lunedì 15 marzo 2010

Milano, omofobia all'università Statale


Milano, omofobia all'università Statale
E il caso finisce al Senato accademico
Un 19enne stava attaccando volantini in università per promuovere un cineforum gay, quando un giovane lo ha pesantemente insultato: "Siete la feccia dell’umanità, qui per voi non c’è posto". Dell’episodio si discuterà martedì in Senato accademico. "È inaccettabile, servono provvedimenti esemplari", dice la preside di Agraria, a cui sono stati segnalati altri casi di omofobia
Prima i manifesti strappati dalle pareti, poi gli insulti urlati in pubblico: «Voi froci siete la feccia dell’umanità». È successo al polo di Biologia dell’università Statale, in via Celoria a Milano. Giacomo, studente di 19 anni, stava attaccando in bacheca volantini che promuovono una rassegna di cinema gay, quando un giovane lo ha avvicinato: «Attaccane un altro e ti ammazzo di botte — ha gridato — per voi malati qui non c’è posto». Era l’ora di pranzo di giovedì. Alla scena, durata diversi minuti, hanno assistito alcuni studenti, che hanno espresso solidarietà a Giacomo. Lo stesso hanno fatto ieri professori e ricercatori. Lo studente ora si dice «scosso e allibito».Della questione, di cui è informato il comitato Pari opportunità dell’università, si discuterà martedì nella riunione del Senato accademico. Per la studentessa Angelica Vasile, nel comitato, «purtroppo le segnalazioni simili in università non sono così rare: le riunioni del collettivo gay sono disturbate da insulti, e i volantini vengono strappati». Gli episodi di omofobia sono stati raccolti in una relazione inviata al comitato di cui fa parte la preside di Agraria, Claudia Sorlini: «Simili atti sono inaccettabili — dice — serve un’indagine rapida che individui i responsabili e, se ci sono gli estremi, decida provvedimenti esemplari».Il regolamento disciplinare della Statale prevede come massime punizioni la sospensione dagli studi fino a un anno o l’espulsione. A esporre la questione in Senato sarà la studentessa Alessandra Brambati: «Qualunque sarà la decisione — dice — manderemo una mail a tutti gli studenti per informarli». Il collettivo Gay Statale riunisce 220 fra studenti e studentesse e propone iniziative finanziate in parte dall’università. «Si deve garantire che la civile convivenza non sia compromessa — dice Enrico, il portavoce — anche perché la Statale si è sempre dimostrata attenta». Dallo scorso anno, l’ateneo consente agli studenti che cambiano sesso di registrare sul libretto il nuovo nome.
Pubblicato da notiziegay.it di Franco Vanni

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