Sarebbe bello...se "alcuni uomini" evitassero oggi di regalare mimose alle donne..per poi picchiarle ucciderle o sottometterle psicologicamente..regalate abbracci tutto l'anno...
Sarebbe bello...se "alcune donne" invece di andare a vedere spogliarelli (e non capiamo il perchè proprio in questa giornata..) capissero che anche nel 2013 in Italia le vittime sono state 128..e l'ultima è stata uccisa ieri scaraventata dal marito giù dalle scale..direi che c'è poco da festeggiare visto l'aumento del femmicidio nel nostro paese...
Sarebbe bello...se le donne fossero più spesso solidali fra loro..
Sarebbe bello...se tutte le donne conoscessero l'origine di questa data..che non è una festa, ma un ricordo una commemorazione..
fonte http://lisadelgreco.blogspot.it/
8 Marzo Giornata internazionale della donna
La giornata internazionale della donna (comunemente definita in modo improprio festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.
Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.
Continua a leggere: http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 8 marzo 2014
venerdì 7 marzo 2014
Lgbt: Il Dalai Lama condanna l'omofobia: "Nozze gay? Non sono contrario"
In visita negli Stati Uniti, il Dalai Lama è stato intervistato dal famoso giornalista Larry King, al quale ha spiegato di non essere contrario ai matrimoni gay ed ha condannato l'omofobia.
Secondo il grande leader spirituale, infatti, scegliere il proprio partner rientra negli affari strettamente personali di ogni individuo.
Si tratta di questioni private in cui non bisognerebbe entrare in merito: "Se due persone, una coppia, ritengono che sia più pratico, soddisfacente e che siano d'accordo entrambi, allora d'accordo", ha detto il leader spirituale tibetano, che ha poi aggiunto: "la persecuzione, la violenza, non è buona, è una violazione dei diritti umani".
LA QUESTIONE GAY
Il giornalista Larry King ha iniziato la sua intervista al Dalai Lama chiedendo: "Cosa ne pensa di tutta questa questione emergente che ha al centro i gay e le loro problematiche? La Russia vieta e condanna l'omosessualità, negli Stati Uniti, ora, ci troviamo davanti a una crescita nel numero dei matrimoni gay.
Ci dice cosa ne pensa?". Il Dalai Lama ha risposto: "Quella che penso è che si tratta di una questione personale".
"Le persone che hanno fede o che hanno tradizioni particolari , allora si dovrebbe seguire secondo la vostra tradizione.
Come il buddismo, ci sono diversi tipi di cattiva condotta sessuale , così si dovrebbe seguire correttamente".
CONTRO IL BULLISMO OMOFOBO
Il Dalai Lama ha anche condannato la prepotenza omofoba, la violenza di genere sulle persone LGBT. "Questo è sbagliato", ha sottolineato il leader spirituale.
"Questa è una violazione dei diritti umani".
Il giornalista King ha chiesto poi qualche dettaglio, in particolare sulle sue opinioni a proposito del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
"Questo dipende dalla legge di ogni Paese", ha risposto il Dalai Lama.
"Penso che sia OK! Penso che sia un affare privato.
Se due persone si amano veramente, sono entrambe soddisfatte e pienamente d'accordo, allora va tutto bene".
fonte http://www.nanopress.it
Secondo il grande leader spirituale, infatti, scegliere il proprio partner rientra negli affari strettamente personali di ogni individuo.
Si tratta di questioni private in cui non bisognerebbe entrare in merito: "Se due persone, una coppia, ritengono che sia più pratico, soddisfacente e che siano d'accordo entrambi, allora d'accordo", ha detto il leader spirituale tibetano, che ha poi aggiunto: "la persecuzione, la violenza, non è buona, è una violazione dei diritti umani".
LA QUESTIONE GAY
Il giornalista Larry King ha iniziato la sua intervista al Dalai Lama chiedendo: "Cosa ne pensa di tutta questa questione emergente che ha al centro i gay e le loro problematiche? La Russia vieta e condanna l'omosessualità, negli Stati Uniti, ora, ci troviamo davanti a una crescita nel numero dei matrimoni gay.
Ci dice cosa ne pensa?". Il Dalai Lama ha risposto: "Quella che penso è che si tratta di una questione personale".
"Le persone che hanno fede o che hanno tradizioni particolari , allora si dovrebbe seguire secondo la vostra tradizione.
Come il buddismo, ci sono diversi tipi di cattiva condotta sessuale , così si dovrebbe seguire correttamente".
CONTRO IL BULLISMO OMOFOBO
Il Dalai Lama ha anche condannato la prepotenza omofoba, la violenza di genere sulle persone LGBT. "Questo è sbagliato", ha sottolineato il leader spirituale.
"Questa è una violazione dei diritti umani".
Il giornalista King ha chiesto poi qualche dettaglio, in particolare sulle sue opinioni a proposito del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
"Questo dipende dalla legge di ogni Paese", ha risposto il Dalai Lama.
