gay.tv
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Lgbt: Nel viaggio tra le associazioni lgbtq "Oltre le Differenze” incontra ArciLesbica, Su Antenna Radio Esse Venerdì 16 dicembre
Venerdì 16 dicembre alle 21 e in replica sabato 17 alle 15, va in onda il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini
Continua il viaggio di “Oltre le Differenze” nelle associazioni lgbtq d’Italia. Questo mese la redazione del format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale - in onda venerdì 16 alle 21 o in replica sabato 17 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it – dedicherà l'intera puntata ad ArciLesbica Nazionale.
Si comincia con l'intervista a Eleonora Dall'Ovo, attrice, conduttrice radiofonica, drammaturga e regista, con la quale parleremo principalmente di teatro, di laboratori rivolti alla comunità GTLQ e dell'antologia di teatro lesbico della quale è autrice "ScAtti di teatro lesbico" edito da Il Dito e La Luna.
Spazio poi ai valori e alla mission di ArciLesbica con un’ampia intervista alla vice-presidente nazionale Cristina Gramolini, che parlerà anche dei servizi messi in campo dall'associazione, come la Linea Lesbica Amica, e dei futuri progetti.
Insieme ad un'altra componente della segreteria nazionale, nonchè direttice artistica del Festival Soggettiva, Elisa Manici scopriremo altre curiosità su ArciLesbica attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria di Oltre le Differenze.
Immancabile il consueto scaffale, che in questa puntata speciale consiglierà letture e film “scelti per voi” da ArciLesbica Nazionale e non mancheranno le segnalazioni di appuntamenti a tema.
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com/ in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione OLTRE LE DIFFERENZE
martedì 13 dicembre 2011
Lgbt TV: "Gli Intoccabili" di La7 con Gianluigi Nuzzi promosso in prima serata da domani mercoledì 14 dicembre
Gli Intoccabili è un programma che ci ha convinto fin dal promo e che ha abbondantemente soddisfatto le nostre aspettative qualitative già con la prima puntata.
Nel presentare il tema della seconda puntata, ci eravamo chiesti per quale motivo una trasmissione di questo genere non fosse mandata in prima serata anziché essere relegata alle 23.10 e ora siamo felici di vedere che la rete ha deciso di promuoverlo già da questa settimana.
Come si può infatti leggere sul sito ufficiale e vedere nei promo già trasmessi.
Gli Intoccabili andrà in onda alle 21.10, nonostante la guida vera e propria della rete riporti ancora in prima serata per mercoledì 14 dicembre il film Chocolat.
Sarebbe stato veramente assurdo mantenere in seconda serata il gioiellino di Gianluigi Nuzzi per far spazio all’ennesima riproposizione del film con Johnny Depp, per quanto bello e romantico.
L’approdo in prima serata era comunque previsto tra alcune settimane, ma la decisione di anticiparlo è ugualmente da vedersi come una promozione.
Una decisione scaturita senza dubbio in seguito al grande successo della puntata di mercoledì scorso dedicata alla compravendita dei politici, che ha mostrato anche un documento esclusivo che ha fatto discutere e del quale si sono occupati alcuni tg e quasi tutte le testate a livello nazionale.
fonte http://www.tvblog.it da Debora Marighetti
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Pesaro: Rassegna letteraria lgbt, dal 15 Dicembre al Palazzo della Provincia
Giovedì 15 dicembre, presso la sala “W.Pierangeli” del Palazzo della Provincia, a Pesaro in viale Gramsci, 4, si svolgerà il primo di tre appuntamenti di una rassegna letteraria LGBT che proseguirà fino alla prossima primavera.
Saranno presenti l’autore del romanzo, Omar di Maria, e Franco Grillini, presidente onorario Arcigay.
A fare i saluti, l’assessore alla Cultura della Provincia, Davide Rossi, e il presidente del Comitato provinciale Arcigay, Valerio Mezzolani.
L’evento è frutto di una collaborazione fra Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Pesaro e Urbino, Comitato Arcigay “Agorà” e Agedo Pesaro e Urbino.
PROSSIMAMENTE (2012):
- “Piccolo Uovo”, libro per bambini scritto da Francesca Pardi e illustrato da Altan. Piccolo Uovo scopre che esistono tanti tipi diversi di famiglie, anche omogenitoriali.
- “Eldorado”, di Vladimir Luxuria. Romanzo che racconta la tragedia della persecuzione nazista sugli omosessuali.
