sabato 5 giugno 2010

Politica e Diritti, Obama “Giugno mese LGBT”


Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, anche quest’anno ha proclamato giugno come il mese del Pride lesbico, gay, bisessuale e transessuale. Il suo toccante discorso di proclamazione è iniziato menzionando i diritti fondamentali dei cittadini americani dichiarati nella Costituzione. Da qui il presidente ha sempre ribadito il concetto che ogni americano ha il diritto ad esser trattato alla pari di tutti, sia a livello privato sia professionale. Il presidente ha poi ricordato come il paese sia cresciuto nel corso degli anni e quanto la comunità lgbt abbia contribuito alla sua formazione.

Obama non ha trascurato di ricordare l’impegno che è stato dato alla lotta contro il contagio dell’ HIV / AIDS sia da parte della comunità lgbt che dallo Stato. Ha anche sottolineato il suo orgoglio per avere nella sua Amministrazione collaboratori valorosi, professionali e apertamente dichiarati.

Il presidente ha ricordato inoltre gli impegni che sono stati messi in atto dalla sua amministrazione, in particolare la dura battaglia per l’abrogazione del Don’t Ask Don’t Tell nell’esercito americano.

Obama mette in chiaro che il lavoro da fare è ancora tanto, sebbene molto sia già stato fatto, ma bisogna portare ogni cittadino a sentirsi al sicuro, senza paura di molestie e le famiglie e i giovani lgbt devono essere messi in condizione di poter condurre le proprie vite con dignità e rispetto.

Di seguito la traduzione della dichiarazione originale del Presidente:

Come cittadini americani, è nostro diritto che tutte le persone siano uguali, pertanto meritano gli stessi diritti, benefici e opportunità. Dal primo giorno d’indipendenza, la nostra Nazione ha lottato per ottenere ciò che è stato promesso. Un importante capitolo nella nostra grande e infinita storia è il movimento per la giustizia e l’ugliaglianza in nome della comunità lesbica, gay, bisessuale e transessuale.
Questo mese, riconosciamo il grande contributo della comunità lgbt americana, rinnoviamo il nostro impegno nella lotta per uguali diritti agli americani della comunità lgbt e per porre fine ai pregiudizi e le ingiustizie ove ancora persistono. Gli americani della comunità lgbt hanno rafforzato il tessuto della nostra nazione. Dai leader degli affari, ai docenti gli atleti, la comunità lgbt americana da sola ha ottenuto successo e importanza in ogni settore. Sono le nostre madri, i nostri padri, i nostri figli e figlie, i nostri amici e i nostri vicini.

Durante la mia Amministrazione, gli impiegati apertamente dichiarati continuano a lavorare per la giustizia e stanno cambiando attraverso atti di sfida il nostro progresso e continuano a lottare per un’unione perfetta.
La mia Amministrazione ha contribuito a ciò firmando leggi contro i crimini di violenza come la Matthew Shepard and James Byrd, Jr., Hate Crimes Prevention Act, che rafforza le protezioni Federali contro i crimini basati sulle discriminazioni sessuali e le differenze di genere.
Ricordiamo, poi, l‘abrogazione Ryran White Care Act, permettendo alle persone sieropositive di entrare nel nostro Paese. È stata firmata una legge che conceda ai cittadini americani lgbt di poter assistere il proprio partner in Ospedale nel momento del bisogno e per prendere decisioni mediche per il proprio partner.

In altre aree il Dipartimento della Casa e dello Sviluppo Urbano (HUD) ha annunciato una serie di proposte per concedere alloggi a tutte le famiglie, indipendentemente dall’orientamento sessuale. HUD ha anche lanciato il primo studio nazionale della discriminazione contro i membri della comunità lgbt nell’affitto e nella vendita delle case.
In oltre il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati uniti (DHHS) ha anche creato un centro nazionale per gli anziani della comunità lgbt.

Molti sono i lavori che devono essere compiuti nella nostra nazione per concedere gli stessi diritti a livello legale alla comunità lgbt americana. Per questo motivo dobbiamo riconoscere alle coppie gay gli stessi diritti e responsabilità riconosciute alle coppie sposate e abrogare la Defense of Marriage Act.

Dobbiamo proteggere i diritti delle famiglie lgbt concedendo loro il diritto di adottare, ponendo fine alla discriminazione sessuale sul posto di lavoro e assicurandoci che i lavoratori federali ricevano tutti i benefici dovuti. Dobbiamo creare una scuola più sicura, dove i nostri bambini possano studiare in ambienti tranquilli.

Io inoltre sto lavorando molto con il Congresso e i nostri capi militari per porre fine al Don’t Ask Don’t Tell affinché la comunità lgbt possa essere libera di servire il nostro paese a testa alta, presto raggiungeremo quest’obiettivo.

Per onorare la comunità lgbt americana che ha contribuito molto per la nostra Nazione, se lavoriamo assieme per portare avanti i principi sui quali la nostra nazione è fondata, ogni americano ne trarrà beneficio. Così facendo ognuno con il suo piccolo annullerebbe la diversità.

Ora, pertanto, Io, Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità attribuita a me dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, con questo documento: Proclamo Giugno 2010 Mese dell’Orgoglio Gay, Lesbico, Bisessuale e Transessuale.
Richiamo tutti i cittadini americani ad osservare questo mese lottando contro i pregiudizi e la discriminazione nelle loro vite ed ovunque si manifestino situazioni d’odio.

In Fede Di Ciò, ho apposto la mia firma, il ventotto maggio, nel corso dell’anno di nostro Signore duemila dieci e dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America il duecento trenta quattro.
fonte Advocate

Lgbt Parigi, Gay Pride: la marcia dell’orgoglio


in foto La Gay Pride di Parigi
La Marcia dell’orgoglio si é inizialmente chiamata Gay Pride, poi la Lesbian & Gay Pride, poi LGBT Pride (ogni volta rivendicando i diritti di una comunità supplementare) e alla fine ha preso il nome di Pride o Marcia dell’orgoglio. Si tratta di una manifestazione che promuove la libertà e l’uguaglianza per tutti gli orientamenti sessuali e identità di genere (etero, lesbiche, gay, bi, trans).
L’espressione anglofona Gay Pride puó essere tradotta come Orgoglio Gay.
La Marcia é caratterizzata da una coloratissima e quantomai eterogenea sfilata di partecipanti che mostrano senza alcun complesso il loro gusto sessuale.