"Penso che sia OK! Penso che sia un affare privato.
Se due persone si amano veramente, sono entrambe soddisfatte e pienamente d'accordo, allora va tutto bene".
fonte http://www.nanopress.it
giovedì 6 marzo 2014
Lgbt: "Lady Boy" su Nat Geo People la serie che va alla scoperta del “terzo genere sessuale” in Thailandia
Il fenomeno delle Lady Boy è molto diffuso in Thailandia, soprattutto nelle località turistiche più note, come Phuket e Pattaya.
Si chiama Lady Boy, la nuova serie in nove episodi che da stasera, 6 marzo, andrà in onda su Nat Geo People (Canale 410 di Sky) che cerca di conoscere meglio un fenomeno molto diffuso in Thailandia: vale a dire le transessuali MtF, tanto operate quanto no, che vengono considerate un vero e proprio genere sessuale. (Anche se è un termine tecnico, Lady Boy non è una definizione che mi piace molto, ma questo è un altro discorso).
In alcuni paesi del mondo le persone in transizione possono cambiare ufficialmente sesso anche prima dell’intervento chirurgico, secondo la legge thailandese, invece, una lady boy rimarrà sempre un uomo.
E così le lady boy vivono un’accettazione sociale ma non legale e spesso sono costrette alla prostituzione perché non riescono a trovare lavoro.
Le lady boy sono presenti in tutta la Thailandia, ma soprattutto nelle località turistiche più note, come Phuket e Pattaya. La serie in onda su Nat Geo People presenta le loro testimonianze in prima persona e racconta la loro tenacia nel realizzare il sogno di sfondare nel mondo dello spettacolo, ma anche il loro desiderio di essere accettate come persone e come donne, di essere amate come chiunque. La loro voglia di condurre una vita normale con i propri progetti e le proprie ambizioni e la loro battaglia per rivendicare i propri diritti sociali.
Nella prima puntata la trasmissione si soffermerà su Yollada “Nok” Suanyot, imprenditrice e esponente politica, che ha fondato la Trans Female Association of Thailand, un’associazione che si batte per i diritti dei transgender; su Bell Nuntita, attrice, cantante e conduttrice radiofonica, diventata popolare in Thailandia dopo aver partecipato alle audizioni di Thailand’s Got Talent.
La sua performance è diventata virale in internet spopolando su Youtube; su Nong Poy, che ha conquistato la fama nel modo più comune per una lady boy: i concorsi di bellezza per persone transgender, competizioni molto comuni in Tailandia che spesso possono essere una scorciatoia verso il successo, la ricchezza e l’integrazione.
Nel 2004 Poy ha sbaragliato la concorrenza trionfando nel concorso di bellezza per transessuali più importante del mondo: il Miss International Queen.
fonte http://www.queerblog.it scritto da: Roberto Russo
Si chiama Lady Boy, la nuova serie in nove episodi che da stasera, 6 marzo, andrà in onda su Nat Geo People (Canale 410 di Sky) che cerca di conoscere meglio un fenomeno molto diffuso in Thailandia: vale a dire le transessuali MtF, tanto operate quanto no, che vengono considerate un vero e proprio genere sessuale. (Anche se è un termine tecnico, Lady Boy non è una definizione che mi piace molto, ma questo è un altro discorso).
In alcuni paesi del mondo le persone in transizione possono cambiare ufficialmente sesso anche prima dell’intervento chirurgico, secondo la legge thailandese, invece, una lady boy rimarrà sempre un uomo.
E così le lady boy vivono un’accettazione sociale ma non legale e spesso sono costrette alla prostituzione perché non riescono a trovare lavoro.
Le lady boy sono presenti in tutta la Thailandia, ma soprattutto nelle località turistiche più note, come Phuket e Pattaya. La serie in onda su Nat Geo People presenta le loro testimonianze in prima persona e racconta la loro tenacia nel realizzare il sogno di sfondare nel mondo dello spettacolo, ma anche il loro desiderio di essere accettate come persone e come donne, di essere amate come chiunque. La loro voglia di condurre una vita normale con i propri progetti e le proprie ambizioni e la loro battaglia per rivendicare i propri diritti sociali.
Nella prima puntata la trasmissione si soffermerà su Yollada “Nok” Suanyot, imprenditrice e esponente politica, che ha fondato la Trans Female Association of Thailand, un’associazione che si batte per i diritti dei transgender; su Bell Nuntita, attrice, cantante e conduttrice radiofonica, diventata popolare in Thailandia dopo aver partecipato alle audizioni di Thailand’s Got Talent.
La sua performance è diventata virale in internet spopolando su Youtube; su Nong Poy, che ha conquistato la fama nel modo più comune per una lady boy: i concorsi di bellezza per persone transgender, competizioni molto comuni in Tailandia che spesso possono essere una scorciatoia verso il successo, la ricchezza e l’integrazione.
