Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
mercoledì 15 giugno 2011
Lgbt: All'agenzia lucchese 'mmad' il premio per la pubblicità "TP Emanuele Pirella 2011" per la campagna relativa al BOOKOUT
E' andato all'agenzia pubblicitaria lucchese mmad, partner del gruppo de LoSchermo.it nelle strategie di comunicazione - il prestigioso premio nazionale "TP Pirella 2011". L'importante riconoscimento è stato infatti consegnato al titolare Marco G. Matteoli (curatore sul nostro quotidiano della rubrica "ComunicazioneVirtuosa") nel corso di una cerimonia tenutasi venerdì 10 giugno presso il palazzo Giureconsulti di Milano.
Si tratta di un premio creato per valorizzare la creatività e la professionalità dimostrata dallo staff dell'agenzia nello sviluppo della brand identity e dei format di comunicazione per la campagna relativa al BOOKOUT, ossia la prima "Fiera nazionale del libro LGBT sulla cultura gay, lesbica, bisessuale e transgender", svoltasi a Pisa nei mesi scorsi.
La scelta strategica di unire i due termini "book" e “outing” ha determinato la costruzione del naming, del logo, del BTL e del layout del sito web.
Mmad ha affrontato questo delicato tema sociale con particolare sensibilità creando un’immagine aperta e priva di pregiudizi. Grazie alle azioni proposte è stato possibile promuovere una letteratura diversa, superando il classico luogo comune e creando un vero e proprio evento culturale con un’impostazione moderata e senza limiti di genere.
“Per noi il premio rappresenta un risultato prestigioso - ha dichiarato Marco G. Matteoli, fondatore dell’agenzia mmad – che dimostra le professionalità e le capacità del nostro team nell’advertising.
È un successo importante perché sottolinea come la buona comunicazione possa essere prodotta in provincia, non solo esclusiva delle grandi agenzie internazionali".
Il premio TP Emanuele Pirella è promosso dall'Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti e nasce con lo scopo di stimolare e valorizzare la professionalità e il talento di quanti lavorano nel settore della comunicazione pubblicitaria.
Inoltre, a partire da quest' anno, l'associazione TP ha deciso di dedicare questo prestigioso riconoscimento a una delle più grandi firme della pubblicità, il copywriter Emanuele Pirella, recentemente scomparso.
Da quest'anno, infatti, il premio ha un nuovo nome, “Premio Nazionale TP Emanuele Pirella ", proprio per ricordare uno dei “padri” di questa professione, al quale dobbiamo alcuni dei più famosi slogan della storia pubblicitaria.
A tutto lo staff della mmad vanno dunque i dovuti complimenti e le felicitazioni della nostra redazione.
fonte www.loschermo.it di Marta Lucchesi
Lgbt televisione: "Tamarreide" alla prima puntata è già omofobia
"Io non ho niente contro i ricchioni, ma..." e così andando più di una volta per tutta la prima puntata della nuova docu-soap di Italia 1: otto tamarri in giro per l'Italia che alzano già polveroni.
Siamo ancora alla prima puntata e il nuovo programma di Italia 1, Tamarreide, ha già suscitato le ire della comunità lgbt.
Non è un reality e non è uno show, è una docu-soap in cui 8 tamarri, 4 ragazze e 4 ragazzi, girano per l'Italia a bordo di un autobus con tanto privé per i momenti più intimi.
Il modello, è evidente, è quello di Jersey Shore, il reality statunitense che spopola su Mtv e i cui protagonisti hanno di recente fatto un giretto anche a Firenze.
Ieri è andata in onda la prima puntata ed oltre ad avere la conferma che non si tratterà di un programma di particolare livello artistico o culturale, gli spettatori hanno anche già assistito ad una buona dose di omofobia televisiva.
Tanto per cominciare, dopo l'esibizione di Manuel, uno dei ragazzi, in una discoteca, davanti a un pubblico di ragazze che ha poi giudicato i maschietti, la concorrente Cristina Mirò ha detto: "Manuel è un po’ effemminato. Sembrava un ricchione. Io non ho niente contro i ricchioni, però hanno fatto bene a urlargli frocio".
