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sabato 6 marzo 2010
Spot lesbico per la Hyundai
Durante i recenti giochi olimpici di Vancouver le tv canadesi hanno trasmesso lo spot della Hyundai che vedete qui sopra: un flirt tra due donne lontanissime dagli stereotipi della lesbica camionista. Interessante il messaggio finale che l’intelligenza sta dentro.
In USA lo spot non è stato trasmesso perché ritenuto un po’ troppo fuori le righe, anche se leggero (non mi risulta che sia passato sulle tv italiane). A me sembra uno spot carinissimo.
La Hyundai non è nuova a questo tipo di spot: qui sotto ne trovate uno gay di tempo fà (anche se la qualità del video non è eccezionale).fonte queerblog
In manette un senatore Usa. Contrario agli omosessuali usciva ubriaco da un locale gay!
In manette un senatore Usa. Contrario agli omosessuali usciva ubriaco da un locale gay L’ipocrisia umana, qualche volta, finisce con l’annegare l’ipocrita. Anzi, lo fa zimbello della sua stessa ipocrisia. Roy Ashburn, padre di quattro figli, ci piace anche pensarlo genitore modello, senatore dello Stato della California, è stato arrestato dalla polizia perché trovato in stato di ebbrezza da alcolici alla guida della sua auto. E fin qui, diciamo, nulla da eccepire. Cose del genere accadono negli States come da noi e altrove. Si è però scoperto che Ashburn era uscito dal Faces, notissimo locale frequentato da omosessuali. E che dio lo conservi se un senatore ama trascorrere il suo tempo libero in un bel tempio del divertimento gay.
C’è però chi alla notizia la comunità omosessuale americana si è fatta una grassa grossa risata. Il senatore californiano, infatti, è da molti conosciuto come un politico omofobo; feroce avversario delle battaglie per i diritti civili omosessuali. Andando a sbirciare la sua biografia e come ha votato per leggi che riguardavano la comunità lgbt, sul sito di Project Votesmart.org, si scopre che nei sei anni passati alla Camera Bassa e poi da senatore, non ha perso occasione per mettersi di traverso sulle conquiste lgbt; contrario persino all’Harvey Milk Day. Subito dopo il fattaccio Ashburn ha dichiarato:
“Sono profondamente dispiaciuto per le mie azioni e non offro alcuna scusa per la mia scarsa capacità di giudizio. Assumo la responsabilità completa per il mio comportamento e sono disposto ad accettare le conseguenze di quello che ho fatto. Sono anche veramente dispiaciuto per questo incidente, per l’impatto che avrà su chi mi sostiene e ha fiducia in me – la mia famiglia, i miei elettori, i miei amici e i miei colleghi del Senato”.
Bisogna ammettere che, rispetto a dei nostri parlamentari, l’America ci offre giudizi e prebende un po’ più corrette. Chi sbaglia, ammette e, sincero o no, fa il suo bell’atto di contrizione; poi saranno altri a giudicare. Di certo, alla prossima occasione che avrà sullo scranno una proposta di legge a favore delle persone lgbt, l’omofobo senatore, prima di avversarsi contro ci penserà un po’. Almeno per un certo decoro personale. E per non far tornare a sghignazzare i gay.
Ma Ashburn non è l’unico politico di una politica omofoba, pescato poi ad agire in maniere diverse. Altri senatori, spesso appartenenti ad una destra conservatrice religiosa, pubblicamente fieri avversari delle battaglie vinte o perse della comunità lgbt americana, si sono sputtanati grazie ai loro vizietti. Uno di questi si chiama Larry Craig.
Un altro, della stessa pasta, un certo Richard Curtis fu pescato a fringuellare con un prostituto di 26 anni, nonostante moglie, figli, e una nomea da Dio, Patria e Famiglia. Fu lo stesso a dichiarare: “Meglio essere orfani che avere genitori gay”. Che sfrontatezza!
Mr. Ashburn ora è stato scarcerato dopo aver pagato una cauzione, ma credo che il suo nuovo inferno ora passa tra le mura domestiche dove dovrà spiegare tante cosucce. E anche ai suoi “casti” elettori.
Via | Giornalettismo
Foto | California Target Book
Nichi Vendola non dimentica il movimento e candida una transessuale
Si chiama Luana Ricci, 47 anni ben portati, formosa e riccia di capelli. Diploma in pianoforte al conservatorio musicale di Lecce e in musica jazz a quello di Bari. Il governatore uscente pugliese, Nichi Vendola, conosciuta la sua storia l’ha voluta come candidata nella lista La Sinistra e l’ambiente che appoggia Nichi per un nuovo mandato. Una vita difficile quella di Luana, nata all’anagrafe come Marco Della Gatta, e poi il successivo percorso verso la transessualità con tutte le complicazioni che ogni transessuale conosce e vive sulla propria esistenza.
Dichiara Luana:
"Non ho mai svolto attività in campo politico, se non durante gli anni adolescenziali nei gruppuscoli di attivisti del liceo scientifico che frequentavo. Però ho sempre coltivato l’impegno nel sociale, sentendomi comunque di sinistra e condividendo valori fondanti. In primo luogo il rispetto per ogni persona, specie per quel genere di persone considerate dal pregiudizio comune “diverse”. Come i trans, ad esempio."
È proprio a causa della sua transessualità che ha perso il posto. Faceva l’organista e il direttore del coro nella cattedrale di Lecce, ma quando la Curia ha saputo della sua vicenda personale, non ci ha pensato un attimo: licenziata! Nessuno l’ha aiutata; qualche sacerdote che voleva difenderla è stato dissuaso e per Luana è stata la sua nuova quaresima.
Come tante nella sua stessa condizione, Luana, ad un certo punto comincia a sentirsi imbarazzata negli abiti maschili e comincia la transazione con il supporto medico dell’Onig di Bari. Dice che vuole morire da donna; che si sottoporrà a tutta quella trafila di burocrazia e interventi per “tornare” ad essere se stessa, liberando la donna che è in lei.
Di lei dicono sia molto brava come insegnante di musica e compositrice: dirige cori e impartisce lezioni di pianoforte; scrive dei meravigliosi gospel, si fa benvolere dalle suore Marcelline che gestiscono un istituto privato, il più prestigioso della città.
Quando in diocesi si sparge la voce dei suoi legittimi propositi, la bravura non basta; non bastano i tanti riconoscimenti internazionali che Luana possiede per il suo talento artistico e culturale: se le transessuali non trovano lavoro nella società secolare figurarsi in quella clericale ed ecclesiastica. Fuori!
Ora è in corsa alle regionali con un altro esponente del movimento lgbt italiano, Nichi Vendola che, in caso di vittoria, non è detto che non la destini ad un assessorato che si occupi di diritti civili.
“Se eletta affronterei le problematiche che provengono dal basso, dal sociale, portando avanti l’idea che solo uno sviluppo culturale, di mentalità, può far crescere la democrazia che di riflesso favorisce la crescita sociale. Che deve cominciare dalle scuole, dove un’informazione corretta risolve già in partenza questioni che poi appariranno insormontabili. L’impegno nel sociale rimarrà invariato, se la mia candidatura non approderà a nulla. Comunque, per me è cominciato un nuovo percorso”.
fonte queerblog
Il 26 giugno prossimo si terrà il Pride Nazionale a Napoli
Il 26 giugno prossimo si terrà il Pride Nazionale a Napoli
Il 26 giugno prossimo si terrà il Pride Nazionale a NapoliLe associazioni glbtqqi italiane hanno scelto la data del prossimo Pride Nazionale – che si terrà a Napoli –: sabato 26 giugno. La decisione, presa con larga convergenza, è stata preceduta da una discussione, iniziata dalle Famiglie Arcobaleno, incentrata sulla vicinanza tra Pride di Roma (12 giugno) e quello nazionale. Era stato chiesto che il corteo romano non si tenesse, ma la presidente del Mario Mieli, Rossana Praitano, ha sottolineato l’importanza di questo evento, dal momento che a Roma c’è sia il Parlamento che il Vaticano. Fabrizio Sorbara, presidente Arcigay Napoli, così sintetizza le decisioni prese:
“Abbiamo chiarito la questione della data e stabilito che il Pride di Roma sarà il trampolino di lancio per quello di Napoli. Da questa manifestazione ci aspettiamo il massimo”.
fonte:queerblog
venerdì 5 marzo 2010
Un Amore a distanza è possibile? Risultati sondaggio
Risultati sondaggio: un Amore a distanza è possibile?
