lunedì 12 luglio 2021

Libri: "Amuri" di Catena Fiorello Galeano

Si torna sempre nei posti dove siamo stati felici, ma a volte è difficile farlo, Isabella lo sa… 

A trentacinque anni, un matrimonio in crisi con Giulio, e troppi perché alle spalle, Isabella vuole raggiungere quel luogo lontano in cui è stata davvero serena per l’ultima volta. Con gli occhi socchiusi riesce a ritrovare la lei bambina, ospite a casa dei nonni. 

Da quel punto alto, affacciata alla finestra, il mondo sembra un sogno dolcissimo. Arriva il giorno tanto atteso, quello in cui riceve la prima bicicletta. Sono tutti in giardino, lei, mamma, papà con sua sorella Adele in braccio, e i nonni, orgogliosi in un angolo. Poche ore dopo in quel quadro armonioso si rompe un equilibrio. 

Senza un motivo apparente i suoi decidono di rientrare in città. 

Lacrime, urla, e rabbia nel cuore. Perché è accaduto? Perché tutta quella fretta? Gli adulti non rispondono e, peggio, si allontanano fra loro. La famiglia intera deflagra, fino alla separazione dei genitori. È con questo bagaglio di dolore che Isabella parte, dopo venticinque anni, alla volta di Arcudi. La scusa è prendersi una pausa per salvare il suo di matrimonio, su quell’isola dove tutto è ardore, natura selvaggia e silenzio. 

Al duecentodiciottesimo scalino trova la pensioncina di Santa, e lì ogni cosa prenderà una piega inaspettata, ristabilendo verità e sotterfugi. L’incontro con Daniel, un chitarrista filosofo con l’ambizione della scrittura, la aiuterà a capire cosa le manca davvero. Si nutriranno a vicenda dei propri dubbi, in una dinamica inesplorata che insegnerà a Isabella ad accettare alcune amare rivelazioni. 

A cominciare dai racconti di Teresa, una donna che conosce bene la sua storia, passando per le richieste di un rampante avvocato che vuole farle vendere la proprietà di famiglia, fino ad arrivare a Sveva, l’amica sincera che le mancava. E intanto, tra un’escursione in barca, una camminata verso le alture del vulcano, e un tramonto capace di togliere il fiato, Isabella e Daniel si avvicinano pericolosamente, ma il pensiero di Giulio è sempre fermo lì, nell’anima. In questo ottovolante di emozioni, Isabella compirà il viaggio più bello, quello dentro se stessa, e scoprirà che l’amuri, l’amuri vero, anche quando è perduto può fare ancora del bene.

Se vuoi leggere inizio del libro clicca >  Download Estratto

fonte:  www.giunti.it

domenica 11 luglio 2021

Teatro dell'Opera di Roma: Aperte le selezioni per Tersicorei e Tersicoree di fila per la stagione 2021/2022

Ritorna una importante opportunità per tutti i ballerini maggiorenni che desiderino provare a lavorare con la Compagnia del Teatro dell’Opera.

Sono infatti aperte le selezioni finalizzate al reclutamento di Tersicorei e Tersicoree  di fila da impegnare per eventuali assunzioni a tempo determinato per le esigenze di produzione correlate alle prove e le rappresentazioni di singoli o più spettacoli programmati nella stagione 2021/2022.

C’è tempo fino al 16 agosto per presentare la propria candidatura. In bocca al lupo!

INFO: > Bandi di selezione per Tersicorei e Tersicoree di fila 2021-22

Bando di Selezione per Tersicorei di fila 2021/2022

La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma indice una Selezione per “Tersicorei e Tersicoree di fila” per eventuali assunzioni a tempo determinato per le esigenze di produzione correlate alle prove e le rappresentazioni di singoli o più spettacoli programmati nella stagione 2021/2022.

> Bando

> Dichiarazione per l’accesso presso le strutture della Fondazione – COVID 19

> Informativa COVID 19

Variazioni per la prova d’esame finale

Variazione maschile: Albrecht, Giselle II° Atto

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Bando di Selezione per Tersicoree di fila 2021/2022

La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma indice una Selezione per “Tersicorei e Tersicoree di fila” per eventuali assunzioni a tempo determinato per le esigenze di produzione correlate alle prove e le rappresentazioni di singoli o più spettacoli programmati nella stagione 2021/2022.