La frase si commenta da sola, non fosse altro che per il "io non niente contro, ma": un classico. Sempre nel corso della puntata un tale Sparaco, una spece di mentore dei coatti, ha preso in giro il concorrente torinese Marco, giudicato un "tenerone", dicendogli: "Sennò così fai tutta la fighetta bella".
E anche in questo caso non servono spiegazioni.
E' vero che è un programma che si basa tutto sull'essere tamarro, ma non vorremmo dovere assistere all'ennesimo elogio dell'omofobia televisiva che passa inosservato.
Se può consolare, il programma non è piaciuto neanche a molti telespettatori etero che su Facebook hanno sottolineato l'esasperato maschilismo dei ragazzi, l'eccessiva "caccia al capo branco" delle ragazze e il generale disinteresse verso qualsiasi novità al motto di "io sono tamarro", quindi mi crogiolo nella mia ignoranza e ne faccio una bandiera. Sono in molti ad augurarsi che anche Tamarreide segua il destino di Uman Take Control, cancellato dopo la prima puntata.
fonte www.gay.it/
Lgbt, Vite di trans e transgender: Delia Vaccarello a “Liberi Tutti” venerdì 17 giugno
Come ci si prepara a un’operazione di cambiamento di sesso da femmina a maschio o viceversa? E dopo come sarà? E’ il tema del secondo appuntamento con “Liberi tutti”, la rassegna di letteratura gay, lesbica e trans promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Battipaglia che si svolgerà venerdì 17 giugno presso la Casa Comunale.
Pasquale Quaranta, curatore della rassegna, incontra la giornalista e scrittrice Delia Vaccarello che, nel suo libro “Evviva la neve. Vite di trans e transgender” (Mondadori), spiega le spinte che portano a una decisione senza ritorno, che registra le reazioni di familiari, colleghi, amici e dà voce a coloro che “si piacciono così”, in equilibrio tra maschile e femminile.
L’autrice, in un viaggio che tocca le nuove frontiere della sessualità e del sentire, della chirurgia e dell’identità, racconta i rapporti d’amore (ora felici, ora abortiti per via del pregiudizio), narra le speranze e i tentativi di cancellare il passato, entra nell’intimità delle persone dando conto anche delle leggi, delle difficoltà sul lavoro, delle metodiche di intervento, dei centri a cui rivolgersi.
Interviene Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay. Saranno presenti le ragazze e i ragazzi del Forum dei Giovani di Battipaglia che patrocina l’iniziativa.
Previsti i saluti di Marika Calenda, presidente Commissione Pari Opportunità del Comune di Battipaglia e di Valerio Calabrese, presidente del circolo Legambiente Battipaglia-Bellizzi “Vento in faccia”.
Appuntamento venerdì 17 giugno alle ore 18.30 alla casa Comunale di Battipaglia in piazza Aldo Moro.
fonte www.napoligaypress.it
martedì 14 giugno 2011
LGBT: IL FLORENCE QUEER FESTIVAL PRESENTA IL NUOVO CONCORSO NAZIONALE DI CORTOMETRAGGI
COMUNICATO STAMPA
Premio di 1.000 euro per il vincitore di “VideoQueer”
Il concorso dedicato all’universo lesbico, gay, bisex e transgender giunge alla 9°edizione
Al via il concorso nazionale della nona edizione Florence Queer Festival che mette in palio mille euro per il regista del miglior cortometraggio del concorso nazionale “Videoqueer”, dedicato ai film a tematica LGBT (gay, lesbico, bisex e trans gender).
Il vincitore sarà premiato durante il Festival che si svolgerà dal 25 novembre all’1 dicembre 2011 all’interno della manifestazione “50 giorni di Cinema Internazionale” al Cinema Odeon di Firenze.
Il concorso, con scadenza il 15 ottobre 2011, prevede anche il premio del pubblico.
Il Florence Queer Festival, la rassegna internazionale che da nove anni racconta con cinema, arte e letteratura l’universo gay, lesbico, bisex e trans gender, presenterà tutte le opere che hanno partecipato al concorso.
Il Florence Queer Festival è organizzato dall’associazione Ireos in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze, Arcilesbica Firenze ed Eventi srl e sostenuto dalla Regione Toscana, attraverso la Mediateca Regionale Toscana Film Commission.
