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giovedì 8 aprile 2010
Da Metrosexual a Bromosexual: l’evoluzione confusa del gay newyorkese
Gli Stati Uniti D’America sono stati e rimangono ancora oggi la capitale indiscussa delle nuove tendenze gay che si spargeranno in tutto il mondo attraverso pubblicità martellanti, copertine di magazine ammiccanti e personaggi gay friendly eccitanti. In particolare New York, covo di menti brillanti, di stilisti e di produttori televisivi senza scrupoli, ha partorito un nuovo fenomeno: il Bromosexual.
Se fino a pochi mesi fa eravamo abituati a un maschio metropolitano e modaiolo sulla scia di David Beckham, oggi questa nostra società in corto circuito esige totalmente l’opposto. Il Bromosexual (termine nato da un dialogo del film “Pineapple Express”, nel quale i protagonisti si domandano a vicenda se sono omosessuali) è poco attento al mondo della moda, ha un look non curato, barba incolta e ama lo sport, soprattutto il baseball. A questo punto nascono tantissimi equivoci: questo “nuovo” tipo di gay viene spesso scambiato per un eterosessuale incallito perché non rispecchia lo stereotipo della checca isterica vestita con la maglietta corta stile Britney Spears o del culturista biondo, lampadato e depilatissimo.
Tra i portavoce di questo recentissimo fenomeno del costume gay newyorkese ricordiamo Logan Neitzel, designer della serie tv “Project Runway”, che si autodefinisce “etero nella vita, gay a letto” e lotta contro la cultura “vecchia e stereotipata delle Queens”. Secondo Perry Halkitis, docente di Psicologia alla New York University, questi giovani bromosexual vogliono sentirsi liberi dalle “molte convenzioni, anche se positive” legate alla cultura gay. Vediamo come si evolverà, se evolverà, il fenomeno nel nostro paese, che sembra trarre dal paese oltreoceano solo il peggio. In tutti i campi.
fonte Andrea Cammarata gaymagazine
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