La parlamentare Concia con l'assessore alle Pari Opportunità Spinosa
"Un bollino per le imprese avversarie di chi discrimina"
Torino ha detto sì alla proposta di Paola Concia: sarà la capitale dei diritti uguali per tutti. O meglio, fregerà le imprese, le aziende e i negozi a favore dell’inclusione anche di chi, come la comunità gay, spesso viene discriminata, attraverso il «bollino del progresso».
Un marchio doc, che farà di Torino, città tradizionalmente nemica delle discriminazioni sociali, la capofila di «Friendly Italy». Su «La Stampa» del 22 agosto scorso, l’anticipazione della proposta della parlamentare del Pd al sindaco Fassino. Sono passate due settimane e il sindaco ha fatto arrivare la sua rispsta.
Ieri, durante il dibattito «Italia libera tutti» organizzato alla Festa nazionale dei Giovani democratici di parco Ruffini, presenti Paola Concia e l’assessore alle Pari Opportunit Maria Cristina Spinosa, il Comune ha dato la sua risposta ufficiale, di fronte ad una fitta platea nonostante la pioggia battente.
E quella risposta è stata un «Sì, ci lavoreremo».
«Non avevo dubbi - ha commentato la parlamentare - Fassino è da sempre un fiero sostenitore dei diritti civili e di una società aperta, e la decisione appena comunicataci qui dall’assessore Spinosa lascerà un segno democratico indelebi».
D’altronde - come ha fatto notare Andrea Benedino della segreteria provinciale del Pd - Torino è già molto avanti su questa strada». Come dimenticare infatti che l’ex sindaco Chiamparino sposò simbolicamente due donne diventando per la comunità gay quasi un’icona? E che dire di due aziende come Eataly e Ikea (questa a livello nazionale, ma Torino è stata comunque tappezzata di manifesti) che qualche mese fa hanno sottolineato che erano «aperte a tutte le famiglie»?
L’unico elemento di delusione è che ieri, nonostante fosse attesa, non era presente al fianco di Paola Concia, la sua neo-sposa Ricarda Trautman, criminologa e psicologa tedesca: «E’ stata trattenuta a Francoforte per motivi di lavoro».
Per il resto ieri, come ha confermato l’assessore alle Pari Opportunità Maria Cristina Spinosa «la città del Festival del Cinema Gay e di un ex sindaco che ha unito simbolicamente in matrimonio due donne, ha intenzione di andare ancora più avanti in questa battaglia».
Ha esordito, Concia: «Credo sia arrivato il momento di lanciare “un’Italia Friendly”, amichevole, che non abbia paura delle diversità, ma che anzi riconosca in esse un patrimonio di ricchezze che non tolgono, ma aggiungono valore al nostro capitale umano». Incalza: «E proprio dalla Torino fassiniana vorrei che prendesse vita questo progetto del “bollino dell’inclusione” a cui lavoro già da qualche mese: un progetto che spero coinvolgerà le amministrazioni più virtuose, ma anche governo, sindacato, Confindustria e associazioni di categoria».
Questo bollino andrà a distinguere, come una doc, le attività commerciali e imprenditoriali che si impegnano in politiche attive di inclusione e promozione dell’uguaglianza verso le categorie sociali più esposte all’esclusione e alle discriminazioni». E ha aggiunto: «Torino e il mio progetto andrà oltre l’esempio di Padova, che recentemente ha aperto il suo turismo al mondo gay.
Questa certificazione potrà attrarre investimenti dall’estero costituiti dalle comunità più discriminate che, in questo modo, sceglierebbero Torino dietro la promessa di trovarvi luoghi accoglienti e inclusivi. Un sicuro incentivo per i privati».
La proposta ha già riscosso successo e non solo fra chi si batte da sempre per le pari opportunità e i diritti civili. «Un paso avanti - ha concluso a margine del dibattitto Concia - per cominciare a sconfiggere quella piaga sociale chiamata intolleranza».
fonte http://www3.lastampa.it di Emanuela Minucci
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