BANDO “Videoqueer”:
Il concorso è aperto a tutti i videomaker maggiorenni. L’iscrizione al concorso è gratuita. Alla sezione Videoqueer possono partecipare esclusivamente i cortometraggi realizzati dopo l’1 gennaio 2009. Tutte le opere inviate dovranno, pena l’esclusione: avere una durata massima di 3 minuti (inclusi i titoli); non costituire messaggi pubblicitari; essere in lingua italiana o essere sottotitolate in lingua italiana.
Essere in formato DVD e accompagnate dalla scheda d’iscrizione opportunamente compilata e scaricabile dal sito www.florencequeerfestival.it, corredata dalla biofilmografia del regista, e da foto di scena.
Le opere dovranno essere inviate al seguente indirizzo entro e non oltre 15 ottobre 2011:
Silvia Minelli
c/o Via Bonifacio Lupi 5ar
50129 Firenze
o potranno essere consegnate alla Libreria FNAC c/o il Centro Commerciale dei Gigli dove sarà attivo uno sportello dedicato.
Per Info: 347.8553836 - silvia@florencequeerfestival.it
www.florencequeerfestival.it
PREMI:
Premio della critica 1.000 €
Premio del pubblico
Ufficio stampa: Claudia Farci stampa@florencequeerfestival.it – 329.9724372
fonte www.digayproject.org
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concorsi di bellezza,
film lgbt
Lgbt libri: "10 grandi donne dietro 10 grandi uomini" dall'autrice di "LadyMan. Una donna racconta le trans"
"Se mi chiedessero di stilare un decalogo di cose, persone o categorie da salvare, un ipotetico bagaglio utile del mondo di oggi da portare con noi nel futuro, io non potrei fare a meno di pensare alle donne.
E non è per una sorellanza di genere, perché anch’io sono una donna. No, questa sarebbe semplicemente un’associazione logica: le donne generano vita, e senza di loro a un certo punto dell’umanità non rimarrebbe comunque nient’altro da salvare. Insomma, questo significa che non potete estinguerci o decidere di cancellarci da un elenco ideale delle cose importanti. Inoltre credo poco alle possibilità della scienza di procreare al di fuori di un grembo femminile. Dunque, almeno nel futuro che fino ad adesso riusciamo a immaginare, siamo ancora indispensabili."
È così che inizia l’ultimo libro di Isabella Marchiolo, bravissima scrittrice e giornalista calabrese.
“10 grandi donne dietro 10 grandi uomini” - introdotto dall’attrice Alessandra Casella: “Un tempo le donne dovevano camminare un passo dietro all’uomo, che avrebbe così potuto difenderle meglio. Da allora siamo sempre rimaste un passo dietro. A me invece il proverbio è sempre parso carente di una seconda parte, colpevolmente taciuta. Dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna. Che non ha avuto modo di emergere” – è il primo titolo della nuova collana “Dieci!” della casa editrice indipendente milanese Laurana.
Chi incontriamo lungo la lettura delle eloquenti pagine di “10 grandi donne dietro 10 grandi uomini”?
Michelle Obama che si presenta a un colloquio di lavoro con il passeggino, Antonietta Vendola che impasta i cavatelli con suo figlio Nichi, Rita Borsellino che marcia con in mano l’agenda rossa, Hillary Clinton che sa perdonare pubblicamente Bill che l’ha tradita, Mina Welby che mette al centro del suo amore il desiderio di morire del marito. E ancora Harper Lee, Pilar Saramago, Anna De Grazia, Taherer Saeedi, Yoko Ono.
Tutte donne con la ‘D’ maiuscola, con dei grandi sentimenti e con le loro fragilità… E con un significato ben preciso: vedere le donne non più dietro gli uomini ma di fianco!
“10 grandi donne dietro 10 grandi uomini” vi aspetta in libreria a partire dal 20 maggio 2011… non mancate!
