sabato 12 giugno 2021

Alla Fondazione Prada a Milano la Riccardo Muti Italian Opera Academy dedicata a Nabucco

Dieci giorni di prove e due esecuzioni in forma di concerto dell'opera di Verdi

Tra il 4 e il 15 dicembre la Fondazione Prada ospiterà negli spazi modulabili del Deposito la settima edizione della "Riccardo Muti Italian Opera Academy" dedicata a Nabucco. Dieci giorni di prove, e due esecuzioni in forma di concerto dell'opera di Verdi: il 14 (e sarà Muti a salire sul podio) e il 15 (e il maestro 'presenterà' l'allieva, l'allievo o più se i meritevoli ci saranno, scelti per salire sul podio). Tutte le fasi del lavoro musicale al pianoforte e con l'Orchestra Giovanile Cherubini saranno aperte al pubblico, compresa la lezione-introduzione all'opera di Muti che aprirà il programma il venerdì 4 dicembre. I biglietti saranno in vendita da settembre sul sito web di Fondazione Prada.

A fine aprile la notizia, oggi ufficialmente confermata, era stata anticipata da Repubblica. La voce del ritorno milanese di Muti con un'opera di Verdi - e che opera: quella della sua prima inaugurazione come direttore musicale, il 7 dicembre 1986 - nei giorni in cui alla Scala Riccardo Chailly sta ultimando la preparazione del verdiano Macbeth che inaugura la prima stagione post-Covid, e dopo il forzato annullamento del Sant'Ambrogio 2020, aveva suscitato subito molte polemiche. Anche se il sovrintendente scaligero Dominique Meyer, non potendo immaginare le successive scintille tra vecchio e nuovo direttore musicale, aveva annunciato che al Nabucco di Muti sarebbe andato. La comunicazione ufficiale della Fondazione Prada le riaccenderà. Alcune date, poi, sono fatte apposta per gettare altra benzina sul fuoco. Le presenze artisticamente più esposte di Muti (4 e 14 dicembre) coincidono con le "primine" Under30 della Scala. Altre polemiche rimbalzeranno da Ravenna dove la notizia del trasloco era stato tenuta localmente sottotraccia.

Il progetto di Muti, nato dal "dovere etico-morale di trasmettere la sua esperienza alle nuove generazioni di musicisti per aiutarli ad affrontare la straordinaria opera italiana" e con non celati intendimenti commerciali (la RiccadoMutiMusic registrerà l'intero percorso per trasformarlo in prodotto audiovisivo), era nato nel 2015 col Teatro Alighieri della sua città. Le precedenti edizioni sono state dedicate a Falstaff, La Traviata, Aida, Macbeth, Le nozze di Figaro e Cavalleria rusticana/Pagliacci; e dal 2019, con un fac-simile a Tokyo, in collaborazione con lo Spring Festival.

Tra il 4 e il 15 dicembre la Fondazione Prada ospiterà negli spazi modulabili del Deposito la settima edizione della "Riccardo Muti Italian Opera Academy" dedicata a Nabucco. Dieci giorni di prove, e due esecuzioni in forma di concerto dell'opera di Verdi: il 14 (e sarà Muti a salire sul podio) e il 15 (e il maestro 'presenterà' l'allieva, l'allievo o più se i meritevoli ci saranno, scelti per salire sul podio). Tutte le fasi del lavoro musicale al pianoforte e con l'Orchestra Giovanile Cherubini saranno aperte al pubblico, compresa la lezione-introduzione all'opera di Muti che aprirà il programma il venerdì 4 dicembre. I biglietti saranno in vendita da settembre sul sito web di Fondazione Prada.

A fine aprile la notizia, oggi ufficialmente confermata, era stata anticipata da Repubblica. La voce del ritorno milanese di Muti con un'opera di Verdi - e che opera: quella della sua prima inaugurazione come direttore musicale, il 7 dicembre 1986 - nei giorni in cui alla Scala Riccardo Chailly sta ultimando la preparazione del verdiano Macbeth che inaugura la prima stagione post-Covid, e dopo il forzato annullamento del Sant'Ambrogio 2020, aveva suscitato subito molte polemiche. Anche se il sovrintendente scaligero Dominique Meyer, non potendo immaginare le successive scintille tra vecchio e nuovo direttore musicale, aveva annunciato che al Nabucco di Muti sarebbe andato. La comunicazione ufficiale della Fondazione Prada le riaccenderà. Alcune date, poi, sono fatte apposta per gettare altra benzina sul fuoco. Le presenze artisticamente più esposte di Muti (4 e 14 dicembre) coincidono con le "primine" Under30 della Scala. Altre polemiche rimbalzeranno da Ravenna dove la notizia del trasloco era stato tenuta localmente sottotraccia.

