venerdì 27 maggio 2011

Arcigay Pescara, accordo con associazione lgbt di Tirana


Arcigay Pescara ha stipulato un accordo di collaborazione con l’associazione PRO LGBT di Tirana.

“La collaborazione con le comunità lgbt di altri paesi è un onore e un onere che dobbiamo assumerci se immaginiamo un mondo e un futuro più accogliente per tutti. Da questo punto di vista il miglioramento della condizione di gay e lesbiche di altri paesi, e soprattutto di un Paese vicino come l’Albania, si inserisce in un cammino che può avere ricadute anche nel nostro Paese.

Un’Albania più inclusiva, è un’ Europa più inclusiva è anche, per forza di cose, un’Italia più inclusiva. A questo accordo di collaborazione internazionale ne seguiranno altri”, spiega il presidente nazionale di Arcigay.

L’intervista a Gianni Di Marco, presidente di Arcigay Pescara.

Perché Arcigay Pescara ha stipulato un accordo di cooperazione con PRO LGBT l’associazione lgbt di Tirana?
Arcigay ha un’esperienza ultraventennale in materia di diritti lgbt. La vicina Albania, da questo punto di vista, è un deserto. Abbiamo conosciuto una decina di ragazzi che fanno capo all’associazione PRO LGBT di Tirana.

Il loro presidente è un giornalista molto noto ai media lgbt albanesi, unico spazio che è concesso a gay, lesbiche e trans albanesi. Abbiamo deciso di stipulare un accordo di collaborazione, e il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè ha molto sostenuto questa iniziativa.

Quali sono i problemi principali che a tuo parere si trovano ad affrontare omosessuali e trans albanesi?
Non riescono a emergere e sono censurati e boicottati: in Albania, dal punto di vista gay, c’è il nulla, è come l’Italia di quarant’anni fa. Vogliamo supportarli nel coming out ed è assolutamente necessario che si incominci a parlare della presenza di gay, lesbiche e trans nel Paese. In Albania non esiste essere gay: è un disonore. C’è un clima pesante per non parlare di quello che subiscono i e le trans: sfruttate e picchiate.

Quali saranno le prime iniziative che appronterete?
Oltre a supportarli, con la nostra esperienza, nel percorso di far emergere una omosessualità visibile li aiuteremo nella prevenzione all’hiv che è a zero: sull’argomento non esiste alcun tipo di informazione. Incominceremo a scambiare esperienze e informazioni e offriremo loro supporto organizzativo. Li vogliamo affiancare anche perché Arcigay è un’associazione forte che ha una sua storia in Europa.
fonte /www.arcigay.it

Lgbt TV: Luciana Littizzetto e la legge contro l'omofobia


Luciana Littizzetto risponde alla notizia che il Parlamento non ha fatto passare la legge che considera l'omofobia come un aggravante di reato.
fonte Pianetagay.com via youtube

Lgbt tecnologia: Il browser del futuro? Sarà senza la barra degli indirizzi


Qualche settimana fa abbiamo messo a confronto le rinnovate versioni dei tre browser più diffusi sul mercato: Explorer, Firefox e Chrome.

Al di là delle differenze, è evidente che per tutti il leitmotiv è soprattutto quello della navigazione a campo aperto: l’obiettivo - in sostanza - è quello di regalare agli utenti quanto più spazio possibile per visualizzare le pagine Web a tutto schermo.

Nell’era del mobile computing, infatti, ogni pixel diventa prezioso e il browser scopre che può fare a meno di molte cose, persino della barra URL.

Tutto vero. L’ultima tendenza è proprio quella di considerare la barra degli indirizzi non più come un pezzo fisso della pagina Web ma come una chiave di accesso che, una volta arrivati a destinazione, diventa superflua.

Per avere un’idea di ciò di cui sto parlando, provate a scaricare Chrome Canary, una versione di sviluppo del prossimo browser di Google: scoprirete che è possibile nascondere la barra URL semplicemente attivando un’apposita opzione (dal menu about:flags).

Il campo non vien cancellato, ma solo nascosto; per riportarlo in vita è sufficiente cliccare sulla scheda.

Il risultato, ci fa sapere Google, è un risparmio di 30 pixel, uno spazio che potrebbe fare la differenza soprattutto quando si naviga su dispositivi con schermi di piccole dimensioni, ad esempio i tablet.

Anche Mozilla si sta muovendo in tal senso. Lo fa per il momento con uno dei suoi innumerevoli componenti aggiuntivi per Firefox 4, denominato LessChrome HD, la cui modalità di funzionamento è molto simile a quella illustrata per Google Chrome Canary.

E Microsoft? Per il momento sta alla finestra, probabilmente per valutare alcune questioni relative alla sicurezza (l’assenza della barra URL pone ovviamente dei rischi dal punto di vista del phishing giacché occulta lo stato del dominio e dei certificati SSL) ma non c’è ragione di credere che anche Explorer non possa seguire l’esempio.
fonte http://blog.panorama.it/hitechescienza/ di roberto.catania

Lgbt Vienna: professori studieranno la diversità di genere prima di laurearsi in Scienze dell’Educazione


La Facoltà di Educazione di Vienna ha incluso una nuova materia relativa all’orientamento sessuale e alla diversità di genere.

L’istituzione di tale materia si pone l’intento di far conoscere agli insegnanti in modo approfondito la realtà di lesbiche, gay e transessuali, per far sì che la conoscenza possa essere l’arma contro l’ignoranza di chi, invece, compie discriminazioni.

Il disegno di legge è stato introdotto da Sandra Berger, consigliera del Ministero dell’Educazione del governo austriaco.

La Ministra sta studiando dei nuovi metodi per combattere omofobia e transofobia per riuscire a stilare un nuovo piano con misure cautelative per la comunità GLBT da presentare al governo il prossimo anno.

Una bella iniziativa. In quanto l‘ignoranza è il punto da cui si diramano le varie persecuzioni, le forme di bullismo e prevaricazione. Mentre il conoscere, il saper accettare l’altro per ciò che è ci avvicina e ci fa capire che nell’altro non c’è nulla di cui temere!
fonte www.gayprider.com

Lgbt Firenze: Festa e dibattito INCOMING PRIDE


Sinistra Universitaria Firenze in collaborazione con Ireos , Arcilesbica Firenze e Trans Genere

presentano:
INCOMING PRIDE
aspetta il pride con noi!!!
Mercoledì 1 giugno
Polo delle Scienze Sociali di Novoli

Un doppio appuntamento in vista del ROMA EUROPRIDE 2011 (1-12 giugno, con la Big Parade prevista per sabato 11).
Per informarsi, organizzarsi e insieme divertirsi!
ore 18.00 edificio D5
proiezione del documentario Sylvia, rimembri ancora… di No Code Video Trips, Italia 2002
a seguire dibattito: interverranno
Fabianna Tozzi Daneri – Associazione Transgenere
Roberta Vannucci – Arcilesbica Firenze
Vieri D’Anna – Associazione Ireos

ore 23.30 via delle pandette
dj set by 66sixties, DisOrder e I Pigeons….. bevute a prezzi popolari e tanto altro…

Sarà inoltre possibile aquistare gli ultimissimi biglietti per il Bus per l’ Euro Pride!!
tutte le info su: http://www.ireos.org/?p=3118
fonte http://www.ireos.org

giovedì 26 maggio 2011

Lgbt: Parità per lgbt sul posto di lavoro. Un forum per parlarne


Nella settimana dell'Europride incontro con dipendenti e imprenditori per parlare di parità di trattamento sul posto di lavoro. Patrocinio del Ministero Pari Opportunità e della Provincia di Roma

La Egma (www.egma.eu), la European Gay & Lesbian Managers Association che da oltre 7 anni raccoglie sotto un unico ombrello le associazioni gay professional europee, presenta per la prima volta in Italia il 10 giugno 2011 l'International GLBT Business Leader Forum.

