sabato 9 maggio 2020

La regina Elisabetta e il nuovo storico discorso: «Mai arrendersi, mai disperare»

The Queen è tornata a parlare alla Gran Bretagna, in era Coronavirus, nello stesso giorno in cui il padre Giorgio VI aveva annunciato la fine della seconda guerra mondiale: «Le nostre strade oggi non sono vuote, sono piene dell'amore che proviamo l'uno per l'altro»

Un mese dopo lo storico discorso in era coronavirus, solo il quarto in quasi 70 anni di regno, Elisabetta II torna a parlare e lo fa in un giorno ben preciso: l’8 maggio 2020, ben 75 anni dopo da quell’8 maggio del 1945 quando il padre, re Giorgio VI aveva annunciato alla radio la fine della seconda guerra mondiale. All’epoca Elisabetta aveva 19 anni, oggi ne ha 94 ed è una monarca esperta e navigata. Sa che deve esserci nei momenti più delicati per la sua nazione. Ora la Gran Bretagna è in lockdown, sta affrontando – come il resto del mondo – la pandemia.

La regina, che aveva 13 anni quando scoppiò la guerra nel 1939, fa sapere oggi: «Può sembrare difficile non poter celebrare questo anniversario speciale come vorremmo. Ma lo ricordiamo dalle nostre case, dalle nostre porte. Le nostre strade non sono vuote, sono piene dell’amore e della cura che proviamo l’uno per l’altro», ha continuato Elisabetta, facendo riferimento all’invito del governo britannico: restare a casa, stare lontani oggi per riabbraciarci presto.

«E quando guardo il nostro Paese», ha continuato, con la foto del padre Giorgio VI in primo piano sulla scrivania, «E vedo quello che siamo disposti a fare per proteggerci e sostenerci a vicenda, dico con orgoglio che siamo ancora una nazione che quei coraggiosi soldati, marinai e aviatori riconoscerebbero e ammirerebbero».

Il discorso della regina è stato registrato nel salotto bianco di Windsor la scorsa settimana. Nel castello poco fuori Londra, lei e il marito Filippo, 98 anni, sono ormai in isolamento da oltre un mese. Parlando dell’inizio della guerra, la regina, allora principessa, ha detto: «La prospettiva sembrava desolante, la fine lontanissima, il risultato incerto. Ma abbiamo continuato a credere che la causa fosse giusta – e questa convinzione, come ha notato mio padre, ci ha portato avanti. “Mai mollare, mai disperarsi”, era quello il messaggio del V-E Day.

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«Ricordo vividamente le scene esultanti a cui io e mia sorella abbiamo assistito con i nostri genitori e Winston Churchill dal balcone di Buckingham Palace», ha continuato la sovrana, «Il senso di gioia della gente che si radunava fuori e in tutto il Paese, anche se mentre si celebrava la vittoria in Europa, sapevamo che ci sarebbero stati ulteriori sacrifici. Molte persone hanno perso la vita in quel terribile conflitto. Hanno combattuto per poter vivere in pace, in patria e all’estero. Sono morti per la speranza di poter vivere come persone libere in un mondo di nazioni libere. Hanno rischiato tutto in modo che le nostre famiglie e i nostri quartieri potessero essere al sicuro. Dovremmo e li ricorderemo».

La pace in Europa, ha aggiunto, la regina da allora è stata mantenuta. E questo è il modo migliore per onorare tutti quelli che dal campo di battaglia non sono mai tornati. Oggi il nemico è invisibile, la lotta è contro un virus, ma il messaggio di Elisabetta II alla Gran Bretagna non cambia: «Mai mollare, mai disperarsi».
fonte: di Stefania Saltalamacchia  www.vanityfair.it

Teatro: Il nuovo festival areniano 2020 è una vittoria per Verona

Se è vero che non c’erano altre soluzioni per proporre le “solite” opere nel “solito” format, è da lodare la decisione di proporre un festival musicale totalmente nuovo in piena emergenza coronavirus.