Pubblicato da Francesca Bottini
Chiudiamo oggi il nostro sondaggio in cui vi chiedevamo di indicarci la vostra opinione sugli Amori a distanza. Possibili? Impossibili? Li avete vissuti? Quando si parla di questo argomento solitamente le opinioni sono sempre molto discordanti e molto nette: c’è chi sostiene che un amore a distanza è totalmente impossibile e chi invece è più possibilista. Gelosia, tristezza, senso di abbandono: sono tutti sentimenti che accompagnano questo tipo di relazioni.
Come il 34 % delle nostre lettrici che a sorpresa dichiara di viverlo proprio in questo momento.
Tutta un’altra idea per il 21 % di voi che sostiene che per loro sarebbe una cosa impossibile da vivere. Ci sono infatti molte donne che hanno bisogno di una presenza stabile e di certo un rapporto a distanza non sarebbe l’ideale per loro.
Esattamente come per il 18 % che mai e poi mai riuscirebbe a fidarsi in una situazione del genere!
Più possibilista il 14 % disposto anche a fare un grande sacrificio per amore: ovvero trasferirsi anche molto lontano da casa per seguire il fidanzato.
Pratiche invece il 10 % voi che rispondono “Nessun problema, l’importante è organizzarsi“. Ed in effetti come darvi torto…
fonte:pourfemme.it
E VOI IN CHE PERCENTUALE VI RICONOSCETE?...LASCIATE UN COMMENTO SE VOLETE...Lisa
Spandau Ballet: in concerto in Italia dopo vent'anni
Roma, gli Spandau Ballet: in concerto in Italia dopo vent'anni
C’è stata attesa per il ritorno a Roma degli Spandau Ballet. Questa sera infatti, in un Palalottomatica gremito in ogni angolo, la famosa band britannica, che in Italia spopolava negli anni ’80, si esibirà davanti al pubblico della capitale.
Giunti da tutta la penisola i fan sono in trepidazione per assistere finalmente alla reunion del gruppo, che dopo quasi vent’anni di silenzio ha deciso, circa un anno fa, di tornare insieme per rinverdire i fasti di una volta.
Il 25 ottobre scorso è stato lanciato il nuovo album Once More, contenente l’omonimo singolo e tutti i più grandi successi riarrangiati. Inseguito è nato il «Reformation Tour», che dopo aver toccato mezza Europa, stasera si ferma a Roma.
Sul palco saliranno i cinque membri storici della band, con i fratelli Gary e Martin Kemp rispettivamente alla chitarra e al basso Steve Norman al sassofono e alle percussioni, John Keeble alla batteria e soprattutto con Tony Hadley, solista del gruppo, a riscaldare il cuore di migliaia di ammiratori.
Saranno proposti due pezzi inediti, ma in particolare saranno pezzi come «Gold», «True» e «Through the Barricades» a far cantare a squarcia gola i presenti ormai non più ventenni e a rilanciare la mitica sfida con i rivali Duran Duran.
fonte barimia
Attenzione uomini: alle donne non sfugge nessun errore
Attenzione uomini: alle donne non sfugge nessun errore
Attenti uomini: se commettete uno sbaglio, la prima ad accorgersene sarà proprio la donna. Questo almeno è quanto giunge da uno studio condotto da Alice Mado Proverbio, dell'università di Milano-Bicocca, insieme a Federica Riva e Alberto Zani, dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano.
Fare un errore quindi potrebbe costare caro. La donna è molto più sveglia, mentre all’uomo occorre più tempo per identificare un comportamento incongruente o inappropriato. Perché succede tutto questo? Semplice: la causa è dovuta alla presenza dei neuroni specchio.
"E' noto che azioni con un preciso scopo, come ad esempio raccogliere un frutto per mangiarlo, attivano il sistema fronto-parietale di 'neuroni specchio' in misura maggiore di azioni non finalizzate o meno salienti, per esempio, raggiungere un frutto senza raccoglierlo, oppure raccoglierlo per poi gettarlo via", spiega l’esperto sottolineando che queste parti si attivano sia quando si compie un'azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri e ci permettono di capirne il significato.
Per giungere a tale conclusione, hanno proposto a 23 studenti, tra maschi e femmine, alcune serie di immagini visive di persone che svolgevano azioni del tutto quotidiane e normali. In particolare, a questi non veniva chiesto di valutare l'appropriatezza delle scene che ritraevano esseri umani, ma di rispondere alla comparsa di paesaggi urbani e naturali.
Così, mentre i volontari erano impegnati a osservare tutto ciò, gli scienziati hanno cercato di registrare la loro attività cerebrale evocata. Risultato? Il riconoscimento automatico delle immagini avveniva dopo circa 170-200 millisecondi post-stimolo: nel cervello femminile però questa elaborazione era più rapida rispetto a quella degli uomini.
Detto questo si comprende come nelle donne ci sia una maggiore suscettibilità alle azioni incongruenti; e ancora, cosa più importante, questo studio fornisce nuove prove dell'esistenza dei 'neuroni specchio' e del loro ruolo nei comportamentali sociali complessi di imitazione e apprendimento ".
Elisabetta Paladini
fonte barimia
Libri "Così in terra, come in cielo"
Così in terra, come in cielo
Titolo: Così in terra, come in cielo
Autore: Andrea Gallo
Editore : Mondadori
Anno di pubblicazione: 2010
Dettagli: p.144
La sua cattedrale è la strada, i suoi insegnanti prostitute, barboni, tossici, tutte quelle vite perdute che sono anime salve. Don Andrea allo è da cinquant'anni un prete da marciapiede, da trentanove il fondatore della "Comunità di San Benedetto al Porto di Genova", che accoglie chi ha bisogno e chi vuole trovare un punto da cui ripartire a nuova vita. Con "Cosi in terra, come in cielo" don Gallo racconta la sua personale saga accanto agli ultimi, i suoi dissensi da una Chiesa che pure ama e a cui sente di appartenere, sviscera con ironia e preparazione le sue posizioni ribelli su temi quali il testamento biologico, l'immigrazione, la liberalizzazione delle droghe, l'aborto. Nel suo "camminar domandando" fa bizzarri incontri con monsignori, politici, transessuali, giovani inquieti, zelanti fedeli che non credono e atei che invece sperano, artisti come Vasco Rossi e Manu Chao. Lui, ottantaduenne che viaggia in direzione ostinata e contraria e che nonostante i molti meriti resta orgogliosamente un prete semplice, sgrana il rosario laico di Fabrizio De André, raccoglie le storie di bassifondi e vicoli che tanto somigliano a quelle delle Scritture, cerca l'efficacia storica del messaggio evangelico e impasta mani e cuore nelle realtà più dolorose, lavorando senza risparmiarsi affinché questa terra diventi cielo. Un prete "prete", anarchico, discusso, amatissimo.
fonte: bibliopregnana
giovedì 4 marzo 2010
Brasile: transessuali e transgender conquistano il diritto al nome sociale.
Brasile: transessuali e transgender conquistano il diritto al nome sociale.
