sabato 9 giugno 2012

Lgbt Bologna Pride 2012: Pier Luigi Bersani scrive al Comitato Promotore

"Cari amici,
nell’esprimere l’adesione del Partito Democratico al Pride nazionale in programma per questo sabato a Bologna, desidero innanzitutto dirvi “grazie”.


Inizia così la lettera che Pier Luigi Bersani ha inviato al Comitato Promotore Bologna Pride 2012. E continua.

"Non è facile in una fase politico-economica difficile come questa lottare per rimettere al centro della discussione politica il tema dei diritti civili delle persone. Movimenti come il vostro spronano la politica italiana, a portare l’Italia, anche su questi temi, nel novero dei principali paesi occidentali."

Bersani fa, poi, una veloce disamina della situazione mondiale in merito ai diritti e delinea, a grandi linee, quelli che sono i desiderata del PD:

"In tutto il mondo le forse progressiste, dal Presidente USA Obama al neo-eletto Presidente francese Hollande, sono impegnate a costruire un nuovo civismo in cui ciascuna persona possa avere pari diritti e pari opportunità di vita, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale e identità di genere. Il Partito Democratico non intende sottrarsi a questa discussione: non è accettabile che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico, così come è intollerabile che questo Parlamento non sia riuscito a varare una legge contro l’omofobia e la transfobia."

Scende quindi nel particolare, ma non si parla in alcun modo di matrimoni tra persone dello stesso sesso:

"Sarà anche su questi temi, tra cui mi permetto di aggiungere il divorzio breve, l’introduzione del diritti di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia, e il testamento biologico, che nei messi che verranno di qui alle prossime elezioni politiche, si giocherà la nostra capacità di parlare al Paese."

Pier Luigi Bersani ringrazia, poi, il Comitato Promotore Bologna Pride 2012 in maniera più personale:

"Vi devo poi un secondo grazie più personale, da emiliano quale io sono. La scelta di confermare, nonostante il terremoto, la vostra manifestazione, trasformandola anche in una grande concreta manifestazione di solidarietà per le popolazioni terremotate è una scelta non scontata, ma giusta e coraggiosa, che può aiutare a tenere i riflettori accesi su queste vicende e far capire che la vita deve ripartire."
fonte Foto | TMNews, http://www.queerblog.it/ da Roberto Russo

Lgbt Chieti: in 30 aggrediscono i clienti dell'aperitivo gay

Alla serata inaugurale dell'aperitivo estivo della comunità lgbt di Chieti, 30 ragazzi con indosso maglie con svastiche, hanno aggredito i clienti:
"Vi ammazziamo tutti, vergogna, siete contro natura".

L'inaugurazione dell'aperitivo lgbt alla Fontana di Chieti, il Leboss, un appuntamento nato lo scorso anno e diventato punto di riferimento della comunità lgbt abbruzzese, si è trasformato domenica scorsa in un'aggressione omofoba in piena regola.

"Li abbiamo visti subito - racconta Francesco a Gay.it -: un gruppo nutrito di ragazzi, appostati molto vicino al locale.
Avevano delle magliette esplicite, con svastiche. Erano ultrà del Chieti, forse reduci dalla partita del pomeriggio, una trentina circa".

Stando alle testimonianze, sono arrivati al culmine delle presenze nel locale e nella piazzetta antistante dove, essendoci musica, si erano radunati alcuni dei clienti della Fontana. Hanno atteso che qualcuno iniziasse ad andarsene per dare sfogo a tutta la loro violenza.

A farne le spese per prima, una coppia etero intenta a baciarsi sul bordo della fontana, ma che non si trovava lì per partecipare all'aperitivo. I presenti, però, indignati dall'accaduto sono intervenuti per fermare gli aggressori.

"Hanno iniziato ad offendere e a minacciare - continua Francesco - 'vi ammazziamo tutti' dicevano, 'vergogna, siete contro natura e dovete morire'. Quando altri clienti del locale sono intervenuti per difendere la coppia aggredita, loro hanno iniziato a prendersela con tutti".

E' a quel punto che, sempre stando alle tante testimonianze raccolte, sono iniziate a volare le pietre e le bottiglie rotte.

"Una mia amica è stata colpita alla caviglia con una bottiglia rotta - racconta ancora Francesco -. Qualcuno ha chiamato la polizia, due volte, ma è arrivata tardi e loro sono scappati appena hanno visto le macchine".

Nessuno, quindi, è stato preso o identificato.
Alla fine della serata, si sono contati cinque feriti.

Su Facebook, nella pagina dell'evento creato per invitare la gente all'inaugurazione dell'appuntamento, Stefano, uno degli organizzatori dell'aperitivo, riferisce che la polizia "avrebbe minimizzato l'accaduto addirittura dicendo 'C'era da aspettarselo, organizzando aperitivi gay in piazza'."

Dell'aggressione, ora si stanno occupando le associazioni lgbt locali, intenzionate a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine e della magistratura, tra cui Jonathan. Diritti in movimento, Arcigay Chieti, Arcigay Pescara, Arcilesbica Chieti e Arcilesbica Pescara.

Intervistato dal quotidiano locale altraparola.it l'avvocato Andrea cerrone ha riferito che uno degli aggressori avrebbe avuto una pistola nascosta sotto la maglietta.

"Un grave atto di omofobia - è stato il commento di Cerrone, un episodio intollerabile che attenta alla libertà e alla sicurezza delle persone.
Ho ricevuto incarico dalle associazioni affinché utilizzi ogni strumento che l'ordinamento ci mette a disposizione per punire i colpevoli".

"Arcigay Chieti presenterà un esposto alla Procura e alla Polizia per denunciare la cosa" fa sapere il presidente Claudio Minetti.

"E’ un fatto deplorevole - ha commentato il presidente di Arcigay Pescara Gianni Di Marco - condanniamo nel modo più assoluto questo gesto di violenza omofoba e esprimiamo solidarietà ai ragazzi aggrediti mentre stavano semplicemente bevendo qualcosa fuori da un locale".
fonte http://www.gay.it di Caterina Coppola

lgbt: Il Gay Pride oggi sfila a Bologna e aspetta risposte dalla politica

"Fate pure con comodo" lo slogan del corteo di oggi: concerto in piazza Maggiore e poi festa al parco Nord.
Il Pdl attacca il sindaco.
Solidarietà ai terremotati

Il Gay Pride sfila a Bologna e aspetta risposte dalla politica
"Fate pure con comodo". È uno degli striscioni che aprirà, tra poche ore, il corteo del Gay Pride nazionale a Bologna.

Ed è un messaggio alla politica, "e al ritardo in materia di diritti civili", denunciano gli attivisti Lgbt.
Migliaia di persone sono attese oggi sotto le Due torri per la parata simbolo dell'orgoglio omosessuale.

Un Pride "diverso", sensibile al terremoto che ha devastato l'Emilia, solidale con le popolazioni colpite.

Ma anche un evento simbolico: nel giugno di trent'anni fa, per la prima volta in Italia un'amministrazione comunale concesse una sede al movimento gay, a porta Saragozza. La stessa porta da cui oggi partirà il corteo per arrivare in piazza Maggiore.

Dove, e questo non avveniva da anni, un sindaco, Virginio Merola, porterà dal palco il saluto della città.

Scelta "inopportuna" per il consigliere regionale Pdl Galeazzo Bignami: "Dovrebbe concentrare le sue energie per risolvere i problemi che ci sono".

Ieri agli organizzatori è arrivato il saluto del segretario Pd Pierluigi Bersani: "Movimenti come il vostro spronano la politica a portare l'Italia nel novero dei principali paesi occidentali, non è possibile che non sia ancora stata introdotta una legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali ".

La manifestazione. Il corteo partirà alle 15,30 da porta Saragozza, per arrivare in piazza Maggiore.

Dalle 18 sul palco di piazza Maggiore Silvia Mezzanotte,
L’Aura, Lo Coco e Mauro Venuti. Appuntamento alle 21 sotto i tendoni del parco Nord tra rock, pop e lounge, attese 7mila persone
.

La Rainbow Flag torna così a sventolare lungo le strade della città, dove mancava dal 2008. Dalla politica sono giunte diverse adesioni, a partire da Idv, Sel e Radicali.

Il Pd arriverà con una delegazione nazionale: Paola Concia
(che ha aderito personalmente alle rivendicazioni del movimento, dal matrimonio alle adozioni), Francesca Puglisi (responsabile Scuola) ed Ettore Martinelli (responsabile diritti civili).

L'incontro a Porta Saragozza è fissato alle 14.30 e dopo un'ora partirà il corteo per piazza Maggiore.

Niente carri ma tanta musica grazie alle bande che sfileranno per le strade della città, a partire dalla banda Roncati.

E poi i bambini, i papà e le mamme di Famiglie Arcobaleno (genitori omosessuali con figli), Arcilesbica e il Mit, il Movimento identità transessuale, e i cattolici di "Noi siamo chiesa".

Sul palco, dopo il saluto del sindaco, ci sarà anche Ivan Zamudio, padre di Daniel, il ragazzo cileno di 24 anni torturato e ucciso a marzo da un gruppo di neonazisti.

"Le famiglie ancora non si rendono bene conto della violenza che subiscono i loro figli. Vogliamo una legge contro l'omofobia" dice Flavia Madaschi, responsabile di Agedo Bologna, associazione di famiglie con figli omosessuali.

Spazio anche alla solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto. Al Nettuno, dalle 14, sarà allestito un mercatino che venderà aceto, pane ferrarese e 600 kg di parmigiano reggiano, oltre alla raccolta fondi delle Arci. Mentre una parte degli incassi del party di finanziamento al Parco Nord, una maratona musicale notturna che questa sera ha in programma decine di artisti e dj, sarà destinata ai terremotati.

fonte http://bologna.repubblica.it di ROSARIO DI RAIMONDO

Lgbt: Coppia gay aggredita alla festa di Sel: “Episodio che non ti aspetti in quel contesto”

Il coordinatore di Gaycs Lgbt, racconta di un'aggressione subita da lui e dal suo compagno alla festa di Sel: "Smeriglio arrivato alle mani contro uno di noi.
Accetto le sue scuse, per noi l'episodio è chiuso"

Adriano Bartolucci Proietti affida il primo racconto della serata di ieri alla fan page di Gaycs Lgbt in cui racconta che, proprio mentre si trovava alla festa di Sel, lui e il suo compagno sono stati protagonisti di quello che, ci dice, "è l'episodio che non ti aspetti, soprattutto in un contesto del genere".

