sabato 24 luglio 2010

Sport e persone lgbt: Lea T, la transessuale testimonial di Givenchy, è figlia di un calciatore


Tra le modelle della prossima campagna di Givenchy c’è Lea T., transgender brasiliana. Intorno a Lea T. è nato molto interesse (e anche un po’ di morbosità): si è cercato di conoscerla meglio e alla fine si è scoperto un filo rosso che la collega direttamente al machissimo mondo del calcio.

Lea T. è figlia di Toninho Cerezo, calciatore della nazionale brasiliana e che ha giocato anche nelle italianissime Roma (1983-1986) e Sampdoria (1986-1992). Dopo anni di rapporti freddi e di non accettazione, ora Cerezo, tramite l’altro figlio, Gustavo, ha ammesso che Lea è sua figlia e ha affermato di appoggiarne la carriera nella moda.

Anche se dopo anni, è bello sapere che un padre è orgoglioso dei propri figli. Se poi questo padre appartiene al maschilista e omertoso mondo del pallone e la figlia è una persona transgender c’è ancora più gioia nell’apprenderlo.
fonte queerblog Foto menstyle

Lgbt omotransfobia, I gay sul Piave. Paolo Patanè (Arcigay): intervenga la Carfagna per far moderare il linguaggio agli amministratori.


Arcigay: Basta con toni da crociata, intervenga Ministro Carfagna. Il caso del sindaco di Spresiano, “irresponsabilità” pericolosa.

Di fronte alla “crociata” del sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso, che ha disposto il ‘coprifuoco’ per gay, lucciole e trans che si incontrano sul greto del Piave, defindendo gli omosessuali “deviati e malati”, Arcigay nazionale chiede l’intervento del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna.

“Ci sorprende e umilia l’irresponsabilità del sindaco di Spresiano Riccardo Missiato che ha definito gli omosessuali deviati e malati” e, con toni degni della peggior crociata, ha lanciato la caccia all’omosessuale sul Piave”, dichiara in una nota Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay.

Sottolineando: “Chi ha responsabilità di pubblica amministrazione deve sempre prestare la massima attenzione alla tutela di tutti i cittadini ed evitare recisamente un linguaggio evocativo di comportamenti violenti e discriminatori”. E – conclude il presidente di Arcigay

“ci aspetteremmo dal ministro per le pari Opportunità Mara Carfagna un invito agli amministratori locali e ai politici a tutti i livelli a moderare il linguaggio perché dichiarazioni pubbliche omofobe e cariche di pregiudizio rischiano di avere conseguenze anche irreparabili e alimentano un inutile e dannoso odio nei confronti di cittadini omosessuali, lesbiche e transessuali”.
fonte gaynews24

Arte Lgbt, Google festeggia Frida Kahlo, artista bisessuale


In occasione dell’anniversario della nascita di Frida Kahlo, artista bisessuale nata in Messico il 6 luglio del 1907, Google USA ha decorato la sua homepage in onore di questa icona femminista. Così Google negli ultimi tempi si sta avvicinando attraverso diverse iniziative o strategie alla comunità lgbt.

Le opere di Frida Kahlo, il cui vero nome è Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón, consistono principalmente di autoritratti di piccole dimensioni realizzati in uno stile ispirato all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane. Il suo unico soggetto era lei stessa, ma il suo carattere, le sue avventure, le sue sofferenze e il suo talento soprattutto, hanno fatto di lei un vero modello.

Attraverso l’arte ha esorcizzato i suoi tormenti. secondo la leggenda,in seguito ad un incidente che la costrinse all’immobilità su una sedia a rotelle per tutta la vita, sua madre per aiutarla a superare la solutudine fece installare uno specchio sopra il suo letto, così Frida iniziò a ritrarsi.

Artista surrealista è stata un’icona di stile e anche leader del ventesimo secolo, soprattutto perché icona femminista. Usa la sua arte e i suoi ritratti per dichiarare l’indipendenza dalle norme femminili del tempo in cui ha vissuto.

Il suo lavoro ha stimolato molte artiste donne ad esplorare l’identità e la sessualità ma Frida Kahlo è stata la più impressionante di tutti.

Ma allora per quale motivo è spesso dimenticata dagli “intellettuali snob” dell’arte?
La sua fama crebbe notevolmente tra il 1980 e il 1990, mentre veniva apprezzata e acquistata da Madonna e celebrata come un’icona artistica femminile.

Infatti, Madonna, la regina del Pop, ha acquistato una sua opera, Autoritratto con scimmietta del 1945, pagando ben cinque milioni di dollari, il prezzo più alto per un quadro creato da una donna.

Nel caso di Frida Kahlo il suggerimento insidioso, mormorato da molti critici per lo più uomini, è che la pittrice non aveva alcun talento, in realtà ne aveva da vendere, ma era una donna e quindi non poteva essere superiore all’uomo.

L’autoritratto è un esercizio tradizionale, che risale al Dürer e al Rembrandt, pittori vissuti tra il 1440 e 1669, ma non è passato di moda in quanto riflette i paradossi e le incertezze d’identità di un mondo che cambia e si evolve nella sua diversità; quello sguardo imperturbabile esercita una potenza formidabile e rara. Il suo anniversario valeva la pena di essere celebrato.
fonte Advocate via gaywave

Viaggi Lgbt, Online il Portale Gayo Mondo: Offerte dedicate al mondo GLBT, Gay, Lesbo, Bisex e Transessuali


Dedicato al mondo GLBT, Gay, Lesbo, Bisex e Transessuali, il nuovo portale Gayo Mondo è curato dai Consulenti di Viaggio Evolution Travel Caterina Rimoli e Massimiliano Monti. Pacchetti ad hoc, location per festeggiamenti, destinazioni attentamente selezionate… ecco cosa di raccontano i curatori di questo progetto
Qui il sito:
http://gayomondo.evolutiontravel.it/it_IT/home.html


1) Perchè Il portale Gayo Mondo? Cosa vi ha spinto a costruire un intero portale Evolution Travel con viaggi dedicati a gay e gay friendly e Lesbo?
Caterina Rimoli & Massimiliano Monti: Gayo Mondo di Evolution Travel è un invito a viaggiare, diretto al popolo Gay, Gay friendly, Lesbico ed in generale al mondo GLBT, intendendo con tale sigla Gay, Lesbo, Bisex e Transessuali.

Liberi di scegliere mete e discutere d’ itinerari con grande attenzione ai luoghi da visitare, senza dimenticare che esiste ancora oggi una grave discriminazione in merito; si pensi che in ben 5 paesi nel mondo l’omosessualità è considerata un grave reato punibile, addirittura con la pena di morte, mentre in altri paesi la pena è variabile arrivando fino alla reclusione a vita.

2) Quali sono i punti di forza delle offerte di Gayo Mondo?
Caterina Rimoli & Massimiliano Monti: Tre sono i nostri punti di forza:
1) la scelta di proporre le location del Tour Operator Quiiky specializzato in viaggi Gay & Lesbian.
2) realizzazione di pacchetti “ad hoc” in occasione di eventi GLBT, in Italia e nel mondo.

3) Proposte di viaggio in location adatte, con personale altamente specializzato, in grado di organizzare festeggiamenti, ricorrenze o matrimoni.
Non mancano mai i suggerimenti relativi alle consuetudini gay locali, senza dimenticare gli utili e pratici consigli sulla Gay Social Life del luogo.
Tutto questo rappresenta il valore aggiunto che desideriamo fornire ai nostri clienti.


3) Perché la scelta del Tour Operator Quiiky?
Caterina Rimoli & Massimiliano Monti: La passione per i viaggi ci ha spinto a selezionare un tour operator che non proponesse le solite mete Gay & Lesbian, ma piuttosto degli itinerari pensati per “Il Viaggiatore” che é in ognuno di noi, a prescindere dall’ orientamento sessuale.

Abbiamo accuratamente selezionato e scelto di proporre i viaggi di Quiiky, un Tour Operator “Gay Owned” che privilegia strutture gestite da gay. Il marchio Quiiky è considerato di qualità per l’ attenzione alla scelta delle località, alla selezione delle migliori strutture ricettive gay, gay friendly lesbo ed in generale GLBT.
Inoltre Quiiky è in grado di offrire e proporre interessanti novità: nel 2010 una delle proposte di punta della stagione estiva saranno i pacchetti con i viaggi di nozze, comprensivi di cerimonia, dedicati al target Gay & Lesbian, novità che ha già fatto molto scalpore su testate giornalistiche ed emittenti radiofoniche.

Crediamo fermamente che l’accordo di esclusiva siglato tra Evolution Travel (oggi il più esteso network di promotori di viaggio) e Quiiky, Tour Operator innovativo e attento alle esigenze e ai cambiamenti sociali del mondo GLBT, potrà rivelarsi vincente.