Questa manifestazione si svolge nella maggior parte delle città del mondo, tutti gli anni, durante il mese di maggio o giugno, per ricordare gli scontri di Stonewall che avvenero nella Christopher Street a New York il 28 giugno 1969.
Nel 1969, un gruppo di lesbiche, gay e transessuali si ribellarono contro le forze dell’ordine che avevano fatto irruzione, in gran numero, allo Stonewall Inn, un bar gay di New York, e una dura lotta, durata ben tre giorni, si scatenò tra la polizia e gli omosessuali.
Da quel giorno, gli scontri di Stonewall vengono considerati come il punto di partenza delle rivendicazioni egualitarie degli omosessuali.
Brenda Howard, conosciuta come la ” Madre dell’Orgoglio”, alla testa del Gay Liberation Front e della Gay Activists Alliance, organizzò una prima commemorazione di quegli eventi a un mese dagli scontri. Marce commemorative si svolsero anche a San Francisco e Los Angeles.

Col passare degli anni, le marce si sono propagate in tutti i Paesi e sebbene ognuna presenti le sue peculiarità, si ritrova sempre la stessa simile organizzazione.
In testa al corteo si trovano i personaggi “ufficiali” : uomini politici della regione (Bertrand Delanoë, il sindaco di Parigi, per esempio), gli organizzatori della manifestazione, le associazioni partners e cosi via. Dietro questa prima rappresentanza del corteo si trova la maggior parte dei manifestanti riuniti attorno a dei carri i quali, spesso, sono dei camion dotati di potenti sistemi d’amplificazione che diffondono ogni tipo di musica, in prevalenza musica elettronica e house music.
Ogni anno a giugno. Da non perdere la trasgressiva sfilata che parte da Bastille.
Per informazioni:
www.gaypride.fr
fonte italianiaparigi

venerdì 4 giugno 2010

Lgbt, Luxuria? No, ira! Vladimir picchia fotografo che voleva fotografarla nuda, a "The Desk" il nuovo Talk Show di Italia 1


Tutto accade durante la registrazione del numero zero di The desk, il nuovo programma di interviste che Italia Uno testerà nella prossima primavera con la iena Gip alla conduzione, una sorta di mix tra Chi vuol essere milionario e Le invasioni barbariche di Daria Bignardi. Il format prevede la presenza do otto ospiti che si alternano al tavolo. Allo scadere, l’ospite di turno si dà il cambio con l’altro. Ma nessuno poteva prevedere che nei camerini di lì a poco sarebbe scoppiata una rissa.

Stando a quanto ha scritto il portale Davidemaggio.it, un fotografo sarebbe entrato nel camerino dell’ex onorevole Vladimir Luxuria per tentare di fotografarla. La vincitrice dell’Isola in quel momento si stava cambiando e ha avuto uno scatto d’ira nei confronti del paparazzo, con il quale per un pelo non è venuto alle mani, grazie al tempestivo intervento della produzione.

Nonostante sia fermamente contrario ad ogni forma di violenza, rinnovo a Vladimir tutta la mia stima. Innanzitutto trovo squallido voler fare eventuale mercimonio di una transessuale in déshabillé, e poi stava per avvenire il primo episodio di omofobia inversa! fonte gaywave

Cinema e Fashion Style, Swarovski collezione Sex and the city 2


Proprio in questi giorni uscirà nelle sale italiane il tanto atteso “Sex and the City 2“, l’attesissimo film cult che potremo vedere da venerdì 28 maggio 2010 al cinema. Insieme al film, ovviamente è partita anche la caccia al merchandising, che per il momento vede la firma di due importanti griffe di lusso come Moët & Chandon , che ha creato i quattro cocktail ispirati a Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte, e Swarovski, con i suoi scintillanti prodotti in cristallo, ispirati a questa pellicola evento, presenti nelle oltre 800 boutique Swarovski presenti in tutto il mondo.

Nei negozi Swarovski sarà possibile scoprire tutte le ultime creazioni della griffe dedicate a Sex and the city, grazie alla partnership del marchio con la produzione del film.
Gli accessori disponibili sono dedicati ai quattro personaggi del film, scegliendo la personalità che più ci assomiglia o ci piace.

Ma non finisce qui, perché Swarovski è presente in diverse scene di Sex And The City 2, soprattutto con i bicchieri Crystalline e con i lampadari Swarovski Crystal Palace, inoltre, i più attenti potranno individuare il Cigno, logo della Casa svizzera, nella scena del tappeto rosso.

Per Nadja Swarovski, vicepresidente della Comunicazione Internazionale del brand. Swarovski è perfetta per il favoloso quartetto e rappresenta tutto ciò che il film evoca: moda, glamour, femminilità e una forte personalità di stile.
fonte pourfemme.

Televisione, MONICA SETTA SILURATA PER "GAFFE E FALSI SCOOP"


Nonostante i 2 anni di contratto in esclusiva che la legano alla Rai, Monica Setta è stata cancellata dai palinsesti della prossima stagione tv. La giornalista e conduttrice, classe ’64, perde così il programma quotidiano Il fatto del giorno e il settimanale di seconda serata Peccati (entrambi su Raidue) oltre alle ospitate a cui era obbligata - per contratto - durante tutto l’anno.
La Setta, voluta in quota dal direttore di Raidue Massimo Liofredi (che a breve sarà sostituito da Gianvito Lomaglio) è di umore nero, non andrà in onda ma resterà a casa con il minimo garantito. Sempre bei soldoni, non certo i 1000 euro al giorno garantiti finora. Il taglio è stato voluto dall’azienda (in particolare dal dg Mauro Masi) non per scarsi ascolti, ma per lo stipendio pesante a fronte di un giornalismo poco professionale. Mal digerite infatti, sono state alcune sue uscite: tra queste, lo scoop in stagione (a Il fatto del giorno) di un presunto vecchio flirt tra Massimo Giletti e Carla Bruni. Sembra si sia addirittura mossa l’ambasciata di Francia con una telefonata al vetriolo alla Direzione Generale di viale Mazzini (per scongiurare un caso diplomatico).

