sabato 23 febbraio 2013

Lgbt: Elezioni 2013: Le politiche sui diritti civili proposte dal centro di Mario Monti, quelle del Partito Democratico, del MoVimento 5 Stelle, e di Rivoluzione Civile


Continuiamo la nostra analisi dei programmi elettorali in merito ai diritti civili dei vari partiti in vista delle ormai imminenti elezioni politiche 2013.

Dopo esserci soffermati sulle proposte del centosinistra, clicca sul link:
http://www.queerblog.it/post/46607/elezioni-2013-le-politiche-sui-diritti-civili-proposte-dal-centrosinistra



Del MoVimento 5 Stelle, clicca sul link:
http://www.queerblog.it/post/46043/elezioni-2013-le-politiche-sui-diritti-civili-proposte-dal-movimento-5-stelle



Di Rivoluzione Civile, clicca sul link:
http://www.queerblog.it/post/45167/elezioni-2013-le-politiche-sui-diritti-civili-proposte-da-rivoluzione-civile



Guardiamo al centro di Mario Monti:

A dire il vero per quel che riguarda i diritti civili nell’Agenda Monti – vale a dire in quel documento programmatico della coalizione che candida come premier Mario Monti – non ci sono punti sui diritti civili e le persone lgbt o i loro diritti non vengono menzionati. La coalizione, come ben sapete, è composta dalla lista
“Scelta civica con Monti per l’Italia” e dalle liste di Fli e Udc.

Oltre al silenzio assordante sui diritti civili (e ci si chiede come mai un attivista come Alessio De Giorgi si fosse candidato al Senato per Scelta civica con Monti per l’Italia, candidatura a cui poi ha rinuncito) ci sono da aggiungere le parole di Mario Monti stesso in merito ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Dopo aver sostenuto che il paese ha altre urgenze e i matrimoni gay, pur importanti, non sono un’urgenza, il premier uscente ha affermato durante la trasmissione televisiva Lo spoglio
ha dichiarato:


Il mio pensiero è che la famiglia debba essere costituita da un uomo e una donna, e ritengo necessario che i figli debbano crescere con una madre e un padre.

Nella lista civica di Monti è candidata anche Valentina Vezzali che a proposito della famiglia omogenitoriale si è così espressa:

"Credo nell’unione tra uomo e donna come Dio ci ha insegnato.
Credo molto in Dio.
I nostri figli hanno bisogno di un punto di riferimento sano sotto il profilo etico e morale e questo è la famiglia composta da uomo e donna."

fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo/ Foto | Getty

Lgbt: Usa, Barack Obama chiede a Corte Suprema: “Abolire legge che proibisce nozze gay”


L'amministrazione ha avanzato una richiesta formale per l'abolizione di una legge federale del 1996 che definisce il matrimonio come l'unione tra un uomo e una donna.

Le nozze tra persone dello stesso sesso sono legali in nove stati americani su 50 oltre e nella capitale Washington.
I giudici valuteranno il Defense of Marriage Act il 26 e il 27 marzo

Barack Obama scende in campo per i diritti dei gay, come si era impegnato a fare all’insediamento per il secondo mandato: la sua amministrazione ha avanzato una richiesta formale alla Corte suprema per l’abolizione di una legge federale del 1996 che definisce il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna.

La sollecitazione, fatta in vista dell’esame del Defense of Marriage Act (Doma) da parte dei nove giudici in programma il 26 e 27 marzo, rappresenta la prima volta in cui un presidente americano si schiera a favore dei diritti degli omosessuali davanti alla Corte suprema.

Nel documento della Casa Bianca si sostiene che il Defense of Marriage Act “viola la garanzia fondamentale dell’uguaglianza davanti alla legge” e impedisce a “decine di migliaia di coppie omosessuali, legalmente sposate nei loro Stati, di godere degli stessi vantaggi federali delle coppie eterosessuali”.

Le nozze tra persone dello stesso sesso sono legali in nove stati americani su 50 oltre e nella capitale Washington.

La Corte suprema dovrà pronunciarsi sul ricorso di Edith Windsor, una lesbica che si era sposata in Canada nel 2007 con quella che era la sua compagna da più di 40 anni, che poi è morta. In base al Doma non è considerata sposata e per questo le è stato chiesto di pagare 360.000 dollari di tasse di successione.

La questione negli Stati Uniti ha anche creato un piccolo incidente “diplomatico” perché Laura Bush - che compativa in un spot con Obama, l’ex vicepresidente repubblicano Dick Cheney e e l’ex segretario di Stato Colin Powell, non vuole essere parte della campagna a favore delle unioni gay.

L’ex First Lady ha chiesto che uno stralcio di una vecchia intervista a Larry King in cui lei dice che “quando due persone hanno preso un impegno reciproco, si amano, devono avere gli stessi diritti di tutti gli altri” sia rimosso dallo spot realizzato dalla Respect for Marriage Coalition, un’organizzazione a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Secondo il portavoce della Bush, l’organizzazione non avrebbe chiesto il permesso per usare il filmato realizzato nel 2010. La campagna è costata oltre un milione di dollari ed è stata lanciata questa settimana su tutti i mezzi di informazione.

Lo scopo del video era quello di spiegare come il tema dell’allargamento dei diritti non sia una questione che riguarda soprattutto i democratici, ma anche i repubblicani.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it

Lgbt Calcio: A Prato “Un calcio all'omofobia” una squadra bolognese al torneo gay friendly “Revolution Soccer Team” di Firenze


Ci sarà anche una rappresentanza bolognese al torneo di calcio gay friendly, organizzato oggi a Prato dal “Revolution Soccer Team” di Firenze.

A scendere in campo contro l'omofobia anche i “Bugs”, la neo squadra di calcetto gay e gay friendly nata sotto le Due Torri lo scorso settembre.

Un'occasione per dare il benvenuto ai “Pochos”, il primo team calcistico di Napoli composto esclusivamente da calciatori gay.

Ovviamente “Pochos” deriva dal soprannome dell'ex giocatore partenopeo Lavezzi: “Nel calcio si ha ancora paura di dichiarare le proprie tendenze – racconta Giorgio Sorrentino, attore e ideatore della squadra - ma la prestazione atletica non ha nulla a che vedere con le inclinazioni sessuali di ognuno”.

IL TORNEO
La pensano così anche i “Bugs”, venti giocatori bolognesi dai 20 ai 45 anni, pronti a “incentivare la squadra di Napoli”.
“Il loro è stato un bel passo – racconta Fabio, portavoce del team – continuiamo a lottare contro tutte le differenze, l'ambiente del pallone è uno dei più ostili”. Dodici le squadre che scenderanno in campo oggi dalle 13, arrivano da Bologna, Firenze, Roma, Genova e Napoli.
“Organizziamo sempre tornei amichevoli e gay friendly tra di noi – spiega Paolo del “Revolution Soccer Team” – siamo felici delle nuove adesioni, non vogliamo più nasconderci”.

I BUGS BOLOGNA
Un segnale contro i pregiudizi e l'omofobia, il machismo imperante, i tabù e i luoghi comuni.
Questo l'intento dei ragazzi, “siamo da poco tornati dall'estero dove spesso partecipiamo a tornei – racconta Fabio dei Bugs – l'ultimo a Monaco, il prossimo (dopo questo) in casa, a Bologna”.
La squadra sta preparando la seconda edizione dell'evento “Un calcio all'omofobia” previsto per il 25 maggio.

In realtà “vogliamo fare un Bugs week – conclude - un'intera settimana contro le discriminazioni e le differenze, intanto però prepariamo le divise per Prato”.
fonte http://corrieredibologna.corriere.it Noemi Bicchiarelli

USA: #Time4marriage, lo spot americano a favore dei diritti Lgbt con Obama


Se qua in Italia sembra quasi rivoluzionario chi esprimere politicamente la propria apertura e il proprio sostegno ai diritti Lgbt, negli Usa è comune il pensiero di una necessità a combattere tutti insieme per migliorare le condizioni di vita degli omosessuali.

