Quando, con determinazione, ancora bambina disse alla madre che ballare era quello che voleva fare per tutta la vita, non poteva prevedere che quel sogno sarebbe durato talmente a lungo da farla entrare nella storia della danza del ventesimo secolo.
Non immaginava, soprattutto, che la vita le avrebbe riservato oltre ad una straordinaria longevità, una dura "prova" fisica: quella di una malattia degli occhi che, a 19 anni, la rese parzialmente cieca, ma non le impedì di poter continuare a ballare.
Anzi, con una forza, una volontà e un coraggio encomiabili, ha affrontato questa menomazione forgiando un carattere e una personalità scenica che ha segnato fortemente il suo stile la sua carriera professionale.
Oggi la cubana Alicia Alonso, 91 anni, ballerina, coreografa e insegnante, rappresenta un vero e proprio monumento vivente dell'arte di Tersicore, icona unica e irripetibile, ultima diva del balletto insieme alla russa Maya Plisetskaya.
La sua formazione inizia a L'Avana, nel 1931 presso la scuola di balletto della Sociedad Pro-Arte Musical. Dopo aver sposato a 15 anni il ballerino Fernando Alonso, prosegue gli studi a New York e poi a Londra.
L'inizio della sua carriera professionale e il successo che seguirà è negli Stati Uniti nelle file dell'American Ballet Caravan di L. Kirstein e George Balanchine, futuro New York City Ballet.
Diventa étoile nella prestigiosa compagnia americana e si distinguerà interpretando i grandi ruoli del balletto classico - "Giselle" è stato il suo cavallo di battaglia -, e lavorando con i più grandi coreografi del tempo: da Fokine a Balanchine, da Massine a Bronislava Nijinska, da Antony Tudor a Jerome Robbins e Agnes de Mille.
Il suo nome è anche legato al contributo che ha dato per lo sviluppo del balletto nel suo paese d'origine, e non solo, fondando dal niente, nel 1948 a L'Avana, il Ballet Alicia Alonso che, in seguito, prenderà il nome attuale di Ballet Nacional de Cuba, compagnia che ancora oggi continua a dirigere.
A questa scuola da lei creata, luogo di formazione ed educazione, di aggregazione e di creatività sociale, sinonimo di eccellenza, di qualità, e di rigorosa preparazione tecnica, si sono formati centinaia di ballerini sparsi poi in tutto il mondo.
Oltre, quindi, al personale e indiscusso valore di interprete il nome di Alicia Alonso è legato anche a quello di creatrice. Al punto da poter parlare, citando la collocazione geografica di coreografi che hanno "fatto scuola", oltre alla scuola russa, inglese, danese, anche quella cubana.
Proprio per il suo enorme contributo allo sviluppo e alla salvaguardia della danza classica, è stata nominata, nel 2002, ambasciatrice di buona volontà dell'Unesco. Premi e riconoscimenti non si contano.
Ultimo quello di sabato 8 settembre: il Premio alla carriera "Positano premia la danza-Léonide Massine 2012". Premiato anche il giovane Alessio Rezza del Teatro dell'Opera di Roma. Il premio "Compagnia d'autore" è assegnato alla The Forsythe Company del suo direttore artistico William Forsythe.
fonte http://www.ilsole24ore.com di Giuseppe Distefano
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