E ancora, l’intervista in studio a una trans nella giornata dei transessuali vittime di violenza: la Setta apostrofò l’ospite come prostituta, tale Bambola Perversa, cosa non vera e che rischiò di finire con una causa milionaria.
fonte leggo.it

giovedì 3 giugno 2010

Lirica, ARENA DI VERONA il 6 giugno in prima serata su Rai Uno, Conduce Antonella Clerici


ARENA DI VERONA il 6 giugno in prima serata su Rai Uno serata imperdibile con Lucio Dalla, Francesco Renga, Katherine Jenkins, Gianni Morandi, i Tre Tenorini e Riccardo Cocciante. Conduce Antonella Clerici
Cast stellare per lo spettacolo del 6 giugno in Arena; insieme gli artisti già confermati, LUCIO DALLA, FRANCESCO RENGA, KATHERINE JENKINS ci saranno GIANNI MORANDI e RICCARDO COCCIANTE, tutti rigorosamente dal vivo con l’Orchestra il Coro e il Corpo di Ballo dell’Arena di Verona, aprirà l’evento IL TRIO dei “Tre tenorini”, Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone , che a Sanremo cantarono in onore di Rania di Giordania.

Una serata unica, imperdibile, di grande impatto artistico, dedicata allo spettacolo della lirica e al “bel canto”.

CARMEN, MADAMA BUTTERFLY, IL TROVATORE, TURANDOT e AIDA,le opere in cartellone per il 2010 saranno “protagoniste” e verranno rappresentate al massimo della loro bellezza e spettacolarità, con le scene più famose e le più belle “romanze”.

In ARENA una scena magnificente: l’Orchestra, il Coro, il Corpo di Ballo, le masse artistiche areniane, oltre 400 artisti nei loro splendidi costumi; un’ambientazione creata attraverso uno straordinario spettacolo di luci ed elementi scenografici personalizzati alle opere; finale con fuochi d’artificio;
grandi ospiti in platea; le migliori professionalità artistiche e tecniche dell’Arena e della RAI per una prima serata evento.

Per promuovere la partecipazione del pubblico, vista l’eccezionalità della serata, biglietti, nelle prevendite abituali, a prezzi popolari POLTRONISSIME 60 euro, POLTRONE 50 euro POLTRONCINE 40 euro e GRADINATA 20 euro.

Tutte le informazioni al numero 848 002 008 (al costo di una telefonata urbana) e sul sito www.geticket.it
fonte festival.blogosfere

"Qui un video con la splendida voce di Katherine Jenkins,
che sarà ospite del Galà in Arena,
a cui tempo fà dedicai un'intero articolo,
che potrete leggere cliccando sul link qui di seguito,
http://lisadelgreco.blogspot.com/search?q=Katherine+Jenkins
In questa serata evento si esibirà anche il Corpo di Ballo dell'Arena di Verona,
e ci sarò anche io..Lisa"

Cinema Lgbt, Clint Eastwood dirigerà Di Caprio in un noir gay


La notizia è di quelle appetitose per gli amanti del cinema e del cinema a tematica gay. Clint Eastwood, l’attore che ha appena compiuto 80 anni, colui che insieme a Sergio Leone ha dato vita al western all’italiana, ha intenzione di girare un film come regista, dando la parte interpretativa a Leonardo DiCaprio e facendo firmare la scenografia a Dustin Lance Black , quello di “Milk”. Tutto è ancora allo stato embrionale ma DiCaprio si è detto felice di poter lavorare con Eastwood e di interpretare un nuovo ruolo. Il nuovo film di Clint Eastwood si chiamerà Hoover e sarà un biopic sul direttore dell’FBI J.Edgar Hoover, figura parecchio controversa e chiaccherata nell’America anni ‘30. Di lui il ministro della giustizia Laurence Silberman dichiarò: «Era come una fogna che raccoglieva rifiuti. Ritengo che sia stato il peggior servitore pubblico della nostra storia».

Quello che più riguarda noi è quello che accompagnò Hoover nei suoi 48 anni alla direzione dell’FBI, temuto in privato e riverito in pubblico. Ne fece di tutti i colori, ricattando presidenti e coloro che lo osteggiavano. Odiava quelli che per lui erano i “comunisti” e riteneva un “pericoloso sovversivo” persino uno come Martin Luther King, spiato per anni fino a quando Hoover non saziò il suo odio, scoprendo una relazione adulterina del leader nero. Feccia tra le feccie, Hoover non si fermava davanti a niente, mettendo tra i suoi acerrimi nemici anche gli omosessuali.

Almeno fino a quando Truman Capote riuscì a soddisfare l’ira della comunità gay americana, rivelando l’omosessualità del direttore dell’FBI. Non solo, si disse che J.Edgar Hoover fosse dedito al cross-dresser, ovvero indossare abiti femminili.

Verità o leggenda, furono in tanti a dire che Hoover fosse un gay represso, dedito al travestitismo e che una volta avesse addirittura tentato di ricattare il Presidente Kennedy con un falso video di una presunta Marilyn Monroe in atteggiamenti intimi con lo stesso presidente. Si chiacchierò anche di una sua relazione sessuale con Clyde Tolson, direttore associato dell’FBI, con cui ha collaborato per anni. Lui diceva, a sua discolpa, di essere fiero di “sporcarsi le mani” pur di stanare traditori e nemici dell’America. Dopo la morte di Truman, imbastì una campagna diffamatoria contro un candidato democratico, un certo Adlai Stevenson, proprio sul tema dell’omosessualità, mettendo in giro la voce che in privato tutti lo chiamavano “Adeline”.

Continuò a ricattare presidenti, politici e magnati fino alla sua morte, durante il mandato Nixon, il 2 maggio 1972. Si salvò in tempo dallo scandalo che di lì a poco avrebbe coinvolto lo stesso Nixon il Watergate. Nonostante tutto gli furono tributati i funerali di Stato.

Il trio che ora si prepara a fare un film su Hoover, è di tutto rispetto e, crediamo e speriamo che il progetto di Eastwood vada in porto. Sarà un momento di grande cinema, raccontando questa volta la storia di un uomo importante, omosessuale represso, che è un po’ il segno di un’America per fortuna oramai scomparsa e irripetibile.
fonte queerblog

Lgbt, "Priscilla Show" a Milano


Dopo ben sette anni di assenza, “Priscilla, la regina del deserto” sarà disponibile dal nove giugno in DVD, il film cult che ha fatto conoscere ed amare il colorato mondo delle drag queen. In occasione del sospirato ritorno in DVD, la “20th Century Fox Home Entertainment” ha invitato tutti i fan delle tre Drag Queen della pellicola ad assistere all’inedito e trasgressivo “Priscilla Show” al Cinema Mexico di Milano.