Il comitato provinciale Arcigay “Agorà”
fonte http://www.arcigay.it
Lgbt Pennsylvania: Se usare il bagno diventa un diritto
Un comune della fa passare un’ordinanza per prevenire la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale
La decisione di un comune della Pennsylvania di far passare un’ordinanza per prevenire la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è stata accolta come una vittoria per la comunità che raccoglie lesbiche, i gay, i bisessuali e i transgender (LGBT) della zona, ma alcuni cittadini hanno espresso preoccupazione.
L’ORDINANZA
Come racconta l’Huffington Post, la città di Susquehanna ha votato la scorsa settimana, approvando un’ordinanza riguardo al libero utilizzo dei servizi igienici da parte dei transgender.
Il comune è quindi diventato la 26esima municipalità del Pennsylvania a difendere i diritti LGBT. L’ordinanza risulta particolarmente importante anche perché protegge i residenti dalla discriminazione nel trovare casa o lavoro, basata sull’orientamento sessuale.
Fred Engle, commissario dell’amministrazione di Susquehanna, ha spiegato: “Nel caso in cui ci trovassimo di fronte alla discriminazione di una persona, ora abbiamo un meccanismo in atto per affrontare il problema”.
Legge dello Stato vieta le discriminazioni basate su razza, colore, religione, sesso e disabilità, ma la proposta di estendere il divieto di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere e delle informazioni genetiche è rimasta in stallo a lungo nella legislatura.
LE PROTESTE
Tuttavia, alcuni residenti si oppongono al divieto dell’ordinanza sulle discriminazioni nei bagni pubblici, che permette ai transessuali (sia uomini che donne) di utilizzare servizi igienici maschili e femminili.
Debbie Hawkins Gray, residente nella zona, spiega: “Il mio problema non è nei confronti dei veri transgender … [ma] nei confronti degli uomini là fuori che sfruttano questa possibilità a loro vantaggio.
Chi può dire che un ragazzo non indossi vestiti femminili al solo scopo di entrare nel bagno delle donne per soddisfare una perversione personale?
fonte http://www.giornalettismo.com di Claudia Santini
La decisione di un comune della Pennsylvania di far passare un’ordinanza per prevenire la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è stata accolta come una vittoria per la comunità che raccoglie lesbiche, i gay, i bisessuali e i transgender (LGBT) della zona, ma alcuni cittadini hanno espresso preoccupazione.
L’ORDINANZA
Come racconta l’Huffington Post, la città di Susquehanna ha votato la scorsa settimana, approvando un’ordinanza riguardo al libero utilizzo dei servizi igienici da parte dei transgender.
Il comune è quindi diventato la 26esima municipalità del Pennsylvania a difendere i diritti LGBT. L’ordinanza risulta particolarmente importante anche perché protegge i residenti dalla discriminazione nel trovare casa o lavoro, basata sull’orientamento sessuale.
Fred Engle, commissario dell’amministrazione di Susquehanna, ha spiegato: “Nel caso in cui ci trovassimo di fronte alla discriminazione di una persona, ora abbiamo un meccanismo in atto per affrontare il problema”.
Legge dello Stato vieta le discriminazioni basate su razza, colore, religione, sesso e disabilità, ma la proposta di estendere il divieto di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere e delle informazioni genetiche è rimasta in stallo a lungo nella legislatura.
LE PROTESTE
Tuttavia, alcuni residenti si oppongono al divieto dell’ordinanza sulle discriminazioni nei bagni pubblici, che permette ai transessuali (sia uomini che donne) di utilizzare servizi igienici maschili e femminili.
Debbie Hawkins Gray, residente nella zona, spiega: “Il mio problema non è nei confronti dei veri transgender … [ma] nei confronti degli uomini là fuori che sfruttano questa possibilità a loro vantaggio.
Chi può dire che un ragazzo non indossi vestiti femminili al solo scopo di entrare nel bagno delle donne per soddisfare una perversione personale?
fonte http://www.giornalettismo.com di Claudia Santini
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diritti dei transessuali,
lgbt dall'estero
LGBT e terza età: nuova ricerca USA
Gay, Lesbian, Bisex e Transgender all’approssimarsi della terza età: una ricerca statunitense finanziata dal National Institute Health
Lo studio, presentato il 16 novembre da Karen Fredriksen-Goldsen e colleghi della University of Washington’s School of Social Work, segnala specificità di bisogni, condizioni e risorse di individui di omosessuali, bisessuali e transessuali che invecchiando raggiungono la soglia della terza età.
