martedì 10 marzo 2020

Coronavirus, giù il sipario fino al 3 aprile

Il decreto governativo sull'emergenza sanitaria: stop a tutti gli spettacoli fino al 3 aprile per evitare rischi di contagi. In foto La piantina della Scala. 


Sono appena state presentate le Varianti al Decreto Legge del 23 febbraio e per il mondo dello spettacolo questo significa uno stop totale fino al 3 aprile, come misura per evitare il diffondersi del Coronavirus: «Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: 
  
a)  sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale;  

b)  sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro...

Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020». 
fonte: www.giornaledellamusica.it

Lgbt: Pose, via alle riprese ufficiale per la terza stagione

Tutto pronto per il ritorno di ‘Pose’.

Cresce l’attesa per il ritorno di ‘Pose’. La serie tv di Ryan Murphy in pochissimo tempo è diventata un vero e proprio fenomeno di costume, amata dalla critica e venerata dagli appassionati.

E dopo una seconda stagione che, di fatto, è stata bella e profonda quasi quanto la prima, i vertici della rete hanno confermato, la scorsa estate, anche un terzo ciclo di episodi. Non c’è ancora una data di trasmissione né in America né per l’Italia, ma per il momento nel cuore di New York le riprese sono appena cominciate.

In una foto che è stata pubblicata su twitter e sul profilo ufficiale di ‘Pose’, nel corso della giornata di mercoledì 4 Marzo, la regista di colore Janet Mock conferma il primo ciak. Sono pochissimi i dettagli che abbiamo a disposizione in merito agli episodi della terza stagione.

 Sicuramente i personaggi saranno ancora incastrati nei loro problemi, divisi tra cuore e sogni di un futuro migliore, senza dimenticare lo spettro dell’AIDS che sta terrorizzando tutta la comunità LGBT  (e non solo). Molto probabilmente ci sarà un altro salto temporale, ma sicuramente la terza stagione di ‘Pose’ si focalizzerà ancora di più su quei sfavillanti anni ’90. 

Confermato, per ora, tutto il cast che ha composto le due stagioni precedenti: da Billy Porter fino a Mj Rodriguez. Ad oggi resta una delle serie tv più queer degli ultimi anni. Pose, infatti,  ha avuto la sagacità di saper raccontare il passato (ma anche il presente) del mondo LGBT senza nessun freno inibitorio. Non sarà l’unica serie di Ryan Murphy che arriverà in tv nel corso del 2020. Oltre ad American Horror Story che torna per la stagione numero 10, è previsto il debutto di ‘Hollywood’ nel corso del mese di maggio e della miniserie ‘Halston’ con Ewan McMregor.
fonte:   www.gay.it

Il restauro rivela: il David di Londra è di Artemisia Gentileschi. La storia della scoperta

Ci sono voluti decenni di studi e di ricerche. Alla fine, la prova inconfutabile è emersa a seguito dell’operazione di pulitura dell’opera: sulla spada di David è posta la firma di Artemisia
 
È stato attribuito per decenni a Francesco Guerrieri, un apprezzato allievo di Orazio Gentileschi. Ma studi più approfonditi e recenti restauri hanno rivelato che ci si era sbagliati durante tutto questo tempo. Stiamo parlando di Davide e Golia, un quadro emerso per la prima volta nel 1975 a un’asta di Sotheby’s. 

Il primo dubbio sulla paternità dell’opera giunge nel 1996, quando al connoisseur Gianni Papi giunge una riproduzione dell’opera e si mette sulle sue tracce. “L’attuale proprietario, che vuole restare anonimo, acquistò il quadro nel 2018 in un’asta della Hampel Fine Art a Monaco. Mi chiese di studiarlo”, racconta al Corriere della Sera. “Poi partì anche il restauro. Subito ho riconosciuto la mano di Artemisia: il color ocra dell’abito di Davide, per esempio. E la stessa figura centrale di Davide rimanda ai famosi autoritratti di Artemisia. Ma dietro c’è una grande quantità di documenti che attribuiscono alla pittrice più di un quadro con un soggetto simile”. In foto: Artemisia Gentilschi, David and Goliath – Simon Gillespie Studio

 

DAVIDE E GOLIA DI ARTEMISIA GENTILESCHI

La prova del nove è emersa a seguito di recenti restauri e interventi di pulitura a firma di Simon Gillespie, che hanno fatto apparire sulla tela – una volta tolta polvere e particelle scure depositatesi sulla superficie nel tempo – la firma di Artemisia Gentileschi posta sulla spada di Davide, che viene raffigurato immerso in un atteggiamento riflessivo e di riposo dopo aver decapitato il gigante Golia (la cui testa appare ai suoi piedi). Secondo gli studi, l’opera, datata 1693, risalirebbe al periodo londinese della Gentileschi, in cui aveva raggiunto l’ormai anziano padre, intento nella decorazione di un soffitto in una residenza della Corte. Secondo lo stesso Papi, il dipinto avrebbe potuto addirittura essere entrato a far parte, per un periodo, della collezione di Carlo I, il quale possedeva diverse opere della pittrice romana.

 

LA GRANDE MOSTRA DI ARTEMISIA GENTILESCHI A LONDRA

La vicenda, oltre ad essere un fortunato ritrovamento che rilancia ulteriormente la preziosità dell’opera di Londra, ci ricorda dell’unicità che Artemisia Gentileschi ha rappresentato nella storia, essendo una tra le pochissime artiste donne – e di certo la più famosa giunta fino a noi – ad abbracciare il mestiere della pittura nel XVI secolo, nonostante le numerose difficoltà che dovette affrontare nel corso della sua vicenda umana. E quanto viene naturale ancora oggi, guardandosi alle spalle, attribuire un’opera di qualità a un pittore di sesso maschile. Tuttavia, nell’epoca dell’impegno nelle grandi riscoperte dell’arte e della storia, la nuova attribuzione cade casualmente a ridosso della retrospettiva Artemisia (dal 4 aprile al 26 luglio 2020) che la National Gallery le dedica, con un’ampia selezione dei suoi più validi lavori, dalla fase giovanile fino alla piena maturità. La stessa National Gallery che nel 2018 aveva acquistato – alla cifra di 3,6 milioni di sterline – un suo raro autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria. Il Davide e Golia di recente riscoperta non sarà annesso alla mostra. Ciò nonostante, Art Net News racconta di essere riuscito a raggiungere l’anonimo proprietario, il quale ha dichiarato che sarebbe felice se un museo appropriato si facesse avanti per esporre l’opera al pubblico. Molto probabilmente ne risentiremo parlare presto.
fonte: di Giulia Ronchi www.artribune.com