Attori in costumi sgargianti, arroccati su tacchi vertiginosi e addobbati da parrucche monumentali, apriranno il sipario del “Priscilla Show”, uno spettacolo colorato, kitch, esagerato, sulle note di alcune tra le più celebri canzoni che hanno sancito il successo mondiale del film, tra le quali “Mamma Mia” degli ABBA, “Go West” dei Village People e “I Will Survive” di Gloria Gaynor. Il film australiano del 1994, con la regia di Stephen Elliot, aveva come protagonisti Hugo Weaving, Guy Pearce e Terence Stamp nel ruolo di tre Drag Queen che propongono il loro spettacolo in giro per l’Australia. I tre partono a bordo di “Priscilla”, un vecchio torpedone rosa shocking, che li vedrà protagonisti di avventure davvero uniche e singolari. Ovviamente per la serata che si terrà al Cinema Mexico di Via Savona a Milano, è richiesto un “dress code”, tutti, infatti dovranno tirare fuori la Priscilla che in loro.
fonte gayin.tv

Nancy Brilli choc: "Porto la parrucca" Da quando la nonna le fece rasare la testa!


«Da piccola mio padre mi fece tagliare i capelli, non gliel'ho mai perdonato: da allora porto la parrucca», così Nancy Brilli racconta per la prima volta la sua infanzia tormentata.
«Mia madre è morta quando avevo solo 10 anni. Mio padre era sempre via per lavoro e sono cresciuta con la nonna paterna, una donna molto dura. A un certo punto mi fece rasare i meravigliosi capelli biondo platino, che erano a boccoli e lunghi fino al sedere. Non gliel'ho mai perdonato. I capelli erano il ricordo più vivo che avevo di mia madre, che passava le ora a spazzolarli e a massaggiarli con il balsamo: erano le nostre coccole. Da allora, sono diventati crespi e preferisco indossare la parrucca».
È una confessione choc, che lascia emergere una Nancy diversa, rispetto alla donna sorridente che conosciamo: «Crescendo sono diventata una ragazzina insicura, chiusa e invidiosa della felicità altrui. Mio fratello mi soprannominò “la furibonda”. Ho dovuto imparare da sola l'importanza di sorridere e la forza dell'ironia. Sono una donna di buona volontà e facendomi aiutare da uno psicoterapeuta ho curato la rabbia. Adesso invece di distruggere costruisco e nemmeno morta vorrei tornare a 20 anni».
La Brilli parla anche del suo matrimonio: «Con il chirurgo plastico Roy de Vita stiamo insieme da 8 anni. Ci siamo conosciuti perché dopo essere stata operata per un cancro alle ovaie, mi volevo far togliere la cicatrice alla pancia. Con lui ho creato il rapporto più lungo della mia vita. Vorrei tanto sposarlo ma il mio ex Luca Manfredi, da cui sono separata dal 2002, non mi ha ancora concesso il divorzio».
fonte Libero-news.it

mercoledì 2 giugno 2010

Spot, La bevanda "del peccato" fa spogliare i calciatori.


Si chiama Jillz ed è il sidro di mele che, per sopperire al divieto di togliersi la maglietta dopo aver segnato un goal, fa spogliare i calciatori nello spot girato in occasione dei prossimi mondiali.
da gay.it

La Base, il ristorante notturno di Roma


Un ristorante sempre aperto fino alle 5 del mattino, in quel di Roma e a due passi dal Colosseo. Lo sanno tutti, a Roma, che dopo la discoteca, colti da quella fame che a volte si manifesta nel cuore della notte, la risposta può essere La Base.

Ristorante, pizzeria, bisteccheria, pub, fast food anni ‘50. La Base è tutto questo e molto altro. Da qui sono passati nomi e volti come quelli di Mikey Rourke, Naomi Campbell, Michele Placido, er Pupone – al secolo Francesco Totti, Lucio Dalla, ma anche Valeria Marini, Gerry Calà, Umberto Smaila, Franco Oppini, Max Pezzali, Ignazio La Russa, Vladimir Luxuria, Paolo Villaggio, Walter Nudo, o Vittorio Sgarbi. E Tiziano Ferro, Bernardo Bertolucci, Enrico Brignano, Valerio Mastandrea e la splendida Claudia Shiffer.Buona musica, sempre strapieno, lo stile oscilla tra il kitsch rigorosamente voluto e ricercato, fatto di mezzi busti, dipinti e foto, e live music. Si mangia bene e i prezzi sono abbordabili. Ma soprattutto è aperto in tutti i giorni, tutto l’anno, sempre fino alle 5 del mattino. Tra colori forti, rosso e grigio soprattutto, apparecchiati in stile osteria per mettere a vostra disposizione un menu variegato e interessante.

In pieno centro – ma fuori dalla zona a traffico limitato – nella trafficatissima e vivacissima via Cavour, strizzando l’occhio ai Fori imperiali e a piazza Venezia, alla Base, famosa tra tutti i romani e non, troverete pizza alla romana e pizza di ogni genere, per tutti i gusti. I dolci sono freschi e gustosi. Ma la vera specialità della casa è fatta di piatti che si chiamano fiamminghe: assaggi vari e ricchi disposti e serviti in un unico piatto. Li trovate di tre tipi: vegetariano, a base di carne o a base di pesce. Sul sito, per il parcheggio, consigliano di provare non tanto su via Cavour, quanto su via degli Annibaldi, dove trovare un posto per la propria macchina è altamente probabile.
fonte negozidiroma

martedì 1 giugno 2010

LGBT, LE CINQUE GIORNATE LESBICHE A ROMA


Dal 2 al 6 giugno, presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, le lesbiche di tutta Italia si incontreranno per confrontarsi, discutere, ma anche conoscersi e divertirsi insieme, in cinque giorni che offriranno una gamma variegata di iniziative, che spaziano dagli workshop ai concerti, dal teatro ai dibattiti, dai concorsi per opere prime di musica e video alle tavole rotonde sulla scrittura e sulle pratiche politiche lesbiche, dalle letture di poesie e racconti alle proiezioni di fiction e cortometraggi italiani e stranieri.

