
Fuori concorso di alta classe alla 68^ Mostra del Cinema di Venezia:
Diana Vreeland-The Eye Has to Travel racconta la vita e l’arte di una delle icone dello stile europeo.
Diana Vreeland, nata nel 1903 e morta nel 1989, è stata il più grande “arbitro d’eleganza“ del XX secolo, un personaggio esotico e vibrante che ha regnato per cinquant’anni come “Imperatrice della moda“, folgorando il mondo con una visione unica di high e low-style.
Incomparabile oracolo della moda, ha invitato il pubblico della 68^ Mostra del Cinema di Venezia a seguirla in un viaggio di reinvenzione perpetua e a partecipare all’avventura della vita.
Con occhio attento e professionale di una fotografa, di una direttrice di rivista, di una maestra di stile, ha aperto le porte della mente alla donna del dopo-guerra, le ha donato la libertà di immaginare.
I suoi successi e le sue idee restano freschi e attuali e il suo spirito è tuttora vivo e influente.
Così la ricordava Jackie Onassis: “Dire che Diana Vreeland si è occupata solo di moda significa banalizzare i suoi meriti.
È stata un’osservatrice saggia e arguta del suo tempo. Ha vissuto una vita piena“.
Diretto da Lisa Immordino Vreeland, Frédéric Tcheng e Bent-Jorgen Perlmutt, il film nasce durante le ricerche degli autori per un libro su Vreeland, quando si sono resi conto che la sua vera forza e sottigliezza richiedevano una piattaforma tridimensionale per tornare alla luce.
Il cinema è il mezzo più ovvio ed efficace per rappresentare lo straordinario viaggio visuale della Vreeland; e Diana Vreeland: The Eye Has to Travel è molto più che un ritratto intimo di una leggendaria icona fashion.
Cattura infatti visivamente la vita del personaggio attraverso una moltitudine di mezzi mediatici.
La sua vera voce e la sua personalità – forte, eloquente e spesso sopra le righe – guideranno lo spettatore attraverso la vita, le avventure, i successi e le passioni della protagonista.
fonte http://www.italiah24.it di Emanuele Rauco
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