Legge storica per le persone transessuali, il diritto di utilizzare un nome sociale, al posto di quello di battesimo, comincia a diventare realtà in Brasile. In meno di due anni, 12 degli Stati e dei comuni, hanno emesso norme che danno il diritto di essere trattati all'interno di enti pubblici, con il nome con cui si identificano nei loro rapporti personali. La più recente nella determinazione è stata la città di Joao Pessoa, Paraíba, che ha pubblicato il decreto. Per i movimenti glbt, il nome sociale rappresenta un importante passo avanti nella strada del progresso.
"Naturalmente accogliamo con gioia le ordinanze dei singoli stati. Ci dispiace, tuttavia, perchè ci si aspettava una legge federale in materia, cosi non avremmo bisogno di queste iniziative specifiche e localizzate, "critica Rafaelly Wiest, direttore dell'Associazione Nazionale di transessuali (Antra). Dei 12 stati della Federazione, in tre hanno garantito l'uso del nome solo nelle scuole. In nove, l'autorizzazione si applica a tutti i dipartimenti governativi. San Paolo ha proposto un ordinanza per affrontare la questione nell'ambito delle unità sanitarie, già confermata dal Ministero della Salute .
Il provvedimento giunge in un momento di crescente violenza contro gli omosessuali in Brasile. Il provvedimento è stato approvato dalla CEE (State Board of Education) martedì 23. La richiesta è stata presentata dalle ONG pro-vita LGBT in gennaio 2009. Dopo questo periodo di revisione, gli amministratori hanno deciso di garantire ai transessuali il diritto di essere chiamati con il nome femminile che adottano socialmente - non più con il certificato di nascita di sesso maschile. Il cambiamento avviene, infatti, quando viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire questa settimana.
Il Relatore del processo CEE, Barbara Deodora ritiene che il rispetto per la diversità sessuale è un passo fondamentale per garantire l'inclusione dei transessuali nelle scuole. "L'omofobia priva il trans del diritto fondamentale all'istruzione e porta all'isolamento. Per essere riconosciuti con il nome di redditività sociale il diritto alla cittadinanza", ha detto.
Con la sua decisione, la denominazione sociale di transessuale deve essere inserita nei documenti interni, come i libri scolastici ed esami, con la sola eccezione di trascrizioni e diploma, che deve contenere il nome originale e un riferimento al nome sociale. Per richiedere una modifica, è sufficiente presentare la richiesta per iscritto. Se inferiore a 18 anni, la richiesta deve essere fatta da genitori o tutori.
La crescita della violenza
Il provvedimento giunge in un momento di crescente violenza contro gli omosessuali . Secondo un sondaggio del Gruppo Gay di Bahia, Alagoas guida la classifica di omicidi nel mese di gennaio, registrando cinque dei 13 decessi nel paese nei primi mesi del 2010. Lo scorso anno, lo Stato ha registrato 12 delitti, diventando - in proporzione - tra i cinque paesi più violenti.
Per il direttore della ONG Pro-Life LGBT, Dino Alves, la modifica può contribuire a ridurre i decessi delle transessuali e dell'esclusione sociale. "Perché non hanno accesso al mercato del lavoro? Per la mancanza di qualifiche, che dipende dell'istruzione. Cioè, [con questa misura] riduce le persone vulnerabili", ha detto.
"Ho 26 anni e non ho completato le scuole superiori, prima a causa del pregiudizio, le umiliazioni che passavo. Ho finito per rinunciare alle lezioni ", dice Bianca. "Ora, sono riuscita, dopo molte discussioni, a convincere a chiamarmi Bianca."Si ricorda che per diversi anni, ha lasciato la scuola per sfuggire agli scherzi dei compagni di classe e anche dagli insegnanti. È interessante notare che, il fatto che ha segnato di più è venuto da un omosessuale: "Ho avuto un insegnante che, pur essendo gay, non ha accettato di chiamarmi per il nome che ho adottato. Pregiudizi da parte degli omosessuali " ha detto.
Per Ludymilla Anderson Santiago, transessuale sottoposta a trattamento ormonale , l'ordinanza del DF è ancora ben lunga dal soddisfare le esigenze delle transessuali. "Gli adolescenti sotto i 16 anni devono essere presenti con i loro genitori. Io, per esempio, non avrei avuto il sostegno di mia madre al momento della mia adolescenza. Ma quando avevo l'età di 14 anni, ero già chiamata come Ludymilla per le mie amicizie più strette, ho sempre voluto essere Ludymilla per tutti ", dice la pubblicitaria di 27 anni, che collabora con le Associazione dei Support Center for Living per transessuali e transgender del Distretto Federale e dintorni (Anav-Trans).
Tuttavia, per le restrizioni da parte della mia famiglia e della società in relazione alla sua transessualità, ho adottato il nome già quando ero al college. "Oggi, per evitare la frustrazione, scrivo Ludymilla anche sul curriculum professionale. Aggiungo il genere transessuale ", dice lei. Per lei, la maggior parte delle trans che ora vive nella prostituzione è per colpa della totale mancanza di opportunità. "Ecco perché le iniziative di inclusione sono interessanti, per vedere queste persone nelle scuole, negli uffici governativi, che vivono come persone normali", ha detto.
A differenza della denominazione sociale - quello con il quale il transessuale o trasgender si presentata nella sua vita giornaliera - il Registro civile, che sono documenti ufficiali, di solito sono cambiati dopo l'intervento chirurgico. "Ad eccezione di un caso in cui la persona in coda per fare l'operazione, non siamo a conoscenza di qualcuno che sia riuscito a modificare i documenti senza subire un intervento chirurgico. Invece, ci sono casi in cui, anche dopo la procedura chirurgica, all'individuo viene negato il cambio di documenti, spiega Rafaelly Wiest, direttore di Antra. C'è un ricorso di incostituzionalità alla Corte Suprema, che intende espandere le condizioni per il cambiamento del nome nei documenti ufficiali.
fonte:http://www.agenciaaids.com.br/site/noticia.asp?id=14216
Venezia: in vacanza per superare la crisi
Venezia città romantica
Non è solo un luogo comune. Venezia funziona sempre, e davvero, per le coppie. Se il fantasma della crisi del settimo anno aleggia sul vostro matrimonio, se il numero misterioso sul telefonino di lui vi fa impazzire di gelosia, se l’ultimo litigio vi ha lasciati senza parole e senza forze. Aspettate ad andare dall’avvocato. Passate prima in agenzia viaggi! Secondo le statistiche sono molte le coppie che risolvono le crisi durante un viaggio o una vacanza rilassante.
L’estraniarsi in un mondo in cui tutto va bene, in cui non ci sono stress di lavoro e di problemi quotidiani aiuta infatti a ritemprare le energie e l’amore. Purché poi si sappia mantenerli vivi una volta tornati nella caotica routine cittadina!
Venezia rimane la meta preferita della maggior parte delle coppie, in crisi e non. E in effetti la città lagunare, con la sua magia liquida e incantata, riesce a spegnere ogni problema. In questa stagione, poi, a cavallo tra gli ultimi freddi e il primo sole caldo di primavera è l’ideale per una “ricarica di sentimenti ed emozioni”. A seguire, nell’ordine delle preferenze per le “mete di coppia”, vi sono le isole tropicali e il Messico, anche se a prezzi ancora proibitivi.
E si sa che per risolvere una crisi la prima cosa da eliminare è il “problema denaro”, causa principale dello stress. Anche per questo Venezia rimane la soluzione migliore in assoluto per una vacanza insieme. Vicina, abbordabile (soprattutto in bassa stagione), sicuramente rilassante e alienante quanto basta per ritrovare la parte più profonda di sé. E, come sempre, naturalmente, incredibilmente romantica.
fonte pourfemme
Foggia Il vescovo 'benedice' le nozze lesbo
Il matrimonio simbolico fra due lesbiche celebrato dal sindaco di Torino ha sollevato reazioni contrastanti. C'è stato il plauso del Pd ma anche la forte condanna da parte di Pdl e Forza Nuova.
