sabato 30 maggio 2020

«Maleficent - Signora del Male»: su Disney+, il sequel (già culto) con Angelina Jolie

La pellicola, seguita nel 2019 all'enorme successo del primo capitolo, debutterà online il 29 maggio, restituendo a Malefica tutta la sua complessità. Al centro della trama, la guerra tra Angelina Jolie, Elle Fanning e Michelle Pfeiffer.

Quando, nel 2014, Maleficent è arrivato in sala, il pubblico ha scoperto un altro volto della famigerata antagonista Disney, una profondità che sembrava esserle preclusa. Malefica, infatti, con le corna nere e le labbra scarlatte, non era il personaggio malvagio che La Bella Addormentata Nel Bosco aveva dipinto. Non solo almeno. Malefica era complessa e sfaccettata. E la pellicola, con Angelina Jolie nei panni dell’antagonista di Aurora, ce lo ha ricordato tanto bene che un sequel ne è derivato.
Maleficent – Signora del Male ha voluto approfondire la complessità della protagonista, il suo essere donna e madre prima che creatura malvagia. E il racconto di cosa sia davvero Malefica è oggi pronto a sbarcare online.

MALEFICENT: SIGNORA DEL MALE | Trailer Ufficiale QUI

 

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La pellicola che vede il ritorno dell’eterea Elle Fanning nei panni di Aurora, debutterà su Disney+ venerdì 29 maggio, permettendoci di (ri)scoprire il legame al femminile delle protagoniste che abbiamo imparato ad amare. Al centro di Maleficent – Signora del Male, c’è il matrimonio di Aurora e del Principe Filippo, interpretato da Harris Dickinson ed il conseguente incontro tra due madri, Malefica e la regina Ingrid, Michelle Pfeiffer, madre di Filippo. Malefica, di sapere la sua pupilla, alla quale ha donato il titolo di Regina della Brughiera, sposa di un essere umano, non ne vuole sapere. Perché il suo Regno, quello delle creature magiche, e il Regno degli umani giudicanti e cattivi, non sono pronti a vivere in armonia. E poco importa che sul finale del primo Maleficent siano stati uniti. L’unione è un’illusione e sarà una guerra a dimostrarlo.
Divise in fazioni opposte, Aurora e Malefica dovranno passare al vaglio il proprio rapporto e capire se le differenze di cui la natura le ha dotate siano inconciliabili o possano, con amore e lealtà, sopravvivere al tempo e alle sue brutture.
fonte: www.vanityfair.it di Redazione Show

È nata B9, la pagina FaceBook dei lavoratori dello spettacolo

È stata creata una pagina Facebook intitolata B9, dietro la quale ci sono alcuni lavoratori dello spettacolo che, a titolo gratuito e per impegno civile, stanno facendo un enorme lavoro di informazione e sensibilizzazione sul mondo dello spettacolo dal vivo.

La denominazione di questa pagina nasce proprio da quanto detta l’Articolo 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [cfr. artt. 33, 34]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

Fra le iniziative del gruppo c’è anche una serie di interessantissime dirette – BeLIVE – volte ad approfondire, senza faziosità, un modello di civilizzazione culturale; con argomenti e ospiti di grande spessore, è fra le poche dirette streaming in cui si può interagire con domande e osservazioni trovandosi a poter dialogare direttamente, ad esempio, anche con politici.

Chi opera all’interno di B9 lo fa con l’intento di contribuire a creare una coscienza collettiva forte come categoria per tutelare la professione che li riguarda in maniera attiva e consapevole.
B9 vuole rafforzare la comunità artistica italiana, collaborando tutti insieme e mantenendo un dialogo aperto con le Istituzioni impegnate per il miglioramento del sistema culturale nazionale.

“Siamo artisti, siamo lavoratori, siamo l’Art. 9” dice il loro slogan facendo presente che:
La Cultura in tutte le sue espressioni, è l’identità profonda di un popolo, di una nazione. Chi fa cultura ha una grande responsabilità nei confronti della società e, a sua volta, la società ha la responsabilità di tutelare questo patrimonio per potersene nutrire. Gli artisti sono la parte viva di una società civile, sono ciò che rende dinamico un paese, sono l’impulso alla crescita culturale, sociale ed economica di una nazione.In quanto artisti siamo i primi a doverne essere consapevoli e ad avere rispetto di noi stessi, così che possa essere riconosciuto il giusto valore al nostro ruolo sociale.
  