Nel 2004 Poy ha sbaragliato la concorrenza trionfando nel concorso di bellezza per transessuali più importante del mondo: il Miss International Queen.
fonte http://www.queerblog.it scritto da: Roberto Russo
Lgbt: Facebook, 58 nuove categorie per trovare la propria identità
Un nuovo aggiornamento del social network dà la possibilità a tutti di cercare la categoria che meglio definisca la propria identità, oltre al binomio maschio/femmina
Il confronto con la propria identità e il bisogno vitale di rendere pubblico e definito agli occhi degli altri quello che veramente siamo è una delle difficoltà principali che subentrano nella relazione più complicata: quella con noi stessi.
Scegliere un’identità pubblica e definirla inoltre attraverso una serie di termini che rappresentino al meglio la propria essenza risulta molto difficile. E lo è ancora di più nel momento in cui questa identità non è ancora giunta a maturazione nemmeno nel privato.
Definire la propria identità dal punto di vista sessuale è un passo decisivo verso l’accettazione di ciò che si è veramente e i social network giocano in questo un ruolo di fondamentale importanza. Facebook, Twitter e il più recente Instagram fanno ormai parte della nostra quotidianità e rappresentano in buona parte uno spicchio della vita di ognuno di noi. Per questo, nella creazione del proprio profilo, dover scegliere nel binomio maschio/femmina il proprio sesso, può mettere in una situazione di vero disagio chi non si sente di appartenere a nessuna delle due categorie.
In questo senso Facebook sta apportando delle modifiche a dir poco rivoluzionarie negli aggiornamenti dei profili dei propri utenti, mettendo a disposizione una lunga lista con più di 58 opzioni, che vanno dall’”androgino” al “bisessuale” o al “transessuale”. Un nuovo modo per dare voce ai 700.000 transessuali che vivono attualmente in America e una possibilità per non sentirsi invisibili, ma cercare una definizione a quello che si è veramente. Un passo verso quel processo di accettazione che tutti loro desiderano completare.
D’altra parte però ritrovarsi davanti una vasta scelta di opzioni che potrebbero o meno caratterizzare un’identità poco solida, potrebbe risultare distruttivo in quella fase di ricerca del proprio io. Saltare poi da una categoria all’altra potrebbe essere ancora più difficile in un forum come Facebook, in cui tutti hanno accesso alle informazioni degli altri, ma in cui non tutti riescono a comprendere la differenza – a volte minima – tra una categoria sessuale e un’altra.
Esprimere la propria identità attraverso dei semplici termini di certo non è abbastanza per risolvere tutti quei problemi di natura sociale e psicologica che un cambiamento di sesso può generare nella vita di una persona. È però un aiuto non indifferente trovare una parola che ti definisca per ciò che sei veramente, che inoltre caratterizza altre migliaia di persone, in grado quindi di farti sentire meno isolato.
I social networks hanno in fondo anche questa sfaccettatura positiva: la possibilità di circondarti, seppur virtualmente di persone con cui condividere stessi problemi, gusti o affinità.
fonte http://www.bloglive.it/
Il confronto con la propria identità e il bisogno vitale di rendere pubblico e definito agli occhi degli altri quello che veramente siamo è una delle difficoltà principali che subentrano nella relazione più complicata: quella con noi stessi.
Scegliere un’identità pubblica e definirla inoltre attraverso una serie di termini che rappresentino al meglio la propria essenza risulta molto difficile. E lo è ancora di più nel momento in cui questa identità non è ancora giunta a maturazione nemmeno nel privato.
Definire la propria identità dal punto di vista sessuale è un passo decisivo verso l’accettazione di ciò che si è veramente e i social network giocano in questo un ruolo di fondamentale importanza. Facebook, Twitter e il più recente Instagram fanno ormai parte della nostra quotidianità e rappresentano in buona parte uno spicchio della vita di ognuno di noi. Per questo, nella creazione del proprio profilo, dover scegliere nel binomio maschio/femmina il proprio sesso, può mettere in una situazione di vero disagio chi non si sente di appartenere a nessuna delle due categorie.
In questo senso Facebook sta apportando delle modifiche a dir poco rivoluzionarie negli aggiornamenti dei profili dei propri utenti, mettendo a disposizione una lunga lista con più di 58 opzioni, che vanno dall’”androgino” al “bisessuale” o al “transessuale”. Un nuovo modo per dare voce ai 700.000 transessuali che vivono attualmente in America e una possibilità per non sentirsi invisibili, ma cercare una definizione a quello che si è veramente. Un passo verso quel processo di accettazione che tutti loro desiderano completare.
D’altra parte però ritrovarsi davanti una vasta scelta di opzioni che potrebbero o meno caratterizzare un’identità poco solida, potrebbe risultare distruttivo in quella fase di ricerca del proprio io. Saltare poi da una categoria all’altra potrebbe essere ancora più difficile in un forum come Facebook, in cui tutti hanno accesso alle informazioni degli altri, ma in cui non tutti riescono a comprendere la differenza – a volte minima – tra una categoria sessuale e un’altra.