Parità per lgbt sul posto di lavoro. Un forum per parlarneGiunto alla sua 4° edizione, l'International GLBT Business Leader Forum è un importante evento rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire e discutere i temi legati alla gestione della diversità e dell'inclusione in azienda.

Ideata per i professionisti dei settori Risorse Umane, Diversità e Inclusione, CSR (Corporate Social Responsibility) e Marketing, questa conferenza offre a dipendenti d'azienda, membri della comunità GLBT e imprenditori e imprenditrici, le idee più innovative sulla parità di trattamento sul posto di lavoro in Europa.

Una giornata dai contenuti innovativi per ritrovare stimoli e motivazione sul lavoro e per sostenere il cambiamento del pensiero comune e individuale sui temi oggetto del forum.

«Noi del Direttivo di Egma, ed io personalmente come italiano, siamo più che soddisfatti di avere organizzato a Roma questa edizione del Forum – afferma Angelo Caltagirone, Presidente di Egma.

Siamo convinti che per l'Italia sia un'occasione unica per ascoltare i protagonisti che da anni nel panorama europeo portano avanti significative istanze di inclusione. Un'opportunità rara nel nostro paese, resa ancora più appetibile grazie ai dibattiti che si svilupperanno sulle novità del crescente movimento europeo e mondiale per la diversità sul posto di lavoro, sulle nuove tendenze, le best practice e gli strumenti per i professionisti delle risorse umane.»

Il forum è stato organizzato con il patrocinio del Ministero Pari Opportunità e della Provincia di Roma, in co-branding con IBM (che nel 2010 è stata classificata l'azienda più gay-friendly del mondo dall'International Business Equality Index) e in collaborazione con Roma Europride 2011.

Tra gli altri sponsor troviamo network (l'associazione svizzera di gay manager e imprenditori), Parks Liberi e Uguali (www.parksdiversity.eu), Microsoft e Gay.it, mentre la National Gay & Lesbian Chamber of Commerce di Washington DC sarà lo sponsor del business lunch.

Il Forum si preannuncia come uno degli appuntamenti clou della settimana dell'Europride, grazie ai protagonisti che ne compongono il programma provenienti sia dal mondo politico che della cultura, sia dall'industria europea che italiana, come la deputata Anna Paola Concia, l'attrice Vladimir Luxuria, il Presidente Nazionale Arcigay Paolo Patanè, e Ivan Scalfarotto, Fondatore ed Executive Director di Parks.

La conferenza sarà preceduta da un Welcome Dinner il 9 giugno sponsorizzato in esclusiva da Accenture e ideato dalle esperte ed eclettiche capacità culinarie di Laura Ravaioli in collaborazione con lo chef del Radisson Blu Alessandro Fabri.

Per informazioni & registrazione: www.glbt-business-leader-forum.org
fonte www.gay.it/

Lgbt: Alla Bocconi un nuovo episodio di omofobia


Un altro episodio di omofobia colpisce l’università, stavolta con riferimenti volgari e insulti alla Shoa. L’accaduto, che pone nuovamente al centro l’Università Bocconi di Milano, è stato opera di alcune persone che hanno imbrattato poster e locandine legate ad un evento in ateneo dal titolo “Uomini che amano le donne” sul talento femminile in ambito lavorativo, e al quale ha preso parte tra i relatori Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd e attivista per i diritti LGBT.

Slogan contro omosessuali ed ebrei, indirizzati palesemente (con frecce che toglievano ogni dubbio) all’associazione bocconiana che si batte per i diritti delle persone, Bocconi Equal Students (BEST).

Il blitz è stato realizzato nello storico edificio di via Zarfatti, nello stesso piano in cui era stato aggredito verbalmente uno studente pochi giorni fa. In quel caso avevano urlato al ragazzo “omosessuale, frocio e ricchione”, come riportato testualmente la studentessa che presiede l’associazione, Giulia Tagliaferri. All’episodio era seguita una lettera del Rettore per esprimere solidarietà alle vittime dell’accaduto e condannare i gesti di violenza.

Il giovane aveva infatti sorpreso dei ragazzi che strappavano manifesti delle loro iniziative, ed è stato aggredito e minacciato dopo aver chiesto spiegazione del gesto.

Stavolta però forse sarà facile per gli amministratori dell’ateneo scovare l’autore del blitz, alcune telecamere potrebber infatti aver ripreso , ci potrebbero però essere alcune telecamere.

“Ora bisogna tutelare e incoraggiare i ragazzi dell’associazione – si è espresso Ivan Scalfarotto, membro del Pd – Purtroppo, la legge Mancino non è stata estesa alle tesi omofobiche. Mi chiedo però se scritte del genere, in un Paese civile, non creino sufficiente allarme sociale da poter essere deferite alla magistratura”.
fonte www.universita.it, da Gioia Pistola

Lgbt: Anteprima milanese del documentario "Il lupo in calzoncini corti"


2 famiglie omogenitoriali italiane;
3 anni di lavorazione;
Selezionato tra CENTINAIA di documentari per la messa in onda su RAITRE;
Più di 550 sostenitori che hanno pre-acquistato il DVD un anno prima;
3000 amici sui social network;
1 grande primato: essere il primo documentario a dare la parola ai figli degli omosessuali italiani!

Questo è IL LUPO IN CALZONCINI CORTI, un documentario delle milanesi Nadia Dalle Vedove e Lucia Stano che con forza e determinazione hanno finalmente portato a termine la loro impresa

Infatti non capita a tutti i documentaristi, soprattutto italiani, di riuscire a concludere felicemente un lavoro così lungo realizzato con poche risorse e su un argomento così complesso come quello delle famiglie gay. Argomento che qui in Italia possiamo considerare ancora un tabù.
Segno di una grande tenacia che, unita alla linfa data dal pubblico grazie al pre-acquisto e al costante passaparola, hanno permesso all'opera prima IL LUPO IN CALZONCINI CORTI di rappresentare una realtà sconosciuta, ma esistente anche in uno Stato come l'Italia, che non dà a queste famiglie alcun diritto.

IL LUPO IN CALZONCINI CORTI verrà presentato in anteprima mondiale, nella sua versione definitva, al Festival MIX di Milano, prima di partecipare in concorso al DOXA Documentary Film Festival di Vancouver e al FRAMELINE35 San Francisco International LGBT Festival.

Appuntamento a domenica 29 maggio, alle ore 19.00, presso il Teatro Strehler di Milano.
fonte www.alcinema.org

Film lgbt: A Cannes 2011 Skoonheid si aggiudica la Queer Palm

Oliver Hermanus

Nel corso della 64esima edizione del Festival di Cannes 2011, il film film del regista originario di Cape Town Oliver Hermanus, “Skoonheid”, ha ricevuto la Queer Palm 2011, ovvero il premio dedicato ai film a tematica Lgbt.