il link della pagina  B9: www.facebook.com/siamolarticolonove/

Ogni sabato pomeriggio alle ore 18 vi è una diretta on line, domani,  sabato 30 maggio, ospiti alla diretta diretta sono:
  • Roberto Rampi, Senatore della Repubblica Italiana;
  • Gianluca Falaschi, Costumista e docente di Progettazione del Costume per il Teatro all’accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico;
  • Fabio Mangolini, Attore e regista. Esperto di sistemi culturali internazionali;
  • Michele Villanova, ex primo ballerino del Teatro alla Scala, Maître e Professeur ospite del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, del Ballet du Capitole di Tolosa; Maître e Professeur del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e collaboratore Artistico e Maestro del tour “Bolle & Friends”. Attualmente Direttore artistico e insegnante per il progetto G.A.C.- Giovani Al Centro.
  • fonte:  Francesca Camponero   www.informadanza.com

venerdì 29 maggio 2020

Teatro: Fondazione Arena di Verona, lavoratori spettacolo sul piede di guerra

Lavoratori della Fondazione Arena sul piede di guerra manifestano davanti alla sede di via Roma. Un presidio per chiedere la ripresa delle attività.

«Nelle scorse settimane il Comitato Tecnico Scientifico ha indicato al Governo la  possibilità di riprendere gli spettacoli dal vivo (con le opportune precauzioni) e il successivo DPCM ha ufficializzato la ripresa a partire dal 15 giugno», spiegano i lavoratori.

«Tutto il mondo dello spettacolo (comprese le Fondazioni Liriche Sinfoniche) ha subito iniziato a confrontarsi con le organizzazioni sindacali per definire i protocolli sanitari e riprendere subito le attività. Fondazione Arena di Verona, invece, ha deciso di intraprendere un’altra strada: vuole congelare qualunque attività e intende collocare in “FIS” (cassa integrazione), per ulteriori 9 settimane tutti i lavoratori. È utile ricordare che questi ultimi sono già stati collocati ininterrottamente in FIS dal 25 marzo, percependo mediamente 900 euro al mese (somma più che dimezzata rispetto ai normali salari)».

Per i lavoratori «i vertici aziendali sembrano, da un lato dimenticare che i finanziamenti pubblici servono per sovvenzionare ed organizzare momenti culturali da offrire alla cittadinanza, dall’altro sorvolano sulla responsabilità di gestire efficacemente le problematiche di impatto sociale ed etico».
fonte: www.larena.it

Instagram a supporto della moda. Presentata la guida per sfilate virtuali

Nello scenario attuale e senza precedenti, il mondo della moda deve adattarsi per poter allestire una passerella digitale all’altezza delle aspettative.  ph. Instagram @cameramoda



Per accompagnare le aziende del settore in questo percorso inesplorato, Instagram ha realizzato una dettagliata guida che è stata presentata ieri nel corso del webinar ‘Ideas for digital fashion week’, organizzato dalla piattaforma del gruppo Facebook con la partecipazione di Eva Chen, responsabile fashion partnerships Instagram, e in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi).

“A febbraio, in risposta all’assenza dei nostri partner cinesi da Milano a causa della pandemia, abbiamo organizzato ‘China, we are with you’, che ha rappresentato la prima fashion week digitale nel mondo. Il successo è stato straordinario e a partire da questa iniziativa abbiamo pensato a come digitalizzare totalmente la settimana della moda, che è diventata la nostra prossima sfida”, ha spiegato il presidente di Cnmi Carlo Capasa, introducendo l’incontro in rete. “La decisione di lanciare a luglio la prima ‘Milano digital fashion week’ è una risposta concreta alla necessità dei brand di promuoversi e di fare business. Siamo entusiasti perché sarà qualcosa di completamente nuovo che non si è mai verificato prima”.

La guida si articola in due sezioni dedicate rispettivamente agli show e all’esperienza di shopping. Si parte dai countdown stickers, per aumentare l’engagement e suscitare attesa, fino alla condivisione dell’esperienza in tempo reale su IGTV, che aiuta a ricreare un senso di prossimità. Da non trascurare l’appetibilità del backstage, consentendo ai follower di sbirciare dietro le quinte, vedere le interviste agli hair stylist e make up artist e fare domande sulla collezione tramite la funzione Q&A. Per quanto riguarda lo shopping, i suggerimenti riguardano l’aggiornamento del catalogo prodotti prima dello show, la creazione di post con prodotti acquistabili prima e dopo la settimana della moda, l’inserimento di tag di acquisto nelle stories e la promozione dell’evento con drop esclusivi e offerte a tempo limitato.

Inoltre, la società ha annunciato l’introduzione di nuove funzionalità, tra cui pubblicità su IGTV, badge digitali che i follower possono acquistare tramite Instagram Live, Live Shopping che consente ai creatori e ai marchi di taggare i prodotti durante i propri video e un’espansione di Brand Collabs Manager, che aiuta i creatori a trovare potenziali brand partner.