4) Che tipo di pubblico è adatto alle offerte di questo portale?
Caterina Rimoli & Massimiliano Monti: Il Portale “Gayo Mondo” di Evolution Travel si rivolge essenzialmente all’ universo GLBT e Gay-Friendly. Si tratta di un pubblico eterogeneo composto da giovani, interessati ad un turismo più informale, e da una clientela più esigente, che preferisce offerte più ricercate.

5) Voi, come Consulenti Evolution Travel, come fate a seguire un cliente online?
Caterina Rimoli & Massimiliano Monti: Alla richiesta on line, segue sempre una nostra personale risposta tramite mail o un riservato contatto telefonico, durante il quale approfondiamo con il cliente le sue prefenze di viaggio ed il budget che ha a disposizione; di conseguenza proponiamo soluzioni personalizzate e non le solite mete gay & lesbo.

Per noi è fondamentale seguire il cliente, dal momento in cui ci descrive il suo viaggio ideale fino al momento in cui lo si crea insieme, con la massima professionalità, approfondendo i suoi desideri perchè è proprio così che dovrebbe nascere un viaggio, dal desiderio di colori nuovi, suoni diversi, sapori sconosciuti, profumi di natura o di altre città.

Altrettanto importante è per noi la qualità dei servizi offerti, per questo motivo chiediamo la collaborazione dei nostri clienti, al loro rientro, nel lasciarci una impressione del viaggio appena concluso; solo con il loro contributo siamo in grado di migliore costantemente il servizio. Il nostro obiettivo è stabilire un rapporto di fiducia che vada ben oltre il vendere un viaggio!

6) Quali sono i vantaggi per il cliente di comprare il proprio viaggio online?
Caterina Rimoli & Massimiliano Monti: Essere un’ Agenzia di Viaggi on-line offre sicuramente molteplici vantaggi: prima di tutto garantisce, ai nostri clienti, la massima riservatezza ed una perfetta accoglienza.

La comodità di consultare le nostre proposte, senza la necessità di recarsi fisicamente nella classica agenzia su strada, è impareggiabile! La possibilità di approfondire gli argomenti con dei consulenti di viaggio esperti, a prescindere dal luogo di residenza e dagli orari di apertura al pubblico, ne fa una scelta vincente.
fonte blog.evolutiontravel.net

Lgbt, Video gay da You Tube: Spot divertente di un coming out "sottinteso"


Ecco la pubblicità di una bevanda con vodka che rompe le convenzione e che taglia la diplomazia. In questo video, madre e figlio dialogano tra di loro. E nelle domande, quanti sottintesi…

Il ragazzo che parla di una fantomatica bionda incontrata che viaggia molto e la madre compiaciuta mentre sa che invece è un uomo…

Una scena divertente che fa sorridere… e chissà (senza il finale della doppia vita della madre, ovviamente…) quante volte è capitato di fare dialoghi così con un conoscente con cui non siamo intimi e con cui non vogliamo condividere la nostra vita privata?
fonte queerblog

venerdì 23 luglio 2010

Cronaca Lgbt, Panorama, inchiesta shock: “Le notti brave dei preti gay”


Di giorno sacerdoti, di notte alla ricerca di rapporti a pagamento: il settimanale Mondadori svela le abitudini di alcuni religiosi romani.

Preti sorpresi a frequentare i locali di ritrovo dei gay romani, filmati con una telecamera nascosta durante feste notturne con ‘prostitutì e perfino durante un rapporto omosessuale con un partner casuale: è questo il risultato di una inchiesta condotta dal settimanale Panorama, che nel prossimo numero sbatte in copertina «Le notti brave dei preti gay», con tanto di foto di due mani giunte su un rosario con lo smalto alle unghie.

PRETI GAY - «Per venti giorni – afferma il settimanale – un giornalista di Panorama, affiancato da un complice gay, si è infiltrato nelle serate brave di alcuni preti che, a Roma, conducono una sorprendente doppia vita: di giorno sono sacerdoti in abito talare; di notte, smessa la tonaca, sono uomini perfettamente integrati negli ambienti omosessuali della capitale».

Panorama afferma di avere individuato «numerosi casi» e di averne raccontati «tre in particolare», usando nomi di fantasia: Paul, sacerdote francese di 35 anni, Carlo, sui 45, e Luca, «abbordato» su internet e poi ripreso in casa sua durante un rapporto omosessuale con il complice del cronista.

L’inchiesta racconta del primo incontro, avvenuto secondo Panorama il 2 luglio, tra il cronista e il suo complice gay con padre Paul, in un locale del quartiere romano di Testaccio, presente anche Carlo. Davanti a loro,

«due escort uomini hanno ballato seminudi» con vari uomini, tra cui Paul, facendo poi sesso con alcuni di loro. Usciti dal locale, il complice gay del cronista di Panorama viene invitato a casa di Paul, gli chiede di indossare l’abito talare e ha un rapporto omosessuale, filmato con la telecamera.

VOYEURISMO INSIDE - Tutti i filmati a corredo dell’inchiesta – precisa il settimanale – saranno disponibili da domani sulla versione digitale di iPanorama sull’iPad.

La sera successiva, racconta sempre Panorama, Paul e Carlo si rivedono con il cronista di Panorama e il suo complice al Gay village di Roma, «mostrando -sottolinea il settimanale – di trovarsi a loro agio in quell’ambiente». Il giorno dopo, domenica 4 luglio, sempre secondo Panorama, Paul ha celebrato la messa su un tavolino della propria abitazione, alla presenza del cronista di Panorama e del suo complice. Panorama sostiene di aver verificato «che Paul è effettivamente un prete».

Con Carlo c’è un secondo incontro in un ristorante del centro di Roma, «abitualmente frequentato da gay». Alla fine del pranzo, «Carlo ha portato il complice di Panorama nel suo appartamento, che è collegato a una grande struttura ecclesiastica,

e ha avuto con lui un rapporto sessuale», anche questo ripreso dalla telecamera nascosta. «Il cronista di Panorama – afferma ancora il settimanale – ha anche filmato Carlo mentre celebrava messa in una chiesa non lontana dal suo appartamento».

Il terzo prete, Luca, è stato avvicinato da Panorama attraverso internet, su una chat omosessuale: dopo un approccio esplicito, cui è seguito un appuntamento, l’incontro è avvenuto il 6 luglio «davanti alla chiesa di una missione cattolica».
fonte .giornalettismo.com

Asta di lusso: primo libro di Sherlock Holmes, per collezionisti di classe


Quanto puo’ valere il primo libro di Sherlock Holmes? Se siete appassionati del detective piu’ famoso della storia della letteratura internazionale, nato dalla penna del grandissimo Sir Arthur Conan Doyle, ecco una notizia che potrebbe interessarvi.

E' stato messo all’incanto il primo volume che ci racconta le storie di questo detective inglese, che ci ha appassionato con le sue avventure e che ci accompagna da quando siamo piccoli. Un libro che, vista la sua particolarita’, costera’ davvero molto!

Il primo libro che ci racconta le avventure di Sherlock Holmes e’ stato messo all’asta: un manoscritto davvero molto raro, che potrebbe essere fonte di un grandissimo guadagno, dal momento che si parte da una base d’aste davvero molto alta. Del resto si tratta di una rarita’.

La prima avventura di Sherlock Holmes, intitolata “A Study in Scarlet“, esiste in solamente due copie, almeno nella sua prima stampa: questo volume contiene al suo interno delle note dello scrittore, che rendono il libro ancora piu’ prezioso, dal momento che riporta la scrittura del grande artista.

Il libro ha un valore che oscilla tra i 385,700 e i 617,000 dollari. Un’asta assolutamente da non perdere se siete appassionati dello scrittore e del suo personaggio: per i collezionisti di tutto il mondo un’occasione decisamente unica e rara, che non sfuggira’ agli estimatori della letteratura inglese.
fonte Luxurylaunches myluxury

Iniziative Lgbt, In arrivo l'ottava edizione dei Gay Games


Il 31 luglio avrà inizio l'ottava edizione "Gay Games" di Colonia. La manifestazione, nata da un'idea dell'ex-atleta olimpico Tom Waddell, si tiene ogni anno in una città diversa: la prima edizione ebbe luogo a San Francisco nel 1982 e quest'anno i giochi arriveranno per la prima volta in Germania.

Ad inaugurare l'evento sarà il capo del partito liberal-democratico tedesco Guido Westerwelle (politico che lo scorso anno presentò pubblicamente il proprio compagno al compleanno di Angela Merkel).

Alle gare, che si svolgeranno fra il 31 luglio e il 7 agosto, parteciperanno circa 10mila atleti provenienti da 50 Paesi che si sfideranno in 35 discipline sportive diverse.

