venerdì 23 aprile 2010

TEATRO LGBT, IL 26 APRILE AL TEATRO QUIRINO CON VALENTINA CORTESE E 'L'AMORE': DALL'AMORE OMOSESSUALE ALL'AMORE FOLLE


Un tema sul quale la grande attrice e il regista Fabio Battistini hanno lavorato lungo sette anni, dal debutto della performance imperniata su alcune poesie della raccolta omonima di Giovanni Testori (1923-1993), allora contrapposta al “Magnificat” di Alda Merini (1931-2009). La vocazione di Valentina Cortese verso la poesia è nota, anche se non aveva mai affrontato prima del 2003 una serata centrata su frammenti di un discorso “amoroso” ed esistenziale, perché presa da impegni cinematografici e teatrali (dai film stranieri con Losey, Truffaut, Aldrich, ad Antonioni, Fellini, Zeffirelli e il lavoro al Piccolo Teatro a fianco di Strehler e poi con Chéreau e Visconti).

Le serate su Testori e la Merini seguirono un percorso che sul filo della memoria dai lirici greci, avvicinava D’Annunzio ai contemporanei (Louis, Lorca, Prevert, Neruda, Radnòti, Schwarz, Macchi, Centinari, Dell’Agnese, Ronfani) con un supporto musicale che dal romanticismo approdava alla musica dodecafonica. “La contrapposizione di due voci così diverse eppure complementari del Novecento, di questi due grandi solitari, innamorati della vita, ci permette un viaggio iniziatico intenso e struggente” – così ne parla Fabio Battistini – “Il suono dell’arpa e del violoncello (per Testori), ci scorta e sparisce, lasciandoci sulla soglia del santuario; là, tolti i sandali, solo i versi nudi risuonano, quando è la voce della Merini a parlare…perché ”le più belle poesie si scrivono sopra pietre coi ginocchi piagati e le menti aguzzate dal mistero.

Le più belle poesie si scrivono davanti a un altare vuoto, accerchiati da agenti della divina follia”. “Indiscussa è l’importanza di Giovanni Testori, “il più instancabile sperimentatore della letteratura italiana di questi decenni”, autore audace, creatore “di una lingua inaudita e babelica, appresa in un lungo, esaltante corpo a corpo con la poesia e il teatro, con la poesia come teatro interiore …” (Giovanni Raboni, Classici Bompiani, 1996).

Ma con la poesia di Alda Merini, dovremo fare ancora i conti, a lungo, “poesia naturale ed epifanica, dove le letture sedimentano e riemergono per allucinazioni, per illuminazioni, per strappi, in stato di grazia”, come dice Benedetta Centovalli nella prefazione de “La volpe e il sipario”, Rizzoli, 2004.

Nel foyer del Teatro Quirino verrà allestita una mostra fotografica dell’archivio privato della Signora Cortese.

Teatro Quirino, via delle Vergini 7 – Roma – biglietteria 06.6794585
Biglietto €20,00 – ridotto €15,00
Ufficio Stampa Compagnia:
Carla Fabi e Barbara Ghinfanti 06 83608336 – 83608335 - info@fabighinfanti.it
fonte digayproject

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