Preso atto che molti teatri apriranno nel 2021, ben che vada, il nostro anfiteatro potrebbe essere la prima sfida della nuova stagione umana della musica classica, interrotta bruscamente per cause di forza maggiore. Ecco perchè il progetto che ha preso forza, il Festival d’estate - Nel cuore della musica è stato voluto e sostenuto anche da innumerevoli artisti che hanno voluto manifestare il loro amore per l’Arena di Verona nonché dare un messaggio all’intero mondo della musica.

Potremo bearci di vedere dal vivo una parata di stars internazionali della lirica che vede in prima linea, fra gli altri, i direttori Daniel Oren e Marco Armiliato, ed i cantanti Francesco Meli, Marcelo Álvarez, Leo Nucci, Plácido Domingo, Luca Salsi, Fabio Sartori, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Anna Netrebko, Maria José Siri, Michele Pertusi, Marina Rebeka. 

Il cartellone definitivo dovrebbe prevedere una decina di spettacoli lirico-sinfonici collocati nei week-end di agosto e di settembre.

E, come se non bastasse, il 98° Festival non viene cancellato, bensì spostato al prossimo anno arricchiti di altri eventi imperdibili, tra cui Aida in forma di concerto, atto d’amore sacro per Verdi, festa per il 150° dell’opera e sobrietà impeccabile per rispetto di chi quest’anno ha e sta soffrendo, nonché una monumentale Messa da Requiem che a Verona non si sentiva da anni.

Questa volta Fondazione Arena si è mossa in anticipo e nel migliore dei modi possibili, anticipando altri grandi teatri di cui diventerà il modello per la “rifioritura” che il sovrintendente, Cecilia Gasdia, ha più volte sottolineato in conferenza stampa.
fonte: Filippo Avesani www.veronaeconomia.it

Cinema > David di Donatello 2020: il trionfo de «Il Traditore» in una cerimonia in smart working. Tutti i premi

Ad aggiudicarsi la 65esima edizione del premio è il film di Marco Bellocchio con ben sei riconoscimenti, incluso quello per il miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino. Ecco tutti i vincitori

 Il David di Donatello ai tempi dello smart working. Nessun red carpet, nessuna consegna e nessun abito lungo fatta eccezione per Roberto Benigni, l’unico che si video-collega con addosso lo smoking, e poche eccezioni come Luca Marinelli e Marco D’Amore, che optano per la cravatta.  

Gli Oscar del cinema italiano si adattano all’emergenza Covid-19 e vanno in onda rinunciando alla cerimonia in senso stretto, alla festa che sarebbe potuta essere. In uno studio spoglio, semideserto, Carlo Conti spiega che si tratta di un’edizione dei David «particolarissima» che, però, aveva senso non annullare (era stata già posticipata di un mese) per essere di «buon auspicio per riprendere la nostra normalità, andare al cinema e sognare».

 L’allegoria del Davide che lotta contro Golia, un tempo rappresentato dai colossi a stelle e strisce e oggi da un virus invisibile, è, dopotutto, perfetta per rappresentare il bisogno di tenere vivo il cinema che, al di là della chiusura forzata delle sale, resiste e «rende più lieve il nostro isolamento». L’Accademia del Cinema Italiano e Raiuno hanno, infatti, spinto affinché la cerimonia di assegnazione avesse comunque luogo, un simbolo di speranza e di ripartenza. Il caso, poi, ha voluto che a essere premiato fosse proprio un film prodotto anche da Rai Cinema: a trionfare ai 65esimi David di Donatello è, infatti, Il traditore di Marco Bellocchio.

Il biopic dedicato alla controversa figura di Tommaso Buscetta si porta a casa i premi più «pesanti» della serata: miglior film, miglior regia a Marco Bellocchio, miglior attore a Pierfrancesco Favino (è il suo primo David come protagonista), miglior attore non protagonista a Luigi Lo Cascio, migliore sceneggiatura originale e miglior montatore.
I David portati a casa da Il traditore sono 6. Lo segue a ruota Pinocchio, la versione del capolavoro di Carlo Collodi firmata da Matteo Garrone che conquista 5 premi spopolando nelle categorie tecniche, dagli effetti visivi ai costumi, dal trucco alla scenografia.