La survey è stata condotta su 2.560 adulti omosessuali, bisessuali e trans-sessuali di età compresa tra i 50 e i 95 anni residenti negli Stati Uniti.
I risultati dello studio evidenziano come, rispetto a un campione di controllo di adulti eterosessuali, gli anziani non-eterosessuali presentino punteggi più elevati di disabilità, depressione, solitudine e abuso di alcool; a livello sociale è più frequente che vivano soli, non coniugati rispetto ai coetanei eterosessuali, e spesso senza l’appoggio di figli.
La buona notizia tuttavia è che gli anziani omosessuali e bisessuali sarebbero più resilienti, più proattivi nel prendersi cura di sé e più attivi nel costruire e mantenere attive le loro comunità.
Dallo studio emerge che il 91% degli intervistati praticano attività sportive e meditative, e provano sentimenti positivi riguardo l’appartenenza a una specifica comunità: nello specifico le connessioni sociali con i pari risultano decisamente più solide, supportive e assistenziali rispetto a quanto accade per i coetanei eterosessuali.
1/Scarica l’articolo completo (PDF):
http://caringandaging.org/wordpress/wp-content/uploads/2011/05/Full-Report-FINAL-11-16-11.pdf
2/Scarica l’articolo completo (PDF):
http://caringandaging.org/wordpress/wp-content/uploads/2011/05/Executive-Summary-FINAL-11-16-11.pdf
fonte http://www.stateofmind.it Pubblicato da Linda Confalonieri
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Lgbt Eventi Musica: Martha Argerich una delle più grandi pianiste del Novecento al teatro Comunale di Firenze, recensione di Daniela Domenici
Pubblico delle grandi occasioni, teatro affollatissimo nonostante il tempo atmosferico non proprio favorevole, per un evento assolutamente da non perdere: Martha Argerich, una delle più grandi pianiste del Novecento, dopo anni di assenza, è tornata a esibirsi al teatro Comunale di Firenze ed è stata subito magia.
Le sue doti tecniche da virtuosa della tastiera unite alla profondità delle sue interpretazioni hanno sempre fatto la differenza e anche ieri sera è stata straordinaria, ricevendo una tale messe di applausi e così prolungata da farla tornare sul palco più di una volta e “costretta” a regalarci un bis dopo il quale si è avuta, addirittura, una standing ovation emozionante: il pubblico non voleva proprio lasciarla andar via.
Per questo suo ritorno a Firenze la Argerich ha scelto il geniale, originalissimo e difficile “Concerto per pianoforte, tromba e orchestra” di Dmitrji Shostakovic, compositore russo del Novecento; al suo fianco il bravissimo solista David Guerrier e la Verbier Festival Chamber Orchestra, un’ensemble orchestrale d’archi ben diretta da Gabor Takacs-Nagy.
Completavano il programma della serata il “Quartetto per archi in fa minore op. 95” di Beethoven nella trascrizione per orchestra d’archi di Gustav Mahler, primo brano in programma, e la “Serenata in mi maggiore op. 22 per archi” di Antonin Dvorak, due composizioni che hanno fatto da degna “cornice” all’esibizione di Martha per la quale l’età anagrafica sembra solo un dettaglio irrilevante, applaudita anche da un altro “mostro sacro” dello spettacolo che abbiamo notato vicino a noi nel pubblico, l’etoile Carla Fracci che in questo stesso teatro si è esibita più di una volta durante la sua lunghissima carriera.
recensione di Daniela Domenici
fonte http://danielaedintorni.wordpress.com
Le sue doti tecniche da virtuosa della tastiera unite alla profondità delle sue interpretazioni hanno sempre fatto la differenza e anche ieri sera è stata straordinaria, ricevendo una tale messe di applausi e così prolungata da farla tornare sul palco più di una volta e “costretta” a regalarci un bis dopo il quale si è avuta, addirittura, una standing ovation emozionante: il pubblico non voleva proprio lasciarla andar via.
Per questo suo ritorno a Firenze la Argerich ha scelto il geniale, originalissimo e difficile “Concerto per pianoforte, tromba e orchestra” di Dmitrji Shostakovic, compositore russo del Novecento; al suo fianco il bravissimo solista David Guerrier e la Verbier Festival Chamber Orchestra, un’ensemble orchestrale d’archi ben diretta da Gabor Takacs-Nagy.