Il fatto è stato commentato anche dal monsignor Giuseppe Casale, vescovo emerito di Foggia, che ha dichiarato all'Adnkronos ha dichiarato: «Nei confronti di queste persone che vivono l'omosessualità non bisogna lanciare anatemi. Che vivano la loro vita di relazione nel migliore dei modi possibili».
Un pensiero, quest'ultimo, in controtendenza rispetto ad altri pareri espressi da esponenti della Chiesa nelle scorse settimane nei confronti dell'omosessualità e delle unioni fra persone dello stesso sesso (basti pensare alle dichiarazioni del vescovo di Senigallia, dell'ex vescovo di Pistoia e dell vescovo di Grosseto).
Il religioso ha motivato le sue parole sostenendo che «noi non possiamo interpretare il pensiero di Dio sul tema». Per quanto riguarda il futuro, Casale ha dichiarato: «Bisogna seriamente riflettere perché questo è un campo aperto, insidioso. Non mettiamo cancelli di chiusura e per l'avvenire teniamo conto dell'evoluzione della sessualità e del modo di interpretarla e viverla. Non si può ignorare l'evoluzione che la società ha avuto. Perciò dico a questa coppia di vivere la loro vita di relazione nel migliore dei modi possibili».
fonte: gayburg
Tradimento, le persone fedeli sono più intelligenti
Tradimento, le persone fedeli sono più intelligenti
Intelligenza e fedeltà. Non ci crederete, anzi i fedeli ne saranno già consapevoli, ma c’è un legame profondo, almeno per gli uomini. A sostenerlo è lo psicologo giapponese Satoshi Kanazawa della London School of Economics che ha pubblicato uno studio sul tema. Il medico ha dimostrato che le persone con un Qi più alto si sono dimostrate libere da ideologie, volte all’ateismo e, se maschi, pure monogami. Riassunto in due parole: razionalità e fedeltà, probabilmente perché la scelta della compagnia arriva dopo una riflessione logica, oltre al sentimento.
I partecipanti che si definivano atei avevano un Qi medio di 103, mentre i religiosi di 97, quelli di ideologia liberale avevano 106 di media, mentre i conservatori 95. Per quanto riguarda le abitudini sessuali, l’uomo fedele è risultato in media più intelligente, mentre nessuna differenza è stata trovata per le donne.
Secondo il ricercatore, le relazioni esclusive sono una novità che riguarda la specie: chi è meno dotato dal punto di vista intellettivo fa più fatica ad adattarsi e quindi tradisce. Conclusione: se un uomo tradisce, oltre a essere bugiardo, è poco intelligente.
Via | Tgcom
mercoledì 3 marzo 2010
Strage di transessuali in Turchia.
Secondo Human Rights Watch, otto persone transessuali sono state assassinate in Turchia, a Istanbul e ad Ankara, dal novembre 2008, e altre due sono state uccise questo mese. Aycan Yener è stata accoltellata a morte nel suo appartamento di Istanbul il 16 febbraio; i tre individui che sono stati visti fuggire dalla scena del delitto non sono stati arrestati dalla polizia. L’8 febbraio, nel distretto di Antalya, era stata uccisa in casa propria Derya Y, anche lei a coltellate e da più persone. Quattro organizzazioni per i diritti umani hanno scritto al governo turco invitandolo a fermare “l’assassinio mirato di persone transgender”, che fa parte di “un più ampio sistema di violenza” contro i cittadini lgbt in Turchia. Pembe Hayat, Human Rights Watch, ILGA Europe, e l’ International Gay and Lesbian Human Rights Commission affermano: “E’ profondamente sconvolgente che gli episodi di assassini e violenza contro le persone lgbt in Turchia, soprattutto contro le persone transgender, continuino indisturbati”. Le organizzazioni per i diritti chiedono nuove leggi anti-discriminazioni ed una migliore cooperazione della polizia, che non investiga dopo questi episodi.
fonte gaynews24
Il sindaco di Torino presenzia ad un 'matrimonio' tra due lesbiche
Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, ha partecipato ad un matrimonio simbolico tra Antonella e Debora, due lesbiche. La cerimonia si è tenuta in un locale del capoluogo piemontese ed il sindaco era presente senza la fascia tricolore d'ordinanza: Chiamparino aveva infatti accettato di presenziare alla loro unione alla condizione che il tutto avvenisse in un luogo privato in modo da non andare contro quanto previsto dalla legge in merito all'suo dei luoghi pubblici. Alla cerimonia erano presenti anche alcuni parlamentari come Pietro Marcenaro, Magda Negri e Anna Paola Concia.
«Ritengo sia un dovere esserci per chi ha responsabilità pubbliche -ha dichiarato Chiamparino durante la cerimonia- Mi auguro che questo vostro atto serva a mandare un messaggio allo spirito libero del Parlamento. Io credo sia tempo di creare in Italia un istituto accanto al matrimonio, che avvenga un processo legislativo che dia alle unioni dello stesso sesso o diverso garanzia di parità di diritti. Spero davvero che prevalga lo spirito libero del Parlamento e ci si metta a livello degli altri paesi europei. Riconoscere diritti è un segno di civiltà».
Com'era purtroppo prevedibile, quel gesto ha scatenato reazioni opposte da parte del mondo politico. Mentre la segreteria del Partito democratico ha elogiato l'iniziativa, il Pdl ha duramente attaccato il sindaco di Torino. Agostino Ghiglia del Pdl ha dichiarato: «È irresponsabile che un uomo delle istituzioni come il sindaco Chiamparino celebri l'unione tra due donne lesbiche quando l'atto non avrà un valore formale, ma solamente propagandistico. Un tema così delicato come quello dei diritti-doveri nelle coppie di fatto, soprattutto se omosessuali, andrebbe affrontato con serietà, sobrietà, equilibrio».
All'esterno del ristorante, infine, è stato organizzato un presidio di Forza Nuova: una decina di militanti di estrema destra hanno manifestato con uno striscione con scritto: "Più figli, meno omosessuali". Il piccolo corteo, comunque, è stato tenuto a distanza dalle forze dell'ordine.
fonte gayburg
Obama: “Giugno per i diritti lgbt”
Obama: “Giugno per i diritti lgbt” sostiene il pride lgbt In onore del gay Pride il presidente degli Stati Uniti ha proclamato il mese di Giugno come il mese della comunità lgbt tramite un documento ufficiale.
Forse come risposta all’ultima lettera inviatagli della comunità lgbt per criticare il suo silenzio. Nel documento il presidente ricorda la resistenza di Stonewall dove esattamente 30 anni fà, la polizia prese di assalto un celebre bar gay di New York provocando una rivolta.
Obama ha reso omaggio a quei manifestanti commemorando l’evento come la volta in cui gli omosessuali fecero resistenza contro una polizia le cui molestie contro di loro erano diventate “anche troppo comuni”. Da questa resistenza è nato il movimento per i diritti della comunità lgbt in America. Riportiamo alcune parti più significative del documento: “Durante il pride lgbt, commemoriamo gli eventi del lontano giugno del 1969 e l’impegno per garantire la giustizia a norma di legge per gli americani lgbt. La comunità lgbt ha fatto e continua a fare molto per crescere all’interno della società americana. In tutti i settori professionali ci sono molti capi rispettabili appartenenti alla comunità lgbt. Gli americani lgbt inoltre hanno mobilizzato l’intera nazione a contribuire alla lotta contro l’HIV /AIDS. Proprio per questa crescita del movimento lgbt, oggi molti americani possono vivere apertamente la propria sessualità. Sono orgoglioso di essere il primo Presidente ad aver nominato membri lgbt nel senato durante i primi 100 giorni dell’amministrazione.