Nell’anno in cui il cinema italiano è costretto a fermarsi e a reinventarsi rimandando l’uscita di molti titoli in sala e rendendone disponibili altrettanti sulle piattaforme streaming a pagamento, i David non si fermano e regalano emozioni che, probabilmente, ricorderemo: dal bacio strappato da Anna Ferzetti al marito Pierfrancesco Favino in collegamento dalla sua casa di Roma all’abbraccio di Jasmine Trinca, miglior attrice protagonista per La Dea Fortuna, con la figlia Elsa; dal commosso omaggio a Franca Valeri, che non presenzia in video ma che, vicinissima ai 100 anni, conquista il primo David della sua carriera, al discorso di Roberto Benigni – che parla di «Covid di Donatello» e si rammarica che la sua categoria, quella di chi «abbraccia, tocca, accarezza e fa l’amore in scena», sia la più colpita – alla suoneria che Marco Bellocchio si dimentica di silenziare al momento della vittoria: «In tutta la mia carriera ho vinto 3 David, e ne ho presi 3 in una sola serata. Il mio film sono tante persone e ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di farlo: spero di continuare a fare film che mi entusiasmino». 

L’unica nota dolente della serata è, però, che tutte le maestranze tecniche, dagli scenografi ai montatori, dai truccatori ai direttori della fotografia, non abbiano potuto ringraziare in video per l’omaggio ricevuto. Un peccato: sarebbe stato il messaggio più forte per un cinema che riparte e che, soprattutto, ha bisogno di rimanere unito.

Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello 2020:
Miglior film
Il traditore di Marco Bellocchio
Miglior regista
Marco Bellocchio, Il traditore
Migliore attore protagonista
Pierfrancesco Favino, Il traditore
Migliore attrice protagonista
Jasmine Trinca, La dea fortuna 
Migliore attrice non protagonista
Valeria Golino, 5 è il numero perfetto
Migliore attore non protagonista
Luigi Lo Cascio, Il traditore 
Migliore sceneggiatura originale
Marco Bellocchio – Ludovica Rampoldi – Valia Santella – Francesco Piccolo, Il traditore
Migliore sceneggiatura non originale
Maurizio Braucci – Pietro Marcello, Martin Eden 
Miglior produttore
Groenlandia – Rai Cinema – Gapbusters – Roman Citizen – Con Rai Cinema, Il primo re
Migliore canzone originale
La Dea Fortuna (“Che Vita Meravigliosa”)
Migliore musicista 
L’orchestra Di Piazza Vittorio – Il Flauto Magico Di Piazza Vittorio
Miglior regista esordiente 
Phaim Bhuiyan, Bangla
Migliore autore della fotografia 
Il primo re
Miglior scenografia
Dimitri Capuani, Pinocchio
Miglior costumista
Massimo Cantini Parrini, Pinocchio
Miglior truccatore
Dalia Colli – Mark Coulier (Trucco Prostetico), Pinocchio 
Miglior acconciatore
Francesco Pegoretti, Pinocchio
Miglior montatore
Francesca Calvelli, Il traditore
Miglior suono
Il primo re
Migliori effetti speciali visivi
Theo Demeris – Rodolfo Migliari, Pinocchio
Miglior documentario di lungometraggio
Selfie di Agostino Ferrente Citizen
David giovani
Mio fratello rincorre i dinosauri
fonte: di Mario Manca   www.vanityfair.it

La nuova opera di Banksy dedicata agli infermieri, eroi contro il coronavirus

Ecco l'ultimo lavoro dell'artista di cui non conosciamo l'identità. Illustrazione: Banksy Instagram

Batman e l’Uomo Ragno per il momento si facciano da parte. Gli eroi di oggi hanno sì il mantello, ma soprattutto la mascherina, occhi grandi e una croce rossa disegnata sulla divisa. Sono le infermiere e gli infermieri impegnati nella lotta quotidiana contro il coronavirus. Parola di Banksy, che agli operatori sanitari ha dedicato la sua ultima opera, Game Changer.

