venerdì 16 settembre 2011

Lgbt: Svolta per i transessuali australiani, basta una X sul passaporto


Nuove linee guida del dipartimento degli esteri per i trans: sarà possibile indicare con una "X" il proprio sesso sul passaporto al posto dei convenzionali "male" o "female".

Niente più "maschio" quando invece ci si sente donna, e niente più "donna" quando invece si vorrebbe essere un uomo.

Niente più false etichette sui propri passaporti: agli australiani transessuali sarà possibile scegliere il genere anche se non hanno completato le operazioni per cambiare sesso.

Secondo le nuove linee guida introdotte dal Dipartimento degli Esteri, invece dell'operazione chirurgica sarà sufficiente una lettera del proprio medico, e sarà possibile identificare il sesso di propria scelta selezionando Male, Female o X (indeterminato).

Una decisione importante questa, visto che prima d'ora era possibile cambiare genere nel passaporto solo dopo aver subito un'operazione di cambiamento di sesso, o se si era in viaggio per ottenerla.

La senatrice laburista australiana Louise Pratt, il cui compagno è un transessuale nato femmina, ha detto che i viaggi internazionali possono essere pericolosi per le persone il cui aspetto non corrisponde al sesso indicato nel passaporto.

"Vi sono molti casi di persone detenute in aeroporto in paesi stranieri, in episodi angoscianti e talvolta pericolosi - ha detto.
Ora il mio compagno e io potremo viaggiare all'estero senza problemi".

Il Dipartimento degli Esteri ha tuttavia avvertito che i problemi possono perdurare quando si attraversano alcuni confini internazionali, perché il passaporto è considerato un documento di identità secondario, ed è più importante il
certificato di nascita, che dipende dalle leggi statali e non federali.
fonte http://www.repubblica.it

Lgbt Toscana: Gay.it, pretestuosa polemica Pdl sul "gay only" turistico


Firenze: "Un pessimo scivolone di due consiglieri regionali del Pdl basato sull'ignoranza".
Commenta cosi' Alessio De Giorgi, presidente di Gay.it e ambasciatore dell'IGLTA (International Gay and Lesbian Travel Association) per l'Italia, l'annuncio di oggi di una interrogazione dei consiglieri toscani Pdl Giovanni Donzelli (vicepresidente Commissione cultura e turismo) e Salvadore Bartolomei (membro di quella stessa Commissione).

Sul portale turistico gay-friendly della Regione Toscana, peraltro realizzato col supporto di Gay.it, vi sarebbero infatti, a detta dei due consiglieri, strutture "gay-only", dalle quali sarebbero quindi escluse le persone eterosessuali che per questo motivo sarebbero discriminate.

"Forse i due consiglieri non hanno approfondito l'argomento ed hanno commesso cosi' un incredibile scivolone. Le strutture "gay-only" - spiega infatti De Giorgi - sono strutture non riservate esclusivamente alle persone lgbt, ma che si indirizzano prevalentemente o quasi esclusivamente a tale target: cosi' e' spiegato chiaramente nella sezione del sito della Regione dove agli operatori turistici veniva illustrato come aderire al progetto e compilare il relativo questionario". (segue)

"Inoltre - continua De Giorgi - per una scelta ben precisa nessuna struttura ricettiva e' volutamente stata definita 'gay only': sono tali unicamente le associazioni lgbt ed i locali notturni (tra cui molti circoli privati) che sono indirizzati quasi esclusivamente a questo target.

Parliamo quindi, oltre che delle associazioni di gay, lesbiche e transessuali, anche di circoli privati, bar, saune e discoteche, luoghi nei quali alle persone eterosessuali non e' ovviamente vietato l'ingresso ma in cui troverebbero un tipo di intrattenimento che probabilmente non gradirebbero (del resto, dire che un locale e' "rock only" non discrimina in nessun modo chi e' appassionato di musica classica)".

"Spiace solo - conclude De Giorgi - che i due consiglieri del Pdl abbiano lanciato una polemica basata sul nulla e peraltro 6 mesi dopo l'inaugurazione del servizio, giusto per trovare un po' di ribalta mediatica e perche', forse, gli da' semplicemente fastidio che la Regione Toscana, prima ed unica in Italia, abbia fatto la scelta di dare visibilita' a un settore turistico, quello lgbt, in grande espansione.

Non a caso, e' di ieri la notizia del patrocinio dato all'Expo Gay che si aprira' la settimana prossima a Bergamo, da parte della loro collega di partito Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, manifestazione a cui per l'appunto la Regione Toscana ha deciso di partecipare."
fonte http://www.libero-news.it via Adnkronos

Lgbt: Mancuso, Presidente di Equality Italia: "Pubblicheremo la lista dei politici Gay omofobi"


E' da mesi che lo stava promettendo, ed ora quello che sembrava impossibile sta diventando realtà.

Aurelio Mancuso, Presidente di "Equality Italia", già durante il sit-in fuori Montecitorio aveva minacciato tutti quei parlamentari repressi che avrebbe pubblicato una lista con i loro nomi, in particolare di quelle persone cattoliche ed apparentemente omofobe; grazie anche all'aiuto di un gruppo di ragazzi anonimi, che hanno contattato Mancuso esclusivamente via Web, la decisione sta diventando realtà.

Come data è stata decisa il 23 Settembre, ed il sito Web che ospiterà la lista è già stato aperto nella rete.

"Quando venne bocciata la legge sull'omofobia mi sono davvero arrabbiato e ho pensato di fare una cosa che all'estero avviene spesso, spiega l'ex Presidente di Arcigay, cioè far arrivare ai giornali tramite il web i nominativi di politici non dichiarati".

"Attuare l'outing non è una vendetta emotiva, né riguarda un giudizio sulla sessualità occultata di politici, preti, giornalisti. E' invece la proclamazione di un pensiero politico che intende smascherare quell'area politica culturale che accredita ogni giorno il fatto che l'omosessualità sia una scelta di persone con scarsi valori morali.

Non ci interessa, né sarebbe moralmente concepibile scivolare nel gossip, quello che vogliamo fare è colpire tutte quelle persone che ricoprendo attualmente incarichi pubblici, utilizzando il proprio potere, offendono, discriminano le persone lgbt, alimentano scientificamente l'odio", disse Mancuso quando presentò la sua iniziativa.

Il fatto che non sia più lo stesso Mancuso ad occuparsene in prima persona lo ha tranquillizzato, a quanto spiegato da lui stesso; si rende conto delle conseguenze legali che avrà la cosa, ma essendo il tutto organizzato da un gruppo anonimo sul web si sente salvaguardato.

Io c'ero a quel sit-in, ho sentito con le mie orecchie il discorso del Presidente di Equality Italia e ricordo con quanto dissenso continuavo ad ascoltarlo; ciò che si vuole fare è sbugiardare una classe politica di persone represse ed arrabbiate con la vita, questo è chiaro, ma io per primo in quanto omosessuale non voglio passare dalla parte del torto.

Combattere l'ignoranza con la paura, con il ricatto, con altra ignoranza?Non è questo ciò che vogliamo. Siamo stanchi dei continui attacchi alla comunità GLBT, in particolare se attuato da chi in realtà ne fa parte, ma in questo modo si arriva ad alimentare solo l'odio verso gli omosessuali e si dà modo di far pensare che la cattiveria di cui spesso ci accusano sia semplicemente realtà.