Questo importante appuntamento, che vedrà di nuovo, a molti anni di distanza dall’ultima settimana lesbica, le lesbiche italiane riunite in un’iniziativa collettiva e in uno spazio non aperto agli uomini, sarà l’occasione per affrontare, indagare e confrontarsi su identità e immaginario, cultura e comunicazione, teoria e politica, diritti, sessualità e tanto altro.

La manifestazione si aprirà mercoledì 2 giugno alle ore 13, e proseguirà fino al pomeriggio di domenica 6 giugno. In questi cinque giorni, dal mattino alla notte, si potrà scegliere fra un’amplissima gamma di iniziative diverse e adatte a tutti gusti - impegnate, ludiche, socializzanti, di confronto, di scambio, di approfondimento - che si svolgeranno fra le sale e il meraviglioso giardino della Casa Internazionale delle Donne, in via San Francesco di Sales 1a a Roma. Tutte le sere, inoltre, saranno proposti spettacoli teatrali, musica dal vivo e proiezioni; il mercoledì e il sabato le donne convenute potranno ballare con la musica di varie artiste venute da varie parti d’Italia.

La manifestazione – a cui è possibile partecipare sia per tutta la durata che in singoli giorni o serate - è organizzata da volontarie, con il sostegno di gruppi e associazioni dilesbiche italiane, con un generoso supporto da parte di Birkenstock ed ha ottenuto il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma.

Il programma dettagliato è visibile e scaricabile sul sito www.CinqueGiornateLesbiche.org
Il Coordinamento delle Cinque Giornate Lesbiche
fonte digayproject

Lgbt, I luterani italiani: "Benediremo noi le coppie omosessuali"


Si dice che “Le vie del Signore sono infinite”. Quelle di alcuni suoi discepoli, divulgatori del “verbo” a volte sono geniali. Oppure necessitano di nuove visibilità e fedeli da guardare con interesse temi importanti come l’unione delle coppie di fatto omosessuali. Succede che la minoranza religiosa dei luterani in Italia ha deciso di benedire le coppie gay che definiscono “unioni di vita”. Nessuna controversia o confusione con l’istituto del matrimonio, inviso alla chiesa cattolica e neppure una sfida alla politica che tace o nega diritti di unione. Che il tema stesso dell’omosessualità sia da parecchio sentito dal clero luterano, lo narrano molte cronache, tanto che qualche anno fa la conferenza episcopale della chiesa luterana di Norvegia votò perché i suoi pastori gay potessero svolgere il ruolo di cappellani, pastori, diaconi, vescovi. In merito alla decisione sulle “unioni di vita” degli italiani gay, l’assemblea del Sinodo dei luterani italiani, afferma:

“L’esperienza pastorale porta quotidianamente a contatto con queste diverse e nuove forme di convivenza, determinando la necessità di accompagnare persone che cercano supporto nel vivere la loro particolare situazione in Italia e sollecitando una comprensione più ampia e profonda da parte della Celi di questo fenomeno”.

Di questo ne discuteranno dal 30 aprile al 3 maggio, nel Centro Carraro di Verona, insieme all’elezione del Decano e del suo vice e alla presentazione del nuovo innario della Celi. Vedremo se e quale documento verrà fuori, perché magari poi una benedizione non la si nega a nessuno, ma discutere seriamente e serenamente di diritti omoaffettivi non basta solo una benedizione.

I luterani, che in Italia sono circa 7 mila, possono e debbono dialogare sul loro rapporto con le unioni civili gay; su come possono distanziarsi rispetto ad altri soggetti religiosi in temi che riguardano la vita e gli affetti di persone omosessuali e transessuali. Non tutte le questioni sul tema sono così limpide, almeno fuori dal nostro territorio; in molti casi le ragioni omosessuali, gli stessi aderenti alla chiesa luterana sono stati contestati proprio a causa della loro omosessualità e della loro unione di amore con altre persone dello stesso sesso.

Ora questa apertura dell’assemblea del Sinodo dei luterani italiani apre un varco importante sui diritti civili e probabilmente poco piacerà ai cugini cattolici. Potrebbe essere un passo importante se portato avanti e progredito nelle intenzioni. Vedremo!
fonte queerblog

Lgbt, Graziati i due omosessuali del Malawi I due ragazzi erano stati imprigionati e condannati a 14 anni per il loro orientamento sessuale


Il presidente del Malawi ha concesso la grazia dopo le forti pressioni della comunità internazionale

Lo scorso dicembre Steven Monjeza e Tiwonge Chimbalanga furono arrestati dalle autorità del Malawi per il loro orientamento sessuale. Ad alcuni mesi dall’arresto, la coppia di omosessuali era stata condannata a 14 anni di carcere, ma grazie alle pressioni della comunità internazionale il presidente del paese africano, Bingu Wa Mutharika, ha deciso di graziare i due prigionieri. La decisione è giunta in seguito a un incontro con il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon.

Steven ha 26 anni, mentre Tiwonge ne ha 20: erano stati condannati perché in Malawi vige ancora una legge risalente al periodo coloniale britannico per la quale l’omosessualità è un reato. Alle norme previste nell’ordinamento si sovrappongono poi le credenze popolari: i leader religiosi equiparano spesso le relazioni tra individui dello stesso sesso al satanismo. La condanna per atti osceni e innaturali aveva aperto un dibattito internazionale sul paese africano ed era stata criticata da numerose associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali.

Mutharika ha graziato i prigionieri, ma ha comunque confermato la propria severa visione sulla vicenda:

«Questi ragazzi hanno commesso un crimine contro la nostra cultura, la nostra religione e le nostre leggi. Tuttavia, come capo dello stato li perdono e chiedo dunque il loro immediato rilascio senza alcuna condizione»

Le associazioni di volontariato e gli stati che ogni anno donano risorse per sostenere l’economia del Malawi attendevano da giorni la grazia del presidente. Il governo degli Stati Uniti non aveva esitato a definire la condanna un pericoloso passo indietro sul fronte dei diritti umani. Elton John, da tempo impegnato in una serie di campagne per combattere l’AIDS nei paesi africani, aveva inviato una lettera aperta al presidente del Malawi dalle pagine del Guardian, invitandolo a graziare i due detenuti.
fonte ilpost.it

lunedì 31 maggio 2010

Lgbt, Reazioni alla violenza omofobica accaduta a Roma ai danni di un ragazzo gay: tra loro Concia, Mancuso, Alemanno e Carfagna


Dopo la notizia dell’aggressione ad un ragazzo gay a Roma, nella notte tra il 25 e il 26 maggio che ha rischiato di perdere un occhio, ecco le parole di alcuni esponenti politici e di associazioni Lgbt italiane.