Completavano il programma della serata il “Quartetto per archi in fa minore op. 95” di Beethoven nella trascrizione per orchestra d’archi di Gustav Mahler, primo brano in programma, e la “Serenata in mi maggiore op. 22 per archi” di Antonin Dvorak, due composizioni che hanno fatto da degna “cornice” all’esibizione di Martha per la quale l’età anagrafica sembra solo un dettaglio irrilevante, applaudita anche da un altro “mostro sacro” dello spettacolo che abbiamo notato vicino a noi nel pubblico, l’etoile Carla Fracci che in questo stesso teatro si è esibita più di una volta durante la sua lunghissima carriera.
recensione di Daniela Domenici
fonte http://danielaedintorni.wordpress.com
lunedì 12 dicembre 2011
Lgbt Argentina: Le trans poliziotte, Il ministro Nilda Garré, ha firmato una risoluzione: potranno indossare divise femminili
Il ministro della Sicurezza in Argentina, Nilda Garré, ha firmato una risoluzione: potranno indossare divise femminili
L’Argentina fa un grande passo avanti: il ministro per la Sicurezza Nilda Garré ha firmato una risoluzione perché le forze di polizia e di sicurezza federale si conformino all’identità di genere adottata per travestiti, transessuali e transgender.
LA DELIBERA
La Federazione Argentina delle lesbiche, gay, bisessuali e trans (FALGBT) ha accolto con gioia la notizia, proposta alla stessa Garré nel Piano di Cittadinanza LGBT per garantire pari diritti. La Garrè non ha ancora rivelato dettagli sull’attuazione del piano, che comunque comporterà grosse polemiche.
La Delibera n. 1181/2011 verrà applicata alla Polizia Federale, alla Gendarmeria Nazionale, alla Guardia Costiera e alla polizia di sicurezza aeroportuale e stabilisce che le persone “trans” dovrebbero essere riconosciuta con l’identità di genere appropriata alla loro percezione, sia a livello personale che in qualsiasi tipo di comunicazione o pubblicazione all’interno delle Forze.
Allo scopo non è richiesta alcuna operazione per il cambio di sesso o terapia ormonale che certifichi il passaggio da un sesso all’altro.
UNA VITTORIA
Esteban Paulón, presidente della FALGBT, accoglie con gioia la novità: “Ci auguriamo che analoghe risoluzioni possano essere estese a tutte le istituzioni del paese e a questo fine stiamo lavorando con i ministeri di diverse province”.
Se un lavoratore trans si rivolge all’apposito Centro Integrale di Genere, otterrà condizioni di lavoro appropriate alla propria sessualità: uniformi, armadietti, servizi igienici e documenti del sesso richiesto.
Il Centro si occuperà anche di integrazione dei trans dell’ambito lavorativo e di informazione a livello generale per tutti i dipendenti delle forze armate.
fonte http://www.giornalettismo.com/ di Claudia Santini
Lgbt Sudafrica: “Ti faccio vedere che significa avere un uomo” non si contano le violenze nei confronti di lesbiche e omosessuali
In Sudafrica non si contano le violenze nei confronti di lesbiche e omosessuali, nonostante la loro libertà sia tutelata dalla Costituzione
In Sudafrica lesbiche, gay e transgender subiscono ormai senza sosta ogni sorta di discriminazioni, violenza e odio. A patire la situazione specialmente le donne che non si comportano secondo i canoni sociali del Paese. A riferirlo è, in un rapporto apposito, Human Right Watch.
LA REALTA'
“Le donne possono essere buttate fuori di casa, ridicolizzate, abusate a scuola, molestate, insultate e picchiate per la strada. Inoltre succede in chiesa, al lavoro, e possono anche essere minacciate da vicini e sconosciuti”. Queste le parole raggelanti del rapporto, pubblicato lo scorso lunedì. “Gli abusi possono essere verbali, fisici, sessuali e possono concludersi anche con un omicidio”.
LA STORIA DI BOIPELO
Il rapporto racconta poi della storia di una donna, allevata dalla nonna e molestata dal cugino: la sua famiglia la accusava di comportarsi un po’ troppo da uomo, sopratutto quando rifiutava di svolgere dei lavori che prorio il suo carnefice le obbligava a compiere. Lo stesso che mentre era con le sue sorelle più giovani sola in casa, l’ha violentata ripetutamente. E quando al ritorno della madre e della nonna la giovane ha raccontato il tutto, anziché coinvolgere la polizia, la cosa è stata risolta all’interno della famiglia. Particolare agghiacciante: la madre della giovane sapeva che il cugino era affetto da HIV, ma non l’ha mai detto alla ragazza. Come risultato, oggi anche lei ha l’HIV.
