domenica 11 aprile 2010

Obiettivo: vacanza gay-friendly


Il turismo di coppia non eterosessuale è in crescita. Anche in Italia, dove fioriscono iniziative. Da aprile è in edicola il primo magazine di viaggi a tema. E nella top ten degli alberghi "pro omo" c'è anche Venezia
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Prenotare una camera d'albergo senza dover dare spiegazioni, passeggiare mano nella mano col proprio partner senza essere guardati come alieni, abbracciarsi sulla panchina di un parco senza tema di aggressioni: tutti comportamenti scontati per una coppia di fidanzati. Ma solo se eterosessuali. Per una coppia gay anche prenotare un viaggio può diventare un grosso problema. Basta scegliere la méta sbagliata e si rischia persino di ritrovarsi in gatta buia. Allora meglio organizzare la propria vacanza a tavolino, scegliendo con cura una destinazione "gay and lesbian friendly". Magari con l'aiuto di tour operator specializzati nel settore del turismo omosessuale. Un trend inaugurato all'estero (guide come le Lonely Planet da anni hanno sezioni dedicate al loro interno) e sbarcato in Italia solo da poco.

Nel nostro Paese la sensibilità per la vacanza omo-friendly è appena agli inizi, ma l'interesse riscosso è significativo. Secondo le stime di Ttg Italia, il mercato del turismo gay & lesbian rappresenta il 7% del fatturato complessivo dell'intero comparto, per un giro d'affari annuo di oltre 3,2 miliardi di euro. Un business prontamente intercettato dagli operatori del settore turistico, pronti a dar vita a tour operator specializzati. Il primo ad importare questa moda in Italia è QuiiKy, che, sul modello dell'International Gay & Lesbian Travel Association, ha dato vita ad una vera e propria agenzia di viaggi on-line ed ha appena lanciato il primo magazine gay&lesbian italiano, appena presentato a Roma e distribuito nelle agenzie di viaggio e nelle associazioni. Un corner sul turismo gay è stato inoltre riservato in occasione della fiera del turismo a Berlino e a Rimini.

Se l'offerta è ancora limitata, la domanda è in continua ascesa. Ma cosa spinge una coppia gay a prenotare una vacanza in strutture "gay friendly" o "gay only"? "Il bisogno principale di questo tipo di turista - spiega Alessio Virgili, direttore del brand Quiiky a Roma - è vivere la propria vacanza in una destinazione turistica o in una struttura in cui verrà accettato per quello che è, potrà essere se stesso o abbracciare il proprio partner senza che nessuno lo insulti. Esistono sicuramente Paesi in cui le leggi dello Stato, la religione o la cultura non accettano l'omosessualità oppure dove non esistono leggi anti-omofobe. In questi posti è sconsigliato avere atteggiamenti troppo espliciti ed evidenti in pubblico, ma non per questo non possono essere visitati".

Mentre in Europa quasi tutti i Paesi si sono ormai dotati di leggi a tutela dell'omosessualità, in molti Stati arabi e asiatici la strada è ancora lunga. E spesso i turisti omosessuali si trovano a dover affrontare situazioni di pericolo o addirittura a finire in manette. Come è accaduto a Dubai nell'estate del 2008 a un gruppo di 40 turisti stranieri, arrestati dalla polizia locale con l'accusa di travestitismo. Stesso rischio in Egitto e Marocco. Tra i paesi musulmani, solo la Tunisia, dove si registra una discreta vita gay, si mostra più liberale. Anche la Cina, secondo gli operatori turistici, non rappresenta una meta consigliata, mentre l'India si sta aprendo solo da poco. Nemmeno le Mauritius e Santo Domingo sono considerate mete gay-friendly a tutti gli effetti.

A stilare una classifica delle destinazioni europee più accoglienti per il turista gay, a livello di sistemazione alberghiera, ha recentemente pensato Tripadvisor, la più grande community di viaggiatori al mondo. Attraverso le recensioni dei propri visitatori, è stata stilata. la top ten degli hotel gay e lesbo-friendly più gettonati in Europa: una lista d'oro di strutture, che premia Venezia come unica città italiana rappresentata. Al quarto posto si piazza infatti l'hotel Ca' Dogaressa, un angolo da sogno nel cuore della Serenissima, affacciato sul Canale di Cannaregio. "Siamo una coppia gay e torneremmo sicuramente a soggiornare in questo hotel. Ci siamo sentiti assolutamente a nostro agio qui e abbiamo trascorso momenti indimenticabili", scrive un turista nel forum di TripAdvisor. Ad aggiudicarsi il primo gradino del podio è però il Colson House di Brighton, in Ingnilterra: un hotel-boutique ispirato ai capolavori del grande schermo, dove tutte le camere portano i nomi di icone del cinema, strategicamente ubicato nel cuore di una Brighton particolarmente vivace nella proposta di eventi e attività per gay. Segue a ruota l'Hotel Sejour Beaubourg di Parigi, nella zona di Marais, una delle migliori per la movida e per i locali gay. Non poteva mancare la capitale catalana, patria del turismo gay friendly, che con Hotel Axel conquista il terzo gradino del podio.

Le destinazioni turistiche più gettonate rimangono però quelle extra-europee. Secondo i dati di Quiiki, il 23% delle coppie omosessuali italiane sceglie le Gran Canaria. A sorpresa al secondo posto siu piazza Tel Aviv, in Israele, col 19%. Seguono Barcellona (11%), le Stiges e Rio de Janeiro (10%), Mykonos e Lesvos (8%), San Francisco (6%) e le Isole Vergini americane (4%). Ad essere incoronata regina tra le mete gay friendly dagli utenti web del sito TripOutGayTravel, in partenariato con MTV americana, è stata recentemente proprio Rio de Janeiro.
fonte repubblica Giusi Spica

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