Il percorso che la comunità GLBT deve affrontare è ancora lungo e tortuoso, in Italia in particolare, ma non è giusto affrontarlo in questo modo; io come Gay voglio che la cultura del mio paese cresca e sia solida, non ho bisogno di essere difeso o di essere rappresentato dall'inciviltà.
fonte http://it.paperblog.com/mancuso-presidente-di-equality-italia-pubblicheremo-la-lista-dei-politici-gay-omofobi-580461/ da Glive

giovedì 15 settembre 2011

Lgbt Roma: In Italia 100 interventi l'anno per cambiare sesso, ma solo dopo i 18 anni


L'esperto il Professore Aldo Felici, risponde in merito alla vicenda del bambino inglese di dieci anni, che ha chiesto ai genitori di cambiare sesso: "E' troppo presto per un intervento.

Qui trovi l'articolo:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Gb-a-10-anni-a-scuola-vestito-da-femmina-fra-due-anni-la-terapia-per-cambiare-sesso_312444583439.html

I genitori e gli specialisti possono soltanto sostenere psicologicamente la persona e controllare l'evoluzione dell'insofferenza nei confronti del proprio genere. Inoltre a quell'età è impossibile fare una diagnosi definitiva"

"Sono circa 100 gli interventi di cambio di sesso effettuati ogni anno in Italia. E la casistica nel nostro Paese ci dice che 1 persona su 35.000 chiede il passaggio dal sesso femminile a quello maschile e 1 su 18.000 il contrario".

A fotografare per l'Adnkronos Salute il ricorso al bisturi per scegliere la propria sessualità è Aldo Felici, fondatore del Servizio di consulenza e di sostegno per le persone che chiedono il cambio di sesso (Saifip) dell'Ospedale 'San Camillo' di Roma.

In merito alla vicenda del bambino inglese di dieci anni, che ha chiesto ai genitori di cambiare sesso, iniziando a vestirsi da donna e annunciando che inizierà ad assumere ormoni fra due anni, il chirurgo avverte: "Se a chiedere il cambio di sesso è un bambino o una bambina di dieci anni, non si può far nulla.

E' troppo presto per un intervento.
I genitori e gli specialisti possono soltanto sostenere psicologicamente la persona e controllare l'evoluzione dell'insofferenza nei confronti del proprio genere. Inoltre a quell'età è impossibile fare una diagnosi definitiva".

Intrappolati in un corpo che non si sente come il proprio. "Questa condizione - prosegue l'esperto - si manifesta quando c'è un disordine di genere.

E si sviluppa già nei primi tre anni di vita, ma si rende esplicita nell'età della pubertà. Perché questo è il momento della verità.
Quando i cambiamenti del corpo non coincidono con quello che si sente di essere.

In Italia - avverte il chirurgo - non si può intervenire prima dei 18 anni, mentre in Inghilterra e Olanda già a 16 anni si può procedere con terapie ormonali in casi particolari".

In Inghilterra, poi, il fenomeno riguarda migliaia di casi, rispetto al centinaio di interventi chirurgici effettuati nel nostro Paese ogni anno.

"I ricercatori inglesi - spiega Felici - hanno evidenziato in molti studi come nel 33% dei casi il fenomeno è transitorio, nell'altro 33% porta verso la scelta dell'omosessualità, e nel rimanente 33% a un forte disordine di genere e alla transessualità".
fonte http://www.adnkronos.com (Adnkronos/Adnkronos Salute)

Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla patrocina la prima fiera italiana sul turismo lgbt


Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha concesso il patrocinio alla prima fiera italiana del turismo lgbt che si terrà a Bergamo.

Giovanardi: "Come se facessero una fiera per bianchi".

Expo Turismo Gay, "la prima fiera italiana dedicata al segmento lgbt, che si terrà a il 23 e 24 settembre a Bergamo, ha ottenuto il patrocinio del ministero del Turismo".

Lo comunicano gli organizzatori della rassegna.
In una lettera agli organizzatori, il ministro Michela Vittoria Brambilla ha voluto porgere "i migliori auguri per il successo dell'iniziativa".

In precedenza, la manifestazione aveva ottenuto il patrocinio di Aitgl (Associazione italiana del turismo gay e lesbian) e di Confindustria Assotravel.

L'importanza del settore, continuano gli organizzatori, è testimoniata dai numeri, visto che in Italia il segmento rappresenta il 7% del fatturato complessivo turistico.

Da subito l'evento ha visto numerose adesioni di associazioni ed enti pubblici italiani e internazionali: non è voluta mancare la Regione Toscana che a Expo Turismo Gay presenterà il suo portale internet dedicato.

All'evento saranno, inoltre, presenti importanti enti di promozione turistica statunitense come gli stati di Denver e Vermont e la città di Las Vegas. Nutrita anche la lista degli operatori che si stanno preparando a incontrare buyer e agenti di viaggi, come Quiiky, il tour operator specializzato nel turismo gay e lesbian.

Expo Turismo Gay organizza anche un convegno, sabato 24 settembre alle ore 13, intitolato "Turismo gay, un'opportunità per battere la crisi: ricerche, numeri, ma soprattutto istruzioni e consigli per vendere di più al meglio".

I dati consentiranno di avere una visione concreta del segmento analizzato. All'incontro, in veste di special guest, partecipera' Alessandro Cecchi Paone, assessore al Turismo di Maiori.

Critico manco a dirlo, il sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi: sarebbe come se "qualcuno facesse una manifestazione turistica per bianchi, o neri".
"In un Paese civile - ha sottolineato - non ci sono turisti gay o meno, tutti devono essere trattati con la stessa accoglienza e signorilità".
Pensare a un turismo gay, invece, secondo il sottosegretario, in qualche modo incrementa "la ghettizzazione"
fonte http://www.gay.it/

Libri lgbt: Gianfranco Meneo racconta Transgender le "sessualità disobbedienti"


Lo scrittore foggiano ha scritto il libro "Transgender"
Barlettalife l'ha ospitato in redazione per parlare dello scottante tema

Sesso e perversione, un binomio spesso ingiustamente in voga quando si parla di transessualità e omosessualità.
Lo scrittore 37enne foggiano Gianfranco Meneo, nel suo libro dall'ammiccante titolo "Transgender- sessualità disobbedienti" (Palomar, 2011, 178 pagine, euro 15) lotta contro questa retrograda convinzione e cerca con un approccio a metà tra lo scientifico e il poetico di spiegare la condizione di "transito" di chi vive queste situazioni.

Un libro che fa luce su un tema molto discusso ma del quale molto poco ancora si conosce: il transgenderismo, come movimento politico/culturale che propone una visione dei sessi e dei generi fluida e che rivendica il diritto di ogni persona di situarsi in qualsiasi posizione intermedia fra gli estremi "maschio/femmina" stereotipati, senza per questo dover subire discriminazioni sociali.

Il volume cerca di rispondere a questo quesito compiendo un viaggio tra teorie, storie e testimonianze, come l'intervista a Luana Ricci, transgender, pugliese, leccese, che racconta il suo percorso di transizione MtF (da maschio a femmina).
Lo sfondo principale della trattazione è il corpo, contenitore di materia e anima, oggetto oggi più che mai del perverso intreccio tra sessualità e politica. Gianfranco Meneo è venuto a trovarci in redazione per parlare del suo libro, dando vita a un'intervista frizzante dai contenuti davvero interessanti:

1) La frase che chiude il tuo libro in quarta di copertina, pronunciata dal critico Francesco Orlando, sostiene che siamo tutti eterosessuali e omosessuali al tempo stesso. Un'affermazione che potrebbe "puzzare" di generalismo e faciloneria…

«Quando ho scelto di inserire questa frase presa da un intervista di Orlando che tra l'altro è venuto a mancare da poco, riguardava un po' una chiusura al libro perché in effetti omosessualità e eterosessualità fanno riferimento solo alla sessualità e non alla generalità delle persone. Se si riuscisse ad insegnare che si deve valutare solo la realtà e non solo la sessualità delle persone ci renderemmo conto che queste linee di demarcazione non sono necessarie, non sono necessarie per la vita quotidiana. La "balla colossale" di Orlando non va letta come un attacco all'eterosessualità, ma solo come un attacco all'idea errata di trasformare le persone e a catalogarle solo in base al loro orientamento sessuale».