I Gay Games erano in precedenza noti come Olimpiadi Gay (Gay Olympic Games) ma una causa intentata dal Comitato Olimpico Internazionale ha costretto gli organizzatori a cambiare il nome, eliminando la parola "Olympic".
donte gayburg

Fashion, Il cinema discriminato: i documentari sulla moda


Lagerfeld Confidential
Sottotitolo: il cammino di fede di San Carlo da Amburgo. Agiografico quanto una fiction su Padre Pio. La cosa più confidential che si vede in un’ora e mezza di documentario sono un paio di inquadrature da 5 secondi di Lagerfeld senza i suoi cavolo di occhiali da sole. Wow, qui si che c’è gente che sa rischiare. Io volevo l Karl romantico che piange per un amore mai corrisposto, il Karl malato di qualche malattia che non vuole farci sapere, il Karl rettiliano che ogni giorno indossa una casacca di carne umana completa di parrucca con codino bianco. Niente. Sembra che il regista abbia fatto l’intervista al Kaiser con delle forbici da sarto puntate alla tempia. Però quanto glamour, signora mia. Scena altamente disturbante: una delle sartine di Chanel (quelle sante donne che compromettono la loro vista e le loro dita per cucire quelle meraviglie che vediamo sulle passerelle), dopo 40 anni di onorata carriera, va in pensione. E Lagerfeld che fa? Si bulla di lavorare più di lei. Dovresti baciarle i piedi per non aver tentato di infilarti degli spilli negli occhi. Da rivedere una volta ogni tre mesi, e con un certo disprezzo.

Marc Jacobs & Louis Vuitton
Marc Jacobs è il più figo di tutti. Bravo stilista, ottimo stylist, bellissimo uomo. Ce le ha tutte. È di quei maschi omosessuali che ancora ti fanno venir voglia di pensare “Ah, ma se incontra me cambia idea!” Passati i quindici anni è pericoloso fare certi pensieri. Il documentario racconta la sua doppia vita tra lo studio newyorkese del marchio Marc Jacobs, dove tutti sono ggiòvani, dinamici, allegri, oh yeah, e quello parigino di Louis Vuitton, dove tutti hanno, per usare un francesismo, una scopa nel culo. Tra tutti questi documentari è il più divertente, e pur essendo focalizzato sul processo creativo e sulla preparazione degli abiti per le sfilate dei due marchi, non annoia mai. Se pensate che Jacobs sia un genio, dopo questo documentario vorrete venerarlo come una divinità. Da rivedere una volta ogni due mesi.

Valentino: The Last Emperor
Questo è un documentario fatto come si deve: c’è la storia di un uomo che diventa un marchio, di una coppia innamorata da una vita intera, di un signore che sà di dover lasciare spazio alle nuove generazioni, di un isterico estroso pieno di carlini, dell’eterna lotta fra la creatività e l’economia. Commovente e divertente allo stesso tempo. La parte finale, quella dei festeggiamenti per l’addio di Valentino alla moda, è di una noia mortale, ma il resto è ineccepibile. Fra tutti i documentari presenti in questo elenco è quello realizzato meglio. Però è quello che mi ha fatto venire meno voglia di rivederlo. Forse perché è un addio, per quella sofferenza tra le righe, o forse per Simona Ventura. Da rivedere con le amiche che non l’hanno ancora visto, ma niente di più.

Coco Avant Chanel
Lo so, non è un documentario, ma va bene lo stesso, dato che l’ho visto di recente e parla di moda. O almeno così pensavo. Questo film è una truffa. Tratta talmente poco della carriera di Mademoiselle Chanel che potrebbe essere tranquillamente Mariuccia Avant Zagarelli e non sarebbe cambiato nulla. Certo, i suoi amori hanno avuto un ruolo importante nel mettere su la sua impresa, ma siamo sicuri di voler trattare questo aspetto della sua vita in modo così specifico? In pratica riduci uno dei geni della moda a una scroccona. Ok, ritiro tutto prima di essere presa a botte. Credevo che non sarei mai arrivata a dire una cosa del genere in vita mia, ma la fiction della Rai era decisamente meglio. Da non guardare e basta.

Yves Saint Laurent 5, Avenue Marceau, 75116 Paris
Ah, la professionalità! Ah, la sartorialità! Ah, il grande maestro Saint Laurent! Ah, la noia! Riprese fisse, senza alcun commento, di quello che succede nell’atelier di Yves Saint Laurent a Parigi, mentre prepara la collezione Haute Couture, l’ultima prima di morire. Questo documentario mette seriamente alla prova il vostro amore per la moda: se dopo 85 minuti di “Forse dovremmo usare il taffetà.” “Ah, c’est merveilleuse!” “Claudia, s’il te plaît, non toccare la gonna” vi sentite appagati e felici, allora è il caso che molliate qualunque lavoro stiate facendo ora per iniziare una carriera da sarte o stiliste. Se al ventesimo minuto, quando capirete che non succederà un bel niente per tutto il resto film, alzerete in aria il forcone per richiedere il vostro tempo andato perduto, be’, allora siete (siamo) solo delle buyer. Quel dommage. Da usare come acquario: lasciate lo schermo acceso, ascoltate il rumore delle forbici sulla seta, vi rilassate, cose così.

The September Issue
Lo tengo per ultimo perché non si parla di stilisti, ma è il più famoso fra i documentari sul mondo della moda in senso ampio. Anna Wintour e il suo entourage preparano il numero di settembre di Vogue America, il più importante dell’anno. Vorrei partire subito dicendo che, a mio parere, Vogue America è tra le edizioni peggiori di Vogue, quindi non penso che Anna Wintour sia un genio. è brava, ma non è un genio - non quanto Carine Roitfield, per dire. Il documentario non è agiografico come quello su Lagerfeld, ha anche dei momenti in cui qualcuno dice effettivamente che è un po’ una spaccamaroni. Solo che parte da una premessa che a me infastidisce: quella di mostrare quel mostro cattivone della Wintour, brrr che paura che mi fa. Insomma, è editor in chief di una delle riviste più importanti al mondo, ha enormi responsabilità sulle spalle e dovrebbe pure essere gentile e premurosa? Credo abbia tutti i diritti per non esserlo. Comunque, il documentario è ben fatto, si parla anche molto di quel genio di Grace Coddington, c’è sia del glamourama che del lavoro serio. Da rivere come energizzante, mette una strana e fastidiosa voglia di rimboccarsi le maniche e sgobbare. Mi raccomando, non abusatene.
fonte blog.graziamagazine

giovedì 22 luglio 2010

Lgbt, "Diversi da chi": il nuovo programma di Mtv e la storia di Giulia, lesbica e credente


Iniziato martedì 20 luglio, su Mtv, un nuovo programma dal titolo “Diversi da chi”. Come si può immaginare, “quelli che non sono diversi” siamo noi, il popolo Lgbt. Per quanto non possa essere originale il titolo (Barbara d’Urso c’ha campato per diverse puntate di Pomeriggio e Domenica 5 quando parlava di omofobia), la formula, in questo caso, sembra essere interessante. A parlare sono i ragazzi e le ragazze gay, senza vanesi esperti di sociologia, psicologia e qualunque altra materia di studio.

Nella prima puntata, a parlare è Giulia, ragazza lesbica, nata ad Assisi, credente, e trasferitasi a Bologna: divide casa con altre ragazze e parla della sua vita, affrontata a testa alta. Inizialmente si è sentita “sbagliata” ma poi coraggiosa a sufficienza per dire “basta” a quella sensazione sgradevole di inadeguatezza ed errore della natura. Giulia non si sente in contrasto con la religione, bensì attribuisce la responsabilità di tutto al Vaticano che strumentalizza il pensiero cattolico: perchè alla base di tutto, nella religione, c’è l’amore e il rispetto.

E una coinquilina di Giulia ribadisce il concetto che divide i gay di tutta Italia, per quanto riguarda il Gay Pride:

“Come puoi pensare di far valere i tuoi diritti quando sei vestito come un pagliaccio?”

Giulia ha fatto coming out, ne ha parlato prima con suo padre (che non le ha rivolto la parola per un mese) e poi con la madre, convinta che sarebbe guarita. La scelta di essere credenti e allo stesso tempo omosessuali non è molto seguita: la scomunica però non preoccupa coloro che non abbandonano la propria fede, poichè certi che il vero Dio (non Chiesa e simili) li ama comunque. E uno spagnolo dice la sua idea, condivisibile in tutto:

“Penso che in merito alla situazione Lgbt e ai diritti, l’Italia sia dieci anni indietro rispetto alla Spagna”

E ne si ha un conferma quando Giulia incontra una signora fuori dalla Chiesa: la ragazza le spiega di essere lesbica e credente. Ma la speranza c’è ancora per lei:

“So che ci sono delle buone strade per guarire”

E se la donna che ha parlato vive a Bologna, ecco che la situazione non migliora, bensì peggiora, ad Assisi. Giulia decide di tornare, come un viaggio alle origini del suo passato. Intervistando altre signore del posto, si ottiene come risposta che è possibile essere un buon cristiano se il peccatore (per qualsiasi motivo lo sia, anche per omosessualità) decide di seguire un cammino di conversione.