> Bando

> Dichiarazione per l’accesso presso le strutture della Fondazione – COVID 19

> Informativa COVID 19

Variazioni per la prova d’esame finale

Variazione femminile: “La fata dei lillà”,  La Bella Addormentata nel Bosco, coreografia di Jean-Guillaume Bart

fonte:  www.operaroma.it

Raffaella Carrà, l’ultimo gesto prima di salutarci

Non soltanto un’icona LGBT, una regina della tv e una cantante internazionale, ma anche una donna vicina a chi aveva più bisogno, anche questo era Raffaella Carrà. La star del Tuca Tuca abitava a Roma, ma in estate passava molto tempo a Porto Santo Stefano e proprio lì ha collaborato in più occasioni con la Misericordia. Qualche settimana fa l’ultimo gesto, Raffaella ha donato la sua palestra di 160 metri quadri alla Misericordia e l’ha fatto in silenzio, senza annunci, senza fare rumore.

Roberto Cerulli e gli aiuti di Raffaella Carrà.

Il governatore della Misericordia ha parlato di tutte le volte che la Carrà ha voluto fare donazioni per aiutare chi aveva più bisogno.

“Ricordo la prima volta che la incontrai: erano passati alcuni giorni dal naufragio della Nave Concordia e lei mi cercò per fare da tramite per aiutare un familiare di un disperso: quella mattina mi consegnò un assegno per lui. E lo volle fare tramite la nostra associazione per non apparire e ci chiese di mantenere il riserbo. Rimasi ammirato da questo gesto. E quando mi prodigai per consegnare questo assegno la mettemmo in contatto con questo ragazzo e, al telefono, cercò di incoraggiarlo nonostante la perdita del familiare”.

La solidarietà per il terremoto dell’Aquila.

“E ancora per il terremoto all’Aquila. Cercò di nuovo la Confraternita per far arrivare materiale scolastico per i ragazzi. Ricordo che ‘svuotò’ una cartolibreria di Porto S. Stefano e ci portò zaini, quaderni, penne, colori…. Organizzammo subito una spedizione con un nostro furgone e affidammo tutto il materiale alla Misericordia del posto per poterla distribuire ai ragazzi per la ripresa dell’anno scolastico. Anche lì ho potuto ‘toccare’ con mano la sua sensibilità verso situazioni di sofferenza e di emergenza”. 

La donazione per l’ospedale di Grosseto.

“E ancora in tempo di pandemia. Lo scorso anno la nostra associazione promosse una raccolta per poter donare un respiratore alla rianimazione dell’Ospedale di Grosseto. Era il momento in cui in Lombardia queste apparecchiature non si trovavano più e si parlava di ‘scelta’ dei medici di attaccarli ad un paziente piuttosto che ad un altro. Apparecchiature salva-vita il cui costo superava i 18.000 euro. Una cifra impegnativa…ma noi tentammo. A pochi giorni dalla pubblicazione sui giornali di questa iniziativa ricevetti una telefonata con il prefisso di Roma. Era lei. “Roberto ho saputo della vostra raccolta. State tranquilli. Ho dato mandato alla banca di effettuare un bonifico per l’intera cifra. Affrettatevi a comprarlo”. Anche lì rimasi senza parole. E grazie al suo gesto la raccolta decollò a tal punto che riuscimmo addirittura ad acquistarne due e donarli all’Ospedale di Grosseto. Anche per questo gesto non voleva ‘far rumore’: insistetti per fare un comunicato stampa perché riuscii a convincerla che altri avrebbero potuto imitare il suo gesto. Acconsentì”.

Raffaella Carrà durante l'incontro in occasione della donazione della palestra, mentre riceve in regalo una foto panoramica di Porto Santo Stefano
Raffaella Carrà, donazione dell’immobile a Porto Santo Stefano.

“E poi arriviamo a poche settimane fa, a Roma, dal suo notaio. Mi chiamò qualche giorno prima “Roberto, sono Raffaella ho pensato una cosa: vorrei donarvi un mio immobile che ho a Porto S. Stefano. Potrete farci le vostre attività…”. E io ancora senza parole. Tentai di ringraziarla…ma niente: non me lo permetteva. Ci avrebbe regalato un suo fondo di oltre 160 metri quadrati a Porto S. Stefano in Via Panoramica. Con Renato andammo a vederlo: un regalo grandissimo per il suo valore immobiliare. E così la incontrammo a Roma dal notaio. E anche lì la sua presenza si caratterizzo dall’accoglienza, dalla disponibilità e dalla dolcezza. Intrattenne con noi tanti discorsi e come accennavamo a qualche tipo di ringraziamento sviava sempre il discorso.

