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sabato 10 aprile 2010
Gabriele Belli: “Perdono l’ignoranza di un’Italia bigotta”.
Il concorrente FtM del Grande Fratello festeggia il suo “battesimo” al B LEVEL e a tutte le persone transessuali consiglia: “Non aspettatevi nulla dagli altri”.
Il 18 marzo, all’età di 38 anni, Gabriele Dario Belli, concorrente FtM del Grande Fratello ha detto definitivamente addio ad Elettra.
Venerdì 2 aprile Gabriele ha festeggiato il suo "battesimo" ufficiale al cospetto di amici e sostenitori al B LEVEL di via Alserio a Milano, un nuovo locale che già da subito si propone di essere “fuori dagli schemi”
In occasione della sua rinascita GAY.tv ha intervistato in esclusiva Gabriele Belli.
Hai salutato definitivamente Elettra e hai dato il benvenuto a Gabriele: con che spirito hai accolto il nuovo arrivo e come hanno reagito le persone che ti stanno accanto?
Elettra l’ho salutata da tempo; riuscire a liberarmi di una forma mentale che mi provocava dolore e male è stato quanto di più bello mi sia potuto accadere. Lo spirito è sicuramente leggero, anche se il percorso è iniziato molti anni fa ed è stato un susseguirsi di paure accumulate negli anni. Le persone accanto a me hanno reagito bene ma la questione fondamentale è che mentre tempo fa avevo bisogno dell’approvazione altrui, oggi mi sono libero da questa necessità; sono più sereno io e se mi accettano così bene, se non mi accettano è un problema loro. Anche se più che accettazione è una questione di civile convivenza.
Ha cambiato la tua vita e se sì come, il fatto di essere riconosciuto pubblicamente e legalmente come uomo?
Cambierà perché a giorni avrò i documenti nuovi, ma diventando un personaggio pubblico posso dire che la mia vita ha iniziato un percorso di cambiamento pubblicamente riconosciuto già attraverso il Grande Fratello. In generale avere i documenti del proprio sesso senza dover continuamente chiarire e dichiarare a voce la transizione e il proprio stato, aiuta al 100%. È un grosso problema oggi presentarsi in un posto di lavoro con la faccia da Gabriele e un altro nome scritto sui documenti..
Che consigli senti di dare alle persone che come te vogliono intraprendere fino in fondo un cammino di transizione?
Assolutamente trovare la forza e il coraggio di andare avanti non aspettandosi nulla dagli altri, perché gli altri, sia che si tratti di persone vicine che di persone lontane, ti illudono. Sempre. Danno inevitabilmente giudizi, e che siano positivi o negativi, influiscono di molto su una transizione. Mentre una persona che riesce a trovare in se stessa la forza e il coraggio di capire chi è e dove vuole andare e si pone degli obiettivi, sicuramente ci riesce.
Mettiamo che valga il detto”A Pasqua sono tutti più buoni”, ora che hai fatto un ulteriore passo al tuo percorso, cosa ti senti di poter perdonare a chi ti ha messo i bastoni fra le ruote in passato?
Perdono l’ignoranza, è proprio perché si ignorano troppe cose che comprendo come tante volte le persone non arrivano a capire il dolore degli altri. La mia decisione di partecipare al Grande Fratello non è nata perché volessi vincere a tutti i costi un montepremi, quanto perché mi interessava far capire alla gente che la transessualità è un fatto, una realtà.
Parlando del Grande Fratello: sei riuscito davvero a far passare il messaggio che ti eri proposto all’inizio del reality?
Utopisticamente uno spera sempre di poter arrivare al maggior numero di persone possibile, ma posso dire in tutta sincerità che le persone a cui il mio messaggio è arrivato sono davvero molte. La mia storia è arrivata alle mamme, alle famiglie, e paradossalmente ho ricevuto molta più diffidenza dal mondo lgbtq che da altre realtà, forse perché nel mondo lgbtq qualcuno ha pensato che strumentalizzassi la mia e la vostra storia. Ricevo costantemente mail, ogni giorno, di persone che davvero pensano, che non mi dicono “Bravo! Bis!” ma che semplicemente hanno il desiderio di capire.
L’evento di venerdì è considerato come un battesimo per Gabriele: propositi per la nuova vita?
Continuare a combattere. Mi annoierei se mi fermassi. Auspico la mia serenità ma non ho alcuna intenzione di annoiarmi.
Pensi che in Italia siano necessari i reality show per promuovere il tema della transessualità e sensibilizzare il pubblico?
Non dovrebbero servire. Non sono certo il canali giusti e non sono certo i contenitori giusti, però, visto che altri modi per scendere in campo non ci sono, per farsi sentire alla massa, ci si deve piegare al campo di battaglia che mi si è presentato. Nel reality sicuramente avrebbero voluto da me il “personaggio transessuale”; io sono rimasto “la persona transessuale” ed è un’enorme differenza, non ho dato lo spettacolo che desideravano..
Anche perché in Italia si tende sempre a spettacolarizzare l’omosessuale o il transessuale, dandolo in pasto al grande pubblico come macchietta colorata…
Beh puoi parlare benissimo anche di Maicol, che però è vittima di se stesso. Maicol infatti è una futura transessuale, solo che ovviamente passa per omosessuale che schecca. Per inciso: ognuno di noi è libero di esprimersi come meglio crede; purtroppo però se poi dobbiamo fare dei discorsi di evoluzione sociale, di comprensione da parte di un paese vecchio e bigotto come l’Italia, bisogna purtroppo farli in un modo moderato, tranquillo, non colorato. Anche se tutto quello che c’è stato fino ad oggi ci ha aiutato molto. Anche le prostitute transessuali che hanno lottato ci hanno aiutato a fare passi avanti, però ora dobbiamo andare avanti, non possiamo più parlare di prostituzione. I tempi sono cambiati, devono cambiare. Viva i gay pride, viva i festoni, però attenzione: andiamo avanti facendo anche altro.
fonte gaytv
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