Titolo: 10 grandi donne dietro 10 grandi uomini
Autore: Isabella Marchiolo
Editore: Laurana
ISBN: 9788896999080
Pagine: 176
Prezzo: 11,90 Euro
Conosciamo l’autrice…
Isabella Marchiolo, giornalista de “Il Quotidiano della Calabria” e mamma, ha pubblicato il saggio Schermi dell’Utopia (Ariel, 2004), la raccolta di racconti Comuni immortali (Palomar, 2006), i romanzi Un giorno come lei (Abramo Editore, 2010) e Nome d’arte Goran (Città del Sole, 2011) e il reportage LadyMan. Una donna racconta le trans (Falzea, 2010; postfazione di Alessandro Cecchi Paone). La trovate su sparladeipescicani.blogspot.com
fonte http://libriblog.com
Lgbt: Dopo Amina un'altra finta blogger gay
La storia di Bill Graber sul Washington Post
Un 58enne usa l'identità della moglie e si spaccia per la direttrice di un noto sito "lesbo": «Come uomo e eterosessuale non sarei stato preso sul serio»
Un altro ’caso Amina', la finta blogger gay. Dopo la scoperta che l’autrice di un popolare blog di protesta siriano era in realtà uno statunitense sposato, il Washington Post si è accorto che il direttore di un noto sito web ’lesbo', Lez Get Real, è anch’esso un uomo: Paula Brooks in realtà è Bill Graber, 58enne pensionato che ha detto di aver adottato online l’identità della moglie, peraltro a sua insaputa.
L’identità di Brooks ha cominciato a destare sospetti sabato scorso, proprio mentre i fan e i blogger amici di ’Amina' cominciavano a ipotizzare che dietro il suo nome si nascondesse qualcun’altro. Prima di dar vita al suo blog, ’Amina' aveva cominciato a scrivere proprio su Lez Get Real e aveva anche flirtato con ’Paula Brooks’; per cui i giornalisti del Post hanno chiesto di poter intervistare di persona la direttrice del sito gay.
’Paula Brooks’ ha inizialmente cercato di depistarli dicendo di poter parlare solo attraverso il padre, perchè sorda; poi di fronte all’insistenza dei cronisti, ormai insospettiti, ha ceduto e ha ammesso di essere Bill Graber.
L’uomo ha spiegato di aver iniziato a scrivere il sito dedicato a questioni gay (per esempio tesi a favore dell’abrogazione del ’Don’t ask, Don’t tell’), dopo aver visto i maltrattamenti subiti da una coppia di amiche lesbo e ha assicurato di avere creato il sito «con le migliori intenzioni».
Il blogger ha detto inoltre di non avere voluto usare la sua vera identità perchè, in quanto uomo e eterosessuale, non sarebbe stato preso sul serio.
fonte www3.lastampa.it
lunedì 13 giugno 2011
LGBT, TRANS*: NOI E LA TESSERA ELETTORALE - STP 2012
Di Federica Pezzoli
Ricordo a tutt@ che le persone trans* sono cittadin@ a pieno titolo, e che il loro voto vale quanto quello delle/degli altr@.
Ma c’é un aspetto di cui nessuno parla e che nei fatti si traduce in una disparità.
E' la Tessera Elettorale che come tutt@ sappiamo va accompagnata al momento del voto da un documento di riconoscimento.
Avete presente che cosa significa essere indicate a dito dal presidente di turno del seggio che, nel migliore dei casi, di fronte ad una non corrispondenza tra nome e sesso indicato dal documento e la persona che hanno di fronte, la obbligano a vagare tra le file degli uomini e quelle delle donne?
Sono proprio i momenti di vita vissuta come questi che rappresentano per una persona trans* l’umiliazione per un’identità e ruolo di genere non riconosciuti.
L'11 giugno 2011, all'EUROPRIDE ROMA manifestiamo - anche - per la Depatologizzazione Trans* - STP 2012.
DEPATOLOGIZZARE L'IDENTITA', LIBERARE I CORPI
"Condividiamo e sosteniamo la campagna europea "-stop 2012-"
(http://www.stp2012.info/old/it/manifesto) per la depatologizzazione e l'eliminazione del transessualismo dal DSM (e da tutti i manuali diagnostici) che etichetta e stigmatizza le persone trans* come malate mentali, condizionandone l'accesso agli interventi necessari per la riattribuzione chirurgica del sesso ed impedendone di fatto l'autodeterminazione e la libertà di espressione.
Sosteniamo inoltre la richiesta di eliminazione delle diagnosi di Feticismo, Travestitismo e Sadomasochismo. Pensiamo che questi percorsi si iscrivano nell'ambito di tutte le lotte culturali e politiche che mirano a decostruire un sistema di norme che stigmatizza e che vuole regolare i nostri corpi e le nostre pratiche.
