venerdì 4 marzo 2011

Lgbt USA matrimoni gay: i 350mila dollari che hanno fatto cambiare idea a Obama


«Sono Edie Windsor e ho fatto causa al Governo perché non potevo credere che il nostro Governo mi chiedesse 350.000 dollari perché ero sposata con una donna e non con un uomo.

L’importanza e i miei sentimenti per la decisione del presidente Obama e del procuratore generale sulla section 3 del DOMA (Defense of Marriage Act) – la parte in cui si dice che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna –, secondo i quali questa è nei fatti anti-costituzionale, è molto significativa per me e per ogni coppia dello stesso sesso.

Mi sento fortemente vicina alle coppie di giovani che si innamorano per la prima volta senza la speranza di potersi sposare.

Che il Governo dica che non c’è niente nella Costituzione contro i nostri matrimoni, rende tutto differente, lo rende più promettente e incoraggiante. Il mio unico rammarico è che mia moglie sia morta e non stia vivendo questo momento.

Tutti mi rassicurano che lei sa, e spero che sia così!»

Edith “Edie” Windsor ha ottantuno anni, metà dei quali trascorsi con la sua compagna di sempre Thea Spyer, e nel novembre del 2010 ha fatto causa al Governo federale degli Stati Uniti perché, non riconoscendo il suo matrimonio contratto con Thea in Canada, le aveva chiesto 350.000 dollari in tasse di successione per delle proprietà della moglie, morta un anno prima.
Tasse che di solito non sono richieste alle vedove o ai vedovi eterosessuali.

La decisione della settimana scorsa del presidente Barack Obama e del procuratore generale Eric Holder ha commosso Edie che, dopo aver raccontato nei mesi scorsi l’incontro e i 44 anni d’amore con Thea, ha voluto esprimere il suo emozionato commento al «promettente» e «incoraggiante» passo in avanti dell’amministrazione federale americana verso la parità dei diritti.

La sua vita con Thea, Edie l’aveva raccontata, proprio nei giorni in cui si apprestava a presentare ricorso, in un video diffuso dell’associazione che la sta accompagnando in questo suo percorso legale, l’American Civil Liberties Union (Aclu).

«È stata una storia d’amore andata avanti, e avanti, e avanti.

E fino a tre settimane prima di morire Thea mi ha detto ‘siamo ancora così profondamente innamorate!’».

Il racconto del colpo di fulmine, nel 1963, in ristorante al Greenwich Village; il ricordo della bellezza e del carattere «gioioso» della moglie; dopo dodici anni la diagnosi della SLA e il giorno seguente «vuoi ancora sposarmi?»; nel 2005 i matrimoni gay vengono riconosciuti in Canada, nel 2007 il viaggio e il sogno che si avvera.

«Se vivi insieme da 42 anni, se ti ami e ci si prende cura l’una dell’altra per tutti quegli anni, cosa potrà avere di diverso il matrimonio?», si chiede Edie nel breve ma intenso documentario prodotto lo scorso novembre.

«Si dimostrerà diverso, e non ti rendi conto perché! È difficile spiegare perché è importante, perché il matrimonio è diverso, ma lo è! Deve avere a che fare con la dignità in tutti i sensi, con la dignità di esseri umani e con la possibilità di essere apertamente ciò che si è».

Questo racconto avrà sicuramente contribuito a far riflettere Obama sulla necessità di rivedere le politiche sui diritti civili per le persone lgbt. E la donna non ha potuto che ringraziare il presidente.

Quello di Edie Windors è uno dei casi di ricorso contro il DOMA tuttora in corso negli Stati Uniti. L’altro caso, in Connecticut, riguarda i diritti pensionistici per una coppia dello stesso sesso.

La decisione del presidente americano avrà effetto immediato su queste due cause: il procuratore sottoporrà questo cambio di indirizzo all’attenzione delle due corti impegnate a stabilire se, ai sensi del principio di uguaglianza, sia costituzionale vietare che i benefici derivanti dal diritto federale previsti per le coppie di coniugi siano estesi alle coppie dello stesso sesso, negli Stati che le riconoscono.

Holder ha aggiunto che secondo il presidente Obama, alla luce di una documentata storia di discriminazione nei confronti delle persone lgbt, la classificazione dei cittadini sulla base dell’orientamento sessuale dovrà essere soggetta a degli standard d’esame più alti rispetto a quelli applicati fino ad ora nelle cause.

Obama, ha riferito il procuratore generale Holder, è arrivato alla conclusione che la sua amministrazione non può più difendere la legge federale, approvata da Clinton tre anni dopo l’ormai cancellato “Don’t ask, don’t tell”, che definisce il matrimonio solo tra un uomo e una donna.

Il presidente, che in campagna elettorale si era detto favorevole solo alle unioni civili, pur ammettendo che la sua riflessione sul matrimonio gay stava evolvendo, ha fatto notare che durante l’approvazione della legge nel dibattito vennero fuori «numerose espressioni che indicavano una disapprovazione morale delle persone gay e lesbiche e delle loro relazioni intime e familiari – in modo particolare quello stesso tipo di opinioni stereotipate contro cui la Equal Protection Clause (nella Costituzione) è preposta a contrastare».

Ed è proprio in base a questa “clausola costituzionale” che Edie Windsor ha fatto ricorso in tribunale.
fonte dirittodicritica.com Scritto da Andrea Tornese

Lgbt cinema: Colin Firth “Sono fiero del ruolo gay in Mamma Mia!”


Il noto attore Colin Firth ha le idee molto chiare in merito a quali siano i ruoli che lo hanno reso più orgoglioso, ed a quanto sembra la parte dell’omosessuale Harry in “Mamma Mia!” è stata senza dubbio una delle sue preferite.

Ecco cosa ha recentemente dichiarato il famoso attore inglese: “Ci sono tre lavori di cui vado particolarmente fiero nella mia carriera: Mamma Mia!, A Single Man e naturalmente The King’s Speech”.

“Il ruolo di Harry in Mamma Mia! e’ una delle cose migliori che io abbia mai fatto”, ha proseguito il bell’attore, che in Mamma Mia ha ballato sulle note della canzone Dancing Queen degli ABBA, una delle canzoni cult della comunità Lgbt di tutto il mondo.