2) Gianfranco, quanto è omofoba la nostra società?

«Questa domanda trova risposta in base al contesto geografico in cui viene fatta: se me la fai in Puglia ti dico che è elevata, a Foggia è davvero elevatissima. Molto dipende dalla situazione e dai contesti in cui viviamo, ma è pur vero che nella nostra regione che ha eletto un presidente dichiaratamente omosessuale, si ha ancora difficoltà a parlare di questi problemi. Ci sono diversi livelli di discussione del tema, ma da noi non se ne discute ancora solo sul piano dell'integrazione, essere integrati è diverso. L'omofobia non la possiamo vivere solo con gli episodi che ritroviamo sui giornali, quando si tocca un acme o arriva una denuncia di ciò che no viene nascosto c'è un omosessualità latente che non viene denunciata perché la vittima subisce l'onta due volte, quando la subisce e quando la racconta. Quando la racconta spesso non è tutelato a sufficienza».

3) Luana, la protagonista, nel libro parla di "assenza di confini".
E' solo un fattore mentale o se ne può parlare anche in termini geografici?

«Quando ho incontrato Luana mi ha parlato di un'assenza di confini verso la totalità della persona, verso la capacità di guardare la persona a 360 gradi. Forse di fatto nelle nostre terre spesso c'è la fuga, spesso liberatoria, nella metropoli che ci sommerge, ma tendo a ritenere che l'assenza di confini sia ovunque. Dobbiamo capire che la sessualità è solo un aspetto dell'esistenza, dobbiamo sganciarci dall'idea per cui la sessualità sia incanalata verso binari "normali" o meno. Io credo che nel quotidiano gli omosessuali, le lesbiche svolgano una vita molto più ordinaria di quanto si tenda a credere».

4) In Italia il tema dell'omosessualità è maggiormente complicato da affrontare che nel resto d'Europa? Quanto influisce la presenza della Chiesa in Italia sulla posizione della nostra popolazione sul tema-omosessualità?

«L'Italia vive sotto un ricatto religioso. C'è un perverso legame, tra il potere politico, la società civile e la chiesa cattolica. Non intendo come Chiesa i principi sacri, ma parlo di chi traduce in parte concreta il pensiero cattolico, difatti siamo isolati, siamo l'unico paese europeo che non riesce a fare nulla sul tema. Non è un'accusa al governo attuale.

Purtroppo, e lo dico da elettore di sinistra neanche i governi precedenti sono riusciti a fare nulla perché siamo sotto un ricatto, al quale la Chiesa Cattolica non permette di sfuggire. Secondo me Il politico che non vuole essere completamente tagliato fuori dal mondo di elettori LGBT fa una sequela di promesse in campagna elettorale, ma nel tradurlo in pratica si ritrova solo: è un dato di fatto. Da un punto di vista civile io non credo che il riconoscimento della convivenza dal punto di vista legale vada a togliere qualcosa al matrimonio o alla convivenza eterosessuale. Mi sembra il gioco che tutto quello può essere celato può assumere un significato di calmiere. Le convivenze omosessuali o quelle etero ci sono, ci sono state e ci saranno: non c'è un limite, il problema è se io come cittadino posso aspirare ad avere gli stessi diritti a prescindere da chi ospito nel mio letto. Chi vive da venti anni con una persona che ama ha diritto di tutelare quella persona e di stabilire cosa fare dei propri beni economici, indipendentemente da cosa fa la totalità. Questo nel rispetto del principio di autodeterminazione che per me è sacro».

5) Sei laureato in Giurisprudenza e Scienze Pedagogiche. Quanto ha influito la tua formazione di studioso nella redazione del libro?

Sicuramente ad essere esaltata è stata la seconda anima, la formazione da pedagogo, mentre gli studi precedenti erano più razionali, ma comunque mi hanno permesso di comprendere quanto di sbagliato ci può essere nell'interpretazione delle leggi. L'apertura mentale, la conoscenza con una persona, una sociologa a cui io tengo molto, mi ha permesso di approcciarmi a questi studi dall'angolazione del femminismo negli studi LGBT. Non dimentichiamo che Le donne sono state le prime a dare una scossa al sistema patriarcale. Gli studi umanistici sono secondo me gli studi maggiormente opportuni per riflettere su queste situazioni e comprenderle».

6) Hai scritto più con la mente o con il cuore?

«Con il cuore. Noi facciamo sempre delle scelte, le scelte del cuore sono a volte sottoposte al vaglio della mente, ma è un libro di cuore».

7) Hai presentato il libro in diverse piazze. Prevale la diffidenza o l'accettazione delle tematiche della transessualità e dell'omosessualità?

«Ci sono vari livelli. L'eterosessualità è quasi sinonimo di vanto, infatti tutti gli scandali eterosessuali nel nostro paese non fanno che galvanizzare la situazione. L'omosessualità è accettata sotto certi punti di vista a livello di discussione generale, anche politico, come nella realtà pugliese, ma resta comunque un pezzo sganciato, tu sai che una persona è omosessuale ma basta non parlarne troppo. L'aspetto lesbo è più soffuso, più accettato anche se le donne si sono trovate a non essere accettate nei movimenti femministi e anche le lesbo hanno trovato poco spazio perché donne. Trans vizio prostituzione, si accendono i riflettori e si parla.

Qualcuno ci racconta in maniera precisa nelle città … c'è lo scandalo … si spengono i riflettori hai assimilati che trans è prostituzione, una sorta di perversione, un grande fratello continuo. E quindi ecco perché sono vari livelli di curiosità Non c'è mai discussione, non si chiede mai a un trans cosa hai provato nel transito. Nelle trasmissioni televisive si parla solo di sesso quando si citano i trans: l'omosessuale ha storicamente sempre pagato il continuo confronto con la pederastia. Anche politicamente chi è omosessuale è stato accusato di essere un possibile pedofilo. Ci si basa comunque solo sull'aspetto fisico, le persone in questo caso non sono giudicate non in base a quello che fanno. Non riesco proprio a comprendere perché uno scandalo eterosessuale, e in Italia ne vediamo tanti, può essere visto come momento di vanto, mentre uno scandalo omosessuale o trans distrugge le persone e la loro reputazione. Tutto ciò che va oltre i connotati "normali" è da condannare in questa società».

8) Quali sono i prossimi programmi di Gianfranco Meneo nel lavoro?

«Io resto sempre un insegnante: insegnare resta la mia attività ufficiale. Sono uno di quei precari "storici", uno di quei tanti che il governo vuole abbattere, tra un po' saprò quale sarà il luogo che mi ospiterà l'anno prossimo, sono anch'io in un transito lavorativo continuo (ride, ndr). C'è un progetto lavorativo che spero possa vedere la luce a breve. Continuerò a portare in giro il libro, che sembra ricevere più consensi fuori dalla nostra terra, dove molte persone si sono avvicinate. E mi fa piacere quando in Puglia se ne riesce a parlare, però resto sempre convinto che a furia di far rumore qualcuno si gira».

9)Ci saluti con un tuo motto o una frase alla quale sei maggiormente legato?

«Vorrei richiamare l'attenzione sull'apertura che io ho praticamente "rubato" ad una scrittrice: è una frase che mi ha dato l'idea nell'esatto momento in cui la leggevo che questo libro poteva anche essere odiato. La frase dice che questo libro è un libro come un altro, ma voglio che sia letto solo da persone la cui anima è già formata. Da il senso di quanto mi ha raccontato Luana nel corso dell'intervista, ossia che in qualsiasi momento in cui qualcuno ci vuole condizionare noi dobbiamo rispondere io sono questa persona. Bisogna Sempre affermare se stessi e non farsi piegare a vivere le vite parallele. Finché non commetto qualcosa di illecito devo essere fiero di essere quello che sono».
fonte http://www.barlettalife.it, intervista di LUCA GUERRA

Presentazione del nuovo testo di Gianfranco Meneo "Transgender, le sessualità disobbiedenti", moderatore Piero Ferrante nella redazione di Stato.