Esprimere la propria identità attraverso dei semplici termini di certo non è abbastanza per risolvere tutti quei problemi di natura sociale e psicologica che un cambiamento di sesso può generare nella vita di una persona. È però un aiuto non indifferente trovare una parola che ti definisca per ciò che sei veramente, che inoltre caratterizza altre migliaia di persone, in grado quindi di farti sentire meno isolato.
I social networks hanno in fondo anche questa sfaccettatura positiva: la possibilità di circondarti, seppur virtualmente di persone con cui condividere stessi problemi, gusti o affinità.
fonte http://www.bloglive.it/
Lgbt Radio: "Fuori l'omofobia dallo sport" a Oltre le Differenze Nicole Bonamino, prima atleta professionista a fare coming-out
Venerdì 7 marzo nel format radiofonico sul mondo LGBTQI anche Antonello Sannino, responsabile sport Arcigay sulla campagna #allacciamoli di Paddy Power
"Diamo un calcio all'omfobia" è lo slogan della campagna di sport contro l'omofobia lanciata dalla società PaddyPower in collaborazione con Fondazione Cannavò rivolta a tutti gli sportivi e le sportive professioniste affinchè mettano la faccia contro le discriminazioni per orientamento sessuale, argomento ancora troppo spesso tabù nell'ambiente. Se ne parla nella puntata di “Oltre le Differenze”, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, che andrà in onda venerdì 7 marzo alle 21 su Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10 o diretta online dal sito www.antennaradioesse.it).
Testimonianza diretta che le cose stanno cambiando sarà quella di Nicole Bonamino, giocatrice professionista di hockey in-line, ad appena 22 anni portiera della nazionale femminile già da due stagioni, che alcune settimane fa ha dichiarato apertamente la propria omosessualità, diventanto la prima sportiva professionista italiana in assoluto a fare coming-out pubblico.
Successivamente Antonello Sannino, responsabile sport di Arcigay nazionale, farà un'analisi dei punti di forza della campagna di PaddyPower che sta avendo ampia risonanza mediatica e addirittura ha visto l'adesione della nazionale di calcio italiana che ha indossato dei laccetti arcobaleno alle scarpe nell'ultima amichevole.
In chiusura spazio alle segnalazioni di letture, film e appuntamenti a tema nello scaffale LGBT. Per interagire con la redazione del programma: telefono 366 2809050 o redazione.oltreledifferenze@gmail.com, è attiva una pagina fan su Facebook e il blog è www.oltreledifferenze.wordpress.com dove è possibile riascoltare tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE
"Diamo un calcio all'omfobia" è lo slogan della campagna di sport contro l'omofobia lanciata dalla società PaddyPower in collaborazione con Fondazione Cannavò rivolta a tutti gli sportivi e le sportive professioniste affinchè mettano la faccia contro le discriminazioni per orientamento sessuale, argomento ancora troppo spesso tabù nell'ambiente. Se ne parla nella puntata di “Oltre le Differenze”, il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer, condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, che andrà in onda venerdì 7 marzo alle 21 su Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10 o diretta online dal sito www.antennaradioesse.it).
Testimonianza diretta che le cose stanno cambiando sarà quella di Nicole Bonamino, giocatrice professionista di hockey in-line, ad appena 22 anni portiera della nazionale femminile già da due stagioni, che alcune settimane fa ha dichiarato apertamente la propria omosessualità, diventanto la prima sportiva professionista italiana in assoluto a fare coming-out pubblico.
Successivamente Antonello Sannino, responsabile sport di Arcigay nazionale, farà un'analisi dei punti di forza della campagna di PaddyPower che sta avendo ampia risonanza mediatica e addirittura ha visto l'adesione della nazionale di calcio italiana che ha indossato dei laccetti arcobaleno alle scarpe nell'ultima amichevole.
In chiusura spazio alle segnalazioni di letture, film e appuntamenti a tema nello scaffale LGBT. Per interagire con la redazione del programma: telefono 366 2809050 o redazione.oltreledifferenze@gmail.com, è attiva una pagina fan su Facebook e il blog è www.oltreledifferenze.wordpress.com dove è possibile riascoltare tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE
martedì 4 marzo 2014
Lgbt Cinema: Jared Leto dedica l’Oscar alle vittime di AIDS e omofobia: il discorso epico
Jared Leto ha vinto l'Oscar 2014 come miglior attore non protagonista per Dallas Buyers Club.
Il suo ruolo, delicato e controverso, quello di una donna transessuale malata di AIDS che all'inizio degli anni '80 cerca di curarsi con medicinali non ancora legali negli Stati Uniti.
Jared, che per lo stesso ruolo ha vinto anche un Golden Globe a gennaio, si è completamente immerso nella parte, tanto che arrivava sul set già truccato e vestito come Rayon.