Qualche anno fa l’attore disse la sua in merito alle difficoltà cui vanno incontro gli attori omosessuali: “Conosco molti attori che sono ancora assolutamente cauti nel mantenere nascosto il segreto della propria inclinazione sessuale.
Non sono molte le persone influenti e potenti apertamente gay”, raccontava l’attore.

“Non capisco come mai secondo alcune persone io mi sarei dovuto vergognare di vestire i panni di Harry. – ha continuato a spiegare l’attore durante la sua recente intervista - Non ho nessun tipo di vergogna, nel mio intimo potrei definirmi una vera drag queen, nel senso che non ho alcun timore a reinventarmi i mille ruoli diversi”.
E bravo Colin Firth! fonte gaywave

giovedì 3 marzo 2011

Lgbt: Negli Usa sempre più società pagano il cambio di sesso


Le operazioni chirurgiche per il cambio di sesso sono lunghe, dolorose e molto costose.

Se alcuni stati, come l’Italia o l’Iran, offrono questi interventi a livello di servizio sanitario nazionale, altri paesi spesso non hanno neppure una sanità pubblica, per cui in genere tutti i costi sono a carico della persona in transizione.

È il caso degli Stati Uniti, dove la salute non è un bene pubblico ed è affidata alle risorse di ciascuno oppure ai benefit offerti dalle aziende.

Proprio qui sta la buona notizia: sempre più società americane pagano ai propri dipendenti transgender le operazioni di ricostruzione genitale.

Ad alcune compagnie pioniere - come la banca Wells Fargo, da anni amica della comunità lgbt come testimoniano i carri sempre presenti al Gay Pride - si sono aggiunte negli ultimi tempi via via più società:
da Coca-Cola a Campbell a Walt Disney.

Esattamente come pagano le operazioni di appendicectomia o la correzione della miopia, “passano” ai dipendenti anche il cambio chirurgico di sesso.

Un calcolo economico e di immagine molto furbo. In fondo sono pochi i dipendenti che davvero hanno bisogno di queste operazioni, per contro il sostegno del datore di lavoro è un’ottima operazione simpatia presso l’opinione pubblica lgbt.

Secondo il rapporto Human Rights Campaign 85 grandi compagnie e studi di avvocati pagano almeno un’operazione chirurgica: tra queste:
American Express, Kraft Foods, AT&T, Yahoo!, Eastman Kodak, Sears, Morgan Stanley, Price Waterhouse, General Motors e State Farm.

La comunità lgbt è attenta e di conseguenza i colossi dell’impresa ci tengono a far bella figura. Con vantaggi per tutti.
fonte queerblog.it

lgbt Harvey Milk: strada dedicata alla lotta contro l’omofobia a Pescara


A Pescara il Consiglio comunale ha recentemente approvato una proposta avanzata lo scorso 17 Maggio in merito all’intitolazione di una via in onore dell’attivista Lgbt statunitense Harvey Milk, brutalmente assassinato nel 1978.

Come saprete, Harvey Milk è stato il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco, ed è ritenuto un vero e proprio eroe della comunità gay e del movimento di liberazione omosessuale.

La proposta di intitolare una strada a questo grande personaggio era stata avanzata dal gruppo di Rifondazione Comunista, guidata da Maurizio Acerbo, che ha chiesto che venisse intitolata una strada in onore dell’attivista Lgbt, in segno della lotta del Comune contro l’omofobia, un male che purtroppo riguarda l’intera Italia, da Nord a Sud.

Maurizio Acerbo ha recentemente commentato l’approvazione della proposta, e si è mostrato molto soddisfatto per la decisione presa in Consiglio Comunale.

“E’ positivo che la mozione abbia raccolto il voto favorevole non solo dell’intero centrosinistra ma anche di parte del centrodestra che ha optato per la libertà di coscienza. – ha dichiarato il politico – Un altro piccolissimo passo verso un atteggiamento diverso sui diritti civili per il quale dobbiamo dire nuovamente grazie a Harvey Milk“.
fonte gaywave

Lgbt: A Salerno nasce il gruppo Fireworks


Il Cantiere delle Diversità nasce da un’idea di tre ragazzi qualunque con storie, vite e personalità diverse che condividevano però l’esigenza e il desiderio di creare un movimento ideologico a tutela delle diversità della provincia di appartenenza.

Nello stesso periodo un altro gruppo di persone (si spera con gli stessi presupposti e gli stessi obiettivi) si accingevano ad riaprire la sede salernitana dell’associazione lgbt, commissariata da anni, “Arcigay”, candidando come presidente il dott. Antonello Sannino che come risaputo aveva origini e residenza in altro territorio campano con diversa cultura e diverse esigenze.

Fu proprio questo a spingere il neo gruppo a candidarsi con una lista alternativa a quella del Sannino ritenendo lo stesso, seppur una persona brillante e valida, non idonea a ricoprire un ruolo del genere, in una provincia non a lui appartenente ne per domicilio ne per vissuto, causa proprio della sua scarsa conoscenza sia delle persone che delle problematiche della zona.

Dopo la “campagna elettorale” contornata da scortesie provenienti dalla lista opposta, il giorno delle elezioni davanti alle più alte cariche dell’associazione “Arcigay” il Cantiere delle Diversità riesce a trascinare con sé un notevole numero di persone che seppur fino a quel momento erano sempre state restie all’idea di esporsi e di combattere per i propri diritti avevano deciso di sostenere i progetti e le idee del suddetto movimento; purtroppo il Cantiere delle Diversità dopo aver riscontrato delle irregolarità morali e statutarie nelle procedure congressuali, e dopo aver costatato che a sostegno della lista del Sannino c’era un ingente presenza di persone già associate all’Arcigay napoletana ha ritenuto opportuno ritirarsi poco prima delle votazioni.

Dopo varie proposte dal neo presidente in carica il Cantiere delle Diversità ha deciso all’unanimità di mettere da parte le vicende congressuali e di collaborare con la neo associazione “Arcigay Salerno Marcella di Folco”, per il bene della comunità tutta.

Dopo vari mesi di collaborazione con scarsi risultati (contornati da vicendevoli sgarbi dovuti a fatti di natura privata tra i vari componenti dei vari schieramenti) il Cantiere delle Diversità ha deciso di allontanarsi dalla sede Arci per avere un’autonomia che consentisse lo stesso di mettere a frutto la propria progettualità, divergente da quella dell’Arci; proprio da tale decisione nasce l’esigenza di creare un gruppo alternativo che si occupasse dell’organizzazione di eventi e serate, con lo scopo di reperire fondi per poter registrare autonomamente “Il Cantiere delle Diversità” come associazione di cultura lgbt sul territorio.