Una ragazza invece pensa che la misericordia di Dio possa accettare quella condizione, un uomo risponde con un secco “No, perchè io la penso così“, e una signora usa il termine malattia. Infine, secondo queste risposte, di gay ce ne sono tanti, troppi e non sanno che fare dalla mattina alla sera.
fonte queerblog, video via Corriere

Cliccando o copiando, qui il video
http://video.corriere.it?vxSiteId=af93f391-342b-4a64-9f9c-b3923872f90e&vxChannel=MTV%5FNews&vxClipId=2524_f6f54e70-90ec-11df-8665-00144f02aabe&vxBitrate=300

Lgbt, Adesso anche Franco Grillini vuole un canale Queer, una "Rai Gay"


A malapena si parla di gay in tv, ed ecco arrivare la richiesta di un canale interamente dedicato al mondo gay, in Rai. Pochi giorni fa, Klaus Davi ha intervistato Rizzo Nervo, consigliere di amministrazione della Rai e alla domanda se fosse favorevole ad una Rai dedicata alle problematiche gay (come nome Rai Gay?), così l’uomo ha dichiarato di essere favorevole a nuove iniziative editoriali ma senza favorire la ghettizzazione: risposta che vuol dire tutto e niente.

Le parole, che non mi sembrano entusiaste né propositive, hanno comunque spinto Franco Grillini, come Gaynet (associazione omosessuale d’informazione)a chiedere un incontro al Cda della Rai per parlare della possibilità di un canale digitale di argomento Queer.

Infine, ha lanciato come messaggio, quello di smetterla di usare come giustificazione la ghettizzazione per evitare di acconsentire a richieste del mondo Lgbt: anche lui sa che la cittadinanza gay dovrebbe avere voce in capitolo nelle trasmissioni tv ma ciò è impossibile dal momento in cui nemmeno i tg e i programmi di informazione se ne occupano.

Però un canale “Queer” in Rai? Attendiamo sviluppi anche se non mi convince per nulla: avere una Gay Rai è attuabile quanto pensare al Gay Village che viene spostato in Piazza San Pietro.
fonte queerblog

VACANZE LGBT, TORRE DEL LAGO E LA VERSILIA PIACCIONO DI PIU’


METE LGBT, DA UN SONDAGGIO DI “GAY.IT” EMERGE CHE TORRE DEL LAGO E LA VERSILIA PIACCIONO DI PIU’: BATTUTA LA ROMAGNA. E TRA LE PROPOSTE: AUMENTARE B&B E UN PRIDE ALL’ANNO IN CITTA’

Qual’è la meta gay italiana ideale per passare un fine settimana quest’estate? Al sondaggio sul turismo gay 2010, promosso dal portale Gay.it di Alessio De Giorgi, il 26,99% ha risposto Torre del Lago, e la Versilia.

Mentre La riviera romagnola e Roma si sono aggiudate il secondo posto ex equeo nella classifica con il 10,50% Solo terza sul podio delle mete preferite dai turisti gay, lesbiche bisex e trans, con l’8,83% Gallipoli, e il Salento. Taormina e Catania, con il 6,78%, e Padova, con il 3,14%, sono invece i fanalini di coda.

E la frazione pucciniana stravince sulle altre località turistiche ambite dal turismo gay anche per una vacanza più lunga di uno week end, con il 21,01% di “appeal”. Torre del Lago come la Myconos italiana? Parrebbe di si, stando ai numeri: alla domanda del sondaggio via web – “in quali mete europee passerai le tue vacanze” – i turisti GLBT hanno preferito

Torre del Lago a Ibiza e Gran Canaria. I dati sono stati snocciolati ieri mattina al convegno sul turismo gay in Versilia e in Italia che si è tenuto a Palazzo delle Muse, nella sede dell’APT, presenti il sindaco Luca Lunardini, il vice presidente della Provincia di Lucca Patrizio Petrucci, l’assessora regionale al turismo Cristina Scaletti, il presidente del Parco Giancarlo Lunardi, la presidente del Consorzio Friendly Versilia Regina Satariano e molti imprenditori della Marina di Torre del Lago, tra cui Christian Paniccucci, oltre a rappresentanti di Arci Gay Nazionale e John Tanzella, presidente della IGLTA, International Gay and Lesbian Travel Association con 19 uffici turistici nel mondo.

E se tutti i protagonisti istituzionali si sono detti d’accordo nel valorizzare questa fascia di turismo sulla costa versiliese, il mondo dell’imprenditoria ha avanzato una piattaforma di 12 proposte per renderlo possibile: riattivazione dei finanziamenti per la promozione di una Toscana e di una Versilia gay friendly, modalità di certificazione delle strutture gay friendly,

promozione di eventi e pacchetti che incentivino i viaggi infrasettimanali e la destagionalizzazione, presenza dell’offerta turistica gay nella comunicazione online dei siti istituzionali – oggi inesistente -, postazione estiva di taxi a Torre del Lago, istituzione di una navetta che percorra il tratto Lago-Stazione-Mare, treni speciali notturni, specialmente da e per Firenze,

pedonalizzazione del lungomare di Torre del Lago e nuovi servizi , come bancomat e un ufficio turistico, attrezzare la spiaggia libera con i servizi ai turisti come a, esempio un ufficio informazioni e la balneazione assistita, valorizzazione dell’offerta gay all’interno delle due fondazioni Carnevale e Pucciniano, revisione della legge regionale sui Bed and Brekfast e nuovi alberghi a Torre del Lago e, a partire dal 2011, Gay Pride a Viareggio da tenersi ogni anno il 28 giugno, giorno mondiale dell’orgoglio gay – a Tel Aviv, e con un sindaco di destra, già si fa.

Proposte, queste, in parte già accettate dai politici presenti, anche se la costituzione di tavolo permanente, per programmare le iniziative future, non ha ancora una data certa. “Apriremo una sezione dedicata al turismo gay sul portale ufficiale della Regione Toscana – ha annunciato un po’ a sorpresa il neoassessore al Turismo della Regione Toscana Cristina Scaletti -, il nostro sito è il terzo più visitato in Europa dopo quelli di Londra e Parigi ed è giusto quindi che anche all’Estero conoscano le opportunità per il turismo gay nella nostra Regione e non solo le occasioni nelle città d’arte già note”.


La Toscana – recentemente entrata nelle prime cinque destinazioni europee preferite dal turismo gay – darà quindi spazio sul proprio portale del turismo anche alle iniziative di Friendly Versilia, che raccoglie ben 49 imprese gay e gay friendly diffuse tra Torre del Lago e Forte dei Marmi. Versilia terra aperta, come tutta la Toscana, con presenze turistiche che meritano di creare pacchetti appositi – i turisti gay, single, coppie e gruppi di amici, appartengono a quelle fasce che richiedono offerte di qualità – basta pensare al Mardì Gras estivo che a Torre del Lago, ospitando da sempre artisti e personaggi di spessore, coinvolge, oltre alle discoteche, ristoranti, hotel, i campeggi e i B&B.

“L’augurio che voglio fare – ha concluso l’assessore Scaletti – è che si possa in breve tempo passare dalla richiesta di veder riconosciuti i propri diritti, alla pari dignità, dalla rivendicazione alla normalità. La Toscana, che fin dal 2004 ha approvato una legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, è da anni incamminata su questa strada. Oggi compiamo un passo ulteriore verso un approccio più rispettoso e maturo e saremo ben felici di valorizzare l’offerta culturale della nostra regione”. Quanto al Gay Pride viareggino il via libera è arrivato da Arcigay, con un annuncio applauditissimo da tutti i presenti in sala.
fonte laetitiatassinari, corrieredellaversilia

Arte, Successo per le aste fotografiche di Irving Penn


Gli scatti di Irving Penn, il compianto fotgrafo di Vogue, sono stati gettonatissimi alle aste fotografiche di Londra e New York. Per l’esteta di Vogue si sono spesi fino a 145.250 sterline, più del suo rivale Richard Avedon. Irving Penn si distinse per il suo stile classico che rompeva con l’impostazione sperimentale delle avanguardie e presentava la figura da ritrarre in forte contrasto con lo sfondo. Alcune sue immagini sono riconoscibili: spesso si trattava di ritratti eseguiti disponendo il soggetto da riprendere davanti a due fondali disposti ad angolo.

Nel 1967 creò un piccolo studio fotografico da viaggio, con il quale era in grado di fotografare sullo stesso scenario in ogni parte del mondo e in ogni condizione: nacque cosi la famosa serie dei Worlds in a small room (mondi in una piccola stanza), nella quale si alternavano ritratti di personaggi celebri e fotografie di gruppo dove l’etnografia si mescolava alla moda.

Mentre proseguiva la sua attività di fotografo di moda, nel 1977 il Metropolitan Museum di New York presentò il ciclo Street Material (materiale di strada), nel quale Penn fotografava i resti abbandonati dell’esistenza quotidiana, conferendo loro un nuovo valore estetico.