Il più noto artista di street art (controverso, tagliente, geniale e misterioso, dato che non si conosce la sua identità) ha pubblicato sul suo account Instagram il disegno di un bimbo che gioca con il pupazzo di una infermiera, con tanto di mantello, facendola volare proprio come un super eroe. Batman e Spider-Man possono solo osservare la scena, forse un po’ accigliati, dato che sono stati relegati in un cestino della spazzatura. Si facciano da parte, per adesso: ora è il momento della Super Nurse.

L’omaggio a chi lavora nella sanità non è il primo lavoro di Banksy creato durante la pandemia di Covid-19. A metà aprile, sempre attraverso Instagram, l’artista aveva pubblicato una divertente serie di foto sotto la didascalia “My wife hates when i work from home”, mia moglie odia quando lavoro da casa. Nelle immagini, infatti, il bagno di Banksy (o quello che supponiamo lo sia) si era trasformato nel set per murales popolati da topi, uno dei simboli del lavoro dell’artista.
fonte: di Federica Maccotta    www.wired.it

venerdì 8 maggio 2020

Grande successo per Lovers on line, la mini maratona di film italiani a tematica LGBTQI

Si è concluso Lovers On Line, la mini-maratona di film italiani a tematica LGBTQI messi a disposizione a titolo gratuito dal Lovers Film Festival. Un’opportunità per il pubblico della storica manifestazione cinematografica torinese (che avrebbe dovuto svolgersi negli stessi giorni dell’evento) per riscoprire o apprezzare per la prima volta titoli molto diversi fra loro ma tutti all’insegna dell’arcobaleno.


In cinque giorni Lovers On Line ha messo a disposizione 17 pellicole tra lungometraggi, cortometraggi e documentari per un totale di 18.114 visualizzazioni.

La direttrice Vladimir Luxuria è molto felice per “un risultato al di sopra di ogni aspettativa, considerato che è stato raggiunto in soli cinque giorni”.
Abbiamo deciso di comunicare il dato complessivo di visualizzazioni, e non per singoli titoli o categorie, al di fuori di una logica competitiva e intendendo questa iniziativa nella sua interezza. Sempre con il cliccattissimo hashtag #cimanteniamoinlinea: simbolo di un pubblico che ama il cinema e il nostro festival – prosegue Luxuria. Ringrazio un pubblico, più che virtuale, virtuoso, che ci ha dimostrato vicinanza e supporto scegliendo di vedere o rivedere lavori già proiettati o già disponibili in rete. Un segnale che consideriamo di incoraggiamento non solo per il Lovers Film Festival, ma anche per il cinema e l’inarrestabile voglia di emozionarci e crescere attraverso la cultura che purtroppo resta ancora in fase 1. Un grazie in particolare anche a tutti i registi che hanno risposto alla nostra richiesta con entusiasmo e collaborazione e al comitato artistico da me diretto – composto da Angelo Acerbi, Elsi Perino e Alessandro Uccelli – che ha gestito e seguito la realizzazione di questa piccola festa del cinema italiano”.

Questo risultato è molto importante in un momento difficile come questo, con le sale cinematografiche chiuse e l’impossibilità di fare un festival in maniera tradizionale – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Il mio augurio è che si possa tornare presto alla normalità, seppure con delle delimitazioni”.
fonte: ufficio stampa  Lovers Film Festival

Lgbt: Germania, approvata la legge che vieta la "conversione" degli omosessuali

Niente più esorcismi, elettroshok e stregonerie. Nel Paese si registrano ancora circa 1000-2000 casi di cure "anti-omosex" all'anno. Sanzioni fino a 30 mila euro e un anno di carcere per chi viola la nuova norma
 
