sabato 12 gennaio 2013

Lgbt Firenze: Teatro ad Ireos "PUNTI DI VISTA SPUNTI DI SVISTA" stasera 12 gennaio dalle 19 Apericena e alle 21 Spettacolo

"PUNTI DI VISTA SPUNTI DI SVISTA"
di Elena Rossi
con Angela Soldani e Elena Rossi

SABATO 12 GENNAIO 2012
dalle 19:00 APERICENA
dalle 21:00 SPETTACOLO TEATRALE
c/o IREOS - Via de' Serragli 3 Firenze

È gradito l’abbigliamento anni ‘20

Quest’opera è un esperimento sui punti di vista: si parte da un semplice fatto di cronaca che viene riferito da voci diverse in modi diversi.
Le voci rimandano l’una all’altra, aggiungono dettagli e particolari alla storia, a volte si confermano, a volte si contraddicono, alternative
o discordanti, stravolgendo il fatto fino al paradosso.
Le voci sono alla ricerca continua della verità, ma la verità non è un concetto stabile e definitivo.
Mentre la storia rimane sempre la stessa, le possibilità di trasformazione sono infinite.

La vicenda è ambientata a Parigi ed ha come protagoniste alcune delle grandi donne degli anni Venti:
Natalie Clifford Barney (1876-1972), scrittrice e animatrice di un famoso “salon” in cui le lesbiche potevano incontrarsi ed esprimersi liberamente
Romaine Brooks (1874-1970), pittrice
Ida Rubinstein (1880-1960), ballerina di origine russa, modella dei quadri di Romaine dal fisico androgino e sua amante
Dolly Wilde (?-1941), attrice e amante di Natalie
Olive Custance, detta Opale (1874-1944), poetessa, amante di Natalie
Janet Flanner (1892-1978), corrispondente a Parigi per il “New Yorker”.

Natalie e Romaine, le protagoniste principali della storia, sono state insieme per quasi cinquant’anni, pur avendo entrambe molte avventure.

c/o IREOS - Via de' Serragli 3 Firenze

fonte http://www.arcilesbicafirenze.it

Lgbt Musica: Se Gianna Nannini fosse in politica promuoverebbe l'amore di chiunque con chi vuole

Una Gianna Nannini scoppiettante – come sempre, del resto – è quella che leggiamo sulle pagine di Vanity Fair in edicola oggi.

In occasione dell’uscita del suo nuovo album dal titolo Inno
, Gianna Nannini parla anche della situazione politica italiana.

Afferma che se si candidasse in politica:

"non sarebbe certo all’interno dello schema tradizionale destra-sinistra che ci ha già dato troppi anni di governi-troiaio."

Se Gianna Nannini fosse in politica promuoverebbe l'amore di chiunque con chi vuoleIl suo programma politico avrebbe tre priorità: disarmo totale, detassare la beneficenza e togliere i privilegi agli eterosessuali. Spiega quest’ultimo punto:

"Bisogna scardinare il pensiero dominante. L’eterosessuale ha privilegi e diritti che magari non vuole neanche esercitare. Gli altri, che non li hanno, si dannano l’anima per ottenerli.
Dando i diritti alle coppie di fatto senza distinzioni, si eliminerebbe la strumentalizzazione elettorale della questione.
Secondo me non bisogna combattere solo per il matrimonio gay ma per la libertà individuale, per fare in modo che una persona non venga più catalogata in categorie “formattate”: etero, gay, trans.
Queste definizioni non dovrebbero neppure esistere."


Non è la prima volta che Gianna Nannini afferma cose simili.
Patrizia De Rossi in Gianna Nannini:
(http://blog.graphe.it/2012/09/08/gianna-nannini-fiore-di-ninfea-di-patrizia-de-rossi)
Fiore di ninfea riporta altre dichiarazioni simili della cantante. Eccone alcuni:

°Sono battagliera, contro guerre e sessismi. L’amore per una donna o un uomo è l’incontro di tra libertà. Le catalogazioni non mi appartengono, amare è andare oltre.

°Ho sempre desiderato il grande amore, dei sentimenti molto grandi.
Questo perché nella realtà si trovano molto raramente, e questo desiderio di grandi sentimenti si ritrova nei miei testi.

Ci sono persone che dicono che non vivo certi sentimenti perché sono bisessuale.
È assurdo!
Io non sono divisa per ciò che riguarda la mia sessualità, ma sono comunque una personalità divisa.

Ci sono due donne che si nascondono in me: la Gianna della notte, piena di sentimenti e sensuale, e la Gianna del giorno, razionale, attenta e sensibile.

Io devo ancora trovare il partner per la vita, ed è indifferente di quale sesso sia se appunto il mio spirito e il mio corpo sono una cosa sola.
Fino a che, appunto, questo mi potrà piacere.
Sì, questo sarà il mio destino.


L’intervista a Vanity Fair continua, quindi, con un’affermazione della cantante che va proprio in questo senso:

"Fermo restando che per me ciascuno dovrebbe avere il diritto di fare come crede, dal mio punto di vista, no al matrimonio in generale: è un inganno istituzionale. Evviva l’amore di chiunque con chi vuole."
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Soundsblog

Lgbt Arte: Guy Bourdin a Firenze, in mostra al Museo Alinari 75 opere del fotografo francese, un innovatore visionario dell'immagine, dal 10 gennaio al 10 marzo 2013

In foto Guy Bourdin, Self-portrait, March 1965

Immagini non convenzionali le sue, che hanno saputo infrangere le convenzioni nella fotografia, commerciale e no.

Visionario dell'immaginazione, l'opera di Guy Bourdin è ora visibile in Guy Bourdin: a Message for you al Museo Nazionale Alinari della fotografia di Firenze.

Qui sono esposte ben 75 opere, tra immagini di moda, collaborazioni con riviste internazionali e con marchi importanti come Charles Jourdan, Pentax e Versace.

Con un mentore come Man Ray e modelli a cui ispirarsi come il fotografo Edward Weston, o gli artisti René Magritte e Balthus, Bourdin ha saputo innovare in modo sostanziale l'immagine di moda, spinto dalla radicalità liberatoria del movimento surrealista.
Rinnovando la capacità narrativa delle immagini nella loro composizione e uso dei colori.

Tra le 75 immagini esposte ve ne sono alcune pubblicate su Vogue France, altre tratte da campagne pubblicitarie e alcune comparse sui calendari Pentax e Versace.

Provocatorie, spiazzanti, le sue foto raccontano con forza e ironia la società contemporanea.

Nella mostra, che ha tra i media partner anche l'Uomo Vogue, vi sono anche alcune immagini private, provenienti dall'archivio Guy Bourdin e mai pubblicate.

Interessante infine il filmato che raccoglie 150 immagini tra polaroid, testi, annotazioni, negativi, dove si può cogliere il percorso creativo del fotografo.
E nella sua mente curiosa.

Museo Nazionale Alinari della Fotografia
Piazza di Santa Maria Novella, 14 Firenze
dal 10/01/2013 al 10/03/2013

fonte http://www.vogue.it

Lgbt: Milano "Diversitalavoro" le principali novità saranno illustrate in conferenza stampa il 15 gennaio prossimo

Il 15 gennaio prossimo, alle ore 10,30, nella Sala Meregalli di Assolombarda
(Via Pantano 9) si terrà un incontro riservato alla stampa durante il quale verranno presentate le principali novità di Diversitalavoro, il progetto promosso dal 2008 da Fondazione Sodalitas insieme con UNAR, Synesis Career Service e Fondazione Adecco per le Pari Opportunità per offrire opportunità di lavoro di qualità a persone con disabilità, persone di origine straniera e persone transgender.

In apertura l’UNAR presenterà in anteprima una proiezione dei dati 2012 sulla discriminazione nei contesti di lavoro in Italia.

Nel corso dell’incontro verrà inoltre consegnato il Diversity Inclusion Award alle aziende che nel 2012 hanno inserito professionisti incontrati grazie al Career Day.
http://www.diversitalavoro.it/

PROGRAMMA
La discriminazione nei contesti di lavoro in Italia: i primi dati 2012 Marco Buemi, UNAR Diversitalavoro: i numeri del progetto, il calendario 2013 con la 1° edizione a Napoli Paolo Beretta, Synesis Career Service Paolo Valerio, Dirigente Area Funzionale di Psicologia Azienda Universitaria Policlinico Federico II Educare le imprese alle pari opportunità: un percorso formativo gratuito Claudio Soldà, Segretario Generale Fondazione Adecco per le Pari Opportunità Il Diversity & Inclusion Award 2013 Riconoscimento alle aziende che hanno applicato concretamente politiche di pari opportunità nell’ultimo anno, inserendo nel proprio organico persone incontrate attraverso Diversitalavoro.
fonte http://www.agoramagazine.it

Le imprese francesi si impegnano nei confronti dei lavoratori LGBT

In foto i dirigenti delle nove aziende insieme alle autorità francesi presenti alla firma della Carta

Lunedì 7 gennaio, nove grandi imprese francesi hanno dato il via ad un’interessante iniziativa. I dirigenti delle aziende hanno firmato una Carta d’impegno LGBT presso il Ministero dei diritti delle donne; alla cerimonia erano presenti la ministra Najat Vallaud-Belkacem insieme al ministro del Lavoro Michel Sapin e il Difensore dei Diritti Dominique Baudis.

Il testo della Carta è rivolto a combattere ufficialmente le discriminazione a sfondo omofobico e quindi all’inclusione LGBT nel lavoro.(clicca per ingrandire)

L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione L’Autre cercle (Federazione Nazionale di omosessuali contro le discriminazioni).

Già alla base della lotta contro le discriminazione omofobiche si pone un programma di azioni interministeriali adottato lo scorso 31 ottobre e coordinato dalla ministra Vallaud-Belkacem.

Al fine di dare più legittimità e serietà alla firma della Carta, al Ministero si sono recati i dirigenti stessi di Accenture, Alcatel-Lucent, Agence régionale de la santé Île-de-France, groupe Casino, Eau de Paris, IBM France, Orange, Randstadt e Veolia eau.