Il progetto di Muti, nato dal "dovere etico-morale di trasmettere la sua esperienza alle nuove generazioni di musicisti per aiutarli ad affrontare la straordinaria opera italiana" e con non celati intendimenti commerciali (la RiccadoMutiMusic registrerà l'intero percorso per trasformarlo in prodotto audiovisivo), era nato nel 2015 col Teatro Alighieri della sua città. Le precedenti edizioni sono state dedicate a Falstaff, La Traviata, Aida, Macbeth, Le nozze di Figaro e Cavalleria rusticana/Pagliacci; e dal 2019, con un fac-simile a Tokyo, in collaborazione con lo Spring Festival.Aperta a diplomati tra il 18 e 35 anni, destinato a due classi di studio (Direttore d'orchestra e Maestro collaboratore al pianoforte) che avranno svolgimento in varie fasi (prove di sala, prove di lettura, prove d'assieme), il bando di partecipazione ufficiale "Riccardo Muti Italian Opera Academy" presenta ancora l'indicazione neutra di "rinomata istituzione culturale di Milano" come sede del corso. Le iscrizioni sono ancora aperte fino a venerdì 25 giugno. L'anno scorso, nonostante la minaccia-Covid, che costrinse gli organizzatori a scegliere soltanto allievi italiani (quattro allievi e i cinque maestri collaboratori), arrivarono quasi 600 domande.

Con una pre-selezione basata su titoli artistici e visione di un video di un quarto d'ora verranno scelti i candidati ammessi alla prova d'esame: sarà a Milano il 2 e 3 dicembre, presente il maestro Muti. Gli allievi effettivi parteciperanno senza costi all'Accademia e avranno a fine corso un Certificato di Frequenza e gli uditori un Certificato di Partecipazione sottoscritti dal maestro.

fonte:   milano.repubblica.it

Libri: "La bibbia del bomber: Guida agli effetti collaterali degli AAS" di Andrea Bellato

Sempre più spesso si vede diffondere l’uso di steroidi anabolizzanti, anche nello sport non agonistico. 

Questo testo tratta l’uso di queste molecole per poterle conoscere, sia dal punto di vista degli effetti collaterali che da quello dei guadagni in termini di performance a cui esse portano. 

Nello specifico, viene descritto il modo in cui arginare gli effetti collaterali delle suddette sostanze e gli errori più comuni che vengono commessi durante il loro utilizzo, inoltre si propone di fare conoscere senza ipocrisia i pro e i contro di tali molecole, senza ovviamente incoraggiarne l'utilizzo.

Il Dr Andrea Bellato Fisioterapista e Crossfitter è titolare di uno studio di Fisioterapia ed Osteopatia: dove si eseguono : riabilitazione ortopedica, riabilitazione posturale, terapie fisiche, Tecar, massaggio riabilitativo, Ultrasuoni, Onda d'urto, Vacuum Terapia. 
fonte:  www.amazon.it

La maison Dior ha scelto Jin Xing, la prima transgender cinese come volto del profumo “J’Adore”

© VCG – Getty Images Ottobre 2020, Shanghai. Jin Xing ospite alla Shanghai Fashion Week.
 Dior sceglie Jin Xing, prima transgender cinese. 

 La fragranza della maison Dior, “J’Adore” avrà il volto di Jim Xing, la prima celebrità transgender della Repubblica Popolare Cinese

 Ed è ritratta con capelli raccolti, orecchini di perle, mani congiunte con indosso un abito nero e trasparente con un colletto in stile vittoriano. 

 La Xing è la prima persona in Cina a essersi sottoposta al cambio chirurgico del sesso nel 1995. E in Cina non è un volto sconosciuto, anzi è una vera e propria celebrità.

Possiamo dire che il suo esordio pubblico è nel 2013, quando prese parte come giudice al format televisivo ‘So You Think You Can Dance’. Un successo che le aprì le porte della televisione con un suo programma televisivo: ‘The Jin Xing Show’ (2015-2017).

Dicevamo che prima del successo televisivo e di Dior, Jin Xing fu la prima persona a sottoporsi al cambio di sesso e come da lei raccontato al sito wwd.com: “Quando scelsi di diventare donna, madre, moglie e un volto completamente nuovo nella società all’80% ero piena di dubbi, paure e vergogna. Dissi a me stessa di star prendendo la decisione giusta, ma che avrei dovuto dare alla società il tempo per metabolizzare e comprendere. Le persone che in passato mi hanno disprezzata si sono poi trasformate in fan che oggi apprezzano il mio lavoro”.

Però i cinesi e soprattutto il Partito Comunista Cinese come hanno preso la decisione di Dior?

Molto bene, secondo quanto riportato dal quotidiano Global Times. Tabloid molto vicino al Partito Comunista Cinese, quindi fonte molto attendibile degli umori del Governo di Pechino.

