lunedì 11 novembre 2024

Libri: "Guida pettegola al Settecento inglese" di Francesca Sgorbati Bosi

Episodi, aneddoti, scandali ed esistenze più o meno note, racconti vivaci che riservano più di qualche sorpresa, utili a sfatare gli stereotipi sugli inglesi e sull’Inghilterra del diciottesimo secolo. 

Una Guida in grado di restituire lo spirito del tempo, di fornire un affresco ampio e particolareggiato di un’epoca, di un popolo, di una società. 

Le microstorie, le vicende marginali, i pettegolezzi e le vite minuscole possiedono una forza evocativa indiscutibile. Sono in grado di restituire lo spirito del tempo, di fornire un affresco ampio e particolareggiato di un’epoca, di un popolo, di una società. 

È quello che dimostra questa Guida pettegola al Settecento inglese raccogliendo episodi, aneddoti, scandali ed esistenze più o meno note, tutte provenienti dalla Londra e dall’Inghilterra del diciottesimo secolo. 

Dagli scandali reali degli Hannover alle prostitute più note del paese, dai matrimoni clandestini in stile Las Vegas a uno dei primi crack finanziari, dalle mogli indesiderate messe all’asta ai linguaggi segreti inventati dalle dame per proteggersi da orecchie indiscrete, dalla pazzia di Giorgio III alla gogna per le giocatrici d’azzardo incallite. 

E ancora: cosa bevevano i ricchi per distinguersi dal resto della popolazione, e in che modo l’arrivo del gin cambiò la società inglese? Quali erano i dettami della moda dell’epoca e che significato politico possedevano gli abiti? Quale rapporto avevano i britannici con gli animali? Quanto erano diffuse superstizione e ignoranza nella patria della razionalità, durante il secolo dei Lumi?

Quelli qui raccolti da Sgorbati Bosi sono racconti vivaci che riservano più di qualche sorpresa, utili a sfatare gli stereotipi sugli inglesi e sull’Inghilterra di cui siamo imbevuti.

L’immagine patinata e edulcorata che film e serie televisive danno della Gran Bretagna del Settecento ne esce rielaborata, arricchita e resa più viva grazie a un attento lavoro di archeologia indiziaria nelle profondità della memorialistica dell’epoca, dei quotidiani e delle fonti più disparate. In questo modo, immergendosi nelle storie minuscole, nei pettegolezzi più scabrosi e in decine di aneddoti curiosi, la Guida pettegola al Settecento inglese fornisce le coordinate per comprendere non solo l’Inghilterra, ma anche l’Europa del diciottesimo secolo.

fonte:  www.sellerio.it

Libri: "Caro Jannik ti scrivo" di Fabrizio Delprete

"Caro Jannik ti scrivo" nasce da un anno intenso fatto di riflessioni, emozioni e tante parole condivise sui social con chi ama il tennis e Jannik Sinner. 

Una raccolta dei post più belli e significativi che Fabrizio Delprete ha scritto partita dopo partita, torneo dopo torneo, giorno dopo giorno. È un percorso che va oltre il campo da tennis e tocca la vita: vittorie, sconfitte e momenti di quotidianità (io, «moje», il lavoro e gli amici) e in cui, tra il romanesco più verace e l’italiano più aulico, ritrovare un pezzo di noi stessi e delle emozioni che abbiamo provato. 

«Caro Jannik ti scrivo è un omaggio a tutte e tutti coloro che mi hanno seguito con amore e passione, che mi hanno spronato e stimolato e che mi hanno fatto crescere passo dopo passo. Tutto questo è per loro, che vivono con passione non solo lo sport ma anche la quotidianità, fatta di piccole e grandi battaglie. 