A livello di tempo, uno dei passi in avanti più recenti, è un video con un proprio hashtag su Twitter, #Time4marriage.

Quello che ha fatto “clamore” è la presenza, nello spot, di testimonial di altissimo livello.

Parliamo di Barack Obama, il presidente riconfermato degli Stati Uniti d’America, l’ex vicepresidente repubblicano Dick Cheney, Colin Powell e la moglie di George W. Bush, Laura

Al centro del video, la necessità e l’urgenza di sottolineare e ribadire come i diritti omosessuali siano un argomento che non accomuna solamente chi ha un pensiero politico democratico, bensì anche esponenti politici di stampo repubblicano

Un esempio di civiltà unita alla politica che da noi sembra quasi fantascienza.
fonte http://www.queerblog.it da Alberto Graziola

venerdì 22 febbraio 2013

Lgbt Toscana: Arcigay Arezzo chiude il periodo carnevalesco con la festa "Why Not¿" sabato 23 febbraio dalle 23.30


Continuano gli appuntamenti ricreativi di Arcigay Arezzo "Chimera Arcobaleno": sabato 23 febbraio sarà tempo di "Why Not¿", l'unico party lgbt-friendly dell'aretino, presso il circolo Arci Karemaski dalle 23,30 in poi.

Tema della serata "Rondò veneziano", una festa in maschera elegante e glamour per chiudere in bellezza il periodo di Carnevale, con l'immancabile resident Drag Queen Ivana Vamp accompagnata dalle coreografie dei Vamp Boys e tutto lo staff del Gruppo Giovani Arcigay Arezzo.

Ospiti speciali della serata la drag queen La Teratogena accompagnata dallo staff del Glitter, la festa lgbt di Arcigay Siena, tutto sotto la regia musicale di Salvo DJ Venditti.

L'ingresso alla festa è riservato ai soci Arcigay o Arci, ma è comunque possibile tesserarsi all'ingresso, ed è gradito presentarsi in maschera!!
Contatti: arcigay.arezzo@gmail.com, oppure sui principali social network.
fonte http://www.arezzonotizie.it/

Lgbt: Nuovo incarico a Londra per Federico Podeschi


[c.s.] Arriva un nuovo incarico per Federico Podeschi, il primo cittadino sammarinese a dichiararsi apertamente gay a San Marino nel 1997.

Dopo 15 anni in Galles, dove aveva fondato e diretto il Centro per Eccellenza per le persone lesbiche, gay, bisessuali, e transgender (LGBT), Podeschi é stato incaricato con la dirigenza dell’ agenzia nazionale britannica per la violenza domestica contro le persone LGBT – Broken Rainbow (Arcobaleno Spezzato).

L’agenzia fondata nel 2002 con sede a Londra offre informazioni e servizi a persone che soffrono le violenze e gli abusi domestici di natura fisica, psicologica, sessuale, e finanziaria.

Le ricerche di Broken Rainbow ci dicono che 1 persona LGBT su 4 é vittima di violenze o abusi domestici di vario genere. Questi possono arrivare dai genitori, dai figli, dai partner, o da altri familiari o amici che vivono con persone LGBT, sia dichiarate o non.

Podeschi testimonia: “Le motivazioni possono essere simili a quelle che risultano in violenze contro persone eterosessuali o che seguono le norme del genere in cui sono nate. Ma per le persone LGBT ci sono ulteriori aggravanti da non trascurare”.

Gli studi fatti in Gran Bretagna spiegano che l’ignoranza o persino l’odio contro le persone LGBT, spesso combinate con credenze religiose, cultura, mancanza di servizi, e soprattutto la mancanza di leggi che proteggono i diritti delle persone LGBT in primo luogo, spingono questa situazione a punti estremi di isolamento, tortura, esorcismi, depressione e persino omicidi o suicidi.

Podeschi chiede: “Ma come si puó porre fine a tali ingiustizie o punire I colpevoli quando le persone LGBT non hanno pari diritti né il riconoscimento di coppia?”

“Il governo Britannico ha fatto molti passi avanti per legislare ed portare avanti programmi di informazione che tutelano tutti, soprattutto introducendo l’attuale progetto di legge per le coppie gay (tra le tante altre leggi che proteggono le persone LGBT. Come al solito sarebbe lodevole se questi fossero gli stessi passi per la Repubblica di San Marino o per il resto del mondo intero”
fonte http://www.sanmarinonotizie.com/

Lgbt Roma: Nicola Zingaretti: attenzione alla famiglia anagrafica, un piano contro l'omo-transfobia, patrocinio al pride


Un piano contro l'omo-transfobia, patrocinio al pride e tutela per le famiglie anagrafiche: ecco gli impegni del candidato di centro sinistra alla presidenza della regione Lazio Nicola Zingaretti

Gli impegni per la comunità lgbt li ha voluti mettere nero su bianco nel programma . Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Nicola Zingaretti è una vecchia conoscenza del mondo gay. Da Presidente della Provincia di Roma lo ha sostenuto con finanziamenti ma non solo: già nel 2005, da capo delegazione del PSE al Parlamento Europeo, era presente nella piazza della manifestazione "Tutti in Pacs" a fianco del movimento gay a sostegno di una legge per le unioni civili.
Abbiamo provato a sottoporgli qualche riflessione su questi temi.

La questione dei diritti gay è tra le più discusse in questa povera campagna elettorale. Perché?
Credo che le persone lesbiche, gay e trans siano tra quelle a cui la politica deve dare più risposte. Dietro le battaglie tra i partiti e dietro i molti tentativi di strumentalizzazione da parte di alcuni ci sono le vite e le storie di centinaia di migliaia di persone. La nostra storia, anche recente, ci insegna che l'Italia è cresciuta ed è andata avanti quando ha incluso, quando ha esteso i diritti di cittadinanza alle persone. Dalla crisi si esce anche così. E' un insegnamento che bisogna tenere presente, perché dobbiamo è il momento di andare avanti.

Si è speso molto in iniziative per la riduzione della discriminazione da presidente della Provincia di Roma
Gli enti locali possono fare molto nella lotta contro ogni discriminazione e per migliorare la qualità della vita delle persone lesbiche, gay e trans. Abbiamo aderito a "Ready", la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, abbiamo sostenuto Gay Help Line e puntato sulla scuola e su percorsi educativi per gli studenti con il progetto europeo Niso, collaborato con le associazioni per iniziative culturali e sportive...

...ma il Lazio resta omofobo
Non penso ci sia un maggiore o minore coefficiente di omofobia o di discriminazione su base territoriale. Sicuramente ci sono territori dove si è fatto un lavoro maggiore e altri dove bisognerà intervenire anche per recuperare il tempo perduto. Una cosa è certa: non concentreremo le nostre azioni solo a Roma, ma vogliamo portare il nostro piano contro l'omofobia in tutto il Lazio, a Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti. Qualche anno fa due turisti inglesi, una coppia gay in vacanza, sono stati aggrediti in un piccolo paese in provincia di Frosinone e le associazioni lgbt hanno risposto con iniziative e incontri sul territorio. Ecco, non può mobilitarsi solo la società civile, in questi casi è necessario un impegno ancora più forte delle istituzioni,

Che cosa vi impegnerete a fare?
In Regione vogliamo portare avanti un vasto piano contro omofobia e discriminazione guardando ai modelli più avanzati che ci sono in Italia, come la Toscana e la Liguria.
Sosterremo la ricerca sulla discriminazione e sul mobbing e nuovi servizi di intervento.
Realizzeremo progetti di informazione e comunicazione contro l'omofobia e la transfobia coinvolgendo soprattutto gli studenti delle scuole e daremo più forza alle iniziative culturali della comunità lgbt.