L’Autre cercle ha inoltre dichiarato che “questa firma è il preludio di una campagna d’incitazione presso organizzazioni pubbliche e private su tutto il territorio [francese]”.

Cosa prevede il testo? Secondo i quindici punti redatti le imprese firmatarie si impegnano ad “assicurarae un clima di lavoro inclusivo per le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali”, garantire eguali diritto di trattamento indipendentemente dall’orientamento sessuale, sostenere i lavoratori discriminati in ambito lavorativo e adottare pratiche per far evolvere positivamente il clima professionale generale.

Un’iniziativa “che va a beneficio delle imprese” sostiene Armelle Carminati, direttrice generale della diversità di Accenture Monde.

Ora l’associazione francese L’Autre cercle inizierà una campagna in tutte le 13 regioni in cui è operativa per estendere la firma alle imprese di tutta la Francia.
Fonte:http://ilreferendum.it di Leonardo Sartori, via Tetu.com

Lgbt: Famiglie gay, la Cassazione: "Nessun pregiudizio verso i figli delle coppie omosessuali". Arcigay: "Sentenza storica"

La Cassazione apre ai figli nelle coppie gay, mettendo nero su bianco che non è altro che un "mero pregiudizio" sostenere che "sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale".

In particolare, la Prima sezione civile :
http://www.cortedicassazione.it/(sentenza 601) si è espressa affrontando il caso scatenato da una causa di affidamento tra un padre di religione islamica, E.T. S., che aveva avuto un figlio con una donna italiana I.B., residente a Brescia, e che successivamente era andata a convivere con la compagna.

L'uomo, in Cassazione, ha contestato l'esclusivo affidamento del figlio accordato alla madre dalla Corte d'appello di Brescia (26 luglio 2011), sulla base del fatto che il bimbo era inserito in una famiglia gay per cui avrebero potuto esserci "ripercussioni negative sul bambino".

A suffragio di questa tesi, la difesa dell'uomo ha citato l'art.29 della Costituzione(http://www.governo.it/governo/costituzione/1_titolo2.html)
sui 'diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

La Cassazione ha respinto il ricorso dell'uomo e ha evidenziato che alla base delle lamentele "non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale".

In questo modo, annota ancora la Prima sezione civile presieduta da Maria Gabriella Luccioli, "si dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare per il bambino, che comunque correttamente la Corte d'appello ha preteso fosse specificamente argomentata".

Il Tribunale per i minorenni di Brescia aveva già disposto l'affidamento esclusivo del figlio minorenne alla madre con incarico ai servizi sociali di regolamentare gli incontri del minore con il padre, da tenersi "con cadenza almeno quindicinale". Dalla sentenza si evince ancora che la donna, ex tossicodipendente, ha imbastito una relazione sentimentale e convive con una ex educatrice della comunità di recupero in cui era stata ospitata.

L'uomo, inoltre, ha chiesto di tener presente la sua educazione culturale e religiosa di fede musulmana, che non ammette figli educati da coppie omosessuali. Anche a questo proposito la Cassazione è in disaccordo e replica all'uomo di non aver fornito "alcuna specificazione delle ripercussioni negative, sul piano educativo e della crescita del bambino, dell'ambiente familiare in cui il minore vive presso la madre". Così la protesta dell'uomo è stata interamente rigettata.

Reazioni. E subito è arrivato il plauso alla sentenza da parte di Paola Concia, deputata del Pd.

"La Cassazione giustamente afferma che non ci sono certezze scientifiche a questi preconcetti - dice - In realtà, ci sono tanti studi provenienti anche da Oltreoceano che dimostrano come l'orientamento sessuale all'interno di una coppia non condiziona in alcun modo la crescita di un bambino che ha necessità di amore e affetto".

Paola Concia ricorda che il centrosinistra ha inserito nel suo programma "il riconoscimento dell'omogenitorialità".

Quanto alla posizione contraria della Chiesa, Paola Concia dice: "la Chiesa rappresenta uno scoglio?
Può essere sconfitto da una politica autorevole".
L'esponente del Pd fa una ulteriore annotazione evidenziando come "la Prima sezione civile della Cassazione si dimostra ancora una volta una sezione all'avanguardia. Si sa che le sentenze fanno giurisprudenza.
In questo caso è stato applicato il buon senso".

"Questa valutazione - dice Ivan Scalfarotto, vicepresidente dell'Assemblea Nazionale Pd e candidato nelle liste per la Camera - arricchisce l'oramai ricco corredo di pronunce di diversi tribunali e giudici a favore del riconoscimento dei diritti civili includendo, oltre alla tutela dei diritti delle coppie, anche quella importantissima dei bambini che in famiglie omogenitoriali vivono e costruiscono i propri riferimenti e la propria affettività.
Da oggi tutti coloro che continuano a opporsi al riconoscimento dei diritti per le persone gay e lesbiche e per i loro figli dovranno fare i conti con questa sentenza che chiarisce come i loro pregiudizi non abbiano nessuna valenza o riscontro scientifico".

"Ancora una volta, un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso. Non solo, negli anni scorsi, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno dichiarato il matrimonio omosessuale perfettamente compatibile con la nostra Costituzione:
(http://www.agoravox.it/Matrimoni-gay-cosa-dice-la.html), ora la Corte di Cassazione ribadisce quello che ripetevamo da tempo e cioè che un bambino cresce in una famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna - dice Flavio Romani, presidente Arcigay.

E’ l’amore che cresce un figlio o una figlia, non l’orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie.

Ricordiamo che già oggi in Italia esistono migliaia di figli e figlie di coppie omosessuali che sono discriminati per legge:(http://www.famigliearcobaleno.org/)
è un orrore sociale e legislativo che va rapidamente superato.

I partiti politici prendano finalmente atto di questa sentenza e adeguino i loro programmi e le loro prospettive ad una realtà che oramai non può essere lasciata senza tutele e normative.

Basta quindi con la corsa ai distinguo e alle mezze misure sui diritti civili e la dignità delle persone, l’uguaglianza sostanziale che i tribunali e la società già ci riconoscono, e che solo la politica si ostina a voler ignorare, va riconosciuta per Legge".

Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, fa notare che "la decisione giunge dopo almeno due decenni di sentenze favorevoli emesse in diversi Tribunali che si sono dovuti pronunciare nel merito di dispute tra genitori per l'affidamento dei figli e dove uno dei due avesse iniziato una convivenza con un compagno dello stesso sesso.
Insomma esiste ormai una giurisprudenza consolidata, cui semplicemente la Cassazione ha ribadito la fondatezza.
Rimane del tutto irrisolto, in assenza di una legge, il vero problema della tutela dei bambini delle famiglie omosessuali, che hanno utilizzato tecniche di fecondazione assistita all'estero, e di cui il genitore non biologico è per il nostro Paese un perfetto estraneo.
E' su questo che la politica deve urgentemente intervenire, proprio per tutelare il diritto dei bambini a una solidità giuridica delle figure genitoriali".

"La Cassazione torna a far felici le famiglie gay e lesbiche spazzando via le odiose ed intollerabili menzogne di quanti continuano ad usare impropriamente la Costituzione per negare i diritti alle coppie formate da persone dello stesso sesso - fa notare il circolo di cultura omosessuale, Mario Mieli -

La sentenza storica non potrà essere ignorata o mistificata e seppellisce in un colpo solo l’ignoranza della politica d’accatto che ripete strumentalmente falsità sulle famiglie omogenitoriali e, pur dicendo di voler tutelare l’infanzia, negli anni passati non si è minimamente spesa per garantire il benessere e la felicità dei figli di gay e lesbiche nati da precedenti relazioni eterosessuali che rimangono ancora oggi vittime di un colpevole vuoto legislativo".

"I pregiudizi in questo senso vengono abrogati con una sentenza. Più difficile è abolirli politicamente”, dichiara il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.

Contro.
Arriva dal centrodestra la reazione più dura nei confronti della corte suprema. Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, parla di una "sentenza pericolosa", che "apre ai figli nelle coppie gay, sostituendosi al legislatore giacché nel nostro paese non è possibile dare in affido un bambino a coppie dello stesso orientamento sessuale".

'I giudici della Suprema Corte non solo non hanno tenuto in alcun conto gli studi medico-scientifici che dimostrano i danni psicologici riportati da bambini cresciuti da coppie omosessuali, ma hanno violato la stessa Costituzione che riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna la societa' naturale nella quale crescere i figli", aggiunge Gasparri.

Ma da un altro esponente Pdl, Giancarlo Galan, arriva una valutazione opposta: "E' un passo avanti, lo Stato laico deve ascoltare i cittadini, nessun altro".

Contrario invece Massimo Polledri, esponente cattolico della Lega Nord, secondo il quale la sentenza è "un anticipo del governo Bersani".

"Non si può costruire una civiltà attraverso le sentenze dei Tribunali", è la reazione di sconcerto di monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della Commissione Cei per il Laicato, che invita a considerare "i tanti studi fatti finora sulla famiglia".
fonte http://www.huffingtonpost.it Di Marco Pasqua

venerdì 11 gennaio 2013

Lgbt: Per Valentina Vezzali la famiglia sana è quella composta da uomo e donna

Valentina Vezzali è candidata nella lista civica di Mario Monti e in questa veste è stata intervistata da Vanity Fair.

E non ha mancato subito di far capire quale sarà la sua posizione politica.



A proposito della famiglia formata da due persone dello stesso sesso, Vezzali afferma:
"Ognuno è libero di scegliere chi amare nella propria vita. Finché non fanno del male a nessuno sono liberi di volersi bene."

A proposito delle unioni civili (il matrimonio gay meglio nemmeno nominarla), ecco il pensiero della neocandidata:

"Penso che la natura dell’uomo sia di stare con una donna. Credo nell’unione tra uomo e donna come Dio ci ha insegnato. Credo molto in Dio. I nostri figli hanno bisogno di un punto di riferimento sano sotto il profilo etico e morale e questo è la famiglia composta da uomo e donna."