TI FACCIO VEDERE CHE SIGNIFICA ESSERE DONNA
Non è stato però l’unico momento. la ragazza è stata picchiata e violentata dal suo allenatore di calcio, che voleva “convertirla” a “normali” intenzioni sessuali per poi sposarla. Proprio in questa occasione è rimasta incinta. Alcuni anni più tardi, un pastore locale che voleva mostrarle “cosa vuol dire avere al fianco un uomo”, ha cercato di sedurla. “Ha detto che stava per farmi vedere che non sono un uomo, ma una donna -ha dichiarato la povera ragazza – e dopo mi ha violentato”.
LA REALTA’ AFRICANA
Il rapporto viene pubblicato dopo una serie di omicidi di lesbiche nelle township sudafricane, ma denuncia anche un modello di omofobia molto presente in Africa, continente in cui gay e lesbiche sono spesso incarcerati, picchiati o uccisi. Il Parlamento dell’Uganda aveva pensato addirittura di istituire la pena di morte salvo fare marcia indietro, mentre il Senato nigeriano ha messo al bando il matrimonio omosessuale. Molti leader del continente hanno definito l’omosessualità non africana, proprio come i leader ecclesiastici l’hanno definita non cristiana.
LE TUTELE NON RISPETTATE
A differenza di quanto succede in altri paesi del continente, la Costituzione Sudafricana si distingue per le garanzie d’uguaglianza per tutti i cittadini, con tanto di riconoscimento legale per il matrimonio omosessuale. Da un lato quindi ci sono le garanzie, ma dal’altro la violenza sta crescendo contro gay, lesbiche e trans. “Negli ultimi dieci anni gli attivisti sudafricani hanno registrato e analizzato decine di episodi di violenza sessuale e fisica contro lesbiche e transgender, sfociati spesso nello stupro e nell’omicidio”, dice il rapporto. “Per coloro che sono socialmente ed economicamente vulnerabili, il quadro è spesso triste. La mancanza di accesso ad alloggi sicuri e mezzi di trasporto aumenta la vulnerabilità dei soggetti in questione”.
ISOLATI DA TUTTO
“Molti dei 121 intervistati hanno detto che la rigidità delle norme sociali e culturali sui rispettivi comportamenti, maschile e femminile, causano in loro paura e la sensazione di doversi difendere da soli. A volte non riescono neanche a concludere la scuola o trovare e mantenere un lavoro, con il rischio continuo di essere esposti al ridicolo sia in casa, sia in luoghi pubblici. Spesso la polizia respinge le persone che vorrebbero denunciare violenze e stupri. “Ormai esiste un forte divario tra gli ideali costituzionali e gli atteggiamenti della gente verso queste persone”, conclude il rapporto, “e le garanzie costituzionali sono ancora più indebolite dallo Stato, incapace di farle rispettare”.
fonte http://www.giornalettismo.com scritto da Maghdi Abo Abia
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Lgbt: Femmina, maschio o non specificato: tra i passi avanti dell’Australia e la farsa italiana, di Michela Balocchi
Il Governo australiano, il 14 Settembre scorso, ha annunciato le nuove linee guida in materia di regolamentazione dell’indicazione relativa all’identità di genere sui passaporti.
Grazie a queste nuove norme d’ora in poi sarà più semplice, per le persone con sesso e/o identità di genere diverse da quelle della maggioranza della popolazione, poter scegliere l’indicazione di genere che sentono propria indipendentemente dall’essersi o meno sottoposti a riattribuzione chirurgica del sesso, mentre le persone intersessuali potranno scegliere, se lo vorranno, una terza opzione “X” per, traduco, “indeterminato, non specificato o intersex” oltre alle tradizionali “F” e “M”.
Si tratta dunque di un grande passo avanti nel riconoscimento dei diritti delle persone trans e intersessuali poiché alle persone trans viene riconosciuta la possibilità di adeguare il passaporto all’aspetto fisico e alla propria identità di genere senza necessità di sottoporsi alla riattribuzione chirurgica di sesso o prima di sottoporvisi; e alle persone intersex per la prima volta viene riconosciuto il diritto a definirsi appartenenti a un sesso/genere altro rispetto alla dicotomia maschio/femmina dominante, oppure a scegliere “F” o “M” come genere di appartenenza anche se diverso da quello che è stato attribuito loro alla nascita.