In Emilia-romagna si parla di un progetto di legge regionale da presentare in parlamento sul matrimonio. La regione Piemonte sembra interessata ad un percorso analogo. E in Lazio?

Siamo convinti che il governo regionale debba fare il massimo che può nell'ambito delle sue competenze. Anche in questo caso stiamo guardando ai modelli più avanzati in Italia.
Per questo, per l'erogazione dei servizi sociali verrà preso come riferimento il concetto di famiglia anagrafica, così come definita dalla legge nazionale, ossia “persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, o da vincoli affettivi”. Nessuno deve essere lasciato solo.

La spesa sanitaria è tra i capitoli più impegnativi delle Regioni. Per la prevenzione all'hiv-aids e per garantire una maggior accessibilità al test avete qualcosa in programma?

In questi anni il tema della prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale è stato spesso in secondo piano, con piccole iniziative isolate mentre serve, e vogliamo farlo, un'ampia campagna di prevenzione regionale anche attraverso specifici corsi di formazione per il personale delle Asl e degli ospedali.
Il nostro modello è una sanità più efficiente e vicina alle persone, e questo vuol dire tutelare la salute e il benessere. Di tutte e tutti.

Pride a Roma. Patrocinio regionale sì o patrocinio regionale no?
Quando migliaia di persone scendono in piazza per chiedere diritti e libertà per tutti è un fatto positivo ed è la testimonianza che il nostro Paese ha voglia, in tutti i campi, di essere più vicino all'Europa. L'unica cosa che possono fare ora le istituzioni è essere coerenti mettendo da parte dubbi e paure e riconoscendo cittadinanza ai diritti della comunità lgbt. Noi porteremo avanti quello che abbiamo fatto in questi anni e daremo il nostro sostegno al Pride e agli eventi culturali legati a questo appuntamento.

A suo parere va promossa la presenza nelle istituzioni di omosessuali visibili?

Il protagonismo delle persone, della società civile e delle associazioni è molto importante e questo vale per le persone lesbiche, gay e trans che devono dare un contributo per la crescita di tutta la nostra comunità. Le differenze non possono rappresentare un problema ma devono essere sempre considerate un'occasione di crescita culturale e sociale.

La Corte di Cassazione ha ribadito il diritto delle coppie omosessuali alla "vita familiare", un concetto che combacia pienamente con quello espresso varie volte dall'Europarlamento e confermato dalle varie Corti europee. Lei che ne pensa?
Partiamo dai dati di fatto.
In questi anni l'Europa ha esteso anche alle coppie lesbiche e gay le tutele economiche e giuridiche previste per le coppie sposate.
E' un percorso compiuto, con modalità, percorsi e tempi differenti, dalla Francia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dalla Spagna, dai Paesi Bassi e dai paesi scandinavi. L'Italia non può essere l'ultima su questa strada.
Il centrosinistra ha preso un impegno chiaro che prevede l'approvazione di una legge che riconosce le unioni civili sul modello tedesco entro un anno dall'insediamento del nuovo governo.
E' un passo avanti importante, questa volta dobbiamo farcela e ce la faremo.
fonte http://www.gay.it di Stefano Bolognini @omosofia

Lgbt: Vatileaks, rumors sulla “lobby gay” della Santa Sede che ha sconvolto il Papa

Il dossier voluto da Benedetto XVI passerà nelle mani del prossimo Pontefice. Nel mirino vicende di sesso e soldi, una pagina oscura della Chiesa destinata a trascinarsi anche dopo la fine del breve regno di Ratzinger. A svelare alcuni stralci La Repubblica e Panorama

Il dossier sui Vatileaks come un quarto segreto di Fatima.
A redigerlo, per volontà di Benedetto XVI, dopo che gli erano stati sottratti alcuni documenti riservati dal suo ex maggiordomo Paolo Gabriele, sono stati tre cardinali “007″ ultraottantenni e che quindi non entreranno nel prossimo conclave: Julián Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi. Mesi e mesi di scrupolose indagini, interrogatori, analisi delle alleanze che si sono consolidate all’interno dei Sacri Palazzi per redigere, verbale dopo verbale, un dossier che scotta.

Il 17 dicembre i tre porporati hanno consegnato l’unica copia esistente nelle mani del Papa, come confermato anche dal direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.
Un dossier, quello sui Vatileaks, che sarà ereditato dal nuovo Pontefice e che, anche per il gesto altamente simbolico di Benedetto XVI di ricevere in udienza privata, nel suo penultimo giorno da Papa, i tre cardinali “007″, peserà non poco sul prossimo pontificato. A svelare oggi alcuni stralci di quello che sarebbe scritto in quelle carte bollenti sono Concita De Gregorio su La Repubblica e Ignazio Ingrao su Panorama.

Tutto ruoterebbe attorno alla violazione di due comandamenti: non commettere atti impuri e non rubare. Ovvero sesso e soldi al centro dell’oscura vicenda dei Vatileaks. Una pagina oscura della Chiesa di Roma destinata a trascinarsi ancora a lungo dopo la fine del breve regno di Ratzinger.

Secondo quanto emerge da queste indiscrezioni, Benedetto XVI, che vive nella Curia romana da trentadue anni, avrebbe scoperto, leggendo le pagine del dossier, che la sporcizia nella Chiesa che lui stesso aveva denunciato da cardinale è di gran lunga superiore alla sua immaginazione.
Dal rapporto, e forse questa è la parte che ha scioccato di più il Papa, emergerebbe una “lobby gay” all’interno del Vaticano, che sarebbe la più ramificata e influente tra tutte quelle presenti nei Sacri Palazzi.

Il biografo di Benedetto XVI, Peter Seewald, ha escluso categoricamente, anche per averne parlato direttamente con il Papa tedesco per la stesura di un nuovo libro di imminente pubblicazione, che la rinuncia al pontificato possa essere maturata in Ratzinger a causa dello scandalo Vatileaks.

Ma molto probabilmente il dossier, che da due mesi è sulla scrivania del Papa, ha confermato in Benedetto XVI la decisione di passare ad altri il governo della Chiesa di Roma. Una tesi che si sposa con quanto sostiene il direttore di “Tv2000″, Dino Boffo, tra le vittime eminenti della vicenda Vatileaks.

Secondo Boffo, infatti, la decisione del Papa di rinunciare al pontificato avrebbe l’obiettivo di “porre fine a una gestione del potere che può scandalizzare gli ultimi e gli umili”.

“Penso – aggiunge il direttore della tv dei vescovi italiani – che la Santa Sede debba liberarsi del vizio infame delle lettere anonime senza firme e senza mittenti”. Intanto, l’ultima pugnalata al Papa arriva dalla sua patria.

A poche settimane dal conclave, la Conferenza episcopale tedesca ha espresso oggi parere favorevole, entro certe condizioni, alla somministrazione della pillola del giorno dopo alle donne che lo richiedono dopo essere state vittime di stupro. Il sì dei vescovi conterranei del Papa è, però, parziale.

Le cliniche vengono autorizzate a somministrare la pillola solo nei casi in cui clinicamente il farmaco potrà impedire la fecondazione dell’ovulo e non quando il suo effetto sarebbe quello di provocare un aborto.
La distinzione è molto importante: la vita umana comincia, in base alla decisione della Conferenza episcopale tedesca, quando l’ovulo è fecondato, quindi intervenendo prima non si sopprime una vita umana.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it di Francesco Antonio Grana

giovedì 21 febbraio 2013

Lgbt: Berlusconi dice che è grazie a lui se in Italia non ci sono i matrimoni gay


Se l’Italia oggi non ha l’eutanasia legale, il matrimonio gay, la fecondazione eterologa, come avviene in tanti paesi europei, il merito è nostro, è della linea che coerentemente in parlamento e al governo abbiamo mantenuto in questi anni.

