Ad aggiudicarsi la 65esima edizione del premio è il
film di Marco Bellocchio con ben sei riconoscimenti, incluso quello per
il miglior attore protagonista a Pierfrancesco Favino. Ecco tutti i
vincitori
Il David di Donatello ai tempi dello smart working.
Nessun red carpet, nessuna consegna e nessun abito lungo fatta eccezione
per Roberto Benigni, l’unico che si video-collega con addosso lo
smoking, e poche eccezioni come Luca Marinelli e Marco D’Amore, che
optano per la cravatta.
Gli Oscar del cinema italiano si adattano all’emergenza Covid-19 e vanno in onda rinunciando alla cerimonia in senso stretto,
alla festa che sarebbe potuta essere. In uno studio spoglio,
semideserto, Carlo Conti spiega che si tratta di un’edizione dei
David «particolarissima» che, però, aveva senso non annullare (era stata
già posticipata di un mese) per essere di «buon auspicio per riprendere
la nostra normalità, andare al cinema e sognare».
L’allegoria del Davide che lotta contro Golia, un tempo
rappresentato dai colossi a stelle e strisce e oggi da un virus
invisibile, è, dopotutto, perfetta per rappresentare il bisogno di
tenere vivo il cinema che,
al di là della chiusura forzata delle sale,
resiste e «rende più lieve il nostro isolamento». L’Accademia del
Cinema Italiano e Raiuno hanno, infatti, spinto affinché la cerimonia di
assegnazione avesse comunque luogo, un simbolo di speranza e di
ripartenza. Il caso, poi, ha voluto che a essere premiato fosse proprio
un film prodotto anche da Rai Cinema:
a trionfare ai 65esimi David di Donatello è, infatti, Il traditore di Marco Bellocchio.
Il biopic dedicato alla controversa figura di Tommaso Buscetta si porta a casa i premi più «pesanti» della serata:
miglior film, miglior regia a Marco Bellocchio, miglior attore a Pierfrancesco Favino (è il suo primo David come protagonista), miglior attore non protagonista a Luigi Lo Cascio, migliore sceneggiatura originale e miglior montatore.
I David portati a casa da Il traditore sono 6. Lo segue a ruota
Pinocchio,
la versione del capolavoro di Carlo Collodi firmata da Matteo Garrone
che conquista 5 premi spopolando nelle categorie tecniche, dagli effetti
visivi ai costumi, dal trucco alla scenografia.
Nell’anno in cui il
cinema italiano è costretto a fermarsi e a reinventarsi rimandando
l’uscita di molti titoli in sala e rendendone disponibili altrettanti
sulle piattaforme streaming a pagamento, i David non si fermano e
regalano emozioni che, probabilmente, ricorderemo:
dal bacio strappato da Anna Ferzetti al marito Pierfrancesco Favino in collegamento dalla sua casa di Roma all’abbraccio di
Jasmine Trinca, miglior attrice protagonista per
La Dea Fortuna, con la figlia Elsa; dal commosso omaggio a
Franca Valeri,
che non presenzia in video ma che, vicinissima ai 100 anni, conquista il primo David della sua carriera, al
discorso di Roberto Benigni – che parla di «Covid di Donatello» e si
rammarica che la sua categoria, quella di chi «abbraccia, tocca,
accarezza e fa l’amore in scena», sia la più colpita – alla suoneria che
Marco Bellocchio si dimentica di silenziare al momento della vittoria:
«In tutta la mia carriera ho vinto 3 David, e ne ho presi 3 in una sola
serata.
Il mio film sono tante persone e ringrazio tutti coloro
che mi hanno permesso di farlo: spero di continuare a fare film che mi
entusiasmino».
L’unica nota dolente della serata è, però, che
tutte le maestranze tecniche, dagli scenografi ai montatori, dai
truccatori ai direttori della fotografia, non abbiano potuto ringraziare
in video per l’omaggio ricevuto. Un peccato: sarebbe stato il messaggio
più forte per un cinema che riparte e che, soprattutto, ha bisogno di
rimanere unito.
Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello 2020:
Miglior film
Il traditore di Marco Bellocchio
Miglior regista
Marco Bellocchio,
Il traditore
Migliore attore protagonista
Pierfrancesco Favino,
Il traditore
Migliore attrice protagonista
Jasmine Trinca,
La dea fortuna
Migliore attrice non protagonista
Valeria Golino,
5 è il numero perfetto
Migliore attore non protagonista
Luigi Lo Cascio,
Il traditore
Migliore sceneggiatura originale
Marco Bellocchio – Ludovica Rampoldi – Valia Santella – Francesco Piccolo,
Il traditore
Migliore sceneggiatura non originale
Maurizio Braucci – Pietro Marcello,
Martin Eden
Miglior produttore
Groenlandia – Rai Cinema – Gapbusters – Roman Citizen – Con Rai Cinema,
Il primo re
Migliore canzone originale
La Dea Fortuna (“Che Vita Meravigliosa”)
Migliore musicista
L’orchestra Di Piazza Vittorio –
Il Flauto Magico Di Piazza Vittorio
Miglior regista esordiente
Phaim Bhuiyan,
Bangla
Migliore autore della fotografia
Il primo re
Miglior scenografia
Dimitri Capuani,
Pinocchio
Miglior costumista
Massimo Cantini Parrini,
Pinocchio
Miglior truccatore
Dalia Colli – Mark Coulier (Trucco Prostetico),
Pinocchio
Miglior acconciatore
Francesco Pegoretti,
Pinocchio
Miglior montatore
Francesca Calvelli,
Il traditore
Miglior suono
Il primo re
Migliori effetti speciali visivi
Theo Demeris – Rodolfo Migliari,
Pinocchio
Miglior documentario di lungometraggio
Selfie di Agostino Ferrente
Citizen
David giovani
Mio fratello rincorre i dinosauri
fonte:
di Mario Manca
www.vanityfair.it