E' necessario dunque, un intervento legislativo al fine di ampliare e meglio garantire i diritti delle persone trans*; nello specifico: il diritto all'identità di genere nel rispetto del diritto all'autodeterminazione dell'individuo.
In sintesi, al legislatore si richiede:
a) Una legge che permetta la rettificazione anagrafica del sesso e del nome - in accordo con il genere e il nome scelto - sulla base di una dichiarazione giurata della persona trans* interessata senza dover ricorrere necessariamente e preventivamente ad interventi medico chirurgici demolitivi-ricostruttivi sugli organi sessuali primari e/o secondari; che non obblighi la persona trans* ad un monitoraggio medico e giudiziario, né alla presentazione di una certificazione o perizia di diagnosi di disturbo di identità di genere come condizione di procedibilità e accoglimento della domanda che deve poter essere proposta in carta libera e senza l'assistenza di un legale;
b) Una legge che garantisca nel programma di assistenza del Servizio Sanitario Nazionale i trattamenti ormonali, le operazioni di riassegnazione genitale e/o di collocazione di protesi e tutti gli altri interventi medici che le persone trans* possono eventualmente richiedere per la costruzione della loro identità senza che sia necessaria una diagnosi di disturbo di identità di genere".
http://orgogliosamentelgbtiq.blogspot.com/2011/02/verso-il-roma-euro-pride-2011.html
fonte www.zeroviolenzadonne.it
Ricordo a tutt@ che le persone trans* sono cittadin@ a pieno titolo, e che il loro voto vale quanto quello delle/degli altr@.
Ma c’é un aspetto di cui nessuno parla e che nei fatti si traduce in una disparità.
E' la Tessera Elettorale che come tutt@ sappiamo va accompagnata al momento del voto da un documento di riconoscimento.
Avete presente che cosa significa essere indicate a dito dal presidente di turno del seggio che, nel migliore dei casi, di fronte ad una non corrispondenza tra nome e sesso indicato dal documento e la persona che hanno di fronte, la obbligano a vagare tra le file degli uomini e quelle delle donne?
Sono proprio i momenti di vita vissuta come questi che rappresentano per una persona trans* l’umiliazione per un’identità e ruolo di genere non riconosciuti.
L'11 giugno 2011, all'EUROPRIDE ROMA manifestiamo - anche - per la Depatologizzazione Trans* - STP 2012.
DEPATOLOGIZZARE L'IDENTITA', LIBERARE I CORPI
"Condividiamo e sosteniamo la campagna europea "-stop 2012-"
(http://www.stp2012.info/old/it/manifesto) per la depatologizzazione e l'eliminazione del transessualismo dal DSM (e da tutti i manuali diagnostici) che etichetta e stigmatizza le persone trans* come malate mentali, condizionandone l'accesso agli interventi necessari per la riattribuzione chirurgica del sesso ed impedendone di fatto l'autodeterminazione e la libertà di espressione.
Sosteniamo inoltre la richiesta di eliminazione delle diagnosi di Feticismo, Travestitismo e Sadomasochismo. Pensiamo che questi percorsi si iscrivano nell'ambito di tutte le lotte culturali e politiche che mirano a decostruire un sistema di norme che stigmatizza e che vuole regolare i nostri corpi e le nostre pratiche.
E' necessario dunque, un intervento legislativo al fine di ampliare e meglio garantire i diritti delle persone trans*; nello specifico: il diritto all'identità di genere nel rispetto del diritto all'autodeterminazione dell'individuo.