A partire dalla prossima settimana, le inserzioni pubblicitarie faranno il loro debutto su IGTV e per la prima volta in assoluto la piattaforma dividerà i ricavi con i suoi content creator, a cui sarà destinato il 55% di quanto investito dall’inserzionista. Se durante la prima fase sperimentale saranno soltanto 200 e tutti di lingua inglese i creator a poter monetizzare i loro contenuti, secondo quanto riportato da The Verge, è lecito immaginare che la nuova possibilità verrà successivamente estesa.
fonte:  www.pambianconews.com

Lgbt: “Arcilesbica fuori dall’Arci”, la raccolta di firme per l’espulsione dalla federazione

Sempre più fuori dal movimento Lgbt+ italiano per le sue posizioni discutibili sulle persone transgender e sulle famiglie arcobaleno, Arcilesbica rischia adesso l’espulsione dall’ampio circuito dell’Arci.

Un gruppo di attivisti e attiviste all’interno del movimento arcobaleno – tra le prime firme vediamo Daniela Tomasino (Arcigay Palermo), Christian Leonardo Cristalli (Gruppo Trans), Alberto Nicolini (Arcigay Reggio Emilia) e Mattia Galdiolo (Arcigay Tralaltro Padova) –  e in prima linea nell’associazionismo democratico ha sentito infatti l’esigenza di lanciare una petizione ai garanti della Federazione.

FIRMA >  QUI  LA PETIZIONE 

 

In netto contrasto con lo Statuto dell’Arci

«Da alcuni anni Arcilesbica usa i propri canali di comunicazione per esprimere posizioni transfobiche e trans-escludenti» si legge nella presentazione della petizione on line (il testo originale si può trovare qui). Certe posizioni sono «sempre più in aperto contrasto con i valori e con lo Statuto della Federazione ARCI di cui fa parte e che, invece, promuove il riconoscimento della libera espressione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, senza alcuna discriminazione e distinzione». Una presa di posizione che arriva pesante come un macigno, su un’associazione che nel corso degli ultimi anni ha perso molti circoli affiliati e che ha consumato una lacerante scissione al suo interno.

 

Nessuna censura, l’espulsione è una questione di coerenza

«Crediamo che sia il momento di porre fine a quest’ambiguità, chiedendo alla Federazione di valutare l’espulsione di Arcilesbica» è la richiesta delle realtà firmatarie, a cui si aggiungono moltissime sigle e voci importanti del movimento Lgbt+ italiano. Ovviamente, non c’è nessun tentativo di censura da parte di chi ha sottoscritto la petizione. «Se i garanti della Federazione Arci accoglieranno questa richiesta» leggiamo ancora «Arcilesbica potrà continuare liberamente e legittimamente a promuovere quelli che ritiene dei valori propri, ma non potrà più farlo a nome della più grande federazione associativa italiana, o utilizando il nome “ARCI”». Una questione di coerenza con lo statuto includente e antidiscriminatorio della Federazione, insomma.

Le posizioni trans-escludenti di Arcilesbica

Sul banco degli imputati, le posizioni trans-escludenti dell’associazione: «La pagina facebook di Arcilesbica Nazionale ha difatti più volte ribadito con post, commenti e grafiche l’idea che le persone trans*, in particolare le donne trans*, non sarebbero da considerarsi per la loro identità di genere, ma per il sesso biologico». Tra le affermazioni contestate: «“Lesbica è una donna che desidera una donna (e non un uomo che si sente donna)” (25 maggio 2020)». Per i firmatari e le firmatarie, ancora «tali affermazioni sono lesive della dignità delle persone trans*, la cui autodeterminazione viene in questo modo negata, provocando grave sofferenza in una comunità già vittima di numerose discriminazioni in Italia».
fonte: Di   www.gaypost.it

Cannes, Venezia, Giffoni: come si svolgeranno i festival del cinema?

A causa della pandemia globale i festival del cinema sono stati inevitabilmente costretti a rimandare le celebrazioni o modificarle. Ecco cosa succederà.

I festival del cinema sono tra le attività che hanno subito le conseguenze della pandemia di coronavirus. Rispettare le misure di sicurezza in contesti così grandi e internazionali risulta infatti impossibile. Ogni festival ha dunque deciso come comportarsi: se rimandare la cerimonia, svolgerla in modo ridotto o addirittura a distanza.

Il Festival di Cannes 2020 non si terrà. Tuttavia il 3 giugno Thierry Fremaux comunicherà ugualmente la Selezione Ufficiale. I film selezionati otterranno dunque il bollino dorato di Cannes: è un modo per sostenere tali pellicole negli altri festival e nelle sale. Ma è anche un modo per ostacolare la concorrenza, a partire dal Festival di Venezia.

