domenica 14 marzo 2010

Libri, Ash l'eroina bisex di Malinda Lo, che lascia il principe a Cenerentola


Il vincolo austero della mezzanotte e la corsa incantata per trattenere gli ultimi attimi del sortilegio sono la deliziosa citazione che tiene legata la vicenda di "Ash" - il romanzo di Malinda Lo edito in Italia da Elliot - alla leggendaria Cenerentola. Una citazione soltanto e non una riscrittura in toto come qualcuno ha commentato, pur essendo numerose le analogie tra le due eroine a cui la magia indica la via del riscatto. La storia di Ash è quella dell'amore tra una ragazza "a servizio" e la Cacciatrice del re, una passione filtrata da una magia antica che niente regala ma che anzi chiede indietro, come prezzo, la vita. E intanto turba il sonno, illumina i sentieri nel bosco e proprio in quel bosco ne fa sorgere un altro abitato da creature magiche come Sidhean, l'altro amore di Ash, che è poi anche l'incantesimo che ne arma la mano. Il principe appare solo sullo sfondo, non è un approdo, nemmeno un sogno o un'ambizione. E questo rivoluziona il rapporto con matrigna e sorellastre, abbagliate - loro sì - da un miraggio che mai si profila invece nell'orizzonte di Ash. Cenerentola quindi è solo un cameo, forse addirittura quella stessa ragazza su cui è caduta alla fine la scelta del principe la notte del ballo. Una giovane baciata da un altro incantesimo, messo a punto da altre fate in altri libri. Ash insegue invece l'amore della cacciatrice Kaisa e questa passione ci svela un mondo di donne/streghe/amazzoni/eroine, un matriarcato magico attraverso il quale si tramanda una tradizione epica che a fatica sopravvive in un mondo che confonde i miti con le favole. C'è tanta sapienza, invece, nella dinastia delle Cacciatrici e ce n'è altrettanta nelle storie antiche che la mamma raccontava alla piccola Ash sfidando il senso pratico di un'evoluzione ostile a concedere spazio al sovrannaturale. A lettura conclusa, a libro finito, resta il sapore di una storia raccontata con fascino e cura, a cui l'autrice cinese, americana d'adozione, affida un messaggio rivoluzionario. Che non sta banalmente nell' amore omosessuale quanto nel raccontarlo come un fatto atavico, tradizionale, lontano dalla trasgressione ma anche dall'eccezione. Più simile, piuttosto, a un dono ancestrale, innato, profondo, che serve soltanto riscoprire.
fonte omoios

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