In sintesi, al legislatore si richiede:
a) Una legge che permetta la rettificazione anagrafica del sesso e del nome - in accordo con il genere e il nome scelto - sulla base di una dichiarazione giurata della persona trans* interessata senza dover ricorrere necessariamente e preventivamente ad interventi medico chirurgici demolitivi-ricostruttivi sugli organi sessuali primari e/o secondari; che non obblighi la persona trans* ad un monitoraggio medico e giudiziario, né alla presentazione di una certificazione o perizia di diagnosi di disturbo di identità di genere come condizione di procedibilità e accoglimento della domanda che deve poter essere proposta in carta libera e senza l'assistenza di un legale;
b) Una legge che garantisca nel programma di assistenza del Servizio Sanitario Nazionale i trattamenti ormonali, le operazioni di riassegnazione genitale e/o di collocazione di protesi e tutti gli altri interventi medici che le persone trans* possono eventualmente richiedere per la costruzione della loro identità senza che sia necessaria una diagnosi di disturbo di identità di genere".
http://orgogliosamentelgbtiq.blogspot.com/2011/02/verso-il-roma-euro-pride-2011.html
fonte www.zeroviolenzadonne.it
Lgbt Europride: Concia a Giovanardi: Basta con attacchi a omosessuali
"Le parole di Giovanardi arrivano puntuali anche questa domenica, per sparare odio e menzogne contro la comunità LGBT, perchè ormai il collega della PDL non si occupa più delle deleghe che gli sono state assegnate come Sottosegretario alla famiglia, ma fa 'l'omofobo di professione' a tempo pieno.
Se l'onorevole Giovanardi impiegasse lo stesso impegno che mette contro i gay, per costruire politiche a sostegno delle famiglie, l'Italia sarebbe un paese migliore".
Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico, replicando alle critiche di Carlo Giovanardi sull'Europride.
"Detto questo, voglio dire al collega evidentemente ossessionato dall'omosessualità, che la moltitudine di gente che ieri ha inondato Roma, a differenza sua, non scende in piazza contro nessuno , ma per costruire un'Italia migliore, più moderna ed europea. Sulla faccenda dei numeri, Giovanardi sa bene che per riempire il Circo Massimo non bastano cinquantamila persone.
E' evidente continua la deputata - che il sottosegretario è arrabbiato perché la manifestazione di ieri è stata una manifestazione di gioia, pacifica e serena.
Basta vedere le tante famiglie con bambini che hanno sfilato tranquillamente insieme alla comunità LGBT. Lo stesso discorso di Lady Gaga è stato impeccabile, non ha offeso nessuno, ma ha messo al centro della sua riflessione la dignità dell'amore e la libertà di tutti.
Consiglio vivamente al Sottosegretario accecato dall'odio, di risolvere i suoi problemi con l'omosessualità una volta per tutte, perché - conclude Concia - non se ne può più delle sue sparate inutili e grottesche.
O almeno di impiegare il suo prezioso tempo in qualcosa di più costruttivo per il paese", conclude.
fonte http://notizie.virgilio.it
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omotransfobia,
politica e diritti lgbt
Lgbt, Lady Gaga paladina dei gay all'Europride di Roma: il discorso e la performance
Roma ieri si è colorata per l’Europride 2011 che ha visto l’apoteosi dell’entusiasmo quando sul palco del Circo Massimo è salita Lady Gaga. La popstar americana ha mandato in delirio pare una folla di 500 mila persone, e prima con il suo lungo discorso sui diritti degli omosessuali e sull’uguaglianza e poi cantando al piano le due sue hits, ‘Born this way’ e ‘The edge of glory’.
Per l’occasione Miss Germanotta aveva una mise tutto sommato sobria per i suoi standars e senza alcuna nudità come per esempio una delle sue recenti apparizioni, ed era quasi elegante esclusa quell’orrenda parrucca verde-menta e unghie rosse lunghe e arcuate stile strega!
E sfoggiava un attillato abito nero con una specie di mantello-gonnellone a fantasia tipo scozzese del quale poi si è disfatta per cantare al piano la sua seconda hit. Look che pare avesse fatto per lei ad hoc, e dietro il palco, Donatella Versace, che l’aveva vestita anche per uscire dal St. Regis Hotel diretta alla manifestazione (foto ), e che ha poi ringraziato durante il lungo proloquio tra un “Vogliamo piena uguaglianza adesso” e ”Questa festa incarna lo spirito dei diritti umani”.
Insomma una Gaga ‘paladina dei gay’ e che nella sua moltitudine di parole ha fatto capire tanto o forse niente di lei!
Saremo prevenuti ma a noi in tutto questo manifestare e parlare’ dal suo ‘pulpito stellare’ ci sembra un tantino ‘para-ninfa’!!