Il Festival del cinema di Venezia 2020, infatti, si svolgerà, seppure in versione ridotta in modo da rispettare le misure di sicurezza. Venezia ha tuttavia già rifiutato la proposta di presentare alcuni dei film targati ufficialmente Cannes. Sappiamo già che tra i film selezionati da Fremaux ci saranno The French Dispatch di Wes Anderson, Memoria di Apichatpong Weerasethakul, Ete 85 di Francois Ozon, Another Round di Thomas Vinterberg, Comes morning di Naomi Kawase, e, forse, anche On the Rocks di Sofia Coppola.

Sappiamo inoltre che Netflix non presenterà nessun film ai festival del cinema dell’autunno 2020, sebbene usciranno lo stesso entro il 2020 sulla piattaforma streaming. Tra questi  Mank di David FincherI’m Thinking of Ending Things di Charlie Kaufman; Hillbilly Elegy di Ron Howard; White Tiger di Ramin Bahrani; Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe.

A svolgersi sarà anche il Giffoni Film Festival, appuntamento dedicato soprattutto ai ragazzi. Sarà il primo festival a svolgersi sul posto e non in digitale, sebbene con alcune accortezze. Sarà infatti suddiviso in quattro momenti diversi, in base al target di età: la prima si svolgerà dal 18 al 22 agosto, la seconda dal 25 al 29 agosto, la terza tra settembre e novembre e la quarta dal 26 al 30 dicembre. Anche il numero dei giurati sarà ridotto ed ogni evento si svolgerà evitando assembramenti e nel massimo rispetto delle misure di sicurezza.
Questo e molto altro su CiakClub.it
fonte: by  Gaia Franco    www.ciakclub.it

Petizione > Arcilesbica non rispetta lo statuto ARCI: chiediamo alla Federazione Arci di intervenire

Da alcuni anni Arcilesbica usa i propri canali di comunicazione per esprimere posizioni transfobiche e trans-escludenti, sempre più in aperto contrasto con i valori e con lo Statuto della Federazione ARCI di cui fa parte e che, invece, promuove il riconoscimento della libera espressione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, senza alcuna discriminazione e distinzione.

Crediamo che sia il momento di porre fine a quest'ambiguità, chiedendo alla Federazione di valutare l'espulsione di Arcilesbica.
 
Se i garanti della Federazione Arci accoglieranno questa richiesta, che vi chiediamo di sottoscrivere, Arcilesbica potrà continuare liberamente e legittimamente a promuovere quelli che ritiene dei valori propri, ma non potrà più farlo a nome della più grande federazione associativa italiana, o utilizando il nome "ARCI".
N.B.: le associazioni, i collettivi, i circoli ARCI, i gruppi che volessero aderire possono inviare un'email a: arcobalenoasso(at)G M A I L . C O M

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- ALLA SPETTABILE PRESIDENZA DI ARCI NAZIONALE FRANCESCA CHIAVACCI
- AL COLLEGIO DEI GARANTI DELLA FEDERAZIONE ARCI
- ALLE ASSOCIAZIONI FEDERATE ARCI PESCA ARCI CACCIA ARCIGAY ARCI NATURA ARCI RAGAZZI ARCI SERVIZIO CIVILE LEGAMBIENTE MOVIMENTO CONSUMATORI PROCIV – ARCI SLOW FOOD UISP ZSKD – UCCS
Oggetto: Richiesta di espulsione dalla Federazione ARCI dell’associazione ArciLesbica Associazione Nazionale ai sensi degli artt. 14 e 16 dello Statuto della Federazione ARCI
Da alcuni anni la dirigenza di ArciLesbica Associazione Nazionale ha iniziato a promuovere discorsi discriminatori contro le persone trans* sui social ufficiali. La pagina facebook di Arcilesbica Nazionale ha difatti più volte ribadito con post, commenti e grafiche l’idea che le persone trans*, in particolare le donne trans*, non sarebbero da considerarsi per la loro identità di genere, ma per il sesso biologico, con affermazioni come “lesbica è una donna che desidera una donna (e non un uomo che si sente donna)” (25 maggio 2020). Tali affermazioni sono lesive della dignità delle persone trans*, la cui autodeterminazione viene in questo modo negata, provocando grave sofferenza in una comunità già vittima di numerose discriminazioni in Italia.

 CLICCA QUI PER ARTICOLO COMPLETO E FIRMARE LA PETIZIONE  QUI
fonte:  www.petizioni.com

giovedì 28 maggio 2020

Cinema > Borderlands: Cate Blanchett sarà Lilith nel nuovo film di Eli Roth

Dopo tanto vociferare, oggi è arrivata l’ufficialità: Cate Blanchett sarà Lilith nel film di Eli Roth, adattamento dei videogiochi Borderlands

Nel 2018, Cate Blanchett è stata protagonista, al fianco di Joe Black, de Il mistero della casa del tempo. Il film, di genere fantasy, vedeva alla regia Eli Roth (Cabin Fever, Hostel) che tornerà presto a collaborare con l’attrice due volte premio Oscar. Roth sta infatti lavorando alla realizzazione di Borderlands, adattamento degli omonimi videogiochi. Già nelle scorse settimane si vociferava che Cate Blanchett stesse in trattativa per guidare il cast del film e nelle ultime ore è arrivata la conferma attraverso un comunicato ufficiale.