Questo gruppo prende il nome di “Firework” che inaugurerà i suoi lavori il giorno 3 Marzo 2011 con l’organizzazione di una serata aperta a tutti.

La serata prenderà il nome di “Genesi” riferendosi ideologicamente alla storia biblica della nascita del mondo vista da una prospettiva “diversa”.

La serata avrà inizio alle ore 21.30, presso il ROXY di Pontecagnano - SA (sito in via Tevere, 34) col susseguirsi di spettacoli di diverso genere (Disco Live Music, Karaoke, Drag Queen Show, Disco) segno di una novità della movida lgbt non solo salernitana che fonde le diversità di ciascuno per creare e donare una ricchezza da donare a questo popolo e a questa terra.
fonte napoligaypress.it

Lgbt: Oscar 2011 "Il discorso del re" il produttore premiato ringrazia il suo compagno


Domenica si sono svolti gli Oscar. Un buon successo l’ha ottenuto il film Il discorso del re mentre purtroppo nessun premio per I ragazzi stanno bene.

Ma quello che ha intenerito è il ringraziamento di Iain Canning, uno dei quattro produttori del film Il discorso del re. Dopo aver ringraziato il gruppo di lavoro, la famiglia e le persone che gli sono stati vicini, ha nominato anche il suo compagno Ben “che mi aiuta ogni giorno a fare quello che faccio”.

Che tenerezza. Pensate che emozione essere ringraziati pubblicamente, in mondovisione, dal proprio fidanzato appena premiato agli Oscar. Un ottimo segno di ennesima apertura e serenità nel poter parlare della propria vita, della propria intimità, scegliendo di farlo e sentirsi libero di non dover prima dire “Sono gay”. Lo si capisce, è inutile aggiungerlo. Una bella azione, un bel segnale, un bel semplice momento.
fonte queerblog.it

mercoledì 2 marzo 2011

Lgbt spettacoli: a Roma "Mi sei scoppiata dentro al cuore" serata a favore dell’A.S.A.M.S.I. (Associazione Studio Atrofie Muscolari Spinali Infantili)


Spettacolo musicale a una voce sola, narrato, recitato e cantato da
Alessandro Fontana
Serata a favore dell’A.S.A.M.S.I.

Testo di Olga Garavelli, da un’idea di Alessandro Fontana
Regia di Paola Maffioletti
Arrangiamenti di Massimo Di Vecchio

Video Art: Gabriella Galluzzi
(immagini tratte dal repertorio artistico di Carolina Ferrara, Pierluigi Galluzzi, Lucia Morelli)
Graphic Designer: Carmine Lillo
Sound Designer: Gianfranco Lacchi

Martedì 22 marzo l’Auditorium Parco della Musica di Roma sarà la cornice ideale per un omaggio alla grande Mina, voce intramontabile e inimitabile ma sempre presente nelle orecchie e nel cuore degli amanti della buona musica.

Il repertorio della “Tigre di Cremona”, selezionato e curato nei minimi particolari, sarà per la prima volta interpretato in uno spettacolo musicale da una voce maschile, quella di Alessandro Fontana, attore e cantante dal prestigioso curriculum che purtroppo – dopo un’intensa carriera passata al fianco di attori quali Gigi Proietti, Valeria Moriconi, Alida Valli, Massimo Ranieri e registi come Gabriele Lavia, Pietro Garinei, Giancarlo Sepe, Saverio Marconi e Giancarlo Cobelli - ha conosciuto il dolore a causa di una tenace forma di meningite dal quale è riuscito miracolosamente a guarire, pur conservandone i segni.

Da figura di spicco nei musical - alcuni dei quali scritti appositamente per lui – e dopo aver cantato per musicisti prestigiosi come Ennio Morricone e Nicola Piovani - Alessandro non si è scoraggiato per la sua malattia e ha trovato la forza di tornare a lavorare, dando voce con il suo lavoro all’A.S.A.M.S.I. (Associazione Studio Atrofie Muscolari Spinali Infantili), fondata dalle famiglie che hanno bambini malati di SMA, per poi calcare nuovamente le scene come protagonista dello spettacolo “Goldoni 1750” di Augusto Zucchi, rappresentato alla Biennale di Venezia.

Ed è la stessa determinazione e motivazione ad andare avanti che gli ha consentito di concepire e realizzare lo spettacolo Mi sei scoppiata dentro al cuore - Mina: le canzoni, un’epoca, una storia, un viaggio che inizia negli anni ’60 e termina nel 1978, anno della morte di Aldo Moro e anche del ritiro definitivo dalle scene di Mina Mazzini, un periodo storico denso di sogni, illusioni, speranze, rivoluzioni, delusioni.

E lei, modello, anticipatrice di mode e modi, con le sue canzoni famose, in cui ci rispecchiamo e che tutti almeno una volta abbiamo canticchiato, come un filo d’oro, prezioso, impalpabile, lega i flash di un’epoca che ha determinato il nostro presente.

Una serata speciale, un one man show unico nel suo genere, per far conoscere l’A.S.A.M.S.I. e ridare la speranza ad un bambino di poter tornare a sorridere. Una bella occasione per fare del bene e per apprezzare il coraggio di un artista che ha saputo sfidare le avversità della vita proprio attraverso il suo grande talento.

Si ringraziano per la collaborazione e il patrocinio il Comune di Roma Assessorato alla Cultura e al Centro storico, il Segretariato Sociale della Rai, A.S.A.M.S.I., A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza Spastici), Intesa SanPaolo, The Fab Max Company e Intermedia.

A.S.A.M.S.I. è un’associazione ONLUS per lo studio delle atrofie muscolari spinali infantili (SMA).

Il suo scopo principale è quello di raccogliere fondi per promuovere convegni, studi e ricerche allo scopo di aumentare la conoscenza di questa patologia e di individuarne la terapia più adatta.

Categorie di persone beneficiarie dell’attività o di specifiche iniziative dell’associazione sono tutti coloro che vi aderiscono e quindi sono affetti da atrofia muscolare spinale nelle varie forme cliniche.