IL FATTO
Ieri sera, Bartolucci Proietti e il compagno erano alla Festa di Sel a Caracalla e, mentre giravano tra gli stand, si sono fermati a guardare dei dvd, chiedendo se avessero dei "Dvd gay" a quel punto, il ragazzo addetto alla vendita gli ha risposto: "No gay frocio", quindi alla richiesta di ripetere quanto aveva detto il ragazzo ha taciuto.

In un attimo la situazione degenera e come racconta il coordinatore nazionale
"La cosa grave però è stata la reazione, prima di un signore che mi ha minacciato verbalmente chiedendomi di andarmene subito altrimenti mi avrebbe rovesciato una cesta di Dvd addosso e poi quella delle persone addette al servizio che hanno tentato di soffocare l'accaduto chiedendo di allontanarci e tentando di minimizzare quanto successo in modo infastidito.

Ancora più grave la reazione dell'assessore provinciale Smeriglio, che senza sapere nulla dell'accaduto, ha reagito violentemente arrivando alle mani contro uno di noi!

LA VITTIMA
Adriano Bartolucci Proietti spiega la sua posizione: "Per noi l'episodio si era chiuso quando ho visto che il ragazzo non mi rispondeva perché avevamo capito che si era reso conto di aver detto uno sproposito.

Quello che ci è sembrato incredibile è quanto avvenuto dopo, soprattutto visto il contesto in cui eravamo. Non ne faccio una questione politica, ma di rapporto civile tra cittadini".

Anche rispetto all'intervento di Smeriglio, sembra tutto assumere toni più sereni: "Episodio si chiude qui, le sue scuse sono accettate e quando ci sarà modo, con un incontro personale parleremo di questo fraintendimento.

Lui neanche sapeva il motivo della discussione, quindi l'omofobia non c'entra. Ci tengo a sottolineare che nessuno di noi o della nostra associazione ha avuto un atteggiamento polemico e che, per quel che mi riguarda, non c'è alcun problema con l'Assessore."
fonte http://www.romatoday.it/ di Flavia Grossi

venerdì 8 giugno 2012

Lgbt Cinema: “Rito di Primavera” il nuovo film di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, narra del viaggio fisico e interiore di una transessuale

Dopo l’esordio con “Et In Terra Pax”, il film diventato in breve tempo un caso per il cinema indipendente italiano, dovuto al basso budget con cui era stato realizzato, i due registi romani Matteo Botrugno e Daniele Coluccini(in foto) tornano con un nuovo film dal titolo “Rito di Primavera” nuovamente prodotto da Kimerafilm e da Gianluca Arcopinto.

Il film, già selezionato all’interno della sezione New Cinema Network del Festival di Roma, che mette in contatto gli autori indipendenti con i più importanti rappresentanti dell’industria europea, tratterà nuovamente temi impegnati ed a carattere fortemente sociale, come era stato per il loro primo lungometraggio.

Questa volta si tratta di una transessuale, interpretata niente meno che da Donatella Finocchiaro, e del duplice viaggio che dovrà affrontare, dal punto di vista fisico, con il cambiamento del proprio sesso e da quello interiore, che porterà la protagonista in giro per il mondo, tra Brasile e Italia, Roma per la precisione, location nelle quali è ambientata la pellicola. In attesa di una data per l’inizio delle riprese del progetto, staremo a vedere se ci saranno ulteriori sviluppi.
fonte http://seesound.it/cinema da Aureliano Verità

Lgbt Napoli: Genere sessuale, una giornata di studi a Palazzo Serra domani 9 Giugno

Si terrà domani 9 giugno presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici la giornata di studio internazionale “Il Genere sessuale, l’orientamento sessuale ed il Sociale: Una Questione”.

La giornata è organizzata dal Dipartimento di Neuroscienze - Dottorato di Ricerca in Studi di Genere - Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nell’ambito del Progetto Daphne Hermes “Linking network to fight homophobia, transphobia, gender based violence”


A partire da un’analisi delle condizioni di vita nei casi di varianza di genere (a seguito del confronto con il campo familiare e sociale, e da un’analisi delle rappresentazioni degli operatori sanitari), i relatori tracceranno le coordinate per la definizione di interventi clinici e psicosociali tesi alla riduzione del rischio di disagio psicologico in età infantile, adolescenziale ed adulta.

Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Sarà possibile iscriversi presso la sede del Convegno.


Segreteria scientifica: Paolo Valerio, Roberto Vitelli, Mario Bottone | rvitelli@unina.it.
Segreteria organizzativa: Filomena Agnello, Elena Curti, Francesca Giannini, Paolo Fazzari | Unità di Psicologia Clinica e Psicoanalisi Applicata - Dipartimento di Neuroscienze - Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Via Pansini 5, 80131 Napoli.

L’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici si trova presso Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio 14 a Napoli
Per info: 081 7463458 | rvitelli@unina.it

fonte http://www.napoligaypress.it

Lgbt: Ex giocatore della National Football League fa coming out: “Sono gay”

L’ex giocatore della National Football League (NFL) Wade Davis fa coming out e si dichiara pubblicamente gay: Davis ha giocato per i Tennessee Titans, i Seattle Seahawks e due squadre europee come il Barcellona e il Dragons Thunder Berlin.

La sua carriera è terminata nel 2003 nel mondo del calcio professionale, quando si è slogato la rotula e strappato il tendine rotuleo a un training camp con i Washington Redskins; ad oggi, lavora al Hetrick-Martin Institute, un’organizzazione non-profit dedicata a servire i bisogni dei giovani gay.

"È il primo lavoro legato al calcio che mi eccita realmente, per questi ragazzi la questione non è pensare alle frivolezze, ma se hanno un posto per dormire stanotte o da mangiare oggi."

Davis ha inoltre esternato la difficoltà di nascondere la sua omosessualità con i compagni di squadra e i media:

"Cercare di nascondere chi ero per un lungo tempo mi ha fatto sentire di dover essere un grande attore, avrei dovuto ottenere un Oscar per questo!
Vorrei aver avuto il coraggio di fare coming out all’epoca, quando ancora giocato a livello professionistico e potevo dare un messaggio importante ai giovani, se potessi fare tutto da capo, l’avrei detto mentre stavo giocando!"

Photo Credits Facebook Profile/ fonte http://www.gayprider.com Di Felice Catozzi

Lgbt: Napoli, Unioni Civili al via: è possibile iscriversi al Registro!

La giunta del Comune di Napoli ha approvato ieri il regolamento del Registro delle Unioni Civili a cui da oggi è possibile iscriversi.

L’iscrizione può essere richiesta da persone legate da vincoli affettivi residenti e coabitanti da almeno un anno nel comune di Napoli: la domanda, accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio e un documento di riconoscimento valido, va presentata presso gli uffici del Servizio Anagrafe del Comune
(al Parco Quadrifoglio in via dell’Epomeo).

Arcigay Napoli darà il via nei prossimi giorni ad una campagna di promozione e adesione mentre è già disponibile una guida al registro distribuita nei giorni scorsi. Intanto ci sono già i primi “candidati”: si tratta di Carlo e Marco (che raccontano su napolicittasociale.it la loro “storia d’amore oltre ogni stereotipo”), fondatori dell’Associazione iKen Onlus e protagonisti del manifesto del NapoliPride del prossimo 30 giugno.
fonte http://www.napoligaypress.it

Lgbt: Bologna Pride domani 9 Giugno 2012 Paola Cortellesi invita a partecipare

Domani è il gran giorno del Pride Nazionale di Bologna.

Ci andrete? Se sì ricordatevi di mandarci foto e impressioni all’indirizzo email suggerimenti@queerblog.it.

Tra i vip che parteciperanno c’è anche Paola Cortellesi che invita tutte e tutti a partecipare:

"Io sono con il Pride perché ci sono sempre stata, perché è una bellissima festa. Una festa in cui, ahimè!, ancora in Italia si chiedono a gran voce, in modo pacifico e civile, dei diritti che in altri paesi sono acquisiti. Quello che mi piacerebbe è continuare a essere al Pride senza dover chiedere più niente, semplicemente per partecipare a una bella festa.
Io sono con il Pride: siatelo anche voi e siateci anche voi! Bisogna andare. Bisogna esserci. Ne vale la pena."


Vi ricordiamo che ci si ritroverà a piazza Saragozza a partire dalle 14,30 per poi iniziare ufficialmente il Pride Nazionale alle 15,30.

Il corteo arriverà, quindi, in piazza Maggiore dove, tra gli altri, interverrà anche Ivan Zamudio, padre di Daniel, il ragazzo cileno barbaramente ucciso lo scorso marzo.

Da tener presente, infine, che dalla ore 10 in piazza del Nettuno sarà allestito un piccolo mercato di solidarietà per i terremotati con i prodotti delle aziende agroalimentari: latticini, riso, farina, uova biologiche oltre a seicento chilogrammi di Parmigiano Reggiano.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo

Lgbt: Madonna ad Abu Dabi uno show a favore dei diritti gay

Per i gay e le lesbiche accorsi a vederla per la prima volta, è statouna sorta di manifesto per le loro campagne per l'uguaglianza.

Da Express Yourself a Gang Bang, passando per Nobody Knows Me.

Un momento di liberazione collettiva, in cui tutti i gay e le lesbiche presenti si sono sentiti per la prima volta in pubblico liberi di essere se stessi.

Il concerto di Madonna ad Abu Dabi, ben due tappe dell' MDNA Tour, si è trasformato in una sorta di campagna a favore delle persone lgbt. Madonna, per la prima volta sul suolo degli Emirati Arabi, non ha risparmiato immagini, riferimenti ed esplicite citazioni.

"Una delle immagini più forti a favore dei diritti delle persone lgbt e contro l'omofobia è stata durante "Nobody Knows Me" - racconta Shamil, attivista per i diritti gay presente al concerto - quando i video di sfondo hanno evidenziato la situazione di giovani che arrivano a suicidarsi perché vittime del bullismo omofobo".

Ma non poteva bastare per l'amore che Madonna ha per i messaggi mandati in forma provocatoria e inequivocabile. E infatti, un altro chiaro messaggio a supporto dei diritti lgbt è stato mandato durante Express Yourself che includeva un tributo a Born This Way di Lady Gaga durante il quale sullo sfondo sono state mostrate immagini di gay e lesbiche che sibaciavano e di coppie etero che si abbracciavano. Un messaggio davvero forte per un paese in cui l'omosessualità è un crimine punito con pene che vanno da 15 anni di prigione alla pena di morte.