Silvio Berlusconi intervistato dal settimanale cattolico Tempi
LEGGILO QUI:
http://www.tempi.it/silvio-berlusconi-intervista-a-tempi-il-mio-programma-stato-minimo-e-valori-della-persona

rivendica il merito dell’arretratezza italiana: lo dice chiaramente che è grazie a lui e al suo governo che in Italia non c’è parità di diritti.


Il Cavaliere riassume in uno slogan il programma del Popolo della Libertà: «Stato minimo e valori della persona». Che poi di quali valori della persona si parli non è dato sapere.

Stando a quanto detto da lui stesso, lo stato interviene, e pesantemente, nella vita delle persone, e le priva di diritti basilari, come quello di amare.

Berlusconi afferma di essere “per la massima estensione dei diritti individuali per ogni cittadino quali che siano le sue scelte e i suoi orientamenti nella vita privata” e aggiunge che tutto questo deve essere fatto “senza toccare la vita, il matrimonio e la famiglia, che sono valori sociali e culturali, non soltanto scelte private”.
Certo, detto da lui che di matrimoni alle spalle ne ha più di uno, possiamo stare tranquilli.

Sintomatico che nella stessa intervista, il Cavaliere dica di voler “ridare agli italiani la capacità di credere nel loro futuro”: quale è questo futuro che vuole darci? Quello in cui continuiamo a essere considerati meno di niente e tirati in balli solo in campagna elettorale o per fare battutine?
fonte http://www.queerblog.it/post/48247/berlusconi-dice-che-e-grazie-a-lui-che-in-italia-non-ci-sono-i-matrimoni-gay da Roberto Russo

LGBT ELEZIONI: PAOLA CONCIA "FRATELLI D’ITALIA" OSSESSIONATO DA GAY MI AUGURO CHE IL PARTITINO DI LA RUSSA NON ENTRI IN PARLAMENTO


‘Dopo aver visto il video di Fratelli d’Italia, in cui si invita testualmente a ‘non votare con il c…’, mi chiedo come possa ancora esserci nel 2013 una forza politica cosi’ ossessionata dalle coppie omosessuali?

Un partito che nasce per distaccarsi dal Pdl e che invece ne ripercorre gli istinti piu’ retrivi e volgari: sono a dir poco disgustata’.

Lo dichiara in una nota Anna Paola Concia, candidata al Senato in Abruzzo per il Partito Democratico.
‘Se questo e’ il livello del contributo che vuole portare il partitino di La Russa nella prossima legislatura, mi auguro che rimarra’ fuori dal Parlamento’, ha concluso Concia.

fonte http://www.ansa.it via http://www.paolaconcia.it

Lgbt Chiesa: L’ombra della pedofilia sui cardinali del Conclave, chi sono gli uomini guardati a vista per lo scandalo


L’ombra dello scandalo-pedofilia grava sul conclave e mentre si attende l’inizio dell’elezione del nuovo Papa, altri cardinali sono finiti al centro delle polemiche. Roger Mahony non è la sola presenza sgradita, ecco chi sono gli altri.

PEDOFILIA
”Stay home, Mahony!” è il messaggio della petizione lanciato dall’associazione “Catholics United” che con quel “Resta a casa” esprime dissenso sulla partecipazione alla votazione del conclave.

Il cardinale Mahony guidò l’arcidiocesi di Los Angeles dal 1985 al 2011 ed è stato accusato di aver messo a tacere le denunce per pedofilia a carico di alcuni prelati: ben 129.

È stato destituito dalla Chiesa Cattolica americana e Catholics United chiede: “Perché se un cardinale viene privato del suo ruolo pubblico nella diocesi dovrebbe essere premiato con la possibilità di votare il prossimo Santo Padre?” e ancora “Il cardinal Mahony aggraverebbe ulteriormente lo scandalo e la vergogna per la nostra Chiesa, qualora partecipasse al conclave” (ne abbiamo parlato qui).

La Blick ricorda che Mahony però non è il solo a dover convivere con questo peso sulle spalle durante il conclave.
Nel frattempo Mahony dorme sonni sereni:


GLI ALTRI
Chi sono gli altri ‘complici’ del silenzio? La Blick inizia col raccontare di quando tre anni fa la polizia fece irruzione a casa del cardinale belga Godfried Danneels per sequestrare il computer e perquisire l’abitazione: il movito?
Controllare se fosse a conoscenza dei casi di abusi avvenuti nella Chiesa belga tra gli anni sessanta e gli anni ottanta.

Sean Brady, cardinale irlandese, è stato accusato lo scorso maggio di non aver saputo “trattare” i casi di abuso negli anni settanta.
Dagli Stati Uniti, l’accusa corre contro il cardinale Justin Rigali, arcivescovo di Philadelphia accusato dalle associazioni anti-pedofilia di non aver fatto nulla per fermare 37 casi di presunti abusi sessuali. Accuse simili piovono anche su George Pell, arcivescovo di Sydney ma la commissione di inchiesta sta ancora effettuando le indagini.

CONCLAVE
Nell’attesa del conclave, Benedetto XVI forse pubblicherà un “Motu proprio” per chiarire alcuni punti dell’elezione e padre Federico Lombardi ha aggiunto: “Forse il Papa intende precisare alcuni aspetti in merito all’inizio del Conclave.

Anche l’elezione in Vaticano ha la sua lista di “impresentabili” ma vige il beneficio del dubbio, tranne per chi è stato destituito come Mahony, intanto le associazioni che proteggono le vittime si ribellano e urlano la loro rabbia sul web per chi ha ‘insabbiato’ per anni il dolore delle vittime.

Dal prossimo 28 febbraio il posto al Vaticano resterà vuoto in attesa del nuovo nome alla guida della Chiesa Cattolica.
fonte http://www.giornalettismo.com/archives/787415/il-conclave-al-veleno/di Alessandra Cristofari
(Photo Credit/Getty Images/LaPresse/Catholics United)

Lgbt Elezioni Politiche: Lo spot omofobo di Fratelli d'Italia: ''Non votate con il culo''


I candidati alle politiche di Fratelli d'Italia in Veneto postano un video su youtube che rivede l'esibizione sanremese della coppia omosessuale Stefano e Federico.

"Siamo all'omofobia elettorale. Il video non solo è di cattivo gusto, ma è chiaramente offensivo verso i gay" dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.

"Adesso vedremo cosa avrà da dire Giorgia Meloni, se questa è la linea politica e di comunicazione che Fratelli d'Italia vuole adottare nei confronti degli omosessuali.

L'omofobia è una brutta malattia, farla entrare in parlamento è ancora peggio" conclude. A stretto giro arrivano le scuse della fondatrice del movimento: "A nome di Fratelli d'Italia chiedo scusa per il video-parodia, di pessimo gusto, realizzato in maniera autonoma da alcuni esponenti padovani e solidarizzo con le persone e le associazioni che si sono sentite offese. Ribadiamo la nostra ferma condanna per ogni specie di omofobia"
fonte http://video.repubblica.it

Lgbt Radio: Siena più friendly, se ne parla a Oltre le Differenze, Venerdì 22 febbraio alle 21


Su Antenna Radio Esse, nuovo appuntamento con il mondo arcobaleno
Venerdì 22 febbraio alle 21 va in onda il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini

Siena diventa più gay-friendly grazie all’iniziativa di Arcigay “Movimento Pansessuale” di creare una rete di esercizi commerciali e strutture recettive amiche del mondo arcobaleno.