Nel suo incredibile discorso agli Oscar 2014 esprime affetto per la presentatrice Ellen DeGeneres, ringrazia teneramente sua mamma e suo fratello, esprime solidarietà all'Ucraina e al Venezuela. Per poi concludere l'acceptance speech con un commosso ricordo delle vittime di AIDS e dell'omofobia, alle quali dedica il premio.
La traduzione del discorso, in video:
"Incredibile. Ellen , ti amo. Ai miei colleghi candidati, sono così orgoglioso di condividere questo viaggio con voi. Sono meravigliato, ho tanto rispetto per tutti voi. Grazie, Academy.
Nel 1971, a Bossier City, Louisiana, c'era una ragazza che era incinta del suo secondo figlio. Era una ragazza madre che aveva lasciato la scuola, ma in qualche modo riuscì a rendere migliore la vita per sé e per i suoi figli .
Ha incoraggiato i suoi figli a essere creativi, a lavorare sodo e fare qualcosa di speciale. Quella ragazza è mia madre ed è qui stasera. E io voglio solo dire, ti voglio bene, mamma. Grazie per avermi insegnato a sognare. A mio fratello, Shannon, il migliore fratello del mondo: sei un vero artista. Grazie mille per aver condiviso questa avventura folle e incredibile che è 30 Seconds to Mars, e per essere il mio migliore amico. Ti voglio bene. Grazie.
A tutti i sognatori del mondo che stasera ci guardano da posti come l'Ucraina e il Venezuela, voglio dire: noi siamo qui e mentre voi lottate per realizzare i vostri sogni, per vivere l'impossibile ... noi vi pensiamo.
Ci sono così tante persone che mi hanno aiutato ad arrivare qui. E voglio solo dire grazie a Focus Features, a Mick Sullivan, Jim Toth, Jason Weinberg, a Emma Ludbrook, Kelly Adams, a tutto il team di Dallas Buyers Club. Matthew (McConaughey, ndR) ti voglio bene. Jean-Marc (il regista, ndR).
Dedico il premio ai 36 milioni di persone che hanno perso la battaglia per l'AIDS e per quelli di voi là fuori che hanno mai subito ingiustizie a causa di chi sono o di chi amano. Stasera sono qui in piedi di fronte al mondo per voi, e con voi. Grazie mille e buonanotte."
fonte http://www.gay.tv/
Il suo ruolo, delicato e controverso, quello di una donna transessuale malata di AIDS che all'inizio degli anni '80 cerca di curarsi con medicinali non ancora legali negli Stati Uniti.
Jared, che per lo stesso ruolo ha vinto anche un Golden Globe a gennaio, si è completamente immerso nella parte, tanto che arrivava sul set già truccato e vestito come Rayon.
Nel suo incredibile discorso agli Oscar 2014 esprime affetto per la presentatrice Ellen DeGeneres, ringrazia teneramente sua mamma e suo fratello, esprime solidarietà all'Ucraina e al Venezuela. Per poi concludere l'acceptance speech con un commosso ricordo delle vittime di AIDS e dell'omofobia, alle quali dedica il premio.
La traduzione del discorso, in video:
"Incredibile. Ellen , ti amo. Ai miei colleghi candidati, sono così orgoglioso di condividere questo viaggio con voi. Sono meravigliato, ho tanto rispetto per tutti voi. Grazie, Academy.
Nel 1971, a Bossier City, Louisiana, c'era una ragazza che era incinta del suo secondo figlio. Era una ragazza madre che aveva lasciato la scuola, ma in qualche modo riuscì a rendere migliore la vita per sé e per i suoi figli .
Ha incoraggiato i suoi figli a essere creativi, a lavorare sodo e fare qualcosa di speciale. Quella ragazza è mia madre ed è qui stasera. E io voglio solo dire, ti voglio bene, mamma. Grazie per avermi insegnato a sognare. A mio fratello, Shannon, il migliore fratello del mondo: sei un vero artista. Grazie mille per aver condiviso questa avventura folle e incredibile che è 30 Seconds to Mars, e per essere il mio migliore amico. Ti voglio bene. Grazie.
A tutti i sognatori del mondo che stasera ci guardano da posti come l'Ucraina e il Venezuela, voglio dire: noi siamo qui e mentre voi lottate per realizzare i vostri sogni, per vivere l'impossibile ... noi vi pensiamo.
Ci sono così tante persone che mi hanno aiutato ad arrivare qui. E voglio solo dire grazie a Focus Features, a Mick Sullivan, Jim Toth, Jason Weinberg, a Emma Ludbrook, Kelly Adams, a tutto il team di Dallas Buyers Club. Matthew (McConaughey, ndR) ti voglio bene. Jean-Marc (il regista, ndR).