In quell’incontro ebbi però uno strano presentimento; nonostante la sua dinamicità di sempre rimase con gli occhiali scuri e la mascherina ben messa: sembrava che volesse nascondere qualcosa…e forse, alla luce di questa tragedia, penso volesse tenere per se il suo brutto segreto e non mostrarlo a nessuno. Le donammo un quadro con uno scorcio bellissimo di Porto S. Stefano, uno scatto del nostro volontario Marco Solari che dall’alto del suo drone metteva insieme la nostra sede, il bellissimo lungomare e la piazza.

E sulla destra una dedica a lei: “A Raffaella Carrà, quale piccolo segno di riconoscenza e gratitudine da parte di ogni volontario che, grazie al suo gesto, trova lo stimolo per un rinnovato impegno di servizio a favore dei sofferenti e bisognosi”. Ci salutammo semplicemente, con una foto ricordo che quasi non voleva fare. E alla mia domanda: “Signora posso fare un piccolo comunicato per rendere pubblica questa donazione?”. “No Roberto, non è il momento….” E con il suo atteggiamento evasivo mi fece capire che avremmo dovuto aspettare un po’ a dirlo. Ed oggi riteniamo che quel momento si arrivato.

L’ultimo ‘contatto’ l’ho avuto il 18 giugno scorso per il suo compleanno. Le mandai un messaggino di auguri da parte di tutti i volontari per il tramite di un suo collaboratore e non mancò il ringraziamento ‘La signora Carra’ vi ringrazia tanto’. Ma in quel momento, sappiamo oggi, il suo male stava velocizzando la sua aggressione, per portaci via la nostra bella, brava e amata Raffaella Carrà”

fonte: di  Fabiano Minacci  www.biccy.it

Tecnologia: Social network, ecco la «checklist» per proteggere gli account

Dall'attivazione dell'autenticazione a due fattori all'utilizzo di una password complessa: ecco 10 consigli utili per mettere in sicurezza i profili social

Dall’home banking ai social network, le password ci permettono di svolgere numerose operazioni online ma molto spesso potrebbero non bastare – da sole – a proteggerci in modo efficace dalle insidie della rete. Infatti, da un recente sondaggio condotto da Kaspersky su oltre 15 mila utenti adulti e intitolato Consumer appetite versus action: The state of data privacy amid growing digital dependency, è emerso che il 31% degli utenti di tutto il mondo ha subito un’infezione da malware sul proprio dispositivo e, di conseguenza, più della metà – il 53% – ha successivamente sostenuto dei costi.

 Inoltre, il 28% del campione avrebbe subito tentativi di hacking dei propri account online e, in 4 casi su 10, si trattava degli account di social media.

Infatti, non raramente riceviamo messaggi di posta elettronica o tramite WhatsApp che annunciano la consegna di premi molto costosi o ci invitano a cliccare su link sconosciuti. Tuttavia, è bene diffidare da queste proposte poiché si tratta spesso di tentativi fraudolenti che successivamente si concludono con la richiesta dei nostri dati sensibili, credenziali o numeri di conto corrente per farci poi ritrovare spiacevoli sorprese.

A riguardo, sono le pagine di supporto dei social network più utilizzati, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp, a fornirci alcuni suggerimenti per mettere in sicurezza i nostri account e tenerli alla larga da attività poco sicure.

Ad esempio, tra le operazioni consigliate nonché preliminari da effettuare non appena creiamo un account è menzionata l’attivazione dell’autenticazione a due fattori: una funzionalità che in fase di login, oltre alla password, ci chiederà di digitare un codice speciale solitamente generato automaticamente da un’app di autenticazione – come Google Authenticator – o recapitata sul nostro numero di cellulare tramite SMS. Un’altra buona abitudine, inoltre, è quella di controllare la rete dei nostri contatti periodicamente, che siano amici su Facebook o seguaci su Instagram, e disconnetterci da coloro che non conosciamo abbastanza: in questo modo, allontaneremo da occhi indiscreti i nostri post, fotografie, informazioni sui luoghi che visitiamo e altri dati importanti.

Tra le altre cose, ovviamente, ricordiamoci di non condividere mai le nostre credenziali! Ad esempio, esistono numerose applicazioni e servizi che per aumentare il numero delle interazioni sul nostro profilo o fornirci delle statistiche – ad esempio gli utenti che hanno fatto Unfollow – richiedono le credenziali di accesso al nostro profilo: fornendoli, consentiremo loro di accedere ai nostri messaggi privati e addirittura pubblicare contenuti – magari spam – direttamente dal nostro profilo.

Ma gli accorgimenti da prendere in considerazione per mettere in sicurezza i profili social non sono solo questi: date uno sguardo alla gallery per conoscere la checklist con i 10 consigli utili per proteggere gli account correttamente! CLICCA >> QUI

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fonte: di Jader Liberatore      www.vanityfair.it