Di questo e molto altro si parlerà a Oltre le Differenze, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, nella puntata che andrà in onda venerdì 22 febbraio alle 21, e in replica sabato 23 alle ore 15, sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 e 99.10) o anche in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.

In apertura, in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, parleremo dell’Agenda politica sui diritti civili, riassumendo le posizioni di tutte le liste candidate al prossimo Parlamento su: riconoscimento delle unioni civili, matrimonio gay e contrasto all’omo e transfobia.

Il vicepresidente di Arcigay Siena “Movimento Pansessuale” Francesco Vitobello spiegherà nel dettaglio l’innovativo progetto “Siena friendly” fornendo le cooordinate del portale, le modalità di adesione da parte delle attività commerciali e i benefici che tutta la città di Siena potrà trarne.

Con il dott. Riccardo Pardini, esperto di mediazione familiare, parleremo di ascolto attivo e conflitti causati dalle diversità, nell’ambito dello sportello di accoglienza e di primo ascolto per chi si trova in situazioni di disagio a causa del proprio orientamento sessuale che l’associazione lgbt senese ha in cantiere.

Immancabili i consigli su lettura, cinema e appuntamenti a tema, inoltre c'è sempre la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 3662809050, scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com o visitando la pagina fan su facebook e il blog oltreledifferenze.wordpress.com in cui si trovano i video di tutte le puntate già andate in onda.

redazione "Oltre le Differenze" 366 2809050
redazione.oltreledifferenze@gmail.com
http://oltreledifferenze.wordpress.com
fonte redazione.oltreledifferenze

mercoledì 20 febbraio 2013

Lgbt Cinema: Sally Field "Mio figlio è gay e il mio orgoglio di madre"


Sally Field ha 66 anni, due ex mariti, tre figli e due nipoti.
Ha già vinto due Oscar e quest’anno è in nomination per il ruolo della moglie del presidente degli Stati Uniti in Lincoln, il nuovo film di Spielberg.

Oggi parliamo di lei perché l’attrice, che già in passato ha parlato dell’omosessualità di uno dei suoi figli, Sam Greisman, 25 anni, torna a farlo dopo il coming out di Jodie Foster ai Golden Globe, serata in cui lei era presente e che ricorda oggi con grande commozione:
“Un momento fantastico (gli occhi di Sally diventano lucidi, ndr). Jodie è stata meravigliosa, una vera donna di classe, perché ne ha parlato con molto tatto”.

Lei, invece, parlò dell’omosessualità del figlio durante una serata per i diritti umani e ricorda così quel momento:
“È accaduto a Washington, in una serata a favore dei diritti umani. È stata dura. Non l’avevo mai fatto prima, perché ho sempre pensato che fosse la sua storia, che non doveva diventare la mia. Questa volta però è stato Sam che mi ha chiesto di farlo, per lui era importante e ho sentito di dover parlare.
Perché ci sono ancora troppe famiglie che rifiutano la sessualità dei figli, ma chiuderli fuori dalla tua casa e dal tuo cuore è imperdonabile.
Anche se non capisci la loro natura sessuale devi lasciare che ti educhino: sono orientamenti che esistono, inutile negarli”.


Del suo Sam, che ha rivelato di essere gay a 20 anni, racconta:
“Quella di Sam non è stata una scelta, la natura lo ha fatto così. Giocava a tennis e a basket meglio dei suoi fratelli, ma a 20 anni è stato finalmente in grado di alzarsi e dire con orgoglio ‘Io sono un gay’.
Per me sarà sempre il dolce, divertente, intelligente Sam.
Non mi piace dare consigli, l’unica cosa che posso dire ai genitori di ragazzi e ragazze gay è di capire e imparare insieme”.

Niente di più semplice.
Fonte: settimanale A, via http://www.gossipblog.it da Daniela Bellu

Lgbt New York: Predicatore omofobo in metropolitana, ma un gay risponde


Ok, immaginate di essere in metropolitana.
Capita spesso, a Milano, che ci siano persone che cantano chiedendo l’elemosina, uno spicciolo o camminando tra i vagoni a domandare un aiuto per la giornata.
C’è chi ascolta e li aiuta e chi non alza nemmeno la testa dal proprio telefono o dalla rivista che stanno sfogliando.
Questo video, invece, dimostra un fatto decisamente più curioso.

Su una metropolitana di New York, un predicatore improvvisato inizia, a voce alta, una arringa contro i gay.
Gli omosessuali sono malati, sono un abominio della natura e via dicendo.
Ogni possibile offesa verso il mondo Lgbt viene esternato senza alcun timore.
La gente si guarda intorno impacciata, ignora le parole e mentalmente attende che quest’uomo scenda dal vagone.
Fino a quando qualcuno perde la pazienza…

Dopo pochi minuti, un uomo, che si dichiara apertamente gay, decide di non accettare più queste offese e replica allo sconosciuto.
Gli risponde a voce alta, afferma con orgoglio di essere omosessuale e di non sentirsi affatto diverso:

Sono un brav’uomo, sono gay e Gesù mi ama. Gesù ama anche me!


E scatta l’applauso dei presenti mentre il predicatore omofobo scende.
Qui sotto il video
fonte http://www.queerblog.it da Alberto Graziola

Lgbt TV: A "Ballarò" Luca e Paolo citano la coppia gay ospite a Sanremo


Ricordate la coppia gay ospite a Sanremo di cui vi avevamo parlato anche noi precedentemente alla loro presenza al Festival e successivamente, dopo la loro silenziosa ma intensa sequenza di cartelli sul palco dell’Ariston?

Domenica, all’inizio di Ballarò, al posto del video di Maurizio Crozza, c’erano Luca e Paolo.
La coppia di attori e comici, ex conduttori delle Iene, hanno preso in prestito la sequenza di frasi, ovviamente modificate.

C’è stato spazio per tutto, da commenti ironici sulla politica alle dimissioni del Papa, senza tralasciare la vittoria di Marco Mengoni al Festival. In tutto questo è anche presente un messaggio proprio diretto alla coppia “originaria”, Stefano e Federico, con un invito:
Ma visto com’è ridotto questo Paese, perché ci tengono così tanto a sposarsi qui? New York è molto più bella. C’è Central Park…
fonte http://www.queerblog.it/da Alberto Graziola

Lgbt Milano: Umberto Ambrosoli, il registro per le unioni civili in Lombardia e il Gay Pride


Umberto Ambrosoli, candidato presidente alla regione Lombardia per la lista di centro-sinistra “Patto civico per la Lombardia”, a pochi giorni dal voto dice apertamente come la pensa a proposito di unioni civili e diritti delle persone lgbt.

Ambrosoli afferma che tra i primi impegni della giunta ci sarà quello del registro delle unioni civili:
L’estensione del modello Milano per le coppie di fatto sarà tra i primi impegni della Giunta, il registro delle unioni civili ha un significato profondo che va ben oltre il simbolismo, ma contribuisce a sviluppare un nuovo sistema di inclusione sociale.

Certo, per quel che riguarda i matrimoni tra persone dello stesso sesso:
la materia è evidentemente di competenza nazionale. La mia personale opinione è quella di estendere i diritti quanto più sia possibile, per quel che riguarda le competenze delle istituzioni. Se diventerò presidente di Regione solleciterò il dibattito in tal senso, con tutte le forze della mia coalizione.

Lancia poi l’idea dei tavoli di discussione con il mondo dell’associazionismo lgbt:
Saranno indetti tavoli di discussione con associazioni per i diritti di gay, lesbiche e trans, in modo da istituzionalizzare il confronto e il dialogo.