Lgbt Pisa: E il signor Andreea partorì un bel bebé, ma solo per un'errore dell'ufficio anagrafe


Tutta colpa di un nome e all'ospedale di Pisa i medici si ritrovano con un uomo, con le sembianze di una donna, che partorisce un bambino.
Cos'è successo? Chiedetelo all'anagrafe.

Un impiegato dell'anagrafe un po' (troppo) distratto, la società che diventa sempre più multietnica cogliendoci impreparati e il gioco è fatto: all'Ospedale Santa Chiara di Pisa si ritrovano con un uomo (all'anagrafe) che partorisce un bebé e non stiamo parlando della storia di una trans.

Medici e infermieri, che davanti agli occhi avevano una donna e nella mani il documento di un uomo, sono andati nel panico ed hanno chiamato la polizia.

E gli agenti hanno risolto il giallo.
Nessuna operazione di cambio sesso né improbabili mutazioni genetiche: la signora Andreea vive a Pisa ma viene dall'Europa dell'est dove il suo nome, al contrario che in Italia, può essere usato anche al femminile.

Peccato che l'impiegato dell'anagrafe non abbia fatto molto caso alle sembianze della persona a cui stava consegnando la carta d'identità e l'abbia trasformata da donna a uomo senza passare da lunghe terapie ormonali, psicologiche, mediche e chirurgiche.

E la cosa è andata oltre, perché Andreea risultava anche sposata con una donna.
Il tutto si è risolto grazie alla nascita del piccolo, motivo per il quale in ospedale si sono resi conto della palese incongruenza.

Adesso, anche per l'anagrafe, Andreea è una donna che è sposata con un uomo ed ha partorito un bimbo sulla cui identità si spera che l'anagrafe, questa volta, non abbia dubbi.
fonte http://www.gay.it

mercoledì 14 settembre 2011

LGBT: PAOLA CONCIA, D'ALEMA PARLA DI DIRITTI CIVILI COME IL PCI DEGLI ANNI '50


"Caro D'Alema, la tua dichiarazione sui matrimoni gay e' la prova provata che non sei un cinico, come vieni sempre descritto, altrimenti non avresti detto quelle corbellerie'.

Lo dice Anna Paola Concia.
"Un vero politico cinico, che sa che in questo momento storico nel nostro Paese i riflettori sono puntati su queste tematiche, non avrebbe usato quelle parole e seppure messo alle strette sarebbe stato piu' elegante e diplomatico', prosegue la deputata del Pd.

'Caro D'Alema, quando ti rimproverano che vuoi riproporre il Pci degli anni '50, evidentemente una qualche ragione ce l'hanno: parli di diritti civili ancora come se fossero diritti borghesi -aggiunge la Concia-.
Forse ti sei sentito un cinico perche' pensavi di sedurre l'Udc, ma sappi che Casini quel matrimonio con te, non lo vuole proprio fare'.

"Caro D'Alema, in ultimo voglio solo dirti che questo modo di fare politica non aiuta certo il Partito democratico; al contrario non fa altro che avvelenare i pozzi', conclude l'esponente del Pd.
FONTE http://www.adnkronos.com

Qui il video con le sue dichiarazioni sulle coppie di fatto

Qui il suo incontro con Paolo Patanè Arcigay e Elisa Manic Arcilesbicala per spiegare le sue dichiarazioni fonte video http://www.ilfattoquotidiano.it/ di Giulia Zaccarielllo

Lgbt: E' ufficiale l'Istat non censirà le coppie dello stesso sesso


Il Foglietto lo aveva scritto cinque mesi fa
Ora è ufficiale: l'Istat, il 9 ottobre prossimo, in occasione del XV Censimento della popolazione non conterà le coppie conviventi dello stesso sesso, ma si limiterà a censire solo le convivenze, senza alcun distinguo.

Il sindacato Usi/RdB e Il Foglietto della Ricerca lo avevano detto solitariamente con un articolo dell’8 aprile scorso, provocando la dura reazione del presidente dell’Arcigay, Paolo Patanè, convinto del contrario.

Oggi è giunta la precisazione dell’Istat che ha gelato le attese del mondo gay, dopo che nei giorni scorsi alcuni organi di stampa avevano dato per certo che l’ente di statistica avrebbe censito anche le coppie omosessuali, evidentemente tratti in inganno dall'ambiguità della "Guida" alla compilazione del questionario, che sarà oggetto di un esposto di Usi/RdB al Garante della Privacy.

Eppure, lo stesso Garante, con il parere del 16 febbraio 2011, aveva suggerito di inserire nel questionario censuario il quesito "convivente dell'intestatario in coppia" (a risposta obbligatoria), seguito da due quesiti (a risposta facoltativa), contenenti la richiesta di specificare se trattavasi di convivenza "in coppia dello stesso sesso" o "in coppia di sesso diverso".

L’Istituto presieduto da Enrico Giovannini ha deciso di operare diversamente, così disattendendo le legittime aspettative di tutto l’associazionismo lgbt e di quanti hanno a cuore i diritti civili.
fonte http://www.usirdbricerca.info/index.php?option=com_content&view=article&id=1475:e-ufficiale-listat-non-censira-le-coppie-dello-stesso-sesso-il-foglietto-lo-aveva-scritto-cinque-mesi-fa&catid=98:istat&Itemid=475

Lgbt Fashion Eventi: Firenze inaugura il Museo Gucci, si aspetta Madonna


Tante celebrità attese a Firenze per l'inaugurazione del Museo Gucci, in programma il 26 settembre.

Voci sempre più insistenti fanno i nomi di Madonna e Jennifer Lopez


Tante celebrità attese a Firenze per l'inaugurazione del Museo Gucci, in programma il 26 settembre al Palazzo della Mercatanzia, in Piazza della Signoria, dove fino al 2008 aveva sede l'ufficio stile della Maison ora trasferito a Roma.

In questi giorni i lavori sono frenetici, non solo per concludere la ristrutturazione interna e l'allestimento, ma anche per organizzare la sicurezza dell'evento. Infatti per l'occasione sono in arrivo circa 200 vip, anche da oltreoceano.

Voci sempre più insistenti fanno i nomi di Madonna e Jennifer Lopez, anche se manca una conferma ufficiale.

Ad attendere gli ospiti ci saranno in ogni caso il presidente e amministratore delegato di Ppr Francois Henry Pinault, il direttore creativo Frida Giannini e il presidente di Gucci Patrizio Di Marco.

Dopo la visita al museo, gli ospiti attraverseranno uno speciale red carpet allestito tra l'ingresso al museo e quello di Palazzo Vecchio, dove si svolgerà la cena di gala nel Salone dei Cinquecento.

Ad attenderli il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Insomma un'inaugurazione in grande stile, con cui il la maison fiorentina vuole festeggiare i suoi primi 90 anni di vita.

L'esposizione si svilupperà su tre piani e 1.700 mq di spazio. Al piano terra, nella sala di fianco all'ingresso sarà posizionata la Cadillac Seville disegnata da Gucci nel 1979, poi salendo nei tre piani superiori si potranno vedere i pezzi più celebri della storia del marchio, dal 1921 ad oggi.

Non solo abiti e accessori: ci saranno anche foto, immagini e le più particolari creazioni degli ultimi anni, come la Gucci Cruiser Bicyle, una bicicletta in limited edition creata nel 2009 sul disegno di quella prodotta in occasione delle Olimpiadi di Pechino del 2008, e le tavole da surf prodotte in due varianti di colore, rosso e blu.

