lunedì 19 luglio 2010

Lgbt, Obama: nuova strategia contro l’epidemia HIV/AIDS


Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama presenterà una nuova strategia questa settimana per arginare l’epidemia dell’AIDS diminuendo il numero di nuove infezioni e aumentando il numero di persone che riceveranno le cure.
Il tasso annuale delle morti per AIDS è diminuito, ma il numero dei nuovi contagi è statico e, di conseguenza, il numero delle persone che vivono in questa situazione è in forte aumento.

Nel rapporto l’amministrazione chiede delle misure volte a ridurre, al 25 per cento in meno nei prossimi 5 anni, il tasso di contagio annuale di HIV.

Sono circa 56.000 le persone che contraggono il virus ogni anno e più di 1 milione di americani vive con l’HIV.

Obama annuncerà la strategia domani, dalla Casa Bianca, martedì 13 luglio 2010, dopo un lavoro durato 15 mesi con interviste a migliaia di persone in tutto il Paese.

Nonostante sia garantito un aumento degli investimenti su alcuni settori, non si prevede un notevole aumento della spesa federale.

Pare che l’amministrazione invierà i nuovi fondi nelle zone in cui vi sono gruppi di popolazione più a rischio di contagio, come ad esempio uomini gay e bisessuali e gli afro-americani. Ora il governo federale investe 19 miliardi di dollari all’anno per i programmi nazionali contro il contagio dell’AIDS.

Attualmente, secondo gli ultimi sondaggi, una persona contrae il virus dell’HIV ogni 9 minuti e mezzo e ancora sono molte le persone infette che non ricevono alcuna cura, una decina di migliaia.

Entro il 2015 gli Stati Uniti dovranno aumentare le cure dei pazienti che hanno contratto il virus, arrivando a coprire tale spesa all’85 per cento rispetto all’attuale 65 per cento.

Il primo programma nazionale per la cura dell’AIDS è stato proposto all’inizio dell’amministrazione Obama, in seguito alla pressione esercitata da gruppi dei diritti lgbt.

L’esatto contrario di ciò che accade nel nostro Paese, dove i diritti lgbt passano sempre in un secondo piano, addirittura non sono assolutamente considerati dall’attenzione governativa o pubblica.

Negli ultimi tempi grazie allo sviluppo scientifico l’HIV è curabile ma questo passo avanti ha comportato un passo indietro nel pensare comune, infatti, molti ritengono che l’HIV non sia più un’emergenza pubblica proprio perché curabile. Si richiede, pertanto, una maggior consapevolezza circa i rischi di questo virus.

La strategia di Obama offre un completamento di quello che Bush aveva fatto, ossia i programmi contro lo sviluppo dell’AIDS in Africa.

La strategia proposta da Barack Obama è coerente con le politiche studiate dagli specialisti di sanità pubblica sulle condizioni dei malati di hiv ma alcuni esperti avevano delle aspettative un po’ più elevate.

I punti della strategia sono i seguenti:

Molte persone che hanno contratto il virus non sono consapevoli del loro status e possono trasmetterlo facilmente ai loro partner. Entro il 2015 tale tasso dovrà diminuire.

Il governo federale deve occuparsi di equilibrare la distribuzione dei fondi; attualmente ricevono più soldi, per le cure, i paesi con basso numero di casi di HIV /AIDS.

Diminuire il tasso di contagio, almeno del 30 per cento entro i prossimi cinque anni. Attualmente 5 persone su 100 contraggono il virus.

Porre fine alla discriminazione nei confronti delle persone affette dal virus, è un ostacolo grave per la lotta contro la malattia.

Il programma inoltre richiede un grande sostegno dal Paese, combattere l’HIV ha la stessa urgenza della lotta al Cancro.
fonte Advocate

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