Inoltre questi sono tra i nostri migliori dipendenti statali, sia all’interno della Casa Bianca e le agenzie federali. Il movimento lgbt ha raggiunto grandi progressi ma c’è ancora molto lavoro da fare. I giovani lgbt soprattutto dovrebbero imparare a sentirsi al sicuro, senza avere il timore di essere vittime di molestie, le famiglie lgbt meritano di vivere la propria vita con dignità e rispetto.
La mia amministrazione ha stabilito una relazione con la comunità lgbt per offrire diverse iniziative. A livello internazionale ho contribuito agli sforzi delle nazioni unite per discriminare l’omosessualità in tutto il mondo. Continuo a sostenere e garantire la parità dei diritti dei cittadini lgbt americani. Dobbiamo continuare a mantenere il nostro impegno nella lotta contro l’HIV / AIDS. Si tratta di problemi che non riguardano solo la comunità lgbt ma l’intero stato. Durante il mese del Pride lgbt invito l’intero paese, sia la comunità lgbt, che il Congresso e il popolo americano a lottare insieme per promuovere la parità dei diritti di tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o identità di genere del cittadino.
Ora, quindi, io, Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, in virtù del mandato attribuitomi dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo Giugno 2009 come il Mese Pride della comunità LGBT. Chiedo a tutto il popolo degli Stati Uniti di reagire contro il pregiudizio e la discriminazione esistente in tutto il mondo”. Eviterei di fare un paragone al caso italiano, ma penso sia inevitabile. Contrari come al solito i politici e la chiesa che non fanno altro che definire la giornata del pride inutile per l’intera società italiana, vista e presentata come una giornata di depravazione all’insegna del sesso ed esibizionismo. Ma pare che qualcosa inizi a muoversi, proprio il mese scorso il nostro presidente Giorgio Napolitano ha accettato di incontrare l’Associazione Certi Diritti per affrontare la questione lgbt in Italia. In effetti, non sappiamo come sia andato l’incontro, tuttavia risulta essere un nuovo passo verso una società più equa nei confronti della comunità lgbt italiana. Via | Advocate
martedì 2 marzo 2010
Sportello Migranti e Rifugiati LGBT
Sportello Migranti e Rifugiati LGBT
Si sta formando a Verona un gruppo di persone che vuole accogliere i gay, le lesbiche, le/i transessuali migranti di Verona e provincia, fornendo loro assistenza se decidono di chiedere asilo o lo status di rifugiato in Italia, tramite uno sportello di ascolto, informazione e sostegno.
Sono molte le persone migranti gay lesbiche e trans in fuga dal loro paese, perseguitati in quanto omosessuali o transessuali. Molti di questi Paesi hanno leggi che puniscono l’omosessualità e la transessualità con il carcere e in alcuni casi anche con la pena di morte: il recente caso ugandese è solo uno tra i più eclatanti.
Lo sportello migranti GLBT Verona vuole offrire questo servizio, gratuito, per aiutare tutte le persone migranti in difficoltà o che non sono in grado di avviare le pratiche per la richiesta di asilo, e riprende un'analoga esperienza già attiva a Milano e resa possibile anche grazie ai risultati del progetto nazionale di Arcigay "IO - Immigrazione e Omosessualità".
Il gruppo propone a tutte le persone che volessero collaborare un corso di formazione per meglio essere preparate e preparati alle richieste che arriveranno.
Il corso non è specifico per gay lesbiche e trans ma è aperto a tutte e tutti ritengano di avere sensibilità adeguate a gestire questa specifica tematica.
IL CORSO DI FORMAZIONE
Gli incontri di formazione si svolgeranno dalle 20.30 alle 22.30 presso l'Arci di Verona qui sotto i temi affrontati e le date:
1) 18 marzo: Introduzione, cenni generali sulla disciplina dell’ingresso e soggiorno in Italia dei cittadini immigrati - relatori Giorgio e Simone.
2) 1 aprile: Concetti: il rifugiato, la protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria ecc. - relatori Simone e/o altri avvocati ASGI.
3) 15 aprile: Procedure: la richiesta di protezione internazionale. Domanda, procedura avanti alla commissione territoriale, ricorso giurisdizionale avverso le decisioni della commissione. Conseguenze della presentazione della domanda e del rigetto - relatori Simone e/o altri avvocati ASGI.
4) 29 aprile: Preparazione e presentazione della domanda; come accogliere il/la migrante e come condurre l’intervista - relatori Giorgio e Simone.
5) 6 maggio: Panoramica sulla legislazione dei paesi che discriminano le persone omosessuali/transessuali - relatori Simone e/o altri avvocati ASGI ed e/o eventualmente Gabriella dello sportello migranti lgt milanese.
I partecipanti allo Sportello Migranti GLBT VERONA: Circolo Pink Verona - Arcigay Verona - Arcilesbica Verona - ASGI - Arci Verona - Il Germoglio - Coordinamento Migranti Verona - Singole e singoli
Info: 346.9790553 (Arcigay); 349.3134852 (Arcilesbica)
fonte: arcigayverona
Chiamiamo le cose col proprio nome
Chiamiamo le cose col proprio nome
“IL” transgender Anna è andato o è andata a fare la spesa?
Wikipedia così esemplifica la differenza “accademica” e “giornalistica” tra avere un nome da donna ed essere biologicamente una donna (in cui si ha la coniugazione al femminile del verbo) o avere un nome da donna ed essere una transgender (che cambia sì il nome, ma deve rimanere ancorata alla coniugazione al maschile del verbo).
Un recente articolo del New York Times affronta la tematica della forte rileanza del nome per le persone transgender, dichiarando a chiare lettere che il nome (e, aggiungerei io, la coniugazione di verbi e aggettivi) è un messaggio. Ed è un messaggio forte.
Si potrebbe erroneamente pensare che il cambiamento di nome sia una questione minore per le persone che affrontano il percorso di cambio di genere, minore in confronto alle psicoterapia, alle cure di ormoni, alle dolorose procedure di depilazione e allo sforzo di trovare medici comprensivi e disponibili. Per non parlare dei rischi e delle sofferenze legate agli interventi chirurgici.
Invece coloro che hanno affrontato e superato questo difficile e lungo percorso sostengono che il nome è un importante messaggio verso il mondo, tanto da affrontare richieste a procedimenti alla Corte Civile per ottenerlo. Mahattan è diventata, grazie alla lungimiranza della sua Corte Civile, la capitale dei procedimenti “Joe diventa Jane”, con una rete di 200 avvocati che lavorano per questo e almeno 400 clienti che hanno cambiato il loro nome.
Negli ultimi due anni avvocati volontari di alcuni degli studi più famosi della città di NY hanno collaborato con il “Transgender legal defense and education fund”, il cui direttore esecutivo, M. D. Silverman, definisce il cambiamento di nome “un grande coming out”.
Tornando nel vecchio continente, già dal 2006 il governo spagnolo ha varato una legge secondo la qulae una persona transessuale può modificare il proprio nome e il proprio sesso all’anagrafe anche prima di aver subito l’intervento per il cambio di riattribuzione. Ad approvare il disegno di legge sull’Identità sessuale è stato il Consiglio dei Ministri. Il vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega (un nome, un programma!) ha spiegato le motivazioni di questo provvedimento: “Contribuirà a rendere più degna la vita di migliaia di persone che si trovano in questa situazione”.
In Italia per il momento il cambio di nome si può richiedere solo dopo l’intervento di riattribuzione, e ricorrendo ad un tribunale.
In relazione a questo vorrei raccontarvi cosa dissero due persone alla fine del percorso di transizione.
Ms. Schnur, che vide le sue vecchie foto qualche mese dopo aver cambiato il suo nome disse: “Ho sempre saputo di non essere quello che gli altri pensavano che fossi”.