Un'ampia area del museo sarà dedicata all'equitazione, un mondo al quale la Maison fiorentina è da sempre legata.

Alcuni simboli, dal morsetto al nastro a strisce ispirato al sottopancia della sella, sono tuttora dettagli iconici del brand: Frida Giannini li ha utilizzati anche per la linea da equitazione disegnata per la principessa Carolina di Monaco.

E poi uno spazio sarà dedicato agli abiti disegnati per le celebrità, attori e attrici che hanno calcato i più importanti red carpet al mondo, sia nel passato che negli anni più recenti. Al piano seminterrato sarà invece custodito l'archivio, con i pezzi più pregiati.

Insomma tutta la storia del marchio fondato da Guccio Gucci nel 1921 sarà custodita all'interno del Palazzo della Mercatanzia, un edificio costruito nel Trecento per ospitare una federazione che difendesse gli interessi dei mercanti fiorentini all'estero e successivamente adibito a Tribunale incaricato di dirimere le dispute fra mercanti.
fonte http://corrierefiorentino.corriere.it

Libri lgbt: Vladimir Luxuria, intervista esclusiva di GAY.tv sul suo "Eldorado"


Vladimir Luxuria ha presentato il nuovo libro "Eldorado" alla libreria "Pier Open Space" a Milano. GAY.tv ha intervistato l'autrice per parlare del libro, dell'Italia di ieri e di quella di oggi. Ecco la prima parte dell'intervista.
Il titolo del romanzo, Eldorado, rimanda al nome dello storico locale omosessuale berlinese, chiuso dai nazisti nel 1933, preludio allo sterminio dei gay in carceri, ospedali e campi di concentramento. Un viaggio nella memoria.

Perché Raffaele, il protagonista, è un anziano omosessuale originario di Foggia, la stessa città d’origine di Luxuria, da anni andato a vivere a Milano.

Uscire e frequentare un locale gay lo espone alla derisione e al disprezzo dei giovani che lo frequentano. Quando una sera Raffaele dà un passaggio in auto ad un ragazzino, in una strada di periferia viene derubato dei soldi e dell’auto, dopo essere stato picchiato e minacciato con un coltello.

E qui comincia il viaggio nella memoria, al suo rapporto con Michele, un ragazzo pugliese, agli anni precedenti la secondo guerra mondiale, quando si esibiva come ballerino travestito in un locale di Berlino, insieme ad altri due gay, Franz e Karl. Poi l’arresto da parte delle SS, il rimpatrio in Italia per lui, la tortura e la deportazione verso la morte in un campo di sterminio di Franz e Karl.

Il viaggio di Raffaele raccontato da Vladimir Luxuria è un percorso nella nostra storia, ma anche nel nostro presente, di umiliazioni e vessazioni.

GAY.tv presente all'evento ha intervistato l'autrice pere parlare di questo suo terzo libro, dell'Italia di ieri e dell'Italia di oggi. Ecco a voi la prima parte dell'intervista, da non perdere.
fonte http://www.gay.tv

LGBT: FRANCIA NOZZE TRA DONNE, E UNA È TRANSESSUALE


PARIGI: Due donne sono ora unite in matrimonio, celebrato sabato scorso a Montreuil, nei pressi di Parigi.

Il matrimonio è stato possibile perchè una delle due è transessuale e risulta ancora uomo per lo stato civile.
«Questo matrimonio è innanzi tutto un'unione d'amore», ha dichiarato la 42enne Sophie Licthen, che ha sposato la 46enne Sarah.

Sono state le due «spose» ad informare la stampa oggi. «Ma è anche un matrimonio militante perchè i gay e le lesbiche sono vittime di discriminazione e non possono sposarsi.

Noi siamo fortunate perchè io ho ancora i documenti da uomo», ha aggiunto Sophie, che è anche presidente del Comitato Idaho (International Day Against Homophobia and Transphobia).

Per un/a transessuale modificare i documenti infatti in Francia è una procedura ancora lunga e molto costosa, spiega la donna. Ci vogliono due anni e 3.000 euro circa.

Al tribunale va inoltre fornito un certificato medico di sterilizzazione, «cosa che è contrata ai diritti dell'uomo», ha precisato Sophie.

Il Comune di Montreuil ha fatto sapere di sostenere pienamente l'unione della coppia.

Il primo matrimonio gay in Francia fu celebrato nel 2004 dal sindaco ecologista di Begles, in Gironda, Noel Mamere.
Ma il matrimonio fu annullato dai giudici, in appello prima e poi di nuovo in Cassazione.
fonte http://www.leggo.it

martedì 13 settembre 2011

UNA TESTIMONIANZA DAL REGNO UNITO SUI DIRITTI LGBT


In questi giorni nel Regno Unito una delle ultime barriere discriminatorie nei confronti della popolazione omosessuale e’ stata rimossa.

Nonostante l’introduzione di leggi, a partire dalla fine degli anni ‘90 che tutelano la dignita’ delle persone LGBT ed i loro diritti di convivere, avere o adottare figli, cambiare nome e/o sesso, non essere discriminati sul posto di lavoro (con extra obblighi per i datori di lavoro a carico persino delle confessioni religiose), nel Regno Unito gli uomini gay non erano ammessi a donare sangue.

Questo divieto e’ stato ora rimosso e si e’ aperta la strada per una equalizzazione delle finestre di tempo di attesa della popolazione gay.

Questo piccolo ma significativo cambiamento avviene in un contesto politico favorevole alle battaglie del movimento LGBT.
Il ministero dell’Interno del governo liberal-conservatore sta lanciando una consultazione sull’introduzione della terminologia e pratica delle nozze per le persone LGBT (nei municipi ma anche nei luoghi di preghiera).

La consultazione arriva dopo un decennio che ha visto Westminster passare una serie di leggi importantissime, inclusa quella sui reati di omofobia, che nel Regno Unito e’ legge dello stato dal 2000 e che il nostro paese non riesce ad approvare nemmeno a dieci anni di distanza, in una Europa unita.

Per chi volesse approfondire, queste sono alcune delle leggi piu’ importanti approvate in 13 anni di governi di Tony Blair e Gordon Brown:
· Human Rights Act 1998 (divieti di discriminazione su base sessuale costituzionali)
· Sexual Offences Act 2000 (omofobia, attacchi fisici e verbali)
· Adoption and Children Act 2002 (adozioni per i single e per le coppie)
· Civil Partnership Act 2004 (stessi diritti del matrimonio alle coppie non eterosessuali)
· Gender Recognition Act 2004 (cambio nome e/o sesso per transessuali e transgender, divieto di discrimazione - divieto di mettere il proprio sesso sul CV!)
· Human Fertilisation and Embryology Act 2008 (procreazione assistita, modifiche legali per l’affitto dell’utero et similia).
· Equality Act 2010 (discriminazioni attive e passive sul posto di lavoro, incluse scuole religiose e confessioni religiose).

Quando il governo laburista introdusse queste leggi vi fu una certa opposizione, specialmente a destra. Dopo dieci anni sono ormai pratiche acquisite e sono considerate irreversibili. 13 anni di “cura dei diritti” hanno cambiato il DNA della politica Britannica. In particolare e’ impressionante notare come grazie al coraggio del Labour Party, il partito dei Conservatori del Primo Ministro Cameron e’ ormai convinto della necessita’ di tutelare pienamente i diritti civili dei cittadini LGBT.

La speranza e’ che anche il nostro piu’ grande partito di sinistra, il Partito Democratico, abbia il coraggio di perseguire anche in Italia lo sdoganamento di diritti dovuti e finora negati in virtu’ di argomentazioni pretestuose e retrograde, con la certezza che quelle che sembreranno proposte coraggiose diventeranno norme acquisite e date per scontate.