Il film è stato premiato da una giuria composta da Elisabeth Quin, Gérard Lefort, Thomas Albetshauser, Arends Fred, Esther Cuénot e Roberto Schinardi. Si tratta del primo film africano, girato dal ventisettenne Oliver Hermanus, che è stato presentato al festival del cinema cinema d’oltralpe, nella categoria “Un Certain Regard“.

“Skoonheid” narra la storia di Francois, un uomo di circa quarant’anni che entra in crisi dopo l’incontro con il ventitreenne Christian, per il quale prova una inspiegabile ed incontrollabile passione!

Di certo si tratta di un lavoro molto bello ed interessante, assolutamente da non perdere, non trovate?
fonte gaywave

mercoledì 25 maggio 2011

Amnesty dal Presidente della Repubblica Napolitano: preoccupati per persone lgbt


L'associazione per i diritti umani incontra il Presidente della Repubblica in occasione dei 50 anni dalla fondazione.

E per l'Europride lancia una "fotopetizione" ai paesi che vietano il Gay Pride,
a cui puoi partecipare usando il link:
http://www.gay.it/channels/click.php?url=http://www.amnesty.it/gay_pride_2011_manifestiamo_insieme

La delegazione della sezione italiana di Amnesty International, l'associazione per i diritti umani, ha incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della fondazione di Amnesty 50 anni fa.

Insieme hanno fatto "un ideale brindisi alla libertà, in occasione del 50° anniversario della nascita dell'organizzazione, che ricorre sabato 28 maggio".

L'incontro è però servito anche ad esprimere al Presidente Napolitano alcune preoccupazioni sulla situazione critica che investe certe categorie di persone più deboli nel nostro paese, tra cui migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.

"La delegazione di Amnesty International - riferisce l'organizzazione in una nota - ha esposto le proprie preoccupazioni sull'esistenza, in Europa, di un clima discriminatorio e ostile nei confronti delle minoranze, che si pone come ostacolo alla piena affermazione di una cultura che favorisca l'integrazione e la coesione sociale.

Al termine dell'incontro, la delegazione di Amnesty International ha manifestato apprezzamento e soddisfazione per le parole, gli auguri e l'esortazione del Presidente Napolitano a proseguire nell'impegno in favore dei diritti umani".

Amnesty International e Giorgio Napolitano si ritrovano così insieme non solo idealmente ad auspicare la fine delle discriminiazioni verso le persone lgbt all'indomani della bocciatura della legge contro l'omofobia in Commmissione Giustizia e alla vigilia di una presumibile bocciatura in Aula del provvedimento. Amnesty, inoltre, sarà presente alla parata dell'Europride che sfilerà per le strade di Roma il prossimo 11 giugno.

"Sfileremo contro ogni forma di discriminazione a causa dell'orientamento sessuale e/o dell'identità di genere - fanno sapere da AI, per sensibilizzare la società italiana sulle violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti di persone LGBT in tutto il mondo".

A tal proposito l'associazione lancia una "fotopetizione" che consiste nell'inviare un autoscatto "mentre hai in mano il tuo messaggio di solidarietà!
questo link per partecipare:
http://www.gay.it/channels/click.php?url=http://www.amnesty.it/gay_pride_2011_manifestiamo_insieme

Le foto possono riguardare scene e momenti della vostra partecipazione ad altri Pride in Italia o in Europa, o meno".
fonte /www.gay.it

Lgbt Omofobia, Concia: “Bocciata la legge perché siamo sotto elezioni”


L’Italia non è un paese molto accogliente verso i gay. Un recentissimo studio diffuso dalla ILGA Europe fa emergere come il Belpaese sia molto indietro nel campo della tutela e del rispetto degli omosessuali.

Secondo la International Lesbian Gay Bisexual Trans and Intersex Association, l’Italia infatti si posiziona nel rapporto al poco invidiabile 34esimo posto, assieme a Lettonia e Malta e dietro stati come Kosovo, Polonia e Slovacchia.

Anche un’altra relazione dell’Unar (l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) mette in risalto l’intolleranza verso gli omosessuali. Proprio il 17 maggio, in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, ha reso noti i dati forniti dall’Unar. Ne esce un quadro con molte ombre e che dà l’immagine di un paese ancora molto indietro.

Quasi un italiano su quattro ad esempio non vuole avere un vicino di casa gay.
Un segnale apparentemente secondario di un senso di diffidenza e di fastidio che spesso esplode in forme anche violente, se si considerano le aggressioni immotivate a coppie omosessuali ‘colpevoli’ di andare in giro mano nella mano.

La Carfagna si dice comunque fiduciosa: “l’omofobia va diminuendo con gli anni e arriverà a scomparire”, dato che la diffidenza è diffusa soprattutto nella fascia di età dai 50 anni in su e cala sensibilmente tra i giovani.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio diffuso sempre il 17 maggio, mette in guardia. “Non bisogna sottovalutare”, ha detto, “i rischi che l’abitudine all’uso del discorso pubblico di allusioni irriverenti, lesive della dignità delle persone, contribuiscano a nutrire il terreno sul quale l’omofobia si radica”.

“L’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione” verso i gay, continua Napolitano, “è inammissibile in società democraticamente adulte”. Fa notare il presidente che “in altri Paesi democratici, persone che hanno dichiarato i loro orientamenti omosessuali hanno potuto raggiungere posizioni di grande rilievo, ricoprire alte cariche anche pubbliche”. Non in Italia, evidentemente.

Intanto però, l’omofobia in Italia persiste in forme più o meno palesi, in uno stillicidio quotidiano che trova le sponde a livello politico e religioso. Perché non va dimenticato anche l’atteggiamento di confessioni come la Chiesa cattolica nel fornire basi ideologiche allo stigma che colpisce i gay.

Senza andare troppo indietro fino alle condanne bibliche, va sottolineato che tuttora persiste l’idea secondo cui l’omosessualità sia “contro natura” e moralmente sbagliata. O che possa essere “curata” come fosse un disturbo e che nel complesso sia deleteria per l’equilibrio sociale.

Imbarazzi e critiche da parte di associazioni gay ha creato ad esempio la posizione dell’Osservatore permanente del Vaticano presso l’Onu, Celestino Migliore, contro la la l’esplicita richiesta depenalizzazione dell’omosessualità in quei Paesi dove il solo fatto di essere omosessuali è reato.

Riaffermare solennemente il principio di non discriminazione verso i gay, secondo l’ottica vaticana, rischiava infatti di aprire alle unioni omosessuali, secondo la collaudata tecnica dello slippery slope. D’altronde, l’assenza di leggi che riconoscano formalmente le coppie omosessuali è indicativo dell’arretratezza italiana, che diventa ormai sempre più un’eccezione in Europa.

Vale la pena di ricordare, come frutto di un clima culturale diffuso, le stoccate del sottosegretario Carlo Giovanardi contro una pubblicità Ikea, giudicata “anticostituzionale” per aver raffigurato una coppia gay che si tiene per mano con lo slogan “Siamo aperti a tutte le famiglie”.

Più fresca è l’ultima uscita dell’europarlamentare Udc e presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini (Udc). Intervistato da Klaus Davi per il programma web KlausCondicio, si è scagliato contro il videogioco The Sims. Colpevole di dare la possibilità ai giocatori di creare coppie omosessuali, che possono sposarsi e persino adottare bambini.