Don’t Look Up: Cate Blanchett con Jennifer Lawrence nel film Netflix

Nel film Lionsgate, l’attrice diventerà una sirena nonché ladra leggendaria dotata di abilità magiche. Lo stesso Eli Roth ha voluto esprimere il proprio entusiasmo per il coinvolgimento di Cate Blanchett nel progetto:
Sono così fortunato ad avere l’incredibile Cate Blanchett come protagonista di Borderlands. Abbiamo avuto la più incredibile collaborazione insieme ne Il mistero della casa del tempo, e credo che non ci sia nulla che non possa fare. Dal dramma alla commedia e ora all’azione, Cate fa cantare ogni scena. Lavorare con lei è davvero il sogno di un regista che diventa realtà, e mi sento così fortunato che riesco a farlo di nuovo su una scala ancora più grande. So che insieme creeremo un altro personaggio iconico nella sua carriera già leggendaria.
Borderlands sarà prodotto da Avi Arad e Ari Arad, che producono attraverso il loro banner di Arad Productions e Erik Feig, attraverso PICTURESTART, che hanno guidato il progetto e supervisionato lo sviluppo, inclusa l’ultima bozza della sceneggiatura firmata dal due volte vincitore dell’Emmy Craig Mazin.

Milano, a rischio la riapertura della Scala: il teatro perderà 50 mila euro al giorno



La stima è stata fatta in base alle nuove regole che prevedono la presenza massima di 200 persone

La Scala perderà 50 mila euro al giorno se rispetterà le linee guida inserire nel decreto legge approvato dal governo lo scorso 17 maggio. La stima è sulla scrivania del sovrintendente Dominique Meyer, che giovedì la porterà al Consiglio di amministrazione del teatro convocato per l'approvazione del bilancio. Una somma che si aggiungerebbe ai 20 milioni di euro già persi dalla Scala per colpa del lockdown imposto dall'emergenza per il Covid 19 dallo scorso 25 febbraio mettendo seriamente a rischio il futuro del teatro lirico più famoso del mondo. 
 
"Sarà difficile trovare un equilibrio tra i costi e i ricavi", ha spiegato nei giorni scorsi Meyer, che ha aggiunto guardando al futuro: "Credo che l'anno venturo sarà molto più difficile perché gli ammortizzatori sociali non ci saranno più, avremo pieni costi, ma meno ricavi".

In teatro c'è molta preoccupazione. Il rischio è che la Scala possa decidere di non riaprire, se le regole non cambieranno. Visto che la presenza del pubblico è indispensabile per far reggere i conti nei prossimi mesi. Le linee guida sugli spettacoli al chiuso che il governo ha adottato in vista di una possibile riapertura a partire dal 15 giugno infatti prevedono per un teatro come il Piermarini un numero massimo di 200 persone presenti. Tra spettatori e interpreti. 
 
Oltre alla distanza tra i posti in sala di almeno un metro non solo lateralmente, ma anche in avanti. Limiti che di fatto costringerebbero la Scala a cancellare, per esempio, le recite già annunciate a settembre dei tre titoli che dovrebbero chiudere la stagione in corso, che è stata interrotta dopo il debutto de "Il Turco in Italia" di Gioacchino Rossini e durante le prime prove di "Salomè" di Richard Strauss, mai andata in scena. Basti pensare che i due allestimenti storici di "Aida" e " Bohème" firmati da Franco Zeffirelli esaurirebbero il tetto massimo previsto dalle nuove norme solo con le comparse. Stesso discorso anche per "La Traviata" con la regia di Liliana Cavani visto che nel computo si dovrà tener conto anche del personale di sala, dei pompieri e dei tecnici che consentono al teatro di alzare il sipario. 
 
Si salverebbe, probabilmente, solo la "Messa da Requiem" di Verdi diretta da Riccardo Chailly per commemorare le vittime dell’epidemia solo perché l'esecuzione è prevista in Duomo, dove, come è noto, l'acustica non è il massimo ma lo spazio non manca. Mentre sarebbe impossibile confermare la "Nona sinfonia" di Ludwig van Beethoven in teatro perché solo orchestrali, coristi e solisti supererebbero il numero massimo di persone consentite dalle linee guida. Un vero rebus per il nuovo sovrintendente, che si è dato come primo obiettivo quello di cercare di mettere in sicurezza i conti del teatro e di scongiurare la chiusura prolungata.
fonte: . ph. (fotogramma)  milano.repubblica.it

Eventi: Marina Abramović torna a Napoli dopo 46 anni con la mostra “Estasi”

È un grande ritorno, dopo quarantasei anni. Marina Abramović torna a Napoli,  con la mostra internazionale “Marina Abramović / Estasi”.