Sarà sufficiente una lettera da parte del medico che certifichi che la persona ha ricevuto o riceve trattamenti clinici appropriati per la transizione, oppure che si tratta di una persona intersex che non si identifica con il sesso assegnato alla nascita ma con quello opposto o con il genere intersex, il terzo genere o un genere non specificato.
Questa la notizia dall’Australia. Passiamo ora a vedere come è stata data in Italia, perché il modo in cui la notizia è stata filtrata dalle maggiori agenzie di stampa italiane è essa stessa una notizia, una notizia che produce riflessioni e considerazioni amare.
In primo luogo spariscono subito le persone intersex.
Non c’è agenzia di stampa italiana in cui venga scritta la parola intersessuale. Evidentemente il concetto di intersessualità nel nostro paese continua a risultare per lo più ignoto e ignorato: e perché mai un giornalista serio dovrebbe prendersi la briga di verificare il significato di quell’“intersex” o di quel “sex and gender diverse people” presente nelle fonti originali? Già, perché mai..?
Meglio tradurre sbrigativamente transessuali, senza riflettere sulle conseguenze di questa scelta.
La sparizione del termine intersex dai primi comunicati italiani ha avuto come primo effetto quello di sminuire enormemente dal punto di vista simbolico la rilevanza della decisione australiana che ha invece una portata storica reale.
Il riconoscimento pubblico della legittimità dell’essere e riconoscersi intersessuali è una conquista enorme per tutti e per le persone intersex in particolare, proprio a causa dell’invisibilizzazione cui invece sono generalmente costrette fin dalla nascita, invisibilizzazione che significa in primo luogo privazione dei diritti umani fondamentali quali il diritto all’integrità del proprio corpo, il diritto a non ricevere interventi di chirurgia estetica invasivi e irreversibili sui genitali e senza consenso informato, il diritto a non ricevere somministrazione di farmaci a vita per una ‘normalizzazione’ al maschile o (molto più spesso) al femminile non richiesta.
La cancellazione del termine e della categoria “intersex” e della sua sostituzione con transgender (o, peggio, con “i transessuali” come se la decisione australiana si riferisse esclusivamente a persone di sesso femminile che transizionano verso il maschile), ha creato automatismi e certezze laddove invece la materia è tutt’altro che certa: nelle linee guida infatti la possibilità di scegliere la “X” è esplicitata solo per le persone intersex.
Per le persone in transizione (“for people transitioning”) si parla della possibilità di cambiare il dato sul passaporto, sempre previa dichiarazione medica, specificando il genere di elezione (femminile o maschile), senza necessità di intervento chirurgico ai genitali ma rimanendo all’interno del binarismo sessuale, a meno che (sembra di leggere tra le righe) non venga loro certificata una qualche forma di intersessualità o di indeterminatezza di genere.
Detto questo, si può poi certamente discutere sull’opportunità o meno dell’indicazione del genere sui documenti; io sono tra coloro che caldeggiano l’eliminazione di questo dato da ogni tipo di documento di riconoscimento: il Governo britannico sta riflettendo proprio su questa possibilità sempre in relazione ai passaporti (http://www.guardian.co.uk/uk/2011/sep/19/home-office-gender-free-passports).
Bisogna però anche tenere realisticamente conto del fatto che quella è una battaglia non facile da vincere nell’immediato futuro, visto che ci troviamo in società che si fondano proprio sul binarismo sessuale e sulla gerarchia dei ruoli sociali di genere. Anche per queste difficoltà l’aggiunta di una categoria di sesso/genere e di una lettera corrispondente nei documenti può essere una soluzione (seppure intermedia e temporanea) e uno strumento per il riconoscimento di realtà altrimenti negate e private dei diritti elementari.
Il riconoscimento burocratico, infatti, non soltanto protegge dalle discriminazioni e facilita movimenti e azione quotidiane per le persone trans, ma restituisce legittimità giuridica, civile e sociale alla propria esistenza a chi invece è stato invisibilizzato fin dalla nascita e fisicamente modificato proprio perché la sua esistenza fisica intersex era ritenuta inaccettabile in quanto non rispondente alla cornice culturale del binarismo sessuale.
Infine, come alcuni hanno fatto notare, rimane il pericolo costituito dall’esibire in paesi estremamente transfobici, omofobici e intersexfobici un documento che presenta un’alternativa al tradizionale rigido dimorfismo di genere.