Per questo Casini invoca il bando per i minorenni: giochi del genere “sono molto pericolosi”, “minacciano l’educazione di un bambino” e “la loro diffusione ha risvolti di carattere igienico-sanitario”. D’accordo con l’europarlamentare altri esponenti cattolici, come il già citato Giovanardi, Paola Binetti, Rocco Buttiglione e Maurizio Gasparri.

Dimostrazione di questa difficoltà italiana nell’uscire dalle secche dell’intolleranza verso i gay è il travagliato iter della legge contro l’omofobia. Una proposta di legge, presentata in due varianti dal Paola Concia (Pd), è stata infatti bocciata pochi giorni fa dalla commissione Giustizia della Camera.

La Concia, nota portavoce della comunità lgbt, si è dimessa dal suo incarico di relatrice (rimanendo di minoranza), non senza aver prima tentato di introdurre una estensione alla tutela che comprendesse categorie come gli anziani. “La proposta di legge sull’omofobia ha iniziato il suo iter legislativo da 961 giorni”, ha dichiarato Concia durante una manifestazione a Piazza Navona organizzata dal Pd.

Ma in Parlamento “hanno sempre detto che non c’era mai tempo per esaminarla”, anche se “in cinque giorni è riuscito a far approvare delle leggi per una sola persona”, ha detto. Questa impasse parlamentare genera maretta anche nella maggioranza.

Tanto che il ministro Mara Carfagna ha preso le distanze dalla decisione del Pdl e annunciando che voterà comunque la legge, nonostante lo stop della commissione. “Il testo non prevedeva il reato di omofobia”, spiega, “ma introduceva aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio”.

Una norma “di stampo europeo”, che difatti non faceva altro che ricalcare il testo del Trattato di Lisbona, già recepito dall’Italia nel 2008. Carfagna ribadisce che il testo “si basa non sul reato di opinione”, ma “ha l’obiettivo di agire contro gli atti che hanno carattere e finalità discriminatorie e su quelle persone che hanno sensibilità e comportamenti sessuali diversi”.

Difatti, l’argomento usato spesso dai critici verso una normativa anti-omofobia, è che introdurre una legge del genere finirebbe per colpire chi si limita a criticare gli omosessuali. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo invece dice: “mi adeguerò alla maggioranza”.

Ai microfoni si Sky tg24 Anna Paola Concia si dice certa dei motivi che hanno portato alla bocciatura della proposta di legge: “Il Pdl non l’ha votata penso per ragioni di campagna elettorale. Forse con il voto segreto in Aula dopo i ballottaggi cambierà qualcosa”.

Dopo la doppia bocciatura della proposta Concia, arriverà in aula il 23 maggio il testo elaborato da Antonello Soro (Pd). Nella versione Soro, due articoli stilati nel 2009 “alla luce dei sempre più frequenti episodi di violenza a sfondo omofobico”.

Nel primo si introduce nel Codice Penale tra le aggravanti comuni l’odio e la discriminazione a cause dell’orientamento sessuale. Mentre nel secondo impone al Ministero per le Pari Opportunità di redigere una relazione annuale sulle azioni intraprese contro l’omofobia, ma anche su obiettivi conquistati e indirizzi da attuare. Nella speranza che anche inItalia sia riconosciuta una qualche forma di tutela contro l’omofobia.
fonte www.italiamagazineonline.it, di Anna Esposito

Libri lgbt: Identità, memoria e culture queer: Vladimir Luxuria torna a Venezia con il suo romanzo "Eldorado"


Vladimir Luxuria presenta a Venezia il suo romanzo "Eldorado", appena uscito per Bompiani.

L'iniziativa si terrà sabato 28 maggio, alle ore 19.00, al Chiodo Fisso (Calle de la laca, S.Polo 2465, tra Piazzale Roma e San Giovanni Evangelista).

L'autrice ne parlerà con Camilla Seibezzi, presidente della Commissione Attività Culturali del Consiglio Comunale di Venezia.

Il libro incrocia infatti i temi del progetto "A special day" su identità, memorie e culture queer, curato dall'associazione "E", promosso dal Comune di Venezia (Assessorato alle Politiche Giovanili/Osservatorio Lgbt), e co-prodotto dall'UNAR, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.
fonte www.comune.venezia.it

Lgbt Battipaglia: Parte la Rassegna letteraria “Liberi tutti 2011″


Quaranta: “Liberi tutti 2011″ propone una riflessione sui diritti delle persone omosessuali e transessuali affinché la democrazia sia di casa anche a Battipaglia”.

Tre appuntamenti per la Rassegna di letteratura gay, lesbica e trans “Liberi tutti 2011″: 27 maggio, 17 e 24 giugno 2011.

Dopo una serie interminabile di stupide, inutili e gratuite polemiche riesce a partire la rassegna di letteratura gay, lesbica e trans voluta dal giornalista Pasquale Quaranta e promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Battipaglia.

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Aut Aut, il circolo Legambiente Battipaglia-Bellizzi “Vento in faccia”. L’appuntamento è per il prossimo 27 maggio 2011, alle ore 18.30 a Palazzo di Città di Battipaglia.

La campagna prevede l’affissione di manifesti nel territorio comunale a partire dal 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, nei quali si è proposta l’immagine che ritrae l’unione delle mani di due uomini con sopra la scritta “Pari opportunità. Per tutti!”, e per le restanti giornate previste nel calendario della manifestazioni.

Alla giornata inaugurale della rassegna, che si terrà il 27 maggio alle 18:30, interverranno:

Francesco Gnerre, autore de “L’eroe negato”. Omosessualità e letteratura nel Novecento italiano (Baldini&Castoldi);
Giuseppina La Delfa, presidente di Famiglie Arcobaleno, associazione di genitori omosessuali; Antonello Sannino, presidente di Arcigay Salerno.

A seguire il 17 giugno:
Delia Vaccarello, autrice di “Evviva la neve”. Vite di trans e transgender (Mondadori) con la partecipazione di Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay.

Il 24 giugno, infine:
Chiara Lalli, autrice di “Buoni genitori”. Storie di mamme e papà gay (il Saggiatore) con la partecipazione di Martina Castellana, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno.

“Il nostro obiettivo – dichiara Marika Calenda, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Battipaglia – è facilitare la partecipazione di tutti gli abitanti alla vita politica, economica, culturale e sociale, in un contesto di libertà, giustizia e solidarietà”.

“Liberi tutti 2011 – dichiara Pasquale Quaranta, curatore della rassegna letteraria – propone una riflessione sui diritti delle persone omosessuali e transessuali affinché la democrazia sia di casa anche a Battipaglia”.

Si ricorderà le polemiche circa i finanziamenti e le accuse infondate verso Quaranta, alle quali lo stesso, rispose fornendo chiarimenti sia sulla sua posizione che riguardo ai finanziamenti. Si trattava di una somma ridicola e tra l’altro legata ad un bando, quindi alla sua approvazione, che vedeva il Comune di Battipaglia e la Provincia di Salerno impegnati rispettivamente con 2.400 e 1.600 euro.