Però! Che ventata di freschezza!

E, visto che ci siamo, mettiamoci dentro pure le adozioni:

"Credo che una forma di riconoscimento sia necessaria. Sull’adozione si potrebbe discutere e fare un discorso un po’ più ampio."
Questo è il nuovo che avanza…

fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Getty

Lgbt Cultura e Spettacolo: Morta Mariangela Melato, la Signora del teatro

L'attrice si è spenta in una clinica romana.
Aveva 71 anni.

Una vita sul palcoscenico con i più grandi registi: Ronconi, Visconti Fo.

Ma anche al cinema, malgrado il breve periodo in cui ha fatto film, ha lasciato il segno. Soprattutto nella commedie; da "Mimì metallurgico" a "Travolti da un insolito destino"


ROMA, Addio a una grande signora della cultura e dello spettacolo italiano, una delle più grandi attrici italiane: Mariangela Melato è morta all'alba di questa mattina, in una clinica della capitale, dopo una lunga malattia.

Aveva 71 anni. Il cinema e il teatro perdono così una delle sue protagoniste, una donna e un interprete dalla personalità spiccatissima: il suo volto lontano dai canoni di una bellezza banale, la voce profondissima e unica, la gestualità a volte misurata a volte prorompente, hanno lasciato il segno.
Dandole una popolarità e un consenso che non è venuto mai meno, anche quando ha diradato le sue apparizioni pubbliche e televisive.

Una vera mattatrice, la Melato, perfetta per quasi tutti i registri della recitazione. Dalle commedie da grande schermo alla Mimì metallurgico ferito nell'onore, alle performance davanti al pubblico che più drammatiche non si può: Shakespeare, le tragedie greche, Pirandello e mille altri autori.
Sotto la direzione di grandi registi come Dario Fo o Luca Ronconi.

"Mi considero un'attrice nel senso antico della parola - dichiarò in un'intervista, all'indomani del successo di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto - e un'attrice deve poter fare tutto, teatro, cinema, tv. E deve far piangere o ridere il pubblico, usando in modo diverso sempre i soliti ingredienti: la faccia, gli occhi, la bocca, il corpo. Senza troppi travestimenti".


Identificata al massimo in un personaggio, eppure sempre autentica, sempre se stessa: è per questa combinazione rara, forse irripetibile, che adesso lascia un vuoto grandissimo, in chiunque ami l'arte della recitazione.

Milanese (nasce nel capoluogo meneghino nel settembre del 1941), la Melato già da ragazza sente fortissimo il fascino del palcoscenico. Nel 1960 entra nella compagnia di Fantasio Piccoli, poi tocca a Fo (lavora per lui dal '63 al '65, in Settimo ruba un po' meno e La colpa è sempre del diavolo. Poi tocca a Luchino Visconti (1967, nella Monaca di Monza) e a Ronconi, l'anno successivo, nell'Orlando Furioso.

Ma è a questo punto che il cinema la scopre. Dopo l'esordio con Pupi Avati in Thomas e gli indemoniati (1969), arrivano tanti grandi successi: Per grazia ricevuta di Nino Manfredi, La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, diretta da Lina Wertmuller in Travolti da un insolito destino, La poliziotta di Steno, Caro Michele di Mario Monicelli E a fine anni Settanta Casotto di Sergio Citti.

Interpretazioni che le danno definitivamente quella popolarità diffusa, anche da rotocalco se vogliamo, che fino a quel momento era riservata solo ad attrici tipo Monica Vitti, Claudia Cardinale e Sophia Loren.

E il paradosso è che lei, così intensa e drammatica sul palcoscenico, su grande schermo dà il meglio di sé sul fronte delle commedie: in particolare, i suoi duetti con Giancarlo Giannini, nei film della Wertmuller, fanno davvero scintille.

Sul fronte privato, in quegli stessi anni, si lega sentimentalmente a un altro volto notissimo dello showbiz: Renzo Arbore.
Lui anche recentemente, anni e anni dopo la loro separazione, ha sottolineato l'importanza di lei: "Mariangela - ha dichiarato - ha segnato la mia vita: mi ha fatto maturare moltissimo.
E' una donna eccezionale, continuo a sentirla: la nostra vita insieme è continuata comunque". Ma il legame con Arbore resta l'unico finito sotto i riflettori: da allora in poi, il lato privato della sua esistenza sarà sempre tenuto protetto, in linea col carattere schivo dell'attrice.

In realtà è il teatro il suo vero, grande amore. Vi lavora con passione, fino alla fine: dal 1993 è stata legata al Teatro Stabile di Genova, per cui ha messo in scena, tra gli altri, Un tram che si chiama desiderio e L'affare Makropulos, ancora con Ronconi.

Tra le sue performance recenti più notevoli il one woman show Sola me ne vò (2007), in cui balla e canta: "Avevo voglia di raccontarmi in prima persona, di farmi conoscere senza lo schermo di un personaggio - racconta all'epoca in una videointervista alla nostra Anna Bandettini - un modo di vincere la solitudine, facendo un mestiere che è sempre scritto sull'acqua. Per questo ho buttato la maschera".

Questo comunque non gli ha impedito di fare ancora incursioni in altri territori. Al cinema, in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura. E in tv: da Scandalo, 1990, a Rebecca, la prima moglie, 2008.

Pochi giorni fa, a Capodanno, su Rai Uno è stata ritrasmessa la su Filumena Marturano, a fianco di Massimo Ranieri: una trasposizione televisiva del capolavoro di Eduardo De Filippo, girata proprio per il piccolo schermo nel 2010. Una Filumena fuori dai canoni e (in senso buono) fuori del tempo: proprio come il suo talento inarrivabile.
fonte http://www.repubblica.it/ di CLAUDIA MORGOGLIONE
LE SCHEDE DEI SUOI FILM, I VIDEO LE SUE SCENE CULT A QUESTO LINK:
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/01/11/news/morta_mariangela_melato-50304874/?ref=fbpr

Lgbt Radio: L'on. Anna Paola Concia torna ai microfoni di “Oltre le Differenze” sabato 12 gennaio alle 15

Sabato 12 gennaio alle 15 torna in onda il format condotto da Natascia Maesi e Oriana BottiniSu Antenna Radio Esse una finestra sui diritti civili in Italia

La prima puntata di “Oltre le Differenze”del 2013, il format radiofonico dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans, che andrà in onda sabato 12 gennaio alle 15.00 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10) o anche in diretta online su www.antennaradioesse.it, sarà occasione per fare il punto sulla questione del riconoscimento di pari diritti alle persone LGBT in Italia.

Ospite la deputata Anna Paola Concia
, unica parlamentare italiana dichiaratamente omosessuale, per commentare la sua candidatura alle prossime elezioni politiche tra le fila del PD, ufficializzata in extremis dalla direzione nazionale.
Nell'intervista con l'onorevole sarà affrontata anche la questione dell'eventuale sistema di riconoscimento delle unioni di fatto da proporre al futuro Parlamento.

Torna la rubrica “Fuori Legge – l'amore è uguale per tutti” con la dott.ssa Valentina Pizzol di Rete Lenford sull'opportunità dell'adozione di una legge contro l'omo e transfobia dal punto di vista del diritto penale. A conclusione immancabili i consigli dello scaffale LGBT su libri, cinema, musei e appuntamenti a tema.

Come sempre c’è la possibilità di contattare la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su Facebook e il blog: oltreledifferenze.wordpress.com che contiene l'archivio completo di tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

giovedì 10 gennaio 2013

Lgbt: Mario Monti candida il primo sposo gay. E' Alessio De Giorgi di Gay.it. Ma i suoi amici su Facebook non sembrano entusiasti di Fini e Casini

“Ho accettato la candidatura in Toscana, al Senato, per la lista Monti“.
Ad annunciarlo, sul suo profilo Facebook,è Alessio De Giorgi, imprenditore e direttore di Gay.it.
Ma anche il primo a riuscire a farsi riconoscere un matrimonio gay grazie alle leggi francesi nel 2002.

“L’ho fatto con convinzione, sapendo che l’agenda Monti conteneva gran parte delle proposte che erano nel programma per le primarie di Matteo Renzi salvo che per la parte sui diritti civili, che io stesso avevo contribuito a costruire ed a scrivere, lacuna che viene pero’ coperta dalla scelta che e’ stata fatta sul mio nome che non e’ certamente un nome neutro o leggero su questi temi”, spiega De Giorgi, che è stato membro della prima Assemblea nazionale del Partito democratico ed era intervenuto all’ultima Leopolda di Renzi, come rimarca il suo profilo facebook.
Una curiosità: l’annuncio della candidatura è sponsorizzato

(clicca per ingrandire immagine)








LA CANDIDATURA
“Mi candido comunque in una lista civica, non in un partito politico con una disciplina interna, che dentro ha anche molte personalita’ provenienti dal mondo cattolico alcune delle quali sicuramente distanti dalle mie posizioni, nella quale la scelta che e’ stata fatta sul mio nome e’ un chiaro segno di pluralismo – spiega De Giorgi.

Se entrerò al Senato lo farò con le mie idee, la mia storia, le mie passioni, non cambiando una virgola di quanto ho pensato in questi anni: resto un uomo di centro-sinistra, che presta il suo nome per una operazione politica che intende innanzitutto evitare la deriva a sinistra del Partito nel quale per anni sono stato iscritto, il Partito democratico”.

“Trovo infine significativo, quasi storico, che finalmente anche nel nostro paese una formazione politica di centro decida di candidare un omosessuale dichiarato che negli anni, anche se su posizioni mai massimaliste, si e’ speso sul tema dei diritti civili e del riconoscimento delle convivenze omosessuali”, chiude De Giorgi.