Notizia presa positivamente dalla comunità LGBT+ cinese che tramite un suo portavoce ha dichiarato che: “Se è vero che Jin viene apprezzata per le sue opinioni sul valore delle donne oggi, allora questo è estremamente incoraggiante per chi è transgender: significa che finalmente il nostro modo di pensare inizia essere rispettato”. Come si dice in Cina, jiāyóu 加油! Forza!”.

fonte: di   https://sanand.altervista.org

Libri: "Moda. Dalla nascita della haute couture a oggi" di Sofia Gnoli

Dall’egemonia francese della seconda metà dell’Ottocento a oggi, il volume ripercorre la storia della moda così come si è venuta ad affermare nella sua fase moderna quando con Charles Frederick Worth nacque la figura del sarto inteso non più come semplice artigiano, ma come ideatore di fogge, per arrivare all’età contemporanea. 

Con uno sguardo privilegiato all’Italia, accanto ai profili dei più importanti designer internazionali, da Chanel a Dior, da Valentino ad Armani, vengono ricostruite le tappe fondamentali dell’affermazione della moda e i suoi passaggi dalla haute couture al prêt-à-porter, fino alla globalizzazione. 

In questa nuova edizione, dall’apparato iconografico ancora più ricco, oltre all’approfondimento di vari temi e designer, come l’autarchia ed Elsa Schiaparelli, la haute couture e Cristóbal Balenciaga, sono stati introdotti nuovi paragrafi dedicati, tra gli altri, a Lucile, Charles James, Federico Forquet e Pino Lancetti. Si è dato inoltre spazio ad argomenti di attualità, come il fast fashion, l’heritage, la sostenibilità, il “walzer” dei direttori creativi e l’impatto sul sistema moda del Coronavirus.

Sofia Gnoli, storica della moda e giornalista, insegna storia della moda all'Università Sapienza di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Moda e cinema: quando l'abito crea la moda (2002), Un secolo di moda italiana 1900-2000 (2005), Moda e teatro (2008), Moda.

fonte:  www.lafeltrinelli.it

Danza: Eleonora Abbagnato saluta l’11 giugno l’Opéra de Paris con “Hommage à Roland-Petit”

Eleonora Abbagnato, Défile de l’Opéra national de Paris – ph.Julien Benhamou
 Dopo l’annuncio della riapertura dei luoghi culturali il 19 maggio, la direzione dell’Opera di Parigi annuncia la ripresa delle sue rappresentazioni pubbliche all’Opéra Bastille e Garnier.

 Per gli amanti del balletto, le esibizioni dello spettacolo Hommage à Roland-Petit , coreografo e ballerino francese, inizieranno il 28 maggio al Palais Garnier fino al 7 luglio, ed è proprio in questa occasione, precisamente l’11 giugno che l’étoile Eleonora Abbagnato, fiore all’occhiello della danza italiana, saluterà il suo pubblico, dopo una lunga e strepitosa carriera. Infine, i Montecchi ei Capuleti dedicheranno un odio senza precedenti nel balletto Romeo e Giulietta di Rudolf Nureyev , sul palco dell’Opéra Bastille dal 10 giugno al 10 luglio.

 

La riapertura dell’Opera di Parigi, così come i suoi numerosi programmi, segna l’inizio di una rinascita. Alexander Neef , il suo nuovo direttore da settembre, ha annunciato la partenza del suo direttore musicale Philippe Jordan , in carica da quasi dieci anni. Si congederà dal pubblico il 2 luglio durante un concerto eccezionale , tenuto all’Opéra Bastille. Sarà sostituito da Gustavo Dudamel, un rinomato direttore d’orchestra venezuelano.

Eleonora Abbagnato e la sua carriera

Nata a Palermo il 30 giugno 1978, Eleonora Abbagnato inizia giovanissima la sua carriera come ballerina: a soli 11 anni fa il suo esordio in tv ballano in un programma condotto da  Successivamente coltiva la sua passione per il ballo studiando nelle più prestigiose scuole di danza francesi. Audizioni, impegno e bravura le permettono di fare le sue prime tournée fino ad entrare definitivamente nel corpo di ballo dell’Opéra di Parigi. Qui, dal 1996 (appena diplomata) al 2001, fa una rapida carriera fino a diventare prima ballerina. Ha inoltre esordito come attrice nel 2006 nel film “Il 7 e l’8” di Salvatore Ficarra e Valentino Picone.

Nel 2009 partecipa come ospite in una delle serate del Festival di Sanremo 2009. Nel novembre dello stesso anno pubblica per Rizzoli la sua autobiografia “Un angelo sulle punte”. Il 13 giugno 2011 Eleonora Abbagnato si unisce in matrimonio con Federico Balzaretti, calciatore del Palermo e della Nazionale italiana. Nel gennaio del 2012 diventa mamma (aveva continuato a danzare fino al quinto mese di gravidanza): la figlia della coppia si chiama Julia. Alla fine del mese di marzo del 2013 è nominata étoile dell’Opera di Parigi: è la prima volta per una danzatrice italiana nella storia di Palais Garnier.

fonte:  Redazione https://giornaledelladanza.com