L’errore che si commise allora e apparve in tutta la sua realtà un discrimine, che nel mentre si voleva colpire l’Amministrazione comunale e il Sindaco Santomauro, non ci si rese conto di quanto danno si poteva arrecare e quale messaggio si poteva trasmettere che non fosse intriso di odio verso tutto quello che è diverso, evidenziando quella cultura democratica praticata solo a chiacchiere confermando quel vecchio adagio che appartiene ai novelli uomini liberi e liberali del “predicare bene e razzolare male“.
fonte http://massimo.delmese.net/

lunedì 23 maggio 2011

Lgbt: L’intervento di Ricarda alla manifestazione a Piazza Navona per appoggiare la Legge contro l’omofobia e la transfobia


La compagna di Paola Concia: ''Diritti, l'Italia entri in Europa'

Fra gli intervenuti alla manifestazione contro l'omofobia a Roma, anche Ricarda Trautmann, compagna della parlamentare Paola Concia e con lei vittima di un'aggressione omofoba.

"L'Italia è governata da una banda di uomini ignoranti e impauriti che non vi rappresenta", ha scandito fra gli applausi (video di Framcesco Cocco)
fonte http://tv.repubblica.it, via www.paolaconcia.it

Lgbt: Da Ikea a Romeo e ai soldati gay Tutte le esternazioni di Carlo


Giovanardi e gli omosessuali: un rapporto complicato

L'ultimo bersaglio del sottosegretario Carlo Giovanardi dunque, è il videogioco The Sims, quello che permette di costruirsi un alter ego virtuale al quale far vivere una vera e propria vita, comprese (anzi soprattutto) le relazioni affettive.

E siccome il gioco è nato negli Stati Uniti, dove la discriminazione sessuale non è ammessa, anzi è condannata, anche nelle piccole e piccolissime cose in apparenza poco importanti come un gioco, gli avatar di The Sims possono essere gay e (perfino!) formare una coppia.

Inevitabile, dunque, che il gioco non piaccia al sottosegretario alla Famiglia, che per i gay sembra avere una certa ossessione. Digitando su Google le parole «Giovanardi» e «gay» si ottengono 355 mila risultati (scegliendo, per esempio, la Santanchè, sottosegretario anche lei, si scende a 234 mila).

E sono quasi tutti riferimenti a dichiarazioni, prese di posizione e iniziative che magari non sono da tutti condivise e condivisibili, ma certo si segnalano per creatività. Vediamone alcune.

IL BUNGA BUNGA - Giovanardi è ospite della trasmissione Agorà, sui Rai 3. Ha un battibecco con Paola Concia, deputata del Pd, gay dichiarata, che gli rinfaccia la sua omofobia, particolarmente fuori posto, sostiene la Concia, in un Paese dove il capo del governo è appassionato di bunga bunga, non proprio tipico della famiglia tradizionale.

«Il bunga bunga va bene - replica Giovanardi - purché sia tra uomo e donna». E poi attacca anche un volumetto destinato ai bambini, intitolato «Tante famiglie, tutte speciali», in cui si parla delle tante tipologie di famiglie, tra le quali quelle con genitori omosessuali. In seguito Giovanardi, in una conversazione con Corriere.it, ha spiegato: «Non ho mai approvato il comportamento di Berlusconi. Ma, detto questo, continuo a ritenere che il rapporto più naturale resti quello tra uomo e donna».

ROMEO E GIULIETTA - Il prossimo 17 maggio dovrebbe andare in scena, a Verona, una versione gay di Romeo e Giulietta di William Shakespeare nell'ambito della manifestazione «Divercity-Verona incontra la diversità». Il sottosegretario ha chiesto più volte di visionare il copione dell'opera, visto che la manifestazione ha ottenuto il patrocinio di Comune e Provincia. Per il momento, non è stato reso pubblico il risultato dell'esame (a dire la verità, non è nemmeno chiaro se Giovanardi sia riuscito a vedere il copione).


IL CASO IKEA Nel marzo di quest'anno l'Ikea lancia una campagna pubblicitaria in cui due uomini passeggiano mano nella mano reggendo, nella mano libera, i classici sacchetti blu e gialli del colosso svedese dell'arredamento. Lo slogan è : «Da noi vi sentirete a casa. Perché quello che cerchiamo di fare è rendere più comoda la vita di ogni persona, di ogni famiglia e di ogni coppia, qualunque essa sia».

Giovanardi definisce la pubblicità «offensiva e di cattivo gusto» e anche in contrasto con la Costituzione che all'articolo 30 recita: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare». Per il sottosegretario quando si parla di famiglia, si parla di matrimonio e si parla di uomo e donna, quindi l'Ikea non rispetta la Carta italiana.

I gay rispondono organizzando baci in pubblico davanti ai negozi Ikea. Anche Eatitaly, colosso dei cibi gourmand, fa una pubblicità analoga: Giovanardi è imparziale e attacca anche lui. «Vorrei precisare - spiega adesso Giovanardi - che il manifesto Ikea diceva "Siamo aperti a tutte le famiglie". Ebbene, almeno in Italia non si può definire famiglia ciò che la Costituzione non definisce tale. Poi, certo, la Costituzione si può sempre cambiare, con metodi democratici».

ADOZIONI AI GAY E TRAFFICO DI BAMBINI - Parlando con Klaus Davi ai microfoni della trasmissione Klaus Condicio (per la quale sembra provare una simpatia particolare, ci va spesso) Giovanardi nel settembre 2010 parte a testa bassa contro le adozioni di bimbi alle coppie gay.

Secondo il sottosegretario, nei Paesi in cui sono consentite, hanno fatto «esplodere la compravendita di bambini e bambine». E cita Brasile e Stati Uniti, pur senza fornire dati. E conclude: «E' una cosa che almeno con questo Governo non consentiremo mai e che voglio qui denunciare». «Io ho giurato fedeltà alla Costituzione - spiega il sottosegretario - e in base alle leggi italiane, e non solo italiane, per poter adottare jun bambino ci vogliono un padre e una madre che siano sposati».

ELTON JOHN
Nel dicembre 2010 Elton John e il suo compagno David Furnish sono diventati genitori di Zachary. Carlo Giovanardi interviene: non si può essere gay e bravo genitore.

E aggiunge: «Nel difendere il diritto di Elton John di concepire in tal modo un bambino, le associazioni gay più oltranziste finiscono con l’iscriversi alla scuola positivista del ‘900 che teorizzava questo tipo di eugenetica, che poi è stata ripresa in molti aspetti dal nazismo». Il nazismo ha sterminato nei campi un certo numero, non piccolo, di omosessuali: secondo Wikipedia, da un minimo di 10 mila a un massimo di 600 mila, a seconda del criterio di classificazione adottato dagli storici.

«Quello che volevo dire - spiega Giovanardi - è che Elton John e il suo amico, come committenti del bambino, hanno selezionato il seme maschile, hanno selezionato l'ovulo femminile, hanno selezionato la persona che ha dato l'utero per la gravidanza.

A me sembra un caso di eugenetica, con un bambi che in pratica ha 5 genitori. In Italia abbiamo scelto la fecondazione omologa e io rispetto la legge italiana. L'altro sistema è una pratica che non condivido e che porta al mercato dei bambini».

GAY NELLE FORZE ARMATE
Sempre da Klaus Davi, il sottosegretario parla anche dei gay nelle forze armate: «Concordo in pieno con le regole dell'esercito Usa: non chiedere e non dire che sei gay. Perché se uno è omosessuale è affare suo, ma se fa apertamente coming out non è più affare suo, la sua omosessualità diventa un manifesto politico» .