Farà da sfondo alle performance artistiche Castel dell’Ovo. In questa suggestiva location, il 5 settembre segnerà l’inizio della seconda tappa del tour italiano, dopo Milano.

L’esposizione, proposta da VanitasClub con la curatela di Casa Testori, prevede un ciclo di tre maxi video denominato “The Kitchen. Homage to Saint Therese”. Si tratta di un’opera in cui la Abramović si relaziona con la figura di Santa Teresa d’Avila mettendo in evidenza gli stati d’estasi già catturati dal Bernini nella scultura “Estasi di Santa Teresa”.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha così commentato la notizia della mostra: “Siamo felici e onorati di riavere a Napoli una testimonianza della grande artista internazionale Marina Abramović. […] L’energia della cultura sarà essenziale per recuperare la pienezza del vivere dopo quest’emergenza planetaria. Crediamo che sia importante oggi investire anche su una visione di serena normalità del prossimo futuro”.

Marina Abramović (Belgrado 1946) è una delle più autorevoli esponenti della ricerca performativa internazionale, decana di tutte le forme d’espressività legate al corpo e da esso derivanti, rinnovate continuamente dall’artista fino agli anni più recenti. È il caso unico di un’artista che ha utilizzato negli ultimi quarant’anni – ininterrottamente – la performance come medium di espressione privilegiato, declinandola in tutte le sue forme e determinandone inevitabilmente la storia, gli esiti e gli sviluppi, ma nello stesso tempo condizionandoli e forzandoli fino a farne deflagrare consapevolmente i confini.

Il rapporto tra arte e vita è un elemento fondante del suo lavoro, in cui la vicenda artistico esistenziale di Abramović rimanda alla relazione osmotica tra la storia dell’artista e la storia stessa della performance che la accompagna. Si pensi alle azioni radicali risalenti alla prima metà degli anni Settanta, dove l’artista più volte spinge all’estremo i propri limiti fisici e psicologici e mette a repentaglio la sua stessa sopravvivenza (Rhytmh 5, Centro Studentesco Giovanile, Belgrado, 1972; Rhytmh 0, Studio Morra, Napoli, 1975). Si pensi al lungo sodalizio con Ulay (Frank Uwe Laysiepen), sintesi luminosa di totale coincidenza fra arte e vita, di fusione simbiotica d’intenti che resta, a tutt’oggi, un caso isolato nella storia delle arti performative (Relation in Space, 37a Biennale di Venezia, 1976; Imponderabilia, GAM, Bologna, 1977; The Lovers: The Great Wall Walk, 1989). Si pensi ancora al doloroso riattraversamento dei miti e dei drammi balcanici, un percorso scandito da lavori che si situano tra il tono tragico di Balkan Baroque (che vale all’artista il Leone d’Oro alla 47a Biennale di Venezia, 1997) e quello satirico di Balkan Erotic Epic (2005).
fonte:  www.quotidianonapoli.it

Short Fillm: "New York New York" di Spike Lee

Spike Lee ha realizzato e messo a disposizione di tutti su YouTube un cortometraggio dal titolo New York, New York. Sulle note dell’omonima canzone di Frank Sinatra.

La macchina da presa del grande regista ci porta a spasso per le strade della Grande Mela, in questo percorso incontreremo i luoghi più celebri della metropoli, immortalati da tanta filmografia.

Pur non essendo americani e anche se molti di noi non abbiano mai viaggiato negli USA, proprio grazie al cinema (ai fumetti e ai libri) abbiamo imparato a riconoscere la Grand Central Station, Broadway con i suoi teatri, Wall Street, Coney Island, il Bronx, ma in questo corto pare di essere sul set di Io sono leggenda, la città è privata della sua popolazione, bloccata in casa dal lockdown e dalla paura.

Le trafficate strade del centro, la fifth avenue e le altre vie sembrano arterie dove non scorre più il sangue, un organismo morto , un non luogo distopico.

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Al silenzio delle strade viene contrapposto il lavoro degli operatori sanitari, in prima linea a combattere questo infido nemico invisibile che ci ha obbligato alla quarantena e ci ha costretto a riflettere su molte cose che davamo per scontate, proprio come la folla per le strade di New York.
Un messaggio poetico e commuovente fatto da un grande regista, una vera e propria dichiarazione d’amore per Manhattan.