Durante Erotica, Madonna è rimasta in biancheria intima e, indiando i propri genitali ha detto "This thing is hot!" (questa è bollente), invitando i suoi fan a "comportarsi pericolosamente" mentre flirtava con le ragazze della band e i ballerini erano vestiti da donna.

"Forse Madonna è l'unica artista ad aver rappresentato e supportato i diritti delle persone lgbt negli Emirati Arabi - ha dichiarato Shamil -. Lo scorso anno ho assistito al concerto degli Scissor Sisters e non hanno fatto o non hanno potuto fare nulla".

Adilah, una ragazza lesbica, anche lei attivista in un gruppo arabo per i diritti delle persone omosessuali, ha confessato: "Il concerto di Madonna è stato la prima volta in cui mi sono sentita in un ambiente che avesse un sentimento così forte di unione, amore e rispetto, ammirazione e adorazione per le persone lgbt. In pubblico!".

"Ha dato ai suoi fan e a molte persone lgbt che vivono negli Emriati Arabi la speranza - ha detto Abdullah, un altro attivista gay -. Il suo concerto ha dato energia alla nostra campagna in favore dell'uguaglianza e per non arrenderci".
fonte http://www.gay.it/

Lgbt Bologna: Gay Pride ospiti d'eccezione e iniziative solidali per vittime del terremoto domani Sabato 9 giugno

Mario Venuti, Silvia Mezzanotte, Antonella Lo Coco e L'Aura: la loro musica sabato il 9 giugno a sostegno del Bologna Pride in piazza Maggiore.

Poi lunga sfilza d'eventi e tutte le iniziative messe in atto per raccogliere fondi pro terremotati

Mario Venuti, Silvia Mezzanotte, Antonella Lo Coco e L'Aura porteranno la loro musica in piazza Maggiore

La grande mobilitazione della comunità Lgbt (lesbica, gay, bisex, transessuale) che quest'anno diventa anche una macchina di solidarietà a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto, mettendo in campo il cartellone di iniziative "Bologna Pride per l'Emilia": dai mercatini di parmigiano reggiano e prodotti agricoli dei territori martoriati dal sisma, all'asta dei biglietti per i concerti italiani di Madonna e delle opere d'arte donate da alcuni giovani creativi, dai carri allegorici lasciati in garage e conseguenti risparmi versati in donazione, ai gazebo di volontari per raccogliere donazioni in piazza, al party di finanziamento conclusivo, il più grande dell'Emilia Romagna (7000 partecipanti nel 2008) il cui utile sarà devoluto ai terremotati.

Tra gli ospiti della giornata conclusiva del Pride nazionale 2012 anche Ivan Zamùdio, papà di Daniel, il 24enne cileno torturato e ucciso lo scorso marzo a Santiago da un gruppo di neo-nazisti, la cui tragica fine dopo 24 giorni di agonia ha dapprima commosso il mondo e poi costretto il parlamento cileno ad approvare a tempo record una legge contro la violenza anti-gay, come quella già in vigore in molti paesi europei ma ancora assente in Italia, causa opposizione dei partiti di centro-destra.

Rivisto all'ultimo minuto il percorso del corteo. Che rinuncia ai carri allegorici ma guadagna la musica di numerose bande folkloristiche della tradizione emiliana, guidate dalla Banda Roncati. Se la partenza da piazza di Porta Saragozza (sede storica del circolo Arcigay "Il Cassero") e l'arrivo in piazza Maggiore restano invariati, più centrali, rispetto alla proposta originaria, le vie attraversate dai manifestanti: Frassinago, Sant'Isaia, piazza Malpighi, Marconi, dei Mille, Indipendenza e Rizzoli.

A partire dalle 14,30 il concentramento a Porta Saragozza, a due passi dal monumento in ricordo delle vittime omosessuali del nazi-fascismo, e davanti al Cassero che esattamente trent'anni fa fu la prima sede concessa da una pubblica amministrazione italiana ad un'associazione Lgbt.

Il corteo si muoverà dopo circa un'ora. Alla testa, come previsto, le Famiglie arcobaleno (associazione genitori omosessuali), che faranno a meno del loro trenino per devolvere i soldi dell'affitto ai terremotati e rimedieranno con più consueti passeggini.

Il palco di piazza Maggiore inizierà ad animarsi alle 18 con Vladimir Luxuria, tradizionale anfitriona dei pride bolognesi, e con le esibizioni degli ospiti musicali.

Dopo l'arrivo del corteo inizieranno gli interventi dei portavoce delle associazioni Lgbt e degli amministratori: tra questi anche un saluto del sindaco Virginio Merola. Lo stesso Ivan Zamùdio prenderà la parola accanto ai rappresentanti dell'associazione italiana dei papà e delle mamme con figli omosessuali, Agedo, che l'ha invitato in Italia.

Entro le 21 la manifestazione in piazza Maggiore dovrebbe concludersi, e l'appuntamento successivo è al Party di finanziamento al Parco Nord (via Stalingrado 83), che quest'anno cercherà non solo di coprire le spese del Pride, ma anche di raccogliere fondi per i terremotati.

Stando alle cifre dell'edizione del 2008, si tratta della più grande festa di fund-raising della regione. Una maratona notturna di musica e intrattenimento con decine di dj e artisti in grado di richiamare migliaia di persone.

Tra gli altri saranno presenti Immanuel Casto, Hard Ton, Ellen Allien, Janina Stars, Minerva Lowenthal e Eleonora Magnifico.

Per tutta la notte sarà garantito un servizio taxi multiplo con parcheggio direttamente al Parco Nord (ingresso 15 euro, prevendite al Cassero, via Don Minzoni 18, tel. 051 649 4416).


TUTTE LE INIZIATIVE A SOSTEGNO DEI TERRITORI COLPITI DAL SISMA- Innanzitutto l'organizzazione ha eliminato dal corteo i carri allegorici invitando tutte le associazioni a versare la cifra corrispondente a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto.

La mattina del 9 giugno, poi, piazza Nettuno ospiterà dalle 10 un piccolo mercato di solidarietà con i prodotti delle aziende agroalimentari: latticini, riso, farina, uova biologiche provenienti dalle aziende Cerutti di Bondeno (Fe) e Casumaro di Cavezzo (Mo), due dei paesi maggiormente danneggiati dalle scosse, oltre a 600 kg di Parmigiano Reggiano.
Per queste iniziative si ringraziano l'associazione La Pillola di Bologna e ad Arcigay Modena.

A Porta Saragozza, dalle 12 e 30, alcuni giovani creativi metteranno in vendita i loro lavori destinando i proventi alle zone colpite dal sisma attraverso l'associazione Mani tese di Finale Emilia. Sempre nel luogo di partenza della manifestazione troveranno posto i banchetti dei circoli Arci emiliani, attivamente impegnati nel fund-raising pro terremotati.

Una vera e propria asta avrà invece per protagonista il web: lì infatti verranno messi in vendita al miglior offerente dieci biglietti "vip" per il concerto di Madonna del prossimo 16 giugno allo stadio Artemio Franchi di Firenze. I biglietti sono stati messi a disposizione dal portale Gay.it e dal Nelson Mandela Forum. I proventi saranno devoluti alle popolazioni terremotate.

Infine la festa di finanziamento al parco Nord con cui si conclude il programma del Pride devolverà una parte dell'utile alle popolazioni terremotate.

Per tutte le donazioni in denaro il Bologna Pride indica il conto corrente nazionale attivato da Arci :
c/c 145350
Iban: IT 39 V 05018 03200 000000145350
intestazione: ASSOCIAZIONE ARCI
causale: EMERGENZA TERREMOTO IN NORD ITALIA
Via dei Monti di Pietralata, n.16
00157 Roma

fonte http://www.bolognatoday.it/

giovedì 7 giugno 2012

Lgbt Argentina: Ora è legge dello Stato! Decisione storica nel Paese Sudamericano: sulla carta d'identità ciascuno può decidere il genere nonostante il sesso

In Argentina è entrata in vigore la Ley 26,743, nome tecnico del progetto presentato al Senato il 9 maggio scorso dalla deputata Silvia Augsburger e redatto in collaborazione con la F.A.L.G.B.T. (Federación Argentina de Lesbianas, Gays, Bisexuales y Trans) e conosciuto come Ley de Identidad de Género che permette a chiunque di scegliere la propria identità di genere, adeguando così i propri documenti, con una semplice dichiarazione senza doversi più sottoporre, prima di ottenere il cambio desiderato, a visite mediche e psichiatriche e a interventi chirurgici.

La norma, promulgata attraverso il decreto 773/12 che porta le firme del presidente della Repubblica, Cristina Fernández de Kirchner, del capo di Gabinetto Juan Manuel Abal Medina e del Ministro degli Interni Florencio Randazzo, al Senato ha ottenuto una schiacciante maggioranza: 55 voti favorevoli, nessun contrario.

Il testo della legge, una delle più innovative al mondo, dice che “Ogni persona ha il diritto al riconoscimento alla sua identità di genere, a quella che sente di appartenere, che questa corrisponda o meno al sesso assegnato al momento della nascita”.

Prima della legge il percorso per ottenere il riconoscimento del genere scelto era impervio e difficoltoso perché una vecchia normativa risalente al tempo della dittatura creava una serie d’intoppi burocratici il cui scopo era rallentare se non rendere impossibile la richiesta.

L’unica strada possibile, quindi, diventava il ricorso al tribunale: una delle ultime a ottenere il sospirato DNI (Documento Nacional de Indentidad, la carta d’identità argentina) con il genere desiderato è stata Celeste Montanari, nata Carlos, attrice, opinionista e attivista F.A.L.G.B.T., diventata portabandiera della battaglia per il riconoscimento di genere sui documenti.
fonte http://www.rollingstonemagazine.it di Fabio Schiavo
La notizia al telegiornale

Lgbt: Venerdì 8 giugno alle 21 su Antenna Radio Esse la giornata dell'orgoglio omosessuale. Speciale Bologna Pride per l'Emilia a “Oltre le Differenze” con Antonella Lo Coco

Interviste al comitato organizzatore del Bologna Pride 2012 e al duo "I Serpenti" nel format radiofonico dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans

Speciale "Bologna Pride 2012 per l'Emilia".


Alla giornata dell'orgoglio LGBT che si terrà sabato 9 giugno, è dedicata l'intera puntata di “Oltre Le Differenze”
il format radiofonico sul mondo gay, lesbico, bisex e transessuale condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, che andrà in onda alla vigilia della parata finale venerdì 8 giugno alle 21 e in replica sabato 9 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50, 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.