Infine alla domanda diretta di Stefano Bolognini sul gay pride a Milano, così risponde Ambrosoli:
Il patrocinio al Gay Pride è il gesto che un presidente di Regione dovrebbe compiere per veicolare un messaggio di inclusione sociale, affinché le istituzioni “ci mettano la faccia” e accompagnino le parti sociali, tutte, verso un cammino di convivenza armoniosa. Quale migliore forma di partecipazione?
fonte http://www.queerblog.it/da Roberto Russo

Nasce Il Primo Studio Legale LGBT A Viareggio. Sarà Punto Di Riferimento Per L’intera Regione Toscana.


Questa mattina è stato inaugurato lo Studio legale Versilia Friendly il primo studio legale in Toscana per Gay, Lesbo, Trans e Bisex.

Di fronte a un’affollata conferenza stampa, il progetto è stato dettagliatamente presentato dalle quattro persone cardini: Avv.Silvia Gorini, l’imprenditrice Regina Satariano (Presidente del Mit Toscana), Avv. Cathy La Torre (Vice-Presidente Mit Bologna) e la Dott.ssa Silvia Visibelli.

Dopo una breve introduzione sul Mit (Movimento d’identità Transessuale) e i suoi scopi, è stata spiegata la natura dell’attivitàubicata al numero civico 48 di Via Cavallotti: nato per l’attenzione ultradecennale data dal territorio alla comunità, è previsto uno scambio reciproco di aiuti nelle consulenze (con la partecipazione dell’ex consigliere comunale Avv. Chiara Romanini) un bagaglio di esperienza di consulenza in rete per la comunità Lgbt (oltre 2000 contatti nell’ultimo anno) e nel territorio Emiliano-Romagnolo (la sede di Bologna è aperta dal 2007) lo studio avrà il grande vantaggio di fornire la prima consulenza gratuita per tutti coloro che si ritroveranno a dover affrontare problemi di omofobia e discriminazione, a partire da episodi sul posto di lavoro.

In un paese come l’Italia, molto indietro rispetto al resto d’Europa per temi analoghi, vige una grande confusione tra leggi e sentenze della magistratura relativi a questi casi.

Abbiamo il triste primato di più alto numero di omicidi di transessuali, una ignoranza globale sulla legge (sia all’interno degli organi giudiziari, che per i diretti interessati sopratutto per diritti sul luogo di lavoro) e la frustrazione del quieto vivere tolta da questi variegati vuoti, per i quali lo studio si è dato obiettivo di riuscire a colmare per la risoluzione.

Siamo in campagna elettorale, quindi periodo di tante promesse multicolore, e si spera che qualcuno, finalmente, sarà in grado di portare a termine qualcosa di concreto, andando oltre le solite chiacchiere per il bene della comunità e il progresso di un intero paese.

Contatti:
Tel: 3294172408
Fax: 051.0412714
mail: studiolegaleversilia@gmail.com

Fonte: Viareggio Free World via http://www.free-italia.net Matteo Provvidenza

martedì 19 febbraio 2013

Lgbt: Diritti gay, Bersani: "Subito legge anti-omofobia, entro un anno quella sulle unioni civili"


L'annuncio durante la convention romana organizzata dall'Arcigay e altre associazioni. Il modello di riferimento per le unioni omosessuali è la normativa tedesca. Sì di Vendola e Ingroia a nozze gay e adozioni

Legge sull'omofobia entro sei mesi. Entro un anno, invece, quella sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso. E' il programma di Pierluigi Bersani sui diritti gay.

Durante l'apertura della convention organizzata oggi nella capitale da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Equality italia, Famiglie Arcobaleno cui partecipano esponenti del Pd, Sel, Rivoluzione civile e Movimento 5 stelle, è stata data lettura di un messaggio del segretario Pd che, rispondendo alle quattro questioni poste dalle associazioni, si è impegnato a estendere, entro sei mesi, la legge Mancino anche ai reati di omofobia e di transfobia.

Il leader democratico ha dichiarato che entro un anno prenderà "la legge tedesca sulle unioni omosessuali" per "tradurla nella legislazione italiana", compreso "il nodo del riconoscimento del diritto del bambino che cresce all'interno di un nucleo famigliare omogenitoriale a vedere riconosciuto dalla legge il legame affettivo con il genitore non biologico, soprattutto nei casi di malattia o morte del genitore biologico". Il leader del centro sinistra ha inoltre ricordato come sia necessaria una legge sul divorzio breve, e una seria revisione della legge 40.

Durante la convention sono stati poi proiettati anche i saluti video di Nichi Vendola presidente di Sel e di Antonio Ingroia leader di Rivoluzione Civile.

Il presidente di Sel, ha sottolineato come "è finito il tempo della pazienza, così come sta accadendo in tutto l'Occidente".
In particolare Vendola si impegna affinchè sia possibile al più presto approvare una legge di tipo matrimoniale.

Antonio Ingroia
si è detto a favore "del matrimonio e delle adozioni", assicurando il sostegno del suo movimento delle istanze della comunità gay e lesbica.
fonte http://www.repubblica.it/

Lgbt: Paola Binetti (Udc), a tutto c’è un limite: “I gay sono dei deviati” La deputata centrista, ospite de “L'Aria che tira”, su La7


La deputata centrista, ospite de “L'Aria che tira”, su La7, ribadisce le sue opinioni omofobe sugli omosessuali.

Alle parole fuorvianti risponde seccamente il giornalista dell'Espresso Tommaso Cerno che ribatte: “Sono gay, ma non mi sento deviato”.

Paola Binetti (Udc), a tutto c’è un limite: “I gay sono dei deviati”. Redazione – 15 Febbraio 2013 – Ci sono personaggi politici che fanno spesso aprlare di sé per commenti e dichiarazioni al limite della tolleranza. Una di questi e senz’altro Paola Binetti, non nuova a questi tipo di episodi, che è riuscita ancora una volta ad attirare critiche per i suoi modi di pensare (e di dire) estremamente discutibili per un “onorevole”.

La polemica al fulmicotone arriva dagli studi de “L’aria che tira”, su La7, dove erano ospiti, appunto la Binetti e Tommaso Cerno, giornalista dell’Espresso. Il deputato in quota Udc ribadisce la sua opinione di sempre:l’omosessualità è una devianza della personalità.

Il giornalista della rivista controbatte seccato: “Io sono gay, non mi sento deviato e sto benissimo. Mi guardi: non sono malato”. La Binetti afferma che i diritti a favore dei gay sono assolutamente rispettati in Italia, ma sul matrimonio tra omosessuali è intransigente. “Il matrimonio è una cosa diversa” – dichiara – “nella nostra Costituzione si parla di contratto e di impegno di responsabilità reciproca e non di amore. E se in una coppia gay uno dei due si ammala, l’altro può assisterlo in qualsiasi struttura sanitaria, non c’è nessun problema. Lo so perchè ho lavorato quarant’anni in ospedale”.

Lapidaria la replica di Cerno: “Lo so che lei è un medico e trovo abbastanza grave che un medico definisca ‘devianza’ l’omosessualità“. E aggiunge: “Quello che fa paura in Italia non è la liberazione sessuale, che esiste dagli anni ’70. Ma il tema dell’affettività. Quello che spaventa di una coppia gay non è ciò che fanno, ma l’affetto”.

Ma la Binetti non è nuova a questo tipo di uscite con impressioni ultraconservatrici. Come ad esempio quando sostenne in una intervista che, qualora un sacerdote viene a sapere di un atto pedofilo in un momento così sacro come la confessione, non è obbligato a denunciarlo, perché il segreto del confessionale è un valore straordinario. Magari non è proprio tutto sbagliato, ma la mentalità aperta non è un dono che possono avere tutti, anche se sei un parlamentare.
fonte http://www.articolotre.com/

Lgbt Venezia: "Picchiato dal padre perché gay" la denuncia su Facebook


Un giovane di San Donà ha postato sul noto social network le immagini dell'ecchimosi lasciate dopo l'aggressione del padre.