BERLINO - Niente più esorcismi, indottrinamenti o "terapie della luce". Niente stregonerie, né elettroshock. La Germania ha approvato una legge che vieta ogni forma di conversione di persone lgbtqi, insomma qualsiasi forma di imposizione coatta di un orientamento sessuale. La sanzione per questo tipo di 'cure' barbariche, può raggiungere i 30 mila euro e un anno di carcere. In foto: Jens Spahn, 39 anni, ministro della Salute tedesco (ansa)  

Purtroppo, come attesta la Fondazione Magnus Hirschfeld, in Germania si registrano ancora circa 1000-2000 casi di cure 'anti-omosex' all'anno, e spesso le vittime ne ricavano danni psicologici e sviluppano tendenze suicide. Peraltro non c'è alcuna evidenza scientifica sull'efficacia delle 'terapie' di conversione, al di là di ogni considerazione sulla palese violazione della libertà sessuale sancita dalla Costituzione.

L'impulso a vietare queste pratiche primitive che avvengono per lo più in comunità fortemente religiose è venuto dal ministro della Sanità, Jens Spahn (Cdu), gay dichiarato. "L'omosessualità non è una malattia, e il termine terapia è fuorviante", ha scandito ieri davanti al Bundestag, durante la discussione sulla legge. Che ha registrato comunque l'astensione dei Verdi, della Linke e della Fdp che avrebbero voluto un testo più coraggioso. La legge limita il divieto di conversione alle persone sotto i 18 anni: secondo i tre partiti si tratta di una soglia troppo bassa.
fonte: www.repubblica.it  

Cinema: Vogue, copertina da record per Judi Dench. L'attrice britannica conquista la cover della rivista di moda a 85 anni

A 85 anni Judi Dench ha battuto un altro record: è la donna più anziana mai ritratta sulla copertina di Vogue. L'attrice apparirà sul numero di giugno della versione britannica della famosa rivista e dopo quasi 60 anni nel mondo dello spettacolo ha giurato che non smetterà mai. 
 
Dame Judi Dench ha calcato per la prima volta un palcoscenico nel 1957 e il suo debutto cinematografico è stato nel 1964 con 'Il terzo segreto'. Il primo ruolo importante è in Camera con vista di James Ivory; dal 1995 interpreta M, il capo dell'MI6, in James Bond. Il riconoscimento della critica arriva nel 1997 con Mrs Brown dove interpreta la Regina Vittoria. La statuetta arriva l’anno dopo per l’interpretazione di un’altra regina: Elisabetta I d’Inghilterra in Shakespeare in Love. 
 
Nel discorso pronunciato al ritiro del premio si disse sbalordita di averlo ottenuto per un ruolo di appena otto minuti. Judy Dench è una di quelle attrici in grado di interpretare di tutto. Per Chocolat e Iris - Un amore vero ottiene due candidature. Negli ultimi anni è stata la madre del presidente Hoover in J.Edgar di Clint Eastwood, M in Skyfall, di Sam Mendes e Philomena, una madre alla ricerca disperata del figlio. 
 
Chiusa a casa nel Regno Unito a causa delle misure restrittive anti-coronavirus, l'attrice ha dichiarato di sentirsi "come tutti, questi tempi senza precedenti sono abbastanza difficili da comprendere". "La cosa buona è che ha reso le persone consapevoli della situazione degli altri che sono completamente soli. Se da questo emergerà una grande gentilezza, allora sarà un vantaggio", ha aggiunto. 
fonte:  www.rainews.it

Cinema: A Franca Valeri il Premio David Speciale 2020, in onda stasera su RaiUno alle 21.25

Nel corso della 65ª edizione dei premi, in onda su RaiUno alle 21.25 di venerdì 8 maggio, sarà celebrata (per la prima volta) la donna che, più di tutte, ha «rivoluzionato la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra con ironia scorrettissima»

I David di Donatello, con la tradizionale cerimonia di assegnazione dei premi, sono stati posticipati. Pareva impossibile che, ai tempi del Coronavirus, con il divieto categorico a riunirsi in assembramenti, si potesse festeggiare il cinema italiano. Invece, la tecnologia è corsa in soccorso dell’evento.