E tutto questo è per Jannik Sinner, il talento cristallino e assoluto che ci ha fatto re-innamorare del tennis e ha rotto quel “tetto di cristallo” cui l’Italia è stata sottomessa per oltre un secolo di Storia.» Jannik è il filo conduttore dei racconti, ma il libro è soprattutto una riflessione su ciò che lo sport ci insegna: la determinazione, il sacrificio e il saper sorridere anche nei momenti più duri. Perché, in fondo, il tennis è come la vita: si vince, si perde, ma non si smette mai di lottare.

fonte: www.amazon.it

Regina Elisabetta, la frecciatina detta due giorni prima di morire

Nel luglio del 2022 Boris Johnson si è dimesso da premier e pare che la cosa sia stata presa con entusiasmo dalla Regina Elisabetta. A quanto pare la sovrana non nutriva grande simpatia per il politico e scrittore inglese. Il giornalista del Sunday Times, Tim Shipman, nel suo nuovo libro Out ha rivelato che la Regina Elisabetta due giorni prima di morire avrebbe lanciato una bella stoccata all’ex premier conservatore britannico: “Almeno non mi seppellirà quell’idiota“.

L’indiscrezione ha fatto il giro dei media di mezzo mondo, ma ovviamente a Buckingham Palace tutto tace. Nonostante le richieste di un commento il Palazzo non ha confermato o smentito quanto scritto nel libro di Tim Shipman.

Intanto proprio Boris Johnson nella sua autobiografia fresca di pubblicazione, Unleashed, ha fatto delle rivelazioni al di fuori di ogni rispetto del protocollo reale: “Diverse persone sapevano che la sovrana non stava affatto bene. Io stesso sapevo da un anno o più che aveva una forma di cancro alle ossa e che i suoi dottori erano inorriditi all’idea che in ogni momento potesse entrare in una fase di rapido declino. La notizia è stata data solo in seguito, ma noi sapevamo che da un momento all’altro sarebbe arrivato il peggio e poi così è stato“.

Regina Elisabetta, il discorso di Re Carlo dopo la morte della madre

“Lei è stata un modello per tutti i principi viventi. Non possiamo fare a meno di sentire il peso della storia che ci circonda e che ci ricorda le nostre tradizioni parlamentari. Quando era molto giovane, la defunta Maestà si è impegnata a servire il suo Paese e il suo popolo e a mantenere i preziosi principi del governo costituzionale che stanno al cuore della nostra nazione. Ha mantenuto questa promessa con devozione insuperabile dando un esempio di dovere disinteressato che con l’aiuto di Dio e i vostri consigli intendo seguire fedelmente. La sua immagine, la sua eredità si vedono ovunque intorno a noi, dalla fontana del Giubileo d’argento alla meridiana nell’Old Palace Yard che ha segnato il suo Giubileo d’oro. La Grande Campana del Big Ben, uno dei simboli più potenti della nostra nazione, il suo suono, segnerà l’ultima entrata della Regina da Buckingham Palace al Parlamento alla fine di questa settimana”.

fonte: articolo di Anthony Festa •  www.biccy.it

Libri: "Avevamo capelli lunghi" di Francesca Cheyenne Roveda

«Gli anni vissuti respirando l’aria di un’aula le avevano forgiate e allenate a essere quello che sarebbero diventate. Nella compartecipazione di gioie e sofferenze si era creato un legame indissolubile, della cui forza non erano consapevoli, mentre lo vivevano.»

Irene ha raggiunto quell’età in cui si percepisce vecchia senza essere diventata adulta. Nel bilancio della sua vita sente di aver combinato poco o nulla: confinata in uno sperduto borgo della campagna veneta, vive ossessionata dall’ordine e dalla pulizia. Un’inaspettata rimpatriata di classe, però, diventa l’occasione per ritrovarsi con le amiche perse di vista dai tempi del liceo: Beatrice, con una famiglia all’apparenza perfetta, e Rebecca, ex promessa del mondo dello spettacolo e ora alle prese con una brutta malattia. Il destino che le ha fatte incontrare di nuovo, a distanza di decenni, sembra avere in serbo per loro un finale che, forse, può ridare speranza a chi guarda ormai la vita con amara disillusione.

Francesca Roveda (Verona, 1971), detta Cheyenne dai tempi in cui lavorava a Match Music come vee jay, si è laureata in Storia del teatro e dello spettacolo presso la Facoltà di Lettere di Padova. È stata una conduttrice televisiva ed è attualmente speaker radiofonica di RTL 102.5. Ha pubblicato Generazione MM. Storia di una gioiosa anarchia televisiva (2014), scritto con Michele Michelazzo, e ha collaborato, con Massimo Fini e Eduardo Fiorillo, alla stesura di Massimo Fini è Cyrano (2005).

fonte:  www.amazon.it