Ms. Whitney, invece, ha raccontato al New York Times che prima di rifare i documenti con la sua nuova identità, ogni volta che gli veniva chiesto di mostrare la sua patente di guida, pensava che mostrare una foto e il nome di qualcuno che non esisteva più era roba da pazzi.
Io mi irrito molto quando qualcuno sbaglia il mio nome (pur chiamandomi con nomi adeguati alla mia identità di genere) e mi sono chiesta che effetto farebbe a me dovermi presentare con un nome che non sento mio, dover continuare ad usare una identità che non mi rispecchia al punto di decidere di cambiarla completamente e legalmente.
Vi pongo la stessa domanda. Pensate che il nome sia davvero così importante o pensate che in fondo una volta trovata la propria identità non sia importante comunicarla al mondo intorno a noi?
fonte psicologiagay
Harry Potter parla contro il suicidio tra i giovani gay
Harry Potter parla contro il suicidio tra i giovani gay
Daniel Radcliffe il famoso personaggio televisivo che ha raggiunto il suo successo grazie al film di Harry Potter, ha girato un annuncio pubblico per la Trevor Project, un’organizzazione no profit attiva nella lotta contro il suicidio tra i giovani LGBT.
Visto che i suoi genitori sono entrambi attori, il piccolo mago ha avuto fin dall’infanzia un contatto diretto con le diverse facce della società, senza subire deviazioni e senza coltivare un’ignorante e stupida discriminazione razziale,
sessuale, religiosa o di altro genere. I suoi genitori avevano come amici o colleghi molti gay che spesso invitavano a casa, realtà con cui Daniel ha avuto modo di confrontarsi, una realtà che non ha gli ha dato modo di pensare o sospettare se ci fosse da chiedersi perché alcuni fossero gay ed altri no.
La prima volta che ha iniziato a sentir parlare di discriminazioni ed ha conosciuto cosa fosse, l’omofobia è stato tra i banchi di scuola. “Ho sempre odiato chiunque non tolleri le persone gay lesbiche o bisessuali, adesso mi trovo in una posizione fortunata e posso essere utile per aiutare davvero qualcuno”.
Il risultato è un nuovo annuncio pubblicitario della Trevor Project, che è stato registrato ieri mattina presso l’ufficio dell’organizzazione. L’annuncio sarà trasmesso durante la prossima primavera.
Radcliffe ha anche avuto la fortuna di capire l’importanza dell’esistenza di questo tipo di organizzazione fondata nel 1998 da tre registi. La loro pellicola, “Trevor” che ha vinto l’Academy Award come miglior cortometraggio, parla di un ragazzo di tredici anni gay che cerca di attirare l’attenzione dei suoi genitori tentando il suicidio, ma che alla fine riesce a recuperare la fiducia in se stesso grazie all’incontro di un ragazzo come lui che gli fa capire di non essere solo.
La Trevor Project permette ai giovani ragazzi in difficoltà di chiamare per assistenza o per consigli.
“Ritengo di essere una persona speciale, fortunata e diversa dalle persone comuni giusto perché ho avuto un’influenza diversa durante la mia crescita rispetto gli altri ragazzi della mia stessa età. ” ha dichiarato il giovane Radcliffe ” mi sono sempre sentito fortunato per aver avuto la vita che ho avuto. Non ho mai avuto problemi di questo genere per quanto riguarda la mia religione, l’orientamento sessuale o qualcosa di simile.
“Credo che sia importante per qualcuno protagonista di un grande film commerciale come Harry Potter poter essere un’icona rappresentativa. Il fatto che non sia gay o bisessuale o transessuale, non fa differenza ma mostra che le persone etero possono essere interessanti e si prendono cura di queste cose”.
fonte: Advocate
INCLUDIAMO LE PERSONE LGBT NEL CENSIMENTO 2011
Comunicato Stampa Arcigay -
Le associazioni lesbiche, gay, bisessuali e trans chiedono un incontro al Presidente dell’ISTAT per trovare forme di visibilità alle famiglie lgbt
Le associazioni lesbiche, gay, bisessuali e trans italiane hanno inviato oggi una lettera al Presidente dell’ISTAT, Enrico Giovannini, per richiedere un incontro utile a individuare strumenti di inclusione dei temi lgbt e a rappresentare correttamente la realtà delle convivenze affettive nell’ambito del censimento generale della popolazione del prossimo anno.
“Il censimento 2011 dovrà fornire la fotografia di una realtà sociale in profonda trasformazione, che vede da anni una crescente presenza di convivenze affettive sia eterosessuali che omosessuali” – dichiarano i rappresentanti delle 12 associazioni – “Riteniamo che la conoscenza di queste realtà, cosí come della realtà di tutte le persone lgbt, sia oggi imprescindibile per la programmazione di qualsiasi intervento socio-economico a sostegno della popolazione.”
Nel precedente censimento 2001 si è persa questa occasione. Nell’incontro la comunità lgbt vorrebbe rendere presente all’ISTAT la possibilità di inserire una o più apposite domande nel questionario relativamente all’evidenza nella popolazione italiana dei diversi orientamenti sessuali, delle differenti identità di genere e della crescita dei nuovi nuclei familiari non riconosciuti dall’istituzione del matrimonio, che in Italia è riservato solo alle coppie eterosessuali.
“Il censimento rappresenta una preziosa opportunità, utile per dare una fotografia quanto più completa possibile del contesto sociale in cui viviamo.” – dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay – “è una irrinunciabile occasione di visibilità rispetto alle caratteristiche demografiche e socioeconomiche che appartengono alla popolazione lgbt, producendo informazioni utili ad orientare le politiche sociali e economiche, a livello nazionale, regionale e sovranazionale.”
Le associazioni firmatarie della lettera sono: Arcigay, ArciLesbica, Famiglie Arcobaleno, Agedo, Rete Lenford, MIT, Trans Genere, Certi Diritti, GayLib Circolo Mario Mieli Roma, Dì Gay Project Roma, I-Ken Napoli
Matteo Ricci
Ufficio Stampa Arcigay
348.6839779
ufficiostampa@arcigay.it
lunedì 1 marzo 2010
9° INCONTRO GRUPPO GIOVANI: DIRITTI LGBT NEL MONDO, LEGISLAZIONI A CONFRONTO
Questo sabato 27 Febbraio, si èsvolto il nono incontro del gruppo giovani incentrato sul tema dei diritti lgbt nel mondo, legislazioni a confronto, per avere un’ampia panoramica sulle possibilità che il diritto pubblico e privato nel mondo offre a coppie omosessuali per tutelare le proprie relazioni. Affronteremo il tema insieme all’Avvocato Massimo Dotto che si occupa anche delle consulenze legali per Dì Gay Project.sede Dì Gay Project, Via Costantino 82
Abbiamo pensato al tema dei diritti lgbt poiché il quadro è estremamente ampio e complesso quanto importante da comprendere per salvaguardare le nostre relazioni presenti e future. Se non cambia la legge, non cambiano neppure la mentalità delle persone, la cultura ed il modo di guardare gli omosessuali. La legge dovrebbe eliminare ogni forma di discriminazioni e rispettare l’identità di ciascuno ed i progetti di vita di ognuno senza precluderne possibilità e realizzazioni.
Purtroppo in Italia scontiamo un grave ritardo nel legiferare a favore delle coppie omosessuali, cosa che in altri paesi europei è già ampliamento avvenuto, il dato più allarmante è che paesi paragonabili all’Italia per sviluppo culturale e sociale hanno saputo adeguarsi al nuovo sentimento collettivo formulando normative capaci di tutelare, più o meno ampliamente, i diritti di singoli individui, di coppie e famiglie omosessuali.