Il web si mobilita a difesa del ragazzo

"Picchiato dal padre perché gay".

La denuncia arriva dal gruppo "Lgbt" del Veneto Orientale, sorto a San Donà.

Il giovane aveva postato su facebook le foto dell'aggressione del padre, dove si vedono chiaramente i segni dell'ecchimosi lasciate dopo l'aggressione denunciata. Lo rivela un articolo della Nuova Venezia oggi in edicola.

La notizia ha fatto il giro del web attraverso il noto social network e numerosi sono stati le parole di conforto da parte di amici e non solo.
fonte http://www.veneziatoday.it/

Lgbt: Strasburgo, "si' alle adozioni gay" permesso per figli del partner


Strasburgo, La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che uno dei membri di una coppia omosessuale non sposata ha diritto all'adozione del figlio del partner.

Il caso era stato sollevato dal ricorso di una coppia di donne austriache che, si legge nella sentenza, "vivono stabilmente in una relazione omosessuale".

La giustizia austriaca aveva negato a uno dei partner il diritto di adottare il figlio dell'altra.

La Corte di Strasburgo ha invece riscontrato nel giudizio di Vienna una violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, in quanto configura una "differenza di trattamento" dei diritti dei ricorrenti rispetto a quelli delle coppie eterosessuali.
Questa discriminazione, scrivono i giudici, e' basata "sull'orientamento sessuale dei ricorrenti".

La giustizia austriaca, rileva ancora Strasburgo, "non ha portato convincenti ragioni a favore della tesi secondo cui questa differenza di trattamento e' necessaria per la protezione della famiglia e del bambino".

La Corte, tuttavia, "ha sottolineato che la Convenzione non obbliga gli Stati" a prevedere l'adottabilita' dei figli dei partner nelle coppie omosessuali non sposate.
fonte http://www.agi.it

Lgbt: Stati Uniti, Roger Mahony, il cardinale che coprì decine di abusi su minori, candidato Papa


Mahony, il cardinale americano ex arcivescovo di Los Angeles potrebbe essere il successore di Benedetto XVI.

Roger Mahony, cosa davvero scabrosa ma pare essere realmente avvenuta, visto che al Vaticano si sta, giustamente, sollevando un vespaio per la possibile presenza, al prossimo Conclave per eleggere il successore di Papa Benedetto XVI, del cardinale americano Roger Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles, è accusato di aver coperto decine di casi di abusi sessuali su minori.

Più tempo passa, e forse più capisco, le dimissioni, se di dimissioni si può parlare, di papa Benedetto XVI…

Ripenso a quello che il maggiordomo Gabriele aveva detto a proposito delle losche trame all’interno del Vaticano, dei giochi di potere per estromettere papa Ratzinger, e di come il maggiordomo Gabriele, non ne potesse più, di vedere raggirato papa Benedetto XVI, e, quindi di aver agito, per il troppo affetto verso la figura e la Levatura morale di papa Benedetto XVI così lontano da questi “loschi giri” di potere e di scavalcamenti. Almeno, tutte queste sono le mie deduzioni dopo aver trattato ai tempi l’argomento, e, ripeto, potrei sbagliarmi ma queste, personalissime opinioni, spero proprio che non trovino un reale riscontro, altrimenti…

Capirete che il caso di Roger Mahony, è davvero spinoso e misterioso, ragione per la quale, mi limiterò a citare quello che le fonti Ufficiali raccontano in merito all’intrigato caso Mahony:

Un gruppo di cattolici americani, Catholics United, hanno lanciato una petizione nazionale perchè Mahony non vada al Conclave:

”Se un Cardinale è privato del suo ruolo pubblico nella diocesi, perchè dovrebbe essere premiato con la possibilità di votare per il prossimo Santo Padre? Il Cardinal Mahony aggraverebbe ulteriormente lo scandalo e la vergogna per la nostra Chiesa se partecipasse al Conclave” si legge nella petizione che chiede all’alto prelato di restare a casa.

Prima della partenza per il Conclave Mahony dovrà comunque fare una tappa in tribunale. Il Cardinale sarà interrogato sotto giuramento il 23 febbraio dall’avvocato di un uomo che afferma di essere stato molestato tre decenni fa da un sacerdote messicano in visita nella sua parrocchia di Montecito Heights.

Mahony testimonierà a porte chiuse per quattro ore sul caso del prete, padre Nicolas Aguilar Rivera e su altri 25 sacerdoti accusati di abusi nello stesso periodo.

L’ex arcivescovo ha deposto più volte dalla fine degli anni ’90 sui suoi rapporti con i preti molestatori ma la nuova testimonianza sara’ la prima da quando l’arcidiocesi di Los Angeles è stata costretta a pubblicare 12 mila pagine di documenti interni della chiesa sui casi di pedofilia.

L’accusatore di Padre Aguilar Rivera, Anthony De Marco, afferma di essere in possesso di 130 pagine che documentano le malefatte del prete e che non erano disponibili l’ultima volta che Mahony ha testimoniato.
fonte http://www.mondoinformazione.com Scritto da: Silvio Arancio

lunedì 18 febbraio 2013

Lgbt Politica: Oscar Giannino è per la famiglia naturale e dice no alle adozioni gay


Oscar Giannino ha scritto su Facebook a proposito del suo personale punto di vista sui matrimoni gay e le adozioni da parte delle coppie dello stesso sesso.

Tutto è partito dal fatto che durante il programma La Zanzara aveva rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’argomento. Giannino quindi approfitta del social network per puntualizzare alcune cose.

Riportiamo il testo così come è pubblicato:
Ricevo molte richieste di chiarimento intorno alle dichiarazioni da me rilasciate alla Zanzara di Giuseppe Cruciani sul punto dei matrimoni gay. Un punto che non rientra nel nostro programma, costituito dalle priorita’ per rilanciare l’economia in equilibrio di bilancio pubblico, ricentrare il welfare a vantaggio delle vittime della crisi, e una serie di proposte per rimettere merito e pulizia al centro della vita pubblica. Le mie opinioni sono dunque personali. E sono queste. IO sono e resto per la famiglia naturale, e quando m chiedono di adozioni o concepimenti in legami omosessuali dico no, perche’ nel nostro codice mancano tutele per i soggetti debli in questo caso, cioe’ ovviamente i bambini. Bisogna cominciare di la’. Altro paio di maniche e’ se le libere unioni tra privati - siano dello stesso sesso o tra anziani soli che vogliono reciprocramente darsi una mano - possano far discendere diritti particolari in campo patrimoniale, successorio e di accesso al welfare. In quel caso occorre stabilire quali vincoli temporali di impegno reciproco i due siano disposti ad assumersi in forme stabilite dall’ordinamento, e in questo caso non sarei contrario, anche considerando la condizone di dissolvimento mononucleare che interessa strati sempre piu’ vasti della societa’ italiana a basso reddito.

Dunque, Oscar Giannino, a livello personale è per la famiglia naturale e dice no alle adozioni o ai concepimenti in coppie dello stesso sesso. Questo perché non ci sono tutele per i soggetti deboli nel nostro stato. Del resto, Giannino ribadisce che le proprietà del suo programma sono quelle di rilanciare l’economia e non altre. Nota argutamente il blog Sraule:
Io credo, però, che il definire degli argomenti sociali come i matrimoni gay, lo ius soli per i figli degli immigrati, il testamento biologico, la procreazione assistita solo per citare i primi che mi vengono in mente, meno importanti, quasi trascurabili a fronte del grave problema economico, sia assecondare una logica perversa, per un paese civile. L’articolo 3 della nostra Costituzione dice che “tutti i cittadini hanno pari dignità”. Ed è questo il punto centrale, non trovate? Che uno stato che sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” non riconosca il diritto di unirsi davanti alla legge di alcuni di loro.