Segue la email con cui il gruppo parlamentare sull’HIV/AIDS ha dato l’annuncio.
Keep up with the good work!
Fulvio Menghini
Managing Director – Labour Friends of Italy
www.labourfriendsofitaly.com
la mail col testo in inglese la trovi cliccando sul link sotto:
fonte: http://www.digayproject.org/Home/una_testimonianza.php?c=4710&m=9&l=it

Lgbt Venezia: Festival del Cinema, finalmente una trans 'umana' in "L'ultimo terrestre" di Gipi


Luca Marinelli interpreta con misura un'amorevole transessuale nel bislacco esordio del fumettista Gianni Pacinotti. Uno sguardo anarcoide su un'Italia abulica incapace di accogliere persino gli Ufo.

Al Lido ha fatto incetta di premi minori – l’Arca Giovani, il Mimmo Rotella, una segnalazione del Pasinetti – ed è stato l’outsider, il vero 'dark horse' della competizione, rivelandosi una piacevole sorpresa: il bislacco "L’ultimo terrestre" del fumettista Gipi, all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti, è stato quindi ignorato dalla giuria di Venezia 68 che ha scelto per il Leone d’Oro, come da previsioni, il solenne "Faust" di Sokurov (sul palco il regista russo ha ricordato che sul set c’erano maestranze di 38 nazioni!).

Anche al botteghino, questo curioso esordio cinematografico, tratto dal fumetto a episodi "Nessuno mi farà del male" di Giacomo Monti, è partito male, con soli 35000 euro d’incasso nel primo weekend. Eppure merita una visione.

"L’ultimo terrestre" è Luca Bertacci (Gabriele Spinelli, perfetto), un timido, impacciato e bruttarello cameriere in un desolante PalaBingo, a disagio costante per la sua difficoltà nel relazionarsi con le donne: riesce ad avere rapporti solo con una bizzarra prostituta in età che esercita in un mobilificio, il suo unico amico è l’amorevole trans Roberta (Luca Marinelli, protagonista de "La solitudine dei numeri primi") e la vicina di cui è innamorato lo considera un ‘mostro’.

Lo sfondo in cui si muovono queste tristi figur(in)e è l’Italia involgarita delle periferie cementificate, del consumismo più bieco, dell’abulia sociale, annoiata e accidiosa persino se viene annunciato lo sbarco dei marziani, sfruttato commercialmente da loschi imbonitori che promettono gratificanti incontri con i profetici e misteriosi ‘esseri di luce’. "Gli alieni sono gli altri - ha spiegato il regista -. Evidenziano la nostra vulnerabilità, il nostro sentimento di perifericità".

L’unica a salvarsi, vera aliena buona in un mondo di alienati, sembra la dolce, umanissima trans Roberta, interpretata con molta misura da Marinelli che non rende effettata né la voce né movenze e atteggiamenti, in grado di dispensare a Luca saggi consigli sui suoi problemi relazionali (è stato abbandonato da piccolo dalla madre mentre il padre anziano, interpretato abilmente da Roberto Herlitzka, vive sciattamente da solo in una fattoria e ne conosce un terribile segreto).

Ma proprio Roberta diventa il capro espiatorio della frustrazione repressa e bestiale del gruppo di colleghi del protagonista, a cui aderisce anche lui per non sentirsi escluso, tradendo così l’amica: in una violenta scena d’aggressione transfobica, il regista sembra volerci dire che in Italia il problema dell’omofobia è talmente grave da poter essere risolto solo con l’arrivo degli extraterrestri.
"Un giorno mi squilla il telefono e mi parlano di questo ruolo trans - ha spiegato Marinelli in conferenza stampa -.

Io ho risposto: ‘Ah...’. Poi è arrivata la sceneggiatura e lì mi sono sinceramente innamorato di questo personaggio. Non so perché ma lo vedevo tutto bianco, vedevo i suoi sentimenti. Il provino che ho fatto mi ha dato totale fiducia. All’inizio forse si è creato un po’ d’imbarazzo: sono arrivato alla Fandango con le unghie laccate... Avevo fatto le prove a casa! Poi per fortuna sono stato scelto.
Si tratta di un personaggio molto emozionante. È stata una gran bella esperienza, ho conosciuto persone meravigliose".

Nel panorama piuttosto desolante del nuovo cinema italiano, tranne rare eccezioni: Alice Rohrwacher, Peter Marcias, Pietro Marcello, invaso da una sequela di commediole popolari, convenzionali e prevedibili, un film così curiosamente anarcoide non è che una boccata d’aria fresca (anche se non esente da difetti evidenti, quali un ritmo un po’ zoppicante e una certa inconsistenza inconcludente soprattutto nell’ultima parte, viziata da una chiusa semplicistica).

È anche vero però che proprio Venezia ha dato qualche segnale positivo per quanto riguarda le produzioni tricolori d’autore, assegnando il premio De Laurentiis come miglior opera prima a "Là-bas" di Guido Lombardi e il premio speciale della Giuria a "Terraferma" di Crialese, incentrati entrambi sul tema dell’immigrazione, molto presente quest’anno.
Insomma, per una volta si può fare il tifo per il buon cinema, innovativo e stimolante, più ‘terrestre’ che c’è: quello della nostra terra.
fonte http://www.gay.it/ di Roberto Schinardi

Lgbt Musica: A Madonna non piace Berlusconi, e il Pdl non gradisce il suo parere


Madonna, Berlusconi – Shakespeare parlerebbe, probabilmente, di “molto rumore per nulla”, poiché, alla fin fine, di questo si è trattato.

I fatti sono i seguenti. Madonna, la cantante statunitense che tutti più o meno conoscono, è stata intervistata dalla rivista Oggi.

Il giornalista di turno le ha chiesto cosa pensasse del Premier Silvio Berlusconi, e lei si è limitata a dare un parere educato e legittimo.

Pare che l’opinione di Madonna sia simile a quella che emerse da un celebre articolo pubblicato di recente dal settimanale inglese Economist, che dedicò la copertina al Presidente del Consiglio italiano definendolo “The man who screwed an entire Country”, ovvero “L’uomo che ha fottuto un intero Paese”.

La reazione del Pdl – La cantante di “Like a Virgin” non si è cimentata in irriverenti invettive, ha semplicemente risposto al giornalista di Oggi con un candidissimo: ''Ma il settimanale inglese Economist ha detto già tutto, no?''

. Per quanto Madonna sia liberissima di esprimere un proprio parere, essendo l’Italia, almeno sulla carta, un Paese libero, c’è chi non ha gradito questa manifestazione del suo pensiero.

Di chi si sta parlando? Di alcuni esponenti del Pdl, da Giovanardi a Daniela Santanchè. Che piaccia o no Madonna la pensa in questo modo: più che smettere di ascoltarla per un’infantile ripicca probabilmente non si può fare.
fonte http://www.newnotizie.it, M.C.

lunedì 12 settembre 2011

Verona: Arriva il gruppo di sviluppo e crescita LGBT “CAMMINIAMO INSIEME” dal 28 Settembre

“Camminiamo insieme” è un percorso di gruppo in cui persone omosessuali, bisessuali, transessuali, ma anche pesone vicine che desiderano compiere un pecrorso di crescita, si incontrano ed entrano in relazione per vivere un’esperienza comune.

E’ un luogo in cui il gruppo diventa uno spazio in cui desideri, bisogni, vissuti, ricordi e sogni possono essere espressi e condivisi e talvolta ri-vissuti.