Complessivamente il numero dei soci è di circa 220. Sono tutti disabili gravi con handicap riconosciuto del 100% e risiedono in tutto il territorio nazionale.

Semestralmente A.S.A.M.S.I. pubblica un notiziario, con tiratura di 3000 copie, che viene inviato gratuitamente alle famiglie con casi di SMA o Distrofie Muscolari in genere e a tutti i sostenitori dell’Associazione. www.asamsi.org

Biglietti: 20 Euro (interi) – 17 Euro (ridotti) - 15 Euro (Soci Circolo Mario Mieli)
Promozione CRAL e Scuole: Contatti: Le Muse in Scena
06 23260003 - 338 1604968

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
elisabetta@elisabettacastiglioni.com
per info Tel/Fax 06 3225044 cell 3284112014
fonte www.mariomieli.org

Scrittrici lgbt: Intervista a Maura Chiulli


Maura è una donna che si espone: scrive, pubblica, si esibisce in performance dal vivo.
Da anni combatte con determinazione il pregiudizio, lo fa con forza, autorevolezza, cognizione di causa.

La poesia ha segnato il suo esordio a dieci anni ed è stato, forse il seme che le ha dato la giusta misura dalle cose e il timbro per ‘dire senza offendere’, ‘far notare senza indicare’. Conosciamola meglio, ne vale decisamente la pena.

Quando nasce l'idea del libro e perché?

L’idea di scrivere Maledetti froci & maledette lesbiche nasce dopo un’intensa discussione con l’editore. É stato proprio Alberto Castelvecchi a propormi di scrivere ciò che denunciavo, di imprimere e rendere quindi misurabili il dolore e la vergogna.

In un anno, nella mia città sono stati denunciati due gravissimi episodi di omofobia, per uno dei quali è arrivata una sentenza importante, che ha persino riconosciuto Arcigay come parte civile. Avevo bisogno di scrivere questo libro, l’urgenza emotiva ne è stata il carburante.

Cosa ha significato fare un percorso nella cronaca e mettere insieme 'materiali' per la prima parte del tuo libro?

La prima parte del libro è stata la più semplice: avevo idea perfettamente di ciò che avrei trovato e non trovato, soprattutto. Ritagliando stralci di cronaca ho solo voluto dare l’idea della frammentarietà e, talvolta, dell’imprecisione con le quali si urlano episodi di violenza.

Ho dovuto attingere all’archivio tenuto da Arcigay, la più grande associazione europea per l’affermazione e la difesa dei diritti delle persone lgbtq. Ho letto, ripercorso momenti difficili, assecondato un’emotività che pensavo di saper controllare con più vigore.

Come i giornali secondo te si sono approcciati ai fatti?

Credo ci siano due ordini di questioni da affrontare: quella lessicale e quella concettuale. Leggendo notizie su argomenti che riguardano persone omosessuali e transessuali, spesso ci si imbatte in grossolani errori di vocabolario, per esempio si legge spesso <>.

Chi sono? Di chi si sta scrivendo? Di persone o di entità lontane anni luce da noi? Le PERSONE transessuali in Italia vivono nel secondo Paese in Europa in fatto di transfobia, un vocabolario responsabile è la prima arma di civilizzazione a disposizione dei media.

Con la Rete Politiche di genere di Arcigay stiamo lavorando proprio alla redazione di un vocabolario lgbt.

La seconda questione riguarda le strategie di mercato: è chiaro che lanciare una notizia è fondamentale, ma ciò che chiedo è che sul pezzo si resti, si insista, soprattutto quando l’episodio di violenza denunciato ha a che fare con evidenti carenze culturali, solo così anche i media ci aiuteranno a fare informazione ed educazione.

Per l'editore questo libro è comodo trattando argomento che porta comunque pubblicità o scomodo perché espone?

Mi piacciono le provocazioni… Alberto Castelvecchi è un editore rivoluzionario, tutti conosciamo la sua grande storia professionale, anche frutto di scelte coraggiose e provocatorie, come quella di pubblicare Maledetti froci & maledette lesbiche.

Visti i risultati e i premi ottenuti, questo libro possiamo dirlo comodo, adesso. Mesi fa, quando si discuteva animatamente sulle possibilità di un testo come questo, di certo non si potevano immaginare solo questi riscontri positivi.

Il coraggio ha di nuovo premiato un Editore e una casa editrice indipendenti, che desiderano fare cultura.

Perché di certe cose non si vuol sentir parlare? Perché l'omosessualità spaventa?
Vorrei saper rispondere con precisione e certezza scientifiche. In realtà posso solo supporre delle motivazioni che ci rendono almeno più comprensibile il presente violento ed escludente, che viviamo.

Nel tempo si sono stratificati pregiudizi, stereotipi, abbiamo cristallizzato le nostre conoscenze attorno a dei nodi cardine, che ci ancorano a certezze rassicuranti.

Confrontarci con l’Altro e con le differenze dell’Altro, rispetto a noi, ci impone un confronto con il lato intimo e nascosto di noi, quello in cui abitano incertezze e desideri.

Il luogo dell’Altro è prima di tutto il luogo della nostra consapevolezza ed esistere indossando i panni dell’autenticità e della coscienza è molto faticoso. Molto più semplice escludere l’Altro, trincerarsi nei propri assolutismi.

Nelle aggressioni ai danni di omosessuali il fatto che non sia riconosciuto l'aggravante di omofobia cosa dice sul nostro paese?

Ciò che prima di ogni cosa rivendico, ed in questo condivido pienamente la linea di Arcigay, è l’estensione della legge Mancino anche ai reati a sfondo omofobico, poiché ritengo che in tal modo si riuscirebbe a fare anche prevenzione.

L’ aggravante di omofobia non basta. Tuttavia, sarebbe già un piccolo passo in avanti, che il nostro Paese, rifiutando, preclude ai tutte le cittadine e a tutti i cittadini.

La civiltà è un valore aggiunto per l’intero Paese e finché persisteranno discriminazioni sociali e giuridiche, noi non vivremo in un’ Italia civile.

Domanda di rito... prossimi progetti editoriali?

Tra qualche mese uscirà il mio nuovo romanzo, Dieci giorni (Aliberti), del quale non posso darvi anticipazioni purtroppo.