Dedico il premio ai 36 milioni di persone che hanno perso la battaglia per l'AIDS e per quelli di voi là fuori che hanno mai subito ingiustizie a causa di chi sono o di chi amano. Stasera sono qui in piedi di fronte al mondo per voi, e con voi. Grazie mille e buonanotte."
fonte http://www.gay.tv/
L’Europarlamento chiede più tutela per i gay. I deputati chiedono più diritti della comunità Lgbt
L’Europarlamento chiede ai 28 stati membri dell’UE un maggior impegno a tutela della comunità LGBT, con proposte di modifiche alla legislazione nazionale. L’appello è arrivato con l’approvazione della Relazione sui diritti fondamentali nell’Unione Europea; un atto non vincolante, che però ha scatenato l’ostilità dei conservatori del Ppe, che hanno provato a cancellare i riferimenti alla maggior tutela per gay e trans.
TUTELE PER IL MONDO LGBT
L’Europarlamento ha approvato la relazione sui diritti fondamentali dell’Unione Europea, un documento in cui sono elencati in più di 100 punti i miglioramenti che gli stati membri dovrebbero apportare per un’applicazione di questa parte di diritto comunitario.
Tra i numerosi miglioramenti richiesti ci sono anche maggiori tutele per la comunità Lgbt del Vecchio Continente; tra le altre cose la relazione chiede agli stati di assicurare la libera circolazione delle coppie omosessuali e delle loro famiglie all’interno dell’Unione Europea.
Al punto numero 40 si chiede una tutela per i profughi che appertengono alla comunità Lgbt, con «l’applicazione della recente sentenza della Corte di giustizia in cui si afferma che i richiedenti asilo LGBT possono costituire un gruppo sociale particolare, i cui membri sono suscettibili di essere perseguitati a causa del loro orientamento sessuale, e che l’esistenza di una pena detentiva nel paese di origine per atti omosessuali può costituire una atto di persecuzione».
DISCRIMINAZIONE VERSO TRANS
Nel rapporto approvato all’Europarlamento, al punto numero 33 della relazione, «si rammarica che le procedure di riconoscimento giuridico del genere per le persone transgender includano ancora la sterilizzazione obbligatoria in 14 Stati membri; invita gli Stati membri a rivedere tali procedure affinché rispettino pienamente il diritto alla dignità e all’integrità fisica delle persone transgender; si congratula con la Commissione per il suo impegno a lavorare insieme all’Organizzazione mondiale della sanità per depennare i disturbi dell’identità di genere dall’elenco dei disturbi mentali e comportamentali e garantire una riclassificazione non patologizzante nei negoziati sull’11a versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11)». In metà dei 28 stati membri dell’UE è prevista la sterilizzazione obbligatoria per chi cambia sesso, un’evidente discriminazione a cui si chiede di porre rimedio.
POPOLARI CONTRO
L’integruppo dell’Europarlamento della comunità Lgbt ha dichiarato la propria indignazione per un emendamento del Partito popolare europeo che chiedeva di annacquare il testo della risoluzione, proprio sui punti relativi ai diritti di gay e transgender.
Il Ppe, che ha il maggior gruppo all’interno dell’Europarlamento, ha provato a cancellare i riferimenti alla maggior tutela dei diritti della comunità Lgbt, ovvero la libera circolazione delle coppie Lgbt e delle loro famiglie, i diritti dei transgener oppure quelli relativi ai profughi di orientamento Lgbt.
L’emendamento proposto dai popolari è però finito in minoranza, grazie al voto comune di forze laiche, liberali, e di sinistra. La relazione approvata è comunque solo una raccomandazione dell’Europarlamento, e non ha valore vincolante per gli stati membri.
La Commissione europea potrebbe introdurre alcuni di questi punti, ma vista la probabile ostilità del Consiglio, che rappresenta i governi dei paesi Ue, le chance di successo sono davvero minime.
NUOVA TUTELA
La relazione è un atto dell’Europarlamento non vincolante, ma i deputati si sono posti un obiettivo per far si che il rispetto dei diritti fondamentali sia assicurato con maggior efficacia all’interno dell’UE.
La richiesta è per l’adozione di un nuovo meccanismo di Copenaghen, che vigili con maggior efficacia sul rispetto dei diritti fondamentali all’interno dell’UE, tramite un rafforzamento dell’attività di tutte le istituzioni comunitarie.
I criteri di Copenaghen sono tre criteri stabiliti nel 1993 che sono richiesti ad ogni stato che vuole aderire all’Unione Europea; il loro rispetto è garantito dal procedimento previsto dall’articolo 7 del Tue, un meccanismo particolarmente macchinoso e poco efficace.
Fu utilizzato contro l’Austria quando Haider arrivò al governo, con un successo davvero modesto. Per l’Europarlamento ogni stato deve garantire l’essenza fondamentale dell’UE, ovvero essere prima di ogni cosa una comunità di valori.