LE REAZIONI
Gli amici di De Giorgi, però, non sembrano del tutto entusiasti della sua candidatura:
A questo link le immagini dei commenti su FB:
http://www.giornalettismo.com/archives/700211/alessio-de-giorgi-mario-mont/alessio-de-giorgi/

fonte http://www.giornalettismo.com

Lgbt: Il video della trasformazione durata tre anni di una transgender in timelapse

La trasformazione di una transgender in timelapse mostra le fasi che hanno permesso a iiGethii di esternare la sua identità reale.
Ecco il viaggio durato tre anni.

IL VIDEO
Nel video pubblicato da Huffington Post:
http://www.huffingtonpost.it/2013/01/09/timelapse-transgender-da-uomo-donna_n_2438285.html?
iiGethii abbandona il suo lato maschile in virtù del suo vero io femminile.

Un minuto e quaranta secondi a testimonianza di una trasformazione durata tre anni in cui, immagine dopo immagine, i tratti somatici si ingentiliscono.
Guardate com’è diventata oggi.
fonte http://www.giornalettismo.com di Alessandra Cristofari

Elezioni, sono quattro i candidati lgbt nelle liste PD e SeL: Scalfarotto, Zan, Concia, Lo Giudice

Il centro-sinistra scioglie finalmente il riserbo sulle liste di candidati alle prossime elezioni politiche.

Ecco gay e lesbiche che si confronteranno con il voto nella prossima tornata elettorale.

Il centro-sinistra ha chiuso le liste elettorali e sono pubblici i nomi e cognomi di coloro che si presenteranno alle prossime elezioni politiche.

La campagna elettorale può ufficialmente incominciare, con i diritti gay tra i temi più caldi del dibattito elettorale.

E mentre, proprio alla vigilia della diffusione delle liste, Silvio Berlusconi accennava ad un sì con il capo alle unioni civili a Rtl 102.5, Pier Luigi Bersani ribadiva su La7 la sua infatuazione per le unioni civili alla tedesca e Mario Monti si lasciava sfuggire su SkyTg24 che, in tempo di crisi i diritti non sarebbero una priorità per il suo Centro, si apprestano a far sentire le nostre ragioni, in campagna elettorale e, se eletti, nelle aule parlamentari, un gruppo tenace di candidati lgbt.

Si sa mai che finisca finalmente la solitudine di Paola Concia, unica candidata visibile nell'ultima legislatura nelle file della minoranza, che così poco ha prodotto in termini di risultati concreti.

Tra gli "eleggibili", e questa volta per sedersi nei banchi della maggioranza, ci sarà, il capolista in Veneto Alessandro Zan, 39 anni, attivista in Arcigay e in Sinistra Ecologia Libertà a Padova che può vantare la conquista, tra l'altro, dell'anagrafe cittadina delle coppie di fatto.

Zan, che ha raccolto oltre 700 preferenze alle primarie del dicembre scorso, è visibilmente soddisfatto: «È un bel riconoscimento dopo tanti anni di lavoro e sui diritti civili», spiega a Gay.it. «Ora bisogna vincere, e vincere bene – continua - per evitare alleanze spurie che pregiudichino l'approvazione di leggi per i diritti e contro l'omofobia».

Zan, che se eletto lavorerà gomito a gomito con l'associazionismo, promette «due proposte di legge, il matrimonio gay e una legge che prevede estensione legge mancino ai reati d'odio ai danni di omosessuali e trans.
Non dimentichiamoci dei transessuali che non hanno voce in Parlamento.

Inutile dire che ci sarò anche sull'abrogazione della legge 40, e sul fine vita». La sua corsa visibile in SeL è solitaria, se si esclude la candidatura evidentemente certa del leader del partito, Nichi Vendola, omosessuale e cattolico.

Il Partito Democratico per parte sua schiera, se non numerosi, almeno alcuni omosessuali visibili.

Per il Senato in Emilia-Romagna è candidato in posizione eleggibile al 12esimo posto Sergio Lo Giudice, ex presidente di Arcigay e Consigliere Comunale.

«Se eletto – ci spiega il candidato - porterò in Parlamento le richieste del movimento lgbt: il matrimonio civile per le coppie dello stesso sesso insieme alla tutela per figli delle coppie, la modifica legge Mancino per far fronte ai reati di odio contro gli omosessuali e la revisione della legge 164 per il cambio di sesso, con l'attribuzione del genere e del nome sui documenti senza la riassegnazione chirurgica del sesso. Penso anche ad un provvedimento che non faccia decadere il matrimonio contratto da una persona transessuale a meno di esplicita volontà di una delle parti».

Sempre in Emilia, ma alla Camera, sarà candidato molto lontano dagli "eleggibili" al 38 posto di lista, il teologo gay Benedetto Zacchiroli.

Per Ivan Scalfarotto, direttore esecutivo di Parks, associazione no profit tra imprese impegnate sulle politiche di pari opportunità per i propri dipendenti gay, lesbiche e trans, c'è posto (il 13esimo) nelle liste pugliesi per la Camera.

Proprio sul suo nome e su altre candidature decise "d‘ufficio" dal partito si erano creati grossi mal di pancia nella giornata di ieri, con il segretario del Pd pugliese, che rassegnava le dimissioni (poi ritirate alla pubblicazione delle liste) in aperta polemica contro la violazione dello spirito delle primarie.

Infine sarà candidata al Senato in Abruzzo, dopo un drammatico tira-molla pubblico e dopo aver incassato il sostegno di centinaia di eminenti nomi della cultura e dell'associazionismo italiano
Paola Concia, che aveva rinunciato alle primarie.

Per Paola Concia, terza in lista in Abruzzo, si apriranno le porte del Senato: «Al Sento porto tutto il pacchetto di leggi che ho presentato alla Camera», spiega.

«C'è – continua – l'omogenitorialità, l'estensione del matrimonio con diverse proposte, l'estensione legge mancino all'omo-transfobia, la modifica della legge 164, che andrà aggiornata con le associazioni.
Ho anche presentato una proposta complessiva contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e una proposta per l'istituzione di un osservatorio contro il bullissimo nelle scuola». Sarà la volta buona per i diritti lgbt, le chiediamo.

«Facciamo gli scongiuri», spiega, «c'è una nuova generazione gay friendly che entrerà nel prossimo Parlamento. Sono più sensibili, soprattutto le donne che ne sono toccate personalmete, sul tema della discriminazione. E poi ci sarà una squadra di attivisti omosessuali ed è un bene che saremo distribuiti nelle due Camere. Io sono davvero ottimista».

In effetti, se il centro-sinistra vincesse con un ampio margine, e conquistasse il premio di maggioranza, una squadretta di almeno cinque parlamentari arcobaleno (ma nessuna persona transessuale è tra questi) potrebbe lavorare tra Camera e Senato.

Spulciando tra le liste balza agli occhi l'assenza di Stefano Ceccanti, padre della brutta legge sui DICO, mentre è confermata la candidatura "blindata" di feroci avversari dei diritti gay come Giuseppe Fioroni, secondo in lista Lazio II, Rosy Bindi, prima in Calabria, e Edo Patriarca, inventore del Family Day, numero 5 in Piemonte.

A fare da contrappeso i nomi di Marilisa D'Amico, avvocato che ha sostenuto la battaglia per i matrimoni per tutti, in Lombardia; Ettore Martinelli, responsabile diritti Pd che ha avuto una interlocuzione costante con Arcigay negli ultimi anni; Laura Puppato, è per il sì al matrimonio gay senza se e senza ma, capolista in Veneto.
Insomma è un centro-sinistra con molte luci e qualche ombra importante.

Restano aperte le chance per una candidatura nelle liste della nuova formazione Centro democratico - Diritti e libertà in Emilia Romagna alla Camera dei Deputati per Franco Grillini. I Radicali poi, secondo indiscrezioni, potrebbero candidare sia alle elezioni regionali che a quelle politiche, in Piemonte Enzo Cucco, in Lazio Sergio Rovasio e in Lombardia Yuri Guaiana che molto si sono spesi per il matrimonio gay con l'Associazione radicale Certi Diritti.

Sulle candidature per la lista arancione di Ingroia, per il Movimento 5 Stelle e per il centro-destra, tra Pdl, Lega e Scelta Civica con Monti tutto ancora tace, ma di certo altre candidature lgbt, in posizioni più o meno appetibili, potrebbero fare capolino già nei prossimi giorni.
fonte http://www.gay.it/ di Stefano Bolognini

Lgbt: Ospite a KlausCondicio la deputata del Pdl Michaela Biancofiore: “No ai matrimoni gay, chi va con i (le) trans ha seri problemi”

ROMA, “Ribadisco il mio no ai matrimoni gay.
Pur rispettando l’apertura del presidente Berlusconi, sono dell’opinione che le unioni gay non siano assolutamente una priorità per gli italiani e che ora sia importante garantire la stabilità economica ai nostri connazionali: la loro necessità è portare a casa il cibo, pranzo con cena”.

Lo ha detto la deputata del Pdl Michaela Biancofiore partecipando a KlausCondicio, il talk show di Klaus Davi in onda su You Tube.

Nel corso del programma la Biancofiore si è detta contraria anche al matrimonio tra un uomo e un trans: “Chi va con i trans ha seri problemi di posizionamento sessuale.


Capisco i trans che si operano, ma non vedo perchè si dovrebbe consentire un matrimonio tra un ‘uomo uomo’ e un ‘uomo che vuole sembrare donna e mantiene l’organo maschile’.

Lo apprezzerei piuttosto se facesse l’operazione. Questi mix strani mi lasciano perplessa: uno o si sente uomo o donna”. ”Gli italiani- prosegue la parlamentare berlusconiana- sono tendenzialmente contrari ai matrimoni gay perche noi restiamo un popolo profondamente cattolico. Detto questo, ho il massimo rispetto per tutte le forme di amore”.