Sono in trepidazione da tempo per questo romanzo al quale ho lavorato tanto, per anni.
Ho appena terminato un altro lavoro importante per il quale sto valutando la collocazione editoriale. I progetti sono molti, d’altronde scrivere è il mio modo di resistere.
fonte mangialibri.com Articolo di: Elena Torre

Lgbt Liguria, convegno sull'omosessualità/Barbini (Arcigay): "Grazie all'Ordine Psicologi"


Valerio Barbini, presidente Arcigay di Genova, interviene in merito al convegno sull’omosessualità promosso dall’ordine degli psicologi della Liguria.

"Voglio ringraziare l'Ordine degli Psicologi della Liguria per il loro lavoro volto a fare chiarezza, che arriva nel momento giusto, fuori dalla bufera delle polemiche alla quale siamo stati costretti le settimane scorse.

Il convegno, continua Barbini, con importanti presenze di livello nazionale come il dott. Vittorio Lingiardi, il Dott. Ferranini, genovese ma Presidente Nazionale della Società Italiana di Psichiatria, interventi di testimonianza dal mondo LGBT come la Presidente Nazionale di Agedo Rita De Santis, Rebecca Zini resp. Nazionale Salute Arcigay e Gianni Geraci in rappresentanza delle persone LGBT Credenti, oltre che i presidenti genovesi degli Ordini del Medici e degli Psicologi sarà una grande occasione di confronto sul caso e di chiarimento scientifico sicuramente di ottimo livello alla quale invito tutte le genovesi e tutti i genovesi che sono interessati a capire.

So che l'Ordine, ancora Barbini, ha invitato anche Mons. Rigon, spero che la mediazione dell'ordine, dopo i segnali di apertura giunti dall'avv. Ispodamia, possa essere la giusta garanzia per poterci finalmente incontrare e chiarire di persona, sarebbe una grande opportunità per noi e per la Chiesa, e daremmo davvero insieme un bel segnale alla Città".
fonte cittadellaspezia.com

martedì 1 marzo 2011

Lgbt: Esistono i diritti, Battiato, Camilleri (e altri trecento) a favore delle coppie di fatto


In oltre trecento, tra esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo, della politica, dell’informazione, hanno firmato l’appello per l’approvazione del disegno di legge sulle coppie di fatto, presentato dal deputato regionale del PD Pino Apprendi all’assemblea regionale siciliana lo scorso 15 giugno.

Tra questi figurano il cantautore Franco Battiato, lo scrittore, Andrea Camilleri, l’attore Pino Caruso, il grande Leo Gullotta, i comici Ficarra e Picone, padre Cosimo Scordato, l’eurodeputato Rita Borsellino, Pina Maisano Grassi – vedova di Libero Grassi, il giornalista Felice Cavallaro, l’attore e regista teatrale Mimmo Cuticchio, il portavoce dei IDV Leoluca Orlando, il deputato di Fli Fabio Granata, il cantante Mario Venuti (a quanto pare, le associazioni lgbt siciliane non sono state coinvolte dai promotori).

L’appello è rivolto ai deputati regionali, al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Francesco Cascio, e al Governatore della Regione Raffaele Lombardo, perché sostengano le coppie di fatto.

L’idea è quella di approvare il ddl regionale per la creazione di un unico registro per le unioni civili, anche tra persone dello stesso sesso, in tutti i comuni dell’Isola.

Cosa, questa che “garantirebbe un futuro diverso a migliaia di cittadini, rispondendo allo stesso tempo ai pressanti inviti del Parlamento Europeo in materie di diritti civili”.

L’appello è promosso dal comitato Esistono diritti le cui finalità sono illustrate dalla Presidente, Rossana Tessitore:

“Il comitato nasce per colmare un vuoto legislativo per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie di fatto e non vuole ledere in alcun modo i diritti delle famiglie tradizionali.

Non si tratta, infatti, di una proposta per matrimoni tra coppie omosessuali, ma vuole solo riconoscere i diritti delle coppie non tradizionali.

E in questa battaglia le regioni posso dare un grosso contributo, imprimendo una forza propulsiva a questo percorso”.
fonte queerblog.it

Lgbt: Judith Light, la Claire Meade di Ugly Betty, vuole essere membro onorario della comunità gay


Judith Light non mi diceva nulla come nome. Poi quando l’ho vista in foto ho capito chi è: la madre tradita e data per morta di Daniel e Alexis. Un personaggio sopra le righe e divertente che adesso ha lanciato un appello pubblico e ufficiale per la campagna It Gets better : vuole essere membro onorario della comunità gay.

A dirlo è lei stessa, a parole sue, come potete vedere e sentire dal video ad apertura post:

“Ho guardato una comunità di persone, quella LGBT, come l’araba Fenice che risorge dalle proprie ceneri. Ho alcuni amici gay, malati di Aids, che hanno trovato la forza di non arrendersi di fronte a questa pandemia. Ho visto da vicino, la sofferenza ma anche la volontà di lottare per sconfiggere i pregiudizi della gente con splendore, magia ed estrema creatività.

In quel momento, avrei voluto essere parte integrante dei loro progetti, perché ho pensato che quelle erano le persone più straordinarie al mondo in gradito di trasformare una situazione da vittime, e diventare, in un solo colpo, eroi coraggiosi.”

Bellissime parole, toccanti e sincere. Molto bello sopratutto il passaggio della trasformazione da vittime ad eroi coraggiosi. Perchè a volte, con noi, la vita sa essere un po’ più difficile e complicata. Grazie Judith!
fonte queerblog.it

lunedì 28 febbraio 2011

Roma iniziative lgbt, a Testaccio nasce il Gay Center: la casa della comunità omosessuale e transessuale


In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia nasce un nuovo centro GLBT in via Zabaglia per "dare il suo contributo alla costruzione di un'Italia nuova"

Molti lo hanno apostrofato anno gay, il 2011 che vedrà concretizzate nella capitale numerose iniziative per muovere nuovi passi verso il mutamento della condizione sociale, culturale, umana e politica del mondo omosessuale e transessuale.
L’anno si aprirà infatti nel mese di aprile con l'inaugurazione del Gay Cente

r e si chiuderà sabato 11 giugno con l’Europride il più grande evento internazionale GLBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Intersex).

Il nuovo centro sorgerà nel quartiere di Testaccio, in via Zabaglia e accentrerà nel territorio associazioni culturali quali l’Arcigay e l’Arcilesbica di Roma, l’NPS (Network di Persone Sieropositive), servizi sociali, eventi e attività socio-culturali, sportelli e gruppi di confronto e discussione.