Questi valori si riflettono nei diritti fondamentali, che secondo l’europarlamentare austriaca Ulrike Lunacek devono essere assicurati da ogni stato membro per non perdere la credibilità verso l’esterno.
fonte http://www.giornalettismo.com di Dario Ferri
TUTELE PER IL MONDO LGBT
L’Europarlamento ha approvato la relazione sui diritti fondamentali dell’Unione Europea, un documento in cui sono elencati in più di 100 punti i miglioramenti che gli stati membri dovrebbero apportare per un’applicazione di questa parte di diritto comunitario.
Tra i numerosi miglioramenti richiesti ci sono anche maggiori tutele per la comunità Lgbt del Vecchio Continente; tra le altre cose la relazione chiede agli stati di assicurare la libera circolazione delle coppie omosessuali e delle loro famiglie all’interno dell’Unione Europea.
Al punto numero 40 si chiede una tutela per i profughi che appertengono alla comunità Lgbt, con «l’applicazione della recente sentenza della Corte di giustizia in cui si afferma che i richiedenti asilo LGBT possono costituire un gruppo sociale particolare, i cui membri sono suscettibili di essere perseguitati a causa del loro orientamento sessuale, e che l’esistenza di una pena detentiva nel paese di origine per atti omosessuali può costituire una atto di persecuzione».
DISCRIMINAZIONE VERSO TRANS
Nel rapporto approvato all’Europarlamento, al punto numero 33 della relazione, «si rammarica che le procedure di riconoscimento giuridico del genere per le persone transgender includano ancora la sterilizzazione obbligatoria in 14 Stati membri; invita gli Stati membri a rivedere tali procedure affinché rispettino pienamente il diritto alla dignità e all’integrità fisica delle persone transgender; si congratula con la Commissione per il suo impegno a lavorare insieme all’Organizzazione mondiale della sanità per depennare i disturbi dell’identità di genere dall’elenco dei disturbi mentali e comportamentali e garantire una riclassificazione non patologizzante nei negoziati sull’11a versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11)». In metà dei 28 stati membri dell’UE è prevista la sterilizzazione obbligatoria per chi cambia sesso, un’evidente discriminazione a cui si chiede di porre rimedio.
POPOLARI CONTRO
L’integruppo dell’Europarlamento della comunità Lgbt ha dichiarato la propria indignazione per un emendamento del Partito popolare europeo che chiedeva di annacquare il testo della risoluzione, proprio sui punti relativi ai diritti di gay e transgender.
Il Ppe, che ha il maggior gruppo all’interno dell’Europarlamento, ha provato a cancellare i riferimenti alla maggior tutela dei diritti della comunità Lgbt, ovvero la libera circolazione delle coppie Lgbt e delle loro famiglie, i diritti dei transgener oppure quelli relativi ai profughi di orientamento Lgbt.
L’emendamento proposto dai popolari è però finito in minoranza, grazie al voto comune di forze laiche, liberali, e di sinistra. La relazione approvata è comunque solo una raccomandazione dell’Europarlamento, e non ha valore vincolante per gli stati membri.
La Commissione europea potrebbe introdurre alcuni di questi punti, ma vista la probabile ostilità del Consiglio, che rappresenta i governi dei paesi Ue, le chance di successo sono davvero minime.
NUOVA TUTELA
La relazione è un atto dell’Europarlamento non vincolante, ma i deputati si sono posti un obiettivo per far si che il rispetto dei diritti fondamentali sia assicurato con maggior efficacia all’interno dell’UE.
La richiesta è per l’adozione di un nuovo meccanismo di Copenaghen, che vigili con maggior efficacia sul rispetto dei diritti fondamentali all’interno dell’UE, tramite un rafforzamento dell’attività di tutte le istituzioni comunitarie.
I criteri di Copenaghen sono tre criteri stabiliti nel 1993 che sono richiesti ad ogni stato che vuole aderire all’Unione Europea; il loro rispetto è garantito dal procedimento previsto dall’articolo 7 del Tue, un meccanismo particolarmente macchinoso e poco efficace.
Fu utilizzato contro l’Austria quando Haider arrivò al governo, con un successo davvero modesto. Per l’Europarlamento ogni stato deve garantire l’essenza fondamentale dell’UE, ovvero essere prima di ogni cosa una comunità di valori.
Questi valori si riflettono nei diritti fondamentali, che secondo l’europarlamentare austriaca Ulrike Lunacek devono essere assicurati da ogni stato membro per non perdere la credibilità verso l’esterno.
fonte http://www.giornalettismo.com di Dario Ferri
Lgbt: A Verona "Il gioco delle coppie" dell’artista canadese di genere non conforme JJ Levine dal 28 febbraio al 3 aprile
Il 28 febbraio si inaugura allo spazio Libre! di Verona la mostra Switch.
Il gioco delle identità, progetto dell’artista canadese di genere non conforme JJ Levine che viene esposto per la prima volta in Italia.
Segui Libre Verona https://www.facebook.com/LibreVerona
Switch è composto da una serie di dieci dittici in cui i modelli impersonano a turno il ruolo dell’uomo e della donna.