In questi paesi, però, la situazione per chi non è conforme era e rimane pericolosa anche senza un documento che dia riconoscimento: è pericoloso nel momento in cui viene esibito un documento con un’indicazione di genere che non corrisponde all’aspetto attuale della persona; e in questi paesi generalmente le persone transgender già evitano il più possibile di fare scalo.
Certo è che in Italia difficilmente si potrà aprire un dibattito pubblico allargato alla cittadinanza estesa e un confronto serio su questi argomenti se chi ha il dovere di fare informazione corretta e precisa passa invece un’informazione distorta e falsata, e se di questa informazione noi continuiamo a fidarci prendendola per buona.
*Transessualità o DIG (disforia dell’identità di genere)
Situazione vissuta da quelle persone che sentono che la propria identità di genere non combacia con il corpo anatomico: per superare questa condizione di sofferenza la transessuale (MtoF: persona che nasce maschio e si sente donna) o il transessuale (FtoM: persona che nasce femmina e si sente uomo) cercherà di intraprendere un percorso di riallineamento fra l’identità di genere e le caratteristiche fisiche del proprio corpo, attraverso assunzione di ormoni e interventi chirurgici.
*Intersessualità o DSD (disorders of sex development)
Con intersessualità si indica una molteplicità e varietà di condizioni in cui si trova chi nasce con cromosomi sessuali, e/o un apparato riproduttivo, e/o caratteri sessuali secondari che variano rispetto alle definizioni tradizionali di ciò che è considerato femminile e maschile. Spesso l’intersessualità non è evidente alla nascita ma si palesa durante la pubertà o può essere scoperta in età adulta.
fonte http://altracitta.org/ Michela Balocchi per l’Altracittà
Grazie a queste nuove norme d’ora in poi sarà più semplice, per le persone con sesso e/o identità di genere diverse da quelle della maggioranza della popolazione, poter scegliere l’indicazione di genere che sentono propria indipendentemente dall’essersi o meno sottoposti a riattribuzione chirurgica del sesso, mentre le persone intersessuali potranno scegliere, se lo vorranno, una terza opzione “X” per, traduco, “indeterminato, non specificato o intersex” oltre alle tradizionali “F” e “M”.
Si tratta dunque di un grande passo avanti nel riconoscimento dei diritti delle persone trans e intersessuali poiché alle persone trans viene riconosciuta la possibilità di adeguare il passaporto all’aspetto fisico e alla propria identità di genere senza necessità di sottoporsi alla riattribuzione chirurgica di sesso o prima di sottoporvisi; e alle persone intersex per la prima volta viene riconosciuto il diritto a definirsi appartenenti a un sesso/genere altro rispetto alla dicotomia maschio/femmina dominante, oppure a scegliere “F” o “M” come genere di appartenenza anche se diverso da quello che è stato attribuito loro alla nascita.
Sarà sufficiente una lettera da parte del medico che certifichi che la persona ha ricevuto o riceve trattamenti clinici appropriati per la transizione, oppure che si tratta di una persona intersex che non si identifica con il sesso assegnato alla nascita ma con quello opposto o con il genere intersex, il terzo genere o un genere non specificato.
Questa la notizia dall’Australia. Passiamo ora a vedere come è stata data in Italia, perché il modo in cui la notizia è stata filtrata dalle maggiori agenzie di stampa italiane è essa stessa una notizia, una notizia che produce riflessioni e considerazioni amare.
In primo luogo spariscono subito le persone intersex.
Non c’è agenzia di stampa italiana in cui venga scritta la parola intersessuale. Evidentemente il concetto di intersessualità nel nostro paese continua a risultare per lo più ignoto e ignorato: e perché mai un giornalista serio dovrebbe prendersi la briga di verificare il significato di quell’“intersex” o di quel “sex and gender diverse people” presente nelle fonti originali? Già, perché mai..?
Meglio tradurre sbrigativamente transessuali, senza riflettere sulle conseguenze di questa scelta.
La sparizione del termine intersex dai primi comunicati italiani ha avuto come primo effetto quello di sminuire enormemente dal punto di vista simbolico la rilevanza della decisione australiana che ha invece una portata storica reale.