Il Pride del 9 giugno sarà una giornata di rivendicazione dei diritti della comunità LGBTQ ma anche di solidarietà nei confronti degli emiliani colpiti dal terremoto.

Prima ospite della puntata sarà la cantante Antonella Lo Coco, arrivata alla celebrità grazie al talent show X-Factor e da mesi in testa alle classifiche con la canzone "Cuore scoppiato", che salirà anche sul palco allestito in piazza Maggiore al termine del corteo del Bologna Pride.
Nella breve intervista la cantante darà alcune anticipazioni sul suo nuovo album in uscita in autunno e sul tour che la vedrà impegnata in estate.

Ampio spazio alla piattaforma politica del Bologna Pride 2012, organizzato dalle maggiori associazioni lgbtq italiane: Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Agedo e MIT, e alle scelte effettuate dal Comitato organizzatore alla luce del sisma che ha colpito l'Emilia: la parata si svolgerà senza carri e senza musica amplificata, parte del ricavato della festa finale sarà devoluto ai terremotati, sarà allestito un mercatino delle aziende locali danneggiate dal sisma e molto altro di cui ci perleranno nel dettaglio Emiliano Zaino - presidente del circolo Arcigay "Il Cassero" di Bologna e referente del comitato organizzatore Bologna Pride - e Matteo Cavalieri, responsabile organizzativo della parata.

Nello scaffale i consueti consigli su letture, film e appuntamenti a tema lgbt e intervista a GianClaudia Franchini, cantante di un duo esplosivo I Serpenti, autori di canzoni come "Io non sono normale" o "Uomo Donna" da loro stessi definiti un manifesto contro l'omofobia.

Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: http://oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione.oltreledifferenze

Lgbt: Rompere il velo del silenzio: le forze dell'ordine contro l'omofobia e la discriminazione

Spesso i gay hanno paura di denunciare un’aggressione omofoba, magari in famiglia o sul lavoro nessuno conosce il loro orientamento.
Questo rende difficile dare la caccia ai criminali.



È qui che l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) sta dando buoni risultati.

Abbiamo una mail, un fax e una linea telefonica e siamo in contatto costante con chi svolge le indagini.
Gay, lesbiche e trans devono sapere che a quel telefono risponderanno agenti preparati. E questo romperà il velo del silenzio.


Dice così a L’Espresso il prefetto Francesco Cirillo, vice direttore generale della pubblica sicurezza che presiede l’OSCAD,
osservatorio nato nel 2010 a seguito di un incontro tra Antonio Manganelli, capo della polizia, con le associazioni GayLib e Arcigay.


Si tratta di una task force – composta “da autorevoli rappresentati della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri” come leggiamo sul sito della Polizia – che non è rimasta una lettera morta, ma, stando a Cirillo, si muove su un duplice binario:

"Abbiamo due obiettivi, uno interno e uno esterno. Quello interno è cancellare l’immagine della polizia manganello e machismo, l’altro è prevenire e combattere ogni traccia di discriminazione, omofobica e non, tra le nostre donne e i nostri uomini. Prima dell’OSCAD di questi problemi si discuteva poco e forse ce ne siamo accorti in ritardo. Ma adesso le cose stanno cambiando rapidamente: qui non esiste il “Don’t Ask, Don’t Tell”, non c’è discriminazione nella carriera, né nei rapporto interpersonali."
Rompere il velo del silenzio è sempre un bene. Promuovere i diritti di tutti, lo è ancora di più.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo

Libri “Vi racconto gli ultimi 20 anni di storia del nostro Paese”. Parla il giornalista Francesco Nocentini

“La vicenda delle stragi di mafia del triennio 1992-1994 rappresenta una delle pagine più inquietanti – ma anche più rilevanti – della recente storia del nostro paese. Si tratta di eventi tragici che, nel loro insieme, costituiscono un unicum nella storia del dopoguerra” (dalla quarta di copertina).

“Storia d’Italia in sette stragi. La campagna di Cosa Nostra per ricattare lo Stato”, edito da FirenzeLibri, è l’ultimo libro di Francesco Nocentini.

Laureato in filosofia e giornalista professionista dal 1993, Nocentini ha lavorato come redattore di cronaca nera e giudiziaria a “La Città-Gazzetta di Firenze” e a “Il Tirreno”.

Dagli anni Novanta segue con professionale competenza e interesse le vicende di mafia che hanno sconvolto e sconvolgono il nostro Paese. Nel 2001, insieme all’avvocato Danilo Ammannato, ha pubblicato “Ore 1.04: La Strage”, un libro sull’attentato di Via dei Georgofili e sulle altre stragi del 1993-94. Nel 2003 ha curato il volume “In nome del popolo italiano”, una selezione di scritti e interventi del pm Gabriele Chelazzi sugli attentati di diciannove anni fa. Nel 2010 è autore del libro “Peggio di una guerra. L’Italia sotto ricatto”. Attualmente lavora all’ufficio stampa del Comune di Firenze.

“Storia d’Italia in sette stragi”. Un libro per capire ma soprattutto per non dimenticare?

“Sicuramente un libro per capire e anche per non dimenticare. In questa mia pubblicazione si parla infatti di quella serie di stragi che ebbe inizio nel maggio-luglio del 1992 con gli attentati che portarono alla morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Possiamo dire che le stragi in generale costituiscono un unicum nella storia d’Italia del dopoguerra.
Un periodo storico, quello dal 1992 al 1994, che, per la sua “portata” ed importanza, può essere addirittura paragonato ad altre fasi della storia italiana, come il triennio 1920-1922, che terminò con l’avvento del fascismo, e il triennio 1943-1945, che vide la divisione del territorio nazionale, la resa senza condizioni agli angloamericani e il ritorno alla democrazia.

Questo mio libro vuole dunque ripercorrere un periodo drammatico della storia del nostro Paese, vuole far capire quanto tale offensiva della mafia cercò di condizionare le decisioni dello Stato, ma vuole anche essere un modo per commemorare le vittime e uno strumento per non dimenticare e per continuare a riflettere su un capitolo sanguinoso della nostra storia”.

Il suo libro inizia sottolineando come sia importante partire dall’anno 1992 e dalle vicende di Tangentopoli per comprendere le stragi di Cosa Nostra di quegli anni. In che senso?

“Come sappiamo il 1992 è una fase cruciale per la storia del nostro Paese. È l’anno di Tangentopoli e di Mani Pulite, ovvero della fine dei partiti così come li avevamo conosciuti a partire dall’avvento della Costituzione repubblicana. Un periodo traumatico che ha portato poi alla definizione di prima e seconda Repubblica. Un periodo che vide, oltre ad una gravissima crisi istituzionale, anche una gravissima crisi economica. Il governo Amato dovette infatti varare una riforma economica pesantissima. In più in quegli anni l’Italia vide un Presidente della Repubblica “picconatore” e la nascita di un nuovo soggetto polito come la Lega Nord. In questo scenario già problematico e complesso di per sé, si inserirono le stragi di mafia, con un effetto ovviamente devastante”.

Una domanda per mezzo di una citazione del suo libro: “Siamo sicuri che in quel periodo lo Stato abbia solo subito un ricatto?”

“Da un lato sappiamo che per alcune stragi lo Stato ha reagito ed è riuscito ad assicurare alla giustizia i responsabili. Le indagini però hanno anche stabilito che in alcuni casi lo Stato si è seduto allo stesso tavolo con i boss mafiosi. È La così detta “trattativa sul papello”, ovvero tutta quella serie di richieste che Cosa Nostra faceva allo Stato per metter fine alle stragi e gli attentati. Quindi è possibile che oltre al ricatto vi sia stata anche una trattativa vera e propria tra Stato e Cosa Nostra”.

Come è cambiata l’attività criminale della mafia dopo l’arresto del super boss Riina?

“Dopo l’arresto di Riina è cambiato ben poco. Il super boss venne arrestato nel 1993: le stragi iniziarono prima dell’arresto di Riina ma continuarono anche dopo che il boss venne assicurato alla giustizia. Forse possiamo dire che la strategia mafiosa, dopo questo periodo, è cambiata perché Cosa Nostra ha capito che, nonostante le bombe e gli attentati, lo Stato e la giustizia proseguivano diritti per la loro strada”.

E come è cambiata la lotta alla mafia dopo la morte di Falcone e Borsellino?

“Sicuramente la lotta alla mafia dopo la morte Falcone e Borsellino è cambiata grazie al così detto “carcere duro”: il famoso articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario. E anche grazie ad un rafforzamento della legge Sorrentino. È però importante sottolineare che la mafia non esiste in funzione di quanti attentati compie o di quante bombe fa esplodere. La mafia vive e prospera nel silenzio. Adesso viviamo in un periodo storico durante il quale Cosa Nostra ha cessato o almeno rallentato la strategia dell’attentato eclatante, ma questo non vuol dire affatto che l’emergenza sia rientrata”.

Secondo Norberto Bobbio “la democrazia è idealmente il governo del potere visibile”. Secondo lei l’Italia ha mai cessato di essere una democrazia?

“No, per me non ha mai cessato di esserlo. In realtà non si sono mai visti scenari limite come carri armati nelle strade e non sono mai state sospese le libertà costituzionali; e anche il così detto carcere duro ha avuto sempre l’avallo da parte della Corte Costituzionale. È importante ricordare e sottolineare che lo Stato, le Istituzioni, la Magistratura e i cittadini non hanno mai cessato di chiedere che venisse fatta piena luce sui fatti di mafia, e questo è sicuramente in linea con uno spirito democratico”.

fonte: www.sienalibri.it via www.toscanalibri.it intervista di Duccio Rossi

mercoledì 6 giugno 2012

Lgbt: A Bologna sabato 9 giugno un Gay Pride 2012 “solidale” i fondi saranno devoluti ai terremotati

Corteo sobrio sabato prossimo nel capoluogo emiliano per la comunità Lgbt: "Non snaturiamo la nostra manifestazione, ma totale vicinanza con chi sta soffrendo in questo momento dopo il terremoto"

Un pride spogliato dei caratteristici carri allegorici e sfolgoranti, i cui fondi verranno devoluti alla popolazione colpita dal sisma, ma non delle rivendicazioni.

L’orgoglio della solidarietà: ridotto nella forma, ma non nella sostanza, il Gay Pride 2012, si terrà comunque proprio per rimarcare “quei valori di solidarietà che caratterizzano il movimento”.

