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“La parola gay non deve essere considerata un insulto ma reato, e la sentenza della Cassazione giustamente lo riconosce”, dichiara Cristina Morelli, Responsabile Diritti e parte dell’esecutivo dei Verdi riferendosi alla sentenza n. 10248 della Corte che ha sancito il principio occupandosi di un caso di uso strumentalmente offensivo dell’epiteto.
“Ingiuriare un omosessuale è una reato esattamente come ingiuriare qualsiasi altro cittadino. L’uso della parola gay come ingiuria è inaccettabile e non degno di un paese civile. Ancora una volta però – aggiunge Morelli – è la giurisdizione svolge un ruolo di supplenza a un Parlamento sordo ad ogni richiesta della comunità lgbt. Proprio oggi a Genova si inaugura lo sportello legale di Arcigay: ci auguriamo che questo sia un buon auspicio anche in vista del 23 marzo prossimo, quando la Corte Costituzionale si esprimerà sulla questione dei matrimoni gay”.
fonte albengacorsara
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