Spike Lee parlando del suo corto ha dichiarato alla CNN:“È doloroso vedere che in quei luoghi non c’è nessuno. Ma alla fine del film, ecco vediamo la gente di New York”.
Lee intervistato non si è smentito e si è soffermato criticamente su come il virus abbia trovato impreparati gli USA, e di come ancora una volta gli afroamericani abbiano subito conseguenze più dure rispetto alla popolazione bianca.

Vi ricordiamo che il 12 giugno debutterà su Netflix il film Da 5 Bloods, scritto da Spike Lee, Danny Bilson, Paul DeMeo e Kevin Willmott. Un viaggio avventuroso di  quattro veterani afroamericani  che tornano in Vietnam alla ricerca del capo del loro battaglione, disperso in guerra, e di un fantomatico tesoro.
fonte:  www.sdacmagazine.it

Moda: Gucci e Intesa Sanpaolo assieme per supportare eccellenze Made in Italy

Il programma "Sviluppo Filiere" della banca si rinnova

Milano, Gucci e Intesa Sanpaolo proseguono la collaborazione avviata durante le prime fasi dell’emergenza Covid-19, con la raccolta fondi We Are All in This Together a favore del Dipartimento della Protezione Civile, e annunciano una nuova iniziativa a supporto delle eccellenze produttive del Made in Italy.

Con il Programma “Sviluppo Filiere”, già lanciato nel 2015 e oggi rinnovato, Gucci e Intesa Sanpaolo uniscono le forze per aiutare le piccole e medie imprese eccellenti delle filiere produttive a superare l’emergenza e avviare piani di rilancio e di crescita.

Grazie alla partnership, le aziende che fanno parte della filiera Gucci potranno beneficiare del valore della capo-filiera riconoscendo termini e condizioni vantaggiosi e potranno accedere a finanziamenti in tempi rapidi, velocizzando l’accesso alla liquidità necessaria, oltre a poter usufruire di una serie di agevolazioni e iniziative solitamente rivolte alla clientela corporate di grandi dimensioni.

In particolare, è stato inserito nel programma filiere la gamma di finanziamenti legati all’emergenza Covid, con la finalità di sostenere le imprese nel superamento della fase di difficoltà e accompagnarle nella ripartenza.

L’accordo ha l’obiettivo di accompagnare la filiera dei fornitori di Gucci, piccole e medie imprese italiane, laboratori artigianali, nei comparti della pelletteria, scarpe, accessori, abbigliamento, gioielleria che danno lavoro a oltre 20mila persone, nella realizzazione dei propri progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle proprie strutture produttive.
fonte:  www.askanews.it

Cinema > “Bar Giuseppe” su RaiPlay, Giulio Base: film su un uomo che non urla

In esclusiva dal 28 maggio, protagonista Ivano Marescotti

Arriva il 28 maggio in esclusiva su RaiPlay il film di Giulio Base “Bar Giuseppe”, presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Il protagonista, interpretato da Ivano Marescotti, è un uomo silenzioso che gestisce il bar e la stazione di servizio in una zona rurale della Puglia.
Il suo bar è il punto di incontro e di ritrovo di persone molto diverse, italiani e immigrati. Quando Giuseppe inizia a cercare una cameriera la sua scelta ricade su Bikira (interpretata dall’esordiente Virginia Diop), da poco sbarcata dall’Africa con la sua famiglia. Queste due anime un po’ perse si innamorano, creando grosso scandalo nel paese e generando l’ostilità dei figli di lui.

La figura del protagonista è ispirata al Giuseppe biblico, come ha spiegato Giulio Base durante la presentazione del film in videoconferenza: “L’idea del film mi è venuta leggendo il libro ‘Giuseppe’ di Gianfranco Ravasi, e mi sono reso conto che di quella figura si sa veramente poco, non parla mai nei Vangeli. – ha detto Base – Io volevo raccontare un uomo giusto, lavoratore, silenzioso, diverso da ciò che si vede in questi tempi, in cui tutti vogliono dire la propria ad alto volume”.

Il protagonista è un uomo laborioso e impenetrabile, che Marescotti ha interpretato “in sottrazione”: “Per un attore come me recitare con il pensiero e non con la parola è stato il massimo, io e Giulio eravamo d’accordo nel ‘togliere’ per far emergere il personaggio”.

Il film è girato in un bar tra Puglia e Basilicata dove Base ha trovato “un presepe moderno”, in una zona arcaica dove effettivamente si mischiano le culture, e il regista ha spiegato: “Quel bar è così nella realtà, l’umanità che incontri è un esempio perfetto di mescolanza e rispetto reciproco. – ha detto – E’ come mi piacerebbe vedere il mondo: senza muri”.
fonte: www.askanews.it

martedì 26 maggio 2020

Musica > Ornella Vanoni firma con BMG ed entra in studio per nuovo album di inediti

Nuova avventura per Ornella Vanoni, firma con BMG ed entra in studio per album di inediti, annunciato a suggello della sua carrirera discografica


Milano: Ornella Vanoni, fra le stelle più luminose della musica italiana, guarda ancora e sempre avanti. L’artista, classe 1934 e un’energia senza tempo, ha infatti firmato un accordo discografico con BMG e si prepara ad entrare in studio per registrare quello che viene annunciato come il suggello della sua lunghissima carriera nonché il primo album di inediti a 7 anni dalla pubblicazione di “Meticci (io mi fermo qui)”.