E tra l’altro pare che non tutti i gay si riconoscano in lei, e meno male!! Ma giudicate voi stessi dall’intero discorso all’interno e diteci cosa ne pensate del ‘gaga pensiero’!
"Il discorso"
La prima volta che mi sono avviata in questi viaggio artistico e musicale ero una semplice donna americana, ero figlia di una 2 generazioni di americani. Non sapevo ancora la passione e il fervore per le uguaglianze e la giustizia sociale che mi sarebbe cresciuta dentro dal profondo del cuore.
Mano a mano che mi sono avvicinata a voi con la danza, l’arte e la moda, la celebrazione della nostra individualità mi è apparso chiaro che la mia più grande missione era di diventare parte della mobilitazione della comunità Lgbt. Oggi e ogni giorno noi combattiamo per la libertà per la giustizia, chiediamo compassione comprensione e sopratutto vogliamo piena uguaglianza ADESSO! (urlando, ndr)
Sono arrabbiata come tanti di voi oggi ma noi dobbiamo trasformare questa piazza italiana in una vera e propria piazza elettrica. Dobbiamo dare prova della nostra rabbia della nostra pena ma questo ci deve rende più forti, oggi, nel proclamare la difesa dell’amore.
Per alcuni governi i diretti non sono una priorità sociale, sono ambigui. Nel mio Paese la trasparenza della democrazia è diventata confusa in seguito a procedure politiche. Navigo su Google, Internet per cercare questa verità politica, questa giustizia sociale. Io voglio vedere, come voi, le argomentazioni e parte di questo dibattito della democrazia, voglio avere voce in capitolo in questo dibattito.
In Usa si possono celebrare diritti dei gay ma in qualche modo il problema politico esiste sempre. Ma adesso parliamo di Europride. Alzate le mani, voglio vedervi tutti… Non è una festa o manifestazione pacifica ma noi siamo qua per difendere l’amore. Voglio dire grazie a tutti colori che sono qui in questa bellissima piazza: Ciao Roma!
Mi sono svegliata stamattina nel mio albergo ho dato un’occhiata a questa città bellissima e subito ho iniziato a sentire i mashup di Paparazzi, Judas e Born This Way… Grazie grazie tantissimo per aver permesso alla mia musica di far parte di questa manifestazione. È un onore per me essere qui oggi. A tutti gli organizzatori dell’Europride che combattono per i diritti Lgbt , voglio dire grazie Grazie, abbiamo bisogno di voi!
Bravo Alemanno, [qui il pubblico dissente, fischiando. Lei si ferma e continua, come a spiegarsi, ndr]: lo ringraziamo per aver coordinato questo evento che ci ha consentito di essere qui oggi per celebrare tutto pacificamente.
Per me è un onore essere qui inoltre e vorrei ringraziare Donatella Versace. Lei ha praticamente realizzato questo vestito sul palco. Ho un abito dell’ultima collezione di Gianni Versace. Guardo nella folla e vedo che ci sono così tanti cittadini europei che lottano per la loro libertà, Per quei diritti che in molti paesi sono ancora illegali. Viaggio molto nel mondo, stringo loro la mano e voglio dire che è il vostro coraggio che mi ha ispirato.
Le storie di tutti i miei carissimi fans, soldati, dei senzatetto, di coloro che cercano di perorare la causa dei diritti della comunità Lgbt, queste sono le storie e devono essere raccontato al mondo, le storie che hanno cambiato il mondo e che hanno parlato a difesa dell’amore
Noi siamo qua oggi non certo perché non abbiamo meno valore! Siamo qua per proclamare la nostra forza e la nostra intelligenza. Non vogliamo essere trattati se non da essere umani. Il 26 giugno 1969 nel West Village è nato il movimento gay: noi eravamo tutti insieme quella notte come eravamo qui questa sera per la solidarietà. Siamo qui per riunirci insieme.
E lo dico ancora una volta: dobbiamo andare avanti nella difesa dell’amore. Siamo qui insieme per chiedere e difendere diritti umani, per porre fine alla discriminazione e all’intolleranza. Abbiamo fatto tanti progressi progressi anche per la visibilità Lgbt, abbiamo fatto tanto contro la violenza e l’omofobia.