Un sostegno inteso nel suo senso più ampio quello che verrà rivendicato il 9 giugno per le strade di Bologna, capoluogo di una regione colpita al cuore da un terremoto che la sta mettendo a dura prova.

“Siamo parte di un territorio e di una comunità nonostante la politica continui a volercene separare – spiega Porpora Marcasciano, leader del MIT bolognese (Movimento identità transessuale) –, e quindi raccogliamo e facciamo nostro il dramma che sta avvenendo tutto attorno a Bologna”.

Il movimento LGBT si è adeguato dunque, “senza rinunciare a quello che è un momento di politica alta”. Partecipazione e impegno per porre rimedio alla sofferenza altrui: questa la risposta al dubbio posto la settimana scorsa dal vice-presidente del Partito democratico, Ivan Scalfarotto, che aveva definito una scelta di “buon senso” annullare la sfilata nazionale. “Abbiamo voluto confermarlo a Bologna, proprio per dare un segnale di riscossa e l’orgoglio della nostra terra”, ha detto invece Matteo Lepore, assessore al Coordinamento degli eventi cittadini del comune di Bologna. Il pride seguirà il percorso del primo corteo bolognese, quello del 1995, confluendo però per la prima volta in piazza Maggiore, dove sono previsti interventi e musica dal vivo.

Abbassa il volume, ma non le rivendicazioni di identità, il “Bologna Pride 2012 per l’Emilia”: sempre durante il percorso, al posto della musica amplificata, si esibiranno infatti orchestre cittadine guidate dalla Banda Roncati, che festeggerà il suo ventesimo anno facendo da colonna sonora a quella “mobilitazione che diventa macchina di solidarietà a sostegno delle popolazioni emiliane”, suonando le musiche della tradizione operaia e contadina.

Sempre a sostegno delle popolazioni della Bassa, svariate iniziative: un mercato di prodotti agroalimentari delle aziende di due dei comuni maggiormente colpiti dalle scosse, Cerutti di Bondeno e Casumaro di Cavezzo, saranno la mattina in piazza Nettuno. Tra i prodotti in vendita ci saranno oltre 600 chili di Parmigiano reggiano. A Porta Saragozza invece, storica sede del circolo Arcigay il Cassero e luogo di partenza del corteo, ci saranno i banchetti dei circoli Arci emiliani impegnati nel fund-raising pro terremotati. Per questo il Bologna Pride ha messo a disposizione un conto corrente nazionale attivato da Arci: c/c 145350, iban: IT 39 V 05018 03200 000000145350. Una scelta che sta già iniziando ad avere seguito: il Pride di Torino si sta infatti organizzando per fare lo stesso.

Non mancherà il sostegno del web: il portale Gay.it terrà un’asta che metterà in vendita 10 biglietti “vip” del concerto di Madonna del prossimo 16 giugno, i cui proventi verranno devoluti alla ricostruzione. Per finire, il party di finanziamento al Parco Nord, che metterà a disposizione gli utili restanti dalla copertura delle spese.

“Le persone che verranno a Bologna – ha aggiunto l’assessore Lepore – vedranno una città accogliente e che si rimbocca le maniche”. Centinaia di migliaia i partecipanti attesi, nonostante il momento difficile, o forse proprio per questo, spiegano gli organizzatori. “Sobriamente e fuori dai riflettori della stampa, avevamo anche preso contatto con i circoli Arci dei comuni del sisma, per informarsi in merito a un’eventuale partecipazione della comunità LGBT presente in quelle zone”, racconta Emiliano Zaino, presidente del Comitato organizzatore.

Sull’opportunità di garantire una certa sobrietà al corteo, Zaino ribatte a margine della conferenza stampa: “La sobrietà è fuori discussione: la non ostentazione è la forza del nostro movimento ”. Saranno molti gli esponenti della lotta per i diritti degli omosessuali, a partire da Ivan Zamùdio, padre di Daniel, il ventiquattrenne cileno ucciso dai naziskin lo scorso marzo a Santiago, il cui caso ha portato a una legge contro l’omofobia. “Una legge di cui si sente il bisogno anche qui”, spiega Serena Donà, presidente di Arcilesbica.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/ di Ilaria Giupponi

Lgbt: Presentato il Palermo Pride, in piazza anche il Comune

La giunta ha fatto sapere che ci sarà, il 23 giugno, in piazza insieme al popolo lgbt in un evento che negli anni "ha mantenuto viva la città". In programma un Pride Village e decine di eventi.

In un'affollata sala conferenze di Palazzo Ziino, è stato presentato oggi il Palermo Pride 2012, la cui parata conclusiva è prevista per il 23 giugno, preparata da un calendario fitto di iniziative.
Le novità politiche di quest'anno sono due: per prima cosa, quest'anno il Pride porta in piazza un successo come l'istituzione del registro delle unioni civili avvenuta lo scorso autunno, ma questo sarà anche il primo anno che l'amministrazione comunale aderisce al Pride e promette la propria presenza.
Alla conferenza stampa, infatti, oltre ai quattro portavoce del pride (Giulia de Spuches, Sofia Gangi, Valerio Angelini e Massimo Milani), hanno partecipato l'assessore alla Cultura Francesco Giambrone e l'assessore alle politiche sociali Agnese Ciulla.

"Gli assessori - si legge in una nota diffusa dal comitato organizzatore - hanno ribadito la disponibilità del Comune per la realizzazione del Pride e la vicinanza della nuova amministrazione alla comunità LGBT cittadina ed alle sue istanze".
I due rappresentanti della neonata giunta Orlando in un successivo comunicato hanno poi aggiunto: "Riteniamo fondamentale che l’Amministrazione esprima la propria partecipazione ad un evento che negli anni non solo ha mantenuto vivi la visibilità e l’orgoglio di una comunità, ma ha rappresentato un punto di incontro e confronto sul tema dei diritti di cittadinanza e della partecipazione, che ha mantenuto viva la città mentre l’Amministrazione comunale faceva di tutto per annientarla".
"A questi cittadini e cittadine - hanno proseguito Giambrone e Ciulla - che hanno lavorato incessantemente per la qualità della vita nella nostra città deve andare il ringraziamento di tutti noi, nella certezza che sapremo trovare insieme strumenti e modalità per collaborare in modo proficuo".


Massimo Milani, portavoce del pride nonché co-fondatore del primo circolo Arcigay italiano, ha dichiarato: "il Palermo Pride è la casa di tutti i diritti non riconosciuti, e Palermo in questo è all'avanguardia. Ed è un'arcipelago di tante identità, anche delle identità delle trans che mostrano il proprio corpo, negato e deriso ogni giorno." "Vorrei fare una dedica - ha continuato Massimo Milani - dopo 20 anni da quelle tragedie orrende che ci hanno deturpato, vorrei dedicare questo pride a Falcone, Borsellino e a tutti gli uomini e le donne che sono morti con loro".

Tra le altre novità del 2012, continua la nota, "la collaborazione con l'associazione antimafia Addiopizzo; l’attenzione ai temi di partecipazione, democrazia “dal basso”, cittadinanza, periferie (geografiche, sociali, culturali); il rapporto con l’arte contemporanea; la realizzazione, per la prima volta in Sicilia, di un village, una struttura multifunzionale che ospiterà tutti gli eventi della settimana del Pride".

Oltre al Comune di Palermo, hanno dato il loro patrocinio al Pride anche la Provincia e l'Università. Il Palermo pride 2012 avrà inizio ufficialmente con l’inaugurazione di sabato 16 giugno al Pride Village, presso villa Pantelleria.
Gli eventi procederanno fino al 23 giugno, giorno della parata.

Il calendario completo, e la descrizione dettagliata dei singoli eventi, saranno disponibili
nel sito www.palermopride.it
fonte http://www.gay.it

Stati Uniti il Presidente Obama proclama l'lgbt Pride Month ed è ancora sì alle nozze

Il Presidente statunitense ha proclamato, come ogni anno, giugno come il mese dell'orgoglio lgbt. Nel discorso ha ricordato le cose fatte, ma ha ribadito il suo "sì" al matrimonio per le coppie gay.

Ormai è una tradizione e anche quest'anno, come gli scorsi, il Presidente Obama ha proclamato giugno come il mese dell'orgoglio lgbt.

In piena campagna elettorale, Obama ha ricordato l'impegno che la sua amministrazione ha profuso fino ad ora per i diritti delle persone lgbt (l'abolizione del Don' Ask Don't Tell, l'ampliamento dei diritti di visita in ospedale ai partner gay, il divieto alle assicurazioni di negare polizze sanitarie in base all'orientamento sessuale).

"E dato che dobbiamo trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi stessi - continua il Presidente nel testo della proclamazione - personalmente credo nell'uguaglianza del matrimonio per le persone lgbt".

Molto rimane da fare, ha ammesso Obama, per assicurarsi che ogni americano sia trattato equamente a prescindere dal proprio orientamento sessuale o identità di genere ed ha garantito che la sua amministrazione si muoverà su questa strada.

"Invito tutto il popolo degli Stati Uniti di eliminare ogni pregiudizio ovunque esista - ha concluso Obama dopo la proclamazione - e di celebrare la grande diversità del popolo americano".


L'atto di proclamazione è stato accompagnato da un video in cui Obama chiude il suo messaggio dicendo: "Perfezionare le loro unioni (delle persone lgbt, ndr) non è qualcosa che possiamo fare in un mese. Ma possiamo ricordare coloro che sono venuti prima di noi e avere il coraggio di agire secondo la loro eredità giorno dopo giorno ed essere il genere di persone che permettono che il cambiamento avvenga".
fonte http://www.gay.it

Lgbt Unioni civili: Vladimir Luxuria ad Affari Italiani : "Milano diventi capitale laica"

"Siamo confortati dai dati Istat presentati il 17 maggio. Per la prima volta l'istituto ha chiesto ai cittadini italiani, casalinghe, operai ed eterosessuali di tutte le età e classi se pensano che i gay, trans e lesbiche debbano avere gli stessi diritti degli altri.
E circa 7 italiani su 10 hanno detto sì.


"Poichè la politica ci ignora, dobbiamo partire dal popolo".
L'ex parlamentare del Prc, Vladimir Luxuria, spiega un'intervista ad Affaritaliani.it il progetto di iniziativa popolare per il riconoscimento delle unioni civili che verrà presentato a Palazzo Marino venerdì.

