
(ASCA) - Roma, 16 mar - Dare del ''gay'' a qualcuno e' reato se l'intento e' quello di denigrarlo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 10.248 confermando la condanna a un uomo che in una lettera aveva dato del ''gay'' a un collega. Nel caso specifico, secondo la Corte, c'era dunque ''un inequivoco intrinseco intento denigratorio''.
Anna Paola Concia, deputata del Pd e relatrice della proposta di legge sull'omofobia plaude la sentenza nel corso di un'intervista all'Agenzia Radiofonica Econews: ''Il senso profondo e' che non si puo' insultare qualcuno in ragione del suo orientamento sessuale. Invito tutti a leggere la sentenza con attenzione. La Cassazione vuol dire che usare la parola 'gay' o 'omosessuale' in modo offensivo e' un reato, e in questa chiave va letta la sentenza''.
''L'altra cosa su cui invito a riflettere - conclude Concia - e' il fatto che nella nostra legislazione manca una legge contro il reato di omofobia, e la Cassazione con questa sentenza segnala anche questo''.
fonte asca
Nessun commento:
Posta un commento