Tra le sue modelle, da Lisa Fonssagrives diventata sua moglie nel 1950 a Nicole Kidman, inguainata di velluto, seta e paillettes, in una copertina nel 1974; fra i suoi scatti più celebri quelli di personaggi noti e amatissimi: Miles Davis, Spencer Tracy, Georgia O’Keeffe, Alfred Hitchcock e Pablo Picasso.

Dalla serie “Small Trades” è tratta la foto “Pompier, Paris, 1950“, che all’asta di Christie’s è stata battuta per 87.650 sterline; altra istantanea di un operaio, stimata per 10/15mila sterline, è stata aggiudicata per 43.250.

Successo clamoroso da Sotheby’s, con una composizione tra le più famose: “Two Liqueurs, New York, 1951“; l’opera originale, stimata tra le 60/80mila sterline, è stata venduta per 145.250.

“Frozen Foods with String Beans, New York, 1977″ è stata battuta per 79.250 sterline, mentre il celebre ritratto di “Pablo Picasso At La Californie, 1957“, ha raggiunto la cifra di 121.250.
fonte myluxury foto tratte da luxuryonline.it

mercoledì 21 luglio 2010

Finalmente un'associazione LGBT entra a far parte dell' ONU


L'assemblea delle Nazioni Unite ammette l'Ilghrc come gruppo di pressione interna. Avrà potere consultivo. Obama: "Adesso l'Onu è più vicina agli ideali su cui è fondata"
Dopo il rifiuto arrivato lo scorso 4 giugno, l'Ilghrc, (International Lesbian and Gay Human Rights Commission) è stata ammessa come gruppo di pressione all'interno delle Nazioni Unite.

La più grossa organizzazione che si occupa di diritti delle persone lgbt nel mondo, non avrà potere di voto, naturalmente, ma il potere consultivo che viene riconosciuto a tuttii gruppi di pressione ammessi dall'Onu.

Tra i fautori dell'ammissione dell'Ilghrc, anche il presidente Usa Barack Obama che ha dichiarato: "Le Nazioni Unite furono fondate sulla premessa che solo attraverso il mutuo rispetto delle diversità, e attraverso il dialogo, la comunità internazionale può perseguire in modo efficace giustizia ed equità. Oggi, con l'inclusione della Lesbian and Gay Human Right Commission, le Nazioni Unite sono più vicine agli ideali per cui furono fondate".

Qualche mese fa, la richiesta dell'organizzazione di essere ammessa tra i gruppi di pressione dell'Onu era stata rifiutata e capofila dei paesi contrari all'ammissione erano stati l'Unione Sovietica, l'Egitto e la Cina.

Questa volta, l'assemblea delle Nazioni Unite ha votato a favore con 23 sì, 13 no e 13 astensioni. Tra i contrari, Niger, Marocco, Malesia, Pakistan, Arabia Saudita e Venezuela. Oltre agli Usa, invece, hanno perorato la causa dell'organizzazione lgbt la Gran Bretagna, il Canada, la Germania, il Brasile e il Giappone.

Il voto favorevole implica che l'Iglhrc potrà da oggi in poi partecipare ufficialmente alle assemblee dell'Onu, presentare documenti e collaborare con l'Onu e i governi degli stati che ne fanno parte.

Cary Alan Johnson, direttore esecutivo dell'associazione, ha dichiarato: "La decisione di oggi è una conferma del fatto che le voci di lesbiche, gay, bisessuali e trans hanno un posto dentro l'Onu come parte di una comunità che si definisce una società civile. Il messaggio inequivocabile è che queste voci non devono essere messe a tacere e che i diritti umani non possono essere negati sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere".
fonte gay.it/channel

Lgbt, Sarah Nile e Veronica Ciardi in un video sul fenomeno lesbo con "Diversamente etero"


Mentre il tempo sui protagonisti del Grande Fratello 10 sembra essere sul punto di lasciare spazio ai nuovi provini per l’edizione numero 11, ecco la notizia di un video di tematica Lgbt con protagonista Veronica Ciardi e Sarah Nile.

Le due ragazze che hanno appassionato (e, come leggo, creato isterismi nel popolo lesbo?) saranno protagoniste di un video documentario dal titolo “Diversamente etero”, che tenta di tracciare un’analisi sulla “coppia finta lesbo” del reality show. Ed è Elena Tebano a spiegare il motivo di questa scelta di video:

“Abbiamo raccolto decine di interviste di altrettante donne che ci aiutassero a comprendere il loro punto di vista, il loro sconcertante entusiasmo per Sarah e Veronica. se due donne, dichiaratamente eterosessuali, sono riuscite a farsi desiderare potentemente da centinaia di donne lesbiche, è solo a causa del vuoto assoluto tutto italiano che strozza il nostro immaginario lesbico. A parte pochissime eccezioni, non esistono figure precise, personalità di spicco, donne dichiaratamente omosessuali che siano in grado di farsi portatrici di bisogni e richieste tutte al femminile, né in tv, né in politica”

Il documentario sarà presentato al Florence Queer Festival ed è autoprodotto dalle stesse ideatrici. Ma è veramente così? Davvero Sarah e Veronica sono il massimo che l’immaginario italiano è disposto ad accettare, ad avere o concedere come simbolo di una realtà omosessuale femminile?

Le donne donne lesbo sono “accettate” solo se sensuali, enigmatiche e misteriose pubblicamente sulla propria vita sessuale? Possono essere lesbiche solo se lo fanno per gioco, non ne parlano apertamente e ammettono di essere comunque amanti del maschio? Non devono poter escludere l’uomo per essere riconosciute? E poi, sono loro due ad essere lo specchio del sesso e amore lesbo italiano? Vi riconoscete in Sarah e Veronica?
http://www.diversamentetero.it/
fonte queerblog

Lgbt, VLADIMIR LUXURIA IN VACANZA: "IN SPIAGGIA MI HANNO REGALATO UN COCOMERO". La Vip racconta un simpatico aneddoto


Vladimir Luxuria, ospite alla serata finale del Festival IL LIBRO POSSIBILE di Polignano a Mare, dopo avere presentato il suo libro di racconti LE FAVOLE NON DETTE, ha raccontato un simpatico aneddoto.

La popolare transgender, in vacanza nella ridente cittadina che diede i natali a DOMENICO MODUGNO, si trovava in pedalò esplorando la costa. A un certo punto, Luxuria si è sentita salutare da un lontano scoglio da un gruppo di allegri ragazzi: "ONOREVOLE, ONOREVOLE". I giovani le hanno annunciato che volevano omaggiarla con un cocomero.

Vladi ha accettato, pensando a uno scherzo. Ma i suoi fan le hanno gettato in mare l'anguria per davvero! Un ragazzo si è tuffato per consegnare alla Vip il dono, inatteso e originale. Vladimir poi, con grande disponibilità , ha accettato di farsi fotografare col gruppetto dei suoi nuovi amici.

Da tutto l'aneddoto , un assunto. "HO VISTO GIOIA SINCERA SU QUEI VISI- ha detto l'ex parlamentare, commossa. "MA QUALCHE ANNO FA NON ERA COSI'. Parecchi, vedendomi, mi guardavano con fredda ostilità. Ora tutto è cambiato e io sono felice.

Felice perchè, se posso regalare un sorriso agli altri, sono e sarò sempre contenta e soddisfatta." La simpatica Luxuria ha aggiunto: "per contrastare i problemi, che abbiamo tutti, occorre affrontarli con serenità e NON BADARE A COLORO CHE SPARLANO DI NOI, ma seguire la propria strada, i propri interessi, tentando di realizzare quello che sta dentro di noi. Solo così potremo essere liberi."

La star della serata ha concluso rivelando la sua perplessità sull'attuale gossip politico. O meglio, sullo sport dilagante di denigrare alcuni assessori o parlamentari , con la motivazione che essi vanno a trans o che ci andrebbero. "I politici che vanno coi trans devono delle spiegazioni solo alle mogli e ai figli, semma, non all'opinione pubblica .

INVECE IO PENSO CHE DOVREBBERO VERGOGNARSI quei politici che hanno rapporti con criminalità organizzata e camorra.".
Luxuria, applauditissima, è stata omaggiata dopo il suo intervento da una folla di fans, come un'autentica diva di Hollywood, oscurando la povera Lucrezia Della Rovere che aveva un incontro quasi in contemporanea.