"Chiediamo alla gente di firmare una legge di iniziativa popolare affinché il numero sempre più crescente di coppie conviventi anche dello stesso sesso possano avere meno problemi pratici nella vita di tutti i giorni e possano essere riconosciute. Partendo da Milano, dove si registra il più alto numero di coppie conviventi, che potrebbe assumere il titolo di capitale laica del nostro Stato".

Pisapia potrebbe essere il primo firmatario. E' la risposta della politica?

"Tutti i primi cittadini dovrebbero assumersi la responsabilità di rappresentare tutta la cittadinanza. Pisapia non solo tiene fede a un impegno preso durante la campagna elettorale ma si dichiara sindaco anche di tutte le coppie conviventi che vivono in Italia. Sono stati presi impegni da parte anche di altri sindaci. A prescindere dagli schieramenti politici dovrebbe essere un'assunzione di responsabilità da parte di un primo cittadino non può fingere di non vedere e di non sentire le esigenze delle coppie conviventi che crescono in maniera esponenziale".

L'opposizione ha visto come un affronto al Papa il discorso di Pisapia da piazza Duomo su "tutte le famiglie"
"Ci sono presidenti come Obama in America e Hollande in Francia che si sono spinti ben oltre".

Una strumentalizzazione politica?
"Sì. Il Papa si è anche scagliato contro l'aborto e l'eutanasia. Ed è anche contro il divorzio. Non so quanti nell'opposizione oggi proporrebbero di abrogarlo.
Forse c'è più una questione di egoismo. Invece sulle copie di fatto che non li riguarda seguono la Chiesa.

Uno Stato laico, moderno, deve fare una netta divisione tra le competenze delle Istituzioni che si devono rivolgere a una società multietnica, multireligiosa, multisessuali e i precetti della Chiesa che si deve rivolgere ai fedeli. Se uno vuole tenere fede alle indicazioni del Papa magari non divorzia e non fa una coppia di fatto.

I cittadini invece deve avere la libertà di dire 'sono una coppia convivente e voglio che la questa realtà venga riconosciuta'. Nessun affronto, ma una proposta positiva che non toglie diritti a nessuno e tantomeno alle famiglie. Ma riconosce una realtà che esiste. Altrimenti la politica vive in un altro mondo, ideale, utopistico. Certi cambiamenti sociali avvengono senza dover chiedere il permesso a nessuno".
fonte http://affaritaliani.libero.it/milano Di Mariela Golia

Lgbt: Massimo Polledri (Lega Nord) attacca i gay: le associazioni lgbt insorgono

“L’omosessualità è una condizione di infelicità che può essere reversibile”.

Sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal parlamentare leghista e psichiatra Massimo Polledri, che in un’intervista rilasciata al famoso programma ”La Zanzara”, ha detto la sua in merito all’omosessualità, spendendo parole non esattamente positive, parole che hanno comprensibilmente irritato gli esponenti della comunità lgbt.

A quanto sembra l’omosessualità sarebbe innanzitutto “una situazione di identità sessuale distonica”.

“Non è una malattia – specifica però lo psichiatra - ma in quella situazione si può stare male e qualcuno si rivolge a uno psicologo: tre su dieci poi sono stati meglio, ne traggono beneficio. Se i miei figli fossero gay non sarei contento, sarebbe come se mia figlia mi dicesse ‘mi faccio suora’ o ‘mi sposo con un marocchino’. Anzi, questo sarebbe uno dei peggiori casi che possano capitare”.

Immediata e comprensibile la reazione della comunità lgbt, che non ha potuto ignorare simili affermazioni, affermazioni che – come avrete capito – non offendono solo la comunità gay.

“Quelle di Polledri – ha commentato Fabrizio Marrazzo a nome di Gay Center – sono parole non degne di chi dovrebbe stare in Parlamento a spese dei contribuenti italiani compresi gli omosessuali, che a suo dire dovrebbero andare dallo psicologo. A Roberto Maroni e anche ai due neo segretari Salvini e Tosi chiediamo di intervenire e di dire se questa è la Lega 2.0 o se prendono le distanze da questo tipo di dichiarazioni”.

A dire la sua in merito alle dichiarazioni rilasciate dal politico, è stata anche la deputata del PD Anna Paola Concia, che ha fatto notare come, con una sola dichiarazione, l’onorevole abbia fatto sfoggio della sua “omofobia, razzismo e misoginia, confermando quello che ho sempre pensato dei leghisti in questi anni. Al di là di tutte le operazioni di restyling, – dichiara la Concia – la vera essenza della lega è questa: un partito che quotidianamente cerca di riportarci all’età della pietra. Per questo motivo non mi sono mai fidata e continuo a non fidarmi di Maroni”, conclude la deputata, alle cui parole si aggiungono quelle dell’attivista per i diritti gay Aurelio Mancuso.

“Avere la capacità di insultare contemporaneamente le donne marocchine e i gay merita un premio: – dichiara Mancuso - un’immediata reazione da parte della Lega Nord.
Il movimento padano, ormai ridotto ai minimi termini, può continuare in diverse occasioni a insultare la dignità delle persone senza domandarsi se questo tipo di atteggiamenti siano compatibili con il minimo di civiltà richiesto a forze politiche che siedono in Parlamento e hanno ricoperto importanti ruoli di governo? Le parole del deputato leghista Polledri, – conclude infine l’attivista gay - sono davvero gravi e attendiamo un’inequivocabile presa di posizione”.
Non ci resta che attendere…!
fonte http://www.gaywave.it/

Lgbt Chirurgia: Seduzione, femminilità e false attese: un seno più grande non è solo per estetica

Nella tavola rotonda dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica – AICPE con la sessuologa Francesca Romana Tiberi, la chirurga plastica Egle Muti, la trans Daniela Pompili e la soubrette Carmen Russo, la sicurezza resta al centro dell’intervento estetico più richiesto.

Parte del corpo alla quale molte donne dedicano una maggiore attenzione, il seno è simbolo per antonomasia di femminilità. Ma un seno più abbondante non è per tutte.

Questo quanto emerso dalla tavola rotonda organizzata dall’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica – AICPE dal titolo “L’importanza del seno per la donna: femminilità, sessualità, funzione e successo professionale” che si è svolta ieri sera a Salò (Brescia) e ha visto gli interventi di Francesca Romana Tiberi, psicologa e sessuologa, presidente ASPRI (Associazione Italiana Sessuologia e Psicologia Relazionale), Egle Muti, celebre chirurga plastica, ideatrice di particolari tecniche per correggere gravi difetti congeniti delle mammelle; Daniela Pompili rappresentante del Movimento Identità Transessuale, la soubrette Carmen Russo e coordinata da Chiara Botti, chirurgo plastico.

Due i dati di partenza: innanzitutto, «l’aumento del seno è l’intervento estetico maggiormente richiesto e praticato in Italia», ha ricordato il presidente di AICPE, Giovanni Botti, in apertura dell’incontro. In secondo luogo, il seno ha perso nel tempo l’immagine associata alla sua principale funzione, l’allattamento, in favore della seduttività. «Ma, una mammella che allatta o ha allattato può risultare anche solo per questo seducente e le donne dovrebbero esserne consapevoli sentendosi in questo realizzate. Non v’è quindi contraddizione o antitesi fra allattamento e funzione erotica», ha detto Francesca Romana Tiberi.

Avere belle forme e un decolleté prosperoso è visto come elemento di affermazione personale. Ma non è l’unico. «È fondamentale che alla femminilità esteriore corrisponda un comportamento femminile», ha proseguito la sessuologa. Inoltre, «occorre analizzare le aspettative reali di chi vuole una “maggiorazione” per riconoscere le false attese, quali ad esempio il perseguimento, attraverso l’intervento, del successo in ambito lavorativo, sociale o familiare».

Carmen Russo, nota soubrette, ha lanciato negli anni 80 la figura della “maggiorata” nel mondo dello spettacolo. «Ma quando si è riconosciuti solo per le proprie forme è difficile essere apprezzata per un talento», ha detto la ballerina intervenuta alla tavola rotonda. «Questa esigenza mi ha spinta caparbiamente ad un continuo sacrificio ed impegno nella danza per impormi, per spostare gli occhi di chi mi guardava dal seno alla mia bravura». Ha proseguito: «Non è facile avere un grosso seno: all’armonia esteriore deve corrispondere un’armonia interiore». La fisicità però può aiutare.

Ha ricordato Daniela Pompili rappresentante del Movimento Identità Transessuale: «Una transessuale è dotata di sensibilità sessuale particolarmente spiccata e la presenza di un seno rappresenta un elemento fondamentale ed un requisito necessario per l’identificazione personale. Il seno, nel mio sentire, non rappresenta meramente un attributo seduttivo, ma un elemento essenziale alla traduzione fisica del vissuto interiore».

Davanti alla volontà di avere forme più marcate, resta la necessità di capire come questo sia possibile. «La mastoplastica additiva può essere eseguita con l’utilizzo di protesi o, in casi più particolari, attraverso ripetuti interventi di trapianto di grasso», ha affermato Egle Muti, chirurgo plastico.

Quale la taglia cui aspirare? «È fondamentale che il chirurgo sia in grado di interpretare i veri desideri e le profonde motivazioni che spingono una donna alla richiesta di una mastoplastica». E, in alcuni casi, le richieste posso essere «incongrue». Fondamentale resta il tema della sicurezza dell’intervento chirurgico.

Ha ricordato Muti: «L’incidenza delle complicanze è direttamente proporzionale alle dimensione delle protesi impiantate e complicanze. Fortunatamente le complicanze da mastoplastica additiva con protesi sono locali e risolvibili». Se si parla di sicurezza, un elemento di garanzia è anche il costo.
«I bassi costi in chirurgia estetica non possono coniugarsi con la qualità», ha sottolineato Chiara Botti, chirurgo plastico. «L’esperienza degli operatori ha un costo, così come una sala operatoria ben attrezzata, un’assistenza continua e l’utilizzo di materiali certificati».

AICPE: L’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica, la prima in Italia dedicata esclusivamente all’aspetto estetico della chirurgia, è nata con l’obiettivo di dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza.

Pur essendo una novità per il nostro Paese, non lo è affatto in molte altre nazioni europee e non, dove esistono da tempo associazioni che raccolgono tutti coloro che si interessano di chirurgia estetica. Ad Aicpe al momento hanno aderito oltre un centinaio di chirurghi in tutta Italia, tra cui si annoverano professionisti di fama e docenti universitari.