Oltre l’Europa c’è anche da ricordare che pochi paesi hanno legalizzato le unioni omosessuali in alcuni vige addirittura la pena di morte o pene corporali per “atti omosessuali”
Con l’avvocato Dotto affronteremo tutti questi aspetti, il confronto con paesi europei ed extraeuropei, quale esempio che strada l’Italia dovrebbe seguire e nell’immediato cosa propone il diritto privato per tutelarsi in assenza di leggi nazionali.
fonte: digayproject
La Virgin Airline e i voli alternativi
I passeggeri abituali dell’aeroporto di Melbourne hanno notato qualcosa di strano ed insolito nella mattinata di giovedì, quando un’esuberante e piuttosto alta assistente di volo avanzava nell’aeroporto del Terminal 3, verso l’uscita d’imbarco per il volo DJ 857 per Sidney.
Per celebrare il fine settimana del Gay and Lesbian Mardi Gras a Sidney, la Virgin Airlines ha creato un tema speciale per il volo Melbourne - Sydney, con un personale costituito da drag queen, che dava spettacolo e offriva champagne ai passeggeri al gate e un tipo d’intrattenimento a bordo un po’ diversi a partire dalla dimostrazione di salvataggio cantato.
Tra gli ospiti speciali sul volo intitolato “Up, up and a gay” vi erano il giornalista della Channel Nine e la drag queen imitatrice di Kylie Minogue, Millie Minogue.
Così Millie, la simpatica imitatrice dell’icona gay Kylie Minogue, ha posato divertita per foto con i viaggiatori
sconcertati.
Tra i passeggeri in aeroporto figuravano facce sbalordite e allo stesso tempo preoccupate per quello che stava accadendo.
Le drag queen della compagnia Leave It To Diva, cosi come anche gli steward della Virgin Blue e la drag queen Ms Marion De Pilot, hanno recitato come se fossero degli assistenti di volo alternativi, offrendo un servizio considerevolmente più colorito del solito.
La Virgin Blue company aveva anche un suo carro per la parata del Mardi Gras di questo week end e il direttore esecutivo Brett Godfrey ha dichiarato che il volo a tema era compreso con il festival lgbt.
Le persone arrivano a Sidney per questo evento soprattutto da Melbourne. “È una grande opportunità questa per travestire il nostro personale con parrucche ad alveare, rompere con le solite sequenze schematiche e dare inizio a questo grandioso evento spingendo tutti in un Priscilla- style, spirito di questa meravigliosa manifestazione”.
Cosi dopo i soliti controlli di sicurezze è iniziata la versione alternativa al servizio di assistenza passeggeri con canzoncine e balletti. All’imbarco le hostess hanno offerto a tutti i passeggeri boa colorati. L’iniziativa ha conseguito un enorme successo, il volo era pieno e tutti i passeggeri sono rimasti entusiasti del servizio.
fonte: gaywave
Bergamo "SCENDI IN CAMPO CONTRO L'OMOFOBIA!"
Torneo di calcio di solidarietà - Comunicato
In occasione dell'avvicinarsi della quinta giornata mondiale contro l'omofobia, a cui il comune di Bergamo ha aderito attraverso votazione unanime durante il Consiglio Comunale dello scorso 12 ottobre 2009 , il comitato Bergamo contro l'omofobia oraganizza il primo torneo di calcio a sette con lo scopo di sensibilizzare la comunità bergamasca in merito alle tematiche legate alla violenza diretta contro persone omosessuali e transessuali.
Il torneo di terrà il giorno 28 marzo 2010 a partire dalle ore 14.00 presso il centro polisportivo Don Bepo Vavassori, località Villaggio degli Sposi (Bergamo) gentilmente concesso dal Comune di Bergamo.
Una giornata di divertimento, aggregazione e partecipazione volta a sradicare i pregiudizi. Un torneo calcistico non agonistico al quale parteciperanno anche e soprattutto squadre non professioniste, che si prefigge come obiettivo l'unione e il dialogo tra diverse realtà umane attraverso la solidarietà sportiva.
Si sono resi co-firmatari del progetto i seguenti esercizi commerciali e associazioni:
Centro grafico Just4u
American pub Mamo's
Centro sociale Pacì Paciana
Unione degli atei e degli agnostici razionalisti - Circolo di Bergamo
BergamoLaica
Arcilesbica xx Bergamo
Arcigay Bergamo Cives
Associazione gravid@mente per i diritti delle donne
Gaylib
IGLFA - International Gay & Lesbian Football Association ( http://www.iglfa.org/ )
Il comitato "Bergamo contro l'omofobia"
bergamocontrolomofobia@yahoo.it
Scarica qui il volantino dell'evento! http://www.scribd.com/doc/27520133/VOLANTINO-TORNEO
Pubblicato da La Sposa In Nero
LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSESSUALI: NUOVI DIRITTI IN UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA
LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSESSUALI: NUOVI DIRITTI IN UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA
L’orientamento sessuale e l’identità di genere fanno difficoltà a trovare nel nostro Paese un’adeguata protezione giuridica, nonostante costituiscano entrambi fattori facilmente esposti al rischio di discriminazione.
Le ragioni di tale situazione sono molteplici e si fondano innanzitutto sulla mancanza di conoscenza del fenomeno da parte soprattutto degli operatori della giustizia e degli amministratori pubblici.
L'effetto di tale situazione è l'impossibilità di godimento da parte di una parte dei cittadini italiani di diritti fondamentali afferenti alla persona di rilevanza costituzionale quali il diritto al lavoro, il diritto a costituire una famiglia. Rimangono poi del tutto calpestati sia il principio di uguaglianza sia quello al rispetto della dignità umana.
L'Europa continua a sollecitare il nostro Parlamento affinchè la situazione cambi e venga finalmente assicurata la parità nel godimento dei diritti fondamentali alle persone omosessuali e transessuali.
Sull'attuale situazione normativa, nonchè sui temi della famiglia, dell'uguaglianza e della dignità si confronteranno le associazioni LGBT in un incontro coordinato dagli avvocati dell'associazione Avvocatura per i diritti LGBT - Rete Lenford.
Partecipano l’avv. Antonio Rotelli, Presidente della Rete Lenford, l’ avv. Francesco Bilotta (Docente Università di Udine ) e l’avv. Alexander Schuster (università di Udine, Avv. Foro Trento), prof. Andrea Pugiotto (Università di Ferrara), prof Luigi Pannarale (Università di Bari), Imma Battaglia (Presidente DGay Project), Titti De Simone, Paolo Patanè (Presidente Nazionale Arcigay), Arcigay Bari, Rosa di Gerico, KèBari, Agedo Puglia, Arcilesbica Bari.
L’incontrò si aprirà con i saluti del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
fonte digayproject
Gelosia: non è una questione di sesso, ma di sensibilità
Gelosia: non è una questione di sesso, ma di sensibilità
Oggi parliamo del meccanismo di questo sentimento, perché un gruppo di ricercatori della Pennsylvania State University lo ha analizzato cercando di capire da dove nasca e soprattutto perché. Prima cosa la gelosia e il tradimento non c’entrano con il sesso, ma sono solo una questione caratteriale. Non è assolutamente vero che le donne sono meno disposte a sopportare un tradimento ”emotivo” mentre gli uomini diventerebbero novelli Otello solo davanti a un’infedelta’ ‘’sessuale”. Voi che ne dite?
Potremmo aprire un bel dibattito: è peggio il tradimento fisico e sentimentale? Per me è la stessa cosa, perché in entrambe le situazioni c’è di base una mancanza di rispetto. Capirei di più una persona che mi viene a confessare un amore. Purtroppo, per quanto si soffra, può succedere a chiunque, piuttosto che scoprire che il mio ragazzo non sa tenere allacciati i pantaloni. Detto questo non so se la gelosia faccia bene al rapporto.