Fin dal commento di Aurelio Mancuso è evidente la necessità di agire concretamente e non parlare solo teoricamente di quanto sia criminale e feroce la violenza omofobica in Italia:

“Ricomincia l’estate e ricompaiono con più frequenza a Roma e in Italia le aggressione ai danni delle persone omosessuali. Non sappiamo se sia il caldo a dare la testa, di certo le bande composte spesso da giovani e giovanissime continuano ad agire indisturbate, sicure di non essere individuate e nel caso di non subire eccessive conseguenze. Nell’esprimere la mia solidarietà nei confronti del ragazzo aggredito, faccio appello al Governo, in particolar modo al ministro delle Pari Opportunità, affinchè come gesto di chiara volontà politica di agire, si approvi con urgenza un decreto legge che introduca l’aggravante per i reati da odio ai danni delle persone omosessuali e transessuali”

Dopo l’appello dell’esponente della comunità gay romana, anche il sostegno del Presidente della regione Lazio alla vittima:

“Al ragazzo va tutta la mia solidarietà, con l’augurio di una pronta guarigione. Si tratta di forme di violenza e intolleranza inaccettabili, che condanniamo con fermezza. Sono gesti di inciviltà che non devono rimanere impuniti. È importante che vengano accertate e punite le responsabilità, così come è necessario contrastare l’omofobia, e ogni altra forma di discriminazione, rafforzando la cultura del rispetto degli altri, anche tenendo alta l’attenzione”

Belle parole, ma purtroppo “solo parole”. Renata Polverini condanna le aggressioni omofobiche ai danni del mondo Lgbt, ma, per l’ennesima volta, è necessario ripetere che non si risolve tutto a condanne verbali e ammissioni di conforto. Servono fatti, leggi e non retorica che non porta assolutamente a nulla. Per poi ripetere la solita tiritera al prossimo caso di violenza

E la pensa così anche Imma Battaglia, il presidente di Di’ Gay Project:

“Di fronte alla notizia dell’aggressione denunciata da Arcigay Roma, c’è bisogno di una risposta urgente anche da parte delle istituzioni. Per questo sollecito un incontro urgente tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’assessore Umberto Croppi e tutte le realtà associative gay, lesbiche e trans di Roma. Siamo di fronte ad un ennesimo grave episodio al quale occorre dare una risposta politica concreta in termini di lotta all’omofobia”

Franco Grillini, presidente Gaynet, si interroga invece sulle responsabilità per la sicurezza di Roma città e adducendo la responsabilità alla politica di destra:

“Quello che è successo martedì notte a Roma poteva accadere a molti, io stesso ero nella gay street. Ci si chiede quindi se Roma sia ancora una città sicura, se si può per un omosessuale vivere con serenità nella capitale. Purtroppo è bene ricordare che la destra più l’Udc hanno respinto un anno fa la proposta di introdurre un’aggravante per i fatti di omofobia in Italia approvando una mozione, essa stessa violentemente omofoba e offensiva verso la comunità lgbt, dove la lotta alla violenza contro gli omosessuali è stata definita persino incostituzionale. Il veto alla legge contro l’omofobia, di cui la destra deve assumersi in toto la responsabilità, è una sorta di via libera alla violenza omofobica ed è bene ribadirlo perché qualcuno si assuma la propria responsabilità di fronte ad una violenza che sembra inarrestabile. La gravissima aggressione al grido “frocio di m…” - ha aggiunto Grillini - ci ricorda brutalmente che la violenza verso le persone lgbt in Italia è la più grave d’Europa. In nessun paese europeo infatti esiste un maschilismo criminale come da noi.”

Anna Paola Concia insiste e chiede di velocizzare l’iter legislativo per una legge contro l’omofobia, ammettendo il suo sconforto di fronte a questi continui casi di violenza.

“C’e una legge contro l’omofobia ferma per la seconda volta in commissione Giustizia alla Camera. Decidiamo insieme di dare un segnale di civiltà, approviamola presto. Facciamolo per fermare questa spirale di violenza omofoba impunita e per permettere ai nostri figli di sentirsi uguali ai loro coetanei e di non vivere nella paura. Faccio l’ennesimo appello ai miei colleghi di centro destra, prendiamoci questa responsabilità o quello di cui saremo responsabili in futuro, non potrà essere che violenza e discriminazione. Sono avvilita e stanca di sentire queste notizie - ha aggiunto Concia - avvilita perchè mi addolora sapere che un ragazzo di 22 anni e stato picchiato selvaggiamente perchè‚ omosessuale e stanca perchè non so più cosa fare, non ho più voce per dirlo”

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, condanna l’accaduto, dichiarando di essere disposto ad accogliere l’invito di Imma Battaglia:

“Esprimo la mia piena solidarietà al giovane aggredito in via Cavour. Questi sono episodi che non devono accadere in una città tollerante come Roma. Mi auguro che gli inquirenti individuino i responsabili di un atto di così grave violenza. Accogliamo la richiesta di Imma Battaglia e siamo disponibili, quanto prima, ad un incontro con le associazioni romane”

Seguono le parole di Livia Turco, responsabile politiche sociali e immigrazione del Pd:

“La notizia dell’aggressione è di una gravità inaudita, non solo per il fatto in sè, ma anche perchè‚ è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie di episodi simili che si sono verificati negli ultimi mesi nella capitale. Alla vittima di un gesto tanto vile, va la solidarietà del Pd, insieme all’augurio di una pronta guarigione”

Infine, Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, lancia l’appello a collaborare:

“Chi ha visto, parli. Lo faccia per assicurare alla giustizia una banda di delinquenti e, se non basta, per riparare all’errore di non essere intervenuto ad aiutare un ragazzo vittima di una barbara aggressione. Le istituzioni hanno bisogno dell’aiuto dei cittadini per svuotare le sacche di odio e di ignoranza che ancora resistono nel nostro Paese. Anche per questa ragione il ministero per le Pari opportunità ha voluto creare insieme al Comune di Roma un Osservatorio cittadino contro le discriminazioni, che entrerà presto a regime. Inoltre mi aspetto, come già ho avuto modo di dire in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia e nell’attesa che il Parlamento ridiscuta le aggravanti per questi reati odiosi, che i magistrati, quando sarà il momento, diano pene esemplari”

Ce lo aspettiamo tutti Mara, credici… Siamo con il fiato sospeso (ed esausti).
fonte queerblog

Web, sesso e gioco d'azzardo: le dipendenze dei giovani per gli esperti, la trasversalità sociale, culturale e anche generazionale


FIRENZE - Internet, videogiochi, cellulare, sesso, shopping, gioco d'azzardo: queste le nuove dipendenze dei giovani, secondo gli esponenti della comunità scientifica psicoterapeutica, riuniti a Firenze per il 26/o congresso internazionale organizzato da Sepi (Society for the Exploration of Psychotherapy Integration) e Scuola di Psicoterapia Comparata.

"Le nuove dipendenze - affermano gli organizzatori - non riguardano l'uso o abuso di sostanze, ma non per questo sono meno pericolose: possono infatti portare a comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici riferiti a oggetti, attività, stili di vita, gestione del tempo, difficoltà relazionali ed un distorto rapporto con la realtà ed il mondo esterno".

Per gli esperti, "la trasversalità sociale, culturale, generazionale delle nuove dipendenze e la loro pervasività nella vita di uomini e donne, anche di diversa estrazione sociale, testimoniano non solo la loro veloce diffusione nell'ultimo decennio, ma anche e soprattutto la loro potenza e pericolosità". Un rischio più elevato per bambini e giovani, dicono gli esperti. Soprattutto fra di loro si diffondono le nuove tecnologie: secondo l'Istat, l'uso del cellulare nella fascia tra 11 e 13 anni è passato dal 35,2% del 2000 all'83,7% del 2008. Per far fronte a questi nuovi problemi esiste la "Rete nuove dipendenze" promossa dal Mopi, coordinamento nazionale di professionisti, operatori socio-sanitari, associazioni, cooperative, enti pubblici e privati qualificati che operano in base alle loro specifiche competenze professionali.
fonte Ansa

Lgbt, Spot a tema gay per la McDonald's in Francia


Delicato e interessante spot a tematica gay di McDonald’s trasmesso in Francia sia in tv che nei cinema. Un ragazzo è seduto in un ristorante della famosa catena di fast food e guarda una foto dei suoi compagni di classe. Squilla il cellulare e il giovane risponde dicendo “ti pensavo e stavo guardando la nostra foto scolastica. Ora ti devo lasciare, che arriva papà. Ti amo”. Giunge il padre con i vassoi, vede la foto e chiede:
“È la foto della tua classe? Quando avevo la tua età ero molto simile a te: facevo impazzire tutte le ragazze. Peccato che la tua fosse una classe solo maschile…”

L’enigmatico sorriso del ragazzo che chiude il filmato è impagabile (e, ammettiamolo, pure lo slogan pubblicitario che invita ad andare da Mc’Donalds così come si è).
fonte queerblog

domenica 30 maggio 2010

Danza alla Scala, Francesco Ventriglia tenta la Scalata, Il giovane coreografo 32 anni: «Io, dal Teatro Greco al Piermarini..Accanto a Balanchine...»


Il coreografo di Immemoria Francesco Ventriglia in prova.
Foto: Marco Brescia. Archivio fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Debutto scaligero nel prestigioso «Trittico Novecento»
Sei anni fa, alla sua prima prova d’autore al Teatro Greco, ad accoglierlo in camerino c’erano i topi. Nei prossimi giorni, sul palco della Scala, 60 ballerini porteranno in scena la sua danza. Ecco, il sogno milanese di Francesco Ventriglia si misura in quella distanza: dalle stalle (il Teatro Greco non ce ne voglia) alle stelle. E di star, il 32enne coreografo originario di Battipaglia — da anni trapiantato a Milano per studiare alla Scuola di ballo della Scala e poi in forze in compagnia dov’è tuttora «ballerino stagionale » – ne ha collezionate già parecchie.

Per l’étoile Svetlana Zakharova ha creato il balletto interattivo «Zakharova Super Game», sulle tavole del Bolscioi di Mosca. Per un’altra zarina della danza russa, Uliana Lopatkina, gemma del Mariinskij di San Pietroburgo, ha firmato «Contraddizioni» sulla violenza sulle donne, oggi inserito (con un’interprete italiana) nel documentario sullo stalking «Parla con lei» realizzato dal Ministero per le Pari Opportunità. Per il nostro Roberto Bolle si è inventato l’anomalo ruolo del padre morboso in «La Lotta», tratto da «Affabulazione» di Pasolini. L’attrazione per argomenti ruvidi, in apparente contrasto con la levità del balletto classico, ha spinto Ventriglia anche sul terreno impervio dell’eros sulla sedia a rotelle, cui ha dedicato «Il Mare in catene».

Una passeggiata rispetto a ciò che l’attende da venerdì sera alla Scala (dopo l’«anteprima giovani» del 21, seguirà la prima ufficiale del 27 con repliche fino al 12 giugno): il debutto come coreografo al Piermarini nelle serate «Trittico Novecento», in cui la sua creazione «Immemoria» figura accostata a due capolavori di un gigante immortale del balletto, George Balanchine.
«Paura? Di più, non ci dormo la notte», confessa Ventriglia. E ha i suoi buoni motivi. È stato il direttore del Ballo della Scala Makhar Vaziev a commissionargli il lavoro lasciandogli carta bianca, non rinunciando però a qualche messaggio “di stimolo”. «Quando vado a trovarlo nel suo ufficio al secondo piano – racconta il coreografo – apre la finestra che si affaccia su via Filodrammatici e mi chiede: “Francesco, sei bravo a fare il plié? Se il balletto sarà un flop, preparati a saltare da qui”. Scherza, ma insomma… ».