E pensare che anche io ritenevo che per fermare il declino bisognasse fare qualcosa per i diritti. Ma evidentemente le priorità sono altre. Sono sempre altre in questa nostra triste Italia.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo/ Foto | Getty

Lgbt: Francesca Vecchioni si sposerà in Italia, per i miei figli gli stessi diritti degli altri bambini


Inghilterra e Francia hanno detto di sì ai matrimoni gay, dopo Spagna, Portogallo, Svezia, Norvegia, Olanda, Belgio e Danimarca. L'Italia ancora tace.

Francesca Vecchioni, figlia del cantautore Roberto Vecchioni, ora prof. di Amici, torna al parlare dei diritti delle coppie omosessuali.
"Ho fatto coming out per garantire alle mie figlie gli stessi diritti degli altri bambini - ha spiegato a Top - Il problema del nostro Paese? Un vuoto legislativo e un clima 'oscurantista', che rischia di alimentare l'omofobia, ma io mi sposerò in Italia!".

Francesca è una mamma felice insieme alla compagna Alessandra Brogno e alle due gemelline Nina e Cloe, nate il 3 maggio scorso grazie alla fecondazione eterologa in Olanda.

Sono una vera famiglia e le bimbe si sentono accudite e serene come non mai.
La loro giornata è fatta di tante cose: pappe, cambio pannolini, ninna nanne, come mostrano gli scatti pubblicati dal settimanale.

"Siamo ancora una minoranza - spiega Francesca - Ma non per questo ci devono essere negati gli stessi diritti degli altri". Lei ha avuto la fortuna di avere un papà che l'ha sempre compresa:
"Avevo 19 anni quando mi sono decisa a parlargli apertamente. Quando gli ho detto di essere gay, mi ha guardato e mi ha risposto con una battuta. "Chissà con chi pensavo ti fossi fidanzata...!".

Il suo coming out è servito a dare coraggio anche ad altri amici che si erano sempre nascosti. Ma c'è ancora tanto lavoro da fare per rendere l'Italia aperta, a partire dalla scuola e dall'educazione che sensibilizzi i ragazzi al problema da subito.
"Non avrebbe senso farlo all'estero, perché siamo italiane e vogliamo avere una famiglia qui. Faremo tutto il possibile affinché a noi e ai nostri figli siano riconosciuti i diritti che ci spettano come cittadini".
fonte http://www.gossip.it da Annamaria Capozzi /Foto: © Top

Lgbt USA: Il calciatore Robbie Rogers fa coming out


Robbie Rogers, calciatore statunitense, ha fatto coming out dalle pagine del suo blog:
http://robbierogers8.moonfruit.com/ e si è dichiarato gay.

Allo stesso tempo ha anche annunciato di voler lasciare il mondo del calcio perché questo mondo, come spiega nel suo post, era solo uno scudo per non affrontare la realtà. Ora che si sente realizzato pienamente, quindi, ha deciso di lasciare questo sport:
Dopo aver svelato il mio segreto sono un uomo libero e voglio vivere lontano dal calcio.

Robbie Rogers è nato venticinque anni fa a Rancho Palos Verdes, città della Contea di Los Angeles, in California.
Ha giocato nel ruolo di attaccante in varie squadre: al momento attuale giocava nei Leeds United in Inghilterra.
Ha anche giocato con la nazionale degli Stati Uniti d’America, debuttando nel 2009 in una partita amichevole contro la Svezia.

Via Twitter, Rogers ha ringraziato quanti gli sono stati vicini in questo momento così importante per la sua vita:
Robbie Rogers ✔ @robbierogers
Thank you everyone for all of the support and love. Wasn't expecting this.

Le decisioni personali vanno sempre rispettate, soprattutto quando sono travagliate. Mi dispiace un po’, però, che Rogers si ritiri dal calcio: forse sarebbe stato un segnale più intenso se avesse continuato a giocare, come ha fatto, per esempio, Anton Hysén. Perché il calcio – come ogni altro sport – non è solo per etero.

In ogni caso, mille auguri a Robbie Rogers per la sua nuova vita, vissuta senza menzogne o sotterfugi.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Getty

Lgbt Stati Uniti: Il bacio censurato delle spose lesbiche, la rivista Weddings Unveiled ha rifiutato l'immagine


Censurata dalla rivista Weddings Unveiled perché voleva mostrare il bacio tra due donne sposate.
Anne Almasy, una fotografa americana di matrimoni, si è vista rifiutare la richiesta di acquisto di uno spazio pubblicitario soltanto perché voleva mostrare l’immagine dell’unione tra due persone dello stesso sesso, come spiega l’Huffington Post.

LA PUBBLICITA’ CENSURATA
E’ stata la stessa fotografa a spiegare il caso sul suo blog, difendendo la sua scelta e denunciando quando accaduto:
“Per la prima volta, dopo 10 anni, avevo deciso di acquistare uno spazio pubblicitario, sulla rivista Weddings Unveiled: una mezza pagina, concordata via mail e attraverso diverse telefonate con i redattori della rivista.
Avrei potuto scegliere qualsiasi foto: magari una sposa sorridente con suo marito in smoking. Ma ho voluto pubblicare uno scatto che spiega la mia filosofia professionale”, ha affermato.

SOLTANTO AMORE
La fotografa spiega come non abbia voluto pubblicizzare la comunità gay, ma come il suo fosse un modo per mostrare con gli scatti l’amore, in tutte le sue forme. “Quelle due donne avevano unito le loro vite attraverso il matrimonio. Condividono la loro vita, le loro gioie e dolori. La stessa quotidianità vissuta da noi tutti ogni giorno con i nostri partner”, ha aggiunto. Persone come tutti, semplicemente amore.

LA CENSURA DELL’ANNUNCIO
Era stato l’editor della rivista a chiedere alla fotografa di cambiare la richiesta:
“C’è forse un’altra fotografia che desidera utilizzare nel suo annuncio? Noi non ci sentiamo di pubblicarne uno che mostra una coppia dello stesso sesso. Queste non sono le nostre convinzioni personali, naturalmente, ma, sa …”

Ma la fotografa non ha cambiato idea: sull’Hp si spiega come la rivista non abbia voluto rischiare, timorosa di “offendere parte del suo pubblico”, nonostante siano diversi i sondaggi che spiegano come la maggior parte delle persone sostenga il matrimonio omosessuale: ben il 68%, secondo un sondaggio recente, negli Stati Uniti:
http://blog.viacom.com/2013/02/millennials-views-on-same-sex-marriage/

Fonte: blog.viacom.com

Nonostante i numeri, diverse sono ancora le aziende che preferiscono far finta di nulla e che si rifiutano di pubblicizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Una discriminazione di genere e legata all’orientamento sessuale che non è piaciuta alla fotografa, che ha denunciato la censura pubblicamente. Sono poi arrivate le scuse dell’azienda, che ha cercato di spiegare la sua decisione, con sincerità:

“La questione continua a dividere, pensavamo che parte del nostro pubblico potesse offendersi. Ci dispiace aver agito per paura e incertezza. Non avevamo mai dovuto affrontare una situazione simile: abbiamo agito in un modo che non rispecchia le nostre convinzioni personali. Siamo davvero convinti che tutto l’amore sia bello e che tutte le persone abbiano il diritto di sposarsi. E allora perché abbiamo preso questa decisione? Perché sapevamo che non tutti condividono il nostro modo di pensare”, hanno aggiunto Terri e Brooke, gli editori della rivista.

Dal suo blog Anne ha così denunciato la scelta: “Spero che un giorno siano gli occhi della storia a smentirvi: la vostra decisione sembrerà arcaica e assurda”, ha concluso la fotografa.
fonte http://www.giornalettismo.com di Alberto Sofia