Caratteristiche dell’associazione sono avere come associati solo professionisti, specialisti in chirurgia plastica, che hanno come attività principale la chirurgia a fine estetico e la rigida adesione a un codice etico e di comportamento da seguire non solo quando si indossa il camice, ma in tutti i momenti della vita.

Scopo di Aicpe è tutelare pazienti e chirurghi plastici in diversi modi: disciplinando l’attività professionale sia per l’attività sanitaria sia per le norme etiche di comportamento; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica; elaborando linee guida condivise.
Tra gli obiettivi c’è anche l’istituzione di un albo professionale nazionale della categoria.
fonte http://www.laltrapagina.it

Lgbt Brasile: Passi in avanti per i diritti delle persone gay e transessuali

Nei giorni scorsi la commissione per i diritti umani del Senato del Brasile ha dato la sua approvazione per modificare la legge vigente e aprire, così, la porta alle unioni civili tra due persone, senza specificare che debbano essere di genere diverso.

Inoltre il Senato ha iniziato il processo di riforma del codice penale che prevede il reato di discriminazione fondata su motivi di orientamento sessuale o identità di genere. Quest’ultima legge sarà messa ai voti entro il 25 giugno prossimo.

L’approvazione delle unioni civili egualitarie deve ancora passare allo studio di altre commissioni del Senato prima che possa essere sottoposta a votazione ed entrare in vigore, come si spera, però si cammina verso la direzione indicata dalla giustizia brasiliana.

La Corte Suprema del paese, infatti, lo scorso anno ha stabilito che le coppie dello stesso sesso devono avere gli stessi diritti che la legge riconosce alle convivenze eterosessuale e che includono l’accesso all’adozione, alla genitorialità surrogata, alle leggi fiscali e via dicendo.

Nella realtà diversi tribunali brasiliani nel corso degli ultimi anni hanno guardato in avanti e hanno riconosciuto alcuni matrimoni tra persone dello stesso sesso. Pochi mesi fa, inoltre, è stata lanciata un’importante campagna a favore del matrimonio egualitario in Brasile, campagna a cui hanno preso parte importanti personalità del mondo della cultura, come Caetano Veloso o Chico Buarque.

Speriamo che il paese più grande e popolato dell’America del Sud possa fare un salto in avanti nei diritti riconoscendo quelli delle coppie dello stesso sesso e chissà che non venga presto il giorno in cui anche in Brasile i matrimoni egualitari siano realtà.
fonte http://www.queerblog.it Via | Dos Manzanas

lunedì 4 giugno 2012

Lgbt: Terremoto in Emilia “Non inviate cibo o vestiti” meglio aiuti economici, aperto un conto corrente

Il presidente delle Misericordie spiega che gli aiuti materiali in questo momento rischiano solo di creare problemi.

Aperto un conto corrente per gli aiuti economici


"Non inviate cibo o vestiario nel Modenese, perché in questo momento non servono e rischiano solo di creare difficoltà logistiche.

La forma di aiuto più utile adesso è quello economico."


E' l'appello che arriva dalle zone colpite dal sisma, rilanciato dal presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia, Roberto Trucchi, che proprio ieri ha visitato il campo delle Misericordie d'Italia a San Felice sul Panaro e il centro logistico di smistamento gestito dalle Misericordie dell'Emilia Romagna a Mirandola. Sono stati proprio i sindaci dei due centri, che Trucchi ha incontrato, a ribadire l'invito a non inviare in questo momento cibo e vestiario.

"Mi hanno confermato -riferisce il presidente delle Misericordie- che in questo momento non servono, ma anzi rischiano di ingolfare l'organizzazione degli aiuti; hanno però voluto ringraziare per la solidarietà che hanno sentito da tutta Italia e in particolare i tanti volontari che sono arrivati in Emilia.

Per questo abbiamo già diramato una informativa a tutte le nostre 800 Misericordie per chiedere di non avviare in questo momento raccolte di generi di prima necessità, aprendo invece un conto corrente su cui far confluire la generosità degli italiani.
Da lì attingeremo per acquistare quanto servirà, sempre d'intesa con le comunità locali."


Nel campo di San Felice sul Panaro Trucchi ha incontrato gli uomini e le donne delle Misericordie ed ha pranzato con loro prima di spostarsi a Mirandola, dove operano le Misericordie dell'Emilia Romagna.

"Tra i nostri confratelli -ha detto il Presidente- ho trovato un clima buono e un grande impegno. Li ho ringraziati e ringrazio tutte le Misericordie e tutti i confratelli che in questi giorni stanno dimostrando la loro solita, grande, instancabile generosità."

Questi i riferimenti del conto corrente bancario e del conto corrente postale, aperti dalla Confederazione delle Misericordie e specificamente dedicate alle iniziative di assistenza e soccorso.

MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA - FIRENZE AG. 6 IBAN: IT 03 Y 01030 02806 000005000036
CONTO POSTALE - AGENZIA 29 FIRENZE IBAN: IT 67 Q 07601 02800 000021468509

fonte http://www.firenzetoday.it/cronaca/terremoto-emilia-non-inviare-cibo-vestiti.html

Lgbt: Poliziotti e gay, perché no? E corsi anti-discriminazione per educare gli agenti. Il prefetto Francesco Cirillo lancia una rivoluzione nelle questure

Sì agli omosessuali in divisa.
E corsi anti-discriminazione per educare gli agenti. Il prefetto Francesco Cirillo(in foto)lancia una rivoluzione nelle questure. Ed era ora

Stavamo in questura per denunciare un'aggressione, ci avevano presi a schiaffi in mezzo alla strada, ma i poliziotti facevano i sorrisetti e si davano le spintarelle. Allusioni, frasi ambigue.

Come gli sbirri dei film". Gliel'hanno spiattellato in faccia così, senza giri di parole, i militanti di GayLib, un'associazione di omosessuali di centrodestra che ha sede a Trento.

Era il luglio 2010 e, dall'altra parte del tavolone di legno, in un salone di rappresentanza del Viminale, erano seduti il capo della Polizia Antonio Manganelli e il suo vice Francesco Cirillo. Gli sbirri con il grado più alto là dentro.

E dev'essergli tornato in mente proprio la scena di qualche film col Munnezza, quelli con le battutacce sui froci e la "Madama" a sirene spiegate: "Ma oggi i tempi sono altri e così Manganelli ed io ci siamo chiesti cosa potessimo fare per queste persone: se dire due parole di circostanza sul rispetto dei gay, come a volte si fa, e tanti saluti. Oppure prendere in mano la situazione e fare qualcosa di concreto.

Per gli omosessuali, certo, ma anche per portare le forze di polizia nel terzo millennio", racconta a "l'Espresso" il prefetto Cirillo: "E' così che è nato l'Oscad". Una sigla in più nel Dipartimento di Pubblica sicurezza, che non è rimasta stampata su una porta. Significa "Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori", ne fanno parte anche i carabinieri ed è guidato dal vice direttore generale della Pubblica sicurezza, che dirige un comparto interforze: dall'anticrimine alla polizia postale, al servizio centrale operativo fino alla polizia di frontiera. Una task force, che l'Europa già pensa di copiarci.

Sembra di stare a New York quando si parla con poliziotti e carabinieri dell'Oscad.
Non dicono gay, ma Lgbt, proprio l'acronimo che utilizza la comunità lesbica, gay, bisex e trans.


In un anno e mezzo hanno avviato una vera e propria rivoluzione negli uffici delle forze di polizia.
"Abbiamo due obiettivi, uno interno e uno esterno. Quello interno è cancellare l'immagine della polizia manganello e machismo, l'altro è prevenire e combattere ogni traccia di discriminazione, omofobica e non tra le nostre donne e i nostri uomini", spiega Cirillo: "Prima dell'Oscad di questi problemi si discuteva poco e forse ce ne siamo accorti in ritardo.

Ma adesso le cose stanno cambiando rapidamente: qui non esiste il "don't ask, don't tell", non c'è discriminazione nella carriera, né nei rapporto interpersonali", assicura il vice di Manganelli.

Essere gay nella polizia di oggi è una cosa normale, così come è normale che i poliziotti gay facciano parte dell'associazione Polis Aperta che riunisce gli omosessuali delle forze dell'ordine".

Potrebbe sembrare uno slogan, ma dati alla mano, negli uffici della Polizia di Stato e dei carabinieri da qualche mese le cose stanno cambiando. Sono partiti i corsi di formazione e sui banchi ci finiscono praticamente tutti, dai dirigenti in giù. "Si comincia dai capi, per arrivare fino ai più giovani perché l'esempio da noi conta molto", aggiunge il prefetto Cirillo.

Tanto che i primi seminari sull'antidiscriminazione e l'omofobia si sono tenuti negli istituti dove la Polizia forma i futuri dirigenti: la scuola superiore di Polizia, la scuola interforze di perfezionamento e la scuola ufficiale dei carabinieri. E così oggi gli omosessuali, anche nella polizia e nei carabinieri, vivono meglio di una volta.

"Basta guardare i bambini nelle scuole, hanno uno spirito nuovo, che sta a significare che l'Italia di oggi è così. Hanno legami stretti anche fra etnie diverse, ci mandano un messaggio chiaro. E che siamo noi che dobbiamo imparare da loro".

Una rivoluzione interna, insomma, che serve poi allo scopo principale delle forze di polizia: combattere il crimine sulle strade. E, nel caso dell'Oscad, combattere e battere ogni forma di discriminazione.

Morti e feriti. Botte e coltelli. Un fenomeno in aumento e difficile da circoscrivere. La matrice può essere diversa. Razzismo, politica, bullismo. Ma una costante rende le vittime ancora più vittime: "Spesso i gay hanno paura di denunciare un'aggressione omofoba, magari in famiglia o sul lavoro nessuno conosce il loro orientamento.

Questo rende difficile dare la caccia ai criminali. E' qui che l'Oscad sta dando buoni risultati. Abbiamo una mail, un fax e una linea telefonica e siamo in contatto costante con chi svolge le indagini", spiega Cirillo: "Gay, lesbiche e trans devono sapere che a quel telefono risponderanno agenti preparati. E questo romperà il velo del silenzio".
fonte http://espresso.repubblica.it/ di Tommaso Cerno

Lgbt Ragusa: Bagarre all'ufficio postale, Alessia la trans: “Un impiegato non mi voleva dare un pacco perchè non mi riconosceva donna”

Alessia è bellissima, super femminile, con tutti gli attributi di donna al posto giusto.
Solo che per legge, dato che il suo percorso di “transito” è ancora in itinere, non si chiama Alessia.