Il gruppo diventa occasine per la crescita della singola persona e del gruppo nel suo insieme. La modalità di lavoro è esperienziale, per cui attiva e partecipata e passa attraverso lo scambio, la condivisione, il racconto e l’ascolto, l’azione, la libera manifestazione di sè tramite il movimento e l’espressione creativa.

Gli incontri sono in totale nr. 16 di 2 ore ciascuno e si terranno il mercoledi (con l’eccezione dell’incontro del 11 ottobre che cade di martedi) dalle ore 21.00 alle 23.00 secondo il calendario di seguito riportato; in corrispondenza della data, è indicato il titolo della serata.

Anno 2011
28/09 “Inizia il percorso: presentazione del gruppo, aspettative, desideri…”
11/10 “C’era una volta” (n.b. martedi)
26/10 “Chi l’avrebbe mai detto”
09/11 “M’ama, non m’ama”
23/11 “Uffa, non ne posso più”
07/12 “Non vedo l’ora che…”
21/12 “Come te non c’è nessuno”
Anno 2012
11/01 “Le occasioni mancate…”
25/01 “Il piacere e il dolore”
08/02 “A tutto so resistere tranne che alle tentazioni”
22/02 “Se mi guardo indietro vedo… se mi guardo in avanti vedo…”
07/03 “Se l’avessi saputo prima”
21/03 “Il dono”
04/04 “Ma chi me lo fa fare?”
18/04 “Non tutte le ciambelle escono col buco”
02/05 “Termina il percorso di gruppo, restituzione del al gruppo”

Luogo degl incontri: Via Santa Felicita 9 (zona Ponte Pietra) - Verona.
Il conduttore è Ermanno Marogna che da anni si occupa di sostegno e aiuto tramite il counseling e la modalità attiva (psicodramma, sociodramma, teatro dell’oppresso), a singole persone, a coppie, a gruppi e a famiglie.

Partecipanti: 12 - 14 persone
Per la partecipazione viene richiesto un contributo economico volontario per le spese.
Per informazioni e/o adesioni telefonare al numero 349 4641139 o scrivere a info@sostegnogay.it oppure a formazionelgbt@yahoo.it

Ermanno Marogna
Formazione LGBT - Verona
tel. 349 4641139
email: formazionelgbt@yahoo.it
fonte http://www.yourgossips.com

Lgbt Musica: Umbria jazz “Tribute to Miles” con gli Herbie Hancock Quintet


A venti anni dalla morte di Miles Davis tre dei piu' grandi musicisti che hanno collaborato con lui lo hanno ricordato nella serata piu' attesa di Umbria Jazz.

Il quintetto di “Tribute to Miles”, formato dal bassista Marcus Miller, il pianista Herbie Hancock e il sassofonista Wayne Shorter, accompagnati dal trombettista Sean Jones e il batterista Sean Rickman hanno reso omaggio a Davis, nella gremita arena Santa Giuliana di Perugia.

I brani suonati appartengono ad anni diversi della carriera del trombettista perche', come ha spiegato lo stesso Miller, produttore del progetto, e' difficile scegliere un periodo caratterizzante di un’artista poliedrico come Davis.

Il repertorio ha cosi' spaziato dalla notissima “All blues”, che ha strappato urla di consenso da parte del pubblico appena i musicisti hanno accennato il tema, a brani piu' lontani come “Walking” o standard come “Someday my prince will come”.

La tromba di Sean Jones completa dove Wayne Shorter si ferma.
E’ Jones infatti a portare il fardello piu' pesante: rievocare tra le note del suo strumento Miles, senza pero' esserne solo un clone.
Compito che riesce a portare a termine rendendo con il suo suono il giusto omaggio con soli, pause e raffinati passaggi.

Marcus Miller lascia molto spazio agli altri musicisti; la sua e' piu' una supervisione che una direzione.
Sfoggia la sua tecnica al basso su “Jean Pierre”, oppure apre una meravigliosa e sognante “In a silent way” con il clarinetto basso.

Herbie Hancock si alterna tra il pianoforte e la tastiera, che usa piu' per produrre rumori, cori, e suoni di laser, e con cui sembra giocare quasi sornione, strizzando l’occhio all’attento bassista. Miller si inserisce spesso nei soli del pianista in una sorta di dialogo tra i due strumenti che sembrano supportarsi a vicenda.

Una rilettura in chiave Miller della musica di un grande genio, si respira un attuale Miles nella seconda serata dell’edizione 2011 del festival.
fonte http://www.soundcontest.com, di Guidetti

Lgbt New York: cento ballerini che danzano per le vittime dell’11 Settembre


Fanno parte di un progetto chiamato “La tavola del silenzio”

Lontano dai riflettori del World Trade Center e nel luogo simbolo della cultura newyorkese, cento ballerini si sono dati appuntamento questa mattina al Lincoln Center per offrire il loro tributo personale alle vittime dell’undici settembre.

IL LABIRINTO DELLA PACE
I ballerini si sono riuniti in una processione silenziosa e, seguendo uno schema circolare concentrico, hanno creato un ‘labirinto della pace’ intorno alla fontana al centro della piazza del polo culturale.

E mentre autorita’ e famiglie delle vittime erano nel luogo che una volta era Ground Zero, e nel momento in cui tutti osservavano un minuto di silenzio alle 8 e 46, quando il primo aereo si schianto’ contro la Torre nord, i ballerini hanno allungato le braccia verso il cielo per un minuto, evocando un gesto di pace universale.

CENTO PIATTI
La coreografia e’ stata creata dall’artista di origini siciliane, Jacquelyn Buglisi, sul progetto ‘La tavola del silenzio’.
L’opera, una sorta di preghiera per la pace, e’ stata realizzata a Citta’ di Castello ed e’ composta da cento piatti in terracotta tutti di colore bianco.

Per l’artista il bianco rappresenta il silenzio senza il quale non e’ possibile l’ascolto. La stessa coreografia sara’ riproposta ad Assisi il 26 ottobre, alla vigilia della visita del Papa per la conferenza interreligiosa.
fonte ANSA, via http://www.giornalettismo.com

Lgbt: "Carta etica dello sport" in Toscana si gioca pulito


La Regione ha adottato il documento: nascerà un Albo a cui si iscriveranno i soggetti che ne mettono in pratica i principi

La Regione Toscana ha adottato la "Carta etica dello sport" e impronterà le proprie attività in ambito sportivo al rispetto dei principi in essa contenuti.
Il primo passo di questo cammino è il lancio di un Albo cui potranno iscriversi tutti i soggetti che decideranno di mettere in pratica i principi sanciti dalla Carta.

Quindici gli articoli che compongono la Carta e che affermano il diritto di tutti a fare sport per stare bene, che definiscono la pratica dello sport “componente essenziale nel processo educativo” e la lealtà, ovvero il fair play fondamentale in ogni disciplina sportiva sia a livello dilettantistico che professionistico.

Si ribadisce il valore fondamentale nella formazione dell’individuo della condivisione di regole comuni, del saper perdere, dell’esclusione di qualsiasi comportamento teso a umiliare gli avversari, e del rispetto dei principi etici dello sport come contributo alla formazione di un’etica della cittadinanza.

Si insiste sul valore socializzante e inclusivo della pratica sportiva che fornisce occasioni di conoscenza, comprensione e apprezzamento anche tra persone di diverse origini culturali, senza dimenticare i valori “salutistici” sia per i giovani che per i meno giovani, ma sempre nel rispetto della centralità della persona umana. Ogni forma di doping viene dichiarata una violazione dei principi sportivi.

"L'Albo sarà uno degli strumenti operativi che permetteranno di dare le gambe a una visione e una pratica sportiva corretta e considerare lo sport come elemento e diritto di cittadinanza - ha commentato l'assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, ci auguriamo pertanto che gli iscritti siano numerosi anzi, lanciamo l'invito a tutte le associazioni e alle società sportive, al mondo della scuola e dell’università, dalla sanità ai media fino alle industrie produttrici di articoli per lo sport e al settore del commercio perché sottoscrivano questo decalogo all'insegna dello sport come diritto di tutti.

