Alla serata inaugurale dell'aperitivo estivo della comunità lgbt di Chieti, 30 ragazzi con indosso maglie con svastiche, hanno aggredito i clienti:
"Vi ammazziamo tutti, vergogna, siete contro natura".
L'inaugurazione dell'aperitivo lgbt alla Fontana di Chieti, il Leboss, un appuntamento nato lo scorso anno e diventato punto di riferimento della comunità lgbt abbruzzese, si è trasformato domenica scorsa in un'aggressione omofoba in piena regola.
"Li abbiamo visti subito - racconta Francesco a Gay.it -: un gruppo nutrito di ragazzi, appostati molto vicino al locale.
Avevano delle magliette esplicite, con svastiche. Erano ultrà del Chieti, forse reduci dalla partita del pomeriggio, una trentina circa".
Stando alle testimonianze, sono arrivati al culmine delle presenze nel locale e nella piazzetta antistante dove, essendoci musica, si erano radunati alcuni dei clienti della Fontana. Hanno atteso che qualcuno iniziasse ad andarsene per dare sfogo a tutta la loro violenza.
A farne le spese per prima, una coppia etero intenta a baciarsi sul bordo della fontana, ma che non si trovava lì per partecipare all'aperitivo. I presenti, però, indignati dall'accaduto sono intervenuti per fermare gli aggressori.
"Hanno iniziato ad offendere e a minacciare - continua Francesco - 'vi ammazziamo tutti' dicevano, 'vergogna, siete contro natura e dovete morire'. Quando altri clienti del locale sono intervenuti per difendere la coppia aggredita, loro hanno iniziato a prendersela con tutti".
E' a quel punto che, sempre stando alle tante testimonianze raccolte, sono iniziate a volare le pietre e le bottiglie rotte.
"Una mia amica è stata colpita alla caviglia con una bottiglia rotta - racconta ancora Francesco -. Qualcuno ha chiamato la polizia, due volte, ma è arrivata tardi e loro sono scappati appena hanno visto le macchine".
Nessuno, quindi, è stato preso o identificato.
Alla fine della serata, si sono contati cinque feriti.
Su Facebook, nella pagina dell'evento creato per invitare la gente all'inaugurazione dell'appuntamento, Stefano, uno degli organizzatori dell'aperitivo, riferisce che la polizia "avrebbe minimizzato l'accaduto addirittura dicendo 'C'era da aspettarselo, organizzando aperitivi gay in piazza'."
Dell'aggressione, ora si stanno occupando le associazioni lgbt locali, intenzionate a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine e della magistratura, tra cui Jonathan. Diritti in movimento, Arcigay Chieti, Arcigay Pescara, Arcilesbica Chieti e Arcilesbica Pescara.
Intervistato dal quotidiano locale altraparola.it l'avvocato Andrea cerrone ha riferito che uno degli aggressori avrebbe avuto una pistola nascosta sotto la maglietta.
"Un grave atto di omofobia - è stato il commento di Cerrone, un episodio intollerabile che attenta alla libertà e alla sicurezza delle persone.
Ho ricevuto incarico dalle associazioni affinché utilizzi ogni strumento che l'ordinamento ci mette a disposizione per punire i colpevoli".
"Arcigay Chieti presenterà un esposto alla Procura e alla Polizia per denunciare la cosa" fa sapere il presidente Claudio Minetti.
"E’ un fatto deplorevole - ha commentato il presidente di Arcigay Pescara Gianni Di Marco - condanniamo nel modo più assoluto questo gesto di violenza omofoba e esprimiamo solidarietà ai ragazzi aggrediti mentre stavano semplicemente bevendo qualcosa fuori da un locale".
fonte http://www.gay.it di Caterina Coppola
Nessun commento:
Posta un commento