“Una volta- ha rivelato Biancofiore- incontrai una donna notoriamente gay.
Era estate, lei per salutarmi prima della fine della legislatura voleva baciarmi, ma io reagii imbarazzata e schivai il bacio e le tesi la mano.
Per un etero anche un approccio affettivo di un gay crea imbarazzo.
Ovviamente negli anni sono cambiata, ma allora reagii così.
Mi è dispiaciuto per quella reazione, ma bisogna ammettere che, bene o male, alcune cose sono ancora un tabù in Italia: è stato un comportamento istintivo.
Per un etero ricevere un abbraccio da parte di un gay può risultare imbarazzante. Ora ho cambiato idea”.
fonte http://www.blitzquotidiano.it/video/michaela-biancofiore-matrimoni-gay-1440694/

Lgbt: La bufala dell’apertura sui gay di Silvio. Il Cavaliere lancia un messaggio ambiguo per recuperare consensi all'interno della Chiesa pro Monti

Silvio Berlusconi apre ai diritti dei gay?
Nell’annuncio della rinnovata intesa con la Lega Nord il Cavaliere ha appositamente lanciato un messaggio di svolta in tema di diritti civili.

Le associazioni Lgbt, però, sono assai scettiche sulle intenzioni del leader del Popolo della Libertà, memori della lotta del centrodestra contro i diritti per gli omosessuali.


SVOLTA DI SILVIO ?

Due giorni fa Silvio Berlusconi ha inserito una significativa apertura alla modifica del codice civile per concedere diritti alle coppie omosessuali durante l’intervento radiofonico a Rtl 102,5, nel quale ha annunciato l’accordo con la Lega Nord di Roberto Maroni.

Le parole di Berlusconi hanno suscitato notevole curiosità, visto che nei suoi anni da presidente del Consiglio il Cavaliere si è contraddistinto per una ligia fedeltà al dettato conservatore della Chiesa cattolica in materia di diritti civili.
Il messaggio di Berlusconi va però attentamente osservato per capirne le intenzioni, al netto della storia dell’uomo, ricca di svolte poi smentite poche ore dopo.

Ad una domanda del direttore di Rtl che lo stava intervistando, Il Cavakuere ha affermato che il via libera alle coppie gay potrebbe diventare realtà “se si ha una maggioranza che consente di cambiare il codice civile”.

Berlusconi ha scosso la testa in senso affermativo alla domanda sulla sua posizione favorevole.
Una posizione sorprendente, visto che l’ultima dichiarazione in merito era stata a marzo del 2011, durante ad un convegno della corrente di Giovanardi.

All’epoca, l’allora presidente del Consiglio rimarcò come le coppie omosessuali non sarebbero potuto mai essere sullo stesso piano della famiglia naturale formata da uomo e donna.

SCETTICISMO LGBT
Gli attivisti per i diritti LGBT, come riporta il sito queer.de:
http://www.queer.de/detail.php?article_id=18280
sono assai scettici in merito alle dichiarazioni di Berlusconi.

”I tre governi guidati da lui tra il 1994 ed il 2011 non hanno fatto assolutamente nulla per migliorare la condizione dei cittadini omosessuali”, rimarca Fabrizio Marrazzo del gruppo Gay Center.
Marrazzo ha chiesto al leader del Popolo della Libertà di far sì che la sua posizione entri nel programma del suo partito.

Anche l’Arcigay, associazione tradizionalmente più vicina al centrosinistra, si è mostrata molto scettica.
” Berlusconi, dopo anni di battute di dubbio gusto sugli omosessuali fino all’omofobia esplicita, avrebbe finalmente aperto alle coppie di fatto comprese quelle omosessuali.

Da parte nostra ne prendiamo atto, anche se è perfettamente legittimo sospettare della bontà di un cambio così repentino.” Solo la conservatrice GayLib, associazione LGBT che simpatizza per il centrodestra, ha salutato con favore la svolta del Cavaliere.
“L’apertura di Berlusconi per il riconoscimento delle coppie omosessuali è una notizia che non si può ignorare”, ha detto il presidente di GayLib Enrico Oliari.

VATICANO IRRITATO
Le dichiarazioni di Berlusconi hanno suscitato una reazione gelida da Oltretevere.

Dopo anni di affinità, con la Cei di Ruini schierata in modo piuttosto netto a favore del centrodestra, la rottura con il mondo cattolico rappresenta uno dei sintomi più gravi del declino del Cavaliere.

L’unico commento della Chiesa , per bocca di monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e a capo della Commissione episcopale per l’episcopato , è stato assolutamente duro e secco: “Siamo proprio fuori di testa se si pensa che questa sia la priorità”.

Una stigmatizzazione netta, che conferma le punture di spillo mandate in questi giorni dai due campi.

Berlusconi ha più volte ricordato tutte le iniziative favorevoli del suo governo nei confronti della Chiesa cattolica, dai finanziamenti alla scuola privata alla difesa della “vita”, ed il messaggio è stato recepito. Avvenire ha parlato di “cenni estemporanei gravi” ed ha lanciato un avvertimento: “Abbiamo buoni occhi, buona memoria e buon giudizi”.

Il fallimento di Todi 3 e la freddezza tra l’ala ruiniana della Cei e la nuova coalizione di Monti dimostra che qualcosa si sta muovendo, e non a svantaggio di Berlusconi nonostante l’apertura ai gay.

UN MEZZO INGANNO?
In realtà molti esponenti cattolici del Pdl, da Sacconi alla Roccella passando per Quagliarello, hanno subito precisato che Berlusconi non ha affatto aperto ai diritti dei gay.

Il Cavaliere ha infatti parlato di modifiche al codice civile, un’ipotesi piuttosto simile a quanto chiedeva Rutelli nella sua lotta contro i Dico, poi archiviati dal centrosinistra per il contrasto col Vaticano.

La mossa di Berlusconi potrebbe dunque essere un messaggio in codice ai tanti suoi antichi sostenitori che l’hanno scaricato per Mario Monti.

Nel caso di un Pdl spostato su posizioni più laiche, il partito della Chiesa, finora maggioritario nell’Italia della II repubblica, potrebbe infatti finire in minoranza.

Il Pd guarda ancora con molta simpatia ed attenzione al mondo cattolico, ma la sua base si è già rivoltata per le posizioni troppo indecise in materia di diritti civili.

Il Cavaliere però mira a recuperare frazioni di consenso necessarie per raggiungere il pareggio al Senato, e anche la sua supposta apertura ai diritti Lgbt appare funzionale allo scopo.

Qualche laico deluso potrebbe appoggiarlo ancora, oppure , il vero scopo di Berlusconi, la Chiesa potrebbe ripensare il suo sostegno e tornare ad appoggiare, almeno in parte, il suo vecchio amico.

Se una bestemmia può essere contestualizzata, come disse memorabilmente monsignor Fisichella, figuriamo un’apertura ai diritti delle coppie gay in realtà non così distante dal dettato del cardinal Ruini.
fonte http://www.giornalettismo.com di Andrea Mollica
http://www.giornalettismo.com/archives/697841/la-falsa-svolta-pro-gay-di-silvio/

Lgbt Musica Icone: Il ritorno di David Bowie, 66 anni e un nuovo singolo dopo un decennio con 'Where are We Now?'

Dopo un lunghissimo silenzio musicale, David Bowie è riemerso pubblicando a sorpresa il videoclip del suo primo singolo da un decennio sul proprio sito on-line, all'indirizzo www.davidbowie.com.

Il brano, intitolato 'Where are We Now?', sarà scaricabile anche da iTunes e fa parte di un nuovo album di 14 canzoni, 'The Next Day', che sarà in vendita dall'11 marzo.

Con il nuovo brano il Duca Bianco ha fatto un regalo ai fan e a se stesso, visto che lo ha diffuso l'8 gennaio, giorno del suo 66mo compleanno: "Un momento opportuno perchè un tesoro del genere apparisse dal nulla", è il commento allegato.

Bowie non aveva più realizzato nulla d'inedito dal 2003, quando uscì il suo ultimo disco, il peraltro deludente 'Reality'. Dal 2006, due anni dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico al cuore per un'arteria ostruita, non si è neanche più esibito dal vivo.

Nel 2012 vani risultarono tutti i tentativi per convincerlo a partecipare alla cerimonia inaugurale, o almeno a quella di chiusura, dei Giochi Olimpici Estivi di Londra. Il video di 'Where are We Now?' richiama nello stile l'epoca della leggendaria Trilogia Berlinese, realizzata fra il 1977 e il '79.

Diretto dall'artista multimediale americano Tony Oursler, collaboratore storico del cantante inglese, mostra quest'ultimo nelle vesti di un pupazzo che ne ha lo stesso volto; accanto a lui un altro fantoccio, dal viso di donna.

"Sarebbe bello se tutti voi poteste diffondere la notizia del nuovo album di papà", ha scritto su Twitter il figlio dell'ex Ziggy Stardust, il regista Duncan Jones, 41 anni, noto un tempo con il nome di Zowie Bowie.

"E' il primo da dieci anni, ed è un gran divertimento!", assicura l'attempato pargolo di Sua Signoria.

In quasi mezzo secolo di carriera (già...) si calcola che l'autore di 'Space Oddity', 'Heroes', 'Station to Station' e decine di altre canzoni memorabili abbia venduto qualcosa come 140 milioni di dischi.

Sempre a marzo la sua parabola sarà celebrata niente meno che dai curatori del londinese Victoria and Albert Museum, con una mostra che comprenerà manoscritti delle liriche delle sue opere, fotografie, strumenti musicali, bozzetti per le scenografie dei concerti, e oltre una sessantina dei costumi originali via via indossati da Bowie nelle sue molteplici incarnazioni.
fonte http://www.huffingtonpost.it/CET

mercoledì 9 gennaio 2013

Lgbt Politica: Anna Paola Concia, candidata in Abruzzo n.3 al Senato " Grazie a chi mi ha sostenuta"

Per la Concia è una 'transumanza al contrario: dalla Puglia all'Abruzzo'.
'Sono abruzzese di nascita e di temperamento'. 'La prima intervista ad una testata abruzzese'.

49 anni, nata e vissuta ad Avezzano fino al 1992.
Anna Paola Concia studia e si laurea alla facoltà di Scienze Motorie a L'Aquila.