A rivelarlo a sorpresa è proprio la stessa Ornella Vanoni:In questi giorni ho firmato con BMG. Ha uno staff di persone molto giovani e vitali e mi piacciono molto”.

BMG, nella persona del suo Managing Director Dino Stewart, saluta con queste parole l’inizio della collaborazione: “Sono elettrizzato pensando al lavoro che ci aspetta nei prossimi mesi: so già che avremo un album di altissimo profilo e di una modernità visionaria, come la sua interprete. Considero Ornella la grande eccezione dell’arte, non solo musicale, italiana. Una donna e un’artista di enorme talento, divertente, entusiasta e curiosa, che mi ha letteralmente conquistato con la sua personalità, così viscerale in ogni aspetto. Il suo lato ironico, divenuto pubblico solo negli anni più recenti, l’ha resa, se possibile, ancora più iconica, ma con quel suo modo unico di essere un’icona terrena, sempre pronta ad agire, operosa, profondamente cittadina di Milano e allo stesso tempo universale. Per questo - spero di non essere irriverente - la considero l’artista più punk che l’Italia abbia mai conosciuto”.

La produzione esecutiva del nuovo album, che vedrà la luce fra l’autunno e l’inverno prossimi, è di Adele Di Palma, altra grande protagonista della musica italiana, dall’esperienza professionale che non ha rivali, come manager - fra gli altri - di Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Samuele Bersani, Gianna Nannini, Enrico Nigiotti. Adele, galvanizzata dal progetto che sta mettendo a punto, manifesta così la propria attitudine dinamica, creativa e concreta: “Ritrovare Ornella per lavorare a questo album mi entusiasma particolarmente. Ho già collaborato con lei diversi anni fa, quando avevo appena cominciato a occuparmi di management. Ero giovane del mestiere e da lei ho imparato tanto, inclusa l’importanza dei dettagli solo all’apparenza trascurabili. Ornella è in grado di fare tutto, conosce ogni singolo aspetto del nostro lavoro e potrebbe insegnare tutto a tutti. Anche per questo è un’artista unica, per la mia esperienza lo è senza dubbio alcuno”.

Ornella Vanoni ha iniziato come attrice con Giorgio Strehler all’Accademia di Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano a metà anni ’50. In seguito non abbandona mai la carriera di attrice, prendendo parte a diversi film con registi e attori come Antonello Falqui e Ugo Tognazzi, ma è la musica a dare l’opportuno risalto alla sua personalità senza eguali e a una versatilità che spazia dalla bossanova, al jazz, dalla canzone d’autore al pop, sempre ad altissimo livello. 

La prima incisione discografica risale al 1958 con la Ricordi, che grazie a lei apre la propria sezione di musica popolare contemporanea. Sempre alla Ricordi, che nel 1961 pubblica il suo primo album omonimo, Ornella incontra nei primi anni ’60 Gino Paoli, uno fra i tanti autori eccelsi con i quali crea un sodalizio artistico duraturo negli anni. Fra le altre innumerevoli collaborazioni basti ricordare quelle con Toquinho e Vinìcius de Moraes, con Gil Evans e Herbie Hancock, con Dario Fo, Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Luigi Tenco, Giorgio Conte, fino a Lorenzo Jovanotti, Paolo Fresu e Claudio Baglioni. Con 39 album di inediti all’attivo e successi come La Musica è Finita, Tristezza, Senza Fine, Insieme a te, Vai Valentina, sono tanti anche i riconoscimenti, fra i quali spiccano due Premi Tenco e una Targa Tenco, unica donna e prima artista a raggiungere tale traguardo.

Ornella Vanoni, intanto, con l’entusiasmo che la contraddistingue, non resta a guardare e recentemente ha prestato la voce a due diversi progetti. Insieme ad altri colleghi, ha partecipato alla realizzazione corale del brano Ma il Cielo è sempre più Blu di Rino Gaetano, a favore della Croce Rossa Italiana. Inoltre troviamo un suo prezioso featuring nel nuovo singolo di Paolo Fresu e Rita Marcotulli, Domani è un altro giorno, brano già del suo repertorio che i due musicisti jazz hanno reinterpretato per tromba e pianoforte.

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fonte > Ufficio stampa per BMG: Elena Pantera pantarei 3.0