Obiettivo principale del sito è quello di essere un luogo di riferimento e un nuovo punto d'incontro per tutti gli omosessuali e transessuali della città.

Fabrizio Marrazzo, portavoce e coordinatore del Gay Center, ce lo presenta: “sarà la casa della comunità omosessuale e transessuale, uno spazio che vuole diventare punto di riferimento per tutta la città, radicato nel territorio”.

Roma è la città da sempre più caratterizzata da una duplice e controversa visione e considerazione nei confronti dell’omosessualità e transessualità.

Da una parte, con il Vaticano, è ostile al riconoscimento di pari diritti per le coppie e le famiglie lesbiche gay e trans, dall’altra è riconosciuta come un importante fulcro a livello internazionale dell'orgoglio gay con l’organizzazione del primo Gay Pride nel 1994 e del World Gay Pride nel 2000.

Oggi, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, grazie al contributo di numerosi volontari ed associazioni, prende vita questo nuovo importante centro “per dare il suo contributo alla costruzione di un'Italia nuova, sostiene Marrazzo un’occasione di crescita, per essere sempre più punto di riferimento per chi guarda a noi gay con fiducia”.

Eugenia Milozzi, Presidente di Arcilesbica Roma, tra le principali associazioni promotrici conclude: “Con il Gay Center abbiamo la possibilità concreta di fare un passo avanti per l'unità del movimento omosessuale e transessuale”.
fonte abitarearoma.net/ di Alessia Colasanti

Lgbt: Nikolay il testardo


Nikolay Alekseev è un avvocato e giornalista russo ma soprattutto un attivista gay “a tempo pieno” dal 2005.

Con il suo compagno ha sottoscritto una civil partnership in Svizzera e vive tra Mosca e Ginevra.

È conosciuto in tutto il mondo per il suo coraggioso impegno a favore dei diritti glbt in Russia e soprattutto per la tenacia con cui ogni anno, a partire dal 2006, ha promosso il pride a Mosca, regolarmente impedito manu militari dalla polizia.

Nikolay, a differenza delle forze di sicurezza moscovite, è un nonviolento convinto. Non è strano perciò incontrarlo a Roma, al congresso dell’associazione radicale Certi Diritti dove l’abbiamo intervistato.

Che rapporti hai con le autorità russe?
Sono stato arrestato sei volte, interrogato e rinchiuso in celle anonime per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate. L’ultimo episodio risale al 15 settembre scorso: sono stato fermato in aeroporto a Mosca, col pretesto di controllare il mio bagaglio, mentre mi imbarcavo su un volo per raggiungere il mio compagno a Ginevra.

Sono stato drogato con qualcosa che mi hanno messo in un bicchiere d’acqua, trattenuto per due giorni e poi rilasciato senza alcuna spiegazione solo grazie alle pressioni nazionali e internazionali per la mia liberazione.

Ultimamente però ti sei preso anche una bella soddisfazione…
In effetti sì.

Ho sottoposto il mio caso alla Corte europea dei diritti umani che nel giro di poche settimane ha condannato la Russia al pagamento di una sanzione di circa 30.000 euro per danni e spese legali in mio favore: è stata violata la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali di cui la Russia è paese firmatario ed è tenuta a seguire le decisioni della Corte Europea, la quale ha il compito di monitorare. Vigilerò affinché le decisioni della Corte europea siano rispettate.

Vorrei sottolineare che non è stata l’opposizione al governo russo e nemmeno le associazioni per i diritti umani ad aver ottenuto questo successo ma siamo stati noi gay ad aver ottenuto questa grande vittoria alla Corte Europea.

La nostra lotta per i diritti delle persone omosessuali è diventata il simbolo della lotta in generale per i diritti umani in Russia.

A che punto è l’organizzazione del prossimo pride a Mosca?
Stiamo chiedendo l’appoggio e il sostegno della comunità internazionale.Combatteremo affinché il pride del maggio 2011 sia autorizzato dal governo e le persone possano manifestare liberamente per le strade, protette dalla polizia contro gli estremisti di destra appoggiati dalla chiesa ortodossa.

Tu sei credente? Come vivi la tua fede religiosa?
Sono stato battezzato come ortodosso. Ho molti dubbi ora.
Quando vedo persone di questa chiesa osteggiare aspramente le nostre manifestazioni pubbliche con le icone religiose, le croci, cantando canzoni religiose e al tempo stesso ci lanciano delle uova, ci dicono che gli omosessuali dovrebbero sparire dalla faccia della terra, mi chiedo: “Perché dovrei restare in questa religione?

Penso spesso di diventare ateo, buddista, non so… Ma è difficile per me fare questa sorta di ulteriore coming out perché tutte le persone della mia famiglia sono ortodosse, è un fatto psicologico legato anche alla tradizione e alla storia del mio paese.
Ci sono voci all’interno della chiesa ortodossa in Russia che combattono l’omofobia?
Quest’anno, nel 2010, un vescovo della chiesa ortodossa mi ha detto dietro le quinte di un programma televisivo: “Perché fai questo? Andrai all’inferno!”.

Gli ho risposto: “Penso che tu andrai all’inferno e io andrò in paradiso perché io sto promuovendo amore, tu odio”. Non ha replicato.
Nel 2007 hai fatto outing a un deputato della Camera.
Puoi spiegarci le ragioni di questa scelta?
Era il giugno del 2007.

Alexander Chuev era un deputato molto omofobo e notoriamente gay: lo sappiamo perché abbiamo testimonianze di amici comuni dagli anni Novanta. Eravamo insieme in un programma televisivo nazionale che andava in onda nella fascia di maggiore ascolto.

Nel dibattito era molto aggressivo, sosteneva come al solito tesi omofobe, non gli avrei fatto outing se non fosse stato così ipocrita. Quando gli ho detto che ormai tutti sanno che è gay, il presentatore ha cercato di buttarla sul ridere dicendo: “Oh, non conosco un solo gay che non direbbe a un altro uomo che è gay come lui”.

Ma la faccia del deputato era bianca ormai, il suo sguardo perso nel vuoto. Dopo il programma mi ha querelato.

Sei mesi dopo il talk show ha perso le elezioni per una piccola percentuale e non è stato quindi rieletto deputato: penso che l’outing abbia influito su quella piccola percentuale.