Ho parlato di queste cose in tutto il mondo, ho sempre ricordato queste versioni e mi viene chiesto perché parli così tanto dei gay. Mi chiedono “Perché sei così gay?” Perché mi fanno queste domande? Perché è così importante questa cosa per te? Io sono figlia della diversità. Sono una della generazione che sente obbligo morale di esercitare questa potenzialità rivoluzionaria e fare del mondo un mondo migliore.
E, su una scala “gay” da uno a 10, io sono una Judy Garland di 42 (icona gay storica e madre di Liza Minelli), Sono consapevole del fatto che molti governi non consentono ai concittadini di avere questi consensi per me è terribile. C’è censura nella comunicazione e vorrei dire che in qualche modo queste barriere dobbiamo abbatterle . Conosco tante storie e spero che possano sempre essere messe più in luce. Noi del resto siamo fatti e nati così.
È la quantità di queste storie che hanno subito tanta discriminazione non permettono alla gente che la diseguaglianza è un effetto che ancora si sente adesso e in futuro. Vorrei nominare alcuni governi: Lituania, Russia, Polonia, Budapest, Libano, i Paesi del Medio Oriente.
Non c’è un unico esempio di paese o legge per parlare degli effetti e della gente che arriva a gesti estremi per queste forme di isolamento: arrivano anche al suicidio. Io sono qui oggi, non solo perché sono una donna, ma perché cittadini europea. E chiedo ai governi di fronte al mondo di facilitare il nostro sogno di uguaglianza: Aiutateci a trovarci insieme nella pace, non divideteci!
So delle religioni, ho rispetto a chi crede ma credo che sia importante rivendicare il cambiamento, riconoscerlo. Sono tante le questioni sociali, reali, serie. E io credo che in qualche modo tutto questo non debba avere un effetto nefasto sull’uminità. A volte i Presidenti dei governi sono così influenti… noi siamo qui perché spero riescano a capire che noi Lgbt non abbiamo accesso al dibattito politico.
Lottiamo per la nostra identità. Quanto arriverà il giorno del nostro matrimonio, il giorno in cui porre fine a questa discriminazione? Come trasformare l’oppressione del passato nella liberazione del futuro? Facciamo nascere una nuova ideologia internazionale, siamo insieme per riassumere la nostra storia, lo vogliamo fare oggi.
Dobbiamo essere rivoluzionari, farci voce dell’amore, della potenza umana, essere forti, per salvare vita e incoraggiare unità in tutto il mondo. Grazie!”
fonte| GagaTribe – GagaDaily - Zimbio - Photo credit: AFP/Getty Images-Ansa-Reuters – PacificCoastNews.com – Bauer Griffin, via www.gossippando.it
Lgbt Europride, Idv: Penoso il silenzio del governo
A Roma si è celebrata immensa manifestazione per diritti
"Il messaggio del segretario di Stato americano, Illary Clinton, l'intervento di Lady Gaga che urla "diritti subito", l'impegno delll'ambasciata statunitense: come nel '45 gli americani liberano l'Italia e sono i veri interlocutori politici dell'Italia migliore, soprattutto di quel sesto del Paese che ha marciato per ore sotto il sole cocente della capitale per rivendicare quei diritti civili che sono riconosciuti ovunque nel mondo libero, tranne che da noi".
Lo affermano in una nota congiunta il responsabile diritti civili e associazionismo dell`Italia dei Valori, Franco Grillini e la deputata dell`IdV, Silvana Mura, che ieri hanno guidato una delegazione del partito alla manifestazione di Roma.
"Il silenzio del governo di fronte all'immenso corteo di ieri rivela in modo clamoroso quel baratro di libertà e di civiltà che ci separa dal resto del mondo occidentale.
Noi abbiamo il governo del bunga bunga, loro hanno diritti e libertà civili scritte nelle costituzioni e nelle leggi consolidate da tempo e condivise da tutta la popolazione", aggiungono.
"Erano moltissimo ieri gli eterosessuali (forse addirittura in maggioranza) con famiglie e figli alla manifestazione del Pride che ormai è diventata in Italia il luogo in cui si difende e si afferma la laicità dello Stato e si rivendicano i diritti universali per la minoranza lgbt considerati diritti di tutti", concludono Grillini e Mura.
fonte www.lapoliticaitaliana.it
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