Il riconoscimento pubblico della legittimità dell’essere e riconoscersi intersessuali è una conquista enorme per tutti e per le persone intersex in particolare, proprio a causa dell’invisibilizzazione cui invece sono generalmente costrette fin dalla nascita, invisibilizzazione che significa in primo luogo privazione dei diritti umani fondamentali quali il diritto all’integrità del proprio corpo, il diritto a non ricevere interventi di chirurgia estetica invasivi e irreversibili sui genitali e senza consenso informato, il diritto a non ricevere somministrazione di farmaci a vita per una ‘normalizzazione’ al maschile o (molto più spesso) al femminile non richiesta.
La cancellazione del termine e della categoria “intersex” e della sua sostituzione con transgender (o, peggio, con “i transessuali” come se la decisione australiana si riferisse esclusivamente a persone di sesso femminile che transizionano verso il maschile), ha creato automatismi e certezze laddove invece la materia è tutt’altro che certa: nelle linee guida infatti la possibilità di scegliere la “X” è esplicitata solo per le persone intersex.
Per le persone in transizione (“for people transitioning”) si parla della possibilità di cambiare il dato sul passaporto, sempre previa dichiarazione medica, specificando il genere di elezione (femminile o maschile), senza necessità di intervento chirurgico ai genitali ma rimanendo all’interno del binarismo sessuale, a meno che (sembra di leggere tra le righe) non venga loro certificata una qualche forma di intersessualità o di indeterminatezza di genere.
Detto questo, si può poi certamente discutere sull’opportunità o meno dell’indicazione del genere sui documenti; io sono tra coloro che caldeggiano l’eliminazione di questo dato da ogni tipo di documento di riconoscimento: il Governo britannico sta riflettendo proprio su questa possibilità sempre in relazione ai passaporti (http://www.guardian.co.uk/uk/2011/sep/19/home-office-gender-free-passports).
Bisogna però anche tenere realisticamente conto del fatto che quella è una battaglia non facile da vincere nell’immediato futuro, visto che ci troviamo in società che si fondano proprio sul binarismo sessuale e sulla gerarchia dei ruoli sociali di genere. Anche per queste difficoltà l’aggiunta di una categoria di sesso/genere e di una lettera corrispondente nei documenti può essere una soluzione (seppure intermedia e temporanea) e uno strumento per il riconoscimento di realtà altrimenti negate e private dei diritti elementari.
Il riconoscimento burocratico, infatti, non soltanto protegge dalle discriminazioni e facilita movimenti e azione quotidiane per le persone trans, ma restituisce legittimità giuridica, civile e sociale alla propria esistenza a chi invece è stato invisibilizzato fin dalla nascita e fisicamente modificato proprio perché la sua esistenza fisica intersex era ritenuta inaccettabile in quanto non rispondente alla cornice culturale del binarismo sessuale.
Infine, come alcuni hanno fatto notare, rimane il pericolo costituito dall’esibire in paesi estremamente transfobici, omofobici e intersexfobici un documento che presenta un’alternativa al tradizionale rigido dimorfismo di genere.
In questi paesi, però, la situazione per chi non è conforme era e rimane pericolosa anche senza un documento che dia riconoscimento: è pericoloso nel momento in cui viene esibito un documento con un’indicazione di genere che non corrisponde all’aspetto attuale della persona; e in questi paesi generalmente le persone transgender già evitano il più possibile di fare scalo.
Certo è che in Italia difficilmente si potrà aprire un dibattito pubblico allargato alla cittadinanza estesa e un confronto serio su questi argomenti se chi ha il dovere di fare informazione corretta e precisa passa invece un’informazione distorta e falsata, e se di questa informazione noi continuiamo a fidarci prendendola per buona.
*Transessualità o DIG (disforia dell’identità di genere)
Situazione vissuta da quelle persone che sentono che la propria identità di genere non combacia con il corpo anatomico: per superare questa condizione di sofferenza la transessuale (MtoF: persona che nasce maschio e si sente donna) o il transessuale (FtoM: persona che nasce femmina e si sente uomo) cercherà di intraprendere un percorso di riallineamento fra l’identità di genere e le caratteristiche fisiche del proprio corpo, attraverso assunzione di ormoni e interventi chirurgici.
*Intersessualità o DSD (disorders of sex development)
Con intersessualità si indica una molteplicità e varietà di condizioni in cui si trova chi nasce con cromosomi sessuali, e/o un apparato riproduttivo, e/o caratteri sessuali secondari che variano rispetto alle definizioni tradizionali di ciò che è considerato femminile e maschile. Spesso l’intersessualità non è evidente alla nascita ma si palesa durante la pubertà o può essere scoperta in età adulta.
fonte http://altracitta.org/ Michela Balocchi per l’Altracittà
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