mercoledì 21 luglio 2010

Finalmente un'associazione LGBT entra a far parte dell' ONU


L'assemblea delle Nazioni Unite ammette l'Ilghrc come gruppo di pressione interna. Avrà potere consultivo. Obama: "Adesso l'Onu è più vicina agli ideali su cui è fondata"
Dopo il rifiuto arrivato lo scorso 4 giugno, l'Ilghrc, (International Lesbian and Gay Human Rights Commission) è stata ammessa come gruppo di pressione all'interno delle Nazioni Unite.

La più grossa organizzazione che si occupa di diritti delle persone lgbt nel mondo, non avrà potere di voto, naturalmente, ma il potere consultivo che viene riconosciuto a tuttii gruppi di pressione ammessi dall'Onu.

Tra i fautori dell'ammissione dell'Ilghrc, anche il presidente Usa Barack Obama che ha dichiarato: "Le Nazioni Unite furono fondate sulla premessa che solo attraverso il mutuo rispetto delle diversità, e attraverso il dialogo, la comunità internazionale può perseguire in modo efficace giustizia ed equità. Oggi, con l'inclusione della Lesbian and Gay Human Right Commission, le Nazioni Unite sono più vicine agli ideali per cui furono fondate".

Qualche mese fa, la richiesta dell'organizzazione di essere ammessa tra i gruppi di pressione dell'Onu era stata rifiutata e capofila dei paesi contrari all'ammissione erano stati l'Unione Sovietica, l'Egitto e la Cina.

Questa volta, l'assemblea delle Nazioni Unite ha votato a favore con 23 sì, 13 no e 13 astensioni. Tra i contrari, Niger, Marocco, Malesia, Pakistan, Arabia Saudita e Venezuela. Oltre agli Usa, invece, hanno perorato la causa dell'organizzazione lgbt la Gran Bretagna, il Canada, la Germania, il Brasile e il Giappone.

Il voto favorevole implica che l'Iglhrc potrà da oggi in poi partecipare ufficialmente alle assemblee dell'Onu, presentare documenti e collaborare con l'Onu e i governi degli stati che ne fanno parte.

Cary Alan Johnson, direttore esecutivo dell'associazione, ha dichiarato: "La decisione di oggi è una conferma del fatto che le voci di lesbiche, gay, bisessuali e trans hanno un posto dentro l'Onu come parte di una comunità che si definisce una società civile. Il messaggio inequivocabile è che queste voci non devono essere messe a tacere e che i diritti umani non possono essere negati sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere".
fonte gay.it/channel

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