Anche Lucrezia comunque, come Vladi, ha dimostrato disponibilità e affetto ai fan che volevano una foto mentre era seduta in un bar. La Lante è sembrata una ragazzina, con poco trucco e una linea invidiabile.
Vladimir Luxuria ha annunciato , da parte sua, un romanzo sulla maternità. L'artista vorrebbe adottare un figlio, ma le leggi attualmente non glielo consentono.
fonte blog.libero.it/romoloricapito

Lgbt, Mickey Rourke vuole interpretare il giocatore di rugby gay Gareth Thomas


Forse voi tutti ricorderete la storia di Gareth Thomas, giocatore di rugby che aveva fatto coming out, dichiarando la propria omosessualità e mantenendo un rapporto di stima ed affetto con l’ex moglie con cui si era sposato. Insomma, è diventato, volente o nolente, un simbolo di quell’orgoglio gay che dovremmo sempre avere più. Ora, pare che Mickey Rourke sia interessato a portare sul grande schermo la sua storia, interpretandone il ruolo. Ecco le parole del suo portavoce:

“Mickey Rourke è un grande fan del rugby ed è salito su un volo per Londra subito dopo aver letto un articolo che parlava di Gareth. Mickey pensa che la sua storia possa essere un soggetto perfetto per un film, così lo ha contattato tramite un amico comune della lega di rugby per invitarlo a cena e proporgli la sua idea. Mickey è realmente interessato a girare questo film e anche se al momento non è stato deciso niente, speriamo davvero di vedere concretizzato il progetto”

Tutto questo senza dimenticare che l’attore non ha esattamente un rapporto idilliaco con il mondo Lgbt: ricordate? Avrà improvvisamente cambiato idea? Non so voi, ma a me questo progetto non convince per nulla…
fonte queerblog

martedì 20 luglio 2010

Social Network, Facebook tutelerà i minori con il "panic button" antipedofilia, lanciata in Inghilterra la misura anti-adescatori


LONDRA - Nato dalla collaborazione tra Facebook ed il Child Exploitation and Online Protection Centre 1 (CEOP), il "panic button" introdotto da oggi in Gran Bretagna permettera agli iscritti al noto social network di età compresa tra i 13 ed i 18 anni di segnalare in via immediata ed ancora più semplice ogni tentativo d'adescamento on-line (anche solo presunto).

Il provvedimento è stato preso dopo che, lo stupratore seriale Peter Chapman, ha contattato proprio su facebook una 17enne fingendosi un suo coetaneo e, dopo averla incontrata dal vivo violentandola, l'ha brutalmente uccisa. Con il nuovo "pulsante d'emergenza" introdotto in Inghilterra, dunque, gli utenti più giovanni potranno segnalare direttamente il presunto adescatore agli amministratori di fb.

Si rende conto della misura importante ma assolutemante non risolutiva la vicepresidente di Facebook Europa Joanna Shields che infatti osserva:"Non c'è una formula magica per rendere internet un luogo sicuro, ma abbiamo sviluppato un nuovo metodo per aiutare i giovani a sentirsi tutelati online".

Inoltre, come precisano i responsabili del Ceop, la sola presenza del pulsante sulla home del profilo pubblico degli iscritti, dovrebbe rappresentare un deterrente abbastanza efficace per la maggior parte dei malintenzionati.

In ogni caso, ha spiegato la Shields, "'E' solo attraverso lo sforzo congiunto dell'industria, della polizia, dei genitori e dei ragazzi stessi che potremo mantenere la rete sicura".

L'iniziativa, per ora pensata in via esclusiva per i net surfer inglesi, è stata giudicata molto positivamente da Barbara Saltamarini, deputata del Pdl e responsabile per le pari opportunità:""Il 'panic button' lanciato da Facebook in Gran Bretagna - ha infatti spiegato - può essere un'utile iniziativa per proteggere i minori dalle insidie dei social network.

Studi recenti purtroppo confermano che il cosiddetto 'grooming', ovvero l'adescamento online, è un fenomeno sempre più diffuso. Ben venga, dunque, l'applicazione. E credo anzi che sarebbe opportuno estendere questo progetto a tutti gli stati europei, realizzando una collaborazione tra Facebook e le associazioni nazionali che si occupano di tutela dei minori".
fonte julienews.it

Cinema Lgbt, Storia d’amore gay per i fratelli Wachowski


HOLLYWOOD – I fratelli Wachowski (Film "Matrix" (1999) sceneggiatura e regia) stanno per tornare con un film che già si preannuncia provocatorio. Si intitolerà CN9, e racconterà con stile semi-documentaristico l’appassionata storia d’amore gay tra un soldato americano impegnato in Iraq e un civile iracheno.

Un progetto che si discosta moltissimo dai generi toccati dalla coppia di registi, ma che ben si addice a loro per un motivo persino ovvio: il cambio di sesso di Larry, che ora noto come Lana Wachowski.

Il titolo stato svelato da Production Weekly, mentre la trama si conosceva gi da tempo: sar raccontata in flashback, a partire dal prossimo futuro, e si dipanerà per tutta la guerra in Iraq.

CN9 fa riferimento al nervo cranico numero nove, il cosiddetto nervo glossofaringeo, che controlla lingua e faringe.

Un titolo criptico che non mancherà di avere senso quando ne sapremo di più sul film.

Per ora, i Wachowski hanno steso il solito velo di segretezza, ma sappiamo che i provini sono gi iniziati.
fonte gossipario.com

Lgbt, Germania: Figlia di Raul Castro al Gay pride ad Amburgo


La figlia di Raul Castro, Manuela, partecipera’ al Gay Pride di Amburgo e si incontrera’ con il borgomastro gay di Berlino. Lo annuncia in un’intervista il settimanale ‘Der Spiegel’ la figlia del dittatore cubano, che per il suo impegno in favore del riconoscimento dei diritti degli omosessuali viene definita in patria “la madonna di gay e lesbiche”.
fonte Agi 17 lug

Lgbt, Cosentino, Caldoro e le trans. Arcigay: “Occorre una nuova classe politica”


Nicola Cosentino e Stefano CaldoroL’Arcigay interviene sul tentativo di Nicola Cosentino di screditare la candidatura di Stefano Caldoro alla presidenza della Regione Campania attraverso un finto dossier a base di false frequentazioni di transessuali.

“E’ vergognoso che chi gestisce il potere in questo Paese – dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay – sia ancora convinto che essere omosessuale o lesbica o frequentare i o le trans sia moralmente indegno e civilmente riprovevole”

Se per il presidente nazionale Arcigay occorre “una battaglia culturale a tutto campo per combattere l’omofobia e il pregiudizio”, Fabrizio Sorbara, presidente di Arcigay Napoli auspica un cambio della classe poltica in cui risiede il vero e proprio problema morale.

“Sarebbe il caso che in Campania - afferma Sorbara - emergano esponenti politici nuovi, che abbandonino al folklore certi strumenti di intimidazione, e lascino il posto a persone competenti, capaci di ascoltare e confrontarsi con i bisogni reali dei cittadini per fornire risposte e progettualità”

Patanè inoltre lamenta una certa compiacenza dei mezzi di informazione nel riportare il contenuto delle intercettazioni “infarcite di ‘froci’ e ‘trans’”.
fonte napoligaypress.it

Fashion Style, Roberto Cavalli presenta il suo vino “divino” in edizione limitata


Ormai la tendenza delle case di moda di intraprendere strade diverse rispetto a quello che viene definito il “core business” è un pratica consolidata. Ma le grandi maison non si confrontano solo con gli accessori, sempre più spesso con il settore del “food&beverage”.

È il caso di Roberto Cavalli che non ha resistito al fascino del buon bere al punto da decidere di proporre un vino che potesse rappresentare un simbolo del forte legame che egli continua ad avere con la sua terra, la Toscana.

I vini prodotti appartengono alla Tenuta degli Dei per un produzione che nasce per essere da collezione, in versione a tiratura limitata.

Alla indubbia qualità del prodotto si unisce poi la veste con cui queste bottiglie vengono fornite, il tutto garantisce un effetto molto speciale e
“fashion” al tempo stesso.

Le spire del serpente, simbolo della sua maison, si avvolgono intorno ad essa, creando un oggetto che diventa imperdibile..

Questi risultati possono essere ottenuti soltanto quando un grande marchio di qualità si unisce al genio e alla inventiva di un creativo della moda e del design.

Ovviamente un oggetto che può diventare anche una buona idea regalo, per i fan del fashion e dell’inconfondibile e unico stile Cavalli.
fonte myluxury.it

lunedì 19 luglio 2010

Si è spento Mino Damato, la sua vita in difesa dei bambini malati di Aids


Venerdì 16 nel pomeriggio, come comunicato dalla sua famiglia, si è spenta la vita di Mino Damato, giornalista passionale e coraggioso, che ha lasciato a tutti noi un grande insegnamento...

Mino Damato, classe ’37 e originario di Napoli. E’ stato coraggioso inviato di guerra per la Rai e conduttore di molte trasmissioni, tra le quali ricordiamo Domenica In (celebre la sua camminata a piedi nudi sui carboni ardenti) e Incontri sull’Arca, di cui è stato anche autore. Passionale e idealista, Mino, durante la sua vita, si è impegnato a migliorare quella di bambini abbandonati e malati di Aids, impegno che si è trasformato in uno slancio di puro amore, quando adottò Andreia, di origini rumene, morta nel ‘96 a soli sei anni. L’incontro di Mino con il dolore e la sofferenza dell’infanzia lo ha portato a fondare l’associazione Bambini in Emergenza, alla quale si è dedicato con incessante devozione fino agli ultimi giorni della sua vita.