I David, come capitato ad altre manifestazioni corali, abituate ad avere un proprio contrappunto televisivo, verranno trasmessi su RaiUno, alle 21.25 di stasera venerdì 8 maggio. In studio, vi sarà solo Carlo Conti ed altri, ospiti e attori, saranno chiamati a collegarsi da casa, con quel mezzo ormai rodato che è il computer.

A farla da padrona, dunque, nella serata più cara al cinema italiano, sarà l’innovazione che, però, nel suo dipanarsi, non dimenticherà di rendere il giusto omaggio alla tradizione. Franca Valeri, ormai prossima al centenario, sarà insignita del Premio David Speciale 2020. Ad annunciarlo, è stata Piera De Tassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

 

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«Franca Valeri è un’icona dello spettacolo e della cultura italiana, tra radio, cinema, teatro e tv, finora mai candidata o premiata al David», ha spiegato la De Tassis, «Eppure, con un lampo unico di creatività, è stata proprio lei ad aver letteralmente rivoluzionato la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra con l’invenzione di personaggi simbolo come La Signorina Snob, la sora Cecioni, Cesira la manicure. L’ironia scorrettissima, il tratto rapido, il soprassalto linguistico e surreale sono i suoi strumenti per raccontare le tante identità femminili in mutazione», ha concluso la De Tassis, suggellando in poche parole una donna sovversiva, coraggiosa, un’avanguardista alla quale si deve (buona parte) del presente artistico femminile.
fonte: di Claudia Casiraghi  www.vanityfair.it

martedì 5 maggio 2020

Danza: Una giornata, online, dedicata a Pina Bausch

Un evento per omaggiare la grandissima Pina Bausch: venerdì 8 maggio alle 20.30, sulla piattaforma MYMOVIESLIVE, Bim, Romaeuropa e MYmovies andrà in scena un evento esclusivo , dedicato ad un’importantissima artista che ha segnato, per sempre, il mondo della danza. In questa occasione verrà diffuso in streaming gratuito un dibattito in diretta tra esperti di danza, cinema, danzatrici e coreografe, seguito dal film, candidato al Premio Oscar, Pina di Wim Wenders. 


Attraverso un incontro live e un film rimasto nella memoria per la sua straordinaria potenza visiva, gli appassionati di cinema e danza potranno così assistere a un evento unico, che a partire dallo stile performativo senza precedenti di Pina Bausch, a 80 anni dalla sua nascita, cerca di rintracciarne il lascito nelle più recenti generazioni, senza dimenticare lo sguardo di chi scopre per la prima volta il suo lavoro o di chi, con un approccio differente alle arti coreutiche, lo osserva da lontano. 

L’incontro vedrà, tra gli altri, la testimonianza di Monique Veaute Presidente della Fondazione Romaeuropa, la partecipazione di Francesca Pennini, coreografa della compagnia CollettivO CineticO e oggi una delle menti più creative della danza contemporanea italiana.

Per partecipare gratuitamente online alla visione collettiva del film in streaming sarà sufficiente collegarsi dal proprio computer, tablet o device all’indirizzo https://www.mymovies.it/film/2011/pina/live/ e prenotare uno dei posti disponibili nella sala web.

Pinaè un film per Pina Bausch di Wim Wenders. 

Pina, con il Tannztheater Wuppertal Pina Bausch, è il tributo di Wim Wenders all’arte unica e visionaria della grande coreografa tedesca, scomparsa nell’estate del 2009.  Il regista ci guida in un viaggio sensuale e di grande impatto visivo, seguendo gli artisti della leggendaria compagnia sulla scena e fuori, nella città di Wuppertal, il luogo che per 35 anni è stato la casa e il cuore della creatività di Pina Bausch. 
fonte: www.giornaledelladanza.com

Arena di Verona: Il Festival 2020 diventa 2021

Il Festival 2021 della Fondazione Arena di Verona presenterà le produzioni originalmente previste nel Festival 2020 con l’aggiunta di ulteriori eventi di altissima levatura.