Nel 1994 comincia a lavorare alla Camera come assistente parlamentare di Franca Chiaromonte, poi nel 1996 è consulente al Ministero per le Pari opportunità con Anna Finocchiaro (ministero creato ed ideato dalle due donne, nrd)); nel 1998 è consulente per lo sport con Giovanna Melandri.

Fondatrice di EMILY in Italia, associazione che promuove la presenza delle donne nella vita pubblica, la Concia diventa il simbolo della battaglia sui diritti civili e in particolare per i diritti dei gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, prima dentro i Democratici di Sinistra, come co-portavoce nazionale di Gayleft, e ora dentro il Partito Democratico.

Eletta alla camera in Puglia nel 2008, finalmente ritorna in Abruzzo con il terzo posto al Senato, in quota Bersani, «una transumanza al contrario» scherza al telefono la parlamentare, commentando l'ottimo risultato raggiunto.

Secondo le previsioni interne al PD, il terzo posto al Senato dovrebbe essere sicuro, mentre potrebbe vacillare il quarto.

«E' un messaggio positivo e molto forte quello di aver posizionato tre aquilani ai primi posti della lista abruzzese del PD al Senato.» Ha aggiunto la Concia «Franco Marini tra due donne dalla personalità molto forte. E io sono una marsicana doc!»
Ci tiene a precisare Anna Paola Concia, orgogliosa di sottolineare le sue origini.

«Tutta la mia famiglia vive ad Avezzano e sarò molto felice di impegnarmi per la mia terra.»
fonte http://ilcapoluogo.globalist.it di Roberta Galeotti

Lgbt Moda: "Desigual" e lo spot che invita le lesbiche a fare coming out

Desigual ha lanciato una campagna pubblicitaria composta da vari spot durante i quali diverse donne raccontano i loro piani per il prossimo anno 2013.

Alla campagna è collegato anche un hashtag per Twitter:
#ihaveaplan (anche in spagnolo: #tengounplan)

In uno dei video, la protagonista espone i suoi piani che consistono nel raccontare ai suoi genitori di avere una fidanzata.
Ma non una ragazza qualunque, bensì una brasiliana appassionata di calcio.

Lo spot è simpatico anche per quell’aria da monelle che le due protagoniste hanno e che contribuisce in modo interessante alla visibilità lesbica.
E voi, che piani avete per il 2013?

PS: certo che sul sito di Desigual leggere Cual’è il tuo piano non è proprio simpatico (ok, per il 2013 il mio piano è di essere meno acido!)
fonte http://www.queerblog.it/ da Roberto Russo
Qui la versione spagnola

Qui la versione inglese

Lgbt Fashion Eventi: A Firenze, 83° Pitti Immagine Uomo si fa intellettuale, e il libro fa l'abito

Vortici di pagine, distese di volumi che negli spazi comuni della Fortezza da Basso la fanno da padroni

Apre i battenti l'edizione più intellettuale di Pitti Immagine uomo, con libri disseminati per tutta la fiera a fare da scenografia e a mandare messaggi subliminali della serie «vestiamo quello che leggiamo».

Vortici di pagine, distese di volumi che negli spazi comuni della Fortezza da Basso la fanno da padroni. E poi, come ad ogni edizione, scatta la gara ad inventare l'allestimento più originale o il gadget più appetibile per attrarre il più possibile l'attenzione dei visitatori (e, possibilmente, dei compratori).

«Che siano libri di carta o no non importa: leggere andrà sempre di moda – ha detto Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine.
E perché, anche quando non sono loro stessi a dircelo direttamente, ci facciamo sempre un’idea di come vestono i personaggi dei nostri libri preferiti».

Così, il link tra libri e moda è servito su un piatto d'argento. E se le pagine sono tra le protagoniste indiscusse, anche il nuovo arrivato in casa Pitti, ovvero la sezione I-Play, dedicata a streetwear e sportswear nel padiglione Cavaniglia, si fa notare.

Dal tetto del padiglione spuntano delle tende canadesi e all'interno, il calcetto verticale di Lotto, le eliche giganti di aeronautica militare, i colori fluo di Onitsuka Tiger e un deejay al centro dello spazio, a creare un'atmosfera speciale.

Il taglio del nastro ufficiale arriva con un sole invernale che, dopo una mattinata grigia, è tornato a baciare la Fortezza da Basso .

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, oltre al padrone di casa, il presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto, anche il neoeletto presidente del Centro di Firenze per la moda italiana Stefano Ricci, il Presidente e il direttore generale dell'Agenzia Ice Riccardo Monti e Roberto Luongo, l'amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi.

«Firenze sta affrontando alcuni cambiamenti – ha detto il sindaco - Il prossimo è quello che riguarda la Fortezza da Basso, c'è ancora qualche inghippo da risolvere ma da qui a tre anni i fiorentini si troveranno davanti agli occhi una struttura trasformata».

E poi riguardo alla pedonalizzazione del centro, in particolare di via Tornabuoni: «È stata molto contestata, come spesso succede, ma alla fine siamo riusciti a dimostrare che non si tratta solo del rifacimento di una strada, piuttosto di un lavoro che mira alla valorizzazione delle specificità della città.
Quella strada (dove si affacciano le boutique delle griffe più importanti, ndr) e i suoi palazzi sono il cuore della città: per Firenze la moda non è qualcosa di posticcio, ma un pezzo dell'identità».

E si respira profumo di ottimismo tra gli operatori del settore, che con coraggio portano avanti le loro collezioni stagione dopo stagione.

«Quest'anno sono numerosi i buyers provenienti dal Giappone – ha detto Riccardo Monti, facendo un bilancio della presenza straniera - Paese che suscita particolare interesse per il buon dinamismo delle nostre esportazioni di abbigliamento sul mercato nipponico: l'Italia, tra i Paesi industrializzati, è il primo esportatore di abbigliamento e pellicceria verso il Giappone con una quota del 2,8%, e tassi di crescita superiori al 13% nel biennio 2011 – 2012».

Un coraggio, quello del comparto moda che viene premiato con chiari segnali di ripresa da parte del mercato. Rivalutare il made in Italy, puntare sulla qualità e sull'innovazione, questi i paradigma che secondo i patron della kermesse fiorentina devono essere seguiti per riuscire a superare la crisi economica e, stando ai numeri, un passo dopo l'altro, ci si potrebbe riuscire.

A margine della cerimonia Gaetano Marzotto ha ricordato Vittorio Missoni, scomparso qualche giorni fa mentre viaggiava in compagnia della moglie e alcuni amici a bordo di un aereo nei pressi di Los Roques, del quale si sono perse le tracce.
fonte http://corrierefiorentino.corriere.it di Ludovica Valentina Zarrilli
Servizio di Eva Desiderio

Lgbt Firenze: Alla Biblioteca Nazionale un centro per le arti, servirà per la conservazione, la valorizzazione e la fruibilità delle collezioni librarie e documentarie inerenti alle materie legate allo spettacolo

Nascerà alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF), e sarà operativo entro la fine del 2013, un Centro per le arti dello spettacolo di rilevanza nazionale per la conservazione, la valorizzazione e la fruibilità delle collezioni librarie e documentarie inerenti alle materie delle arti per lo spettacolo, in particolare teatrali e musicali.

Il centro raccoglierà la documentazione conservata nella stessa Biblioteca Nazionale e nella Biblioteca del Teatro della Pergola (che, nel 1656, è stato il primo teatro all'italiana), attualmente acquisita dalla biblioteca in seguito alla soppressione dell'Eti (Ente Teatrale Italiano) già proprietario della Biblioteca della Pergola.

I particolari della nuova struttura sono stati resi noti da Maria Letizia Sebastiani, direttrice della biblioteca nazionale, nel corso di un seminario di formazione sulla conservazione delle memorie digitali che precede la Conferenza internazionale, su questo tema, promossa dalla Fondazione Rinascimento Digitale dell' Ente Cassa di Risparmio di Firenze ed in programma domani e mercoledì 12 dicembre a Firenze.

Il Centro avrà sede in una ex caserma attigua alla Biblioteca Nazionale, che sarà sottoposta a consistenti interventi di ristrutturazione per poter ospitare le nuove collezioni nella massima sicurezza.

La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è, tra l'altro, anche tra i partner del progetto Magazzini Digitali, primo e unico del genere in Italia, che ha lo scopo di conservare e consentire l'accesso, nel lungo periodo, agli archivi digitali conservati in tutte le biblioteche del Paese.
fonte http://corrierefiorentino.corriere.it

Lgbt: Stati Uniti, giornalista polacco rischia l'espulsione perché bisex (quindi né etero, né gay)

Ivo Widlak (classe 1978) è un giornalista di origine polacca che dal 2001 vive a Chicago (Stati Uniti).

Qui conduce un talk show dal titolo "Ivo na zywo" ed un programma di informazione trasmesso dall'emittente televisivo Channel 34 WJYS.


È anche l'amministrazione di alcuni siti di informazione in lingua polacca, nonché presidente del Polish Cultural Institute di Chicago.

Da dieci anni è sposato con una cittadina statunitense ed entrambi sono bisessuali. Ed è proprio questo il motivo dei suoi guai.

Qualcuno si è rivolto all'ufficio immigrazione per denunciarlo, affermando che fosse gay e che si fosse sposato solo per ottenere un permesso di soggiorno.
Un'accusa che purtroppo viene spesso utilizzata negli Stati Uniti per ottenere l'espulsione dal Paese di nemici o concorrenti.

Quando la polizia si è presentata alla sua porta, Widlak si è dichiarato bisessuale. Le leggi federali, però, tutelano solo le coppie eterosessuali ed anche l'integrazione introdotta lo scorso settembre dall'amministrazione Obama (la quale sospende gli ordini di espulsione per le coppie gay) non viene applicata al suo caso: essendo bisessuale non è né eterosessuale, né gay.

Dato che la legge non contempla la sua sessualità, per lui si prospetta un procedimento di espulsione.