Poi fa una battuta: «Un generale mi disse: "Una volta l'omosessualità era severamente proibita, oggi è tollerata; non vorrei che un giorno diventasse obbligatoria"».

La storia greca ci racconta di Pelopida ed Epaminonda, grandi guerrieri tebani del quarto secolo avanti Cristo, e del loro battaglione sacro, 150 coppie di opliti omosessuali che combattevano come forsennati per non essere disonorati di fronte al loro amante: «Quando il pericolo incombe - scrive Plutarco - gli uomini appartenenti alla stessa tribù o alla stessa famiglia tengono in minimo conto la vita dei propri simili; ma un gruppo che si è consolidato con l'amicizia radicata nell'amore non si scioglie mai ed è invincibile, poiché gli amanti, per paura di apparire meschini agli occhi dei propri amati, e gli amati per lo stesso motivo, affronteranno volentieri il pericolo per soccorrersi a vicenda». Si attende una presa di posizione di Giovanardi contro Plutarco.
fonte www.corriere.it, di Paolo Rastelli

Lgbt Napoli, De Magistris: “Non esistono amori di serie B”. Sacconi (Pdl): “Nichilista!”


Tempo di ballottaggi e, nelle città interessate dagli scontri diretti, la dialettica politica si fa aspra.

Intervistato da L’Espresso su temi cosiddetti eticamente sensibili, il candidato Sindaco di Napoli Luigi De Magistris parla di droghe leggere, biotestamento ed anche di matrimoni ed adozioni gay: “favorevole, non esistono amori e sentimenti di serie A e di serie B” ha risposto nettamente.

Così come a Milano con Pisapia anche a Napoli l’offensiva di centro-destra è spietata: temendo che la città venga consegnata ai femminielli (sic!), Carlo Giovanardi (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche della Famiglia e della Droga) intervistato da Klaus Davi dichiara che “si tenta di aggiungere ulteriori fenomeni di disgregazione a una società che è già disgregata” mentre Maurizio Sacconi (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), sottolineando anche le posizioni dell’ex-magistrato circa la liberalizzazione delle droghe leggere, definisce quella di De Magistris ”un’idea nichilista della persona e della societa”.
fonte www.napoligaypress.it

domenica 22 maggio 2011

Lgbt Gay Pride: in migliaia sfilano in centro a Palermo


Occorre farsene una ragione, non si tratta di una questione di genere ma di generi: lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, eterosessuali.

A pochi giorni dalla bocciatura del ddl contro l'omofobia, e nonostante la pioggia, erano tutti in piazza per reclamare il diritto di ciascuno ad essere semplicemente se stesso.

Per il secondo anno il centro storico di Palermo è stato dipinto con i colori dell'arcobaleno dalla Pride Parade, la sfilata dell'orgoglio omosessuale che ha concluso la settimana del Palermo Pride 2011.

Migliaia di persone hanno animato l'eterogeneo corteo che, con qualche ritardo rispetto ai tempi previsti, è partito da Piazza Magione nel pomeriggio.

L'aver indossato scarpe con tacchi vertiginosi non ha impedito a Vladimir Luxuria, madrina del Pride palermitano, di precedere la sfilata che ha proseguito per il Foro Italico e via Roma colorando il grigio sabato palermitano.

La manifestazione si è conclusa in piazza Castelnuovo con il concerto dei Matrimia e di altri gruppi di musica popolare.

Drag queen con corone di piume, trans strizzati in abitini da urlo, bellissimi ragazzi dalle sopracciglia disegnate, veterani che sfoggiavano la maglietta dell'Europride del 1992, famiglie con due mamme o due papà e bambini deliziosi, femministe d'un tempo in cui si parlava ancora di femminismo, associazioni e movimenti della Palermo che vuole cambiare la sua immagine di città tradizionalmente omofoba, c'erano tutti ieri pomeriggio, senza distinzione di orientamento sessuale. Fra musica ad alto volume, voglia di far festa e un pizzico di esibizionismo.

Durante la giornata a favore dei diritti per gli omosessuali, anche un matrimonio "tradizionale" entra a far parte della cronaca: vedendosi circondati da una folla rumorosa, i due novelli sposi che avevano appena varcato la soglia della chiesa di Santa Maria della catena alla Cala devono essersi lì per lì spaventati.

Ma l'atmosfera era troppo giocosa per resistere e, dopo la benedizione di Vladimir Luxuria per il rito appena celebrato, i due sposi si sono lasciati immortalare con i protagonisti della parata e le bandiere arcobaleno.

Di questo potranno certo vantarsi con gli amici: le loro non saranno le solite foto da matrimonio.
fonte www.siciliainformazioni.com, di Silvia Andretti

Libri lgbt: "Orgoglio e pregiudizio. Le lesbiche in Italia nel 2010", di Maria Cirillo


MILANO Libreria del Mondo Offeso, corso G Garibaldi 50 (cortile interno)

Giovedì 26 maggio ore 19 Lidia Maria Cirillo presenta Orgoglio e pregiudizio Le lesbiche in Italia nel 2010: politica, storia, teoria, immaginari.

Terzo volumetto della serie I Quaderni Viola, Edizioni Alegre.
I Quaderni Viola sono piccoli libri tascabili che affrontano brevemente e semplicemente argomenti politici e culturali complessi, fornendo poi bibliografie e sitografie per chi voglia approfondire.

Sono il prodotto di una collaborazione tra vecchie e nuove generazioni e sono diffusi attraverso punti vendita militanti presso radio, collettivi femministi e lesbici, centri sociali e partiti e organizzazioni della sinistra radicale.
I quaderni sono nati nei primi anni Novanta come pubblicazioni di un seminario permanente femminista.

Degli anni 2000 due volumetti: "Lavorare stanca. Statistiche, ricerche, bibliografie e ragionamenti sul lavoro delle donne" ; "La Straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su sessismo e razzismo".

“Orgoglio e pregiudizio”, terzo quaderno viola degli anni 2000, raccoglie i contributi sul lesbismo e sul movimento lgbt, di numerose studiose ed esperte, organizzati intorno a tre filoni di analisi: Conflitto e politica, Storia e teoria, Comunità e immaginari.

Lidia Maria Cirillo è responsabile della collana di monografie I Quaderni Viola. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a quotidiani e riviste (Liberazione, Il Paese delle Donne,Leggendaria, Erre, la rivista filosofica dell’Università di Madrid, Viento Sur, Actitud.
Tra le monografie: Méjor Huerfanas, Lettera alle Romane, La luna severa maestra, etc.)
fonte www.cinquew.it

Lgbt: Contro l’omofobia: Brasile 1 – Italia 0


Molti giovani lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) sono spaventati dal proprio orientamento sessuale e non riescono ad immaginare il proprio futuro.

È così che dodici giovani produttori cinematografici provenienti da tutta europa hanno intervistato persone LGBT di diversi paesi europei chiedendo di raccontare la propria esperienza.

È la campagna “It gets better” per la quale anche il Presidente Obama ha fatto da testimonial l’Ottobre scorso.

Quando mi hanno chiesto di essere uno dei 5 testimonial europei la cosa mi ha un po’ spaventato. Non è facile parlare di sé, della propria esperienza personale, del proprio privato. Poi capisci che sono tanti i giovani che hanno veramente paura e allora senti il dovere di farlo.

