mercoledì 14 marzo 2012

Lgbt: Boss gay, oggi si può. Per la mafia non è un tabù, lo ha detto il procuratore generale di Ancona, Enzo Macrì

"La mafia ha sdoganato i boss gay.
Ora non si nascondono più e se hanno potere le 'cupole' li accettano".

Lo ha detto il procuratore generale di Ancona, Enzo Macrì, ex Procuratore nazionale antimafia aggiunto, intervenendo a '"KlausCondicio", il talk show di Klaus Davi in onda su You Tube. "Non è che un boss, ha aggiunto Macrì possa fare coming out in modo plateale.

L'omosessualità nella mafia è ancora un tabù sotto il profilo del costume, ma il grande boss può permettersi di essere omosessuale senza temere di essere ucciso. Dipende dai rapporti di potere: i mafiosi di piccolo calibro devono tenersi nascosti altrimenti vengono espulsi anche in maniera violenta.

Ma se è un capo, allora se lo può permettere. Nessuno osa toccarlo: questa è la vera novità. Si può essere gay e mafiosi".

Sul tema, sempre sollecitato da Klaus Davi, è intervenuto anche il magistrato della Corte di cassazione, Raffaele Cantone, ex pm della Dda di Napoli.

"La camorra, ha detto Cantone, è la meno omofoba tra le varie organizzazioni.

Anche se non c'é una sola camorra.
Diciamo che quella urbana è la più 'aperta' sessualmente, ricalcando in questo senso un certo spirito napoletano da sempre tollerante verso le minoranze".
fonte http://www.metropolisweb.it/Notizie/Cronaca/boss_gay_oggi_si_puo_mafia_non_tabu.aspx
fonte video KlausCondicioyoutube

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