Qual è il tuo sogno più grande, o per lo meno quello che vuoi condividere con noi?
Credo nel cambiamento e vedo oggi questo cambiamento. Se restiamo uniti per la lotta per i diritti glbt in Russia, e ora come ora non possiamo non esserlo, se restiamo uniti e ci colleghiamo in Italia, in Uganda, ovunque nel mondo, allora vinciamo… Perché uniti si vince.
fonte prideonline.it di Pasquale Quaranta

Lgbt "Buffy" il cult diventa fumetto


In arrivo la serie di fumetti dedicati alla celebre ammazzavampiri con una trama avvincente che promette di appassionare quanto la serie TV. E all'orizzonte per Buffy ci sarà anche una storia lesbo.

Il serial televisivo dedicato a Buffy l'ammazzavampiri ha rappresentato un punto di svolta sotto molti aspetti, e probabilmente non è un caso che resti nel cuore di tanti fans anche a diversi anni dalla sua conclusione.

Poichè su questa serie sono stati scritti saggi e tesi unversitari, ha poco senso cercare di affrontare in questa sede le ragioni di tanto successo, anche se - molto sinteticamente - si può dire che il suo grande pregio è stato quello di saper calibrare tanti stili narrativi e tanti temi in cui i giovani (e non solo) potevano identificarsi per la prima volta con una certa disinvoltura, a partire dall'omosessualità di uno dei protagonisti principali (la giovane strega Willow, migliore amica della protagonista, il cui coming out causò addirittura la cancellazione di un episodio nella prima trasmissione italiana della serie).

Per i meno informati basti sapere che la serie, durata sette stagioni (dal 1997 al 2003, anche se in Italia è arrivata con qualche anno di scarto), racconta le vicende di Buffy Summers: un'adolescente americana come tante, predestinata ad essere la cacciatrice (una sorta di guerriera dotata di forza e agilità sovrumana, cui spetta il compito di salvare il mondo da vampiri e demoni vari).

Da questo spunto, forse un po' banale, si dipana una trama intricata ed avvincente, ricca di colpi di scena e personaggi ben delineati (interpretati da un cast di attori che si rivela particolarmente adatto allo scopo).

Per una serie di sfortunate concidenze il serial si interruppe lasciando diversi punti in sospeso e schiere di fans non proprio felici. Periodicamente si diffondono voci di sequel o reboot per il cinema, ma senza seguito.

In compenso la carriera fumettistica di Buffy è proseguita felicemente anche dopo la chiusura della serie.

A differenza di quanto accade di solito con i fumetti ispirati da film e telefilm, i fumetti di Buffy - usciti a partire dai primi anni della messa in onda (e arrivati anche in Italia grazie a Free-Books) sono sempre stati concepiti per inserirsi solidamente nella cronologia della serie televisiva, tappando alcuni buchi narrativi o narrando eventi che non sono mai stati approfonditi (come la vita di Buffy antecedente al primo episodio).

Non stupisce quindi che Joss Whedon (ideatore e produttore del serial TV) abbia deciso di proseguire le vicissitudini del suo personaggio con un'ottava stagione a fumetti, seguito ufficiale (per ora) della serie televisiva.

Partita due anni fa dovrebbe concludersi proprio questo mese negli USA, mentre in Italia sta arrivando direttamente in volumi brossurati da fumetteria (i primi due pubblicati dalla Free-Books, i seguenti da Edizioni BD).

La serie, che negli USA ha ottenuto un successo lusinghiero (durando quindici numeri in più del previsto), si è meritata anche il premio della GLAAD (Gay & Lesbian Alliance Against Defamation), per aver proseguito l'opera di sdognamento dell'omosessualità inaugurata in TV.

Nella fattispecie non solo attraverso il personaggio di Willow, ma anche attraverso la stessa Buffy che (a partire dal terzo volume) accetta il corteggiamento di una nuova cacciatrice di nome Satsu (che tra l'altro sarà persino in grado di risvegliarla da un "sonno stregato" tramite un bacio d'amore), aprendo le porte alla sua prima relazione omosessuale.

Il tutto sullo sfondo di una trama avvincente che promette di appassionare quanto la serie TV, anche se lo stile ultradinamico da fumetto di supereroi (con tanto di impaginazione fantasiosa e inquadrature inverosimili) crea un effetto altremodo alienante per chi era appassionato ai ritmi e alla regia delle puntate televisive. Probabilmente una struttura delle pagine più lineare (qualcosa alla Dylan Dog, per intenderci) avrebbe dato anche una sorta di continuità visiva rispetto al serial.

Certo è che, dopo tanti personaggi lesbici di primo piano, sarebbe auspicabile anche qualche personaggio gay, magari da inserire nella prossima stagione a fumetti (che negli USA dovrebbe partire il prossimo agosto).

Nel frattempo fa comunque piacere sapere che, in un modo o nell'altro, un personaggio come Buffy rimane vivo e vegeto, e vuole ancora offrire il suo contributo alla causa lgbt. Un vero peccato che, oggi, fumetti del genere siano pressochè assenti dalla scena fumettistica italiana. Vorrà dire qualcosa?
fonte gay.it/channel/ di Valeriano Elfodiluce

domenica 27 febbraio 2011

Lgbt: Il governatore del Massachusetts approva una norma a difesa dei diritti delle persone transessuali


Deval Patrick (in foto), governatore del Massachusetts ha approvato una norma che stabilisce una serie di misure per impedire che una qualunque istituzione dello stato possa discriminare una persona sul posto di lavoro per il fatto di essere transessuale.

La firma è avvenuta alla presenza di avvocati e persone transessuali che al momento lavorano nello stato.

Il movimento lgbt ha mostrato il suo pieno appoggio a questo progetto che prevede un referente nelle misure contro la discriminazione in tutto lo stato americano e che aiuti nell’approvazione di leggi a livello nazionale a favore della tolleranza.

Soprattutto, una tale misura mostra – nel caso in cui ce ne fosse ancora bisogno – che le persone transessuali meritano un posto di lavoro al pari di ogni altri cittadino.