Le immagini distruggono tutte le convenzioni sull’identità sessuale usando però con umorismo forme molto convenzionali, che ricordano le classiche foto di matrimonio o di fine anno scolastico.
Per questi ritratti JJ Levine si è ispirato/a alla comunità queer di Montréal, di cui i soggetti fotografati fanno parte.
La mostra si può visitare fino al 3 aprile.
Questo progetto è stato pubblicato anche sul numero di Internazionale 967 del 21 settembre 2012, con un testo di Christian Caujolle.
fonte-more info: http://www.internazionale.it/portfolio/il-gioco-delle-coppie/
Il gioco delle identità, progetto dell’artista canadese di genere non conforme JJ Levine che viene esposto per la prima volta in Italia.
Segui Libre Verona https://www.facebook.com/LibreVerona
Switch è composto da una serie di dieci dittici in cui i modelli impersonano a turno il ruolo dell’uomo e della donna.
Le immagini distruggono tutte le convenzioni sull’identità sessuale usando però con umorismo forme molto convenzionali, che ricordano le classiche foto di matrimonio o di fine anno scolastico.
Per questi ritratti JJ Levine si è ispirato/a alla comunità queer di Montréal, di cui i soggetti fotografati fanno parte.
La mostra si può visitare fino al 3 aprile.
Questo progetto è stato pubblicato anche sul numero di Internazionale 967 del 21 settembre 2012, con un testo di Christian Caujolle.
fonte-more info: http://www.internazionale.it/portfolio/il-gioco-delle-coppie/
Labels:
identità di genere,
mostre,
verona
SONDAGGIO SU PERSONE LGBT, INVECCHIAMENTO E RETI DI AIUTO IN ITALIA
Benvenuto e benvenuta!
Questo breve sondaggio è rivolto alle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans), DI TUTTE LE ETA'.
- Su chi puoi contare oggi e potrai contare quando sarai anziano / anziana?
- Le ‘case di riposo gay’ sono una buona soluzione?
Ti invitiamo ad esprimere la tua opinione su questi temi compilando il questionario anonimo on-line.
VAI al questionario anonimo on-line:
http://tinyurl.com/oypvv93
In Italia, l’indagine scientifica è piuttosto in ritardo su questi temi.
A dicembre 2012 è stato pubblicato il report “Omosessualità e Anzianità”, che ora questo studio mira ad approfondire:
http://www.lelleri.it/sondaggio-anziani/Report_risultati.pdf
Ti chiediamo di rispondere a tutte le domande e con sincerità.
Non esistono risposte giuste o sbagliate.
Le domande del questionario sono 30 ed, in media, sono necessari circa 8 minuti per compilarle.
Attenzione: per raccogliere le tue risposte, è necessario arrivare alla fine del questionario e confermare l’invio.
Scadenza per la raccolta dei questionari: sabato 22 marzo 2014.
Grazie per la collaborazione e buona compilazione!
Raffaele Lelleri info@lelleri.it
p.s.
La foto che abbiamo scelto per questo studio ritrae Phyllis Siegel (77 anni) e Connie Kopelov (85) - la prima coppia omosessuale che si è sposata a New York City il 24 luglio 2011, dopo 23 anni di vita assieme.
fonte http://www.lelleri.it/sondaggio-reti/
Questo breve sondaggio è rivolto alle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans), DI TUTTE LE ETA'.
- Su chi puoi contare oggi e potrai contare quando sarai anziano / anziana?
- Le ‘case di riposo gay’ sono una buona soluzione?
Ti invitiamo ad esprimere la tua opinione su questi temi compilando il questionario anonimo on-line.
VAI al questionario anonimo on-line:
http://tinyurl.com/oypvv93
In Italia, l’indagine scientifica è piuttosto in ritardo su questi temi.
A dicembre 2012 è stato pubblicato il report “Omosessualità e Anzianità”, che ora questo studio mira ad approfondire:
http://www.lelleri.it/sondaggio-anziani/Report_risultati.pdf
Ti chiediamo di rispondere a tutte le domande e con sincerità.
Non esistono risposte giuste o sbagliate.
Le domande del questionario sono 30 ed, in media, sono necessari circa 8 minuti per compilarle.
Attenzione: per raccogliere le tue risposte, è necessario arrivare alla fine del questionario e confermare l’invio.
Scadenza per la raccolta dei questionari: sabato 22 marzo 2014.
Grazie per la collaborazione e buona compilazione!
Raffaele Lelleri info@lelleri.it
p.s.
La foto che abbiamo scelto per questo studio ritrae Phyllis Siegel (77 anni) e Connie Kopelov (85) - la prima coppia omosessuale che si è sposata a New York City il 24 luglio 2011, dopo 23 anni di vita assieme.
fonte http://www.lelleri.it/sondaggio-reti/
Iscriviti a:
Post (Atom)