Non solo, come attività che riesce a coniugare socializzazione e inclusione, stili di vita salutari e etica quotidiana, cioè rispetto delle regole e dell’avversario".

Saranno promosse iniziative per offrire incentivi concreti al rispetto della “Carta etica”.

“E’ allo studio, ha annunciato Allocca, un sistema di certificazione e di riconoscimento per le società sportive che sottoscriveranno la Carta etica dello sport e che daranno prova di essersi impegnate per la diffusione di una corretta e leale pratica sportiva e per la creazione di opportunità sportive per i disabili.

Altre azioni auspicate sono l’apertura gratuita degli impianti alla cittadinanza in spazi orari ad hoc, la realizzazione di politiche di sostegno alla pratica sportiva nella scuola e il rispetto del codice etico da parte di tecnici e operatori.

In questa ottica – ha concluso l’assessore allo sport, stiamo valutando l’istituzione di una cerimonia per premiare le organizzazioni sportive meritevoli, operanti sul territorio regionale.

Pensiamo anche a un analogo riconoscimento da conferire ai singoli sportivi che conseguano risultati di eccellenza, in campo dilettantistico o professionistico, fornendo insieme un esempio di lealtà che possa diventare un modello per tutti i giovani che si avvicinano allo sport”.
fonte http://www.intoscana.it

domenica 11 settembre 2011

Film lgbt: Mostra del cinema di Venezia, il doc "Wilde Salomè" di Al Pacino conquista il Queer Lion


Miglior film lgbt della 68esima Mostra di Venezia il doc di Pacino su Oscar Wilde: "straordinario, appassionato atto d'amore nei confronti di un genio, con un linguaggio inedito, denso e complesso"

Il documentario con inserti di fiction "Wilde Salomè" di Al Pacino, dedicato a Oscar Wilde e presentato fuori concorso, si è aggiudicato il Queer Lion 2011, il premio come miglior film glbt della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Una giuria interna composta da alcuni membri dell’associazione Cinemarte, organizzatrice del riconoscimento, l’ha scelto "per aver realizzato con un linguaggio inedito, denso e complesso, uno straordinario, appassionato atto d’amore nei confronti di un genio, mettendo la propria eccezionale carismatica figura di attore e regista a totale, completa e devota disposizione della produzione letteraria di Oscar Wilde; per aver ripercorso con obiettività e completezza la vita, gli amori, il successo ed il disonore vissuti dallo scrittore irlandese, e per aver affrontato con autoironica professionalità tutti i passaggi della creazione artistica di un’opera innovativa e difficilmente catalogabile".

Il doc È la prima volta che un documentario vince il Queer Lion.
La cerimonia di premiazione, in cui sono stati assegnati anche altri premi collaterali quali il Brian dell’Unione Atei e Agnostici Razionalisti andato a ‘Le idi di marzo’ diretto e interpretato da George Clooney, si è svolta nel tardo pomeriggio al Lido di Venezia presso il Culture Business Place a Villa Foscari 3.
fonte http://www.gay.it di Roberto Schinardi

Lgbt: Cher si schiera pubblicamente dalla parte di suo figlio trans, che parteciperà a “Dancing With the Stars”


La famosa cantante sta progettando un'apparizione a sorpresa sul set del programma tv Dancing with the Stars, a cui Chaz Bono parteciperà come concorrente.

Secondo TMZ, le critiche che ha sollevato la partecipazione di un concorrente transgender hanno convinto ancora di più Cher a sostenere Chaz.

La cantante vuole anche fare una dichiarazione contro quello che considera un atteggiamento bigotto.

Finora, Cher non ha reso noto il giorno in cui farà la sua apparizione, ma vuole essere tra il pubblico almeno in una puntata.
fonte http://www.vogue.it

Lgbt Giamaica: la tv trasmette lo spot anti-omofobia


L’organizzazione giamaicana di lesbiche, gay, bisessuali e transgender J-Flag ha permesso la diffusione attraverso i canali televisivi più importanti in Giamaica diuna nuova campagna pubblicitaria che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni che l’omofobia provoca alle persone omosessuali.

Lo spot vede la partecipazione di Christine Paglia, ex Miss Giamaica, e di suo fratello Matteo.

L’ambasciatore degli Stati Uniti nel paese dei Caraibi, Pamela Bridgewater, ha fortemente sostenuto l’iniziativa, esprimendo ai media che “l’omofobia deve essere rimossa immediatamente”.

Il messaggio pubblicitario, dal titolo Unconditional Love, è in circolazione dal primo agosto.

Qualche tempo fa vi avevamo presentato lo spot che, nonostante “l’artigianalità” della realizzazione, si deve intendere come un notevole passo avanti.
fonte http://www.gayprider.com

Lgbt: Getty Images premia i progetti dei migliori fotogiornalisti, anche a Joan Bardeletti, per il reportage “KILL BILL" per i gay africani”


Sono stati assegnati a cinque fotogiornalisti i Getty Images Grants for Editorial Photography, l’aiuto consiste in 20 mila dollari ciascuno e la collaborazione editoriale di Getty Images a supporto di progetti di documentazione fotografica.

Per questa edizione i vincitori sono stati:

* Alvarro Ybarra Zavala, con il reportage “Colombia, eterno dolore”
* Walter Astrada, reportage “La violenza sulle donne in Norvegia”
* Stanley Greene, reportage “La Via dei rifiuti elettronici: Cina/ Pakistan/ Nigeria”
* Liz Hingley, reportage “La famiglia Jones”
* Joan Bardeletti, reportage “KILL BILL, pena di morte per i gay africani”

Aidan Sullivan, Vice President of Photo Assignments di Getty Images, ha commentato: “Sono molto soddisfatto che il nostro programma di finanziamenti a supporto di progetti di fotografia editoriale continui a offrire nuove opportunità ai fotogiornalisti affinché possano portare il loro lavoro all’attenzione del mondo intero.

La giuria di questa edizione ha esaminato oltre 400 candidature provenienti da ogni angolo del globo, e ora siamo lieti di poter annunciare i cinque vincitori per il 2011. I progetti prescelti quest’anno riguardano temi sociali complessi e sfide difficili, quali ad esempio la guerra civile in Colombia e la povertà nel Regno Unito”.

La giuria era costituita da: Tom Stoddart, fotoreporter; Jean-Francois Leroy, direttore generale, Visa Pour l’Image; Jon Jones, direttore della fotografia, The Sunday Times; Cyril Drouhet, direttore della fotografia, Le Figaro; Emanuela Mirabelli, photo editor, Marie Claire Italia.

Tom Stoddart, ha osservato: “È stato davvero un piacere per me far parte della giuria di questa edizione dei Grants for Editorial Photography.

Ho trascorso ore e ore a esaminare e valutare i lavori di questi fotografi così appassionati, impegnati e talentuosi, e sono arrivato alla conclusione che il fotogiornalismo non è affatto una professione ormai scomparsa: anzi, al contrario, è più che mai viva e dinamica!”.

Il programma Getty Images Grants for Editorial Photography è nato nel 2004 con l’obiettivo di offrire l’opportunità a fotogiornalisti emergenti e affermati di realizzare reportage editoriali e personali focalizzando l’attenzione su rilevanti questioni d’interesse sociale e culturale.

Dal 2005 Getty Images ha assegnato attraverso questa iniziativa sussidi per oltre 700.000 dollari, dando prova del proprio impegno a supporto dell’eccellenza nel fotogiornalismo con contributi concreti e tangibili.
fonte http://www.draft.it, di Damiano Falchetti