L'intervista al calciatore tedesco pubblicata dal magazine Fluter
Coming out anonimo: gioca in Bundesliga e i colleghi sanno tutto: «Ma se esco allo scoperto rischio la carriera»
Per la prima volta un calciatore della Bundesliga ha deciso di parlare della sua omosessualità.
Lo ha fatto però in forma anonima, per paura delle reazioni dei tifosi e dell'opinione pubblica. «Non mi sentirei più sicuro se la mia sessualità divenisse pubblica», ha detto in un'intervista a «Fluter», il magazine dell'istituto tedesco per la formazione politica.
«Il prezzo per il sogno che vivo nella Bundesliga è alto, ogni giorno devo fare l'attore e negare me stesso; all'inizio era un gran gioco e non un problema, ma col tempo mi logora», racconta. «Non so se riuscirò a reggere sino alla fine della mia carriera la costante pressione tra giocatori-modello eterosessuali e la possibile scoperta». Se facessi outing, continua, «la mia passione, il calcio, diventerebbe irrilevante e tutti vorrebbero sapere cosa faccio sotto le coperte».
Il giocatore nota che il tema non gli crea nessun problema nella squadra in cui milita: «Nonostante la loro cattiva fama i colleghi non sono ignoranti».
Alle occasioni ufficiali si fa accompagnare dalle sue migliori amiche: «Fanno tutti così. So che ci sono molti giocatori omosessuali nella Bundesliga», rivela.
L'intervista ha sollevato un ampio dibattito in Germania. «Chiunque raccolga la forza e il coraggio» per rivelare la sua omosessualità «deve sapere che vive in un Paese in cui non deve aver paura di farlo», ha spiegato la cancelliera Angela Merkel. «Prendiamo atto che ci sono ancora dei timori, ma quello che possiamo fare è ribadire un segnale: non dovete avere paura».
«Prima o poi ci sarà il primo outing, le società farebbero bene a prepararsi a questo tema», ha aggiunto Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco.
L'omosessualità nel calcio resta un tabù. In un libro del 2008 Marcus Urban, ex giocatore di una serie regionale tedesca, ha rivelato di aver interrotto la carriera professionista a inizio anni Novanta perché non reggeva più la pressione di dover nascondere la sua omosessualità.
Nel 2010 l'allora presidente della Federcalcio tedesca, Theo Zwanziger, promise sostegno ai calciatori che avessero fatto outing. Nel 2007 Philipp Lahm fu il primo titolare della Nazionale a dare un'intervista a una rivista per omosessuali - salvo poi nel 2011 sconsigliare l'outing ai giocatori omosessuali.
E ora, la rottura del tabù si avvicina? «Possiamo riparlare tra un anno, a quel punto forse potrò mettere il mio nome sotto quello che dico», si è congedato il calciatore anonimo.
fonte http://www3.lastampa.it di alessandro alviani
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venerdì 14 settembre 2012
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