Non sono mancate, ovviamente, le critiche a questo progetto: i gruppi omofobi hanno addotto le solite trite e ritrite motivazioni che vanno sotto il nome di “legge del bagno” – che allude al fatto che così si permette alle persone di un sesso di poter entrare liberamente nel bagno riservato alle persone del sesso opposto.
Il che la dice lunga su come certe persone ragionano.
fonte queerblog.it, Via | Universo Gay, Foto | Mass.Gov

Circolo Culturale Maurice Torino, Premio per gli studi GLBTQ, bando 2011


Art. 1 - Istituzione
Il Centro di documentazione GLBTQ del Circolo “Maurice” di Torino ha tra i suoi obiettivi la promozione culturale, lo stimolo e la valorizzazione delle ricerche in abito GLBTQ in Italia. Negli scorsi anni il Centro ha pubblicato due "Quaderni", la raccolta intitolata "L'omofobia è un prodotto che si genera dall'alto" oltre a numeri di due riviste autoprodotte, "Controcampo" e "LiberaMente".

Art. 2 - Caratteristiche del premio
Nell’ottica di un intervento attivo e qualificato nel campo della cultura il Centro di documentazione bandisce, a partire dall’anno 2011 n. 2 borse-premio. I fondi, frutto di una donazione privata, ammontano a 3000 euro all’anno, e saranno disponibili per almeno 4 anni. Il premio consisterà nella pubblicazione del lavoro o dei lavori prescelti presso un editore di rilevanza nazionale.

Art. 3 Destinatari/e
Possono concorrere autori e autrici di tesi di laurea magistrale e di dottorato discusse nel corso dell’anno accademico concluso alla pubblicazione del bando, ovvero ricerche indipendenti originali e aggiornate. Le discipline storiche sono il focus principale, ma verranno valutate anche ricerche di tipo psicologico, letterario o giuridico. I lavori devono essere redatti in lingua italiana.

Art. 4 Modalità di partecipazione
I candidati e le candidate devono inviare, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, un plico contenente:
- richiesta di partecipazione, in carta semplice, in cui dichiarano sotto la propria responsabilità (ai sensi del D.P.R. 28.12.2000, n. 445 e successive modificazioni): luogo e data di nascita, cittadinanza, residenza e indirizzo eletto come domicilio ai fini del concorso, nonché recapito telefonico e e-mail (vedi Modulo A);
- curriculum vitae;
- una copia in formato cartaceo, rilegata e recante sulla copertina il titolo del lavoro e il nome dell’autore o dell’autrice, nonché una copia in formato PDF su CD-ROM;
- abstract (lunghezza massima una cartella);
- due lettere di referenza, scritte da docenti o studiosi della materia (le lettere saranno considerate un titolo preferenziale, ma non esclusivo);
- liberatoria in cui accettano che il testo presentato venga depositato presso la Biblioteca del Centro di Documentazione, catalogato e reso disponibile alla consultazione, e autorizzano a conservare la restante documentazione nell’archivio storico del Circolo, anch’esso pubblico.

Il plico dovrà essere spedito al seguente indirizzo:
Circolo Culturale Maurice
Centro di documentazione LGBTQ
Via Stampatori 10/12 – 10122 Torino

Dopo i dati del mittente dovrà recare sul frontespizio la dicitura: “Oggetto: Premio per gli studi GLBTQ - bando 2011”. La data ultima per la spedizione è il 17 maggio 2011. Farà fede il timbro dell’Ufficio Postale accettante.

Art. 5 Commissione giudicatrice
I lavori saranno valutati da una commissione giudicatrice composta da almeno 5 e massimo 9 membri, tra esperti di livello universitario e consulenti esperti sulle realtà GLBTQ. Per ogni edizione del premio la commissione giudicatrice verrà nominata dal Centro di Documentazione e dal Consiglio direttivo, tenendo conto dei lavori pervenuti e delle diverse soggettività rappresentate nel Circolo Maurice.
La commissione giudicatrice valuterà gli scritti secondo i seguenti criteri:
- possesso dei requisiti espressi nel bando
- originalità e approfondimento del tema
- coerenza argomentativa
- chiarezza espositiva e linguistica
- qualità e conoscenza della bibliografia
I giudizi espressi dalla commissione verranno resi pubblici. Il giudizio della Commissione è insindacabile.

Art. 6 Premiazione
La comunicazione del nome del vincitore e/o della vincitrice verrà pubblicata sul sito del Circolo, mentre gli/le interessate riceveranno comunicazione scritta. Al di là dei testi che riceveranno il premio la Commissione avrà la possibilità di segnalare fino a tre lavori come “meritevoli”.

Art. 7 Compatibilità
Il premio è cumulabile con altri premi o borse che non abbiano per oggetto la pubblicazione.

Art. 8 Dati personali
Ai sensi del D. Lgs. 196 del 30.6.2003, il Consiglio Direttivo del Circolo Maurice, titolare dei dati personali forniti, garantisce che gli stessi e le note informative saranno utilizzati unicamente per il presente procedimento concorsuale.

La Presidente del Circolo GLBTQ Maurice
Maria Grazia Caligaris

Il Responsabile del Centro di Documentazione GLBTQ “Maurice”
Cristian Lo Iacono
fonte mauriceglbt.org

Nasce a Salerno l’Osservatorio Lgbt “Marcella Di Folco”


L’Arcigay “Marcella Di Folco” di Salerno da vita ad un proprio organismo di rilevazione, monitoraggio e di lettura di tutto quanto attiene la presenza della comunità gay, lesbo e trans sul territorio provinciale.

Si tratta dell’Osservatorio Lgbt, ideato dal Dott. Francesco Napoli: uno strumento che si occuperà già nelle prossime settimane di avviare momenti di lettura della condizione delle persone omosessuali e transessuali per meglio preventivare interventi, ma anche per individuare criticità.

“L’attivazione di questo strumento - dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcgay Salerno - insieme ad altri progetti in fase di avvio, ci permetterà di conoscere meglio il tessuto sociale della nostra provincia cosi da poter fornire conoscenza ed informazione alle istituzioni e alla politica territoriale al fine di migliorare la qualità di vita di tante persone gay, lesbiche e transessuali”

Il tema della visibilità, dei diritti, delle discriminazioni, dell’accesso al mercato del lavoro, della presenza di associazioni, gruppi e movimenti che operano all’interno e a favore della popolazione lgbt sono solo alcuni degli aspetti che saranno rilevati e su cui si intende richiamare l’attenzione delle istituzioni e della collettività.
fonte napoligaypress.it