lunedì 29 gennaio 2024

Libri: "I miei giorni alla libreria Morisaki" di Satoshi Yagisawa

«Iniziai a leggere un libro dopo l'altro. Quei vecchi libri nascondevano storie per me inimmaginabili. E non mi riferisco solo a ciò che raccontavano. Dentro ognuno trovai tracce del passato: sottolineature, segnalibri, fiori secchi. Erano incontri che superavano le barriere temporali, possibili solo attraverso i vecchi libri. E così cominciai ad affezionarmi alla libreria Morisaki.»

Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all'inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. 

Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. 

Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l'eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po' squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. 

L'opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l'uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un'altra. È Satoru a lanciarle un'ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. 

Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d'amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare. 

Satoshi Yagisawa (Chiba, Giappone, 1977) vive a Tokyo. I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli) è il suo romanzo d’esordio. Dopo aver vinto il premio letterario Chiyoda, è diventato un caso editoriale da cui è stato tratto un film. È stato un successo in Giappone, Corea, Vietnam e a Taiwan, ed è in corso di traduzione in sedici Paesi. Nel 2023 esce per Feltrinelli, Una sera tra amici a Jinbocho.

fonte: www.lafeltrinelli.it

Libri: "Ciak si sfila: I défilé di moda in trenta film" di Grazia D'Annunzio e Sara Martin

Il libro è un’analisi approfondita e inedita di un sottogenere cinematografico, la sfilata di moda inserita in una trama cinematografica che inizia a farsi strada in America negli anni Venti per poi essere “esportato” con successo anche in Italia durante gli anni della dittatura fascista. 

Originariamente il défilé serve sia come momento di evasione che come strumento per veicolare le novità della stagione. 

A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, ai costumisti di Hollywood che guardavano ai trend della moda francese e li riproponevano sul grande schermo (Adrian è un caso lampante) e a quelli europei che attraverso gli abiti esprimevano una visione del mondo condivisa con i registi (Piero Gherardi e Danilo Donati con Fellini) si affiancano i veri couturier (le sorelle Fontana ne Le amiche, Hubert de Givenchy in Cenerentola a Parigi), e in seguito la sfilata di moda viene anche vista e proposta in chiave ironico-dissacrante (Chi sei, Polly Maggoo?). 

Il sottogenere continua a fare capolino anche nei film di questo millennio, in un pastiche di rimandi e appropriazioni (comico surreale in Zoolander, reale in Sex and The City - The Movie, pseudo storico in Marie Antoinette, liberamente ispirato a un couturier ne Il filo nascosto, filologicamente vintage in La signora Harris va a Parigi). Il volume è diviso in due parti: nella prima si analizzano la nascita e l’evoluzione di questo sottogenere, il ruolo e l’estetica dei costumisti più importanti, nella seconda, si descrivono trenta film dove il défilé è un momento essenziale del racconto.

fonte: www.amazon.it

Sport > Sinner: da 'Apoteosi' a 'sembra Nadal', il mondo lo celebra

Sinner: da 'Apoteosi ' a 'sembra Nadal ', mondo lo celebra ANSA RIPRODUZIONE RISERVATA
Ampio spazio dalla Cnn, 'Ragazzo di montagna ha scalato un'altra cima'  

Il trionfo di Jannik Sinner agli Australian Open di tennis a Melbourne ha monopolizzato le prime pagine dei quotidiani, non solo sportivi, sia in Italia che all'estero.

"Sinner si traveste da Nadal per superare Medvedev ed essere incoronato campione", scrive in Spagna "Marca", facendo riferimento alla finale vinta dallo spagnolo rimontando due set contro il russo proprio come accaduto a Jannik.

"Apoteosi", titola l'Equipe aggiungendo: "Ancora e ancora. Sinner conquista il suo primo Grande Slam. Le promesse dell'italiano di fine 2023 sono state mantenute, in gran stile. Al termine di una folle finale degli Australian Open, Sinner ha domato Medvedev, dopo una rimonta strepitosa. E' tra i grandi".

E in Francia ne parlano anche i giornali generalisti come Le Figaro: "Seguendo le orme del padre, che era chef, Jannik Sinner sembra aver trovato sui campi le ricette giuste per invitarsi stabilmente alla tavola dei re". L'altoatesino - aggiunge Le Figaro citando anche il super finale di 2023 di Jannik, con la vittoria della Coppa Davis - ha fatto "la storia del suo paese". Per il generalista spagnolo El Mundo "Sinner vince in Australia e anticipa una grande rivalità con Alcaraz".

"L'italiano parte sotto di due set, poi vince al quinto. Prima finale del Grande Slam e prima vittoria: meglio di così non si può", si legge, in Germania, su "Bild".

Negli Una ne parlano i più importanti network a partire dalla dalla NBC: "Il primo italiano a vincere gli Australian Open in quello che potrebbe essere un cambio generazionale nel tennis".

Poi c'è la Cnn, che dedica ampio spazio alla vittoria in Australia, con anche un richiamo nella home page del suo sito. "Jannik Sinner rimonta due set per aggiudicarsi il suo primo titolo slam". E in Gran Bretagna sulla sempre istituzionale Bbc: "Jannik Sinner ha vinto gli Australian Open dopo una grande rimonta". Sempre in Inghilterra il Daily Mail titola: "la rimonta del ragazzo", mentre The Australian chiude così: "La gloria appartiene a Sinner, il ragazzo della montagna ha scalato un'altra cima".  

fonte: Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

Cinema: "Perfect days", il film candidato all'Oscar di Wenders che propone uno stile di vita alternativo

Nomination come Miglior Film Straniero 

E' la sorprendente rivelazione ai botteghini italiani accanto a "Il ragazzo e l'airone" di Hayao Miyazaki. Il Giappone è protagonista e la storia interpretata da Koji Yakusho fa riflettere sul modo di vivere, invitando a un approccio meno frenetico

Koji Yakusho con questo film ha vinto il premio per il migliore attore all'ultimo Festival del Cinema di Cannes, riconoscimento che un giapponese non riceveva da diciannove anni, e il suo personaggio è credibile, felice del suo lavoro umile, arricchito da libri e musica, e libero dalla caccia al successo.

Wim Wenders affascina il pubblico con una storia che elogia una vita saggia, risolta, fatta di una routine felice, ripetitiva ma riempita di tutto ciò che conta.

fonte: www.rainews.it  Tg2, Cinzia Terlizzi