“Mino era un uomo che guardava in alto cercando la sua luna senza fare come quelli che si fissano il dito. Il suo sogno era quello di poter interpretare questo mondo scoprendone di nuovi, sia che fossero nello spazio – quello spazio da lui tanto amato e che simboleggiava il futuro e dunque la speranza -; sia che scavasse con gli occhi e con la coscienza nei drammi della storia contemporanea”, questo il toccante ricordo della sua famiglia.

Infine l’insegnamento, che ci ha lasciato in eredità un grande uomo e che dovrebbe essere scolpito nei cuori di tutti noi, come monito a guarire, giorno dopo giorno, sentimenti sempre più macchiati da mere ambizioni: “Guardare oltre con coraggio, determinazione e passione è l’esempio che ha lasciato a tutti noi. Qualunque sia la meta da raggiungere, anche quella più desiderata, ci sono viaggi che vorresti non finissero mai. Per Mino e per tutti quelli che gli vogliono bene questo viaggio non avrà mai fine”.
fonte donna.fanpage.it

Diritti Lgbt, Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner sui matrimoni gay: “Un trionfo della società”


A pochi giorni dall’approvazione della legge sui matrimoni gay nel suo Paese, il Presidente argentino, Cristina Fernandez de Kirchner, ha raccontato il proprio entusiasmo per la trionfale svolta della comunità lgbt locale al quotidiano Pagina 12. Una svolta storica per l’Argentina

"È stato un trionfo della società. Credo che alcuni di quelli che oggi sono contrari con il passare del tempo se ne renderanno conto, perché queste cose si capiscono meglio con il tempo. Se uno pensa che 58 anni fa io non avrei nemmeno potuto votare e oggi sono Presidente della Repubblica o che prima non potevano esserci matrimoni interrazziali e la gente veniva divisa in base al colore della pelle: c’era gente che prima si sarebbe fatta uccidere per difendere queste posizioni razziste e oggi se ne vergognerebbe. Il matrimonio gay è una pietra miliare nell’ampliamento dei diritti civili. Si è voluto occultarlo come una questione religiosa, ma è un fatto squisitamente sociale.

Il Capo di Stato non comprende le proteste di natura ideologica della Chiesa cattolica che ha espresso parere negativo (e chiesto un referendum abrogativo senza particolare esibito)

"Se si va un po’ a fondo delle cose, si vede che l’istituzione del matrimonio viene dal diritto romano, che è il grande organizzatore della proprietà privata. Matrimonio, diritti di successione e diritti reali: tutto aveva a che vedere con la proprietà privata, su come dovesse avvenire una successione legittima, su come distinguere i figli legittimi dagli illegittimi. Il tutto è nato in una società pagana come quella romana. Dare, quindi, una connotazione religiosa all’unione tra due persone non è nemmeno una verità storica.

Ed è fortemente convinta del fatto che nessun altro essere umano può imporre il proprio stile di vita agli altri

"C’è il diritto a vivere insieme alla persona che si ama. Ci sono molte persone che vogliono legalizzare la propria situazione di coppia della stesso sesso e non mi sembra corretto che, dal momento che io sono eterosessuale, imponga il mio modo di amare agli altri. Perché se i gay non mi impongono l’omosessualità io devo imporre loro l’eterosessualità? Questo è il nodo centrale: voler imporre una forma di vita. Come società posso esigere dall’altro che non rubi, ma non posso esigere che abbia la vita privata che io voglio. Se guardiamo al lato strettamente legale della cosa, le azioni private sono riservate unicamente a Dio.

E conclude

"Io credo profondamente in Dio ma non nel Dio castigatore, nel Dio persecutore, nel Dio che se faccio quale cosa mi fulmina. Credo in un Dio che vuole la giustizia anche sulla Terra, che protegge i deboli e le minoranze. Se Gesù si è distinto in qualcosa è stato per essere il protettore dei deboli e di quanto hanno problemi. Non dobbiamo dimenticarci di Maria Maddalena e del fatto che la prima pietra avrebbe potuto tirarla solo chi era libero dal peccato. Quanti dei membri del Parlamento argentino possono scagliare la prima pietra?

Che invidia per i nostri cugini argentini!
fonte gayprider

Lgbt, Sean Hayes, bacio etero per il Jack di “Will & Grace”


Il 2010 verrà ricordato per la pioggia di coming out: ad aprire le danze ci ha pensato Ricky Martin - con conseguente scoperta dei gusti sessuali dell’italico Valerio Pino - poi scopriamo che Marco Pannella è bisessuale e forma una coppia aperta con la moglie, in America venne addirittura annunciato il 5 maggio il coming out di un personaggio dello star system d’Oltreoceano, con tanto di programmate ospitate. In realtà si tratterà di un’affermata cantante country statunitense.
A chiudere le danze ci dovrebbe pensare invece il nostro Tiziano Ferro, con l’autobiografia in uscita nel prossimo autunno.

Ha fatto meno rumore il coming out di Sean Hayes, che tutti ricoridiamo per il divertentissimo personaggio di Jack Mc Farland all’interno del mitico “Will & Grace“, andato in onda dal 1998 al 2006. Jack era l’effeminatissimo amico di Will con ambizioni nel mondo dello spettacolo: come non ricordare le sue battute di “Solo Jack“!

Molti maligni videro nel coming out di Hayes - per la verità il suo orientamento sessuale non era mai stato un mistero per nessuno - un modo per ritornare sulle scene, visto che da molto tempo era inattivo. Così durante unp sketch all’interno del programma televisivo intitolato “Make out of Tonys” ha dato un bacio molto appassionato all’attrice Kristin Chenoweth, che ho riconosciuto per essere l’interprete di April Rhodes in Glee. Hayes ha poi concluso scherzando: “So cosa state pensando, è troppo bassa per me!“.
fonte gay.it

Lgbt, Obama: nuova strategia contro l’epidemia HIV/AIDS


Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama presenterà una nuova strategia questa settimana per arginare l’epidemia dell’AIDS diminuendo il numero di nuove infezioni e aumentando il numero di persone che riceveranno le cure.
Il tasso annuale delle morti per AIDS è diminuito, ma il numero dei nuovi contagi è statico e, di conseguenza, il numero delle persone che vivono in questa situazione è in forte aumento.

Nel rapporto l’amministrazione chiede delle misure volte a ridurre, al 25 per cento in meno nei prossimi 5 anni, il tasso di contagio annuale di HIV.

Sono circa 56.000 le persone che contraggono il virus ogni anno e più di 1 milione di americani vive con l’HIV.

Obama annuncerà la strategia domani, dalla Casa Bianca, martedì 13 luglio 2010, dopo un lavoro durato 15 mesi con interviste a migliaia di persone in tutto il Paese.

Nonostante sia garantito un aumento degli investimenti su alcuni settori, non si prevede un notevole aumento della spesa federale.

Pare che l’amministrazione invierà i nuovi fondi nelle zone in cui vi sono gruppi di popolazione più a rischio di contagio, come ad esempio uomini gay e bisessuali e gli afro-americani. Ora il governo federale investe 19 miliardi di dollari all’anno per i programmi nazionali contro il contagio dell’AIDS.

Attualmente, secondo gli ultimi sondaggi, una persona contrae il virus dell’HIV ogni 9 minuti e mezzo e ancora sono molte le persone infette che non ricevono alcuna cura, una decina di migliaia.

Entro il 2015 gli Stati Uniti dovranno aumentare le cure dei pazienti che hanno contratto il virus, arrivando a coprire tale spesa all’85 per cento rispetto all’attuale 65 per cento.

Il primo programma nazionale per la cura dell’AIDS è stato proposto all’inizio dell’amministrazione Obama, in seguito alla pressione esercitata da gruppi dei diritti lgbt.

L’esatto contrario di ciò che accade nel nostro Paese, dove i diritti lgbt passano sempre in un secondo piano, addirittura non sono assolutamente considerati dall’attenzione governativa o pubblica.

Negli ultimi tempi grazie allo sviluppo scientifico l’HIV è curabile ma questo passo avanti ha comportato un passo indietro nel pensare comune, infatti, molti ritengono che l’HIV non sia più un’emergenza pubblica proprio perché curabile. Si richiede, pertanto, una maggior consapevolezza circa i rischi di questo virus.

La strategia di Obama offre un completamento di quello che Bush aveva fatto, ossia i programmi contro lo sviluppo dell’AIDS in Africa.

La strategia proposta da Barack Obama è coerente con le politiche studiate dagli specialisti di sanità pubblica sulle condizioni dei malati di hiv ma alcuni esperti avevano delle aspettative un po’ più elevate.

I punti della strategia sono i seguenti:

Molte persone che hanno contratto il virus non sono consapevoli del loro status e possono trasmetterlo facilmente ai loro partner. Entro il 2015 tale tasso dovrà diminuire.

Il governo federale deve occuparsi di equilibrare la distribuzione dei fondi; attualmente ricevono più soldi, per le cure, i paesi con basso numero di casi di HIV /AIDS.