Perchè l’Italia su questo è ancora maledettamente indietro. Perchè nelle pieghe più profonde della nostra società si annida ancora il cancro dell’omofobia che viene fuori nei modi peggiori: nelle battutine da spogliatoio, nei doppi sensi, nel rifiuto della diversità e della sua bellezza fino ad arrivare agli atti di intolleranza e violenza.

Ne sono sempre più convinto. L’Italia, sotto questo profilo, è un paese diversamente europeo. Lo sforzo per portarlo a normalità deve essere di tutti.

Oltre a sperare nell’approvazione della legge contro l’omofobia in discussione lunedì prossimo, abbiamo una grande occasione.

Dall’1 al 12 Giugno prossimi a Roma ci sarà l’Europride. Sarebbe bello che la manifestazione vedesse la presenza anche di tanti eterosessuali a testimonianza che qualcosa sta cambiando e la battaglia per un mondo migliore è di tutti e non solo di una parte.

E una questione di civiltà.
È una questione di dignità.
È una questione di umanità.
Non possiamo mancare l’appuntamento.

Un piccolo post scriptum dell’ultim’ora:

È di pochi giorni fa la notizia che in Brasile i giudici del Tribunale supremo hanno dovuto pronunciarsi su due ricorsi presentati nel 2008 dal governatore di Rio de Janeiro e nel 2009 dalla Procura Generale della Repubblica: entrambi chiedevano che il riconoscimento dei diritti delle coppie eterosessuali venissero estesi a quelli delle coppie omosessuali.

La risposta del tribunale è stata che le coppie gay potranno legalizzare la propria situazione in Comune in quanto sono da considerarsi una famiglia a tutti gli effetti: ai coniugi debbono essere garantiti i diritti relativi alla Previdenza sociale, ai diritti patrimoniali (eredità) e anche la possibilitá di adottare dei figli.

Alle obiezioni di una parte è stato risposto così dal Giudice Gilmar Mendes del Tribunale supremo federale brasiliano: “Il fatto che la costituzione protegga l’unione stabile tra un uomo e una donna non significa che neghi la protezione all’unione tra persone dello stesso sesso. Questa corte ha il dovere di concederla, se non è stata concessa dall’organo competente, il parlamento.”

Ci vuole poi tanto ad arrivare alle stesse conclusioni anche in Italia?
fonte www.ilfattoquotidiano.it

Lgbt: "17 maggio" diritti in transizione


Il 17 Maggio del 1990 l'OMS
(Organizzazione mondiale della Sanità) abolì l’omosessualità dalla lista delle malattie psichiatriche.
Da allora quella data è riconosciuta a livello istituzionale come la giornata internazionale contro l’omofobia.
Indubbiamente essa merita apprezzamento critico e difesa, soprattutto in Italia, paese oscurantista e poco sensibile ad offrire tutela legislativa ed economica alle fasce più deboli ed emarginate del sistema, mai come in quest’attuale fase storica e sociale.

Tuttavia ufficializzare formalmente il 17 Maggio come momento di riflessione, solidarietà e critica contro le discriminazioni sessuali non può bastare, se non accompagnato dall’avvio di politiche concrete atte a realizzare una sostanziale eguaglianza tra gli individui.
Prima di proseguire il nostro articolo e di addentrarci nella sfera dei diritti civili e delle differenze di genere è opportuno tenere a mente la distinzione fra i seguenti concetti: il “sesso” è inteso come componente biologica, dunque fisica dell’individuo; il “genere” invece non è altro che il ruolo sociale connotato dalla discrepanza o perfetta corrispondenza tra sesso fisico e sesso psicologico del soggetto; infine “l’orientamento sessuale” è dettato dall’orientamento per la scelta del sesso del partner, per l’attività sessuale o le relazioni affettive e fisiche.

L’acronimo LGBT raggruppa tutte quelle persone, lesbiche, gay, bisex e transessuali, cui spesso sono associate forme di discriminazione sociale, in virtù della loro natura sessuale che ancora troppo spesso è concepita peccaminosa e volgare, non funzionale alla riproduzione ( centrale nel pensiero cattolico e cristiano) e all’evoluzione della specie umana.
Le discriminazioni che spesso si traducono in meccanismi di isolamento e segregazione dei soggetti omosessuali è principalmente da imputare ad un quadro normativo quasi assente in Italia, nonostante a livello europeo vi siano numerose disposizioni, atte a garantire una sostanziale uguaglianza sociale e protezione.

La legislazione europea in materia si basa sull’articolo 19 del trattato di Lisbona (già articolo 13 del trattato di Amsterdam) che conferisce all’UE competenze utili a combattere la discriminazione per motivi di genere, origine razziale o etnica, religione o credo, handicap, età od orientamento sessuale.
L’attuale normativa comprende due direttive:
1)La direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione (2000/78/CE) tutela tutti i cittadini comunitari dalle discriminazioni per motivi di età, handicap, orientamento sessuale, religione o credo sul luogo di lavoro.
2)La direttiva sull’uguaglianza razziale (2000/43/CE) vieta la discriminazione basata sulla razza o sull’origine etnica sul luogo di lavoro e in altri ambiti della vita quali l’istruzione, la sicurezza sociale, la sanità e l’accesso a beni e servizi.

Le direttive sono state adottate nel 2000 da tutti gli Stati membri dell’UE, che hanno quindi dovuto integrare queste nuove norme nei rispettivi sistemi nazionali.
Nonostante a livello Europeo siano tracciati i princìpi guida per una sostanziale uguaglianza e protezione della componente LGBT, in Italia il tema appare piuttosto spinoso e controverso.
L’articolo 3 della Costituzione afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Il principio contenuto nell’articolo 3, relativo alla pari dignità sociale dell’individuo senza alcuna distinzione, anche sessuale, merita indubbiamente apprezzamento critico e difesa, ma non è sufficiente per garantire una sostanziale parità sociale. Inoltre la rimozione degli ostacoli che frenano lo sviluppo della personalità necessita di ulteriori strumenti giuridici che ne garantiscano l’efficacia.
Da anni in Italia, si è aperta la questione delle coppie di fatto, che spesso vengono associate alle coppie gay, ma in realtà esse fanno riferimento a qualsiasi coppia di individui, uniti dal vincolo affettivo, economico e solidaristico.

Quello del riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, finalizzato a tutelarne i diritti e stabilirne i doveri , con una forma contrattuale differente dal matrimonio e definita unione civile è un tema controverso, che ha visto schierarsi l’opinione pubblica italiana in due fronti nettamente contrapposti.
L’opposizione alle unioni civili pone principalmente due motivazioni:
Le unioni tra eterosessuali sono considerate una forma di matrimonio “di serie B”, nel quale si crede che la parte debole della coppia e gli eventuali figli siano meno tutelati.
Per quanto riguarda invece le unioni tra individui classificati LGBT, una delle critiche più diffuse è che il loro riconoscimento giuridico negherebbe l’unicità del modello di famiglia costituzionale, da intendersi come «società naturale fondata sul matrimonio» (art. 29, Cost.).