Nei documenti esce ancora il suo nome di quando era maschio.
Tanto basta per fare andare in tilt un ufficio postale di Ragusa, per l’esattezza quello di via Ercolano, dove venerdì mattina è successo un parapiglia, dato che l’operatore allo sportello non ha riconosciuto l’identità femminile di Alessia, in contrasto con il nome maschile sul documento, rifiutandosi di dare il pacco che la ragazza era andata a ritirare.

L’impiegato ha applicato alla lettera la burocrazia, ma Alessia si è sentita profondamente offesa.
Il gesto dell’operatore ha fatto scoppiare in lacrime questa trans, originaria di Scicli e residente a Ragusa da 6 anni.

L’impiegato non ha voluto dare il pacco alla 25enne nemmeno quando perfino la gente, che era in fila in attesa del proprio turno, ha preso posizione, invitando il dipendente dell’Ufficio postale a dare il pacco alla ragazza.

“Attendevo questo pacco, che aveva al suo interno un toupet, con ansia, perché il parrucchiere mi aspettava per applicarmelo – spiega Alessia – io ho vissuto a Bologna, Roma e Milano e mai mi era capitata una cosa del genere.

Mi sono sentita offesa nel mio essere donna. Tantissime altre volte sono andata a ritirare pacchi negli uffici postali e nessuno ha mai messo in dubbio la mia identità femminile.

L’ho fatto nelle grandi città senza alcun problema. In banca, – racconta Alessia – appena arrivata a Ragusa, quando ho aperto un conto corrente in un locale istituto di credito, l’impiegato che mi ha guardato, nel momento in cui ha confrontato il mio aspetto femminile con il nome maschile scritto nel mio documento di identità, mi ha fatto un sorriso e poi mi ha fatto i complimenti – conclude Alessia – perché ero diventata molto più bella da donna rispetto a quando ero maschietto”.

C’è voluto l’intervento del direttore dell’ufficio postale, al quale Alessia si è rivolta per risolvere il problema (su suggerimento dello stesso impiegato), per dirimere la diatriba.
fonte http://www.telenovaragusa.com

Lgbt: Il libro di Paola Concia e i capelli bianchi "A 18 anni credevo di essere malata"

La vita (non sempre facile) della paladina dei diritti dei gay in Parlamento.
"Quel faccia a faccia con mio padre". E col partito

Essere omosessuali significa dover sfidare e sconfiggere molti nemici. Visibili o subdolamente nascosti, anche interiorizzati. Sono battaglie che agli eterosessuali, addosso ai quali sono cuciti su misura diritti e tutele di questo Paese, vengono da sempre risparmiate. E dalle quali, spesso, si esce feriti. O vittoriosi.

Paola Concia è riuscita ad abbattere tanti muri, a partire da quelli che lei stessa aveva eretto. E, soprattutto, a "non essere schiacciata dalla riprovazione sociale". Quella che oggi è considerata la paladina dei diritti Glbt in Parlamento, un tempo si era convinta di essere malata. "Malata di omosessualità" e, come tale, anormale. "La vera storia dei miei capelli bianchi" è il racconto di una donna lesbica che accetta se stessa e, giorno dopo giorno, arriva a battersi perché anche gli altri la accettino e, soprattutto, la rispettino a prescindere dal suo orientamento sessuale.

Scritta con Maria Teresa Meli, giornalista del Corriere della Sera (per Mondadori), non è semplicemente la biografia dell'unica deputata lesbica (dichiarata) del Parlamento italiano. E' il racconto in cui si potranno identificare quei ragazzi e ragazze che si sforzano, quasi sempre senza successo, di soffocare la loro omosessualità e che, di fronte alla condanna della società nei confronti di un orientamento sessuale "diverso", iniziano a credere di essere sbagliati.

E' anche una guida al coming out, un manuale alla sopravvivenza alle facili sentenze emesse (gratuitamente)da bigotti e omofobi e, soprattutto, uno stimolo a rimboccarsi le maniche per far sì che il nostro possa diventare un Paese a misura anche di gay e transessuali.

Il passo dal primo amore lesbico, a 17 anni, per Giulia - l'emozione del primo bacio in spiaggia - alla fuga tra le braccia di un uomo è breve. Prima la storia con Riccardo (mentre continuava a vedersi con un'amica), poi le nozze con Massimo: la Concia trova facilmente riparo nella meno problematica eterosessualità. Quanti cercano di convincersi che la propria omosessualità sia, in realtà, espressione di un abbaglio momentaneo? Paola pensa di poter trovare tra le braccia degli uomini la sua felicità. In fondo non vuole neanche ferire la famiglia, alla quale è molto legata.

Supera un aborto - "Non ho nemmeno un indugio: non ero certo nelle condizioni di avere un bambino. Non è stato facile" - e vede in Massimo una chance per "tornare regolare", "normale". Nozze ad Avezzano, nel 1986, ma la felicità immaginata, non si vede ancora. "Quando si cerca di creare un ordine fittizio, si produce il disordine. Il desiderio delle donne non mi abbandonava", scrive. Il suo corpo si ribella: arrivano gli attacchi di panico, a ricordarle che quella non è la vera vita che vuole vivere. Ci vorranno otto anni di psicoanalisi freudiana a sanare quelle ferite e a mettere in luce le contraddizioni di quei rapporti. Che poi sono quelle dei tanti ragazzi che, come la Concia degli anni abruzzesi, "non sono circondati da nessuno che dica loro che hanno il diritto di vivere la loro sessualità".

La fine del matrimonio con Massimo è l'inizio - la vera svolta è ancora molto lontana - di un nuovo percorso di autoconoscenza. Il trasferimento a Roma è un modo per scappare e iniziare a respirare aria di libertà: si definisce "emigrante dell'omosessualità".

Inizia a muovere i primi passi in politica, divenendo assistente parlamentare. E, soprattutto, coltivando gli amori romani. Non è ancora dichiarata, così come non lo è l'amante di quegli anni: una deputata del Pds di cui non svela il nome, perché, come tanti colleghi di altri partiti, vive di nascosto la propria omosessualità (nel libro si parla di un 7-10% di parlamentari gay e lesbiche).

Un rapporto che non può funzionare, perché gli anni della finzione sono sempre più lontani, e la tennista che ama sempre più la politica ha deciso che è ora di diventare veramente adulta. Sono gli anni della conoscenza con Walter Veltroni - che poi deciderà di candidarla alla Camera nel 2008 - del World Pride del 2000 e del Gay Village di Roma, con Imma Battaglia. Ma, soprattutto, è l'anno del coming out di fronte al padre, uomo dell'Azione Cattolica che aveva avuto tra gli allievi Gianni Letta.

Paola ha paura, ma ha deciso che è giunta l'ora di crescere. "Tu sai che io ho sempre rispettato le vostre vite - le risponde il padre - E anche questa volta farò altrettanto.
Non posso cambiare il mio atteggiamento solo perché non capisco: non è facile per me comprendere, lo sai, vero? Ma questo è quello che tu sei e io non voglio cambiare il corso degli eventi".
Quel giorno è nata la nuova Paola, pronta per le prime battaglie a viso aperto, anche all'interno del partito. Battaglie che, ancora oggi, la portano spesso a fronteggiare colleghi e colleghe che, su molti temi, sembrano collocarsi su posizioni simili a quelle di esponenti del centrodestra.

Di quel periodo, la Concia ricorda "l'incubo del 2006. Vinciamo le elezioni, si insedia il secondo governo Prodi". Rosy Bindi - quella che in una memorabile lite la definì una "rompicoglioni" che doveva andare dallo psicanalista - è ministro della Famiglia. I Dico - "imitazione scadente dei Pacs" - non reggono all'offensiva della chiesa, che in Parlamento conta, tra gli altri, sull'azione di Paola Binetti. Paola combatte e, mentre cerca di far comprendere anche ai cattolici del suo partito quanto sia importante garantire pari diritti alle coppie Glbt - è chiamata a sconfiggere un male che ha aggredito la sua tiroide. Tumore maligno. A starle vicino, subito dopo l'intervento, c'è proprio la Binetti. "Straordinaria - scrive oggi - Probabilmente i miei amici gay e tanti nel Pd disapproveranno perché la definisco così, ma è la verità".

L'amore - l'ultimo - bussa alla sua porta nel 2008 con il nome di Ricarda Trautmann. E' un amore che supera le barriere linguistiche, culminato dopo pochissimo tempo in una proposta di matrimonio. "Do you want to marry me?", chiede Paola alla psicologa e criminologa tedesca. Quella che, prima di far arrivare il libro all'editore, ha preteso di leggere ogni singolo paragrafo. "Gli hai raccontato proprio tutto?", ha commentato a caldo.

Nella sua battaglia parlamentare, intanto, la Concia capisce che bisogna parlare alla destra. Sfida anche le ostilità di una parte dell'associazionismo omosessuale, che non ha mai digerito l'idea di una deputata estranea a quello stesso movimento. Partecipa ad un dibattito a CasaPound e per mesi verrà soggetta a contestazioni, anche violente, negli ambienti di sinistra. Una decisione, quella di confrontarsi con i ragazzi di Gianluca Iannone, che rientra in un disegno preciso: "Convertire la destra ai diritti civili".

Riesce a "conquistare" prima il presidente della Camera, Gianfranco Fini e poi Mara Carfagna, il ministro che è arrivato a firmare una campagna contro l'omofobia; organizza cene bipartisan, perché la causa dei diritti dei gay va combattuta da tutti. Non mancano le resistenze nel Pd: "Ma io non demordo - ripete più volte - C'è una parte del mio partito che si chiude come una saracinesca.

Devo riuscire a far capire al Pd che noi omosessuali siamo banalmente normali". Nel suo primo intervento in Aula, il 13 maggio del 2008, la Concia, quella stessa donna che si era convinta di dover soffocare il suo orientamento sessuale, si rivolge ai colleghi e chiede: "Vi sembro anormale e malata?".

Questo è un libro dedicato soprattutto ai giovani. "Il 30% dei ragazzi che si suicida è composto da omosessuali", ricorda nel capitolo dedicato al suo coming out. "Vogliamo che l'Italia sia un Paese migliore per loro".

Ma un pensiero viene rivolto anche ai meno giovani e agli eterosessuali: "Ci auguriamo che lo leggano, perché possano capire. A loro chiediamo di interrogarsi: sarebbe possibile soffocare l'eterosessualità?".
fonte http://www.repubblica.it di MARCO PASQUA