sabato 24 luglio 2010

Arte Lgbt, Google festeggia Frida Kahlo, artista bisessuale


In occasione dell’anniversario della nascita di Frida Kahlo, artista bisessuale nata in Messico il 6 luglio del 1907, Google USA ha decorato la sua homepage in onore di questa icona femminista. Così Google negli ultimi tempi si sta avvicinando attraverso diverse iniziative o strategie alla comunità lgbt.

Le opere di Frida Kahlo, il cui vero nome è Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón, consistono principalmente di autoritratti di piccole dimensioni realizzati in uno stile ispirato all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane. Il suo unico soggetto era lei stessa, ma il suo carattere, le sue avventure, le sue sofferenze e il suo talento soprattutto, hanno fatto di lei un vero modello.

Attraverso l’arte ha esorcizzato i suoi tormenti. secondo la leggenda,in seguito ad un incidente che la costrinse all’immobilità su una sedia a rotelle per tutta la vita, sua madre per aiutarla a superare la solutudine fece installare uno specchio sopra il suo letto, così Frida iniziò a ritrarsi.

Artista surrealista è stata un’icona di stile e anche leader del ventesimo secolo, soprattutto perché icona femminista. Usa la sua arte e i suoi ritratti per dichiarare l’indipendenza dalle norme femminili del tempo in cui ha vissuto.

Il suo lavoro ha stimolato molte artiste donne ad esplorare l’identità e la sessualità ma Frida Kahlo è stata la più impressionante di tutti.

Ma allora per quale motivo è spesso dimenticata dagli “intellettuali snob” dell’arte?
La sua fama crebbe notevolmente tra il 1980 e il 1990, mentre veniva apprezzata e acquistata da Madonna e celebrata come un’icona artistica femminile.

Infatti, Madonna, la regina del Pop, ha acquistato una sua opera, Autoritratto con scimmietta del 1945, pagando ben cinque milioni di dollari, il prezzo più alto per un quadro creato da una donna.

Nel caso di Frida Kahlo il suggerimento insidioso, mormorato da molti critici per lo più uomini, è che la pittrice non aveva alcun talento, in realtà ne aveva da vendere, ma era una donna e quindi non poteva essere superiore all’uomo.

L’autoritratto è un esercizio tradizionale, che risale al Dürer e al Rembrandt, pittori vissuti tra il 1440 e 1669, ma non è passato di moda in quanto riflette i paradossi e le incertezze d’identità di un mondo che cambia e si evolve nella sua diversità; quello sguardo imperturbabile esercita una potenza formidabile e rara. Il suo anniversario valeva la pena di essere celebrato.
fonte Advocate via gaywave

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