Su questo punto è lampante il ruolo di precise istituzioni presenti sul nostro territorio, come la Chiesa, che nel corso degli anni ha spostato l’asse delle sue pratiche e strategie, non più solo all’interno della sfera confessionale dei suoi fedeli, ma anche al di fuori, invadendo la politica e gli interventi pubblici di interesse collettivo, creando un humus culturale dalla chiara matrice conservatrice. (Si pensi ad es. alle continue polemiche alla Ru486, al diritto di aborto, alla fecondazione assistita).
Per quanto riguarda le unioni omosessuali, l’espressione utilizzata nell’articolo 29 della nostra costituzione, “società naturale fondata sul matrimonio”, rinvia l’idea ad un’altra parte di società, quella non basata sul contratto matrimoniale, che appare dunque non naturale e predisposta ad essere discriminata, emarginata e non tutelata economicamente dal sistema.
La costruzione della famiglia definita come modello ideale, dunque imperniata sul matrimonio fra persone di sesso diverso ed orientata alla riproduzione, trae alimento da tradizioni culturali legate alla storia, e non certo da un’inafferrabile idea di natura; essa necessita quindi di essere argomentata sul piano di princìpi conservatori che sottendono i meccanismi di un discorso egemonico e classista.

Gli argomenti oggi proposti per sostenere il valore delle tradizioni culturali (l’unità del nucleo familiare, la perpetuazione della specie, il benessere dei minori, il vantaggio della collettività, ed altri simili ), celano spesso la traduzione normativa di una determinata morale, in particolare di un preciso disegno politico, rafforzando sempre più situazioni di esclusione sociale e di limitazione delle prerogative individuali.
Quindi il terreno dei diritti civili appare permeato, almeno in Italia, di quella retorica, definita da Antonio Gramsci, “senso comune”!!!! Di ciò sono anche responsabili i partiti della Sinistra cosiddetta “radicale”, che durante il governo Prodi del 2006, sono stati capaci di non attuare alcun punto del programma, compresi i diritti civili e le unioni di fatto.

Fin qui abbiamo posto l’accento sui diversi orientamenti sessuali e sulle copie non unite dal vincolo matrimoniale.
La mia attenzione vuole anche abbracciare le differenze di genere. Esse fanno riferimento al “ruolo sociale del soggetto”, dunque alla sua percezione individuale, che spesso si traduce in un vero e proprio disagio intrapsichico, allorquando si sviluppa una sorta di discrepanza tra sesso psicologico e sesso fisico. Dunque tra mente e corpo.

Questo è il caso dei soggetti trans, in “transito”, impegnati in percorsi di cambiamento ardui ed emotivamente e fisicamente stressanti. Questa tematica, si basa su un assunto fondamentale: il corpo appare un dato socialmente costruito, mix di natura e cultura, distinguendo quindi tra la mera fisicità – dato universale e naturale cui si possono legittimamente occupare le scienze mediche e biologiche – ed un livello più alto dell’essere – quello socializzato, riempito di valori, morale e percezioni soggettive generate dal continuo confronto con l’universo sociale.

Il corpo è anche strumento e misura del soggetto: di esso ci serviamo per presentarci agli altri, su di esso lavoriamo per costruirci una certa identità ed esso parla di noi stessi agli altri. In altri termini il corpo ci classifica, mentre agendo con e sul nostro corpo noi cerchiamo di trovare il nostro posto nelle classificazioni sociali.
Questa scorta di osservazioni circa l’importanza della fisicità, assume un valore ancor più profondo per i soggetti affetti da transessualismo primario.

Il termine “transessualismo” fu coniato dal dott. H. Benjamin, sessuologo e gerontologo, nel 1953. Inizialmente il fenomeno fu affrontato in ambito medico-psichiatrico e classificato come un ulteriore patologia: un disturbo della normalità sessuale.
In tempi più recenti, grazie ad adeguati trattamenti ormonali, appropriate psicoterapie e soddisfacenti interventi chirurgici, è possibile un efficiente, duraturo e convincente passaggio da un sesso all’altro ed il “fenomeno” ha trovato una sua dignità, una sua collocazione sociale e una sua legittimazione anche fuori dell’ambiente clinico.

Nonostante ciò, la situazione esistenziale dei transessuali è ancora difficile per i pregiudizi sociali, tra cui una profonda emarginazione dal mondo del lavoro.
Ciò in parte è da ricondurre al fatto che mentre l’omosessualità fu abolita dalla lista delle malattie mentali dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità) appunto il 17 maggio 1990, il transessualismo invece è ancora ritenuto un grave disturbo intrapsichico.

La normativa vigente in materia di transizione sessuale fa riferimento alla legge 164 del 14 aprile 1982, che in passato ha sicuramente rappresentato una conquista, ma ormai appare una zavorra giuridica da snellire e aggiornare.

La legge subordina la volontà individuale del transessuale alla presenza di un giudizio di idoneità di un “esperto”. Ovvero lo psicologo, sulla base di una psico-terapia di almeno 6 mesi, redige un referto e in virtù di questo il giudice del tribunale delibera sul possibile cambiamento di genere, con i conseguenti dati anagrafici.

I transessuali e le transessuali talvolta non giudicano indispensabile il ricorso ad un intervento chirurgico di riattribuzione del sesso e anche in questi casi necessitano di uno status giuridicamente riconosciuto, status che con la legge 164 viene subordinato esclusivamente ad una effettiva trasformazione chirurgica irreversibile. (continua...)
Scritto da Chiara Ruggieri
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http://www.siderlandia.it/?page_id=2255

fonte siderlandia.it, Scritto da Chiara Ruggieri

Lgbt, Giovanardi: “De Magistris favorisce Gay, trans e femminielli”


Il sottosegretario alla famiglia del governo Berlusconi non si risparmia davvero nulla. Dopo il Pisapia per la droga libera, e la volta del de Magistris pro gay e trans: “Per lui non ci sono unioni di serie A e altre di serie B”

Gay, trans e femminielli. Usati come termine negativo per dissuadere il cittadino napoletano dal votare Luigi de Magistris.

Questa le argute dichiarazioni di Carlo Giovanardi. Il sottosegretario alla famiglia, come di consueto, spara a zero su tutti coloro che, a suo avviso, sono contronatura, minando l’unità della famiglia tradizionale.

Esternazioni di stampo medioevale alla vigilia del ballottaggio 2011: “De Magistris discriminerà, sul piano dei servizi sociali, le famiglie con i figli.
L’ex magistrato ha detto chiaramente che per lui non ci sono unioni di serie A e di serie B”.

SCANDALO COSTITUZIONALE
I matrimoni omosex sullo stesso piano delle famiglie riconosciute dalla Costituzione. Secondo Giovanardi, certe discriminazioni andrebbero preservate come bene prezioso, fattore identitario, antico retaggio di cui andare fieri. La moderna crociata prosegue con gli attacchi a Pisapia, candidato sindaco a Milano, grande sorpresa del centrosinitra e, a detta del sedicente sottosegretario, pericoloso figuro da allontanare: “Pisapia vuole legalizzare cannabis e marijuana. Così facendo finirebbe solo per aumentare il giro d’affari della criminalità organizzata”. Il discorso è chiaro: l’uno a favore di checche e femminielli, l’altro legalizzatore di droghe e affini.

La campagna elettorale, e il timore di perdere due città chiave per l’attuale maggioranza, è ormai giunta al parossismo.
fonte www.campaniasuweb.it