Diminuire il tasso di contagio, almeno del 30 per cento entro i prossimi cinque anni. Attualmente 5 persone su 100 contraggono il virus.

Porre fine alla discriminazione nei confronti delle persone affette dal virus, è un ostacolo grave per la lotta contro la malattia.

Il programma inoltre richiede un grande sostegno dal Paese, combattere l’HIV ha la stessa urgenza della lotta al Cancro.
fonte Advocate

Icone Lgbt, Kylie Minogue bellissima per lo spot di SAT1il, nuovo canale televisivo tedesco


Più che uno spot tv sembra una sorta di mini video clip di uno dei suoi famosi brani tratto da All the Lovers!
Kylie Minogue testimonial per il nuovo canale televesivo tedesco SAT1, che ha come motto: Colour Your Life!
spot veramente originale.... di lei che dire se non UNICA!
favolosa e luccicante ecco Kylie Minogue nel vide promozionale

domenica 18 luglio 2010

Lgbt Omofobia, Dopo 8 anni di prelievi "Sei gay? Non puoi donare il sangue"


L'ospedale Pini di Milano gli nega il prelievo perché omosessuale: "I dati epidemiologici mostrano che sono rapporti a rischio". Da domani lunedì 19 protesta dell'Arcigay

Lunedì al servizio trasfusionale del Gaetano Pini ci sarà una lunga coda di donatori. Tutti dannatamente sani. Mediamente giovani. Per lo più non fumatori. E soprattutto fieramente omosessuali. Ci saranno anche martedì e il giorno dopo. E il giorno dopo ancora. Fino a quando non si vedranno riconoscere il diritto di donare il loro sangue.

E’ questa la particolare forma di protesta scelta da Arci Gay e Network Persone Sieropositive per denunciare e contrastare la politica adottata dall’ospedale milanese di escludere dalla donazione i “soggetti maschi che abbiano rapporti omosessuali, indipendentemente dal numero di partner”, scrive in una nota il Policlinico dopo aver vietato a un gay il prelievo.

Lui, Gabriele, da otto anni donatore, ha denunciato su Facebook e sul suo blog quanto accaduto. Sulla vicenda Paola Concia, deputata del Pd, presenterà un’interrogazione al ministro della Salute. E così, mentre l’Argentina approva le nozze tra gay, riconoscendo alle coppie omo anche la possibilità di adottare bambini, l’Italia sembra diventare sempre più un paese per etero.

Non più tardi di dieci giorni fa si è scoperto il proliferare di annunci per case in affitto espressamente riservate a non gay, poi le continue e sempre più frequenti aggressioni ai danni delle comunità omo confermano, se ce n’era bisogno, quanto emerso dall’indagine svolta da Eurobarometro: l’Italia è in linea con gli altri paesi Ue per il razzismo basato sull’etnia ma primo per le discriminazioni a sfondo sessuale. All’elenco si aggiunga il divieto di donare sangue.

Quello che è accaduto a Gabriele è “una discriminazione assurda, medievale”, secondo Marco Mori, presidente dell’Arci Gay milanese. Al quale fa eco Sergio Casartelli, che guida l’Avis lombardo da anni. E spiega: “Culturalmente è una discriminazione, oggi i più a rischio sono i giovani e gli uomini adulti etero. Noi ogni anno raccogliamo 20mila donazioni, negli ultimi dieci anni non abbiamo avuto alcuna evidenza. E non escludiamo nessuno a priori”.

Il Policlinico si difende, ribattendo che “l’orientamento sessuale non è a priori un motivo di esclusione dalla donazione di sangue, tant’è che secondo gli standard internazionali le donne omosessuali possono donare il sangue”. E aggiunge: “I dati epidemiologici mostrano invece che il rapporto omosessuale maschile è un comportamento a rischio.

Pertanto la nostra struttura, rispettando le indicazioni di legge, esclude dalla donazione i maschi omosessuali che dichiarano di essere sessualmente attivi”. E cerca di smussare la polemica, sostenendo che “i gay che vengono respinti come donatori sono meno di tanti altri che vengono esclusi per motivi diversi: sono state respinte persone che hanno avuto più di tre partner nell’ultimo anno, persone che hanno avuto rapporti con una prostituta e altre per aver avuto un rapporto occasionale, senza contare i potenziali donatori esclusi per aver frequentato, nei tre mesi precedenti, paesi del mondo in cui c’è alto rischio di contrarre la malaria”.

A Rosaria Iardino, presidente del Network Persone Sieropositive, sorge il dubbio “che esista il pericolo concreto che le sacche non vengano controllate. Perché altrimenti fare una selezione in entrata, considerato che comunque il sangue raccolto va poi tenuto fermo per un periodo minimo di 4-6 settimane?”, si chiede. Iardino si dice “convinta” di essere “davanti a un’ignoranza scientifica, una presa di posizione ideologica”. Per questo, spiega, “abbiamo deciso, io e Marco Mori, di invitare gli omosessuali sani a donare il sangue da lunedì dichiarando il numero di rapporti avuti”.

Oltre alla protesta, però, le associazioni cercano il dialogo con la struttura ospedaliera. “Abbiamo chiesto un incontro, cercheremo di spiegare le nostre posizioni perché crediamo che la priorità sia la salute pubblica non l’ideologia.

Io – aggiunge Iardino – non credo che l’atteggiamento adottato dal Pini possa essere improntato alla politica regionale, penso sia solo un atteggiamento individuale”. In attesa del dialogo, aggiunge Mori, “da lunedì andremo a cercare di donare il sangue e difronte al diniego pretenderemo una motivazione così da valutare poi con dei legali la possibilità di denunciare l’ospedale costringendolo così a dimostrare che i nostri rapporti sono a rischio.

E non lo sono. Allora sarà chiaro che la decisione del Pini è dettata solo da una discriminazione per l’orientamento sessuale. Puoi dirmi che non va bene il mio sangue, non che non vado bene io per quel che sono e per quel che faccio”.
fonte Il Fatto Quotidiano del 17 luglio 2010

Lgbt, Perché in Italia i gay famosi snobbano internet?


Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti le persone omosessuali leggerebbero blog e siti d’informazione alternativi ai mass media mainstream con una frequenza maggiore rispetto agli eterosessuali.

Probabilmente se uno studio simile venisse condotto anche nel nostro paese avrebbe un riscontro analogo. La notizia relativa all’apertura, in Argentina, del matrimonio a gay e lesbiche non è, al momento, né sulla home page del Corriere della Sera (dove invece c’è un link alla storia di un bambino che ha imparato a leggere a soli tre anni) né sulla sezione esteri del sito di RAI News 24, il cui direttore è stato elevato a martire dalla sinistra che poco ha fatto per i Pacs.

Urlare alla censura sarebbe inutile. Meglio concentrarci sul perché questo tipo di notizie, storiche, non riescono a raggiungere i mass media che dovrebbero, per onestà intellettuale e professionale, occuparsi di quanto sta accadendo in America Latina.

Analizzando la classifica che Wikio ha redatto sui blog GLBTQ più visitati si nota che nella top ten solo due siti sono curati da persone che in più occasioni hanno manifestato a favore di gay e lesbiche. Cristiana Alicata, per la cronaca, batte di gran lunga Vladimir Luxuria.

Attorno alle due donne non c’è nemmeno un uomo. Uno dei tanti gay che sfila in prima fila ad ogni Pride che in Italia si organizzano in estate. Una serie di apparizioni, dati alla mano, non è più sufficiente.

Per raccontare alla casalinga di Voghera che in Argentina oltre a Maradona e Belen Rodriguez c’è anche il matrimonio per gay e lesbiche è necessario che i figuranti dei vari cortei si impegnino per primi a fare opinione online come si confà ad un paese moderno.

Solo allora raggiungeremo i tg delle 20.00. Solo allora i sondaggi ipoteticamente condotti nel nostro paese non saranno uguali a quelli degli Stati Uniti.
fonte queerblog

Icone Lgbt, Renato Zero non è gay: ho amato e amo le donne


Renato Zero fa coming out al contrario e dichiara una volta per tutte di non essere omosessuale.

Ci ha lasciato tutti di stucco il coming out di Renato Zero che, a differenza di altri suoi colleghi, ha deciso di confessare al mondo la sua… eterosessualità! Ultimamente la sua posizione sempre più ambigua sull’argomento aveva scatenato le critiche di tanti.

Tra questi Cecchi Paone: “Renato si è infilato da tempo in un tunnel dell’ambiguità attraverso i costumi, le parole, i modi, il suo lavoro. Poi sembra che negli ultimi tempi stia regredendo, lasciando poi tanti omosessuali suoi appassionati un po’ delusi” ha detto il giornalista al programma radiofonico della Ventura “Se avesse fatto canzoni e avesse scelto un look diverso ok, ma si è sempre vestito da donna, ha scritto pezzi sul triangolo, sull’onda gay... Insomma se l’è cercata“.
fonte gossip.fanpage.it