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sabato 24 aprile 2010
Cinema, Agora: ancora polemiche in Italia,Il film di Amenàbar sulla filosofa messa a morte dai cristiani
"Agora" un kolossal per Ipazia
Nei film sul mondo antico quasi sempre i cristiani sono vittime miti, piangenti in preghiera, clandestini tremebondi. Agora di Alejandro Amenàbar capovolge questa immagine, i cristiani del quarto secolo dopo Cristo ad Alessandria d’Egitto sono anche fanatici violenti raggruppati in squadracce, ceffi oscuri e crudeli che fanno il peggio: bruciano vive le persone, le malmenano al grido «Il Signore è con noi», perseguitano brutalmente i non cristiani e gli ebrei «macellai di Nostro Signore»; assediano, invadono e devastano la seconda Biblioteca di Alessandria bruciando i rotoli della sapienza, abbattono le statue scandendo «Alleluja», costringono i militari a farsi battezzare, lapidano, decapitano, alzano roghi di cadaveri. Contrasta con simile canaglia la protagonista del film interpretata molto bene da Rachel Weisz: Ipazia, giovane donna sapiente, figlia del rettore della Biblioteca, maestra di discepoli, filosofa della razionalità, matematica, astronoma stimatissima che vive l’amicizia ma rifiuta l’amore di uno schiavo divenuto cristiano per fede, del prefetto della città divenuto cristiano per opportunismo e necessità. Ipazia viene attaccata pubblicamente dal capo dei cristiani con l’accusa anacronistica di stregoneria e fa una morte atroce squartata viva: parti del suo corpo vennero messe in mostra in città, come mònito per gli scienziati della ragione e per gli infedeli (il film non illustra questa fine).
Si capisce che il regista Amenàbar (cileno per nascita e spagnolo per attività, già autore di Mare dentro e The Others) ha inteso mettere a confronto l’intolleranza sanguinaria delle religioni (anche attuali) nei periodi in cui lottano per conquistare o conservare il potere temporale e l’unanimità dei consensi, e la coraggiosa nobile calma della cultura. Le alterazioni storiche, come è ovvio in un film, non sono poche, ma il contrasto è raccontato efficacemente. L’ambientazione è molto accurata (i costumi sono ideati da Gabriella Pescucci); risulta una buona idea quella di imitare ad alto livello lo stile dei kolossal greco-romani dei Cinquanta. Così il film su temi nuovi e non facili scorre fluido e interessante come una buona fiction televisiva; Agora è senz’altro riuscito.LIETTA TORNABUONI
fonte lastampa.
AGORA
di Alejandro Amenàbar
con Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac.
Spagna, 2009
Sale in prima visione
TORINO, Ambrosio, Fratelli Marx, Pathé, Romano, Ugc, Warner
MILANO, Eliseo, Gloria, Plinius, Uci
GENOVA, Ariston, Fiumara
ROMA, Admiral, Ambassade, Andromeda, Atlantic, Cineland, Eurcine, Giulio Cesare, Intrastevere, Nuovo Olimpia, Quattro Fontane, Royal, Tibur, Ugc, Vis Pathé
NAPOLI, Filangieri, Med, Plaza
PALERMO, Metropolitan, King
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