«Le parole non possono esprimere come mi sento su questo momento -ha dichiarato la moglie- Perderò sia la mia migliore amica che mio marito dopo dieci anni di matrimonio. Un legame che abbiamo creato davanti a Dio viene ora giudicato ed analizzato solamente perché non riflettiamo l'immagine di matrimonio anni '50».

fonte http://gayburg.blogspot.it

martedì 8 gennaio 2013

Lgbt: Paola Concia, la situazione dei diritti in Italia e il suo futuro politico, ospite di Antonello Piroso a Blogo in diretta

Ospite di Antonello Piroso a Blogo in diretta, l’onorevole Paola Concia ha parlato di molti aspetti della vita politica italiana, del suo futuro politico e della situazione dei diritti in Italia.

L’intervista inizia citando la presunta apertura di Silvio Berlusconi alle coppie gay e della polemica che ne è scaturita sui giornali, a partire da Avvenire.




A proposito delle voci che vorrebbero Paola Concia epurata dal PD per volere di Rosy Bindi, l’onorevole afferma:
"Non lo so e non ci voglio credere. Che siamo due personalità forte, con delle idee in qualche modo diverse è un dato di fatto. Abbiamo lavorato insieme nella commissione diritti. Non voglio né posso credere che ci sia un veto di Rosy Bindi nei miei confronti."

Antonello Piroso ricorda la querelle di luglio scorso tra Rosy Bindi e Paola Concia sui matrimoni gay, con la Bindi che sosteneva che la Costituzione non permette i matrimoni gay, mentre Concia afferma che non sarebbero assolutamente incostituzionali. Vi rinfreschiamo la memoria con il video dell’animata discussione tra Concia e Bindi.

Paola Concia ritorna sul fatto che lei e Ricarda siano sposate in Germania. Ricordiamo che la Germania non ha il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Paola Concia sostiene che la funzionaria tedesca che ha celebrato la cerimonia abbia sostenuto che le due donne si siano sposate.
La realtà dei fatti è diversa, checché ne dica la Concia.

Dopo aver sottolineato che la maggioranza degli italiani non è contraria alle coppie gay, Paola Concia ricorda la bagarre successa all’assemblea nazionale del PD e difende l’idea di Pierluigi Bersani sulle unioni civili “alla tedesca”.

Purtroppo spiace notare, e lo abbiamo sottolineato più volte, come Paola Concia voglia far vedere le unioni civili tedesche come il top: si tratta di unioni civili ghetto, lo ribadiamo, perché riconoscono sì alcuni diritti alle coppie gay ma di fatto sono esclusivo appannaggio di una parte della società.

A tal proposito, riportiamo le parole di Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay:
"Non abbiamo nessun bisogno di importare e trapiantare una legge come quella tedesca, modellata su misura sul welfare e sull’ordinamento tedesco. La Germania si sta muovendo per l’approvazione del matrimonio per garantire a gay e lesbiche uguaglianza totale nei diritti e doveri, così come la Gran Bretagna e la Francia e noi che facciamo? Andiamo avanti tirando il freno a mano?"


Paola Concia parla anche della sua esclusione dalle primarie e fa riferimento all’articolo di Mario Pirani dal titolo All’onorevole omosessuale non si risponde al telefono, però afferma che potrebbe essere nel listino di Pier Luigi Bersani.

E nel caso in cui non entrasse in questo listino?
"Io non sono omosessuale di professione.
Sono manager sportiva e tornerò a fare quello che facevo prima. Sono tra quelle che pensano che non si può stare molti anni nel Parlamento."
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo
A seguire il video completo dell’intervista.

Lgbt: La maggioranza degli italiani è favorevole ai matrimoni gay

Molto bassa, ma in crescita, invece la percentuale di chi si dichiara a favore della possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali.

Sì alle nozze gay, no all'adozione di bambini per le coppie omosessuali. Sono questi i risultati di un'indagine dell'istituto di ricerche Datamonitor.

Secondo i risultati della ricerca il 54,1% degli italiani si dichiara favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre solo il 20,5% è a favore della possibilità di adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso.

La percentuale dei favorevoli alle nozze omosessuali è in crescita rispetto alla precedente indagine sull'argomento, risalente al maggio 2012, che era del 53,4%, stesso trend anche per le adozioni gay, che nello stesso mese era del 19,8%.
fonte http://www.today.it

Lgbt: "Che cosa è la rivoluzione?" di Fiorella Mannoia

"Viviamo in un mondo alla rovescia, dove l'illecito è diventato normale, dove i politici fanno spettacolo e i cantanti, i comici, fanno politica."
FIORELLA MANNOIA





Che cosa evoca oggi la parola rivoluzione?
Che cos'è oggi rivoluzionario?
Viviamo in una sorta di mondo alla rovescia, dove l'illecito è diventato normale, dove i politici fanno spettacolo e gli attori, i cantanti, i comici, si occupano di politica.

Dove i diritti vengono scambiati per favori.
Dove la cultura è giudicata superflua e dispendiosa, praticamente inutile.
Dove chi dovrebbe dare il buon esempio si vanta delle sue malefatte e giudica stupido chi si ostina a credere nella legalità, e lo discredita, lo calunnia, lo annienta.
E la parola rivoluzione assume un significato più profondo, che riguarda anche il comportamento di ognuno di noi.
Provo a fare un elenco di quello che per me oggi è rivoluzionario.

Rivoluzionaria è la sobrietà, l'educazione, la cultura, l'arte, rivoluzionario è il diritto alla scuola, al lavoro, alla salute, rivoluzionario è l'accesso alla conoscenza, rivoluzionario è il rifiuto della volgarità, anche quella dilagante dell'ostentazione del lusso, rivoluzionario è il rifiuto della violenza, anche quella verbale, rivoluzionario è dire a chi cerca di corromperti: "No, grazie".

Rivoluzionario è l'approfondimento contro la superficialità, rivoluzionario è insegnare ai propri figli il rispetto di tutte le diversità, l'accoglienza, la compassione, la fratellanza, la capacità e la volontá di provare a condividere il dolore degli altri, rivoluzionario è combattere il pregiudizio, rivoluzionaria è la ricerca della bellezza, rivoluzionario è spegnere la televisione e dedicarsi ai propri cari, coltivare delle passioni, continuare a giocare, rivoluzionario è il sorriso, la gentilezza, l'umiltà, il saper ridere di noi stessi e delle nostre miserie, rivoluzionaria è la semplicità, il godere di un buon cibo, di un buon vino, rivoluzionario è divertirsi ballando fino alle quattro del mattino senza additivi chimici, rivoluzionario è guardarsi allo specchio senza vergognarsi di ciò che vediamo riflesso, rivoluzionario è non sentirsi al centro dell'universo e guardare altro oltre noi stessi, rivoluzionario è fare bene il proprio lavoro qualsiasi esso sia, rivoluzionaria è l'onestà, rivoluzionario è il coraggio delle proprie idee, rivoluzionario è chiedersi sempre che cosa si nasconda dietro le notizie dell'informazione ufficiale, non smettere mai di cercare, ragionare con la propria testa e porsi sempre delle domande, rivoluzionario è non piegare la testa di fronte ai potenti, chiunque essi siano.

Rivoluzionario è schierarsi sempre dalla parte degli ultimi, chiunque essi siano. Rivoluzionaria è la curiosità, la libertà di pensiero, rivoluzionaria è la coerenza, la gratitudine, la capacità di chiedere scusa, rivoluzionaria è la dignità, il perdono, il rispetto, rivoluzionaria è l'indignazione per l'ingiustizia ovunque si verifichi e avere il coraggio di gridarla, rivoluzionario è combattere l'avidità che è il più pericoloso dei mali, rivoluzionario è dare un senso alla propria vita ricercando il diritto alla felicità ma avendo la consapevolezza che questo non passa solo attraverso il denaro.

Rivoluzionario è fare ognuno il proprio dovere di cittadino ricercando sempre la verità, che è la più grande delle rivoluzioni.
fonte http://www.globalist.it di Fiorella Mannoia

Lgbt: Migliaia di cattolici olandesi si sbattezzano dopo le affermazioni omofobe del papa

Sono migliaia gli olandesi che, usufruendo di un formulario messo a disposizione da una pagina web, hanno deciso di sbattezzarsi per via dell’atteggiamento omofobo che continua ad avere la chiesa cattolica e, in particolare, a seguito delle recenti affermazioni di papa Benedetto XVI a proposito dei gay e della pace.

Per mezzo del sito in questione, i cattolici olandesi possono generare una lettera di sbattezzo da inviare a tre enti specifici: alla Stichting Interkerkelijke Ledenadministratie (organizzazione che registra i dati di appartenenza a differenti confessioni religiose), alla propria diocesi e alla propria parrocchia.

Tom Roes, creatore della pagina, spiega:
"Chiaramente non è possibile “sbattezzarsi” perché il battesimo è un fatto, ma in questo modo le persone possono “cancellare” la loro iscrizione dai registri della chiesa cattolica."


Roes ha avuto l’idea di creare questa pagina dopo essere venuto a conoscenza di come la chiesa ha coperto i crimini di pedofilia nel corso degli anni.

I cattolici olandesi si sono più volte distinti per la difesa dei diritti lgbt: ricordiamo, per esempio, quando avvenne nel piccolo centro di Reusel, quando il parroco si rifiutò di dare la comunione a un giovane gay e si vide la chiesa invasa da centinaia di persone che manifestavano contro tale decisione.

Stando alle cifre, gli olandesi che si dichiarano cattolici sono il 26,6% della popolazione e il 18,3% dichiara di appartenere a una delle chiese protestanti, mentre il 42,7% afferma di non avere legami con alcuna confessione religiosa.

In Italia tutte le informazioni sullo sbattezzo le potete trovare sul sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Getty
http://www.queerblog.it/post/41277/migliaia-di-cattolici-olandesi-si-sbattezzano-dopo-le-affermazioni-omofobe-del-papa

Lgbt: Francia, il governo “vigila” sui dibattiti sulle nozze gay nelle scuole cattoliche

«C’è il rischio di cadere nell’omofobia», ha detto il ministro dell’Istruzione invitando i provveditori a vigilare sulle discussioni sul matrimonio omosessuale nelle scuole cattoliche d’Oltralpe

Il ministro dell’istruzione francese ha strigliato le scuole private cattoliche convenzionate con lo Stato che intendono organizzare dibattiti sul tema del matrimonio omosessuale.