«Immemoria» è impegnativo quanto ambizioso. Sulla Sinfonia n.7 «Leningrado» composta da Šostakovic nel 1941 durante il bombardamento di San Pietroburgo da parte delle truppe naziste, il balletto denuncia la mancanza e la manipolazione della memoria storica partendo dal dramma della Shoah per giungere ai giorni nostri. «L’uomo dimentica gli orrori del passato e la lezione della storia – spiega Ventriglia -. L’eco della matrice dell’Olocausto la ritroviamo oggi sulle spiagge di Lampedusa, nei protocolli di contenimento d’immigrazione, persino nei centri commerciali che ci illudono di essere liberi di scegliere ma che in realtà omologano le nostre vite. Non pretendo di fornire risposte, lancio solo interrogativi».

La coreografia coinvolge quaranta danzatori scaligeri e venti allievi undicenni della Scuola di ballo. «Racconto i corpi e le violazioni che hanno subito pensando alla pittura di Bacon, attraverso il vuoto di luoghi abitati ciclicamente da paesaggi umani». Lo scenografo Angelo Sala ha aperto nel palcoscenico un antro sotterraneo di 3 metri per 3 e ha disegnato sei muri semoventi su cui sono stati affastellati oggetti che ricordano identità perdute, con riferimenti alle installazioni di Christian Boltanski cui si è ispirata anche Roberta Guidi di Bagno per i suoi costumi lacerati. «Quelle pareti plumbee – conclude Ventriglia – evocano le recinzioni del lager di Auschwitz, ma potrebbero essere anche il muro di Berlino o le facciate di via Padova a Milano».
fonte milano.corriere Valeria Crippa

«Trittico Novecento», Teatro alla Scala, tel.02.72.00.37.44.
Giugno 2010: 01 (20:00), 05 (20:00), 07 (20:00), 08 (20:00), 09 (20:00), 10 (20:00), 11 (20:00), 12 (20:00 - riservato)Durata spettacolo: 2 ore e 40 minuti

"Immemoria"
Nuova produzione Teatro alla Scala
Coreografia
Francesco Ventriglia
Assistente coreografa
Maria Pia Di Mauro
Musica
Dmitrij Šostakovič
Scene
Angelo Sala
Costumi
Roberta Guidi di Bagno
Luci
Andrea Taddei e Valerio Tiberi
Direttore
Aleksander Titov


Emanuela Montanari e Riccardo Massimi in "Immemoria". Foto: Rudy Amisano. Archivio fotografico Fondazione Teatro alla Scala


Stefania Ballone e Christian Fagetti in "Immemoria", coreografia di Francesco Ventriglia. Foto: Rudy Amisano. Archivio fotografico Fondazione Teatro alla Scala


Il corpo di ballo del Teatro alla Scala in Immemoria, coreografia di Francesco Ventriglia. Foto: Marco Brescia. Archivio fotografico Fondazione Teatro alla Scala


"Ho dedicato questo post con grande gioia
a Francesco Ventriglia,
che per me prima di essere stato
un Coreografo con il quale ho avuto il piacere di lavorare
in una sua creazione,
"Sogno di una notte di mezza estate"
è principalmente un Amico,
a cui Auguro di cuore una carriera luminosa
è piena di grandi Successi !!
con Affetto e Stima Lisa"

Lgbt, Rachel Weisz sarà un transgender, una donna che cambia sesso.


rachel weisz in una foto artistica con serpente

È un film con una lunga gestazione quello di Karyn Kusama: pare siano otto gli anni che hanno impegnato la regista indipendente di origini giapponesi ma nata a Brooklyn e passerà ancora un po’ di tempo prima di vedere l’attrice Rachel Weisz, protagonista del film, diventare un uomo. The Invisible X, questo il titolo della pellicola, è un horror psicologico incentrato sul concetto di sesso maschile e femminile e narra appunto la storia di una donna che cambia sesso. Il film trae ispirazione dalle turbolenze dell’adolescenza e dai cambiamenti che la crescita comporta, sia fisici che emotivi.
Nel frattempo Rachel Weisz è stata nelle sale italiane con il film Agora, biopic dedicato alla filosofa Ipazia di Alessandria e diretto da Alejandro Amenábar. Più avanti indosserà invece i panni di Jacqueline in una pellicola dedicata alla famiglia Kennedy.
fonte cinemaevideogiochi

Lgbt, Nasce "Bookout" la prima Fiera del Libro a tema lesbico gay e transgender in Italia.


Nasce Bookout la prima Fiera del Libro a tema LGBT (lesbico, gay, bisessuale e transgender) mai realizzata in Italia.
Il percorso che finalmente diventa realtà grazie all’interesse e all’impegno di associazioni, istituzioni, case editrici, scrittori e studiosi, donne e uomini che riconoscono l’importanza di valorizzare questi temi come parte della cultura di mainstream.

Cuore dell’evento è la Toscana, da sempre un luogo attento ai bisogni di tutti i cittadini, ma la prospettiva è quella di contagiare presto altre aree d’Italia, particolarmente quelle dove le persone LGBT hanno maggiori difficoltà ad affermare la propria esistenza.

La Fiera del Libro LGBT si svolgerà dal 12 al 14 novembre 2010 a Pisa, e vedrà la presenza di case editrici e librerie di rilievo nazionale e internazionale, accompagnate da conferenze, spettacoli, dibattiti, reading e laboratori, oltre alla premiazione di “Wordout” – un Concorso letterario rivolto agli allievi delle scuole superiori italiane.

Ma non basta: Bookout propone già dalle prossime settimane un calendario di iniziative (http://bookout.it/) che spianano la strada alla Fiera, ospitando interventi qualificati e dando voce a chi saprà parlare di buoni libri.

Per Marco Michelucci, responsabile di Bookout, “si tratta di un’occasione più unica che rara in Italia, che non riguarda solo le persone LGBT. Per usare una metafora – aggiunge Michelucci – quando compro un libro non lo scelgo dalla copertina; e quando comincio a leggere, mi aspetto solo che sia un buon libro.”

Bookout si apre proprio a Pisa con la presentazione del libro-documentario “Les Condamnés” del fotografo francese Philippe Castetbon (il 4 giugno, presso le Librerie Feltrinelli), che ha raccolto immagini e storie di persone che ancora oggi vengono perseguitate e condannate perché nel loro Paese essere gay è un crimine.

Bookout è un progetto ideato dai Comitati Arcigay della Toscana e realizzato con il contributo di Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana).
fonte gaynews24