Lo spostamento al 2021 del Festival stellare 2020, frutto di intensi anni  di lavoro, è stato per tutto il team areniano una sofferenza profonda, ma le prescrizioni normative, conseguenza delle evidenti condizioni sanitarie in Italia, non hanno lasciato altra possibilità se non quella di salvarla posizionandola nella sua sostanza nel 2021 che diventerà così, con l’aggiunta di altri eventi di grandissima caratura già programmati, un anno di straordinario livello, confermando Arena nel Pantheon dei migliori teatri del mondo.

Inoltre Fondazione Arena ha pensato in primis a tutelare tutti gli 80.000 spettatori affezionati che hanno già acquistato il biglietto per la Stagione 2020 e che fin da oggi potranno ottenere tutte le informazioni necessarie consultando il nostro sito internet www.arena.it o scrivendo all’indirizzo: ServizioClienti@geticket.it o telefonando allo 0458005151

Saranno possibili tre opzioni: spostare sin da subito il proprio biglietto sul titolo prescelto nel Festival 2021 o donare il proprio biglietto. A partire dal 15 giugno, secondo le regole che saranno stabilite dal Governo, sarà possibile richiedere un voucher per un importo pari a quello del biglietto in proprio possesso.

Dal 15 luglio invece sarà disponibile per tutti la vendita dei biglietti 2021. 
Le condizioni per i tour operator e per le agenzie di viaggio saranno comunicate direttamente ai partner del festival.
fonte:  www.arena.it

lunedì 4 maggio 2020

Cinema: Taika Waititi sarà il regista di un nuovo capitolo di Star Wars

Taika Waititi sarà regista di un nuovo film della saga di Star Wars. Della sceneggiatura si occuperà anche Krysty Wilson-Cairns, sceneggiatrice di 1917.



In occasione dello Star Wars Day arriva una gran bella notizia per i fan della saga. Taika Waititi sarà regista e co-sceneggiatore di un nuovo capitolo del franchise fantascientifico che, film dopo film, continua a registrare grandi successi al botteghino.

Il regista neozelandese, reduce dall’ultimo episodio della serie The Mandalorian, sarà quindi il sesto regista a dirigere un film della saga dopo George Lucas, Irvin Khershner, Richard Marquand, J.J. Abrams e Rian Johnson.

A gennaio vi erano stati diversi rumors che vedevano Taika Waititi come regista di un nuovo film della saga, rumors ai quali Taika Waititi aveva risposto così in un’intervista al Variety:
“Se ci sono discussioni su Star Wars? Certo nel 1996 discussi con i miei amici su quanto fosse bello Star Wars. Penso che le persone mi vedano spesso uscire con gli altri, specialmente con ‘Star Wars’ e sì, penso che si potrebbero fare delle grandi discussioni con lui.[…] Vorrei fare ogni film possibile solo se esso ha un senso, e se può non sembrare un suicidio artistico.”

Il nuovo capitolo della saga di Star Wars, oltre ad essere diretto da Taika Waititi, vedrà alla sceneggiatura, insieme al regista di Jojo Rabbit, Krysty Wilson-Cairns, sceneggiatrice dell’acclamato film di Sam Mendes 1917.
I produttori del film saranno invece David Benioff e D.B. Weiss, i due ideatori della serie Il Trono di Spade che avevano abbandonato lo show lo scorso ottobre proprio per dedicarsi ai nuovi film di Star Wars. Del film oltre a queste notizie non sappiamo altro. Sappiamo solamente che la Disney ha in programma l’uscita del primo capitolo della nuova trilogia nel dicembre del 2022 a cui seguiranno gli altri due capitoli nel 2024 e nel 2026.

Questa notizia è arrivata proprio nello Star Wars Day, nello stesso giorno in cui è uscito l’ultimo episodio della serie The Mandalorian diretto da Taika Waititi su Disney+ e il IX capitolo della saga sempre sulla neonata piattaforma. Questo 4 maggio è stato davvero ricco di sorprese per i fan della saga.
fonte:  Arturo Garavaglia     www.ciakclub.it