«C’è il rischio di cadere nell’omofobia», ha detto Vincent Peillon firmando una circolare con cui ha allertato i provveditori scolastici a vigilare sugli oltre ottomila istituti cattolici del paese.

LA POLEMICA IN CLASSE.
Come riporta il Corriere della Sera stamane, il ministro ha invitato tutti a tenere fuori dalle classi il tema delle nozze gay in nome della laicità dello Stato.
In dicembre il segretario generale per l’insegnamento cattolico Eric de Labarre aveva invitato i rettori delle scuole private ad aprire un dibattito sul tema della legalizzazione del matrimonio omosessuale voluta dal governo del socialista François Hollande (insieme alle adozioni) e a cui la Chiesa cattolica è fermamente contraria.
Non sono mancate, in questi mesi, le manifestazioni e le polemiche dirette tra gli esponenti del governo e la gerarchia ecclesiastica, per questo il ministro ha ammonito i rettori delle scuole cattoliche, chiedendo che il mondo della scuola resti neutrale.

RESTARE NEUTRALI?
«L’omofobia è un delitto – scriveva ieri l’editorialista Paul-Henri du Limbert sul Figaro. Chi vuole discutere sul matrimonio omosessuale sarebbe dunque un delinquente potenziale?», ha incalzato accusando il governo di “terrorismo intellettuale” e il ministro di essere il nuovo “grande inquisitore”.

La polemica continua e oggi i giornali francesi reagiscono a un video, diffuso da Bfmtv e girato nei mesi scorsi, in cui il ministro per i diritti delle donne Najat-Vallaud Belkacem, in visita a un college, parlava del matrimonio omosessuale come «avanzamento» della società «Ciò consentirà uno sviluppo più. Più libertà. Più uguaglianza nella società».
E questa sarebbe la neutralità? Si domanda Le Figaro. La polemica continua.
fonte http://www.tempi.it/

Lgbt Cinema: Hollywood, Steven Soderbergh sul film Behind The Candelbra: "Rifiutato da Hollywood perché troppo gay"

Hollywood liberale, aperta a tutti e bla bla?
Ma c’è ancora qualcuno che ci crede?
Alzate la mano e leggete l’ennesima conferma del contrario.

Premesso che la cosa non ci stupisce affatto, Behind The Candelabra di Steven Soderbergh sarebbe stato rifiutato da tutti i grandi studios di Hollywood al momento del finanziamento.

Behind The Candelbra è un biopic sull’artista e pianista Liberace, interpretato da Michael Douglas. L’artista di Milwaukee, scomparso nel 1987 per Aids, era omosessuale, ma non fece mai coming out quand’era in vita. Soderbergh ovviamente si occuperà anche di quest’aspetto, quindi anche del noto amante di Liberace, Scott Thorson, interpretato da Matt Damon (alla sua settima collaborazione col regista).

Ecco: per Hollywood, Behind The Candelabra è “troppo gay”.

Queste le parole del regista:
"Nessuno voleva farlo. Siamo andati da chiunque [ad Hollywood]. Avevamo bisogno di 5 milioni di dollari, ma nessuno voleva darceli: tutti ci dissero che era troppo gay. E questo dopo I segreti di Brokeback Mountain, comunque. Che non è proprio divertente come questo film. Ero scioccato. Non aveva senso per nessuno di noi. Ciò che pensavano gli studios era “Non sappiamo come venderlo”. Erano spaventati."

Steven Soderbergh è una figura abbastanza anticonvenzionale nel panorama del cinema americano, a metà strada tra cinema indipendente ed hollywoodiano.
Passa da una trilogia come quella di Ocean’s a film autoriali come il dittico Che, lanciandosi anche in piccoli indie sperimentali alla Bubble e The Girlfriend Experience.

Conosce bene il mondo dello spettacolo, della comunicazione e della produzione americana: e che si sia “scioccato” per la reazione degli studios al suo Behind The Candelbra, la dice lunga sulla situazione della mentalità di Hollywood ancora oggi. Alla fine il progetto ha trovato il budget necessario alla HBO, che lo trasmetterà nel suo palinsesto tv dopo il passaggio fuori concorso al Festival di Cannes 2013.

Il regista, più attivo che mai, ha intanto di nuovo dichiarato di voler concedersi una pausa dalla regia. Ma quest’anno vedremo due suoi film: questo Behind The Candelbra e Side Effects, thriller psicologico con Rooney Mara, Jude Law e Channing Tatum, ancora col regista dopo Knockout e Magic Mike.
Fonte http://www.cineblog.it da Gabriele Capolino, via The Playlist

lunedì 7 gennaio 2013

Lgbt: Il nuovo spot contro l'omofobia del ministero del Dipartimento per le Pari Opportunità

Esce il nuovo spot contro l'omofobia del Dipartimento per le Pari Opportunità. Fra i sei protagonisti, anche l'ex Mister Gay Italia Giulio Spatola.

Lo slogan è "Sì alle differenze, no all'omofobia".

"Mancina, alto, gay, lesbica, rosso, intonata. E non c'è niente da dire. Sì alle differenze, no all'omofobia".

E' questo lo slogan scelto dal ministero del Lavoro con delega alle Pari Opportunità Elsa Fornero per la nuova campagna antiomofobia che andrà in onda con manifesti, brochure e spot televisivi sui canal.

I protagonisti sono 6 giovani, tre ragazzi e tre ragazze, ognuno delle quali con una propria caratteristica fra cui, nel caso di un ragazzo - interpretato da Giulio Spatola, già Mister Gay Italia e Mister Gay Europe - e una ragazza, quella dell'orientamento sessuale gay.

Lo spot, per ora visibile solo in alcuni spazi pubblici di Roma, fra cui la stazione Termini, è il secondo spot istituzionale contro l'omofobia.

Il primo fu prodotto dal Ministero delle Pari Opportunità guidato da Mara Carfagna durante il governo Berlusconi. Anche in quel caso, lo slogan richiamava l'omosessualità come una caratteristica poco importante al fine di giudicare una persona.

"Rifiuta l'omofobia, non essere tu quello diverso", era lo slogan che compariva alla fine di una serie di un video che aveva per protagonisti infermieri, medici, pompieri. "Nella vita certe differenze non possono contare", suggeriva la voce fuoricampo, riferendosi alla loro omosessualità.

Lo spot del ministro Fornero segue quindi la linea tracciata dal predecessore Carfagna.
(Il video che segue è a qualità molto bassa in quanto la versione originale non è stata ancora ufficializzata dal Dipartimento)
fonte http://www.gay.it/


Lgbt: Raul Bova versione bisex in copertina per la campagna anti Aids

Raul Bova, testimonial della campagna per l'uso del preservativo del ministero della Salute, compare in copertina su "Chi"
in versione bisex, abbracciato da un uomo e una donna

Raul Bova si mette a nudo sulla copertina di Chi.

Lo scatto, in cui compare abbracciato da un uomo e una donna, fa aprte della campagna del miistero della Salute contro l'HIV.

"Mi spoglio per trasmettere l'importanza della prevenzione e l'uso del preservativo nei rapporti sessuali occasionali, sia etero sia omosessuali"b>, ha detto l'attore.
fonte http://www.gay.it/channel

Lgbt Rugby: Nuova Zelanda, cercasi gay tra gli All Black, per sconfiggere l’omofobia

In foto gli All Blacks durante al mitica Haka, la danza di guerra che apre le partite della nazionale neozelandese


Lettera aperta agli All Blacks: “Siete così bravi a vincere le partite di rugby, ora dateci una mano a sconfiggere l’omofobia. Se tra di voi c’è un gay, lo dichiari”.



Un appello particolare quello avanzato dai difensori dei diritti degli
omosessuali ai giocatori degli All Blacks: dichiarare apertamente la loro omosessualità per infrangere un tabù che non solo in Nuova Zelanda è duro a morire.

La questione dei giocatori omosessuali tra il XV campione del mondo tiene banco da diversi giorni in Nuova Zelanda, da quando un noto presentatore televisimo apertamente gay, Steve Gray, ha affermato di essere certo che diversi giocatori della nazionale di Rugby neozelandese sono omosessuali: «Posso assicurare che tra gli All Blacks ci sono diversi gay, perchè sono stato a letto con uno di loro», ha detto il presentatore.

Tony Simpson, presidente dell’associazione Rainbow Wellington, ha detto di sperare che un ”coming out” di un campione del rugby potrebbe spingere molti neozelandesi a considerare normale l’omosessualità.
Nelle ultime settimane, la stella del calcio inglese Matt Jarvis (eterosessuale) è apparso sulla rivista Attitude, rivolta al pubblico gay, con un messaggio rivolto ai compagni omosessuali: “Venite allo scoperto, è tempo di rompere il muro”.

Tornando al rugby, c’è almeno un caso celebre di coming out, ma nell’emisfero nord: nel 2009, l’ex capitano della nazionale gallese di rugby, Gareth Thomas, dichiarò apertamente di essere omosessuale: “Ma non voglio essere cosiderato un rugbista gay – disse – Sono un giocatore come un altro. E soprattuto un uomo”.

Sempre in Galles, anche l’arbitro internazionale Nigel Owens dichiarò la propria omosessualità con un’intervista a cuore aperto a un quotidiano del suo paese prima dei Mondiali di Francia (2007): l’International Board ci pensò su, ma non ebbe – per fortuna – la forza di chiudere la sua carriera.

Meno fortunato fu Justin Fashanu, ma siamo nel calcio: l’ex giocatore di Norwich, Nottingham e Hearts of Midlothian dopo il coming out del 1990 aprì una pagina nera della sua vita, fatta di umiliazioni e incomprensioni. Otto anni dopo si tolse la vita.
fonte http://mondovale.corriere.it di Paolo Ligammari e Roberto Iasoni