Tornando alla ricerca: indipendentemente dal genere, spiegano gli esperti, a far scattare il grilletto della gelosia è un meccanismo psicologico, culturale e ambientale: chi è fermo fautore dell’autonomia all’interno della vita di coppia darà meno peso al tradimento fisico che a quello sentimentale, chi invece vive la propria relazione in maniera più totalizzante soffrirà di più per l’infedelta’ emotiva del proprio partner.
fpnte:pourfemme.it
domenica 28 febbraio 2010
Il lago dei cigni - Incredibile versione Acrobatica Cinese
LE TRANS, I TRANS: IDENTIKIT DI CHI CAMBIA SESSO
LE TRANS, I TRANS: IDENTIKIT DI CHI CAMBIA SESSO
Chi sono le persone trans che si sottopongono all'operazione per cambiare sesso? Studiano, lavorano, sono precarie, che età anno? «Persone come tante». Il primo screening su un numero considerevole di trans è stato fornito dal Dottor Luca Chianura del Saifip dell'ospedale San Camillo di Roma nel corso del convegno «Il non detto» organizzato dalla Cgil Nuovi diritti e dall'Associazione Libellula Roma (www.libellula2001.it). Dall'indagine è emerso che «le persone trans sono come tante di noi», essendo i dati in molti punti sovrapponibili a quelli forniti dall'Istat per una buona parte di italiani. A colpire è l'età in cui si inizia a sentire il disagio: i disturbi possono manifestarsi intorno ai tre anni e sicuramente vengono percepiti fra i tre e gli otto anni. Così tre persone trans su quattro percepiscono disagio prima ancora che finisca l'adolescenza. Per questo al San Camillo da quest'anno è in funzione un servizio dedicato ai minorenni, destinato sia ai figli delle persone trans generati prima dell'iter di adeguamento sia ai bambini e agli adolescenti con problematiche relative alla identità di genere. DISTURBI PER 475 SU 900 Lo screening sugli adulti ha preso in considerazione 475 persone con diagnosi di disturbo dell'identità di genere (su 900 utenti) che si sono rivolte al centro dal 1992 al 2008. Di loro 309 sono mtf, una sigla inglese che sta per «male to female», maschio verso femmina. Si tratta di coloro che occorre chiamare «le trans», cioè maschi che si sentono donne e che, iniziato il percorso, prendono via via un aspetto femminile. Il resto è composto da 166 ftm (female to male) cioè femmine che sentono di essere maschi e che vanno chiamati «i trans». L'età media è di 29 anni, la persona più giovane ha 18 anni (sono esclusi dall'indagine i minorenni) e la più grande 61. Nove su dieci sono celibi o nubili (91,5 per cento), mentre il 2,9 per cento è composto da persone sposate e il 2,9 da separate o divorziate. Il resto convive. L'istruzione vede il 34 per cento delle trans (mtf) raggiungere la maturità, superate dai trans (ftm) che sono il 42 per cento, laddove 9 su 100 prendono la laurea. Dove abitano? Più di uno su due vive con la famiglia di origine, a conferma del fatto che sono meno frequenti di prima i casi in cui a una manifesta transessualità corrisponda il rifiuto netto da parte della famiglia e l'allontanamento da casa. Il lavoro vede circa sei persone trans su dieci con un'occupazione. L'impegno per migliorare la situazione lavorativa è stato documentato dalla Cgil: «Alcuni problemi possono sorgere nel caso dei bagni, degli spogliatoi, degli indirizzi email aziendali, del cartellino con il nome da esibire. Casi che sono stati affrontati insieme all'azienda, facendo formazione e informazione, eliminando tutto quello che l'ignoranza attribuisce alle persone trans», hanno dichiarato Gigliola Toniollo e Salvatore Marra. C'è anche una quota di persone trans (non tutte!) che si prostituisce, il «65 per cento di loro – ha denunciato Leila Daianis, presidente di Libellula -è vittima del racket e subisce violenza e minacce». Va ribadito: la prostituzione non ha un genere di elezione, si prostituiscono maschi, femmine e trans. Al contrario di quanto si crede, molte persone trans non hanno una vita sessuale. «Transessualismo uguale promiscuità? A noi non risulta – ha concluso Chianura -, c'è un forte disagio rispetto al proprio corpo, da noi arrivano persone che anche a 30 anni non hanno avuto rapporti sessuali o sentimentali»
Delia Vaccarello
fonte: L'Unità
Dopo il Grande Fratello, il nulla...
Dopo il Grande Fratello, il nulla
di Valeriano Elfodiluce
Vi ricordate Gabriele Belli, il transessuale FtM del Grande Fratello 10? Dopo la sua partecipazione al reality, su internet è diventato un personaggio estremamente popolare. Ma la vita reale, quella offline è decisamente diversa. Proprio in questi giorni il settimanale di gossip TOP gli ha dedicato un'intervista esclusiva dalla quale emerge un ritratto abbastanza impietoso del mondo dello spettacolo nostrano e del nostro paese nel suo insieme.
Da quando ha detto che non voleva più parlare delle liti in famiglia e delle violenze subite da bambina a quanto pare non è stato più chiamato in televisione. E quando ha chiesto consigli per uscire da questo "limbo" si è sentito rispondere che il Grande Fratello non è un'agenzia di lavoro.
A quanto pare l'interesse mediatico intorno al suo "caso" si è asaurito quasi subito, in favore degli altri concorrenti ancora in gioco, e - come se tutto ciò non bastasse - sembra proprio che la popolarità ottenuta col reality Endemol si stia rivelando un'arma a doppio taglio: «La mia situazione, nonostante l'enorme popolarità, non è semplice. Nel mio caso il rovescio della medaglia è drammatico. Ho chiesto lavoro in un pub e mi hanno detto che la gente perderebbe troppo tempo nella curiosità per il personaggio pubblico a discapito delle consumazioni. Ho fatto il colloquio per fare il commerciale per una palestra e la risposta è stata no perché poi le persone sarebbero venute per me, e nel farmi domande non avrebbero ottimizzato il tempo per fare contratti".
Gay.it - Dopo il Grande Fratello, il nullaDietro questa lunga serie di giustificazioni abbastanza pretestuose si allunga l'ombra di una transfobia abbastanza strisciante, resa ancor più grave dal fatto che viene consumata in una grande e moderna città come Milano. Fortunatamente, però, non tutto il male viene per nuocere: "Dedico due ore al giorno solo a rispondere alle lettere di madri di famiglia con figli transessuali, ma anche di persone comuni che riconoscono nella mia vita una realtà di cui si conosce troppo poco o che è contaminata da troppe situazioni collaterali come la prostituzione e un certo tipo di vita malsana. Io sono entrato nel Grande Fratello con lo scopo di far capire che si può scegliere di cambiare sesso, adeguando il contenitore al contenuto con tutta la volontà di fare una vita normale".
Inoltre Gabriele precisa che "si è cercato di focalizzare tutto sul rapporto con mia madre, dando spazio a bugie e illazioni perchè evidentemente certi scandali fanno crescere gli ascolti. Quando ho cercato di spostare l'attenzione su quella che ritengo una missione di vita il sipario è calato". Gabriele aveva deciso inizialmente di prendersi una pausa dall'iter per il cambio di sesso, nel caso arrivassero proposte a seguito della sua partecipazione al GF, ma visto che intorno a lui non si è mosso assolutamente nulla ha deciso di completare il procedimento di riassegnazione chirurgica nel più breve tempo possibile, ed è per questo che nelle ultime puntate del reality non era fra gli altri ex concorrenti.
In un periodo in cui i riflettori televisivi sono puntati, per un motivo o per l'altro, sui risvolti più provocatori e chiassosi della realtà transessuale, l'approccio diametralmente opposto di Gabriele sembra non trovare seguito. Un piccolo appunto: nemmeno il mondo gay sembra aver considerato granché Gabriele Belli, nemmeno per un'ospitata lampo in qualche discoteca. Probabilmente anche questo è qualcosa su cui vale la pena riflettere.
fonte: gay.it